La ricchezza della Rete

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La ricchezza della Rete
per Peace Reporter di Maggio
Arturo Di Corinto

Secondo il professore di Harvard Yochai Benkler – autore del libro “La ricchezza della rete” – coloro che si collegano a Internet nei paesi sviluppati, più di un miliardo di persone, hanno a disposizione da 4 a 6 miliardi di ore di tempo libero al giorno che possono essere sfruttate per produrre beni comuni digitali. E ha ragione: basta guardare gli ottimi risultati dell’enciclopedia online Wikipedia che offre milioni di voci redatte dagli utenti consultabili gratuitamente da chiunque. Ma questo tempo libero può essere occupato anche per fare politica.
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LIBRERÒ? IL FUTURO DELL’EDITORIA.

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Lo sviluppo delle nuove tecnologie come sta cambiando il modo di fare editoria?

Amazon, Google books, i nuovi e-reader, costituiscono una chance di rinnovamento o sanciscono in maniera definitiva la morte del mercato editoriale così come eravamo abituati a pensarlo.

Domenica 28 marzo 2010 ore 16

Libri come. Festa del Libro e della Lettura

Auditorium Parco della Musica

Spazio Garage (ingresso gratuito)

OFFICINA4

La casa editrice Cooper presenta:

LIBRERÒ? IL FUTURO DELL’EDITORIA.

Nuovi scenari nel mestiere editoriale e nel modo di fare libri. Continua a leggere LIBRERÒ? IL FUTURO DELL’EDITORIA.

Sabato a Roma la festa dei pirati

espresso_piratiLa lotta dei pirati per una società aperta
di Arturo Di Corinto
Per L’Espresso del 15 marzo 2010

Il 20 marzo nella Capitale pirati italiani, europei e americani si danno convegno per affrontare i temi caldi del dibattito sulla libertà di cultura, il monopolio delle multinazionali e le leggi repressive dei governi

“Go Create” esorta la Sony. It’s all around you, dice la Vodafone. Think Different, è lo storico slogan della Apple. Un invito a emanciparsi acquistando consolle, telefoni e computer. E poi ci si lamenta se questi aggeggi vengono usati in una maniera diversa dalle intenzioni di manager e progettisti. Che è quello che poi fanno i pirati. Ma chi sono i pirati? Quelli che vendono dvd copiati sui marciapiedi, pendagli da forca di navi corsare o difensori della libertà di parola? Tutti e tre dicono Lawrence Lessig (Free Culture, 2005) e Matt Mason (The Pirate’s Dilemma, 2009). Con una differenza. Alcune forme di appropriazione di prodotti tecnologici e culturali sono furti belli e buoni, altre sono forme di innovazione proprie della cultura digitale di massa. Continua a leggere Sabato a Roma la festa dei pirati

Internet 2010

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Internet 2010
per Peace Reporter di Aprile
Arturo Di Corinto

Nei dieci anni trascorsi dalla bolla della new economy alla candidatura di Internet a Nobel per la Pace, tanta acqua è passata sotto i ponti. Ma dopo quaranta anni dalla sua nascita, Internet fatica ancora ad essere riconosciuta come un fenomeno sociale che influenza la vita anche di chi non la usa, come immensa agorà pubblica ed ecosistema globale degli scambi delle società avanzate.
In Italia leggi e commissioni che hanno provato a darle regole e confini hanno ottenuto solo di ritardare questo esplosivo fenomeno. La legge Urbani contro la pirateria audiovisiva, i decreti ammazza-blog, le denunce contro Indymedia, sono stati i tentativi maldestri e non riusciti della politica di mettere la museruola alla rete per via parlamentare mostrando il terror sacro dell’establishment verso un “oggetto” che metteva in discussione i vecchi assetti di potere. Continua a leggere Internet 2010

Candidati (quasi) web 2.0

nova11032010-dicorintoCandidati (quasi) web 2.0
Arturo Di Corinto per
Il Sole 24 ore – Nova
del 11 Marzo 2010

