Francesco
Filippo
Roberto
Perchè il bavaglio ai blog?
Intervista di UniromaTV ad Arturo Di Corinto: Leggi che limitano la libertà di Inernet – Cattid – Sapienza Università di Roma – 2010
Il software libero come vivisistema?
Cosenza 2008
Arturo Di Corinto – Una metafora per spiegare come il software chiuso sia un prodotto “sterile”, che non genera innovazione.
Il copyleft a chi serve?
Cosenza, 2008
Il software libero come “vivisistema”. Una storiella sulle origini del fuoco e della parola per spiegare le ragioni della libertà del software e la necessità del copyleft
Internet è democratica?
Firenze settembre 2011
Arturo Di Corinto – Festa Nazionale di Emergency
Perchè Berlusconi ha paura della rete?
Perugia, aprile 201
Intervista dell’Unità ad Arturo Di Corinto – Autore Beppe Rizzo – Perugia, Festival del Giornalismo
Perchè la ricerca è in crisi?
Intervista di Key4Biz ad Arturo Di Corinto – Stati Generali dell’Innovazione – 25 novembre 2011 – Università Roma 3
Slide Net Neutrality
loghi sinistra ecologia e libertà
slogan
SLOGAN
Voglio il software libero in Regione Lazio per garantire risparmio, efficacia e trasparenza dell’azione amministrativa
Voglio il reddito di cittadinanza nel Lazio per progettare il mio futuro
Voglio cinema, teatri, centri sociali e biblioteche in tutto il Lazio perché la cultura mi fa crescere e diventare indipendente
Voglio le piste ciclabili in tutto il Lazio perché non voglio inquinare
Voglio la raccolta differenziata per tenere le mafie lontane dalla Regione e tutelare la salute di tutti
Voglio musei e aree archeologiche aperti e sicuri in tutto il Lazio per salvaguardare la mia identità e la nostra storia
Voglio che talento, merito e competenze siano al primo posto nel Lazio
Manifesto per l’Innovazione
L’INNOVAZIONE NECESSARIA
“In questi anni abbiamo assistito a innumerevoli attacchi contro la libertà in rete, dalla repressione dell’informazione online alle norme che violano la privacy degli utenti, dalla criminalizzazione del p2p alla demonizzazione della stessa Internet, mentre la società civile dimostrava, attraverso la rete, un’inedita capacità di proporre e promuovere azioni comuni, connettersi consapevolmente e sviluppare una progettualità sociale di una ricchezza tale da non poter più essere ignorata.
Contemporaneamente, alle dinamiche di rete e all’uso delle nuove tecnologie, nel recente passato, è stata spesso associata la parola innovazione, come a intendere che ogni scelta, ogni opzione, ogni politica fosse giustificata dagli elementi di novità che la rete e la tecnologia portavano nell’organizzazione dei modelli produttivi, negli assetti sociali, nella gestione della cosa pubblica.
Ma la parola innovazione non è una parola neutra. Innovazione per noi vuol dire partecipazione consapevole, libertà di cultura, condivisione di conoscenza, creatività responsabile, valorizzazione delle differenze, trasparenza ed efficienza nella gestione della cosa pubblica e dei processi produttivi. Elementi senza i quali non può darsi alcuna innovazione.
Fare innovazione è fantasia e fatica che durano nel tempo, intelligenza di tanti, capacità di immaginare e realizzare nuovi modi di produrre, cooperare, conoscere e conoscersi, mobilitazione larga e duratura di teste e di corpi.
L’innovazione necessaria non la fanno i monopolisti dell’informatica, ma i tanti che aggiungono valore al software libero.
L’innovazione necessaria non la fanno le multinazionali dell’editoria, che proteggono con il copyright la rendita del loro patrimonio informativo, ma gli autori e le amministrazioni che quel patrimonio rendono liberamente disponibile e accessibile.
