10 motivi per evitare l’iPhone

1. iPhone blocca completamente il free software. Gli sviluppatori devono pagare una tassa a Apple, la sola autorità in grado di decidere cosa possa funzionare sul telefono;
2. iPhone sostiene e supporta la tecnologia Digital Restrictions Management(DRM);
3. iPhone fornisce modi per tracciare i comportamenti degli utenti senza informarli;
4. iPhone non permette di leggere formati DRM-free come Ogg Vorbis e Theora;
5. iPhone non è l’unica opzione. Ci sono alternative migliori come Freerunner che rispettano la libertà degli utenti, non spiano, permettono di leggere formati liberi, e consentono di usare software libero.
6. l’iphone non ha l’inoltro degli sms
7. l’iphone non supporta gli mms
8. l’iphone non ha flash, puoi vedere youtube su un particolare programma, ma tutto il resto, nulla
9. l’iphone non ha neppure java (forse lo avrà, forse no…)
10. per navigare devi farti un abbonamento che costa come la rata di un’automobile

…. e gli altri motivi

Dal Corriere della Sera

Ecco FreeRunner, l’iPhone open-source

Ha funzionalità simili a quelle del melafonino ma costa meno e offre più libertà
Continua a leggere 10 motivi per evitare l’iPhone

In un mondo senza confini nessuno è illegale

logo peace reporter

Arturo Di Corinto
Per Peace Reporter
di Luglio-Agosto

Un mondo in veloce trasformazione genera fenomeni di insicurezza diffusa. La globalizzazione dei mercati, la finanziarizzazione dell’economia, l’outsourcing e le speculazioni di borsa producono impoverimento, precarietà economica ed esistenziale, senso d’impotenza.
L’inadeguatezza delle politiche di welfare di fronte alla mutazione del lavoro e alla crisi degli Stati Nazione ha scosso dalle fondamenta la fortezza Europa. Così la paura di non poter progettare il futuro dovuta alla precarietà esistenziale si rovescia in paura per il diverso.
E la proiezione psicologica e fantasmatica delle paure individuali – di non trovare o mantenere un’occupazione, di non poter avere una casa, di non poter fare la spesa, di non accedere ai diritti d’un tempo – trova nell’altro da sé il capro espiatorio perfetto: il migrante.
Di volta in volta presunto responsabile del degrado urbano, dei reati contro il patrimonio, della violenza contro le donne.
Anche se le statistiche dicono il contrario. Anche se sappiamo che “il mostro” è dentro casa, nelle famiglie, nei governi e nei consigli d’amministrazione, nei comuni omertosi governati dalla camorra, è più “semplice” avere paura dei migranti. E la paura per i migranti diventa razzismo. Culturale, prima che biologico.
Ma non tutti si rassegnano alle semplificazioni ingigantite dai media di un fenomeno, le migrazioni, antico come l’uomo.
Da molti anni agisce in Europa una rete di attivisti contro il razzismo dal nome significativo, “No Border Network”. Fino all’ottobre 2008 questa rete europea sarà impegnata un una serie di eventi, proteste e azioni in tutto il continente: contro le detenzioni e le deportazioni, contro lo sfruttamento del lavoro migrante e per la legalizzazione di tutti gli immigrati. Per il diritto alla mobilità e alla permanenza di ciascuno e di chiunque.
Contro la logica dei confini. Nessuno è illegale in un pianeta senza confini. http://www.noborder.org

Eletto il nuovo Consiglio nella Free Hardware Foundation

logo FHF
I giorni 12 e 13 giugno del 2008 si sono svolte le elezioni per il rinnovo delle cariche più importanti della Free Hardware Foundation. Le elezioni sono durate due giorni dalle ore 00:01 del 12 giugno alla mezzanotte del 13

Roma 17.06.2008 – Nell’Assemblea del 5 aprile 2008, in virtù delle dimissioni del Consiglio precedente, è stata nominata la Commissione Elettorale composta da Lorenzo De Tomasi, Arturo Di Corinto, Filippo Martorana, Oriana Persico e Roberto Tupone. La Commissione riunitasi seduta stante ha deciso di utilizzare un metodo di voto elettronico via web sia per semplificare che per rendere maggiormente partecipate le votazioni.

In seguito, dopo un lungo dialogo via email ed una ampia ricerca nel web, si è optato per il Metodo Shulze che è un derivato del metodo di voto detto di Condorcet, metodo utilizzato dalle più importanti Community di sviluppo del Software Libero (Debian, Gentoo, etc.).

