La Repubblica: Scusa, mi retwitti? La psicologia nascosta del social

la-repubblica-it-logoScusa, mi retwitti? La psicologia nascosta del social

Team di psicologi rivelano i meccanismi che animano gli utenti sul microblog. Delineando le strategie per farsi retwittare

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 novembre 2014

SCUSA mi retwitti? Sarà capitato anche a voi di ricevere un messaggio di questo tipo in privato, su Whatsapp, per email o via sms e, se può essere spiegato con l’umana inclinazione a chiedere favori e a farli, nella prospettiva di essere ricambiati, il suo senso profondo non finisce qui. Secondo gli psicologi, la disponibilità a twittare un messaggio o un link potenzialmente interessante per il nostro pubblico social, è legata sia alla percezione che abbiamo di noi stessi che al desiderio di condividere notizie e informazioni. O meglio, si tratta di due fattori che si intrecciano e questo è il motivo per cui gli dedichiamo così tanto tempo (….)
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La Repubblica: Net neutrality, in Italia è già scontro aperto

la-repubblica-it-logo Net neutrality, in Italia è già scontro aperto

Il dibattito tra chi vuole una rete a due velocità e chi a una sola si è alzato di livello con l’Intervento del presidente Usa Barack Obama. E anche nel nostro paese in campo ci sono consumatori, telco, politici e content provider

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 novembre 2014

MA PERCHE’ questo video va così lento? E dall’altra stanza una voce risponde: “Hai consumato tutti i gigabyte del tuo contratto flat di questo mese, fai un contratto premium e non succederà più!”. È una scenetta che si potrebbe verificare in ogni casa se venisse meno il principio della neutralità della rete, cioè il principio secondo cui i provider non possono discriminare il traffico internet avvantaggiando chi può pagare servizi aggiuntivi e rallentando la connettività a chi non può farlo. In questi giorni, infatti, è ricominciato il braccio di ferro tra i sostenitori della parità di trattamento dei servizi internet e chi ritiene che si possano creare delle corsie preferenziali per consentire a chi paga di più di accedere più velocemente a servizi aggiuntivi e di qualità come lo streaming di video e musica online. Una possibilità fortemente contestata da consumatori e attivisti dei diritti digitali, ma caldeggiata dalle aziende di telecomunicazioni che vogliono partecipare ai profitti dei web e content provider che gli occupano la banda senza dargli niente in cambio.

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Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

#ItalyWIFwiredlogoInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

Il nostro paese ha ancora molta strada da fare per diffondere il wifi, ma è giusto imporlo per legge a tutti gli esercizi commerciali? Una proposta di legge ci prova e a suo sostegno è già nata una campagna

Arturo Di Corinto per Wired del 11 novembre 2014

Siete capaci di stare unplugged, sconnessi, mentre aspettate gli amici ritardatari all’ora dell’aperitivo? Quanti di voi sono capaci di spegnere lo smartphone in attesa del cameriere al ristorante? Diventate matti quando il bed&breakfast non ha Internet?

Se non avete mai scelto un locale, un bar, un albergo, sulla base della presenza o dell’assenza del wifi non vi interessa la proposta di legge numero 2528 presentata alla Camera dei Deputati dagli onorevoli Boccadutri, Bossio, Carbone, Migliore, Losacco e altri 100 parlamentari.

Il disegno di legge impone l’obbligatorietà per tutti gli esercizi commerciali più grandi di 100 mq e con almento due dipendenti di offrire la connettività wifi, gratis e senza alcuna registrazione. L’idea è che questa opportunità diventi una leva per invogliare tutti i cittadini a sfruttare meglio le potenzialità di Internet in termini di relazioni umane e professionali, di partecipazione civica e di alleggerimento burocratico nelle adempienze con la Pubblica Amministrazione. Diventando anche un volano per far meglio conoscere l’Italia turistica e della cultura, sopratutto agli stranieri in Italia. Continua a leggere Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

Roma: Homo diversamente sapiens. Come la Rete modifica la vita

cidi
Convegno
HOMO DIVERSAMENTE SAPIENS
come la Rete modifica la vita
 Lunedì 10 novembre 2014
Porta Futuro
via Galvani, 108 – Roma
9.30 – 18.30
9.30 – 13.30
presiede e introduce Assunta Amendola docente, Cidi di Roma
… lo scenario sociale
La Rete come teatro social e spazio di conflitto:il diritto all’accesso, la conoscenza come bene comune, la partecipazione
Arturo di Corinto
giornalista, La Repubblica

La repubblica: #FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

la-repubblica-it-logo#FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

Reporters senza frontiere lancia la campagna per cmbattere le torture e gli omicidi nei confronti di chi cerca di fare informazione a tutte le latitudini

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 7 Novembre 2014

NAZEEHA Saeed, corrispondente di France 24 e Radio Monte Carlo Doualiya, il 22 maggio 2011 è stata picchiata, torturata e umiliata da cinque agenti di polizia a Rifa’a per aver partecipato due mesi prima alle marce per la democrazia in Bahrein. Rilasciata dopo essere stata bendata, costretta a bere urina e picchiata con un tubo di gomma sulla pianta dei piedi, e non prima di aver firmato un documento che non ha potuto leggere, ha denunciato il fatto alla magistratura del Bahrein e pochi giorni fa si è trovato indagata lei stessa per aver denunciato i maltrattamenti subiti.