Qualcosa è cambiato nel rapporto fra i politici italiani e la rete. I candidati alle regionali 2010 sembrano aver fatto tesoro dei cattivi esempi che l’uso di Internet applicata alla politica ci aveva finora offerto. I siti volantino e i blog chiusi ai commenti, con fotografie ammiccanti e nessuna interattività col pubblico elettorale sono quasi spariti.
Il cambiamento si nota nel buon livello di sofisticazione tecnologica dei siti dei candidati, che oggi hanno mappe georeferenziate, videoclip, suonerie, e le icone dei social network. A guardare meglio, però, si tratta per lo più di bandierine piazzate in fila che permettono di accedere a contenuti che ripetono il vecchio rituale della propaganda politica ed enfatizzano all’eccesso la vetrinizzazione del candidato in rete, che accumula fan su Facebook e follower su Twitter senza un vero dialogo con l’elettore. Continua a leggere Candidati (quasi) web 2.0

Tregua armata fra i politici e la rete

Schermata
Arturo Di Corinto
Per Il Sole 24 Ore – Nova Review
del 11 marzo 2010

Dopo che Al Gore ebbe lanciato l’idea delle information superhighways, debitore dello slogan a un padre che si occupava di autostrade, si parlò di una nuova era ateniese della democrazia in cui il popolo avrebbe finalmente preso la parola e partecipato alla gestione della cosa pubblica grazie a Internet. Successivamente si sprecarono le analisi sul ruolo di Internet nelle elezioni politiche e si disse che finalmente i piccoli partiti avrebbero potuto gareggiare ad armi pari sulla rete grazie a una tecnologia che riduceva le differenze di budget, visibilità e consensi presso l’elettorato grazie a computer domestici e accessi flat-rate per il passaparola politico. Previsioni sbagliate, visto che a poco a poco ci si rese conto che quelli con più soldi avrebbero fatto i siti più belli, ingaggiato i migliori consulenti e realizzato i contenuti più adatti a creare sinergie con altri mezzi di informazione. La vicenda di Obama non è un’eccezione a questo processo definito di normalizzazione della rete. Obama era certo un candidato con una storia da raccontare, capace di intrattenere e di far sognare, con una larga base di militanti, ma soprattutto era sostenuto da una macchina elettorale che raccoglieva e reinvestiva soldi nella campagna via Internet per posizionarlo dentro e fuori il web e i social network meglio degli avversari. Da allora tutti hanno provato a copiarlo, con alterne fortune. Continua a leggere Tregua armata fra i politici e la rete

Perché l’uso della rete in politica è un’arma a doppio taglio

copertina_nova_11032010Fonti Super Partes
Siti e database per informarsi sui politici. E sulla loro vera storia
Arturo Di Corinto
Per Il Sole 24 Ore
del 11 marzo 2010

I candidati alle regionali 2010 che godono di rendite di posizione come ministri, assessori e consiglieri comunali giocano la loro partita politica su Internet meglio di altri. E usano il web 2.0 in maniera abile per rivolgersi all’elettorato, dimostrando di aver capito l’importanza dei media sociali per veicolare il proprio messaggio. Molti elettori sembrano gradire e, da buoni tifosi, accettano l’amicizia su Facebook, postano qualche commento e si fanno veicoli virali delle proposte del proprio candidato. I più bravi favoriscono la nascita di gruppi che li sostengono dal basso come La fabbrica di Nichi (Vendola). Continua a leggere Perché l’uso della rete in politica è un’arma a doppio taglio

Tech-tuesday: Free hardware Foundation

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Free Hardware Foundation
Martedì 9 marzo 2010 la riunione del Consiglio della FHF – fhf.it – alle ore 18 in via leonina 85, Roma.
ODG:
1) Partecipazione e organizzazione nuova edizione Live Performers Meeting
2) Partecipazione e Contribuzione alla II Festa dei Pirati
3) Iniziative di mobilitazione in favore del teatro Lido di Ostia
4) Aggiornamenti sul lavoro di supporto al Popolo del Pomodoro – UDS Monza
5) Incontro con le candidate Governatrici del Lazio
6) Restyling del sito FHF.it
7) Comunicazione dei soci, del tesoriere, del presidente
8 – Varie ed eventuali

Per l’occasione partecipano:
Luca Neri, autori di Assalto al Copyright
Alessandro Gilioli, uff. centrale L’Espresso, owner di piovonorane.it

Al termine della riunione, dalle ore 20:30 aperitivo, musica e mostre per festeggiare il nuovo ciclo dei Tech Tuesday, tutti sono invitati a partecipare e contribuire con le vivande.

