Copyright: Intervista a David Weinberger

Intervista a David Weinberger
Arturo Di Corinto
Per l’Unità

David Weiberger, co-autore del bestseller “Cluetrain manifesto” e consigliere Internet prima di Howard Dean e poi di John Edwards nelle presidenziali Usa del 2008 è un personaggio interessante non solo per avere definito i mercati conversazioni, analizzando fra i primi i motivi del successo di aziende come e-Bay, ma per aver applicato i principi dell’Internet marketing alla politica nell’era digitale. Come filosofo e docente alla Harvard Law School si è occupato di cultura, psicologia dei consumatori e web semantico. Invitato a Roma per un convegno sulla creatività e l’innovazione al tempo della rete, l’abbiamo intervistato proprio su questi temi.

David, cosa sono la creatività e l’innovazione?
La creatività è la creazione di qualcosa di nuovo sulla base di quello che c’era prima. Ogni lavoro creativo per essere tale deve presentare elementi di innovativtà e avere un qualche valore per qualcuno, ma ci sono molti modi in cui le cose acquistano valore.

Come emerge la creatività nel mondo digitale?
La creatività è da sempre un fatto sociale. E deve esserlo perché il contesto in cui essa genera e attecchisce è sociale e il suo stesso valore è socialmente determinato. Il digitale facilita la manipolazione dei prodotti culturali preesistenti; li scarichi e ci lavori sopra. Il digitale inoltre conferisce nuove abilità a chiunque voglia usi un software per fare musica o disegnare. La capacità di farlo non coincide col “talento”, ma abilitando queste “competenze artificiali” il talento emerge più facilmente.
Più importante è però il fatto che il digitale costruisce un mondo di connessioni. Il Web non è altro che un dispostivo di connessione fra persone. Ciò crea un nuovo contesto in cui la creatività può emergere offrendo un feedback critico che aiuta i creatori a raffinare le proprie idee e a generarne altre. Non solo, il web offre un vivace mercato per le proprie opere, che è di tipo economico, ma anche un mercato in cui hanno valore il riconoscimento sociale e la reputazione. Continua a leggere Copyright: Intervista a David Weinberger

Diritto d’autore o dell’editore?

Arturo Di Corinto
Per L’Unità
dicembre 2007

mickey_mouse A sinistra una fotografia dell’opera (1979) di Robert Combas* “Mickey n’est plus la propriétée de Walt il appartient à tout le monde”.

Negli ultimi anni il copyright (il diritto d’autore in Italia) ha smesso di essere un argomento esoterico per avvocati ed è diventato un tema di importanza cruciale per musicisti, designer, scrittori, consumatori e per chiunque sia coinvolto a vario titolo nella produzione e fruizione di cultura. Il copyright fa ogni giorno capolino nei quotidiani, nei tiggì, nei convegni universitari, perfino nella posta elettronica con cui gli amici ci spediscono musica e fotografie. E nei prossimi anni avrà un ruolo fondamentale rispetto al modo stesso in cui penseremo la creatività: sia in termini di proprietà che di collaborazione. Insomma è diventato un tema la cui analisi non può più essere lasciata ai soli avvocati.
Il copyright è nato e poi si è consolidato come un dispositivo di bilanciamento per garantire agli autori un incentivo alla produzione di opere creative e allo stesso tempo favorire la loro circolazione presso il pubblico, coè nella società, affinchè chiunque potesse goderne. Non è nato certo per tutelare i profitti delle case edtrici come qualcuno sostiene. E la migliore dimostrazione del ruolo di garanzia di questo istituto sta nel fatto che da sempre le biblioteche pubbliche esistono come alternativa alla distribuzione commerciale delle creazioni culturali. Il problema è che nel tempo questo equilibrio si è progressivamente spostato a favore dei detentori dei contenuti culturali, cioè case editrici, discografici, conglomerati mediatici, e nei fatti è diventato un modo per bloccare la creatività e la voglia di sperimentare degli stessi artisti che nel copyright avevano individuato un modo per guadagnarsi da vivere.

Storicamente il copyright è un’istituzione recente e non è certo un concetto universale. Le prime leggi sul copyright risalgono al diciottesimo secolo. Se fossero state precedenti probabilmente non ci sarebbe stata la riforma luterana e i preti sarebbero ancora gli unici a leggere e interpretare la Bibbia. Gutenberg non chiese a nessuno il permesso di stamparla e comunque non avrebbe avuto abbastanza denaro da comprarne il diritto di copia. Finì ugualmente in disgrazia quando finirono i soldi del venture capitalist dell’epoca che lo finanziava. Ma con l’emergere dell’idea dell’autore, del genio creativo, il copyright si fuse e si confuse con l’idea stessa di autorialità e proprietà dell’opera. Con il capitalismo globalizzato, il controllo delle opere basate sul copyright è stato centralizzato nelle mani di poche aziende mediatiche invece che in quelle di autori e artisti. Anche oggi che internet e i media digitali rendono obsoleta la distinzione fra la copia e l’originale, le leggi cercano di mantenere tale artificiale distinzione. Il risultato è che le leggi sul copyright si sono evolute da strumenti per controllare l’industria editoriale in strumenti per controllare consumatori, artisti e pubblico. Ma non è stato sempre così. Continua a leggere Diritto d’autore o dell’editore?