È solo l’ultimo esempio in ordine di tempo di quanto costi fare informazione in un mondo dove solo in questi 10 mesi del 2014 sono stati uccisi 56 giornalisti mentre quasi 400 operatori dell’informazione, blogger e attivisti, sono stati imprigionati, in gran parte senza accuse precise e senza un processo. Per questo motivo l’assemblea generale dell’Onu ha indicato il 2 novembre come la Giornata mondiale per la fine dell’impunità dei crimini commessi contro i giornalisti. Un tributo questo a due giornalisti francesi di Radio France Internationale, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, uccisi in Mali proprio il 2 Novembre 2012. L’iniziativa, sponsorizzata da Reporter senza frontiere è stata accompagnata dal lancio di un sito web che ha come obiettivo la divulgazione delle mille storie di abusi, censure e rappresaglie che negli ultimi dieci anni si sono concluse con l’omicidio di circa 800 giornalisti, dalla Russia al Pakistan, dall’Eritrea al Messico. Continua a leggere La repubblica: #FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

Repubblica: Ma quale “internet tax”, la chiave è decentralizzare la Rete

la-repubblica-it-logoMa quale “internet tax”, la chiave è decentralizzare la Rete

La protesta di Budapest contro la proposta del premier Orban di tassare l’accesso al web solleva un nodo che coinvolge la net neutrality, il ruolo degli Over the Top e il possibile intervento delle banche di investimenti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Ottobre 2014

IN UNA PARTE d’Europa si discute di come liberare Internet da balzelli e zavorre per far decollare l’economia digitale (anche in Italia), in un’altra, in Ungheria, si lancia la “Internet tax”. Il governo di destra del premier Viktor Orban, per ripianare una serie di buchi di bilancio, ha proposto di tassare gli Internet service provider di circa 3 dollari al mese per ogni cliente e di quasi 15 per ogni utente business in un paese dove il reddito medio mensile è meno di 700 dollari. Secondo alcuni analisti la motivazione sottostante alla proposta sarebbe che, diventati miserrimi i profitti delle aziende di telecomunicazioni a causa della concorrenza della telefonia Internet gratuita (il Voice Over IP – VoIP), è necessario tassare i provider per finanziare l’ammodernamento della rete stressa. Esattamente la tesi di coloro i quali ritengono che la net neutrality, principio fondante di Internet non possa più essere garantita a causa del parassitismo degli Over The Top come Facebook, Google, Twitter e Microsoft (proprietaria di Skype), e che è necessario introdurre delle tariffe differenziate per chi consuma più banda, cioè per chi impegna maggiormente l’infrastruttura che le telco, le aziende di telecomunicazione, hanno posato e manutenuto negli anni.
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Bologna: Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

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ISA Topic 2014 – Sorveglianza e disobbedienza

Terzo incontro del ciclo “Potere, libertà e controllo nell’era di Internet”

27/10/2014 dalle 17:30 alle 19:30

Dove Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna

Contatto di riferimento ;

Partecipanti Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta, L’espresso
Arturo Di Corinto, giornalista, La Repubblica
Umberto Rapetto, ex Ufficiale GdF, inventore, giornalista,

I casi di WikiLeaks e Prism con Assange e Snowden hanno aperto un vaso di Pandora sulle implicazioni della tecnologia per la vita quotidiana (profiling degli utenti, phishing, privacy in Facebook e Twitter, relazione tra cittadini e governi). Cercheremo di capire come le tecnologie possano essere strumenti sia di sorveglianza sia di libertà e perché i governi li adottino per usarli comunemente.

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Critica alla sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

Riunificare il mondo del lavoro è possibile? Per una critica della Sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

(intervento pubblicato nel libro “Riunificare il mondo del lavoro è possibile oggi?” a cura di Alfiero Grandi

di Arturo Di Corinto

Voi non ci avete mai capiti. E non ci avete capiti perchè non ci avete ascoltati. E non ci avete ascoltati perchè eravate troppo presi a farvi la guerra, spesso ideologica che, a dispetto della vostra matrice culturale, era una guerra che negava le condizioni materiali d’esistenza e la composizione della nuova classe che stava nascendo, la classe dei lavoratori della conoscenza.