L’innovazione necessaria non si fa vendendo cellulari e suonerie, ma portando connettività a basso costo nelle aree marginali del paese.
L’innovazione necessaria non sono i luoghi della flessibilità senza prospettive come i call center, ma nuovi diritti e nuova partecipazione sul lavoro.
L’innovazione necessaria non la fanno quelli che usano le università unicamente come aziende di consulenza, né un governo che taglia indiscriminatamente le risorse sulla ricerca pubblica, ma quelli che diffondono conoscenza e fanno ricerca nelle reti sociali e professionali di cooperazione.
L’innovazione necessaria non è mera conservazione del patrimonio culturale in un museo virtuale, né ricerca di un’estetica
autoreferenziale, ma impegno sui processi di creatività responsabile.
L’innovazione necessaria non la fa chi usa il digital divide per fare dei paesi in via di sviluppo discariche informatiche di prodotti scaduti, ma chi in quei paesi lavora per trasferire competenza e saperi liberi.
L’innovazione necessaria non la fa chi pensa che la funzione pubblica sia un ministero, ma i tanti che negli uffici del nostro paese quella funzione quotidianamente assolvono, cercando gli strumenti per migliorare processi e servizi.
L’innovazione necessaria non la fa chi usa la rete come una televisione, ma chi usando la rete ha costruito una cultura politica basata sul rispetto dell’autonomia, sul libero accesso ai contenuti, sul potere della cooperazione.
L’innovazione necessaria non la fanno solo le imprese che discutono su come usare la rete per aumentare i propri profitti, ma anche chi si impegna per declinare i diritti umani nell’era di Internet.
Per fare dell’innovazione un processo di cambiamento e non uno slogan, per organizzare i processi di cambiamento e non la spartizione dei ministeri, per dare forza e rappresentanza a chi ha imparato a fare innovazione nei mille contesti della rete, per discutere insieme le nostre proposte, siamo tutti necessari.”
slide Perens
Propaganda digitale
Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
BARRA IL SIMBOLO E SCRIVI DI CORINTO
BARRA IL SIMBOLO E SCRIVI DI CORINTO
AVATAR: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Cover Facebook: Arturo Di Corinto candidato alle elezioni regionali del Lazio, 24-25 febbraio 2013
Scriviamo insieme il programma
In omaggio alla logica della trasparenza e della partecipazione ho messo a disposizione di tutti il mio programma su una pagina wiki.
Lo strumento WIKI consente a tutti, senza avere conoscenze da informatico, di scrivere delle pagine web con un semplice editor di testo, online.
Il Wiki è uno strumento semplice, facile, veloce (perciò si chiama “Wiki”, in hawaiano significa “presto”), eccellente per realizzare delle pagine collettive su web.
E infatti sulla “logica wiki” è nata Wikipedia, l’enciclopedia online più famosa al mondo.
Per me assume un particolare significato scrivere il programma insieme ai potenziali elettori. Perciò vi invito a farlo. A questa pagina ->
preferisco Arturo
“Il sostegno del Partito Pirata alla candidatura di Arturo di Corinto è un atto naturale. Va innanzitutto oltre le comuni battaglie sostenute negli ultimi anni: quella sul wi-fi libero e su ACTA, tanto per citarne due, perché Arturo era un pirata già prima che il partito fosse fondato. Il sostegno ad Arturo va dato per via di quel che ha costruito in questi anni, anche insieme ai Centri Sociali e all’Area Antagonista: basti pensare a Forthnet. Un’esperienza di condivisione, prima di tutto, nata e cresciuta all’interno del Forte Prenestino, che è stato uno dei primi tentativi di rete libera, realizzata quasi esclusivamente con materiale di scarto – trashware. E allora le sue esperienze di docenza alla Sapienza di Roma, e all’Accademia di Massa Carrara vanno decisamente in secondo piano, perché Arturo non è solo un giornalista, un docente, uno psicologo cognitivo… Arturo è un pirata.”
