Sicurezza e valore sul mercato delle informazioni personali. Con Edoardo Fleischner ne parlano GERARDO COSTABILE Responsabile della Sicurezza delle informazioni — Tutela Aziendale del Gruppo Poste Italiane ARTURO DI CORINTO Psicologo cognitivo, Direttore di Logos. In video-conferenza GIOVANNI BATTISTA GALLUS Avvocato, esperto di diritto dell’informatica e delle nuove tecnologie. Piazza Enciclopedia del 01/12/2011
La Repubblica: Sorveglianza e controllo “mobile”. La mappa della censura nel mondo
Sorveglianza e controllo “mobile”
La mappa della censura nel mondo
Il confine di questi controlli si sposta da paese a paese e dipende dal clima politico e fatti sociali. Le tecniche più usate sono di carattere tecnologico, come i firewall, il reindirizzamento, gli attacchi informatici. Ma anche le minacce e le intimidazioni fanno la loro parte nel silenziare gli oppositori e la voglia di democrazia di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 31 luglio 2012
QUELLO della censura di Internet è un confine mobile. Nonostante le leggi che in molti stati consentono di controllare e limitare la libertà d’espressione sul web è difficile stabilire cosa viene censurato dei comportamenti online in un dato momento. La maggior parte delle tecniche di censura, note con il nome di “Peking consensus” sono un misto di tecnologie di filtraggio automatico e di controllori umani che individuano contenuti “pericolosi” per i regimi i quali eventualmente intervengono sia bloccando i siti, sia rallentando le connessioni che “spegnendo” la rete. Ma funziona anche attraverso intimidazioni, diffide giudiziarie e in certi casi con l’arresto e la tortura.
La decisione di censurare un sito o un comportamento online dipende dalla pericolosità percepita di certi contenuti da parte di polizie, servizi segreti e governanti, in relazione alla situazione politica. E’ chiaro che nelle situazioni di maggiore instabilità sociale, in occasione di manifestazioni pubbliche, di scontri e conflitti veri e propri, la necessità di oscurare contenuti scomodi aumenta per chi vuole preservare lo status quo. L’uso estensivo di Internet per mobilitare e organizzare le folle e per comunicare con la diaspora maghrebina fatto durante le insurrezioni arabe ha indotto diversi stati mediorientali a irriggidere le misure di prevenzione a un uso “non conforme” della rete. Continua a leggere La Repubblica: Sorveglianza e controllo “mobile”. La mappa della censura nel mondo
La Repubblica: Di cyber-censura si può morire. Colpite le voci libere nel mondo
Di cyber-censura si può morire
colpite le voci libere nel mondo
Trecento giornalisti e cyberattivisti incarcerati dall’inizio dell’anno. 56 professionisti e citizen journalist uccisi. I numeri della censura su Internet sono anche questi. Cina, Russia e Vietnam sono le tre maggiori prigioni al mondo per blogger e attivisti online. Lo denuncia Reporters sans frontieres. Ma anche l’Occidente ha le sue colpe di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 31 luglio 2012
SONO 56 i giornalisti uccisi nei primi sette mesi di quest’anno. Professionisti e citizen journalist. Quasi trecento gli imprigionati se si somma chi scrive per mestiere e i cyberattivisti. La censura chiude la bocca di chi dissente anche così e non c’è nessun Effetto Streisand, quella dinamica per cui il tentativo di nascondere un’informazione ne causa la moltiplicazione in ogni luogo della rete. Quando viene eliminata la voce dissidente, semplicemente quell’informazione scompare. E tutti diventiamo più poveri e più soli.