IV Conferenza Italiana sul Software Libero: call for papers

Sul sito della IV Conferenza Italiana sul Software Libero che si terrà a Cagliari è stata pubblicata la Call For Papers

La scadenza per le proposte e’ il 18 aprile,

Gli interventi possono essere i seguenti
1) presentazione orale breve (~20min)
2) presentazione orale standard (~40min)
3) Workshop/Tutorial (2-3h)

Cybermetropoli, il seminario

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Seminario 26 Febbraio 2010

Cybermetropoli è un percorso di libera formazione he ha come obiettivo l’indagine conoscitiva dei processi di trasformazione dell’esistente e che si proietta verso una profonda esplorazione delle spazialità reali e virtuali. Linguaggi, creatività, tecnologie, queste sono le parole che incontreremo, questi gli strumenti a partire dai quali proveremo a rilevare la tendenza evolutiva delle realtà edelle forme di bio-controllo che la accompagnano nella quotidiana lotta tra sottrazione e potere.

Introduce
Ulderico LiberatoreExperienceLab

Discutono

ARTURO DI CORINTO
Ricercatore presso l’università “Sapienza” di Roma
Giornalista, Saggista ed Esperto di Comunicazione Online
Autore di “Hacktivism. La libertà nelle Maglie della Rete”, “E-gov 2.0: pave the way for ePartecipazione” e “Revolution OSII”

TIZIANA TERRANOVA
Docente presso l’università degli studi di Napoli ” L’Orientale”
insegna “Sociologia della Comunicazione” e “Teorie Culturali Inglesi e Nuovi Media”
Autrice di “Corpi nella Rete” e “Cultura Network”

Venerdì 26 Febbraio 2010 – ore 15:00 – aula 4
Facoltà di Ingegneria – Sapienza
via Eudossiana, 18,(Metro Colosseo)

AbstractContinua a leggere Cybermetropoli, il seminario

Un bavaglio all’autocomunicazione

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Un bavaglio all’autocomunicazione
per Peace Reporter di Marzo
Arturo Di Corinto

I tradizionali paradigmi della comunicazione sono saltati. L’industria dei media è in ristrutturazione. Siamo entrati nell’era della comunicazione personale di massa. La “MeCommunication”, l’autocomunicazione, ridefinisce il palinsesto comunicativo di ognuno intorno alle relazioni sociali dei singoli. Ovvio notare che tutto questo accade per effetto delle profonde trasformazioni portate dall’avvento di Internet e del Web 2.0. Ventiquattro ore di videoclip caricate ogni minuto su Youtube, migliaia di nuovi blog al giorno, quattrocento milioni di utenti attivi su Facebook, decine di miliardi di stringhe di parole su Twitter, ci dicono chiaramente che siamo entrati in una nuova era. Ma l’ingresso in questa nuova era dell’autocomunicazione, come la chiama il sociologo Manuel Castells, porta opportunità e problematiche, talvolta conflitti. Continua a leggere Un bavaglio all’autocomunicazione

Come cambia il giornalismo nell’era di Internet

le 6 W quadratoLa sesta w
Come cambia il giornalismo nell’era di Internet

Il 22-02-2010 a Roma, Libreria Rinascita, comune di Roma (RM)

Le cinque dabliu (who, what, when, where, why) sono uno schema irrinunciabile del giornalismo. La sesta dabliu, il web, propone ora nuove regole, suggerisce una comunicazione diversa, condivisa, partecipata, dove l’utente può essere, insieme, il lettore e il media e dove l’informazione è spesso stimolo per l’azione.

Dal popolo viola allo sciopero dei migranti: come new media e social network cambiano il giornalismo.

Ne discutono con il pubblico, Arturo Di Corinto, Alessandro Gilioli, Filippo Rossi, Giuseppe Smorto.

Modera Alberto Fiorillo.

L’appuntamento è anche l’occasione per la presentazione del libro Caro Papi Natale, 101 domande al reticente del consiglio, scritto a 5.000 mani dagli utenti del blog Rassegna Stanca.

