Live performers meeting (LPM)

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La nona edizione di LPM – Live Performers Meeting – ha inizio il 19 Maggio 2011. Live Performers Meeting offre la possibilità irripetibile di vivere 4 giorni di performance av, vjing, workshop, panel discussion, product showcase che uniscono un’incredibile comunità di vjs, audiovisual artist, professionisti dei nuovi media e thinkers da tutto il mondo.

L’edizione 2010 al Brancaleone a Roma ha registrato 301 artisti da Germania, Italia, Olanda, Francia, Israele, Svizzera, Polonia, Taiwan, Ungheria, United States, Austria, Grecia, Brasile, UK, Spagna, Repubblica Ceca, Bulgaria, Portogallo, Irlanda, Norvegia, Nuova Zelanda, Turchia, Lettonia. Sono stati presentati 177 progetti, tra performance, workshop e showcase.

La sede di LPM è il Cinema Aquila, uno spazio culturale polifunzionale recentemente rinnovato, dedicato al cinema e alle arti visive. La location si sviluppa su 3 piani e include 3 sale cinema provviste dei più alti standard tecnologici, foyer e ulteriori spazi che saranno dedicati all’interazione e la condivisione che l’evento ama promuovere fra gli artisti.

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“Error 404: page not found” web-manuale della ribellione

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web-manuale della ribellione

Di Arturo DI Corinto per La Repubblica
del 23 febbraio 2011
La rete come moltiplicatore di idee e di rivendicazioni. E i regimi dittatoriali la spengono per zittire la voce delle proteste. Che strumenti hanno per farlo e come ci riescono. Ma gli oppositori sanno come aggirare i divieti di ARTURO DI CORINTO

Nessuno può negare che Internet abbia svolto un ruolo importante nelle insurrezioni che hanno portato alla fuga di Ben Alì prima e di Mubarak e (forse) Gheddafi dopo. La rete si è infatti offerta prima come piattaforma di denuncia della corruzione e della rabbia popolare e poi come strumento di organizzazione e coordinamento delle azioni di protesta, moltiplicandone la forza. Ma non è cominciato tutto da lì. Anche se le proteste erano state preparate dal sotterraneo lavorio di blogger e attivisti che hanno spesso pagato col carcere e la tortura la loro denuncia del regime, bisognava aspettare la rivolta del pane per capire fino a che punto aveva scavato il malcontento.
Le proteste in Tunisia sono scoppiate dopo che un venditore ambulante si è dato fuoco per protestare contro le continue angherie della polizia. Solo dopo è partita una mobilitazione generale in cui quello che accadeva nelle strade veniva comunicato al mondo via Internet e poi rimbalzato da radio e tv indipendenti per essere ripreso e sparato su Twitter, Facebook, Youtube, ed altri social media producendo un effetto di emulazione nei paesi vicini.
Quando i regimi si sono accorti della potenza moltiplicatrice della rete, hanno provato a bloccarla, riuscendovi, anche se solo per poco. Ma come è possibile fermare la rete delle reti se il mito delle sue origini parla di un dispositivo di comunicazione capace di resistere a una guerra nucleare?
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Intervista EcoRadio: Le rivoluzioni non si vincono su Twitter

Un esperto della rete ci spiega perché il web, da solo, contro i regimi non basta.
Per fare la rivoluzione, il web da solo non basta
Di Corinto: “E’ un grande moltiplicatore, ma servono altri fattori”

Monday 21 February 2011

“Se la rete bastasse da sola a fare le rivoluzioni, noi non avremmo già più questo Presidente del Consiglio”. Ricorre a un’analogia con la situazione italiana, il giornalista esperto del web Arturo Di Corinto, per spiegare quale sia stato il reale peso di internet nelle rivolte dei paesi nordafricani. A leggere le cronache delle ultime settimane, infatti, si potrebbe pensare che regimi ultradecennali come quelli di Mubarak, Ben Ali o Gheddafi siano inciampati, alla fine, solo grazie allo strapotere dei social network.
“La rete è un formidabile dispositivo di aggregazione e mobilitazione, ma non vince le rivoluzioni”, ribadisce Di Corinto. “Se non ci fosse stata la resistenza di migliaia di persone a piazza Tahrir, e poi gli scontri, le vittime, le pressioni internazionali, la copertura dei media indipendenti… senza tutto questo probabilmente Mubarak sarebbe ancora al suo posto in Egitto”.
“Certo poi la rete ha agito da moltiplicatore, e Facebook ha consentito di mobilitare grandi masse di persone. Però non dimentichiamoci che anche i media tradizionali, mantenendo alta l’attenzione, hanno dato un’enorme spinta alle proteste che erano nate sul web”.
A ciò si aggiunge il fatto che nei paesi nordafricani l’accesso alla rete non è alla portata di tutti. “Resta ancora un fenomeno legato alla medio-alta borghesia, quindi a una minoranza della popolazione” osserva Di Corinto, “anche se poi questa è riuscita a trascinare intorno a sè una protesta più ampia. Contano anche l’età media giovanissima che c’è in Egitto o in Tunisia, e la diffusione dei telefonini che ha allargato l’utilizzo dei nuovi strumenti”.
“Insomma serve l’intreccio di tanti elementi per produrre il cambiamento, e la controprova ce l’abbiamo qui in Italia”, conclude Di Corinto, coautore con Alessandro Gilioli del saggio I nemici della rete. “Ricordiamoci che nel 2009 il popolo viola riuscì a creare la più grande manifestazione di piazza della storia d’Italia utilizzando internet, eppure Berlusconi è ancora lì”.
Ascolta l’intervista ad ARTURO DI CORINTO, realizzata da Marco Morosino

“I nemici della Rete” alla FNSI

nemici
Articolo 21 e Free Hardware Foundation
presentano il libro

I nemici della Rete
di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, prefazione di Stefano Rodotà

lunedì 21 febbraio · 16.30 – 19.30
Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Corso Vittorio Emanuele II, 349, 00186 Roma 06 680081