Premiato Culturalazio.it

Nuovamente premiato il portale di cui sono curatore

VI Premio Giornalistico Internazionale Inars Ciociaria
Strumento di divulgazione della verità storica
14-12-2007, Palazzo della Provincia – P.zza Gramsci, 13 , comune di Frosinone (FR)

Venerdì 14 dicembre 2007, alle ore 10.30, si è svolta la Sesta Edizione del Premio Giornalistico Internazionale “INARSCIOCIARIA” Anno 2007, un premio che rappresenta uno strumento concreto di divulgazione della verità storica privilegiando giornalisti, scrittori, case editrici impegnati nella rivisitazione di fatti, episodi, eventi distorti dalla storiografia ufficiale. Continua a leggere Premiato Culturalazio.it

Convegno: Per un welfare della creatività

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Comune Di Roma, Commissioni Cultura e Comunicazione, Bilancio,
Politiche Giovanili, Assessorato alle Politiche Giovanili –
Frontiere Digitali – Free Hardware Foundation – Universita’ La Sapienza, Scienze della Comunicazione

Roma, s’avanza un nuovo editore: il territorio
PER UN WELFARE DELLA CREATIVITA’ E DELL’INNOVAZIONE
14 DICEMBRE 2007 – ore 9:30-18:00
Centro Congressi Università “La Sapienza”
Via Salaria 113 – Roma

Leggi il programma in .pdf
“Nell’era della produzione immateriale la relazione col territorio diventa un fattore di competitività. Per esaltare il genius loci della creatività legata alla storia alla cultura e alle tradizioni di un territorio come quello di Roma è necessario favorire l’accesso agli strumenti produttivi e alle infrastrutture di comunicazione, semplificare le regole, e favorire il dialogo fra cittadini, imprese e amministrazioni nell’ottica di un “welfare della comunicazione”. E’ tempo dunque di approntare un Piano regolatore della comunicazione per Roma”.

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Scusate, ci siamo sbagliati. Dmin.it, precisazione di Frontiere Digitali

http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2136767

Dmin.it, precisazione di Frontiere Digitali
Tre componenti della celebre associazione hanno firmato l
‘appello Chiariglione a Rutelli ma spiegano che la firma va intesa come parte della lotta alla Dottrina Sarkozy e non come sostegno integrale alla proposta Dmin.it

Come Frontiere Digitali abbiamo sottoscritto l’appello di Leonardo Chiariglione al Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli perché crediamo sia necessaria una forte presa di posizione contro la terribile proposta dei “sistemi di controllo globale” avanzata dalla Commissione Olivennes istituita da Nicolas Sarkozy, soprattutto dopo che Enzo Mazza, direttore generale della Federazione dell’industria musicale italiana (Fimi), ha chiesto alla Commissione sul rapporto tra diritto d’autore e nuove tecnologie di seguire la strada tracciata dai francesi.

Tuttavia ci teniamo a chiarire che avremmo preferito che in questo appello non fosse minimamente citato il progetto Dmin.it , poiché non condividiamo integralmente le posizioni di Chiariglione e degli altri membri del progetto a favore dei digital restriction management (drm), anche se interoperabili, e delle misure tecnologiche di protezione (tpm).

Dichiariamo la nostra totale estraneità al progetto Dmin.it (se non come osservatori) e, nonostante ne apprezziamo i punti “Accesso interoperabile alla rete a larga banda” e “Sistemi di pagamento flessibili ed interoperabili”, fintanto che continuerà ad assumere posizioni di sostegno o anche solo di apertura nei confronti di tecnologie di restrizione che impediscono l’esercizio dei diritti di libera utilizzazione, non troverà il nostro appoggio.
Ci sentiamo di proporre a Chiariglione di permettere di aderire alle singole proposte del progetto, con la possibilità di escludere quelle che molti considerano “liberticide”.

Alla pagina web Obbligo di rispetto dei diritti di libera utilizzazione potete leggere e contribuire alla posizione di Frontiere Digitali in merito a drm, tpm e trusted computing.

Arturo Di Corinto, Lorenzo De Tomasi e Marco Scialdone

E’ l’epoca del digitale che senso ha il diritto d’autore?

E’ l’epoca del digitale che senso ha il diritto d’autore?
Arturo Di Corinto*
per Liberazione del 08/12/2007

Scarica l’articolo in .pdf

La commissione per la riforma del copyright guidata da Alberto Maria Gambino presenterà il 18 dicembre una serie di proposte.
Per riequilibrare l’anarchia delle tecnologie informatiche e i diritti autoriali. Un’ipotesi sono le licenze flessibili creative commons