Vi siete attardati nella difesa di quello che conoscevate e capivate, ma che era già vecchio allora, e avete combattuto per continuare a rappresentare un mondo che si stava disintegrando sotto i vostri stessi occhi, quello del lavoro operaio e dipendente. Vi siete distinti nella difesa della scuola a progressione d’anzianità e dell’impiego pubblico fatto di privilegi sindacali, concorsi truccati e spartizioni ministeriali, senza interrogarvi sulla nuova composizione sociale che veniva determinata dall’impatto dirompente delle nuove tecnologie. Continua a leggere Critica alla sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

Repubblica: Regolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

la-repubblica-it-logoRegolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

Il Commissario Agcom Antonio Nicita: “pronto a fare una proposta per migliorarlo”

Arturo Di Corinto per La Repubblica – Affari e Finanza – del 20 Ottobre 2014

Si apre un nuovo fronte in Agcom dopo i dubbi di legittimità costituzionale sulle modalità di repressione della pirateria in rete. Il commissario Agcom Nicita chiede di migliorare il regolamento: “quando arriva una segnalazione di violazione si dovrebbe preliminarmente valutare l’impatto concreto sulla base di parametri certi e verificabili da tutti”

Diritto d’autore online: le polemiche non cessano. Il regolamento contro la cosiddetta pirateria digitale emanato dall’Autorità per le garanzie delle comunicazioni (AGCOM), e entrato in vigore da sei mesi, continua a far discutere (www.ddaonline.it). L’occasione è data dal pronunciamento del Tar del Lazio che, in base al ricorso presentato dalle associazioni di consumatori e utenti e della stampa online, ne ha rinviato il regolamento d’attuazione alla Corte Costituzionale per scongiurare il pericolo di una violazione del diritto d’espressione in rete. Un finale più che atteso e coerente con gli auspici formulati in questo senso dal Presidente del Senato Petro Grasso, del Presidente della Camera Laura Boldrini e dall’ex ministro Emma Bonino che ne chiedevano appunto la tutela. Continua a leggere Repubblica: Regolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

Italia.it: dimissioni Arturo Di Corinto

Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri –

Egregio Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo –

Onorevoli parlamentari –

Cari colleghi –

Con questa lettera oggi mi accomiato da voi in qualità di direttore editoriale del Portale Nazionale del Turismo, Italia.it (www.italia.it).

Lettera_dimissioni_DiCorinto

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Repubblica: Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

rep Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

Presentata a Montecitorio la Carta dei diritti di Internet della commissione Boldrini guidata dal giurista Stefano Rodotà. Quattordici articoli incentrati sui diritti della cittadinanza in rete e un filo conduttore: i diritti della persona devono prevalere sui profitti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 13 Ottobre 2014

IL PIU’ è fatto, la Carta dei diritti di Internet messa a punto dalla omonima Commissione voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, è pronta. Quattordici articoli che spaziano dal diritto all’accesso all’educazione passando per la neutralità della rete, la privacy e l’oblio. Cifra unificante è la tutela dei diritti della persona perché, come già aveva dichiarato la presidente della Camera a Repubblica, non è vero che Internet possa essere assimilata agli altri media. Proprio per questa attenzione ai diritti – e qui si nota il contributo di Stefano Rodotà, presidente della Commissione – la “Carta” è stata presentata in diretta streaming e in tre lingue ai partecipanti della riunione dei Parlamenti dei paesi Ue e del Parlamento europeo nella plenaria sui diritti fondamentali presso la Camera dei Deputati in programma oggi e domani.

La proposta della Commissione dal 27 ottobre sarà oggetto di una consultazione pubblica, ma fin da subito sono sollecitati i contributi di singoli e realtà collettive, non solo italiane, per meglio definirla. E aggiungiamo, soprattutto in relazione ad alcune mancanze evidenti nel testo che, ad esempio, non affronta i temi dell’accesso alla cultura e alla conoscenza, dei diritti di autori e fruitori delle opere creative online, dello status della comunicazione e della ricerca scientifica, dei diritti del lavoro digitale in rete. A parte questo, la “Carta” è un piccolo capolavoro di sintesi e chiarezza – tranne forse per l’ultimo articolo -, ben strutturata, universale nella portata e densa di significati. Allora Vediamo come è fatta, articolo per articolo. Continua a leggere Repubblica: Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

Repubblica: Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

la-repubblica-it-logo  Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

A lanciare l’iniziativa non è un pirata, ma l’inventore di un servizio digitale antiplagio che tutela la creatività di artisti e autori. Intanto le proposte di riforma della Siae giacciono inevase in Parlamento, a dispetto delle regole Ue. Andrea Romano: copyright e Siae vanno riformati

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 10 Ottobre 2014

IN RETE il dibattito è già intenso. Al centro c’è una petizione che chiede di abbattere il monopolio Siae, l’ente che tutela i diritti economici degli artisti italiani. L’ha lanciata il biologo e musicista Adriano Bonforti e ha raggiunto 13 mila firme in pochi giorni. Si vuole l’abolizione del monopolio Siae in Italia per garantire, attraverso la concorrenza di organizzazioni in competizione, una effettiva ed efficace tutela degli artisti, come accade in altri paesi europei. L’effetto sulla produzione di cultura, secondo il ricercatore, sarebbe lo stesso della la liberalizzazione della telefonia. Continua a leggere Repubblica: Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

Bologna: Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

ISA Topic 2014 – Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

Convegni e tavole rotonde sull’interazione fra potere politico, reti informatiche e partecipazione politica nella società dell’informazione.