Lo stato della censura dell’informazione in rete viene fotografato ormai da qualche anno da diverse organizzazioni internazionali, Reporters senza frontiere, Amnesty International, Electronic Frontier Foundation, e i dati che riportano sono scoraggianti. La censura è ancora il mezzo attraverso cui i regimi controllano i propri cittadini trattandoli come sudditi o, peggio, come un fastidio di cui liberarsi al più presto. Per questo è stata istituita la giornata mondiale contro la Cyber-censura, il 12 marzo 1. Continua a leggere La Repubblica: Di cyber-censura si può morire. Colpite le voci libere nel mondo
= La FSFE vuole proteggere meglio le licenze di Software Libero dalla bancarotta =
= La FSFE vuole proteggere meglio le licenze di Software Libero dalla
bancarotta =
[Read online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120730-01.it.html ]
Quando le aziende o gli autori che rilasciano licenze di Software Libero
fanno bancarotta, c’è un rischio che le licenze di Software Libero da
loro rilasciate affrontino delle problematiche legali in alcune
giurisdizioni. La FSFE sta cercando di impedire che ciò avvenga in
Germania. L’Istituzione esperta in materia ifrOSS, assistita dalla FSFE,
suggerisce al Ministro della Giustizia tedesco di includere una clausola
specificatamente riferita al Software Libero nel Codice Fallimentare
tedesco. Continua a leggere = La FSFE vuole proteggere meglio le licenze di Software Libero dalla bancarotta =
La Repubblica: Tante funzioni e troppi referenti. Quanti rischi per l’agenzia digitale
Tante funzioni e troppi referenti
Quanti rischi per l’agenzia digitale
L’agenda digitale arriva in Parlamento, anche se la nomina del direttore per la struttura che deve metterla in pratica è lontana. Un emendamento al Decreto Sviluppo evita profili di incostituzionalità per la nascitura struttura ma non risolve il problema del coordinamento con le altre stutture preposte alla digitalizzazione e all’innovazione del paese di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 luglio 2012
L’OSSATURA per l’Italia digitale è pronta. Con l’approvazione delle Disposizioni per l’agenda digitale avvenuta giovedì scorso in Commissione Trasporti alla Camera, il governo ha ottenuto una sponda parlamentare per il decreto Digitalia che dovrà recepire molte delle disposizioni dell’agenda digitale europea. Queste disposizioni dovranno essere implementate dalla nascitura Agenzia per l’Italia digitale che però ha più di un problema, a cominiciare dalla scelta del suo direttore. L’Agenzia per l’italia digitale è infatti diventata una realtà col Decreto Sviluppo che ha avuto la fiducia della Camera la scorsa settimana, ma con un emendamento a questo decreto la nomina del direttore generale dell’Agenzia è slittata da 30 a 60 giorni. Doveva essere fatta per il 27 luglio.
I motivi di questo slittamento sono due e collegati fra di loro: l’enorme quantità di funzioni che sta accentrando l’Agenzia che ingloba strutture preesistenti, e l’interessamento di ben quattro ministeri alla nomina che dovrà però essere fatta dal Presidente del consiglio sulla base di una short list fornita da una società di cacciatori di teste.
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La Repubblica: Mappa dell’informatica pubblica in Italia
Mappa dell’informatica pubblica in Italia
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 luglio 2012
IL DECRETO sviluppo istituisce l’Agenzia per l’Italia Digitale 1, struttura alla quale è attribuita la funzione di realizzare gli obiettivi dell’agenda digitale italiana. L’agenda digitale è un progetto che, sulla base della strategia definita nel 2010 dalla Commissione europea, si propone di migliorare la trasparenza, la responsabilità e l’efficienza del settore pubblico, perseguendo gli obiettivi di incentivare l’utilizzo delle tecnologie digitali nei processi amministrativi, rendere liberamente disponibili i dati delle pubbliche amministrazioni, promuovere lo sviluppo delle infrastrutture di comunicazione per il superamento del divario digitale, nonché la diffusione delle piattaforme tecnologiche per l’evoluzione delle città verso la filosofia “smart”.