La grande impalcatura a difesa del diritto d’autore non regge più. Troppe cose sono cambiate da quando in Inghilterra nel 1710 venne promulgato lo Statuto di Anna, con il quale veniva stabilita un’esclusiva per la stampa dei testi attribuita ad autori o cessionari di quel diritto, rinnovabile di 14 anni. La normativa internazionale da allora ad oggi si è evoluta, ampliando e allungando la tutela delle opere fino a cinquanta, settanta, novant’anni, e inasprendo le pene, pecuniarie e detentive, per la violazione dei diritti economici e morali dei titolari. Ma da allora ad oggi sono state tali e tante le evoluzioni della tecnologia che, per quanto il diritto cerchi di distinguere le norme dai mezzi e dagli strumenti per evaderle o farle rispettare, non è più possibile applicare quel modello alla modernità.
Per tre ordini di motivi: la rivoluzione informatica ha messo nelle mani di ciascuno potenti media digitali, i personal media, con i quali è possibile registrare, manipolare e veicolare qualsiasi aspetto della realtà e dell’esperienza; gli strumenti e le infrastrutture di comunicazione sono diventati digitali, ubiqui, spesso gratuiti; è cresciuta l’esposizione degli individui a questi strumenti e insieme l’attitudine al loro uso creativo e collettivo. Che oggi viene anche insegnato a scuola e nelle Università.
Continua a leggere E’ l’epoca del digitale che senso ha il diritto d’autore?

Un patto d’autore

Arturo Di Corinto
per Ilsole24ore-Nova del 06/12/2007

L’Italia ha deciso di riformare la legge sul diritto d’autore. In un paese di santi, navigatori, eroi, e di poeti, cantanti, scrittori, musicisti, cineasti, era ora. Il compito di studiare come dovrà essere riformata è affidato al professore Alberto Maria Gambino che per questo ha nominato due commissioni speciali all’interno del Comitato consultivo permanente sul diritto d’autore istituito dalla stessa legge che lo regola, quella del lontano 1941. Non che la legge si sia finora rivelata inefficace. La sua prima formulazione e le successive modifiche hanno contribuito a creare in Italia una cultura che afferma un principio sacrosanto: il riconoscimento dei diritti economici e morali del lavoro degli artisti.
Tuttavia la legge mostra la corda a causa dei profondi mutamenti portati dalla rivoluzione informatica. Oggi con Internet e il digitale si sono infatti drasticamente abbattuti i costi di produzione, distribuzione ed esecuzione delle opere che è possibile riprodurre all’infinito in una versione identica all’originale con costi prossimi allo zero e questo fatto, oltre a determinare la perdita dell’aura dell’opera d’arte ha determinato due grandi conseguenze: la possibilità di appropriarsene con facilità, e quella di fare a meno dei tradizionali intermediari del lavoro creativo. Oggi grazie alla rete, l’industria dei contenuti, ottiene che le opere diventino pù accessibili e raggiungano una diffusione globale, ma al contempo aumenta la possibilita di utilizzo illecito di questi contenuti, mentre i fruitori hanno trovato nel web un’alternativa per la fruizione, la produzione, il miglioramento e la diffusione dei contenuti creativi. Continua a leggere Un patto d’autore

Moby Dick all’Argentina. Albertazzi-Ulisse alla ricerca della conoscenza.

di Arturo Di Corinto
per Culturalazio.it

albertazziEpico, onirico, faticoso. Ma anche cupo, lento, moderno. La messa in scena di Latella del Moby Dick al teatro Argentina di Roma è tutto questo insieme. Epica è la ricerca della conoscenza di cui la Balena Bianca, Moby Dick, è una metafora; eroica ricerca, perché la dolorosa avventura oceanica di Achab-Albertazzi e dei suoi marinai è il racconto dei sommovimenti interiori che tale ricerca produce. Una ricerca onirica, fatta di quel materiale di sogno che il SuperIo-Ismaele sorveglia e accompagna. Una messa in scena complessa, caratterizzata da una forte componente moderna e da un adattamento che ha enfatizzato il rapporto con la letteratura del viaggio, come quello, recitato sul palco, di Dante che scende all’inferno. E Achab è quell’uomo che scende all’Ade di un rimosso che costantemente riaffiora, (la cabina biblioteca sempre illuminata) accompagnato da Ismaele che è Virgilio, l’alter-ego dello scrittore cui Melville affida le proprie riflessioni scientifiche e filosofiche, rendendo il viaggio un’allegoria e al tempo stesso un’epopea. Se però Ismaele è Virgilio, Achab non è solo Dante. Achab è anche l’Ulisse di Joyce coi suoi flussi di coscienza, è l’Ulisse di Omero che intimamente e nascostamente dispera di trovare la strada che lo porterà a casa, non una dimora fisica ma un luogo della mente raggiungibile solo con l’appropriazione cannibalistica della balena-conoscenza. In una caccia simbolica testimoniata dalla presenza di Quipeg, il ramponiere cannibale cui nel romanzo fu affidata la segreta arte di giungere alla verità. Continua a leggere Moby Dick all’Argentina. Albertazzi-Ulisse alla ricerca della conoscenza.

Appello al Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli

Appello al Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli
di Leonardo Chiariglione – NO alla Dottrina Sarkozy per combattere la cosiddetta pirateria su Internet, SI ad una via italiana per garantire la diffusione dei contenuti digitali attraverso l’interoperabilità

Fonte: Punto-Informatico
Internet – Sono ormai 10 anni, da quando cioè l’evoluzione combinata delle tecniche di compressione delle reti numeriche e del personal computer ha consentito a tutti i cittadini del mondo la possibilità di accedere, in modo semplice, ad un enorme patrimonio culturale e di fruirne nel modo desiderato, che le associazioni degli autori, esecutori, produttori ed editori rivendicano ulteriori e più efficaci forme di tutela delle proprie opere.