La legge bavaglio, il decreto Romani, il giro di vite sul copyright, le carenze infrastrutturali, il ritardo dell’agenda digitale: un insieme di fattori blocca lo sviluppo della rete in Italia, che così si trova in fondo a tutte le classifiche europee del web. Questo mix è composto da un lato da un establishment politico, economico e mediatico che non conosce internet e le sue dinamiche, quindi non ne capisce l’importanza e ne diffida; d’altro lato da interessi molto concreti di chi invece ne comprende la potenzialità esplosiva in termini di mobilità sociale e di disintermediazione, quindi ne ostacola la crescita per preservare rendite di posizioni (politiche, economiche, di categoria etc). Insomma un cocktail velenoso di sottocultura e di interessi. Eppure l’attività di gruppi, associazioni, manager e progettisti che ogni giorno producono cultura e innovazione attraverso la rete ci autorizza a parlare di una via italiana al digitale. Ne discutono con gli autori:

Roberto Natale (Presidente FNSI), Stefano Corradino (Articolo 21), Santo Della Volpe (tg3), Michele Mezza (Rai Nuovi Media), Paolo Gentiloni (Partito Democratico), Gennaro Migliore (Sinistra Ecologia e Libertà).

INTERNET, LIBERTÀ E DIRITTI: A PARTIRE DAL CASO WIKILEAKS

wikileaks
INTERNET, LIBERTÀ E DIRITTI: A PARTIRE DAL CASO WIKILEAKS
Roma, 18 febbraio 2011, ore 10,00
Corte Suprema di Cassazione
Aula Giallombardo – Palazzo di Giustizia – Piazza Cavour

Occorre davvero disciplinare e regolamentare il pianeta Internet, salvaguardando i diritti e le libertà nella rete, ma al tempo stesso impedendo indebite ingerenze nella sfera privata e lesioni di interessi fondamentali dei singoli? Che tipo di regole dovrebbe avere una costituzionalizzazione del settore? Chi ne dovrebbero essere i soggetti promotori: l’ONU o gli Stati nazionali e con quale coinvolgimento della sfera pubblica e dei soggetti privati?
Che indicazioni ci vengono dalla giurisprudenza sovranazionale sul bilanciamento tra libertà di espressione e di comunicazione e protezione dei fundamental rights? Il recente caso Wikileaks e le sue code polemiche dimostrano il carattere aperto e problematico di questi interrogativi sui quali solo negli ultimi anni gli studiosi di diritto, ma anche i teorici del ciberspazio, hanno cominciato un importante lavoro di riflessione a largo raggio ed in progress che ha portato anche alla proposta di una Carta mondiale dei diritti su internet.

Presiede
Franco IPPOLITO,
Segretario Generale della Corte di Cassazione

Luigi MARINI,
Presidente di Magistratura Democratica

Gaetano AZZARITI,
Università di Roma “La Sapienza”

Arturo DI CORINTO,
Università di Roma “La Sapienza”

Elena FALLETTI,
Università di Castellanza

Stefano RODOTÀ
Università di Roma “La Sapienza”

Giuseppe SALME’, Corte di Cassazione 

I nemici della rete alla FNSI: parlano i giornalisti

testata
I nemici della rete alla FNSI: parlano i giornalisti
Arturo Di Corinto
per Articolo 21
16 febbraio 2011

Lo sviluppo della rete in Italia è frenato da un esplosivo mix di sottocultura e interessi. Troppo facile prendersela col Ministro Romani per non aver dato le gambe al piano di infrastrutturazione per 1 miliardo e 400 mila euro che portava il suo nome, ma di certo è difficile aspettarsi dal governo capitanato da un tycoon della televisione un grande piano digitale di rilancio del paese che passi attraverso Internet e le potenzialità della società civile che l’affolla.
Oggi si torna a parlare di legge bavaglio nonostante le smentite del premier. Una legge apertamente osteggiata dalla rete anche perchè prevedendo l’obbligo di rettifica per i siti amatoriali – pena una multa salata – avrebbe minato alle fondamenta il meccanismo di produzione dal basso di news in un ecosistema dell’informazione di cui anche i blog personali oggi fanno parte a pieno titolo. Molti vi avevano visto un interesse specifico dei potenti di silenziare un’opposizione sociale che si esprime anche attraverso Internet.
Ma da questo punto di vista ancora più grave appare la delibera con cui l’AgCom, a dispetto del decreto Romani del marzo scorso, si attribuisce la facoltà di inibire entro cinque giorni l’accesso a siti segnalati per un’ipotetica violazione del copyright. La delibera non definisce i soggetti titolati a fare la segnalazione, non introduce alcun criterio di valutazione del merito della segnalazione, salta a piè pari le prerogative assegnate dalla Costituzione a magistratura e polizia. Come non pensare che ci sia dietro un’intenzione di “deterrenza” nei confronti di chi fa libera informazione? Chi ci garantisce che il dispositivo oggi in consultazione fino a marzo non sarà usato in maniera arbitraria contro le voci critiche verso governo, imprese, lobby d’interesse?
Ma c’è di più. Dall’analisi dei cablogrammi di Wikileaks emerge che da almeno cinque anni gli Stati Uniti premono per influenzare il quadro regolatorio delle telecomunicazioni e della proprietà intellettuale in Italia e in Europa. Il pacchetto Telecom, i negoziati Acta (Accordo Anti Contraffazione), ne sono un esempio a livello europeo, mentre gli incontri fra l’ex ambasciatore Ronald Spogli e i funzionari del Ministero degli esteri dicono quanto l’Italia tenesse a fare bella figura con il potente alleato adottando pratiche draconiane di enforcement dei diritti d’autore.
In questo contesto ciò che stupisce è la straordinaria somiglianza fra la delibera AgCom (668/2010 del dicembre 2010) e la proposta americana “S.3804 – Combating Online Infringement and Counterfeits Act”. Stessa logica, stessi provvedimenti: black list dei provider, spegnimento dei DNS, blocco degli utenti, nessuna indagine di merito verso i presunti responsabili delle violazioni. Con una importante differenza: nella legge americana si presume che l’Avvocato Generale dello Stato mostri a una corte le prove di tale attività criminosa, mentre in Italia no.
Per questo nel Belpaese una coalizione di associazioni ha attivato la campagna “sitononraggiungibile.it” per chiedere una moratoria sui futuri effetti della delibera, affinchè il Parlamento possa legiferare in materia.
Da questi soli esempi, “I nemici della rete” sono tanti. E non è difficile trovarli. Sono coloro che dalla disintermediazione portata da Internet vedono terremotate le proprie rendite di posizione. Fra questi ci sono anche i giornali e i giornalisti. E’ tempo di parlarne approfonditamente per capire che la rete è un grande alleato nello sforzo della ricerca della verità e che rappresenta una grande opportunità per rinnovare una professione – nata in un’altra epoca e in un contesto sociale oggi profondamente mutato – che con essa non compete più solo in termini di velocità.