Partito Pirata Italiano
“L’affermazione di Ennio Flaiano “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria” è sempre valida. Questa lucida consapevolezza non toglie spazio a uno slancio di fiducia verso il futuro, un cambiamento non è semplicemente necessario, è indispensabile. Quindi grazie Arturo per la tua scelta, perché in tanti anni – partendo con l’impegno nella controinformazione e poi costruendo una bella amicizia – ho sempre avuto conferma della tua correttezza, della tua trasparenza intellettuale e umana. E mi fido.”
Federica Morrone, scrittrice
“Sostengo Arturo Di Corinto alla regione lazio. Perché ho collaborato a scrivere il suo programma elettorale e perché non è un politico di professione”
Filippo Martorana, programmatore
“Voto Arturo di Corinto perchè è uno strenuo difensore della libertà della rete;
perchè si è sempre battuto per una riforma delle norme sul diritto d’autore contro gli eccessi della cosiddetta proprietà intellettuale;
perchè sostiene la cultura hacker fatta di trasparenza, condivisione della conoscenza, innovazione tecnologica al servizio dell’umanità e non delle grandi corporation. Voto Arturo di Corinto perchè si batte per la difesa dei diritti e delle libertà digitali!
Francesco Tupone, Ingegnere informatico
E’ stato fra i primi a farci conoscere che un’altra rete era possibile. Possibile e necessaria.
Voto Arturo di Corinto perché è un ribelle, un libertario. Un pirata.
Voto Arturo di Corinto, chi altri sennò?
Stefano Bocconetti, giornalista
“Voterò Arturo Di Corinto alle Regionali per il Lazio per diverse ragioni, tranne quella per cui è un amico da anni. Lo voto perché è testardo, cocciuto e intransigente, perché si è occupato di veicolare la condivisione dei file e delle informazioni quando quì ancora a stento si parlava di rete, nonchè delle culture Hacker. Perché, da giornalista, sa in che melma verta la categoria. Perché uno così rompicoglioni in Regione non ce lo vogliono. Perché dopo anni di Storace e Polverini non si può solo votare il meno peggio. Perché uno psicologo cognitivo, visti i trascorsi, fa sempre comodo in Regione (assieme ad un secchio ed una pala). Perché (l’ho già detto) uno così lì dentro non se lo augura nessuno tra la maggior parte di quelli che già ne fanno parte.
Emanuele Martorelli, cantautore
“Voterò Arturo Di Corinto alle Regionali per il Lazio perchè è un profondo conoscitore delle dinamiche di Internet e degli effetti che ha sulla società e sull’economia. Conosco la sua capacità organizzativa e la testardaggine nel raggiungere i propri obiettivi: sono sicuro che combatterà con fermezza per dare a chi opera nel web i mezzi per creare ricchezza contro i monopoli e le caste che non lasciano spazio alle nuove generazioni”
Ermanno Pandoli, Consulente in Diritto d’Autore e nuove tecnologie
“Sostengo Arturo Di Corinto alla regione lazio perché, da pioniere del movimento del software libero, mette al primo posto la libertà (il diritto) per tutti di accedere alla conoscenza e alla condivisione dei saperi, condizione senza la quale ‘Democrazia’ oggi è solo una parola vuota”
Luciano DiGiacomo imprenditore ICT
Perchè mi candido
Stavolta mi candido.
Ho accettato di candidarmi per Sinistra Ecologia e Liberta con Vendola. Ho accettato di farlo per portare le tematiche dell’innovazione digitale nella competizione elettorale e per affermarle all’interno dell’agenda politica sia di SEL che della coalizione di Centrosinistra.
Ho accettato di candidarmi alla Regione Lazio come indipendente dentro il partito di Vendola per dare il mio contributo a fare vincere Nicola Zingaretti.