Inizialmente la data delle elezioni era stata stabilita per l’8 ed il 9 giugno, ma, in seguito a delle indecisioni circa i candidati, è stata spostata al 12 e 13 giugno. I candidati che si sono presentati all’appello sono stati 12 ed esattamente: Sergio Bellucci, Gianluca Bernardo, Marco Calvo, Claudio Codogni, Lorenzo De Tomasi, Gianluca Del Gobbo, Arturo Di Corinto, Alessio Di Giacomo, Matilde Ferraro, Filippo Martorana, Marcella Secli e Francesco Tupone.

I programmi dei candidati sono stati elaborati sul wiki del network Frontiere Digitali ed esattamente presso questo LINK. Continua a leggere Eletto il nuovo Consiglio nella Free Hardware Foundation

Il primo concorso italiano per cortometraggi in creative commons

Parte il primo concorso italiano per cortometraggi in creative commons
La premiazione durante la seconda edizione del Copyleft Festival di Arezzo (11-14 Settembre 2008)

logo Corti in creative commons

Parte la prima edizione di “Corti in Creative Commons”, concorso per cortometraggi dedicato esclusivamente a lavori rilasciati con licenza Creative Commons: il concorso, organizzato da Monica Mazzitelli (Molly Bloom Productions) e RING, forum di registi indipendenti, in collaborazione con l’associazione culturale InProspettiva, organizzatrice del Copyleft Festival, vedrà premiati i vincitori proprio durante la seconda edizione del Copyleft Festival di Arezzo, primo festival italiano interamente dedicato ad opere dell’ingegno rilasciate con licenze creative commons e similari. In contemporanea al festival i corti verranno proiettati anche alla Libreria Flexi di Roma.
Continua a leggere Il primo concorso italiano per cortometraggi in creative commons

Mostra e installazioni urbane per Smart Phone a Carrara

“ARTE TELEMATICA 1978 ­ 1986” e “TAGS IN TOWN”

a cura di
Irene Franchi, Roberta Morelli e Maurizio Tozzi

eventi realizzati per il corso di Net Art del Prof. Tommaso Tozzi visionabili tramite SMART PHONE

Giovedì 3 luglio 2008 – Ore 18.00 / 20.00 Venerdì 4 luglio 2008 – Ore 10.00 / 20.00

Spazio polivalente UCAN, Via Michelangelo Buonarroti 1, Carrara, Italy Continua a leggere Mostra e installazioni urbane per Smart Phone a Carrara

Lettera al Corriere della Sera e a Sergio Rizzo (quello della “Casta”)

In risposta a un ambiguo articolo sulle consulenze d’oro del Corriere della Sera a firma di Sergio Rizzo, il 13 giugno 2008, gli interessati, che lavorano presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri hanno inviato questa lettera che non è stata pubblicata dall’editore.

Caro Direttore,

è gratificante vedere il proprio nome a pagina 2 del più importante giornale italiano, ma non certo all’interno di una lista di persone da additare indistintamente al pubblico ludibrio, come è successo sul Corriere del 13 giugno, che pubblica l’elenco dei consulenti di Palazzo Chigi più pagati. Tutto ciò per raccontare dell’operazione trasparenza del ministro Brunetta, mirata ad eliminare gli sprechi degli enti pubblici in nome della meritocrazia e dell’efficienza.

Giusto. Ma è necessario che a tutto ciò si accompagni un’informazione corretta e puntuale.
Le consulenze sono un problema? Sì, ma solo quando elargite con logiche clientelari, strapagate e per incarichi inutili. Non è qui necessario ricordare gli sprechi enormi, di vari ordini di grandezza superiori, che lo Stato perpetua in ogni campo, dalla sanità ai lavori pubblici, ma è essenziale chiarire alcuni punti.

1) La “consulenza” da anni è la modalità principale di acquisizione di competenze nel settore pubblico. Anziché assumere le persone come dipendenti, si preferiscono formule come i co.co.co o i contratti a progetto, nelle cui fattispecie molti della lista rientrano. Si è così creata una grande schiera di lavoratori pubblici che vanno tutti i giorni al lavoro, ma sono privi di qualsiasi garanzia, perche’ spesso i contratti durano un anno, sei mesi, addirittura tre mesi. E non si parla certo di aspettative di maternità, liquidazione o altri diritti che si ritenevano universalmente acquisiti.