Musiche del Trio Binario

Aperitivo offerto da Aiab

Roma, Libreria Rinascita, viale Agosta 36 (Centocelle)
22 febbraio 2010 – Ore 18.00

La sesta w è organizzato dal blog Le Rane: http://lerane.wordpress.com/

Mixed source, open source, interoperabilità

cattid-sapienza
Imagining the future
Microsoft, l’Open Source e la ricerca universitaria

Craig Shank, General Manager, Interoperability Group, Microsoft
Jean Paoli, General Manager, Interoperability Strategy, Microsoft
Roberto Galoppini, SourceForge ed Enterprise Open Source directory advisory board member
Salvatore Iaconesi, Software engineer, REFF board member
Carlo Maria Medaglia, Cattid-Sapienza Università di Roma, Direttore Scientifico
Arturo Di Corinto, Cattid-Sapienza Università di Roma

Mercoledì 3 Febbraio 2010
Ore 14:30 – 16:30
Free Entrance

Al termine dell’incontro sarà offerto un rinfresco dalla segreteria del Cattid

Il CATTID – Centro per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza – di “Sapienza” Università di Roma, attivo fin dal 1988, opera in termini inter-dipartimentali, inter-universitari e in collaborazione con alcune tra le più importanti imprese dei settori più coinvolti nei processi della ricerca e della grande convergenza digitale.
Il Cattid è situato all’interno dell’edificio di Scienze Statistiche, l’ingresso è situato in Viale dell’Università 36
http://cattid.uniroma1.it

Human Rights first! Google e la censura cinese

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Human Rights first! Google e la censura cinese
per Peace Reporter di Febbraio
Arturo Di Corinto

Google ha dichiarato di non essere più disposta a censurare i contenuti reperibili con la versione cinese del suo motore di ricerca. Ufficialmente la ragione andrebbe ricercata nella violazione di alcuni account di Gmail appartenenti ad attivisti per i diritti umani, in Cina e all’estero, e in una serie di non meglio precisati cyber-attacchi nei confronti dei suoi server, di cui il governo sarebbe corresponsabile. Affermazioni molto gravi che hanno indotto i cinesi a reagire prima diplomaticamente e poi, dopo l’intervento a favore della libertà di Internet del segreteraio di Stato Hillary Clinton, ad attaccare: “le aziende che lavorano in Cina devono rispettare la legge”. Sì, ma quali? Le leggi in questione riguardano la sicurezza nazionale della Cina e la sua stabilità sociale, minacciate, secondo i burocrati del partito/stato, da tutte le informazioni che riguardano il massacro di Tien An Men, la setta religiosa dei Falung Gong, il Tibet e il Dalai Lama, argomenti considerati potenzialmente dannosi dal paese del socialismo di mercato realizzato. Continua a leggere Human Rights first! Google e la censura cinese

Fragilità Strutturale

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Fragilità Strutturale
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore-Nova
Giovedì 7 Gennaio 2010

Nonostante la felssibilità dei protocolli, Internet rischia di collassare ogni giorno

Internet ha compiuto quarant’anni. Anche se li porta bene e noi diamo la sua esistenza per scontata, non è proprio così. E non solo per il divario che divide il mondo fra quelli che l’hanno usata più di una volta, un miliardo e mezzo di persone, e tutti gli altri, ma perché rischia di crollare sotto il peso del suo successo. Con le applicazioni del web 2.0, il cloud computing, i dispositivi senza fili, il file sharing, telefonia e Tv over IP, Internet diventa ogni giorno più fragile e difficile da gestire, nonostante ingegneri e aziende siano finora riusciti a trovare toppe e rimedi ai suoi problemi. Il motivo va ricercato nella logica di progettazione di un sistema che, pur potente e flessibile, prevedeva che tutti i suoi utilizzatori fossero noti e fidati e che i computer connessi a Internet fossero fissi e non si spostassero da un luogo all’altro. Esattamente il contrario di quello che succede oggi e che ha fatto dire a Richard Clarke, l’esperto antiterorrismo di Clinton, che rischiamo una “Pearl Harbour digitale”.

