Contenuti aperti, beni comuni

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Contenuti aperti, beni comuni

a cura di: Giulio Concas, Giulio De Petra, Giovanni Battista Gallus, Giaime Ginesu, Michele Marchesi, Flavia Marzano

Editore: McGraw-Hill

ISBN: 978 88 386 6552-3

Prezzo: 22,00 euro

Pagine: 280

Presentazione del volume
Dalla produzione del software aperto e libero alla produzione di contenuti aperti e liberi l’evoluzione non è lineare. Si passa da una dimensione a un’altra. Quando si parla di software si ragiona di informatica tra informatici. Quando si parla di contenuti si parla anche con musicisti, fotografi, scrittori, cartografi, editori. Quando si parla di software si ragiona di affidabilità, qualità,metodi, strumenti.Quando si parla di contenuti si parla anche di diritto d’autore, di accesso, di distribuzione, di conservazione, di produzione sociale.

In questo volume assistiamo allo spostamento dell’attenzione verso i diritti degli utilizzatori delle informazioni, e in particolare delle informazioni pubbliche, e dei diritti delle stesse amministrazioni pubbliche che vogliano rendere disponibile a tutti il patrimonio informativo del territorio che amministrano.
L’amministrazione pubblica può essere parte attiva nella ricerca di opere d’arte custodite nei musei e nelle chiese e nel promuoverne la rappresentazione digitale, spesso con modalità tecnologicamente evolute. Ma non solo. Invogliata dalle potenzialità del mezzo digitale può raccogliere testi, filmati, musica, fotografie che descrivono l’identità e la ricchezza culturale del territorio. Sia per chi utilizza quei contenuti per studiare e per conoscere,ma anche per quelli – e sono molti – che con quei contenuti lavorano nei settori più diversi, dal turismo, alla pubblicità, all’intrattenimento.

E-gov 2.0: pave the way for eParticipation. “Culture, a common heritage”

egov

Autore: AA.VV

Editore: Eurospace

Pagine: 370

Anno: 2009

Lingua: Inglese

ISBN: 978-88-903018-3-4

E-gov 2.0: pave the way for eParticipation. “Culture, a common heritage”, (Eurospace, 2009), questo il titolo del volume in lingua inglese, ora disponibile anche in Italia, affronta e descrive le modalità con cui le nuove tecnologie ICT stanno trasformando il panorama politico attuale e contribuendo alla effettiva costruzione di una cittadinanza attiva. Il Focus del libro è specificamente orientato alla definizione di policy e pratiche di decision-making orizzontali e democratiche.
Gli ambiti tematici su cui si sono esercitati gli estensori del testo, sono:

1. E-Democracy: ICT e politiche per la partecipazione;
2. I diritti digitali nell’era dell’innovazione tecnologica;
3. Risorse, conoscenza e nuove competenze;
4. Interoperabilità e Cooperazione Applicativa.

Al libro hanno contribuito il Commissario europeo Vivianne Reding, il ministro italiano della funzione pubblica Renato Brunetta e molti illustri studiosi delle più prestigiose università europee. Un capitolo è dedicato al progetto e all’esperienza del portale della cultura del Lazio, www.culturalazio.it con un intervento di Arturo Di Corinto.

Innovazione, reti, diritti, linguaggi: “Parole di una nuova politica”, il nuovo libro di XL

Parole di una nuova politicaParole di una nuova politica
A cura di Transform! Italia

Di Corinto A (2007). Parole di una nuova politica: Open Source. In: AA VV. (a cura di): Transform! Italia, Parole di una nuova politica. ROMA:XLEDIZIONI, ISBN: 8860830125

Gli autori: Bruno Amoroso, Fausto Bertinotti, Stefania Bonura, Paolo Cacciari, Alberto Castagnola, Donatella della Porta, Arturo Di Corinto, Ugo Esposito, Stefano Fabri, Carlo Formenti, Alex Foti, Andrea Fumagalli, Mayo Fuster i Morrell, Massimo Ilardi, Peter Mair, Giulio Marcon, Lea Melandri, Sandro Mezzadra, Joan Subirats, Hilary Wainwright, Peter Waterman, Chico Whitaker Ferreira.