2) Gli enti ricorrono ai consulenti perché hanno bisogno di competenze specialistiche che il sistema dei concorsi pubblici – con i suoi tempi e le sue modalità – non può sempre garantire, specialmente per progetti specifici, come molti di quelli citati nella lista del Corriere. Eliminare genericamente i consulenti significherebbe, per molti enti, svuotarsi di ogni sapere non strettamente amministrativo e rinunciare al contenuto di innovazione e conoscenza che essi garantiscono.

3) La pubblicazione di liste coi soli nomi e i compensi non rende conto della diversità di situazioni: quelle cifre nascondono per lo più compensi lordi annui per lavori a tempo pieno con diversi livelli di responsabilità e professionalità, talvolta anche in sostituzione dei dirigenti. Paradossalmente, molte delle persone che compaiono nella lista lavorano per progetti che hanno proprio come loro obiettivo quello di mettere a disposizione professionalità che assistano le amministrazioni nel processo di cambiamento e innovazione.

Più che gridare allo scandalo sarebbe opportuno aprire un dibattito vero su come valorizzare il lavoro pubblico di chi, consulenti e dipendenti, è quotidianamente e seriamente impegnato all’interno delle amministrazioni.

Stefano Kluzer, Laura Pacini, Luca Rigoni, Giacomo Massi, Enrico De Giovanni, Andrea Benigno, Vittorio Pagani, Paolo Subioli, Giulio Curiel, Giovanni Flore, Lucia Di Nucci, Lorella Vivona, Arturo Di Corinto, Marco Ippolito, Salvatore Walter Molino, Federico Leone, Giancarlo Corvino, Leonardo Donnaloia, Miriam Tedeschi, Mauro Savini, Fabrizio Donzella, Carlo Fabris, Salvatore Panzanaro, Davide Arduini, Emenuale Corleto, Giuseppina Palermo, Giada Maio, Luigi Reggi, Francesco Parenti, Federica Antonacci, Chiara Panci, Piero Rota, Giancarlo Corvino.

Technology Tuesday il 10 giugno a Roma

TechTuesday

Ogni secondo Martedì del mese dalle 19:30 in poi sei invitato a partecipare ai *Technology Tuesday* presso la sede di canaleZero/Popolobue.tv in via del Gesù 56, Roma.

Qual è l’obiettivo del tech tuesday?
‘Each Tuesday puts technology into context, drawing on experts to help understand, interpret, demystify, exploit the latest technology trends. With a special focus on new strategies 4 innovating culture’

Le discussioni sono libere e non guidate, vengono privilegiati gli incontri f2f e la progettazione collettiva di dispositivi sociali.

Per partecipare è necessario:

  • – portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
  • – segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi
  • – to be open-minded

In una filosofia di condivisione, sarà attiva una connessione wireless sprotetta, quindi, chiunque voglia, può portare il proprio laptop, cd e usb pen per scambiarsi materiali, masterizzarli eccetera. Chi rimane dopo le 23 di notte può organizzare un key signing party e procedere all’installazione di un sistema operativo libero.

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Informazione contro censura: Amnesty, Reporter Sans Frontieres, Internazionale

logo peace reporterArturo Di Corinto
per Peace Reporter
di Giugno

La virulenza degli attacchi subiti dal giornalista Marco Travaglio per aver ricordato vecchie accuse di collusione mafiosa al presidente del Senato, Renato Schifani, la dice lunga sulla libertà d’informazione in Italia. Certo, in un paese dove sono i comici come Beppe Grillo a dover denunciare i dati del disastro Parmalat, Sabina Guzzanti con le armi della satira ci deve spiegare la truffaldina riforma della TV operata da Gasparri e i pochi spazi informativi sottratti ai carristi di PD e PDL devono essere difesi coi denti, tendiamo a non preoccuparci di quello che accade altrove. Ma che la situazione della libertà di stampa e d’informazione in altri paesi sia drammatica ce lo ricordano tre siti. Amnesty International ha da poco lanciato sul web le petizioni per chiedere al governo cinese il rilascio di persone che sono state incarcerate per aver esercitato la libertà di parola denunciando gli sfratti forzati, le limitazioni delle nascite o per avere tenuto in casa opuscoli religiosi. Come pure la vicenda del giornalista Shi Tao, denunciato da Yahoo in quanto latore di una email a colleghi esteri considerata diffamatoria dal governo. (Amnesty Italia) Mentre Internazionale prosegue la sua campagna per l’arresto dei responsabili della giornalista dei diritti umani Anna Politkovskaja (Internazionale su Politkovskaja) sul sito di Reporter senza Frontiere si può leggere un rapporto sintetico ma dettagliato sui rischi che corrono i giornalisti in Europa, fra cui il giornalista antimafia italiano Lirio Abbate (che per primo aveva parlato dei rapporti pericolosi di Schifani). E si può fare anche di più, come sostenere la campagna per la sicurezza dei giornalisti che documentano guerre e atrocità acquistando il libro fotografico di Bettina Rheims a favore della libertà di stampa nel mondo. (Reporters sans frontières)