Il libro I nemici della rete di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, edito da Rizzoli, verrà presentato alla Federazione Nazionale della stampa Italiana in Corso Vittorio Emanuele II, 349, Roma lunedì 21 febbraio alle ore 16:30

Internet in Cassazione

INTERNET, LIBERTÀ E DIRITTI: A PARTIRE DAL CASO WIKILEAKS
di Arturo Di Corinto
per ARCI
15 febbraio 2011

Internet non è mai stata anarchica. Al contrario la sua origine e il suo sviluppo rappresentano un grande esempio di organizzazione e coordinamento. Fra ricercatori, imprese, hacker, università e governi. E’ vero piuttosto che ha sempre risentito dell’impostazione libertaria e comunitaria dei singoli e dei gruppi che hanno lavorato alla definizione delle sue regole di funzionamento e che esprimeva una cultura fondata sulla libera manifestazione del pensiero, coerente con le leggi e la cultura del luogo geografico dove si è inizialmente sviluppata, gli Stati Uniti. Un approccio che però non è quello di molti stati autoritari o in via di democratizzazione come dimostra la censura operante in molti paesi.
Internet non nasce come arma militare. Al contrario la sua origine e sviluppo rimandano alla felice intuizione del presidente americano Eisenhower di dotare i centri di ricerca militari e accademici, pubblici e privati, di una infrastuttura flessibile in grado di connetterli per meglio allocare le risorse finanziarie e condividere quelle scientifiche. E’ vero piuttosto che Internet è diventata luogo e strumento di conflitti, sia sociali che militari, luogo di rivendicazione di diritti negati e teatro di operazioni di guerra cibernetica, la cyberwar, come gli attacchi all’Estonia hanno dimostrato. Continua a leggere Internet in Cassazione

= Dichiara il tuo amore per il Software Libero! =

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team italiano di traduttori http://fsfe.org/contribute/translators/.)

= Dichiara il tuo amore per il Software Libero! =

[Leggi online
: http://fsfe.org/news/2011/news-20110214-01.it.html ]

Perché non rendere questo 14 Febbraio un giorno di San Valentino molto
speciale? A San Valentino, la FSFE chiede agli utenti di Software Libero
ovunque di mostrare il loro amore per il Software Libero[1] . E’
l’occasione perfetta per mostrare il nostro amore per il Software Libero e
la possibilità di usare i computer in libertà. Continua a leggere = Dichiara il tuo amore per il Software Libero! =

Alpine Ski Seminar on Information Systems

ALPIS carisolo_small
ALPIS’11″ALP_IS, le ALPI mostrano il pathos nei Sistemi Informativi”.
Il Seminario Alpine sui Sistemi Informativi promuove lo studio sociale dei sistemi informativi nella regione mediterranea e l’emergenza di una identità europea/mediterranea per la comunità scientifica degli studiosi di Sistemi Informativi.
IL TEMA DI QUEST’ANNO:
Le tematiche concernenti Internet e le nuove tecnologie digitali sono sempre meno settoriali. Si può dire che la rete consenta un punto di vista generale sulla attività umana. Socialità, economia, apprendimento, ambiente, politica sono solo alcune fra le dimensioni dell’agire umano modificate dalla rete. Come costruire una nuova agenda politica a partire dal punto di vista della rete?

= European Patent: FSFE urges European Parliament to wait for legal advice =

(Aiutaci a raggiungere più persone nella loro lingua madre. Unisciti al
team italiano di traduttori http://fsfe.org/contribute/translators/.)

= European Patent: FSFE urges European Parliament to wait for legal advice =

[Permanent URL: http://fsfe.org/news/2011/news-20110209-01.it.html ]

Free Software Foundation Europe is asking the Members of the European
Parliament to wait for legal advice before voting on a unitary patent for
Europe. While a proposal is on the Parliament’s agenda for the coming
week, a legal opinion by the European Court of Justice is expected later
this month. Continua a leggere = European Patent: FSFE urges European Parliament to wait for legal advice =

= Libertà di leggere, libertà di scrivere: Celebrando il Document Freedom Day 2011 =

(Aiutaci a raggiungere più persone nella loro lingua madre. Unisciti al
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= Libertà di leggere, libertà di scrivere: Celebrando il Document Freedom Day 2011 =

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Continua a leggere = Libertà di leggere, libertà di scrivere: Celebrando il Document Freedom Day 2011 =

Copyleft Nait

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Creative Copyleft Nait #1

A cura di Fpml, Sub Terra, Imago Sound, Beba Do Samba

Ingresso dalle 19,00 per la presentazione del saggio “I Nemici della Rete” (BUR, 2010) di Alessandro Gilioli e Arturo Di Corinto. A seguire buffet, musica, reading, e molto altro.

