La sicurezza nel cyberspazio

Internet e il World Wide Web hanno messo in crisi i tradizionali concetti giuspubblicistici di sicurezza e protezione, proiettandoci in uno spazio virtuale, il Cyberspazio, che nella sua virtualità ha effetti così reali da destare la preoccupazione degli Stati. Dell’evoluzione di questi concetti, safety, security e defense, tratta il libro La Sicurezza nel cyberspazio (Franco Angeli, 2023), curato da Riccardo Ursi docente di Diritto della Pubblica Sicurezza all’Università degli Studi di Palermo. Un testo corale che affronta i temi sia della governance che del government della cybersecurity.
Al cuore del testo si situa la riflessione sul nuovo ordine pubblico digitale, declinato come protezione delle condotte lesive nei confronti dei sistemi e delle reti informatiche: un ambito che coinvolge l’insieme delle misure di risposta e mitigazione progettate per tutelare reti, computer, programmi e dati da attacchi, danni o accessi non autorizzati, in modo da garantirne riservatezza, disponibilità e integrità. Un insieme di interessi primari da proteggere che qualifica la sicurezza cibernetica come funzione pubblica che mira a limitare e inibire pericoli e minacce alle persone.

Una funzione che fino all’inizio del secolo era ancora delegata in maniera massiccia al mondo privato-imprenditoriale che si occupava del disegno e della gestione dell’architettura cibernetica, in una dimensione della sicurezza avulsa dalla categorie giuridiche di cui si è sempre nutrita, la legittimazione, la polarità privato-pubblico, il nesso di spazialità-temporalità. Tra l’inadeguatezza dell’ultraregolazione come pure dell’esercizio del soft power esercitato sulle big tech per garantire il funzionamento democratico e l’esercizio delle attività economiche, dicono gli autori, lo sforzo della cybersecurity si è però venuto dettagliando attraverso la creazione di un modello organizzato e policentrico, più idoneo a monitorare e sorvegliare il fortino, a rafforzare i bersagli vulnerabili, a costruire sistemi resilienti in grado di continuare a funzionare durante un attacco, riprendersi rapidamente ed
eventualmente contrattaccare.


Dalla nascita dell’Enisa alla strategia dell’Unione Europea per la cybersicurezza del 2013, dal Cybersecurity Act del 2019 fino alla direttiva NIS II, gli autori ripercorrono le tappe, e ricostruiscono gli sforzi, politici, giuridici e legislativi che hanno puntato a mettere in sicurezza quel cyberspace, immaginato inizialmente dagli autori di fantascienza come un universo alternativo e che oggi rappresenta il nuovo mondo che tutti abitiamo. Una trattazione dettagliata è offerta nel libro al contesto italiano, al cui centro si situa la strategia che ha portato alla creazione della Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che, di fronte al rischio cibernetico sempre più elevato, ha trasformato la precedente architettura nazionale di cybersicurezza contribuendo a rendere il paese un poco più sicuro e forse un poco più fiducioso nel futuro.

La sicurezza nel cyberspazio