Vi sono molti modi per affrontare e conoscere la fase di transizione politica che stiamo vivendo. Una transizione lunga e spesso caratterizzata da un andamento carsico. In questa raccolta di saggi viene affrontato il problema della discontinuità e della transizione con una ricerca su parole e concetti. Un’analisi critica del lessico politico emergente necessaria per identificare punti di reale innovazione della politica e per approfondire la comprensione delle novità che le pratiche e i linguaggi sociali stanno tentando di scalare. Il linguaggio, forse l’istituzione sociale umana più importante, è sempre anche un campo di lotta. O meglio i linguaggi: perché, al di là di egemonie e colonizzazioni, essi sono sempre molti, per generi, usi, origini, regole, ambiti di applicazione, universi di riferimento, fonti di autorità, gerarchie.
I lemmi che qui vengono proposti cercano di contribuire, senza nessuna pretesa di organicità, a quel processo di produzione, comunicazione, traduzione, contaminazione che è in corso nell’esperienza pratica e che può facilitare forme di cooperazione linguistica (e politica) e di conricerca.

Networked Politics

Networked Politics – Rethinking political organisation in an age of movements and networks
copertina
Hilary Wainwright, Oscar Reyes, Marco Berlinguer, Fiona Dove, Mayo Fuster I Morrell and Joan Subirats (eds)
15 May 2007

Abstract
Networked Politics is the product of a collaborative research process for rethinking political organisation in an age of movements and networks. In a world where the traditional institutions of democratic control have been weakened by an unconstrained global market and superpower military ambitions, it uncovers diverse forms of resistance with the potential to create new institutions for social change. The authors set out the principles upon which such transformations should be based, and the challenges that stand in the way of their realisation.

The discussion is then pursued along four interrelated lines of inquiry. These examine social movements, including their development of new forms of knowledge and organisation; progressive political parties, and attempts to bring about transformative forms of political respresentation; the dangers and opportunities facing the development of political institutions in a network society; and the potential of new techno-political tools for facilitating and reconceiving political organisation. A series of case studies are also offered, drawing critical lessons from the experience of the German Green Party; the 2006 French mobilisation against the controversial CPE employment law; and an extended discussion on ‘open source as a metaphor for new institutions’.

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Piccolo manuale di autodifesa intellettuale

Piccolo manuale di autodifesa intellettuale
Prefazione di Arturo Di Corinto al libro di NORMAND BAILLARGEON:
PICCOLO MANUALE DI AUTODIFESA INTELLETTUALE, Apogeo.

Se conosci i meccanismi e le logiche che regolano il comportamento di un gruppo puoi controllare e irregimentare le masse a tuo piacimento e a loro insaputa. E. Bernays, 1947

Viviamo in tempi disgraziati. All’apice dell’evoluzione tecnologica dove tutti comunicano con tutti e del consolidarsi del migliore dei mondi possibili, la democrazia del nuovo ordine mondiale, ci troviamo di fronte a fenomeni di regressione sociale spaventevoli che neppure la psicologia delle folle di Gustave Le Bon potrebbe spiegare.

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L’innovazione necessaria

A cura di Arturo Di Corinto
L’innovazione necessaria
pagine: 192
euro: 14,00
ISBN: 88-6084-038-4
Data di pubblicazione: ottobre 2006

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Il libro

Ma che cos’è l’innovazione? L’innovazione è far meglio adesso quello che già si faceva ieri e fare oggi quello che ieri sembrava impossibile o impensabile.
L’innovazione è sempre il frutto di un peculiare intreccio di conoscenza, capitali, organizzazione. L’innovazione soddisfa bisogni antichi ma allo stesso tempo ne produce di nuovi modificando vecchie abitudini e inducendo nuovi comportamenti. L’innovazione è necessaria, alle imprese e ai governi, ai mercati e alla democrazia. La retorica odierna sul’innovazione rischia tuttavia di enfatizzare l’aspetto sviluppista e normativo dell’innovazione, chiede di finanziare le imprese e di investire nell’e-government e non considera che, piuttosto, l’innovazione necessaria non può fare a meno della progettazione sociale, etica e solidale dei cittadini, di chi il nuovo lo pratica ogni giorno, all’università o in ufficio, nel centro sociale come a scuola. L’innovazione non può fare a meno della libertà di ricerca, di cultura, d’impresa, perciò, l’innovazione necessaria non può fare a meno dell’innovazione politica.
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Revolution Open Source II: un libro e un film