Continua la kermesse copyleftiana promossa dal Beba Do Samba e curata dal Fpml e dalle etichette copyleft Sub Terra label e Imago Sound. L’appuntamento stavolta è per venerdì 18 febbraio dalle ore 19 a via de’ Messapi 8.
Il tema della serata corre sul filo della letteratura e del dispositivo spazio-temporale più potente e più presente nelle case di ognuno: il libro. Per l’occasione il nostro hacktivist per eccellenza, Arturo Di Corinto, è pronto a salire sul palco per presentare il suo personalissimo e molto sentito elogio verso le potenzialità della rete (purtroppo in gran parte ancora inespresse nel nostro Paese) e lo accompagnerà un moderatore d’eccezione – Gianluca Bernardo.
Ad alternarsi sul palco dello storico locale di San Lorenzo anche questa volta tanta musica, foto, video, libri, radio e progetti da fare insieme, esperienze da condividere con artisti e sostenitori della causa della libera circolazione della musica e dell’arte in generale.
Il piatto forte della serata è l’esibizione del collettivo Scrittori Precari che presenterà per l’occasione i suoi famosi reading (in parte sonorizzati da Luca Cartolano, chitarrista degli Aphorisma): Simone Ghelli, Luca Piccolino e Angelo Zabaglio aka Andrea Coffami rappresenteranno il collettivo, tra le altre cose già parte integrante dello spettacolo teatrale “Trauma cronico. Appunti per un film in terra straniera” di Dimitri Chimenti e Andrea Montagnani, monito ancora valido verso l’autismo della società italiana nei confronti dei bisogni culturali dei giovani/precari/artisti/scrittori.
Ottimi gruppi della scena indipendente vicini al concetto di apertura e diffusione della musica di qualità si esibiranno, spaziando dal rock oscuro, sciamanico e ribelle di Eva Milan alla poesia suburbana degli Hyaena Reading fino ad arrivare alle splendide divagazioni post-rock degli Aldrin, ma anche tante immagini, come quelle in movimento create live dal collettivo di vj’s More*Tv*v che supportano la serata sin dall’esordio, e da Lisbona, grazie alla talentuosa fotografa Elena Adorni con la sua expo “As casas de ninguém – Le case di nessuno”.
Video creati in diretta e, a proposito di diretta, una copertura radiofonica dal vivo dell’evento grazie alle potenzialità della rete wi-fi del locale e ad un network scelto di web-radio che avranno la possibilità di trasmettere dal vivo le immagini – sonore – di un evento che si pone e si propone come aggregatore di esperienze, come ad esempio Oscena. Musica Altrove (format di concerti copyleft in posti inusuali e “osceni”) e Patamu (servizio di marcature temporali), entrambi presenti alla serata – intorno al tema del copyleft e della cultura libera. Aperta.

Dalle 19: ingresso 8 euro (inclusa una consumazione e aperitivo con buffet libero)

Dalle 22: ingresso 5 euro

Dischi in free download se portate una USB!

Info:
bebadosamba.it – fpml.it
mail: info (at) fpml (dot) it
tel: +39 380 6336567

I nemici della rete: il libro

nemici“I nemici della rete” – di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli. Prefazione Stefano Rodotà

Formato: Tascabile
Pagine: 285
Lingua: Italiano
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Anno di pubblicazione 2010
Codice EAN: 9788817042758
Generi: Informatica, Internet e Web, Musica e spettacolo, radio & TV, Politica e società, Giornalismo e Editoria

La rete è la moderna frontiera della libertà e della democrazia. Luogo che apre canali di condivisione e scambio, internet è un diritto irrinunciabile, e la sua tutela l’unità di misura di un Paese civile. Nella corsa al digitale, però, l’Italia è il fanalino di coda dell’Occidente e il ritardo accumulato rischia di condannare i nostri figli a crescere in un Paese del terzo mondo.
Ma qual è il freno che ci tiene inchiodati al passato? A chi giova l’ostinazione all’arretratezza che risulta evidente nei rapporti tra potere e web?
In un’inchiesta accurata e coraggiosa Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli svelano il lato oscuro di una catena di ottusità e interessi: leggi che sono al limite della censura, una burocrazia che è un pachiderma mangiasoldi, un’opposizione politica maldestra che nasconde la difesa di lobby intoccabili, fondi destinati all’innovazione che restano congelati nelle casse dello Stato, l’astio di una certa casta di giornalisti che vede tremare una tradizione di privilegi.
Ma in un’Italia in affanno, gli autori raccontano anche le storie dei pochi illuminati che hanno visto nel web una risorsa, non soltanto per le proprie tasche, indicando così la strada perché il futuro non resti per noi soltanto un’ipotesi.

ALESSANDRO GILIOLI è giornalista de “L’espresso”e tiene il blog “Piovono rane”. Ha scritto, tra gli altri, Forza Italia: la storia, gli uomini, i misteri e, con Renato Gilioli, Cattivi capi, cattivi colleghi e Stress Economy. Per BUR Futuropassato ha pubblicato Premiata macelleria delle Indie (2007).

ARTURO DI CORINTO ha fatto ricerca e insegnato presso la Stanford University e la Sapienza di Roma. Consulente per la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Onu, scrive per “Il Sole 24 Ore”. È autore di numerosi saggi, come Hacktivism (2002). Il suo sito è www.dicorinto.it.

La recensione di Vittorio Zambardino

La recensione di ZeusNews

Segnalazione de L’Espresso

L’articolo su Il Fatto Quotidiano

L’articolo di Ilpost

Intervista a Zapping, Radio 1 Rai

Intervista Sky TG 24

Intervista a Wired

Intervista a RaiNews24

Segnalazione da il Fatto

Recensione: Il Giardino del Mago

http://www.omat360.it/

La recensione di Il Giornale

La Gazzetta del Mezzogiorno: Intervista a Arturo DI Corinto su I Nemici della Rete

Segnalazione dello European journalism observatory

L’Indro

Cultura, Spettacolo, Informazione, Scuola, Università, Ricerca: precario il lavoro, precaria la libertà, precaria la democrazia.

Comitato per la libertà, il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo

Conferenza stampa

Cultura, Spettacolo, Informazione, Scuola, Università, Ricerca: precario il lavoro, precaria la libertà, precaria la democrazia
Il comparto della conoscenza si mobilita in difesa della Costituzione

19 di gennaio – ore 10.30

Federazione Nazionale della Stampa,

Corso Vittorio Emanuele II, n. 349, Roma

Gli scriteriati tagli di bilancio da parte del Governo che colpiscono la Cultura, lo Spettacolo, l’Informazione, la Scuola, l’Università e la Ricerca pregiudicano non solo settori che generano una fetta rilevante del PIL nazionale e occupano migliaia di lavoratori, ma anche il futuro stesso del Paese e della Democrazia.