Il motivo è semplice: l’ho fatto perchè le Regioni hanno competenze specifiche in materia di comunicazioni elettroniche (radiofrequenze, infrastrutturazione del territorio) e, avendo competenze ripartite con lo stato, possono elaborare e votare proposte di legge di grande significato per il diritto alla comunicazione.
Inoltre se pensiamo a come il digitale possa favorire l’efficienza della sanità e la trasparenza amministrativa in funzione anticorruzione, capirete perchè ho scelto la regione. Molto può essere fatto usando la leva del digitale per favorire l’innovazione sociale, imprenditoriale e politica, creare lavoro e reddito, migliorare formazione e istruzione.
Ho deciso insomma, di “sporcarmi le mani” e dedicarmi all’arte nobile della politica. Mi auguro che altri fra noi facciano altrettanto. E che con tutti si possa creare un coordinamento trasversale e plurale utile a concretizzare le proposte che elaboriamo da tempo.
Non sarà facile, ma è mia convinzione che in questa fase così difficile della nostra storia, dobbiamo tutti dare un contributo positivo per migliorare la nostra società. La società dell’informazione.
Il digitale rappresenta un’opportunità per farlo. Ma ha bisogno di gente onesta e preparata. Ha bisogno di tutti noi.
E io ho bisogno di tutti voi, della vostra passione, del vostro sostegno, della vostra competenza per affermare il diritto alle libertà digitali.
Per questo con l’aiuto dei mei compagni di sempre, ho attivato una serie di strumenti per la partecipazione distribuita alla scrittura del programma e alla promozione di iniziative finalizzate a far conoscere agli elettori la mia candidatura. Ve ne darò comunicazione nei prossimi giorni.
Fin d’ora vi dico che ho bisogno di tutti i suggerimenti, i consigli e l’aiuto di cui sarete capaci.
Mi auguro di poter contare su tutti quelli di noi che vogliono un cambiamento e lo vogliono adesso.
Arturo Di Corinto – candidato SEL nel Lazio
chi sono
Arturo Di Corinto
Mi sono laureato in psicologia cognitiva alla Sapienza di Roma, e sono stato ricercatore presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Trasferitomi a San Francisco, mi sono specializzato in psicologia della percezione all’Università di Stanford a Palo Alto. Sono stato prima responsabile del settore Internet del servizio pubblico Rai-Radio Televisione Italiana e poi consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ho lavorato per l’Onu, l’Istat, l’Isfol, l’Ires. Ho insegnato nella facoltà di Scienze della Comunicazione della Saspienza e come giornalista ho collaborato con Wired e il Sole24Ore. Scrivo per La Repubblica. Sono direttore editoriale del Portale Nazionale del Turismo.
La mia biografia in sintesi….
Psicologo cognitivo, laureato con lode alla Sapienza, Università di Roma, dopo un periodo di tirocinio e di ricerca presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), mi sono trasferito all’Università di Stanford in California, dove mi sono dedicato allo studio della comunicazione mediata dal computer con la professoressa Barbara Tversky. A Palo Alto (CA) con il prof. B.J. Fogg, mi sono specializzato in tecnologie della persuasione digitale.
Ricercatore, ho svolto numerosi incarichi di ricerca nel campo dei media e della comunicazione digitale, per l’International Labour Organization delle Nazioni Unite (ILO/OIL), per il direttorato XIII’ della Commissione Europea, per il Censis, l’Isfol e l’Istituto di ricerche economico sociali della CGIL (Ires).
Docente universitario ho insegnato Comunicazione Mediata dal Computer presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza e sono stato condirettore del laboratorio Open Source del Cattid, Logos.
Reponsabile della comunicazione per la Presidenza del Consiglio dei Ministri, prima presso il Centro Nazionale per l’Informatica nella Pubblica AMministrazione (Cnipa), poi presso il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione (DDI), sono attualmente direttore editoriale del portale nazionale del Turismo del Ministro per gli affari regionali, sport e turismo.