Si tratta di rivendicazioni che – sotto un certo angolo di visuale – sono condivisibili e, anzi, sacrosante.

Chi crea, sviluppa, inventa o produce una opera intellettuale deve essere remunerato per il proprio sforzo creativo e per il beneficio che da tale sforzo deriva alla collettività e merita di essere protetto da eventuali utilizzi abusivi della propria opera da parte di terzi.

È innegabile, peraltro, che nell’era dei bit e dell’immateriale, nella quale ciascuno percepisce la disponibilità di qualsivoglia elemento del patrimonio culturale globale ad un colpo di click, vi sia il rischio che tale remunerazione svanisca.

Muovendo da tali presupposti, d’altra parte, negli ultimi anni ogni gruppo di pressione ha affilato le proprie armi ed attivato i propri canali: l’industria dei contenuti ha fatto inasprire le sanzioni per il loro utilizzo abusivo con il WIPO Copyright Treaty, il consorzio europeo DVB ha emesso le specifiche per la Pay TV, l’industria discografica ha lanciato il consorzio SDMI, i principali attori dell’industria informatica hanno sviluppato le loro soluzioni di DRM, in Italia si è sottoscritto il Patto di San Remo e la lista potrebbe continuare…
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La Nuova Direttiva “Media senza frontiere” tra TV ed Internet

Martedì 4 Dicembre 2007 – Ore 14,30
Sala Cavour – Visconti Palace Hotel
Via Federico Cesi, 37 – Roma

ISIMM promuove un incontro sul tema:

La Nuova Direttiva “Media senza frontiere” tra TV ed Internet

La Nuova Direttiva europea “Media senza frontiere”, in corso di approvazione definitiva in sede comunitaria, porta significative innovazioni nelle modalità di regolamentazione dei servizi televisivi. In particolare, ne estende i confini e le tecniche di regolamentazione ai contenuti, lineari e on demand, in circolazione sulle nuove reti emergenti.

Il seminario si propone di effettuare, mettendo a confronto esperti del settore con rappresentanti dell’industria televisiva e delle comunicazioni elettroniche, una prima riflessione sulle tematiche applicative, sulle innovazioni che tale Direttiva porterà nell’ordinamento e sulle possibili criticità che potrebbero emergere.
Continua a leggere La Nuova Direttiva “Media senza frontiere” tra TV ed Internet

“Gruppo di Ricerca su Diritto d’autore, nuove tecnologie e usi sociali dei media digitali”

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Liberius alla Sapienza: “Gruppo di Ricerca su Diritto d’autore, nuove tecnologie e usi sociali dei media digitali”
Trovare un equilibrio fra la tutela del diritto d’autore e l’accesso pubblico alla conoscenza socialmente prodotta è un’esigenza molto sentita.
In Italia, il 25 ottobre presso il MIBAC si è insediata la commissione per la riforma del diritto d’autore e dei diritti connessi, guidata dal professore Alberto Maria Gambino per ripensare complessivamente il rapporto fra le tutele previste dall’ordinamento giuridico italiano e l’evoluzione tecnologica e dei costumi circa l’utilizzo, la creazione, la diffusione e la commercializzazione delle opere d’ingegno.
A livello internazionale si moltiplicano invece le proposte per trovare un punto d’equilibrio fra l’anarchia e il controllo che caratterizzano le diverse pratiche nella gestione del diritto d’autore, fra queste le licenze flessibili Creative Commons elaborate dal prof. Lawrence Lessig, ma altre interessanti proposte provengono dall’iniziativa internazionale sull’open access cui hanno aderito 77 università italiane e quella degli open archives. Mentre si moltiplicano i gruppi d’interesse che si occupano di diritto d’autore a livello nazionale, come l’assocazione dei bibliotecari AIB, non mancano le proposte radicali di ripensamento della gestione della cosiddetta proprietà intellettuale a livello mondiale. Un’associazione indiana, IT for Change, è giunta al secondo Internet Governance Forum di Rio de Janeiro con una proposta provocatoria: creare un indirizzo apposito per i contenuti di pubblico dominio.
Dalla riflessione scaturita nell’ambito della Commissione Governativa per la riforma sul diritto d’autore in Italia, alcuni suoi membri (prof. Arturo Di Corinto, Avv. Marco Scialdone, Dott. Lorenzo De Tomasi) hanno ritenuto utile proporre e costituire un gruppo di ricerca presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma per analizzare il tema a livello scientifico coinvolgendo sia gli studenti che i docenti della facoltà.
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Internet Governance. Le regole della rete e il Bill of Rights

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RAIUTILE –ECONOMIA in diretta martedì 27 NOVEMBRE E 2007 dalle 13.00 alle 14.00 a Raiutile
Canale del digitale terrestre o 816 satellite) presenta: Le regole di internet.