A caccia di democrazia nella rete

copertina
A caccia di democrazia nella rete
Liberazione 27/05/2008
Arturo Di Corinto

Visualizza in .pdf la recensione di Cybersoviet pubblicata dal quotidiano liberazione il 27 maggio 2008

Come i Soviet più l’elettricità non hanno fatto il comunismo, così la Rete più le comunità virtuali non faranno la cyberdemocrazia. Banalizzando, si potrebbe sintetizzare così la tesi centrale del nuovo libro di Carlo Formenti, “Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media”, pubblicato da Cortina editore a chiudere virtualmente la trilogia avviata dall’autore con Incantati dalla rete e proseguita con Mercanti di futuro. Però non si può fare. Perchè Cybersoviet non è il solito libro sugli effetti sociali dei media e della rivoluzione Internet, ma il tentativo, sistematico, di analizzare i contributi di molteplici correnti di pensiero alla definizione delle forme di democrazia possibili attraverso i nuovi media per approdare a una teoria critica della rete che dà purtroppo consistenza alla distopia dichiarata dall’autore: la rete non è il luogo della nuova democrazia. Anzi, essa non è neppure intrinsecamente democratica, perchè non è vero che la rete non possa essere controllata, che la sua trasparenza sia sempre buona e gli sciami che la popolano sempre intelligenti. Continua a leggere A caccia di democrazia nella rete

Roma. Presentazione del libro “Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media”

Mercoledi 28 maggio, alle ore 17. 30 – Fondazione Basso, Roma, via della Dogana Vecchia 5 –
Arturo di Corinto, Alfonso Gianni e Stefano Rodotà
presentano il volume “Cybersoviet. Utopie postdemocratiche e nuovi media“, di Carlo Formenti.
Sarà presente l’autore.
Visualizza la recensione pubbicata dal quotidiano Liberazione il 27 maggio

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Il codice di navigazione

copertina nova 22/05/2008
Il codice di navigazione
Arturo Di Corinto

Nova Il Sole 24 ore
giovedì 22 maggio 2008
Scarica l’articolo sull’internet governance in .pdf

Internet è come il mare, non lo puoi fermare, non lo puoi recintare. Tale convinzione, espressa in maniera ottimistica da uno dei padri di Internet, Vinton Cerf, si sta dimostrando inesatta. In senso positivo e in senso negativo. In senso negativo perchè abbiamo assistito negli ultimi mesi a numerosi episodi di censura, in Myanmar durante la rivolta dei monaci, in Cina, dove sono stati chiusi 18.000 siti Internet, in Egitto dove alcuni blogger sono stati arrestati. In senso positivo, perchè laddove qualcuno si approfitta del bene comune della rete, i suoi abitanti, i netizen, danno luogo a coalizioni dinamiche pronte a intervenire per ristabilire la sovranità popolare su Internet come sfera pubblica. E proprio di questo si è parlato martedì scorso a Roma al convegno dell’ISOC Il sistema Internet, verso la costituzione dell’Internet Governance Forum Italia con il ministro Brunetta e il professor Rodotà. Continua a leggere Il codice di navigazione

Una Silicon Valley per la PA

copertina nova 22/05/2008
Una Silicon Valley per la PA
Arturo Di Corinto

Nova Il Sole 24 ore
giovedì 22 maggio 2008
Scarica l’articolo su internet governance e PA in .pdf

La Pubbblica amministrazione italiana è largamente sprecona e inefficiente. E attraversata da fenomi di corruzione, lassismo e clientelismo. E’ un fatto noto, che fa parte dell’esperienza di ogni cittadino che fa le file, chiede un permesso, aspetta dei soldi. Detta così poi, è come sparare sulla Croce Rossa. Meno noto è che la PA italiana è anche un luogo d’innovazione e di modernità. E questo è stato evidente anche all’ultima edizione del Forum PA dove piccole e grandi amministrazioni hanno esposto i loro prodotti migliori. Eppure rimane il nodo irrisolto della riforma della Pubblica amministrazione che non sa usare le giuste leve per smuovere il paese. Il motivo, ricorrente e trasversale nei dialoghi multilaterali del forum, è presto detto: non abbiamo saputo coniugare la rivoluzione digitale con la rivoluzione meritocratica. Continua a leggere Una Silicon Valley per la PA