Giornalista, ho lavorato oltre 10 anni per Il Manifesto, inviato dell’Unità e collaboratore di Liberazione prima di approdare al Sole24ore sotto la guida di Luca De Biase. Ho fondato il quotidiano di politica AprileOnline con Aldo Garzia e Carla Ronga ed ho diretto la rivista ISDR – Il Secolo Della Rete. Columnist del giornale Peace Reporter e del mensile Emergency, ho inframezzato le mie pubblicazioni con Wired e Punto Informatico. Attualmente scrivo per La Repubblica e L’Espresso.
Documentarista, con Silvestro Montanaro, Carla Ronga, Stefano Maria Bianchi, Emilio Casalini, Jean Leonard Touadi e Paola Salzano ho realizzato il programma di geopolitica di RaiTre C’eraunavolta. Con Giulietto Chiesa, Vauro e molti altri ho creato la NoWar Tv, emittente satellitare che nel 2003 ha raccontato il volto sanguinoso della guerra irachena. Ho realizzato il primo film italiano sull’open source: Revolution OS II
Esperto di Free Software ed Open Source Software ho scritto numerosi articoli, libri, voci enciclopediche e realizzato il primo documentario italiano sul tema del software libero: Revolution OS II (2005, Apogeo/Feltrinelli). Nel 2007 ho riunito a Roma i miei due amici, Bruce Perens e Richard Stallman e gli ho offerto la cattedra per una lectio magistralis prima di portarli a colloquio dal presidente della Camera Fausto Bertinotti e poi in audizione alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati per speigare ai legislatori l’importanza del software libero per la democrazia e l’economia.
Attivista per la libertà e i diritti digitali ho fondato con i miei sodali il network di Frontieredigitali e creato il protocollo di attivazione Diritto alla rete per mobilitare le 30 associazioni federate in caso di censura della rete. Nel 2009 ho organizzato con Alessandro Gilioli, Guido Scorza ed Enzo Di Frenna il primo sciopero dei blogger a piazza Navona a Roma per protestare contro le censure dell’informazione online. Nel 2010 con Stefano Rodotà ho ispirato l’iniziativa contro la cosiddetta Legge Bavaglio, raccogliendo sul sito da me creato 250mila firme contro il Ddl Alfano sulle intercettazioni e l’obbligo di rettifica per i blog.
Attivista per la libertà d’informazione e comunicazione, aderisco al gruppo MoveOn Italia e alla proposta di una legge di riforma radicale della governance della Rai, sostengo fortemente l’iniziativa italiana per un Freedom of Information Act (FOIA) e contribuisco regolarmente alle attività dell’associazione di giornalisti indipendenti Articolo21. Sono socio di Wikimedia Foundation.
Attivista per i diritti umani sono socio sostenitore dell’organizzazione dell’ONU per i rifugiati, UNHCR, e di Amnesty International da 25 anni; Ambientalista, iscritto a Greenpeace e non posseggo un’automobile. Sono un ciclista urbano, partecipo regolarmente alle manifestazioni di Critical Mass e aderisco a #salvaiciclisti.
Che cos’è il Ddl Alfano?
Al Teatro dell’Angelo a Roma si è continuato a parlare del disegno di legge sulle intercettazioni, Continua a leggere Che cos’è il Ddl Alfano?
contatti

Potete scrivermi qui…
arturo.dicorinto [ at] gmail.com
oppure mi potete telefonare:
393 93 83 040
oppure…
programma
#OPENLAZIO – Programma elettorale di Arturo Di Corinto
“Io credo in una Internet aperta e libera. Credo che la rete sia uno strumento senza precedenti per favorire l’innovazione, la libertà d’espressione, la partecipazione dei cittadini e la trasparenza amministrativa.”
