Musk, Bezos, Thiel e gli altri. Come l’incrocio statunitense tra innovazione tecnologia e libertà economica determina le scelte della politica, dell’amministrazione e del giornalismo

Musk, Bezos, Thiel e gli altri. Come l’incrocio statunitense tra innovazione tecnologia e libertà economica determina le scelte della politica, dell’amministrazione e del giornalismo.

Giovedì 12 Giugno ore 11,45
Associazione Stampa Romana
P.zza della Torretta, 36 – 1° piano

La presenza delle grandi piattaforme rappresenta un avamposto della modernità. Costituiscono la porta d’accesso per il dibattito pubblico, per la circolazione di informazione e non solo tra le comunità locali, nazionali e sovranazionali ma questi varchi di ingresso sono presidiati da solidi oligopoli. In larga misura si tratta di aziende americane. L’ultimo diaframma nella convergenza tra presidio pubblico e protagonismo privato è la recentissima esperienza di Elon Musk come DOGE dell’amministrazione americana e la chiusura tempestosa del rapporto con il presidente Trump.

L’Italia è spettatrice interessata di quanto accade nella frontiera americana, forte di un sistema di regole nazionale ed europeo solido ma che per alcuni osservatori rappresenta anche un freno all’innovazione. Quello che accade negli Stati Uniti non può non essere oggetto di indagine anche per ciò che determina nel nostro settore.


Lazzaro Pappagallo ne parla a Stampa Romana giovedì 12 alle 11,45 con Massimo Gaggi, corrispondente ed editorialista del Corriere della Sera dagli USA in:
Musk, Bezos, Thiel e gli altri. Come l’incrocio statunitense tra innovazione tecnologia e libertà economica determina le scelte della politica, dell’amministrazione e del giornalismo.

A seguire si svolgerà una tavola rotonda con la partecipazione dei rappresentanti delle authority coinvolte nel nostro paese dalla presenza delle piattaforme.
Saluti e chiusura del dibattito di Stefano Ferrante, segretario di Stampa Romana

PSICOPOLITICA

Psicopolitica. Il neoliberalismo e le nuove tecniche del potere, Byung Chul Han (Nottetempo, 2016).


Più siamo connessi, più siamo sottomessi. L’uso devozionale dello smartphone, quasi un rosario, che ludicizza ogni attività, ogni esperienza, è lo strumento della sottomissione. Attraverso di esso ci auto monitoriamo e ci offriamo al potere impersonale dei Big Data. L’analisi dei Big Data servirà a estrarre profili sociometrici dei soggetti liberamenti servi di cui prevedere ogni futuro comportamento: per associazione con quelli precedenti, e con quelli di chi ci somiglia.
È questa l’espressione più compiuta del dataismo, la religione dei dati, che tutto calcola e tutto misura.
In questa sottomissione volontaria, questo automonitoraggio, che si sviluppa secondo le linee di costruzione del capitalismo della sorveglianza, emerge la faglia di frattura che, secondo Byung-Chul Han, distingue la biopolitica dalla psicopolitica. Per il filosofo coreano, naturalizzato tedesco, la biopolitica è infatti basata su presupposti disciplinari, intesi nel senso foucaultiano del termine, mentre la psicopolitica è l’autocontrollo del comportamento orientato all’ottimizzazione della performance, ma trasvestito da divertimento.
Mentre si sente l’eco delle parole di Shoshana Zuboff (che più estesamente ha sviluppato il concetto di capitalismo della sorveglianza), le tesi di Han non sono molto diverse da quelle di Raffaele Simone, psicolinguista e filosofo italiano, che ha definito “mostro mite” questa ludicizzazione della comunicazione che produce dati per l’industria estrattiva del web, al fine di profilare i comportamenti, segmentare i consumatori, targettizzare gli elettori, addomesticare il dissenso.
Il libro è stato pubblicato in Italia nel 2016, quando ancora non c’era ChatGPT, ma questa sottomissione volontaria al potere, e il suo prodotto, la generazione di dati predittivi, possiamo ben immaginare che sia il pranzo di gala dell’Intelligenza Artificiale che da quell’industria della sorveglianza nasce, estraendone il sapere sconfinato della comunicazione sociale.

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40 aziende europee chiedono che siano ampliati gli obblighi di interoperabilità del Digital Markets Act per aumentare posti di lavoro, entrate fiscali e autonomia digitale

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 4 Luglio 2021

Gli Obsoleti

Giovedì 18 febbraio 2021 ore 19:00
@ Off Topic • diretta online

Presentazione in streaming del nuovo libro di Jacopo Franchi Gli obsoleti. Il lavoro impossibile dei moderatori di contenuti
Intervengono:
• Jacopo Franchi
Arturo Di Corinto (studioso e attivista dei diritti digitali, free software, copyright e Internet governance)
• Lorenzo (Off Topic)

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