Da ottobre a novembre 2014
ore 17.30
Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna

L’iniziativa riunisce studiosi di diverse discipline per offrire visioni alternative e contrastanti dell’interazione fra potere politico, reti informatiche e partecipazione politica nella società dell’informazione.

Gli incontri illustreranno cosa cambia in termini di partecipazione, libertà e controllo, chiamando a raccolta esperti in grado di presentare una sintesi critica e costruttiva delle riflessioni degli ultimi anni per individuare i temi chiave che saranno al centro della discussione nel prossimo futuro, evitando allo stesso tempo la retorica che solitamente accompagna la divulgazione di questi temi.

Potere, libertà e controllo nell’era di Internet
è un progetto ISA Topic ideato e realizzato da
Laura Sartori del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
e Marco Prandini del Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

ISA, Istituto di Studi Avanzati dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ogni anno con ISA Topic finanzia progetti di ricerca innovativi e interdisciplinari proposti da un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna. L’obiettivo è incoraggiare la riflessione su tematiche di ampio interesse, spesso considerate di nicchia o trattate in modo troppo specialistico, coinvolgendo ampi settori della comunità accademica e la cittadinanza.

Internet – leaflet

La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

la-repubblica-it-logoUna Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

In dirittura d’arrivo la Carta dei diritti che il 13 ottobre sarà presentata ai parlamenti europei. Innovazione, sicurezza e tutela della libertà d’espressione tra le linee guida. La presidente Boldrini a Repubblica: “Internet favorisce la democrazia”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 Ottobre 2014

 

DOPO IL BRASILE anche gli Italiani avranno una Costituzione per Internet. O almeno una sua prima bozza che, presentata alla riunione dei Parlamenti europei a Roma il 13 ottobre, dovrà essere discussa, votata online, emendata e infine adottata dal Parlamento italiano. Ieri intanto sono stati pubblicati i primi resoconti stenografici dei due incontri del gruppo che se ne occupa su incarico della presidente della Camera Laura Boldrini, circa 20 persone divise tra parlamentari e società civile. Obiettivo, per la prima volta assunto in una sede parlamentare, è quello di fissare delle regole minime di comportamento per tutti i soggetti che la rete la “fanno”: singoli, associazioni, imprese, istituzioni e governi. La commissione di studio nei fatti è stata istituita proprio per l’assenza di una commissione competente per gli affari tecnologici, ma è coadiuvata dall’intergruppo parlamentare per l’Agenda digitale da poco costituito.

Ma perché una Costituzione per Internet? La presidente Boldrini lo spiega così a Repubblica: “L’idea di costituire una Commissione di studio nasce dalla consapevolezza che considerare Internet uno dei vari media è riduttivo e improprio. Internet è molto di più: è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza”. Continua a leggere La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

Wired: L’innovazione non è un pranzo di gala

wiredlogo L’innovazione non è un pranzo di gala

Il premier Renzi è andato a studiare il modello della Silicon Valley. Ma l’Italia non sarà mai la California

Arturo Di Corinto per Wired, 24 settembre 2014

Matteo Renzi è andato a visitare la Silicon Valley. È stato a Stanford, l’Università della Ivy League che da mezzo secolo fa da perno all’egemonia tecnologica americana e dove sono stati creati il primo accelleratore lineare, la pillola anticoncezionale, inventato Microsoft Word 1997 e le licenze Creative Commons nel 2001, e che ha dato direttamente e indirettamente i natali a Google, Amazon, e­Bay, i big player del mercato immateriale del XXI secolo. All’Università ha cenato con imprenditori e scienziati invitato dal presidente John Hennessy alla presenza di due ex segretari di stato come George Schultz e Condoleeza Rice (già rettore dell’Università californiana alla fine degli anni 90′), e davanti a loro si è impegnato a investire nell’innovazione tecnologica in Italia. Continua a leggere Wired: L’innovazione non è un pranzo di gala

Presentazione libro “Un Dizionario Hacker”

lector_logotipoSABATO 13 SETTEMBRE A CONVERSANO (BARI)  NELL’AMBITO DEL FESTIVAL “LECTOR IN FABULA

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN DIZIONARIO HACKER” DI ARTURO DI CORINTO

PAROLE NECESSARIE

ore 10.30 PINACOTECA DEL FINOGLIO

HACKER, ISTRUZIONI PER UN USO PUBBLICO

ARTURO DI CORINTO

ne discute con PINO BRUNO e ALESSANDRO TARTAGLIA

XYLAB

XYLAB

La variabile X in cerca di identità, che l’estate scorsa aveva già provato, con interessanti risultati, a proporre nuovi modelli formativi in 15 giorni di workshop all’interno di un castello del Salento, torna quest’anno e si moltiplica.

