La Repubblica: L’FBI potrà entrare anche nel tuo computer. Per legge

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L’FBI potrà entrare anche nel tuo computer. Per legge

Le associazioni per la privacy e la crittografia in allarme: la polizia federale americana ha ora il permesso della Corte Suprema per hackerare il computer di chiunque, dovunque si trovi

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Aprile 2016

CON una decisione inaspettata, ieri la Corte suprema americana ha sancito nuove regole per le investigazioni digitali dell’FBI che a breve potrà hackerare più facilmente i computer di chiunque, ovunque si trovi, sia indiziato di un qualsiasi reato. Il cambiamento sarà effettivo dal primo dicembre a meno che il Congresso americano decida in senso opposto nei prossimi mesi: Per questo motivo le associazioni a difesa della privacy si sono mobilitate in massa.

Queste nuove regole arrivano il giorno dopo l’approvazione della Riforma della legge sulla privacy del 1986 (Email Privacy Act (H.R. 699) che prevede la richiesta di un giudice prima di ottenere i dati personali e le email degli utenti di grandi servizi come Google e Dropbox, senza obbligo di notifica agli utenti, mentre le aziende potranno sempre farlo di loro spontanea volontà. Adesso, con la decisione della Corte Suprema – e nonostante i suoi equilibri interni siano cambiati perché integrata da poco con un giudice progressista e moderato – le cose si complicano per i cittadini ma diventano decisamente più facili per l’FBI. Sì, perché prima, quando i federali volevano ottenere le informazioni digitali immagazzinate su di un computer dovevano prima individuare la posizione del dispositivo o dell’azienda sui cui server queste risiedevano. Solo successivamente – e con il permesso di un giudice competente – poteva andare a prendersele. Ma ora, con queste nuove regole, l’FBI può effettuare ricerche su singoli dispositivi fuori dalla giurisdizione del giudice che gli fornisce il mandato.

Secondo Access Now, organizzazione non governativa per la difesa dei diritti digitali in ogni parte del mondo, questo significa poter andare dai giudici meglio disposti alle richieste e ottenere l’autorizzazione per hackerare i computer sospetti più facilmente. E la regola varrà per ogni Stato. Basterà una singola autorizzazione per violare migliaia di dispositivi. “queste nuove regole”, è l’allarme dell’associazione, “possono permettere all’FBI di hackerare ogni computer in qualsiasi parte del mondo”. Alla denuncia di Access Now si sono associate molte organizzazioni a difesa della privacy perché secondo loro il cambiamento deciso che non tiene conto di potenziali abusi, perciò invitano il Congresso a rigettare la decisione entro il primo dicembre.

Le associazioni inoltre stanno mobilitando tutti i cittadini ad attivarsi presso i propri rappresentanti per bloccare la modifica alla legge e spingono la comunicazione sui social. Hanno anche attivato una Digital Security Helpline per aiutare chiunque a imparare come si possa cifrare una email sul proprio computer. Ben sapendo che questo che non impedirà le ricerche remote dell’FBI. La campagna corre
in parallelo con la raccola di firme sul sito savecrypto.org che chiede al presidente Obama di impedire gli accessi remoti ai propri cellulari e di non consentire l’uso di backdoor governative per accederli. Finora l’hanno firmata in 100 mila.

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