Crisi economica e indebolimento politico degli Stati Uniti

In occasione del lancio del sito di informazione sbilanciamoci
Coordinano
Roberta Carlini e Guglielmo Ragozzino, www.sbilanciamoci.info Marcus Raskin, già consigliere alla Casa Bianca di John Kennedy, ha fondato l’Institute for Policy
Studies di Washington, il più importante think tank progressista americano. È professore di scienze
politiche alla George Washington University ed è autore di molti libri, tra questi The four freedoms
under siege (2007), In Democracy’s Shadow (2005), Liberalism (2004), e della prefazione al libro
di Seymour Melman Guerra SpA (Città Aperta Edizioni, 2006).

L’incontro è un’occasione per conoscere da vicino il dibattito degli Stati Uniti sulla crisi economica
e finanziaria e sull’incertezza politica in un anno di elezioni presidenziali. E per mettere a confronto
le proposte di politiche alternative al modello neoliberista che emergono negli Stati Uniti e in
Europa. Temi questi che saranno al centro dell’attività del nuovo sito di informazione economica e
sociale www.sbilanciamoci.info – l’economia com’è e come può essere.

Segreteria
Lunaria, tel. 06 8841880 – www.lunaria.org – globi@lunaria.org
Fondazione Basso – Sez. Internazionale, tel. 06.6877774 – internazionale lelio basso – filb@iol.it

Perché neanche Nichi Vendola vira verso il pinguino?

stencil foss
Gli editoriali di PeaceLink
Perché neanche Nichi Vendola vira verso il pinguino?

Quando la rivoluzione ti passa sotto gli occhi e tu non te ne accorgi
La sinistra ha perso le elezioni, l’ala radicale è scomparsa dal parlamento. E c’è da chiedersi: perché?
14 maggio 2008 – Alessandro Marescotti

Il sistema operativo Windows Vista (versione Home Basic) costa 188 euro iva inclusa.

La versione più economica di Office (Office Standard 2007) viene ben 476 euro.

Facciamo i conti: per far funzionare un computer (sistema operativo più programmi per scrivere, elaborare dati, ecc.) siamo arrivati a 664 euro da pagare alla Microsoft.

Poi ci stupiamo del perché c’è chi usa il software della Microsoft copiato. Ma qui non ci interessa ragionare se sia giustificato o meno copiare il software Microsoft. Il dato di fondo che emerge è che questo software è veramente caro.
Continua a leggere Perché neanche Nichi Vendola vira verso il pinguino?

Il diritto d’autore: La S.I.A.E. Il copyleft, la libertà di circolazione.

:: ALTER ::
———————————————–
Roma :: 31 maggio – 01 giugno 2008 ::
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ALTER. 01 : musica libera, informazione, analisi critiche e punti interrogativi scomodi, per spiegare e analizzare cosa sta succedendo alla musica e al sapere nell’era della babilonia digitale.

Il diritto d’autore : La S.I.A.E. Il copyleft,la libertà di circolazione.

La tutela e la condivisione.