REDDITO, LAVORO, FORMAZIONE
CREATIVITÀ, COOPERAZIONE, CONDIVISIONE
INNOVAZIONE, TRASPARENZA, BENI COMUNI
RETE, SAPERI, INNOVAZIONE, DIRITTI
LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – DIRITTO ALL’INNOVAZIONE
Assumere il tema dell’innovazione tecnologica nel governo di una regione come il Lazio implica una forte decisionalità politica per gli effetti pervasivi che le tecnologie hanno nella vita di tutti i giorni.
Ma significa anche essere consapevoli degli effetti: innanzitutto una politica per le tecnologie consente di offrire ai cittadini nuovi diritti digitali, diritti sociali e politici, capaci di ribaltare la piramide della partecipazione.
Inoltre le politiche di investimento pubbliche nelle tecnologie sono un motore incredibile per lo sviluppo sostenibile: come dighe e strade furono al centro del new deal, oggi autostrade digitali, informatizzazione dei servizi pubblici e dei servizi formativi, energie sostenibili ed efficienti e nuove infrastrutture tecnologiche possono essere il nuovo fulcro di una politica economica tanto nazionale quanto locale.
Ma bisogna sapere che l’innovazione è un approccio, prima ancora che una politica settoriale. Essa richiede una riorganizzazione della macchina amministrativa e una coerenza nel disegno del complesso delle attività dell’amministrazione.
Continua a leggere programma
Diritto d’autore, Copyright e webtv
Bologna – Venerdi 20 aprile 2012, terza giornata di Meeting Punto IT. Diritto d’autore e net neutrality, la giungla della regolamentazione. Intervista all’avvocato Guido Scorza, Stefania Ercolani (SIAE), Arturo Di Corinto
Libri
Hacktivism. La libertà nelle maglie della rete (ManifestoLibri 2002)
Arturo Di Corinto, Tommaso Tozzi
Hacktivism è un’espressione che deriva dall’unione di due parole: Hacking e Activism.
Piazza Navona 1/7/10 | No bavaglio
Perchè il Ddl Alfano è una legge pericolosa anche per la rete
Arturo Di Corinto
Il Manifesto: Facebook regala le telefonate agli amici. Ma chi paga?
Facebook regala le telefonate agli amici. Ma chi paga?
Facebook prepara un nuovo servizio di telefonate gratuite via Internet sfidando il business di Skype e WhatsApp e mettendo a rischio i guadagni degli operatori telefonici. Si spenderà meno per telefonare ma a che prezzo? Quando non si paga qualcosa il prodotto sei tu.
Arturo Di Corinto per Il Manifesto del 6 Gennaio 2013
Facebook diventerà una compagnia telefonica. O qualcosa del genere. E, col suo miliardo di utenti, sarà la più grande del mondo. Poco importa se il 10% dei suoi profili sono fasulli. Anche in Italia potrebbe contendere importanti spazi di mercato a Tim, Vodafone e Wind.
La notizia è arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 4 gennaio. La compagnia californiana ha lanciato una nuova versione per tablet e smartphone dell’applicazione Messenger di Facebook che consentirà di telefonarsi gratis fra tutti gli utenti del social network. O almeno queste sono le intenzioni. L’app per ora funziona sui dispositivi Apple in Canada, negli altri paesi e sui dispositivi Linux/Android il servizio permette solo di inviare messaggi vocali di un minuto, una specie di walkie talkie. Ma, considerato il largo uso che soprattutto i più giovani ne fanno – per essere costantemente connessi ai loro amici più stretti – è certo che potrebbe diventare la killer application del 2013, cioè l’applicazione in grado di sbaragliare tutta la concorrenza, Skype (700 milioni di utenti) compresa. Continua a leggere Il Manifesto: Facebook regala le telefonate agli amici. Ma chi paga?
Mettiamo un reddito garantito nell’Agenda politica
Mettiamo un reddito garantito nell’Agenda politica
Appello alle associazioni, alle reti, ai movimenti della società civile.