Il punto della situazione dopo l’Internet Governance Forum di Rio: verso la democrazia digitale. L’ importanza di una carta dei diritti della rete per tutelare la libertà di espressione, garantire l’accesso, per regolare la protezione dei dati personali e diritti “del più grande spazio pubblico che l’umanità abbia mai conosciuto”.

Una costituzione per internet. Lotta al digital divide e alle barriere che impediscono l’accesso alla tecnologie nel mondo. Libertà di espressione e misure per contrastare i crimini informatici. A pochi giorni dall’Internet Governance Forum di Rio de Janeiro promosso dalle Nazioni Unite parlano a Raiutile alcuni rappresentanti della delegazione italiana per fare il punto della situazione sulla Bill of Rights, la carta dei diritti e dei doveri del web che il nostro paese ha presentato al Forum che sarà l’argomento centrale del prossimo summit che si terrà Nuova Dehli.

Nella diretta di martedì 27 novembre dalle 13.00 alle 14.00 su Raiutile-Economia interverranno il Prof. Stefano Rodotà già presidente dei garanti europei per la privacy e professore di diritto alla Sapienza di Roma, Caterina Cittadino Direttore Generale del Cnipa, Fiorello Cortiana delegato italiano all’Internet Governance Forum, Marco Trumpy, Rappresentante del Governo Italiano nel Governmental Advisory Committee di ICANN, Arturo di Corinto, docente di comunicazione mediata dal Computer all’Università “La Sapienza” di Roma. Conduce Daniele Sparisci

Costituzione universale

Costituzione universale
Arturo Di Corinto – da Rio de Janeiro
Il Sole 24 ore – Nova del 22/11/2007

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Guarda le foto del workshop e della firma del Bill of Rights

“Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. Recita così l’articolo 19 della dichiarazione dei diritti umani, eppure ancora molta strada resta da fare per la sua piena attualizzazione. Il digital divide, la censura online, l’arresto di reporter indipendenti, gli attacchi alle infrastutture di comunicazione di paesi sovrani, le ripetute violazioni della privacy dei consumatori, la colpevole disponibilità di aziende famose nell’applicare filtri tecnologici ai contenuti prodotti dagli utenti, rendono questi diritti inesigibili nell’era della comunicazione globale in molti paesi, anche in quelli democratici. E’ questo il motivo per cui nell’ambito del World Summit of Information Society di Tunisi 2005 una serie di personalità italiane del mondo della cultura vollero dare vita con la dichiarazione Tunisi Mon Amour a un dibattito a tutto campo sulle libertà attuali e future di Internet facendone un tema di discussione per l’Internet Governance Forum di Atene 2006 e poi di Rio de Janeiro 2007. Continua a leggere Costituzione universale

La democrazia del clic

La democrazia del clic
Arturo Di Corinto – da Rio de Janeiro
Il Sole 24 ore – Nova del 22/11/2007

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Guarda le foto del Forum di Rio

Internet è una risorsa scarsa. Cinque miliardi di persone non l’hanno mai usata. Molti paesi africani ed equatoriali non dispongono di telefoni e neanche dell’elettricità. Nei paesi in via di sviluppo le infrastrutture di rete sono insufficienti e obsolete perchè la loro posa non è profittevole per le compagnie di telecomunicazioni. La banda larga è un affare di pochi paesi iperconnessi, Usa e Corea in testa, e per tutti gli altri cominciano a scarseggiare i nomi di dominio, cioè gli indirizzi Internet grazie ai quali è possibile accedere a blog personali, siti accademici e commerciali. Non solo, mentre si moltiplicano gli attacchi ai suoi nodi di scambio, attraverso Internet si consumano crimini vecchi e nuovi: contraffazione di marchi e distribuzione illegale di opere creative, assalti informatici, abusi sui minori, censura dell’informazione. E tuttavia poiché “la rete” è diventata un’infrastruttura abilitante a forme di partecipazione democratica e modelli d’impresa prima impensati nessuno vorrebbe rinunciarvi. Ma allora è possibile assicurare un futuro di pace e di progresso senza garantire uno sviluppo sostenibile di Internet? La risposta è no. Continua a leggere La democrazia del clic

NEW MEDIA ART EDUCATION

CENTRO DI ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI DI PRATO AUDITORIUM
23 – 24 NOVEMBRE 2007
NEW MEDIA ART EDUCATION

a cura di
Marco Bazzini – direttore artistico Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato Tommaso Tozzi – coordinatore della Scuola di Nuove Tecnologie dell’Arte – Accademia di Belle Arti di Carrara Alessandro Ludovico – Accademia di Belle Arti di Carrara

Convegno organizzato dal Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Carrara UCAN – Centro di Ricerca e Documentazione sull’Arte e le Culture delle Reti

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Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #8: autogoverno

internet governance
Arturo Di Corinto, corrispondente per Il Sole 24 ore
(Nota: se vuoi puoi leggere l’intero reportage su Nova-Ilsole24ore.com di giovedì 22 novembre)