Il risultato delle politiche di questi due anni è l’indebolimento di tutta la produzione culturale e artistica italiana, l’attacco alla libertà e alla pluralità dell’informazione, il ridimensionamento della ricerca e dell’università pubblica. Il decreto Milleproroghe, in discussione al Parlamento, anziché restituire risorse colpisce ulteriormente proprio quei settori, già in grave difficoltà, che la Costituzione protegge con enfasi.

Siamo convinti che anche il comparto culturale debba concorrere al processo di risanamento dell’economia nazionale ma è necessario tener presente che esso rappresenta l’identità e il futuro del paese e che per questa ragione va promosso e sostenuto.

Per questo tutti i settori della Cultura, dello Spettacolo e dell’Informazione si ritroveranno il 19 gennaio (ore 10.30, Federazione Nazionale della Stampa, Roma) per denunciare il proprio disagio e annunciare una serie di iniziative pubbliche.

Vi chiediamo di partecipare a questo appuntamento e diffonderne la notizia. Continua a leggere Cultura, Spettacolo, Informazione, Scuola, Università, Ricerca: precario il lavoro, precaria la libertà, precaria la democrazia.

Un’altra idea di Europa

Giovedì 20 gennaio 2011, ore 15.30
Sala delle Lauree, Facoltà di Scienze Politiche,
Università di Roma, “La Sapienza”

Un’altra idea di Europa

Discussione a partire dal volume

Europa 2.0. Prospettive ed evoluzione del sogno europeo.

A cura di Nicola Vallinoto, Simone Vannuccini, Ombre corte, 2010

Ne discutono:

Adalgiso Amendola, Alberto Aubert, Federica Giardini, Fulco Lanchester

Partecipano tra gli altri:

Giuseppe Allegri, Franco Berardi Bifo, Giuseppe Bronzini, Roberto Ciccarelli, Raffaella Chiodo, Pier Virgilio Dastoli, Arturo Di Corinto, Chiara Giorgi, Alessandro Guerra, Catia Papa, Franco Russo, Piero Soldini, Michele Surdi, Nicola Vallinoto.

Promuove e sostiene:
Re_Lab_Ind ? Rete Laboratori Indipendenti

www.liveperformersmeeting.net

www.liveperformersmeeting.net

La nona edizione di LPM – Live Performers Meeting – ha inizio il 19 Maggio 2011.

LPM offre la possibilità irripetibile di vivere 4 giorni di
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che uniscono un’incredibile comunità di vjs, audiovisual artist,
professionisti dei nuovi media e thinkers da tutto il mondo. Continua a leggere www.liveperformersmeeting.net

Perché Assange è la persona del decennio

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Perché Assange è la persona del decennio [analisi]
Negli ultimi dieci anni, l’uomo WikiLeaks è stata la persona più influente di Internet secondo i lettori di Wired.it. Perché incarna l’etica hacker delle origini: consentire a chiunque l’accesso all’informazione

Arturo Di Corinto
per Wired

Julian Assange è un Robin Hood del nostro tempo, invece dei denari rubati ai ricchi redistribuisce l’informazione a favore della gente in nome e per cui viene prodotta, amministrata, e nascosta. E questo è un gesto rivoluzionario se accompagnato da una seria riflessione sulla natura dell’informazione e su come la produzione e diffusione cooperativa di informazioni possa colmare il gap che divide il mondo in information-rich e information poor.
Assange è un ladro? No, perchè non ruba informazioni ma protegge chi gliele dà. Col suo sito, Wikileaks, Assange si propone come un intermediario dell’informazione, non troppo dissimile da un’agenzia di stampa internazionale, ma pubblicando quello che per opportunità e interesse quelle agenzie non pubblicano, di fatto trasforma notizie e informazioni in armi non convenzionali per colpire il cuore e le menti delle persone, cioè di quella che fu definita la seconda potenza mondiale del nostro tempo: l’opinione pubblica. Assange è lo spin doctor di un qualche potere globale? Gli somiglia. Ha comportamenti non dissimili dagli esperti di una war room elettorale che creano narrazioni e mitologie intorno a un candidato politico facendone un simbolo, un alfiere, un portavoce del popolo. Solo che stavolta il simbolo è lui stesso.
Assange non ha fatto niente di diverso da quello che fanno i gatekeeper dell’informazione o lo staff di un candidato presidente di un paese come gli Usa. Non ha fatto niente di diverso da un broker di Wall Street che lascia trapelare alcune notizie e non altre, le tiene in cassaforte fino a che il corso della borsa non sia favorevole, e non ha fatto niente di diverso dall’intelligence di un esercito che le tiene nascoste per acquisire una superiorità strategica nei confronti dell’avversario.

