Ho sognato una rete intergalattica

Internet non è il Web, e il Web non è Internet. Internet non nasce come strumento militare, e i militari non hanno mai controllato l’intera Internet. Mettetevelo in testa.

Oggi, a 56 anni dalla nascita di Internet ce lo ricorda un libro, a firma di chi la Rete l’ha pensata e progettata, e cioè J.C.R. Licklider, un secchione, psicologo, esperto di psicoacustica, che in questo modo ha influenzato per sempre comunicazione e società. Il libro si chiama «Ho sognato una rete intergalattica. Scritti su Internet prima di Internet» e, con la prefazione del professore Luigi Laura, ed è stato pubblicato nel luglio del 2025 dalla Luiss University Press di Roma.

Licklider progettò Internet, l’Intergalactic computer network,come lo chiamava lui, nella forma che poi assunse, quando dirigeva l’IPTO, l’ufficio competente dell’Advanced Research Project Agency, ARPA, e il suo avvio viene fatto coincidere con il primo scambio di saluti attraverso quella che era chiamata inizialmente Arpanet, cioè la rete dell’Arpa.

Era il 29 ottobre 1969.

Il Web venne vent’anni dopo. Fu progettato nel 1989, chiamato World Wide Web nel 1990 e solo nel 1991 comparve il primo sito Web. Tutto merito di uno scienziato inglese di stanza al CERN di Ginevra, sir Tim Berners Lee, affascinato del modo in cui gli italiani si scambiavano informazioni piene di dettagli e racconti basati su continue digressioni e collegamenti.

Arpanet nel 1969 collegava 4 nodi e si chiamerà Internet solo dopo due eventi: il fork tra Arpanet e Milnet, e la creazione del protocollo TCP/IP.
Fu proprio uno dei due scienzati che ne scrissero il protocollo principale a dargli il nome Internet, con la maiuscola. Si chiamava Robert “Bob” Khan, che ci lavorò per dieci anni insieme a Vinton Cerf. Il protocollo TCP/IP (in realtà una famiglia di protocolli), era pensato per consentire a “computer diversi appartenenti a reti eterogenee”, di comunicare fra di loro. E attualizzava proprio l’idea di quel geniaccio di Robbnett Licklider: consentire alle persone di collaborare a distanza.

Il resto è una storia bella da conoscere.

La Repubblica: Tutti gli uomini (e le donne) di Tim Berners Lee

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Tutti gli uomini (e le donne) di Tim Berners Lee

La leggenda della nascita del web parla solo di lui, ma quel genio conosceva bene il valore della collaborazione e del lavoro di gruppo. Alla scoperta del team che ci ha dato Internet

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 Marzo 2019

“LA FORTUNA di Tim Berners Lee è stata quella di avere avuto un capo che capiva l’importanza di quello che stava facendo mentre scriveva il progetto per il World Wide Web”. Il capo era Mike Sendall, il commento è invece dell’uomo che insieme a lui costruì il web, l’ingegnere belga Robert Cailliau. Misconosciuto, Cailliau racconta la storia degli inizi del WWW nel libro Com’è nato il web insieme al redattore scientifico del Cern, James Gillies. La storia di uno sparuto gruppetto di visionari, stagisti e programmatori che al centro di ricerche nucleari di Ginevra, il Cern, si erano intestarditi a realizzare il sogno della biblioteca universale per facilitare l’accesso dei ricercatori ai risultati scientifici dei colleghi e mettere il loro sapere a disposizione del mondo. E così è stato.

Il 12 marzo 1989, trent’anni fa, Tim Berners Lee, inglese, impiegato al Cern, presenta al suo capo un progetto intitolato “Gestione delle informazioni: una proposta”.

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