Per capire perché facciamo un salto nel passato. Il 29 ottobre del 1969 veniva effettuata la prima connessione fra due computer remoti, uno all’Università della California, Los Angeles, l’altro allo SRI dell’Università di Stanford a Palo Alto. Divennero centinaia nel giro di pochi mesi. Due erano le grandi novità della rete che li collegava, il packet switching, l’idea di spezzettare le informazioni che viaggiano in rete come fossero i vagoni di un trenino che ad ogni ostacolo cercano da soli la strada migliore per aggirarlo e poi a destinazione si ricongiungono, e l’uso degli Imp, computer intermedi per instradare questi pacchetti-vagoncini. Il risultato evidente era che una rete così pensata poteva essere indifferente a interruzioni di percorso dovute al malfunzionamento di uno dei suoi nodi. Continua a leggere Fragilità Strutturale

I dieci rischi della rete

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I dieci rischi
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore-Nova
Giovedì 7 Gennaio 2010

Ecco le debolezze strutturali e quindi tecnologiche di Internet. IL world wide web è stato progettato per connettere alcune centinaia di computer, non per gestire gli exabyte di dati odierni che ci portano in casa i miliardi di video di Youtube e le chiacchiere di centinaia di milioni di utenti di Facebook e affini. Da qui i rischi che ogni giorno la rete corre. Continua a leggere I dieci rischi della rete

Dieci esperti parlano dei rischi per Internet

Dieci esperti parlano dei rischi per Internet
Arturo Di Corinto
L’inchiesta per per Il Sole 24 Ore-Nova

Laura Abba, CNR
“Il pericolo di Internet è la mancata collaborazione fra i volonterosi che finora l’hanno mantenuta efficiente e funzionante, i governi e la società civile”

Salvatore “Sal” Anarkòs, hacker
“Il pericolo vero è l’assenza di una cultura della manutenzione dei protocolli di Internet e in particolare dei DNS che li rende vulnerabili”

Antonello Busetto, Confindustria Servizi Innovativi
“La rete fissa è insufficiente di fronte all’aumento dei dispositivi mobili, ma il problema vero è lo scarso uso della rete causato dal digital divide”

Pierluigi Dalpino, Microsoft
“Il pericolo per Internet è che si pensa troppo a regolarla e poco a governarla come fenomeno
globale” Continua a leggere Dieci esperti parlano dei rischi per Internet

Diritto alla rete

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Diritto alla rete
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore-Nova
Giovedì 7 Gennaio 2010

La strategia del parlamento nato per difendere il web e promuoverne l’evoluzione

Di fronte ai tanti rischi che Internet corre, su iniziativa delle Nazioni Unite, dopo il World Summit on Information Society di Tunisi nel 2005, è nato l’Internet Governance Forum (IGF), una sorta di parlamento di Internet deputato a promuoverne evoluzione, stabilità, e ubiquità. I temi dell’IGF sono gli stessi dall’inizio: 1) Accesso, quindi abbattimento del digital divide e diritto all’accesso universale; supporto finanziario allo sviluppo delle infrastrutture di Internet. 2) Diversità, cioè multilinguismo, diversità culturale e diritto a un mercato equo e concorrenziale. 3) Apertura e quindi libertà di espressione; neutralità della rete; interoperabilità, utilizzo di format e standard aperti. 4) Sicurezza dei protocolli, delle reti, delle infrastrutture e della posta privata; difesa da virus e botnet. 5) Privacy, diritto a leggere e a scrivere in rete in modo anonimo; difesa contro lo spamming e protezione dell’identità; diritto all’oblio. Continua a leggere Diritto alla rete

Internet Governance Forum per date

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Le tappe dell’Internet Governance Forum
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore-Nova
Giovedì 7 Gennaio 2010

Incontri IGF per tappe

18 novembre 2005, World Summit on Information Society di Tunisi. La delegazione italiana dà vita alla campagna “Tunisi mon amour, per una Carta dei Diritti della Rete”. La proposta diventa un appello lanciato in rete da Fiorello Cortiana e Stefano Rodotà.

30 Ottobre 2006, Igf, Atene. Primo incontro dell’IGF Internazionale ad Atene. Tappa fondamentale per l’awareness building degli argomenti caldi della rete

24 Gennaio 2006, Bruxelles: Gilberto Gil e Claudio Prado presentano l’iniziativa “Una Carta dei Diritti della Rete” al Parlamento Europeo.

27 Settembre 2007, Dialogue forum on internet rights, Roma. Discussione globale di una Carta dei diritti e dei doveri per Internet

13 Novembre 2007, Igf di Rio: accordo bilaterale Italia-Brasile che impegna i due paesi a promuovere l’Internet Bill of Rights e a farne uno dei temi centrali dell’IGF.