Revolution OS II
Software libero, proprietà intellettuale, cultura e politica
di Arturo Di Corinto

Prezzo: Euro 29,00

Questo libro e questo film sono idealmente il seguito di Revolution OS, che abbiamo pubblicato nel 2003. Quel film era stato realizzato negli Stati Uniti, questo è stato girato in Italia sotto la direzione di Arturo Di Corinto. Vi si possono vedere i protagonisti del mondo del software libero e dell´open source ripercorrere le tappe della “rivoluzione” negli ultimi anni, raccontare le esperienze internazionali, in Sudamerica e in Europa, le pressioni del mercato e le iniziative di valore sociale, il ruolo del software libero nella pubblica amministrazione e nell´istruzione. Accanto al film, il libro raccoglie un gruppo di saggi che approfondiscono gli stessi temi, del curatore Arturo Di Corinto, di Raffaele Meo, Richard Stallman.

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Proprietà intellettuale o patrimonio intellettuale?

Pubblicato il numero zero della rivista ISDR – Il secolo della rete
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Dalla quarta di copertina…
“Al ritorno dal suo viaggio in America Alexis De Toqueville ebbe a dire che lo scontro del futuro sarebbe stato sulla proprietà delle idee. A secoli di distanza il progetto editoriale, di cui questa rivista è il primo solido oggetto, è un tributo a quelle parole profetiche. Le idee, siano esse incarnate in moderni metodi di produzione o nei processi informatici, trasformate in un oggetto gradevole o svincolate da un supporto tangibile, sono diventate il bene più prezioso per la società che diciamo della conoscenza ma anche l’oggetto di un conflitto aspro e problematico…”

Presentazione: Uno Strano Secolo

Già ci pare di sentire i commenti: una rivista che parla di digitale, reti e tecnologie, fatta di carta? Già. Fare una rivista cartacea all’ombra della crisi perenne dell’editoria può sembrare folle, e forse lo sarebbe veramente se non pensassimo di riproporla, svilupparla, estenderla su web. Però la facciamo di carta perché crediamo che una rivista in forma-di-libro rimanga un oggetto utile e aff ascinante, “pesante” e “concreto” non solo per chi è stato educato alla forma-libro della cultura. Di qui la scelta di un oggetto che affianchi la volatilità del digitale, qualcosa da collezionare e sapere dove trovare nello scaff ale della libreria. Oppure se volete, qualcosa che si possa portare in spiaggia senza proteggerlo dalla sabbia e perché ci basterà il lume di una candela per leggerla in viaggio. Forse è vero, siamo un po’ romantici, ma ci piace sentire la consistenza delle pagine fra le mani e nel naso l’odore della colla.

E’ ugualmente folle, direte. Ormai queste cose si leggono sul web. E avreste ragione due volte se non pensassimo che in un gioco di rimandi e associazioni essa possa interagire con altri oggetti e strumenti comunicativi che proprio nella rete trovano il loro ambiente naturale. E infatti ci piace l’idea di portarla in rete e viceversa farne il contenitore per quello che in rete si trova già, per fissare quella bellezza volatile fatta di notizie, curiosità e discussioni di cui la Internet è piena.

“Allora questo vuol dire che la troveremo anche in rete”? Certo. Sul sito www.ilsecolodellarete.it. “Vuol dire che si potrà scaricare da Internet e che potrebbe fi nire su un cd”? Certo. “E la posso anche fotocopiare”? Assolutamente sì. I suoi materiali sono tutelati tutti dalle licenze creative commons e questo signifi ca che si può copiare, scambiare, regalare senza essere presi per criminali. Può bastare? No. C’è una cosa importante da dire: per la sua realizzazione non ci siamo affidati né a finanziatori occulti né ad editori affermati e abbiamo scelto di usare le poche risorse dell’associazione per essere editori di noi stessi. Crediamo che questo ci dia una dose di autonomia importante anche se rende la strada tutta in salita. Ma ecco un’altra obiezione: “non bastano le riviste che sono già in libreria?” Forse. Tuttavia abbiamo l’ingenuità di credere che la proposta che facciamo attraverso la rivista possa essere diversa dalle altre, e non solo per le caratteristiche dell’associazione che la pubblica, Il Secolo della Rete, uno strano crogiuolo di professionisti, esperti e attivisti della comunicazione, ma per la sua stessa fattura. Perché vuole avere un taglio teorico ma non specialistico, usare un linguaggio comprensibile ma non semplificato e mescolarlo in un impianto ibrido, dove all’articolo di taglio giornalistico si alterni il testo accademico, lo studio, la ricerca. Magari l’inchiesta.