La SIAE è sempre stata nel nostro immaginario una sorta di grande sindacato che si occupa di tutelare la paternità di un’opera contro eventuali furti e di ripartire gli introiti degli incassi (le famose royalties) spettanti agli autori per l’esecuzione delle loro opere. La verità è molto diversa. Purtroppo ci sono casi in cui la SIAE rischia di essere di ostacolo per l’affermazione della musica libera.
E allora ci chiediamo che cos’è la musica libera e perché è così importante?
La musica libera nasce ricalcando la scuola di pensiero del cosiddetto “software libero”.
Qualcuno negli Stati Uniti – siamo nel 2001 – cominciò a pensare che era giunto il momento di ricondurre il diritto d’autore alla volontà di colui per cui era stato creato:l’autore appunto. Studiando la storia di fenomeni come Linux e l’Open Source iniziò a concepire un modello alternativo di gestione dei diritti d’autore che permettesse agli autori di decidere di volta in volta come la propria opera potesse essere utilizzata. Questo modello innovativo già sperimentato da anni nel mondo informatico aveva già preso il nome (piuttosto evocativo) di “copyleft”. Ora si doveva trovare il modo di applicarlo anche a tutti gli altri campi della creatività.
Nasceva così il progetto Creative Commons, mirato a diffondere specifiche licenze applicabili a tutti i tipi di opere: testuali,
grafiche, multimediali ed anche musicali.
La musica che comunemente ci viene proposta dai normali circuiti commerciali è, salvo rarissimi casi, distribuita in un regime di
copyright tradizionale, cioè ispirato al modello “tutti di diritti riservati”.
In Italia la SIAE ha, per legge, l’esclusiva sulla gestione dei diritti sulle opere musicali per conto degli autori e, di fatto,svolge
il ruolo di intermediario tra autori e fruitori della musica o di altre creazioni connesse.
In questi anni si è aperto però un interessante dibattito sulla necessità di rendere questo sistema più elastico e malleabile, così da
concedere maggior respiro anche ad opere rilasciate con licenze copyleft, e quindi ispirate ad un modello “alcuni diritti riservati”.
Si tratta di un dibattito molto attuale, interessante e che merita di essere approfondito in tutti i suoi aspetti teorici e pratici. Continua a leggere Il diritto d’autore: La S.I.A.E. Il copyleft, la libertà di circolazione.

La digitalizzazione della PA, problemi e prospettive

foto dicorintoIn questa intervista di pochi giorni fa per uno speciale di Sherpa TV (con Pistella e Stanca) parlo dei problemi del digitale in Italia (sprechi, mancata adozion OSS, mancata circolazione conoscenza causa leggi “PI”)

Se avete tempo e voglia, ascoltate Sherpa TV.

Oppure leggete l’abstract…di Sherpa TV

Di Corinto: «Il ritardo digitale non è nel Paese ma nei manager»

L’esperto di Information Technology: «Digitalizzare la pubblica amministrazione è inutile. Bisogna puntare a una rivoluzione culturale»

Roma, 12 maggio 2008. Per il professore di comunicazione de «La Sapienza », Arturo di Corinto, «la pubblica amministrazione italiana è in uno stato avanzato di digitalizzazione, tuttavia nonostante i passi in avanti c’è ancora molto lavoro da fare». Il docente esperto di tecnologie dell’informazione ha puntato il dito contro la carenza culturale, il vero problema del Bel Paese. Secondo Di Corinto, infatti, «digitalizzare la Pubblica amministrazione non è impossibile, ma inutile», l’espressione (coniata dalla celebre espressione di Giovanni Giolitti) serve a sottolineare una necessità di investimento nei corsi di formazione piuttosto che in ulteriori tecnologie.
Continua a leggere La digitalizzazione della PA, problemi e prospettive

Il nuovo disco dei REIN, in Creative Commons

E’ uscito da pochissimo “occidente”, il nuovo disco dei REIN, band romana di Patchanka d’autore che pubblica da anni in Creative Commons. E’ un disco che sposa a pieno le politiche sviluppate in seno al laboratorio della Free Hardware Foundation

– Copyleft (Creative Commons)
– rinuncia alla SIAE
– costo equo del prodotto (appena 10 euro per un doppio cd audio originale di 20 brani)
– Taglio degli intermediari, autoproduzione e indipendenza di massima qualità e creazione di un disco “equo e solidale”
– solidarismo e cooperativismo come strumenti di produzione e di rapporto con le altre realtà
– Il disco è patrocinato dalla Free Hardware Foundation e pubblicato in collaborazione con il portale copyleft europeo “Jamendo”
– è un prodotto che sovverte la tendenza culturale e musicale imposta dai media e che punta su contenuti, spunti riflessivi, contributi, denunce, vita reale, rifiutando in tronco la plastificazione culturale decisa dal mainstream

potete ascoltare alcuni brani dal myspace della band !
Continua a leggere Il nuovo disco dei REIN, in Creative Commons

Cosa ci faccio qui?