22 Ottobre 2008, Dialogue forum on internet rights II, Cagliari. Nascita dell’IGF-Italia

3 Dicembre 2008, Igf di Hyderabad, India. Forte l’accento sulla diversità culturale e il gender divide

5 Ottobre 2009 Igf Italia a Pisa. Prima tassonomia degli stakeholder italiani della rete

15 Novembre 2008 Igf di Sharm El Sheikh, Egitto. Emerge con forza il tema dei social network

http://www.intgovforum.org/cms
http://www.igf-italia.it

NovaLab24: intervista

novalab

NovaLab24

Le proteste degli studenti a Teheran e il passaparola su twitter (http://tinyurl.com/yaeub4k). La censura selettiva cinese di Wikipedia, YouTube e dei motori di ricerca (http://tinyurl.com/ybfagdo). La nascita di internet nelle università degli Stati Uniti. Con Arturo di Corinto del Cattid (Sapienza di Roma). Buon ascolto.

Nova
www.radio24.ilsole24ore.com
04 gennaio

La Rivoluzione è grafica

logo espressoLa Rivoluzione è grafica
di Arturo Di Corinto
Per L’Espresso del 23 dicembre 2009

L’uso della grafica per scopi apertamente politici – nelle fanzine, nei graffiti, nella poster art- è una pratica tipica delle controculture metropolitane ed ha profondamente influenzato gli stili della comunicazione politica e pubblicitaria.
Manifestazione di ribellismo, strumento di propaganda o pratica identitaria di gruppi e movimenti grassroots, la grafica politica vive soprattutto nelle strade e spesso si sovrappone e si identifica con la street art. Oggi però, i personal media, l’ubiquità di Internet, la digitalizzazione dei contenuti, la gratuità di piattaforme di open publishing offrono una seconda vita alla grafica politica e alla stessa arte di strada. In rete proliferano community di writers come WoosterCollective.com, artisti che caricano le foto delle proprie opere su Flickr o altri siti specializzati e dopo li rimuovono dai muri dove le hanno disegnate, mentre altri, come i newyorchesi di Just Seeds, le vendono online per finanziare iniziative sociali. Gli artivisti, artisti e attivisti, usano la rete per organizzare eventi come AHAcktitude ‘09 e “Graphic Roots of Revolution”, quest’ultimo alla presenza di giganti come Emory Douglas, l’autore del logo delle Black Panther, l’anarco-pacifista Gee Vaucher, il blasfemo collagista Winston Smith, o l’autore dell’arcinota icona di Obama-Hope, Shepard Fairey. http://loveanddissent.com
Reazione spontanea al progressivo ridursi dello spazio pubblico e voglia di esprimersi di giovani ribelli, di artisti consapevoli oppure no, influenzati dall’arte del remix che diede origine all’hip-hop, nipoti dalla pratica punk del Do It Yourself, nonostante leggi severe e repressione, la grafica politica è un modo per superare barriere geografiche, etniche, comunicative, per arrivare al cuore della gente. “I graffiti sono stati usati per dar vita a rivoluzioni, fermare le guerre e dare voce alle persone a cui in genere non si dà ascolto”, dice Banksy, street artist considerato dalla rivista Esquire il nuovo Andy Warhol. Usata per comunicare adesione ideale e conflitto, strumento di espressione di movimenti politici e culture underground, negli ultimi anni la street art politica ha generato un acceso confronto tra gli esperti: arte, comunicazione o vandalismo? Secondo Carol Wells, direttrice del Centro per lo Studio della Grafica Politica di Los Angeles, “Tutta l’arte è politica, ma non tutta l’arte è un manifesto politico”, questo accade solo quando l’arte potenzia e diffonde idee di cambiamento sociale. www.politicalgraphics.org

Ma l’Italia digitale esiste già

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Ma l’Italia digitale esiste già
di Arturo di Corinto
per L’Espresso del 23 dicembre 2009

In Italia esiste una variegata galassia di fondazioni, associazioni e gruppi d’interesse che ogni giorno promuovono la Rete. Volontari che si dedicano a una vasta gamma di attività che vanno dalla promozione di Wikipedia alla scrittura collettiva e aperta di software, i Linux User Group, o svolgono attività di lobbying nei confronti di governi e parlamenti come fanno, ad esempio, Scambio Etico ed Agorà Digitale.