Dimenticavamo: il contenitore costa dodici euro, il contenuto è gratis!

Revolution OS

Un film documentario in dvd girato nella Silicon Valley racconta la storia dell’Open Source con interviste a tutti i protagonisti.

Accanto al film, un libro spiega il significato di tutte le parole chiave principali.
Revolution OS. Il Libro e il film. Voci dal codice libero.
La prefazione e’ di Arturo Di Corinto

Le recensioni:
L’Unità
Scarica la recensione di Bocconetti

Prefazione al Libro Revolution OS

Il software non e’ un oggetto qualsiasi ma uno strumento che serve a costruire altri oggetti e strumenti. Il software istruisce i computer a scrivere lettere, fare di conto, disegnare, ma serve anche a fare musica, archiviare storie e idee e progettare macchine e ambienti, registrare i mutamenti del clima o avvertirci di un terremoto.
Il software e’ una particolare forma di linguaggio attraverso cui gli umani trattano il sapere e la conoscenza accumulata nei secoli e per questo non e’ un semplice utensile. Il software e’ un artefatto cognitivo e come tale incorpora intelligenza e lavoro, veicola significati e valori, si porta dietro un’idea di chi lo produce e di chi lo usa. Il fatto che il suo utilizzo sia esclusivo, limitato nel tempo e nello spazio, oppure che invece si possa modificare, regalare, scambiare liberamente e al di la’ delle barriere geografiche, fa una bella differenza.

Se il linguaggio, la langue e la parole, e’ il “sistema operativo” della societa’, il software e’ il linguaggio dell’innovazione scientifica e tecnologica nella societa’ dell’informazione. Per questo deve essere libero, cioe’ liberamente utilizzabile per favorire il progresso di tutta la societa’, di ogni societa’, perche’, al contrario, saremmo tutti un po’ meno liberi.

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La sfida al G8

Don’t hate the media, become the media di Arturo Di Corinto in:
“La sfida al G8” + video “Genova per noi”
Immagini e testimonianze sui tre giorni del G8
Manifestolibri 2001 pp.224 €14,46

Autori
Mario Pianta; Christian Marazzi; Andrea Fumagalli; Marco Bascetta; Antonio Negri; Guido Caldiron; Andrea Colombo; Bendetto Vecchi; Arturo Di Corinto; Lanfranco Caminiti; Guido Caldiron

L’Italia e il “movimento dei movimenti” prima e dopo le giornate di Genova. Background culturale, temi e nuove forme di lotta di un’onda d’urto che non riconosce confini. Genova. Per noi. Per quelli che ci sono stati, per chi avrebbe voluto esserci, per chi non ha idea di quello che è successo, per chi ha contribuito a scrivere con le immagini questo racconto. Genova. Per noi.

Una denuncia dei comportamenti delle forze dell’ordine che, nei giorni del G8, troppo spesso sono state trasformate in forze del sopruso. Genova. Per noi. un ricordo di Carlo Giuliani.

Una serie di testimonianze di un movimento eterogeneo, urgente e necessario, scomposto ma vitale che, in un momento tragico come questo, rimane una delle poche vie di uscita da un vicolo cieco in cui le alternative sembrano essere il terrore e le armi, la guerra e la fine di ogni dialogo e di ogni ragione. Genova. Per noi.

Per chi crede nella necessità di un lungo cammino che rimetta le persone e i loro bisogni al centro della vita e non solo della sopravvivenza. Paolo Pietrangeli A Genova 33 registi cinematografici italiani hanno ricercato la realtà di questo grande e inedito, soggetto politico che i media di tutto il mondo hanno definito Popolo di Seattle.