Internet è una risorsa scarsa. Cinque miliardi di persone non l’hanno mai usata. Molti paesi africani ed equatoriali non dispongono di telefoni e neanche dell’elettricità. Nei paesi in via di sviluppo le infrastrutture di rete sono insufficienti e obsolete perchè la loro posa non è profittevole per le compagnie di telecomunicazioni. La banda larga è un affare di pochi paesi iperconnessi, Usa e Islanda in testa, e per tutti gli altri cominciano a scarseggiare i nomi di dominio, cioè gli indirizzi Internet grazie ai quali è possibile accedere a blog e siti governativi e commerciali. Non solo, mentre si moltiplicano gli attacchi ai suoi nodi di scambio, attraverso Internet si consumano crimini vecchi e nuovi: contraffazione e distribuzione abusiva di opere creative, assalti informatici, abusi sui minori, censura dell’informazione. D’altra parte la rete è diventata un’infrastruttura abilitante a forme di partecipazione democratica e modelli d’impresa prima impensati e nessuno vorrebbe rinunciarvi. Ma allora è possibile assicurare un futuro di pace e di progresso senza garantire uno sviluppo sostenibile di Internet? No.
Perciò, su mandato delle Nazioni Unite si sono dati convegno all’Internet Governance di Rio de Janeiro 1300 rappresentanti di 109 paesi per ripensarne regole e funzionamento. Con l’obiettivo di ampliarne l’utilizzo, la sicurezza e la stabilità. Discutere dello sviluppo futuro della rete significa discutere sia le questioni relative alla sua funzionalità ed efficienza – le regole tecniche, i software, i protocolli, gli standard, la gestione dei root server – che i suoi effetti sociali. Infatti senza una infrastruttura di base funzionante non è neppure possibile parlare di accesso, sicurezza, apertura e diversità nell’utilizzo della rete, le caratteristiche che ne hanno fatto un mezzo di comunicazione globale.
Essendo uno strumento globale, potenzialmente utilizzabile da chiunque e da ogni dove, che funziona grazie al concorso di diverse realtà che condividono pratiche ed azioni per mantenerla efficiente, anche le regole della sua evoluzione devono essere condivise e aggiornate per i nuovi usi e i nuovi attori che sulla rete si affacciano per fare impresa e società, cultura e governo.
Ed è proprio questo lo spirito con cui se ne è discusso a Rio: il multistakeholderism. Un neologismo che indica la partecipazione multilaterale e paritaria di coloro che condividono uno stesso interesse. Continua a leggere Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #8: autogoverno

Open Spaces, Open Sources: The World Social Forum and International Communication Rights in a Digital World

Open Spaces, Open Sources: The World Social Forum and International Communication Rights in a Digital World
connecting people

Paper presented at the conference on changing politics through digital networks: the role of ICTs in the formation of new social and political actors and actions. October 2007
University of Florence, Florence, Italy
scarica il paper

Peter J. Smith
Athabasca University
jays@athabascau.ca

Elizabeth Smythe
Concordia University College of Alberta
elizabeth.smythe@concordia.ab.ca

ICANN Commends Successful IGF Meeting

15 November 2007

RIO DE JANEIRO: The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers today commended the second meeting of the Internet Governance Forum (IGF) in Rio de Janeiro.

“Just as was envisioned, the IGF has brought together the Internet community — including ICANN — to meet and discuss the most pressing Internet issues we face together,” said Dr Paul Twomey, ICANN’s President and CEO. “ICANN has had a large number of discussions with a wide range of people at the IGF, and have built new bridges and strengthened existing relationships.”
Continua a leggere ICANN Commends Successful IGF Meeting

Playing to learn safety on the Internet – Council of Europe launches game for children

Strasbourg/Rio de Janeiro, 14.11.2007 – The Council of Europe today launches a game aimed at teaching children how to stay safe on the Internet.

The Wild Web Woods game has been developed to help children learn the rules of Internet safety in a fun format, using familiar fairy tales to guide children through a maze of potential danger to the fabulous “E-city”.

The game, mainly for children between 7 and 10, will be hosted on the Council of Europe Internet site, initially in English, and with 12 other European language versions to follow. Continua a leggere Playing to learn safety on the Internet – Council of Europe launches game for children

Partnership to Grow Internet Information in African Nations

ICANN, African Telecommunications Union sign agreement to work together
14 November 2007

RIO DE JANEIRO: Increasing awareness about Internet Governance issues and working together on the development and growth of the Internet in Africa are part of the Memorandum of Understanding (MoU) signed by the Internet Corporation for Assigned Names and Numbers and the African Telecommunications Union (ATU). Continua a leggere Partnership to Grow Internet Information in African Nations

Internet Society highlights importance of greater IPv6 deployment

More operational experience is the key to a smooth transition from IPv4

RIO DE JANEIRO, BRAZIL, 14 November 2007 – The Internet Society (ISOC) today urged network operators and other Internet stakeholders to share their operational experience of IPv6 deployment, as the Internet community prepares for the depletion of the IPv4 address pool. Continua a leggere Internet Society highlights importance of greater IPv6 deployment