foto dicorinto

In questo periodo collaboro con Ilsole24ore-Nova, e lavoro con il gruppo di ricerca sul diritto d’autore Co.Pi.Da. dell’Università La Sapienza, che ha avviato tre attività: un ciclo di seminari sul diritto d’autore, una web-survey sulla sua percezione ra gli studenti universitari, lo sportello Liberius.
Sto partecipando alla riorganizzazione della Free Hardware Foundation ed ho organizzato un nuovo ciclo per i Technology Tuesday romani. Il prossimo, aperto a tutti, si terrà martedì 13 maggio a via del gesù 56.
Ho finito il nuovo libro collettaneo sul software libero ed ho finito di montare il film con Onscreen_tv che sarà allegato alla sua pubblicazione. Per questo ho anche aperto un canale video su youtube per postare delle piccole clip e fare comunità. Altri impegni riguardano la gestione del portale culturalazio.it e l’insegnamento universitario di Comunicazione Mediata dal Computer presso l’Università La Sapienza di Roma. Fra le altre attività mi sto impegnando nella costruzione del web channel di satira politica e critica sociale Popolobue.tv e di far crescere il network di Frontiere Digitali. Inoltre partecipo alla redazione di Peace Reporter che viene distribuito anche in versione cartacea nelle edicole. Nel frattempo faccio parte del comitato per la promozione del software libero della Provincia di Roma e della commissione Gambino per la riforma del diritto d’autore.

Dimenticavo, ho aperto una FOA list che vorrebbe diventare la versione italiana di Craig’s List (Wow!)

Technology Tuesday il 13 maggio a Roma

Technology Tuesday

Ogni secondo Martedì del mese dalle 19:30 in poi sei invitato a partecipare ai *Technology Tuesday* presso la sede do canaleZero/Popolobue.tv in via del Gesù 56, Roma.

Qual è l’obiettivo del tech tuesday?
‘Each Tuesday puts technology into context, drawing on experts to help understand, interpret, demystify, exploit the latest technology trends. With a special focus on new strategies 4 innovating culture’

Le discussioni sono libere e non guidate, vengono privilegiati gli incontri f2f e la progettazione collettiva di dispositivi sociali.

Per partecipare è necessario:

  • – portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
  • – segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi
  • – to be open-minded

In una filosofia di condivisione, sarà attiva una connessione wireless sprotetta, quindi, chiunque voglia, può portare il proprio laptop, cd e usb pen per scambiarsi materiali, masterizzarli eccetera. Chi rimane dopo le 23 di notte può organizzare un key signing party e procedere all’installazione di un sistema operativo libero.

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OpenMind: Seminari e Incontri su Software Libero e Informatica Consapevole

OpenMind

Seminari e Incontri su Software Libero e Informatica Consapevole.

| elenco Talk2008 | elenco Labs 2008 |

Open Mind è una Manifestazione orientata a promuovere l’utilizzo consapevole delle tecnologie informatiche attraverso il Software Libero. Le parole chiavi alla base di nuove azioni di sviluppo ed emancipazione sono

• condividere
• collaborare
• migliorare
Continua a leggere OpenMind: Seminari e Incontri su Software Libero e Informatica Consapevole

Degradarte NovaLab spazia all’LPM

 

L’LPM 2008 (Rom, 29 maggio-1 giugno, presso l’ex-mattatoio di Testaccio), in collaborazione con Degradarte NovaLab e ArtisOpenSource, ospiterà uno spazio tematico e performativo interamente dedicato alla Degradarte. L’evento, che è alla sua 5° edizione, coinvolge ormai una rete internazionale di vj e video artisti, che propongono le proprie opere e performance e si esibiscono durante il meeting, con l’obiettivo di scambiare conoscenza, informazioni, tecnologia, e , così,  incontrarsi. Continua a leggere Degradarte NovaLab spazia all’LPM

“THINGS FALL APART” Janet Braun-Reinitz: Vernissage politico a Love and Dissent

scarica l’invito dell’incontro

LOVE AND

DISSENT

presenta

JANET BRAUN-REINITZ

THINGS FALL APART

(a futura memoria)

7 MAGGIO-7 GIUGNO

THE HOUSE OF LOVE AND DISSENT

INAUGURAZIONE MERCOLEDI 7 MAGGIO H 19

Via Leonina 85, Roma

info@loveanddissent.com

www.loveanddissent.com

biografia Janet Braun-Reinitz

JBR

Informazione e desaparicion

La Fondazione Basso – Sezione internazionale in collaborazione con l’Ambasciata Argentina in Italia, l’Istituto Italo-Latino americano e l’Unione Forense, partendo dalla riapertura dei processi contro la dittatura in Argentina, intende promuovere un ciclo di tre incontri, a carattere seminariale, sul tema del ruolo che l’informazione, la giustizia e la memoria giocano nello sviluppo democratico di un paese.
Il ciclo si rivolge all’opinione pubblica italiana per una maggiore sensibilizzazione sulla violazione dei diritti umani nell’ambito delle celebrazioni del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Continua a leggere Informazione e desaparicion