Gli avvocati dell’associazione Liberius offrono gratuito patrocinio legale su controversie legate al copyright, il gruppo Liber Liber digitalizza libri antichi e per non vedenti, mentre Binario Etico ricicla pc usati. Poi ci sono quelli che realizzano progetti specifici per favorire i diritti digitali dei cittadini. L’Associazione per il Software Libero, ad esempio, esegue il monitoraggio dell’attività dei parlamentari sugli impegni assunti in campagna elettorale a favore del software libero, Open Polis ha creato una comunità intorno al progetto Open Parlamento, una piattaforma per il monitoraggio della politica parlamentare volta a rendere più trasparente e partecipata l’attività delle Camere, e grazie al quale è possibile sapere come e con chi vota il proprio candidato di riferimento.

Una novità è costituita dal network di Frontiere Digitali, la federazione di circa 60 associazioni per i diritti digitali che ha elaborato un proprio protocollo di mobilitazione a difesa della libertà della Rete di fronte alle pretese dei governi di controllarla. Anche loro hanno aderito al sit-in di mercoledì 23 in piazza del Popolo a Roma per protestare contro il nuovo tentativo di criminalizzare Internet: un evento promosso dall’Istituto per le politiche dell’innovazione, un progetto creato dall’avvocato Guido Scorza che ha recentemente offerto patrocinio legale gratuito a tutti gli iscritti ai gruppi Facebook che hanno misteriosamente cambiato nome dopo il caso Tartaglia, assumendo connotati a favore di Berlusconi.
www.frontieredigitali.it
(22 dicembre 2009)

Libera Rete in libero Stato

internet

Libera Rete in libero Stato

Internet è una piazza libera. Una sterminata piazza in cui milioni di persone si parlano, si confrontano e crescono. Internet è la libertà: il luogo aperto del futuro, della comunicazione orizzontale, della biodiversità culturale e dell’innovazione economica.
Noi non accettiamo che il governo metta le mani su Internet.
Non lo accettiamo perché gli spazi di pluralismo e di libertà in Italia devono essere allargati, non ristretti.
Non lo accettiamo perché crediamo che in una società libera l’apertura agli altri e alle opinioni di tutti sia un valore assoluto.
Non lo accettiamo perché siamo disposti a pagare per questo valore assoluto anche il prezzo delle opinioni più ripugnanti.
Non lo accettiamo perché un Paese governato da un tycoon della televisione ha più bisogno degli altri del contrappeso di una Rete libera e forte.
Non lo accettiamo perché Internet è un diritto umano.
Libera Rete in libero Stato.

Mercoledì 23 dicembre
dalle 17:00 ale 19:00
sit-in piazza del Popolo, Roma
Lato Pincio

«Sono sempre stato uno strenuo sostenitore di Internet e dell’assoluta mancanza di censura».
(Barack Obama, discorso agli universitari cinesi, Shanghai, 16 novembre 2009)

Creatività, Cooperazione, Condivisione

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Punto Informatico – Commenti
di Arturo Di Corinto
venerdì 18 dicembre 2009
Buoni recinti fanno buoni vicini, ma se si tolgono i recinti tutti avranno un parco. Da Frontiere Digitali, un invito alla riflessione e alla partecipazione

Creatività: negli ultimi anni il copyright ha smesso di essere un argomento per avvocati ed è diventato un tema di grande importanza per chiunque sia coinvolto nella produzione e fruizione di cultura. E nei prossimi anni avrà un ruolo fondamentale rispetto al modo stesso in cui penseremo la creatività: sia in termini di proprietà che di collaborazione. Nonostante il mash-up, il cut-up, il plagiarismo, il remix, siano elementi centrali dell’innovazione digitale, governi ed imprese non trovano di meglio che perseguire tali pratiche. Eppure, come spiega Matt Mason nel suo libro, tradotto in italiano con “Punk Capitalism, come e perché la pirateria crea innovazione” (Feltrinelli), dovrebbero sapere che da sistemi chiusi non germogliano né nuove idee né nuovi prodotti. Continua a leggere Creatività, Cooperazione, Condivisione

Comunità dai rifiuti

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Comunità dai rifiuti
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore-Nova
17 dicembre 2009