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #6: Internet Bill of Rights

Brasile e Italia firmano il protocollo comune per la Carta dei diritti di Internet.
Aturo Di Corinto
14 novembre h. 11:00 local time, Rio de Janeiro

gil e rodotà durante il workshop IBR Nella foto Stefano Rodotà e Gilberto Gil al workshop sul Bill of Rights all’IGF di Rio De Janeiro
Mentre il confronto sul futuro della rete prosegue con qualche scaramuccia all’Internet Governance Forum di Rio (IGF), gli italiani infilano un importante risultato diplomatico. Martedì sera è stato infatti firmato un accordo bilaterale fra l’Italia e il Brasile che li impegna reciprocamente a promuovere l’Internet Bill of Rights, una sorta di magna charta per Internet, e a trasformarla in uno dei temi centrali di discussione del prossimo IGF di Nuova Dehli in India nel 2008. L’idea di una costituzione per Internet era nata in occasione del WSIS di Tunisi e poi era stata sviuppata dalla delegazione italiana al’IGF di Atene ma aveva preso forma solo col Dialogue Forum on Internet Rights di settembre scorso a Roma. L’esigenza di una carta per l’autoregolamentazione di Internet era matura da tempo: di fronte alle continue violazioni dei diritti umani in Internet da parte di governi e corporation è tempo di riaffermare il loro valore attraverso un processo di confronto e discussione sulle regole stesse di Internet onde reclamare il suo carattere storicamente universale, aperto e pubblico.
Così dopo aver lanciato l’appello per individuare i contenuti di questa proposta, una folta coalizione dinamica si è aggregata alla proposta e molti dei rappresentanti dei cinquanta gruppi che finora la compongono ieri si sono assiepati per discutere lo stato dell’arte di questa proposta nel workshop ad essa dedicato. Continua a leggere Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #6: Internet Bill of Rights

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #5: Copyright

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 13 novembre 2007 – 19:00 local time

partecipanti igf Mentre si discute di ICANN e nomi di dominio e i partecipanti si accalorano sui gradi di libertà possibili con l’adozione di protocolli d’intesa e regole tecniche condivise per lo sviluppo futuro di Internet, altri due temi emergono prepontemente in tutti i discorsi: la censura online e il copyright. Infatti se c’è un generale accordo sul fatto che la rete è un agente di progresso e che il suo motore è il libero scambio di informazioni, diverse sono le ricette proposte per potenziare le sue caratteristiche di apertura, libertà e indipendenza. I paesi che vogliono mantenere uno controllo politico, anche indiretto, della rete, da sempre dichiarano di volerlo fare per proteggere l’infanzia, gli adolescenti, le infrastrutture critiche e, soprattutto, la proprietà intellettuale. Ma non incantano più nessuno. Almeno al forum per l’Internet Governance di Rio Anzi. Un’associazione indiana, IT for Change, è arrivata a Rio con una proposta radicale: creare un indirizzo apposito per i contenuti di pubblico dominio. Gli indiani di It for Change argomentano che poichè è opinione generale che l’attuale sistema di governo di Internet favorisce in maniera sproporzionata gli interessi privati e la proprietà intellettuale, è tempo di ritrovare il giusto equilibrio tra la tutela della proprietà intellettuale e l’interesse pubblico generale in Internet. Come esempio di questo dato di fatto affermano, dati alla mano, che la distribuzione dei nomi di dominio è interamente basata su principi mercantili regolati da policy focalizzate quasi esclusivamente sulla protezione della proprietà intellettuale, come i marchi. E che nonostante i nomi di dominio siano una risorsa scarsa è più facile che essi vengano acquisiti da privati per motivi commerciali che dalla società civile e dai governi. E’ come se nella vita fatta di atomi e fisicità qualsiasi territorio potesse essere lottizzato e affidato preferenzialmente ai privati senza riservare alcuno spazio a piazze, caffè, parchi pubblici e librerie. La loro idea pertanto è semplice: l’Icann deve riservare un Top Level Domain (TLDs) esclusivamente per i contenuti di pubblico dominio dove indviduare le informazioni pubbliche derivanti dall’amministrazione degli stati, i contenuti prodotti con finanziamenti governativi, il patrimonio culturale e intellettuale e tutte le informazioni scientifiche e tecnologiche (come il database del genoma umano) incluse le conoscenze tradizionali e i contenuti generati dagli utenti per i quali i creatori non rivendicano diritti economici. E’ solo una provocazione?

ACCESS FOR THE NEXT FIVE BILLION GOAL OF INTERNET GOVERNANCE FORUM

13 November 2007 – Participants at the Internet Governance Forum, which is meeting in Rio de Janeiro from 12 to 15 November, called today for access for the next billion people.
“ For many countries, especially developing countries, access is the single most important issue ” , said Markus Kummer, the Forum’s Executive Coordinator.
“ The task is now to bring the next billion to the Net ” , Mr. Kummer said. Much progress had been made in the last year in expanding Internet broadband. But the next billion would be a poorer billion, and the development aspects of the Internet would become more prominent. Continua a leggere ACCESS FOR THE NEXT FIVE BILLION GOAL OF INTERNET GOVERNANCE FORUM

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #4: Internet Bill of Rights

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 13 novembre 2007 – 12:00 local time

rodotà a rio Nella foto Stefano Rodotà alla presentazione del bill of Rights di Rio De Janeiro