I laboratori di ricerca e progettazione diventano due:

X affronta il tema del new publishing (in inglese, e non in italiano “nuova editoria”, per sottolineare l’atto del pubblicare non strettamente legato al mercato editoriale, quanto all’immediatezza della condivisione attraverso facebook e gli altri network).
La ricerca di X si articola tra il design dei processi, la crisi, con la conseguente scarsezza delle risorse, le autoproduzioni e l’artigianato digitale e non, la consapevolezza del ruolo centrale delle reti nella nostra esistenza.

Y conia un neologismo per definirsi: videomhacking, come dire l’applicazione del making e dell’hacking all’attività del videomaker, al fine di trasformare il modo di raccontare storie attraverso il video.
Per raggiungere tale scopo gli organizzatori hanno previsto l’utilizzo di strumenti innovativi quali Arduino (scheda elettronica per la prototipazione) e Magic Lantern (firmware aggiuntivo per fotocamere Canon EOS).   Continua a leggere XYLAB

La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

la-repubblica-it-logoProprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

Ultimo round a Ottawa per riscrivere le regole su mappe geografiche, marchi, brevetti. 12 i paesi interessati trra cui Usa, Giappone e Vietnam. Incontri segreti e contestazioni gli fanno da contorno. Al centro la disputa su Internet libero e il diritto di “remix”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 luglio 2014

SI È CHIUSO ad Ottawa in Canada, l’ultimo round dei negoziati relativi al segretissimo accordo commerciale Trans­Pacifico (Trans­Pacific Partnership, TPP). Ovvero l’accordo multilaterale che mira a riscrivere gran parte degli accordi commerciali su brevetti, marchi, copyright e carte geografiche, coinvolge 12 paesi dell’area del Pacifico: Stati Uniti, Canada, Messico, Perù, Cile, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Malesia, Vietnam, Brunei e Giappone. Costituirà la base vincolante per futuri accordi commerciali che altri paesi vorranno stabilire con i primi firmatari, Italia inclusa.

I 12 paesi coinvolti, che rappresentano circa il 50% del Pil mondiale, dovevano incontrarsi a Vancouver e solo all’ultimo momento hanno scelto l’hotel Delta di Ottawa per evitare le annunciate contestazioni, visto che i pochi documenti noti al riguardo sollevano molti dubbi sul futuro della libertà di comunicazone, la tutela dell’ambiente, della salute, del lavoro e altri diritti civili. Questo è il motivo per cui la base elettorale dei democratici americani ha inviato tre lettere ai suoi leader chiedendo di ripensare il TPP e di farne oggetto di dibattito pubblico. Per intenderci, questi accordi, al pari del Nafta (accordo nord­atlantico) o del TTIP (accordo Usa­Ue), influenzano le relazioni commerciali fra gli stati e lasciano spazio al settore aziendale per fare causa ai governi che eventualmente li contraddicono. Continua a leggere La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

Appello per il Valle: «L’esperienza italiana, nata nel 2011, è l’esempio di come si trasforma un prestigioso teatro in un bene comune»


Appello internazionale per il Valle “Italian Style” must continue their experimentation! “

Posted: 11 Jul 2014 10:57 AM PDT

The commons “Italian Style” must continue their experimentation! An International Call to protect the Teatro Valle Foundation from Eviction!!

Since June 14 2011, a community of artists and militants has transformed the Teatro Valle, the oldest and most prestigious in Rome, then at high risk of privatization, into the “Teatro Valle Occupato”, one of the most advanced experiments of merger between political struggle and performing arts in the current world. A trust-like legal entity, the “Fondazione Teatro Valle Bene Comune” was created in the interest of future generations, with a membership of almost 6.000 people by a genuinely new process of cooperation between some well-known jurists and the Assembly of the occupants. While a notary has recognized the Foundation, the Prefect of Rome has denied its moral personality on the assumption that possession was not a sufficient title on the Valle premises. Continua a leggere Appello per il Valle: «L’esperienza italiana, nata nel 2011, è l’esempio di come si trasforma un prestigioso teatro in un bene comune»

Limes: Information warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

aspettando_spieInformation warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

Arturo Di Corinto
Leonida Reitano

per Limes di Luglio 2014

Lo 007 del terzo millennio non è un elegante signore in smoking, non si nasconde dietro occhiali scuri e barba finta, non ha licenza di uccidere, ma è un analista digitale che, senza che noi lo sappiamo, potrebbe starci seduto accanto. La guerra dell’informazione oggi si combatte sulle reti informatiche, sul web di superficie o sotto di esso, nel deep web, luogo in cui si cercano e spesso si raccolgono informazioni privilegiate, qualche volta dentro buste chiuse (file crittografati), ma più spesso usando informatori inconsapevoli e informazioni accessibili a tutti a patto di usare strumenti “speciali”.

Non si tratta però di un vero cambiamento metodologico. Da sempre, scopo di un servizio di intelligence è la raccolta e l’analisi di informazioni strategiche per assumere una superiorità informativa di fronte all’avversario, oppure per inquinare e neutralizzare le informazioni su cui il nemico basa le proprie scelte. Esito di ogni processo di intelligenze è comunque quello di riferire a coloro che governano i processi, le informazioni strategiche per la propria organizzazione.

