La forza della crittografia. Wikileaks: quando trapela la notizia
Arturo Di Corinto*
per Repubblica.it
Un gruppo di hacker si impossessa dei segreti della diplomazia americana e li diffonde su Internet causando uno sconvolgimento delle relazioni internazionali. Si riunisce il consiglio di sicurezza dell’Onu, alcuni capi di stato si dimettono, lo scandalo è mondiale. Una storia degna di un giallista, ma stavolta non è fiction. O almeno ne rappresenta il finale alternativo. In uno dei suoi primi libri, Crypto (1998), Dan Brown (Angeli e Demoni, il Codice Da Vinci), descrive i minuti precedenti la peggiore catastrofe dell’intelligence americana: un attacco concentrico di tutti gli hacker per svelare ciò che di segreto è contenuto nella più grande banca dati protetta del mondo rimasta indifesa a causa di un virus mutante introdotto nel sistema dal suo creatore per un calcolo politico sbagliato. Nel libro, la cavalleria informatica della National Security Agency (NSA), supersegreta agenzia di controspionaggio americana di Fort Meade, li ferma all’ultimo momento. Ma stavolta non è andata così. Wikileaks ha realmente avuto accesso e pubblicato i segreti della diplomazia americana provocando uno sconquasso delle relazioni internazionali.
Come ha fatto a ottenerli? Se si esclude un errore informatico (difficile), l’unica spiegazione per la fuoriuscita di milioni di documenti riservati e top secret è che qualcuno sia riuscito a violare le difese di uno o più database dove il materiale era custodito, visto che la numerosità dei file rende difficile pensare che ci fosse qualcuno pronto a “sniffare” ogni comunicazione fra le ambasciate dei singoli paesi coinvolti e il Dipartimento di stato americano. Ma c’è un’altra spiegazione: il tradimento di qualcuno abbastanza in alto che, per calcolo o corruzione, ha voluto rendere noti i documenti riservati. Continua a leggere Wikileaks: quando trapela la notizia