Insomma Assange non ha fatto altro che usare l’informazione come strumento di intervento nel campo del reale dove la guerra dell’informazione viene combattuta ogni giorno a suon di comunicati, notizie fabbricate ad arte, traffico di informazioni riservate, eventi mediatici e schizzi di fango su giornali usati come una clava per il killeraggio mediatico. L’indecenza del suo comportamento però sta nell’averlo fatto per un differente stakeholder, l’opinione pubblica, non più un mare di teste da vendere a galoppini elettorali, investitori finanziari e pubblicitari.
E suscitando un ampio dibattito pubblico su questo tema ci ha fatto capire che viviamo dentro una guerra dell’informazione perenne.
Basta questo a farlo considerare un eroe del nostro tempo? No.
Perchè Assange ha fatto molto di più: mentre ci ha offerto l’occasione a tutti di urlare che il re è nudo ci ha obbligati a riflettere sulla natura dell’informazione al tempo di Internet dimostrando che Internet non è un elettrodomestico come l’alfabetizzazione forzata a colpi di Facebook ci voleva far credere. Ha dimostrato che Internet non è solo una piattaforma commerciale attraverso cui distribuire emozioni e conoscenze sotto forma di file certificati e a pagamento. Ha dimostrato che la produzione cooperativa di informazioni è inarrestabile. Ha dimostrato quali sono i pericoli di una rete dove i grandi interessi commerciali possono essere piegati alle logiche di una statualità perversa che anziché mantenere il monopolio della violenza vuole il monopolio dell’informazione. Ha dimostrato che i grandi player della rete, da Amazon a eBay possono cambiare in corsa le proprie regole quando gli conviene e che perciò costituiscono un pericolo per la libertà che Internet promuove e rappresenta. Ha dimostrato che la neutralità della rete non è una questione accademica e che la censura inventa strade tortuose anche nell’Occidente ma che è difficile da imporre al tempo di Internet. Ha dimostrato la validità di un assioma della new-economy – di cui ci siamo sbarazzati troppo in fretta – e cioè che l’informazione più circola più si valorizza, azzerando monopoli e redistribuendo il potere. Ci ha fatto capire che hardware, software, banda e connettività sono cruciali nell’odierno ecosistema dell’informazione, che la sicurezza sul web è una cosa seria e che la crittografia non è più uno strumento ad uso di diplomazie e eserciti e che se usata in maniera intelligente è uno strumento cruciale per tutelare le persone ed evitare rappresaglie quando troviamo il coraggio di dire l’indicibile, cioè la verità.
Julian Assange ha dimostrato una volta per tutte che Internet, piattaforma globale di distribuzione di informazioni digitalizzate è un potente strumento di riallocazione del potere decisionale, restituendolo ai cittadini che lo conferiscono ai loro governanti sulla base di una fiducia che possono anche ritirare. E ha svelato il cortocircuito che si crea quando la politica adotta il registro sensazionalistico della comunicazione di massa e si confonde con essa diventando politica dello scandalo.
Ci ha anche indicato che i giornali sono ancora utili strumenti per fare circolare efficacemente le informazioni e che da questa inedita alleanza tra il giornalismo blasonato e quello dal basso c’è il germe del giornalismo del futuro affinché torni ad essere il contropotere, il watchdog, delle nostre stanche democrazie.
Julian Assange incarna l’etica hacker delle origini: consentire a chiunque l’accesso all’informazione, dovunque essa sia riposta e comunque sia custodita, con la ferma convinzione che l’accesso all’informazione renda tutti più liberi di fare e di scegliere. In questo modo Assange incarna decenni di sforzi di quegli hacker che sono i misconosciuti eroi della rivoluzione informatica.

Arturo Di Corinto con Alessandro Gilioli è autore di “I nemici della rete”, Rizzoli 2010

IO PARTECIPO, La democrazia nell’era di Internet

manifesto_iopartecipoCOMUNICATO STAMPA
Come sarà  la democrazia del futuro? La democrazia rappresentativa come la conosciamo noi ha toccato i suoi limiti?
Quali sono le opportunità offerte da Internet per la partecipazione dei cittadini a tutte le fasi del processo politico?
Come passare da una partecipazione limitata e intermittente (elezioni – referendum), a una democrazia continua?
La rete Internet offre opportunità e rischi. Come garantirla in funzione della democrazia?

IO PARTECIPO, La democrazia nell’era di Internet
DEMOCRAZIA E TECNOLOGIE INFORMATICHE IN ITALIA – UN INCONTRO TRA ESPERTI E CITTADINI ALL’UNIVERSITA’ DI ROMA

organizzato da Associazione Violaverso – ingresso libero
20 dicembre 2010 ore 16 – Dipartimento di Fisica – Edificio Marconi -‘La Sapienza’. Piazzale A. Moro, 5

INTERVERRANNO: Ettore Di Cesare, fondatore del sito Openpolis, database di informazione politica aperto ai cittadini; Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, giornalisti e coautori di “I nemici della rete”; Stefano Rodotà, giurista, politico e autore di numerose pubblicazioni sul tema della democrazia elettronica, della privacy e della regolamentazione di Internet; Luigi Selmi – informatico, dell’Associazione Violaverso.
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= FSFE welcomes revised European Interoperability Framework =

= FSFE welcomes revised European Interoperability Framework =

[permanent URL: www.fsfe.org/news/2010/news-20101216-01.en.html]

The European Commission today published its long-awaited revision of
the European Interoperability Framework [1]. This document aims at
promoting interoperability in the European public sector. The document
is the result of a prolonged and hard-fought process. Free Software
Foundation Europe accompanied this process and offered input to the
European Commission at various stages [2]. Continua a leggere = FSFE welcomes revised European Interoperability Framework =

Richard Stallman a Roma domenica 19 dicembre

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Richard Stallman a Roma domenica 19 dicembre

Domenica 19 dicembre Richard Stallman, fondatore del movimento per il Software Libero, terrà un incontro dal tema “Software Libero: implicazioni etiche e sociali”. L’appuntamento è alle ore 17 al CSOA La Strada in Via Passino 24, Roma.
Il Dott. Stallman illustrerà la storia del Software Libero dalla sua nascita a oggi, con particolare riferimento alle implicazioni etiche, politiche e sociali di questo tipo di programmi informatici e all’importanza del suo utilizzo in ambito educativo e della Pubblica Amministrazione. L’evento, organizzato da vari gruppi italiani coinvolti nella diffusione del Software Libero e dello sviluppo sociale, vuole essere portatore di una concezione aperta verso il sociale e non settariamente tecnica.
Lo scopo è creare uno spazio di dibattito pubblico, anche alla luce delle controversie sollevate recentemente riguardo un Protocollo d’intesa siglato dalla regione Puglia con Microsoft. Dalle ore 15 sono in programma interventi da parte di diversi gruppi locali, studenti, docenti, ricercatori, giuristi. Sono stati invitati rappresentanti politici.
La partecipazione non richiede conoscenze di informatica e il discorso del Dott.Stallman sarà assistito da traduzione simultanea all’italiano.
L’ingresso è gratuito e aperto a tutti. Per ulteriori informazioni: info@rms.hipatia.net

Con Wiki, senza amare Julian

sole24ore_testataCon Wiki, senza amare Julian
Hacker italiani a favore della trasparenza ma non dell’australiano
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore del 14 dicembre 2010 – pag.14 – Mondo