Perciò la raccolta di queste informazioni avviene sempre attraverso tutti gli strumenti disponibili. Il nostro 007 digitale usa “fonti umane” (l’HUMan INtelligence), ossia reti di informatori da cui reperire informazioni confidenziali; intercetta comunicazioni (la SIGnal INTelligence); elabora e analizza immagini satellitari o di altri vettori (IMINT), studia e scompone “firme” chimiche, radio e spettrografiche di sistemi d’arma e vettori che possano nuocere alla sicurezza; oppure, ed è il caso più frequente, analizza fonti aperte, cioè pubblicamente accessibili (Open Source INTelligence). Continua a leggere Limes: Information warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

Convegno: Una nuova tassa o un beneficio per la cultura?

logo Camera dei DeputatiIl Giorno lunedi 21 Luglio 2014, alle ore 10, presso la Sala Delle Colonne della Camera dei Deputati, si svolgerà il Convegno:

EQUO COMPENSO SU COPIA PRIVATA:  Una nuova tassa o un beneficio per la cultura?

Saluti introduttivi: 0re 10,00
Paola Carinelli , Capogruppo Movimento 5 stelle, Camera dei Deputati,
Mirella Liuzzi, Parlamentare del Movimento 5 stelle

Ore 10, 30
Introduce:
Anna Masera, Capo Ufficio Stampa Camera dei Deputati

Ore 11 – Equo compenso:  aumento per i consumatori o per le imprese?
Modera: Fulvio Sarzana, Avvocato

Elio Catania,  Presidente Confindustria Digitale
Claudio  Lamperti, Vicepresidente ANITEC- Confindustria
Maurizio Iorio, Presidente Nazionale ANDEC- Confcommercio
Giorgio Rapari,  Presidente di Assintel-Associazione Nazionale Imprese ICT- Confcommercio
Francesco Nonno, Responsabile Rapporti con Authority Telecom Italia

Ore 12 –  Equo Compenso : Gli effetti per i consumatori italiani
Modera Arturo di Corinto, Giornalista “La Repubblica”.

Marco Pierani, Responsabile Affari istituzionali Altroconsumo
Francesco Luongo, Vicepresidente Movimento difesa del Cittadino,
Massimiliano Dona, Segretario Nazionale, Unione Nazionale Consumatori
Dino Bortolotto, Presidente Assoprovider
Davide Rossi, Presidente AIRES, Confcommercio.

Il Convegno è libero e gratuito previa registrazione da effettuarsi obbligatoriamente entro il giorno 17 luglio ore 12,  all’indirizzo info[at] lidis.it o telefonando al numero 06/3211553.

La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

la-repubblica-it-logoAlessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

Manca solo l’annuncio ufficiale ma Matteo Renzi e il ministro Marianna Madia l’hanno scelta per guidare l’Agenzia per l’Italia digitale. Manager vicina al Pd, globetrotter per indole, sembra avere nel destino la gestione per le politiche digitali

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 luglio

ORMAI la decisione è presa e l’annuncio ufficiale è atteso al Consiglio dei ministro previsto per domani. Sarà Alessandra Poggiani, giovane e talentuosa manager, il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Prenderà il posto occupato dal 2012 da Agostino Ragosa. A farle da spalla, come Digital Champion in Europa, potrebbe essere invece Stefano Quintarelli. Scelta tra oltre 150 candidati, la Poggiani viene dalla guida di Venis, la società in house per l’informatica del Comune di Venezia. Era salita alla ribalta della cronaca durante le vicende dello “Storacegate”, la vicenda dell’accesso abusivo all’anagrafe del Comune di Roma perpetrato dagli uffici di Laziomatica mentre Storace era presidente della Regione Lazio. Lei era responsabile della Comunicazione proprio della società di informatica della Regione. Sarà in grado di gestire con efficacia quel momento difficile (Storace è stato prosciolto da ogni accusa solo di recente) e di rilanciare Laziomatica assumendone la direzione e a cui cambierà il nome in Lazio Informatica (LaIt), ombrello sotto il quale nel 2007 farà incontrare a Roma nello spazio dell’Ara Pacis, i più grandi progettisti di software al mondo: Bruce Perens, il padre dell’open source e Richard Stallman, l’inventore del free software. Continua a leggere La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

la-repubblica-it-logoL’Agenda Digitale, una storia italiana

Il 3 giugno 2014 Agostino Ragosa, si dimette dall’incarico. Le dimissioni, volute dal governo Renzi, segnano la fine di una fase della vita dell’ente che doveva realizzare l’Agenda digitale italiana per favorire sviluppo, competitività e occupazione. Ecco la storia di questi due anni

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 09 luglio 2014

 

26 giugno 2012Nasce l’Agenzia Digitale. Il decreto sviluppo e la nascita dell’agenzia Con il Decreto Sviluppo (22 giugno 2012, n. 83) nasce l’agenzia per l’Italia Digitale. La sua missione è digitalizzare il paese, renderlo più trasparente e competitivo, erogare nuovi servizi di e-government a cittadini e imprese allo scopo di risparmiare soldi pubblici. E per farlo deve accorpare DigitPa, l’Agenzia per l’innovazione, il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della Presidenza del consiglio e L’Istituto superiore delle comunicazioni (che non passerà mai sotto l’Agenzia). Da un punto di vista pratico e organizzativo deve dotarsi però di uno statuto, definire le risorse e nominare un direttore.