Una “Costituzione per Internet” è la proposta che gli italiani hanno fatto al mondo in occasione del vertice di Atene sulla governance di Internet e che oggi, ripropongono a Rio de Janerio per il secondo round dell’Interent Governance Forum. E’ una personalità di prestigio come il professor Stefano Rodotà, già presidente dei garanti europei per la privacy e professore di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, a cui è affidato il compito di convincere molti paesi riottosi a confrontarsi sulla necessità da molte parti avvertita di stabilire una carta dei diritti e dei doveri di Internet che possa includere principi universali come il diritto alla privacy, alla sicurezza, ala libertà d’espressione. Il compito è arduo. Nonostante la delegazione italiana che è portatrice della proposta si presenti piuttosto agguerrita (della delegazione fanno parte anche Stefano Trumpy dell’ISOC e l’ex senatore verde Fiorello Cortiana), non basta a capeggiarla il sottosegretario alle comunicazione Luigi Vimercati perchè abbia successo. I soliti bene informati sosengono infatti che le diplomazie europee non sono favorevoli a una costituzione per internet in ambito IGF per due motivi: per essere accolta dovrebbe ricevere un consenso tanto largo che per ottenerlo qualsiasi proposta dovrebbe essere tanto “annacquata” da risultare inservibile; secondo perchè ritengono che il governo italiano non sia in grado di impegnarsi in maniera costante per garantire la necessaria copertura diplomatica a una proposta che ancorchè metodologica necessita del consenso innanzitutto dei grandi paesi europei.

Internet Society supports Internet growth in the developing world

Presence of the global Internet community in Brazil symbolizes role of developing online populations in the Internet’s future

RIO DE JANEIRO, BRAZIL, 13 November 2007 – The Internet Society (ISOC) today welcomed the presence of a global Internet event in Brazil as recognition of the energy and creativity that people in emerging Internet markets can bring to the Internet community. Continua a leggere Internet Society supports Internet growth in the developing world

Public service broadcasters top the Online charts

Rio de Janeiro, 13 November 2007- Can there be quality on the internet? Where would you ‘surf’ to find independent information that voices pluralism and respects cultural diversity?

According to a study released today by the European Broadcasting Union (EBU), audiences tend to get this information from public service broadcasters’ (PSBs) web-sites which are among the most popular sources of online information. On average, a fifth of all internet users in Europe visit an EBU Member web-site at least once a month. Continua a leggere Public service broadcasters top the Online charts

Steps taken for multilingual Internet

ITU, UNESCO and ICANN collaborate at Internet Governance Forum
13 November 2007

RIO DE JANEIRO: The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, the International Telecommunication Union, and UNESCO will collaborate on global efforts to forge universal standards towards building a multilingual cyberspace. The three agencies organized a workshop on this subject today during the second Internet Governance Forum (IGF) taking place in Rio de Janeiro, Brazil from 12 to 15 November 2007. Continua a leggere Steps taken for multilingual Internet

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #3

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 12 novembre 2007 – 14:30 local time

mangabeiraLe due anime dell’IGF di Rio si scontrano subito nella sessione di apertura. Dopo il tentativo dell’inviato cinese all’Onu di circoscrivere la discussione a un simposio intellettuale, il ministro brasiliano Mungabeira chiarisce la posizione del suo governo sul metodo e gli obiettivi della governance di Internet: affermare il principio di una governance antiegemonica basata sulla collaborazione e sulla partecipazione democratica in cui l’autorganizzazione della società civile sia la precondizione di un nuovo modello di governance. Il riferimento alla gestione verticale e solitaria dell’Icann dei nomi a dominio è chiara. Al ministro brasiliano, determinatissimo, però non basta un riferimento implicito e, a chiare lettere sostiene che non è più tollerabile una gestione univoca della governance di Internet e che è tempo di cambiare senza balcanizzare la sua funzionalità ed efficienza. A fargli il verso nella sessione plenaria del mattino il ministro Rezende prefigura una rete dove il software libero dispieghi pienamente le sue potenzialità e la tragedia del digital divide diventi un ricordo. A corroborare la tesi di un governo pubblico della rete Internet, intesa come bene pubblico da gestire come tale, la rappresentante di una grande Ong finanziata dai governi svizzero e britannico, l’APC (Association for Progressive Communication), Esterhuysen. Così la rappresentante della società civile introduce un tema decisivo, il rapporto fra privacy, sicurezza e libertà d’espressione che dice, “sono temi che vanno distinti una volta per tutte”, in quanto l’insistenza della contrapposizione fra sicurezza e libertà creerà le condizioni per un mondo meno sicuro. La rappresentante dell’APC però continua e chiarisce che l’inclusione digitale è la chiave di volta di fronte alle numerose barriere che impediscono ai popoli, alle persone in carne ed ossa, di accedere ai benefici della società digitale. Con un’ultima stoccata: l’iperprotezione della proprietà intellettuale impedisce ogni giorno di più il pieno dispiegrsi delle potenzialità della comunicazione in rete e per questo invita tutti a non lasciare che la questione ICANN monopolizzi il dibattito: troppe sono le cose di cui il meeting è chiamato a occuparsi.