“Nella gara tra segretezza e verità vincerà sempre la verità”. Ma la verità, come la libertà, per gli hacker è un concetto binario: o c’è o non c’è. Questo è quello che credono molti sostenitori italiani di Wikileaks. Sostenitori del progetto, e non di Assange, su cui “non tutti sono pronti a mettere una mano sul fuoco”, dice Carl0s, e di cui non amano il protagonismo e il profilo mediatico. La galassia hacker momentaneamente coagulata intorno a Wikileaks lo fa in omaggio al noto adagio dell’etica hacker “information wants to be free”. Dice Carl0s “E’ importante il progetto cui Assange ha dato vita, non lui come persona” e aggiunge: “Wikileaks è diventato un baluardo dell’informazione, non perché senza macchia e senza paura, ma perché difende il diritto fondamentale di rendere trasparenti notizie che contribuiscono a formare l’opinione pubblica”. “Ma l’idea della trasparenza a ogni costo, la casa di vetro, è un concetto nazista, da grande fratello”. Continua a leggere Con Wiki, senza amare Julian

Wikileaks: quando trapela la notizia

wikileaks_prima_repubblicaLa forza della crittografia. Wikileaks: quando trapela la notizia
Arturo Di Corinto*
per Repubblica.it

Un gruppo di hacker si impossessa dei segreti della diplomazia americana e li diffonde su Internet causando uno sconvolgimento delle relazioni internazionali. Si riunisce il consiglio di sicurezza dell’Onu, alcuni capi di stato si dimettono, lo scandalo è mondiale. Una storia degna di un giallista, ma stavolta non è fiction. O almeno ne rappresenta il finale alternativo. In uno dei suoi primi libri, Crypto (1998), Dan Brown (Angeli e Demoni, il Codice Da Vinci), descrive i minuti precedenti la peggiore catastrofe dell’intelligence americana: un attacco concentrico di tutti gli hacker per svelare ciò che di segreto è contenuto nella più grande banca dati protetta del mondo rimasta indifesa a causa di un virus mutante introdotto nel sistema dal suo creatore per un calcolo politico sbagliato. Nel libro, la cavalleria informatica della National Security Agency (NSA), supersegreta agenzia di controspionaggio americana di Fort Meade, li ferma all’ultimo momento. Ma stavolta non è andata così. Wikileaks ha realmente avuto accesso e pubblicato i segreti della diplomazia americana provocando uno sconquasso delle relazioni internazionali.
Come ha fatto a ottenerli? Se si esclude un errore informatico (difficile), l’unica spiegazione per la fuoriuscita di milioni di documenti riservati e top secret è che qualcuno sia riuscito a violare le difese di uno o più database dove il materiale era custodito, visto che la numerosità dei file rende difficile pensare che ci fosse qualcuno pronto a “sniffare” ogni comunicazione fra le ambasciate dei singoli paesi coinvolti e il Dipartimento di stato americano. Ma c’è un’altra spiegazione: il tradimento di qualcuno abbastanza in alto che, per calcolo o corruzione, ha voluto rendere noti i documenti riservati. Continua a leggere Wikileaks: quando trapela la notizia

Sequestro server Autistici/Inventati

« Ven 3 dicembre a Campi Bisenzio K100
Norwegian crackdown: fatti e note a margine

Il collettivo Autistici/Inventati e l’Associazione Investici che lo rappresenta per questioni legali e burocratiche sono un gruppo di persone dedite al mantenimento e allo sviluppo di servizi di comunicazione elettronica per singoli, associazioni, gruppi informali e movimenti e hanno tra i loro obiettivi principali la difesa della libertà di espressione e della privacy.
La vicenda di cui stiamo scrivendo ha inizio tra il 9 dicembre 2008 e il 30 marzo 2009 ad Avezzano. Una querela dà vita a un’indagine, nella quale si sostiene che Gianluca Jannone, leader del gruppo neofascista “Casa Pound”, e Ercole Marchionni, fondatore di “Casa Pound Avezzano”, hanno subito atti intimidatori e diffamatori. Nello specifico vengono contestate una scritta su un muro, della vernice rossa su un campanello e alcuni scritti apparsi su abruzzo.indymedia.org e orsa.noblogs.org, nei quali si chiede di non consentire l’uso di spazi pubblici a gruppi dichiaratamente neofascisti. Continua a leggere Sequestro server Autistici/Inventati

Interne è più grande di quello che credi

logo peace reporter

Internet è più grande di quello che credi
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter Dicembre 2010

Qualcuno si illude che il mondo finisca con Facebook perchè è lì che si trovano i nostri amici. Altri pensano che con Google si trovi tutto quello che serve, per una tesina o per un viaggio. Altri ancora sono certi che youtube sia sufficiente a sfamarci di video e che su Flickr ci siano le foto più belle del mondo. Ma non è vero. A contendersi l’attenzione dei cibernauti con Facebook gareggiano Orkut, FourSquare e altri social network. Google è forte nei paesi di lingua anglosassone ma non esiste più in Cina nella versione in lingua cinese ed è stato sostituito da Baidu. In Italia Bing, il motore di ricerca di Microsoft gli fa una discreta e tenace concorrenza. Con Youtube gareggiano Tumblr e altri siti, anche più ricchi, affidabili e con meno vincoli. Mentre Flickr di certo non serve la fotografia di amanti e professionisti del genere che invece hanno tantissimi siti privati dove mostrano le proprie opere. Già ma come si fa a trovarli? Continua a leggere Interne è più grande di quello che credi