Un altro mondo è possibile sarà concentrato su questo tema. Tuttavia la tragicità di quanto è accaduto il 20 e 21 luglio ci ha convinto dell’urgenza anche di un altro film capace di denunciare tutte le responsabilità e la gravità di quei giorni. Un gruppo di noi, guidato da Paolo Pietrangeli ha dato vita a Genova. Per noi. Francesco Maselli. Continua a leggere La sfida al G8

Hacktivism. La libertà nella maglie della rete


Un libro di Arturo Di Corinto e Tommaso Tozzi
Manifestolibri, 2002 pp.160 16,50 €

Il libro parla dell’uso di Internet da parte dei movimenti, di attivismo digitale, campagne di informazione, proteste online,… C’e’ anche la storia del movimento hacker italiano, dalle bbs agli hacklabs. Nel libro le istruzioni per le nuove forme di mobilitazione digitale…

Dalla quarta di copertina:

“Hacktivism e’ un’espressione che deriva dall’unione di due parole: Hacking e Activism. L’Hacking e’ un modo creativo, irriverente e giocoso, di accostarsi a quelle straordinarie macchine con cui trattiamo il sapere e l’informazione, i computer, e da sempre indica un modo etico e cooperativo di rapportarsi alla conoscenza in tutte le sue forme.
Activism, indica le forme dell’azione diretta proprie di chi vuole migliorare il mondo senza delegare a nessuno la responsabilita’ del proprio futuro.
Hacktivisti sono gli hacker del software e gli ecologisti col computer, sono artisti e attivisti digitali, ricercatori, accademici e militanti politici, guastatori mediatici e pacifisti telematici. Per gli hacktivisti i computer e le reti sono strumenti di cambiamento
sociale e terreno di conflitto. Hacktivism e’ l’azione diretta sulla rete. Hacktivism e’ il modo in cui gli attivisti del computer costruiscono i mondi dove vogliono vivere. Liberi.” Continua a leggere Hacktivism. La libertà nella maglie della rete

La privatizzazione della vita

La privatizzazione della vita. Brevetti, monopoli, multinazionali. Le alternative alla mercificazione del mondo
La privatizzazione della vita. Brevetti, monopoli, multinazionali. Le alternative alla mercificazione del mondo

*Saggi di: Vandana Shiva, Riccardo Petrella, Vittorio Agnoletto, Andrea
Fumagalli, Giorgio Cremaschi, Gianni Tamino, Benedetto Vecchi, Nicola
Nicolosi, Roberto Imperiali, Arturo Di Corinto, Giancarlo Zinoni,
Roberto Stefani, Andrea Pieralli.*

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Una ragnatela sulla trasformazione

a cura di Anna Carola Freschi e Laura Leonardi [Firenze: City Lights, 1998]

CONCLUSIONI
Arturo Di Corinto, Gettare una ragnatela sulla trasformazione. Appunti per una rete civica

Indice

a) DAL VIRTUALE AL REALE di Paolo Giovannini
b) TECNOLOGIE E ATTORI: RETI E TRASFORMAZIONI SOCIALI
– Laura Leonardi, Eguaglianze virtuali e diseguaglianze reali. Cittadinanza sociale e nuove tecnologie della comunicazione
– Anna Carola Freschi, Cyber society, democrazia e lavoro. Attori sociali e nuovi conflitti
c) RETI E DEMOCRAZIA
– Stefano Sansavini, Accesso telematico universale
-Sandro Moretti, Telematica e diritti: l’esperienza dell’ associazione Isole nella Rete
– Armando De Matthaeis, Politica internazionalista e comunicazione in rete. L’esempio dell’EZNL

– Giacomo Magazzini, Interattività e diritto di accesso: nuovi e vecchi media
– Marco Bartoloni, Comunicazione e diseguaglianza sociale: verso una cittadinanza elettronica?
d) RETI E LAVORO
– Arturo Di Corinto, Il ritornello del telelavoro
– Claudio Giannini, Lavoro e disabilità: opportunità e vincoli della telematica
– Barbara Gualtieri, La tutela della privacy in Internet. Tra netiquette e disciplina legislativa
e)RETI E IDENTITA’
– Piera Codognotto, Nuove libertà, vecchie resistenze?
– Carla Maltinti e Francesca Storai, La rete = plurale femminile
– Tommaso Tozzi, Cotropia: lifeware e coevoluzione mutuale. Per una riformulazione del concetto di arte interattiva
– Juri Radicchi, Fra spazio convenzionale e ciberspazio. I nuovi anfibi
– Giovanni Lopes Pegna, Le associazioni, dai BBS a Internet f) Una CONCLUSIONE
– Arturo Di Corinto, Gettate una ragnatela sulla trasformazione. Appunti per una rete civica
g) ABBECEDARIO CYBER di Ferry Byte