30 ottobre 2012  –  Arriva la nomina del direttore dell’Agenzia
. La governance di questo organismo si rivela da subito faccenda complessa. Sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio, o del suo delegato, l’Agid deve rispondere a ben quattro ministeri: Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Economia e Finanze, Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (si aggiungerà quello della Salute), i cui titolari tutti vogliono mettere bocca sulla nomina del direttore. La spunta Corrado Passera che sceglie l’ingegnere Agostino Ragosa proveniente da Poste Italiane. Un nome emerso da una short list di cinque candidati (fra i 239 curricula a disposizione) ma fatta senza conoscere i criteri di nomina, fatto che originerà diverse interrogazioni parlamentari senza risposta.  Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

La Repubblica: Usa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

la-repubblica-it-logoUsa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

Approvato in commissione al Senato il Cybersecurity Information Sharing Act. La proposta dovrebbe diventare legge entro agosto di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 luglio 2014

Passa in commissione al Senato americano una proposta di legge che renderebbe immuni le aziende che raccolgono informazioni sugli utenti internet e le passano al governo senza un mandato e al di fuori di ogni garanzia di legge: è la brutta copia della legge Cispa dell’anno scorso (Cyber Intelligence Sharing and Protection Act).

Con l’obiettivo di riparare (male e in parte) alle denunce dell’ex consulente informatico per il governo Usa Edward Snowden sull’illegale bulimia informativa della National Security Agency (Nsa), la “Commissione Intelligence” del Senato americano ha approvato giovedì la versione 2014 del Cybersecurity Information Sharing Act, legge che replica la fallita CISPA (Cyber Intelligence Sharing and Protection Act) su cui Obama all’epoca aveva preannunciato il veto. La proposta di legge, secondo i due relatori Dianne Feinstein e Saxby Chambills, potrebbe essere approvata prima della pausa estiva. Continua a leggere La Repubblica: Usa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

La Repubblica: Copyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

la-repubblica-it-logoCopyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

Maxi-operazione contro Italian Black out, un sito che dietro un apparente profilo di legalità consentiva l’accesso a 12.000.000 di file pirata distribuiti su 120 server sparsi in tutto il mondo

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 Luglio 2014

L’HANNO chiamata Italian black out, la prima operazione di sequestro di un “cyberlocker” italiano che dietro un apparente profilo di legalità consentiva l’accesso a 12.000.000 di file pirata distribuiti su 120 server sparsi in tutto il mondo. Il cyberlocker, cioè un sito di archiviazione dei file da cui possono essere scaricati,  ddlstorage.com, di cui la procura di Cagliari ha inibito l’accesso sia a livello di IP (i numeri che identificano i computer collegati a Internet) che di DNS (il sistema che traduce quei numeri nel nome testuale del dominio che ospita il server del sito web), era gestito da un’azienda italiana con sede in Lussemburgo. Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza il sito avrebbe generato in poco più di un anno un traffico illecito pari a 1.300.000 euro e permesso lo scaricamento di oltre 460.000.000 file: serie televisive, programmi software, album musicali. Il risultato è stato paragonato dalle fiamme gialle per importanza agli effetti delle indagini dell’Fbi su Megaupload e Megavideo. Continua a leggere La Repubblica: Copyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

wiredlogo  Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

A due anni dalla sua creazione, Wired ricostruisce con documenti esclusivi il lavoro dell’Agenzia italiana per il digitale che il parlamento ha dichiarato fallimentare. E oggi il M5S presenta un’interrogazione a Montecitorio