L’IGF Italia a Roma

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Una rete di tutti, nessuno escluso: L’IGF Italia a Roma
Arturo DI Corinto
per Il Sole 24 OreNòva del 25 novembre 2010
A che serve l’Internet Governance Forum? Rispondere è facile. La ripresa economica, la pace, lo sviluppo umano, hanno bisogno di Internet. E hanno bisogno di una Internet aperta, ubiqua e democratica. Internet, viceversa, ha bisogno di persone di buona volontà, competenti, e in grado di rappresentarne al meglio criticità e istanze d’uso di carattere territoriale, perchè, spesso lo dimentichiamo, Internet è una rete fatta di tante reti.
L’Onu ha affidato all’Igf il compito di discutere come armonizzare i livelli tecnico e infrastruturale, contenutistico e legale per favorire il suo sviluppo e utilizzo. Sarebbe banale dire che l’Igf italia deve fare in piccolo quello che fa l’Igf globale. Lo deve fare, certo, ma la rete non è la stessa in Italia e in Finlandia. In Italia si viaggia a una velocità media a 4,5 Mb, in Finlandia ai cittadini sono garantiti 100 Mb di connettività come diritto costituzionale. E’ vero però che le esigenze d’uso della rete in Italia sono diverse non solo a confronto con altri paesi, in Africa o Scandinavia, ma anche fra un distretto industriale e una comunità montana, una zona archeologica dove serve al monitoraggio del rischio idrogeologico, o un centro prenotazioni ospedaliero di un piccolo comune. In qualche caso basta l’Hyperlan, altrove è meglio il Wi-Max, in altri è necessario il fiber to the home (FTTH).
La via italiana al digitale, che è fatta di innovatori che hanno segnato la storia degli ultimi anni, Marchiori per l’algoritmo base di Google, Chiariglione per l’MP3, Faggin per il microprocessore, Arduino per l’hardware e Zucchetti per il software, è anche un insieme di attività economiche che vanno dalle innovazioni di processo e di prodotto dell’impresa a rete nella bassa padana alla soft economy del made in Italy venduto on line: hanno bisogni diversi. Continua a leggere L’IGF Italia a Roma

Hyaena Reading: blues legalmente masterizzabile in CC

In movimentoCover-smallFree Hardware Foundation
Comunicato Stampa
17 NOVEMBRE 2010

Hyaena Reading
In movimento” (2010, autoprodotto/Sub Terra)
Legalmente masterizzabile: licenza Creative Commons by-nc-sa 3.0 + Diffusion 1.0/2006

12 novembre 2010: esce “In movimento”, EP di esordio di Hyaena Reading, progetto musicale di non-musicisti affamati.
Hyaena Reading riporta alla mente il blues delle origini, così come le sperimentazioni rock degli anni ’70 e ’80, ricordando sempre le proprie radici nel cuore del bacino mediterraneo. Testi brevi e incisivi, chitarre essenziali e taglienti.
“In movimento”: le voci come immagini intrise di un’attesa continua scorrono come in un film in bianco e nero in questi solchi brevi e intensi come una poesia minimale. La musica è sospesa e incisiva, fatta di suoni e rumori spesso lontani, avvolta in un’aura di sogno. Quasi dimenticata.
Sedici minuti violenti, sporchi e vitali, messi nero su bianco in soli tre giorni.
Sedici minuti sufficienti per trovare vie di fuga da dove siamo finiti, senza rendercene conto. Il peggio è qui, ora.
Sedici minuti senza fronzoli, senza esercizi di stile.
Sedici minuti legalmente tutelati grazie al servizio di marcatura temporale Patamu, legalmente scaricabili e duplicabili grazie alle licenze Creative Commons.
Fatelo: non siete dei criminali.
“In movimento” è disponibile in free download sul sito di Sub Terra Label e sul portale internazionale Jamendo (e presto anche su Busker Label), e in vendita sotto forma di feticcio nel negozio on line Redshop (5 € + spedizione) e in pochi, selezionati punti vendita.
Per chi è a Roma, è già acquistabile presso Fiordiluna in via della Lungaretta, 96.

“In movimento” EP – powered by Sub Terra Label, Free Hardware Foundation Italia, FPML, Patamu.
On sale:
RedShop.it
FiorDiLuna.com

Free download:
Jamendo
Sub Terra
Info & homemade booking:
http://www.myspace.com/hyaenareading
hyaenareading (at) yahoo (dot) it
(+39) 380 6336567

Free Hardware Foundation
La finalità primaria della Free Hardware Foundation è la promozione, il sostegno e la diffusione di quegli strumenti materiali o immateriali che garantiscano, l’accessibilità, l’evoluzione, la condivisione e la diffusione della conoscenza, della cultura e del sapere, liberamente e in maniera paritaria per tutti gli esseri umani.
Per contatti e informazioni
info@fhf.it – http://fhf.it

* RIMANDATO! * LE PROPOSTE DEL PD PER UN’AGENDA DIGITALE ITALIANA

INCONTRO RIMANDATO A CAUSA DEL DIBATTITO SULLA LEGGE DI STABILITÀ
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Una traccia di discussione per il Forum Ict convocato per il 18 novembre 2010 alle ore 14.30 presso la Sala Conferenze del Partito Democratico, Via Sant’Andrea delle Fratte 16.

LE PROPOSTE DEL PD PER UN’AGENDA DIGITALE ITALIANA
(traccia per la discussione del Forum 18/11/2010)

L’accesso ai contenuti digitali e la diffusione della banda larga determinano nuove prospettive culturali e sociali per i consumatori e nuove opportunità di business e di lavoro. A livello comunitario, il mercato digitale viene definito come la “quinta libertà” e, come tale, il suo sviluppo viene considerato prioritario. L’Agenda Digitale del Commissario Kroes e del Palamento europeo indica traguardi importanti che l’Unione propone ai paesi membri e a tutti i cittadini europei.
L’Italia non può e non vuole rinunciare al futuro, ma procede troppo lentamente e rischia di finire in un vicolo cieco. A distanza di circa due anni dall’annuncio del primo Piano Caio non solo non sono stati ancora assegnati fondi pubblici necessari per un’opera di tale rilevanza, ma non si è ancora individuato un progetto di sviluppo chiaro che porti anche l’Italia al passo delle nazioni più avanzate.
Il quadro d’insieme è quello di un governo “televisivo” che nei confronti dei media diversi dalla tv alterna indifferenza, tagli e misure discriminatorie spesso segnate dal conflitto d’interessi. E che, in particolare verso Internet e la sua libertà, manifesta una certa ostilità e ricorrenti tentazioni di censura.
Di fronte alla linea di questo governo il Pd deve indicare la propria visione, promuovendo il confronto per varare finalmente un’Agenda digitale italiana.
Le nostre proposte si articolano attorno a quattro grandi obiettivi Continua a leggere * RIMANDATO! * LE PROPOSTE DEL PD PER UN’AGENDA DIGITALE ITALIANA