Un progetto open di centri multimediali nati dalla spazzatura tecnologica

Secondo un rapporto del Governo, ogni cittadino italiano produce 14 kg di rifiuti elettrici ed elettronici all’anno per un totale di 850 mila tonnellate complessive.
Secondo l’Apat solo 1 kg di questi viene smaltito regolarmente. Dove vanno a finire gli altri 13 chili? Quando “va bene” nelle discariche, ma più spesso vengono smaltiti illegalmente contribuendo ad avvelenare l’aria, i campi e le fonti idriche.
Le stime dell’ONU sono di 20-50 milioni di tonnellate di rifiuti tecnologici prodotti globalmente ogni anno, che comprendono più del 5% di tutti i rifiuti solidi urbani generati nel mondo. Eppure il recupero dei materiali preziosi di cui è fatta la nostra spazzatura hi-tech, come quella informatica e dei cellulari, non solo potrebbe produrre ricchezza ma contribuirebbe a pacificare alcune zone del pianeta, come nel Congo, dove spesso i conflitti tribali dipendono dal controllo delle fonti di approvigionamento di materiali come il coltan, la tantalite o la cassiterite che vengono scavati a mani nude dai bambini che si inerpicano per i bui cunicoli delle miniere illegali.
Ripetute denunce di Greenpeace documentano che i paesi ricchi smaltiscono i loro rifiuti elettrici ed elettronici in paesi dove le leggi sullo smaltimento sono meno severe e i pericoli per i lavoratori che li trattano maggiori. E’ il caso della povera provincia del Guangdong in Cina dove si stima che 150 mila lavoratori impiegati nel settore portino un’incidenza di malattie respiratorie e cardiovascolari assolutamente superiore alla media per effetto del contatto con i famigerati WEE “Waste Electrical and Electronic Equipement”. Continua a leggere Comunità dai rifiuti

Giù le mani dal web. Vanno perseguiti i reati non limitata la libertà di parola, di critica e di satira

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Free Hardware Foundation
Free Hardware Foundation
Comunicato Stampa
16 Dicembre 2009
For Immediate Release

“Giù le mani dal web. Vanno perseguiti i reati non limitata la libertà di parola, di critica e di satira.”

Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha annunciato l’ennesimo giro di vite sull’informazione via Internet. Noi non siamo d’accordo. Non si può osannare la rete quando viene usata dagli studenti iraniani e poi pretendere di zittirla quando viene usata per criticare il governo italiano.

Facciamo notare che alcuni comportamenti in rete, seppure non sempre condivisibili, rimandano all’esercizio del diritto di critica, di satira e alla libertà di espressione.
Quanto accaduto in alcuni social network nei giorni scorsi in relazione alla riprovevole aggressione subita dal presidente del Consiglio, seppure di cattivo gusto, si configura più come un comportamento ludico e sarcastico che come istigazione alla violenza. La violenza, quella vera, è quando chi ne ha i mezzi pretende di limitare le libertà altrui. Continua a leggere Giù le mani dal web. Vanno perseguiti i reati non limitata la libertà di parola, di critica e di satira

Graphic Roots of Revolution

LOCANDINA PICCOLAGraphic Roots of Revolution
11 dicembre 2009 – 20 gennaio 2010
The House of Love&Dissent
via Leonina 85 – Roma

“Tutta l’arte è politica, ma non tutta l’arte è un manifesto politico”.
L’uso della grafica per scopi apertamente politici – nei cartoni, nei graffiti, nella poster art – è una pratica che si ritrova in tutte le culture. Usata per comunicare adesione ideale e conflitto, strumento di espressione di movimenti politici e culture underground, negli ultimi anni la grafica politica ha generato un acceso dibattito tra esperti e appassionati. Manifestazione di ribellismo o pratica identitaria, la grafica politica vive soprattutto nelle strade come reazione spontanea al progressivo ridursi dello spazio pubblico e alla voglia di esprimersi di giovani ribelli, artisti consapevoli oppure no, influenzati e sedotti dall’arte del remix che diede origine all’hip-hop. Nonostante leggi severe e repressione la street art politica è per artisti e attivisti un modo per superare barriere geografiche, etniche, comunicative, e arrivare al cuore della gente. Continua a leggere Graphic Roots of Revolution