Arturo di Corinto per Wired del 26 giugno 2014

La settimana prossima l’Italia assumerà la presidenza dell’Unione Europea. Tra i dossier chiave c’è il digitale. Cosa intende fare l’Italia su questo fronte? La domanda è anche al centro dell’interrogazione parlamentare che il M5S solleverà oggi a MontecitorioIl digitale, infatti, è la vera grande opera di cui ha bisogno l’Italia: da solo potrebbe valere due punti di Pil, secondo le stime emerse a fine 2013 dal Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Ecco allora una ricostruzione, con documenti finora mai pubblicati, dei 24 mesi in cui tre diversi primi ministri si sono esercitati nello sviluppo dell’Agenzia italiana per il digitale (Agid), un ente che raramente compare nella cronaca politica ma che doveva essere, di fatto, il regista della digitalizzazione del Belpaese. La sua missione, infatti, è realizzare l’Agenda digitale europea per favorire sviluppo, competitività, occupazione e democrazia usando la leva della modernizzazione informatica. Purtroppo, i risultati del lavoro di Agid sono stati definiti fallimentari da un recente rapporto parlamentare. Un esito che non pare dovuto alla mancanza di risorse: l’Agenzia oggi ha a disposizione 350 milioni di euro, ma 40 delle 130 posizioni previste nel suo organico sono ancora vacanti. Non ha mai avuto, invece, un comitato di indirizzo strategico e delle linee programmatiche. Il 3 giugno scorso il direttore dell’Agid, Agostino Ragosa, si è dimesso dall’incarico. La nomina di un nuovo direttore (si scommette su Stefano Quintarelli e Alfonso Fugetta) e attesa a brevissimo. Speriamo prima di Digital Venice, il summit europeo sull’Agenda digitale. Continua a leggere Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

La Repubblica: Se Internet fa boom

la-repubblica-it-logoSe Internet fa boom
Internet. Due giorni fa il crash di un operatore ha disconnesso un quarto degli italiani per ore. Cosa succederà quando (nel 2020) ci saranno 50 miliardi di dispositivi online? Ecco dieci buone ragioni per domandarselo

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 15 giugno 2014

«INTERNET? POTREBBE COLLASSARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO ». Sono stati in molti a predire la catastrofe ma finora si sono sbagliati tutti. Tuttavia è vero che alcune porzioni di internet possano essere isolate per un periodo più o meno lungo, ed è successo spesso. Anche venerdì scorso quando un crash di Wind ha mandato off line un quarto degli italiani. Il punto è che, in generale, la Rete è stata progettata per connettere alcune centinaia di computer, non per gestire gli zettabyte di dati odierni che ci portano in casa i milioni di video di Youtube e le chiacchiere di oltre due miliardi di utenti dei social network, motivo per cui i suoi “tubi” possono intasarsi e il traffico dati bloccarsi. Per questo ci si chiede cosa avverrà con l’internet delle cose e le smart cities, quando centinaia di milioni di dispositivi digitali saranno connessi al nostro corpo e alle nostre case.
È stato stimato che nel 2020, per una popolazione di quasi 8 miliardi di persone, ci saranno oltre 50 miliardi di dispositivi connessi: 7 per ciascuno. E parliamo di stime cautelative. Domenico Laforenza, del Cnr di Pisa, tuttavia è tranquillo: «La Rete è pronta a collegarli tutti tramite IP (Internet protocol, ndr), visto che oggi il numero dei dispositivi collegabili è di circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi (3,4 × 10 alla 38) di indirizzi. Il problema sarà piuttosto il traffico che genereranno. «Come sulle autostrade quando aumentano le auto si creano file e ingorghi, con i dati e i dispositivi digitali accadrà lo stesso. Allargare le autostrade, aggiungendo altre corsie usando fibra ottica e reti wireless di nuova generazione, diventa quindi un imperativo». Continua a leggere La Repubblica: Se Internet fa boom

La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

la-repubblica-it-logoEsperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

Alessandro Berni, del centro ricerche dell’alleanza di La Spezia, parla a Repubblica.it: “Lo stesso sviluppo della Rete è causa di vulnerabilità”. Così i governi lavorano sulla sicurezza

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 15 giugno 2014

ALESSANDRO Berni, del centro di ricerca Nato, riassume il suo pensiero in una frase: “Più aumenta il numero degli utenti e il valore economico delle transazioni condotte via Internet, maggiore è il rischio che deve essere affrontato”. Negli ultimi mesi si è ricominciato a parlare delle vulnerabilità di Internet e le recenti interruzioni di servizio nello scambio dei dati attraverso la rete ci hanno fatto capire che non si tratta di discorsi teorici. Per questo abbiamo chiesto a un esperto, il responsabile ICT del centro ricerche Nato di La Spezia in Liguria e membro della Internet Society italiana, quali sono i rischi del futuro di Internet e quali sono eventualmente le contromisure da adottare per evitare attacchi potenzialmente distruttivi nei confronti delle infrastrutture critiche basate su Internet.

Quanto c’è di vero nella presunta debolezza infrastrutturale di Internet?
“Questa domanda riemerge periodicamente ed è stata argomento di ricerca per gli ultimi trent’anni. Il primo fatto da notare è che i protocolli alla base di Internet, il Transmission Control Protocol (TCP) e l’Internet Protocol (IP), pur concepiti negli anni ‘70, sono utilizzati ancora oggi, e con successo, per realizzare la rete che tutti noi usiamo e che costituisce lo strumento primario della comunicazione globale. Questo fatto è per se notevole e testimonia la grande capacità progettuale degli inventori Bob Kahn e Vint Cerf, che hanno realizzato un’astrazione in grado di adattarsi molto bene alla straordinaria evoluzione delle tecnologie di comunicazione e calcolo. Continua a leggere La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”