Taccuini elettronici (PAAL 2008)

Arturo Di Corinto

24/04/2008Ilsole24oreNova

prima pagina nova 24 aprile 2008La Pubblica Amministrazione italiana è il maggior produttore di dati del belpaese. Dai dati geografici alle anagrafi, dalle biblioteche agli archivi digitali e ai siti web, fino a includere leggi, norme e regolamenti. Un patrimonio comune di informazioni che, pur con fatica, cominciano ad essere integrate e rese accessibili al pubblico e sulla cui disponibilità si costruiscono politiche e si sviluppano economie, anche territoriali. Non sempre però sono accessibili a tutti gli stakeholder – cittadini, imprese, istituzioni – almeno per due ordini di motivi. Il primo è che la loro disponibilità non è nota a tutti, il secondo è che il loro accesso ed eventuale utilizzo non sono né facili né immediati, nonostante il grande sforzo culturale e regolamentare fatto negli ultimi anni. Inoltre, un terzo e più importante motivo è di tipo tecnologico, e sta nell’usabilità di questi dati, non sempre confezionati secondo standard comuni e formati interoperabili, aperti e liberi.

Eppure c’è un’inversione di tendenza, manifestata con chiarezza a Cagliari, durante seconda edizione di PAAL 2008 (Pubblica Amministrazione Aperta e Libera), convegno organizzato da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Università di Cagliari, il CRS4 e la Regione Sardegna, il 17 e 18 aprile scorsi. Per l’occasione, decisori pubblici, amministratori e tecnici degli Enti locali, manager, ricercatori e fornitori della Pubblica Amministrazione hanno presentato e condiviso alcune delle più importanti esperienze di condivisione di dati e progetti nati all’interno della PA offrendoli alla discussione dei numerosi intervenuti. Dal progetto Norme in rete del Cnipa alla rete Lepida dell’Emilia Romagna, dalla cooperazione applicativa ligure ai portali culturali della Lombardia, del Lazio e della Sardegna, i relatori hanno dimostrato di aver compreso un elemento cruciale di questo lavoro di accumulazione di conoscenza, e cioè che quei dati provengono dalle interazioni coi cittadini oppure sono confezionati apposta per loro e oggi, con le tecnologie di rete, i cittadini non solo possono accedervi più facilmente, ma possono diventare “fornitori” diretti di dati, aggiornarli e arricchirli, controllando anche l’uso che le amministrazioni ne fanno. Continua a leggere Taccuini elettronici (PAAL 2008)

(IR)rresponabilità sociale d’impresa

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Arturo Di Corinto
per Peace Reporter
di Maggio

 

Per Corporate Social Responsibility (CSR) si intende l’integrazione di preoccupazioni di natura etica all’interno della visione strategica d’impresa. Adottando cioè un comportamento socialmente responsabile le imprese cercano di rispondere alle aspettative economiche, ambientali e sociali di tutti i portatori di interesse (gli stakeholder), siano essi il general public o i legislatori, comunità indigene nel cui territorio si trivella petrolio o consumatori sedotti all’acquisto di Suv inquinanti, agricoltori convinti a utilizzare sementi sterili o allevatori indotti ad acquistare mangimi animali.

Per molti la responsabilità sociale delle imprese è solo una foglia di fico sui comportamenti irresponsabili delle aziende che condividendo una parte dei propri profitti con la società civile tentano di “ripulirsi l’immagine” quando con una mano finanziano organizzazioni no profit che realizzano pozzi d’acqua in Africa e con l’altra – tramite una controllata – gestiscono la compravendita di armi e rifiuti negli stessi luoghi.

Il mondo del non profit e della comunicazione sociale questo lo sa e considerandolo un terreno impervio cerca perlomeno di aumentare la trasparenza di tali operazioni. Ma c’è un modo immediato in rete per capire chi controlla cosa e verificare se il comportamento virtuoso di un’azienda in un campo corrisponda al comportamento irresponsabile in un altro. “Theyrule” è un’applicazione web che permette di sapere fino a che punto le multinazionali sono collegate fra di loro individuando tale legame nei manager che siedono contemporaneamente al tavolo d’amministrazione di un’azienda ecologista e di un’azienda petrolifera. E se venisse aggiornato e adottato dal non profit ci aiuterebbe a capire quanto pochi sono quelli che decidono le politiche globali, “quelli che comandano”, appunto. (http://theyrule.net)