Appello ai candidati ed ai partiti per le prossime elezioni politiche e regionali.
In questa campagna elettorale si è cominciato, ancora con troppa timidezza, a citare il tema del sostegno al reddito, evocato con declinazioni diverse, a volte confuse e spesso contrapposte. Su come e quando il tema del reddito sarà discusso, su come si intende articolarlo, quali saranno i criteri che lo caratterizzeranno nella forma e nella sostanza economica, su come e quando si intende introdurlo non abbiamo ancora dei riferimenti chiari. Per quanto ci riguarda auspichiamo che sia uno dei punti da affrontare entro i famosi primi 100 giorni dell’azione governativa, che sia affrontato come una proposta urgente e necessaria per i cittadini di questo paese.
Circa un anno fa, all’avvio del governo Monti, denunciammo con una lettera aperta intitolata “Fate presto!” il rischio di default sociale del nostro Paese. Da allora la crisi sociale si è andata aggravando, gli ultimi dati a disposizione raccontano di un 29.9% delle persone in Italia a rischio povertà. Non aver preso in seria considerazione il nostro appello a “Fare presto!”, nel quale si indicava il reddito garantito come uno degli strumenti di contrasto alla crisi, ha evidentemente aggravato la condizione sociale di milioni di persone. I furti dei generi di prima necessità nei supermercati sono aumentati, i giovani privi di occupazione ed espulsi anche dal ciclo della formazione sono oltre 2,5 milioni, tra i disoccupati solo 1 su 4 riesce a trovare un lavoro, sempre più spesso precario, entro un anno. Continua a leggere Mettiamo un reddito garantito nell’Agenda politica
Incontri: Reddito minimo garantito. Un progetto necessario e possibile
L’Associazione BIN Italia (Basic Income Network) è lieta di invitarla:
Roma, 15 gennaio 2013 ore 17
Reddito minimo garantito.
Un progetto necessario e possibile
Presentazione della nuova ricerca a cura del BIN Italia, patrocinata dalla Provincia di Roma, pubblicata dalle Edizioni GruppoAbele
Sala delle Carte Geografiche
Via Napoli, 36 Roma
Luigi Ferrajoli
Maria Rosaria Marella
Stefano Rodotà
Massimiliano Smeriglio
Nicola Zingaretti
Modera: Marta Bonafoni
Saranno presenti gli autori
Articolo21 – 2012: Annus Horribilis per la libertà d’informazione
2012: Annus Horribilis per la libertà d’informazione
L’informazione è un diritto umano. E’ tempo di reagire
Arturo Di Corinto per Articolo 21 del 31 dicembre 2012
Finisce un anno terribile per la libertà d’informazione. Centinaia i giornalisti uccisi e gli attivisti imprigionati. Mentre la società civile prova a reagire si moltiplicano censure e intimidazioni. Anche in Italia, al 61° posto nella classifica di Reporters sans frontieres.
Ottantanove giornalisti uccisi, quarantasette attivisti dell’informazione trucidati, centonovantuno reporters imprigionati, centotrentuno attivisti in carcere. Questi i numeri duri e crudi del bilancio annuale di Reporters senza frontiere (http://en.rsf.org) sul fronte della battaglia per la libertà d’informazione in tutto il mondo.
Il 2012, cominciato con l’apertura del mondo arabo all’informazione autogestita e dal basso attraverso i social network, proseguito con la decisione dell’Europa di limitare la vendita di tecnologia di sorveglianza agli stati autoritari e l’impegno di Amnesty a dare voce agli esclusi, si chiude con un bilancio terribile.
In un solo anno sono state decine le testate giornalistiche chiuse dai regimi autoritari, sono centuplicati i controllori umani della dissidenza via Internet in Cina, Iran, Siria, Nord-Africa, sono aumentati a dismisura gli interventi censori contro singole voci di libertà. Continua a leggere Articolo21 – 2012: Annus Horribilis per la libertà d’informazione