Per raggiungere gli obiettivi si dispone di un insieme di strumenti in capo a diversi enti e strutture e per questo all’Agenzia sono state assegnate, con relativo trasferimento di fondi e risorse, le funzioni in precedenza attribuite dall’ordinamento rispettivamente al “Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica” della Presidenza del Consiglio dei ministri (DDI), all’Agenzia per la diffusione delle tecnologie dell’innovazione e a DigitPA. Continua a leggere La Repubblica: Mappa dell’informatica pubblica in Italia
La Repubblica: Agenda digitale italiana, primo sì ma per l’agenzia rinvio a settembre
Agenda digitale italiana, primo sì
ma per l’agenzia rinvio a settembre
Ok in commissione alla Camera ma slitta la nomina della personalità che avrà il compito di implementarla. La scelta in mano ai cacciatori di teste. Intanto di delineano i provvedimenti: misure per le start up innovative, abbassamento dell’Iva sui prodotti editoriali digitali, rottmazione dei pc e semplificazione della macchina amministrativa spianano la strada al decreto Digitalia che si aspetta da mesi di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 26 luglio 2012
Ma l’agenda digitale si farà o non si farà? Certo che si farà, e con un sostegno parlamentare con pochi precedenti. Oggi la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera ha infatti approvato il testo di legge per l’agenda digitale italiana: 120 milioni per le start-up innovative, sviluppo delle infrastrutture, rottamazione dei Pc per le famiglie svantaggiate e digitalizzazione accellerata della Pubblica Amministrazione. Il testo unificato delle proposte di legge Gentiloni-Rao (PD-UDC) e Palmieri (PDL) contenente le “Disposizioni per lo sviluppo dei servizi elettronici e digitali” offre un importante canovaccio all’azione di governo e di fatto andrà a costituire l’ossatura del decreto più volte rinviato noto con il nome Digitalia.
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Appello: Reddito minimo garantito: aderisci, sostieni, diffondi, firma!
Reddito minimo garantito: aderisci, sostieni, diffondi, firma!
www.redditogarantito.it
Una serie di associazioni, movimenti, realtà sociali, comitati sta lanciando una campagna per la proposta di una legge di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito in Italia che avrà come termine dicembre 2012.
E’ arrivato il momento, non più rinviabile, affinché una proposta di legge sul reddito minimo garantito venga inserita nell’agenda politica di questo paese. I numeri che ogni giorno vengono presenti dagli enti di statistica e di ricerca racconta di un paese sull’orlo del disastro sociale, un defalut sociale che sta dimostrando con sempre maggiore chiarezza la necessità di una nuova politica redistributiva e l’importanza, cosi come definito in molti testi e risoluzioni europee, della misura del reddito minimo garantito. E’ necessario definire, prima di tutto per il riconoscimento della dignità umana, una base economica sotto la quale nessuno deve più stare! Il reddito minimo garantito non è più rinviabile! Continua a leggere Appello: Reddito minimo garantito: aderisci, sostieni, diffondi, firma!
La Repubblica: No al trattato anticontraffazione Acta affossato dal parlamento europeo
No al trattato anticontraffazione Acta
affossato dal parlamento europeo
Con una maggioranza schiacciante il Parlamento Europeo rigetta l’accordo anticontraffazione. Una vittoria della società civile e dei parlamentari di Strasburgo che può preludere a un ripensamento globale di brevetti e copyright di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 4 luglio 2012
ROMA – Una maggioranza schiacciante: 478 voti contrari, 156 astenuti e 39 favorevoli. Con questi numeri il Parlamento Europeo ha messo la parola fine all’accordo anticontraffazione – Acta. Una vittoria importante per la società civile che in un soprassalto di protagonismo è riuscita a vincere le resistenze delle molti lobby in campo ed ha ritrovato una linea d’azione comune con i propri rappresentanti a Strasburgo. In tempi di antipolitica non è cosa da poco.
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La Repubblica: Acta, ultimo atto a Strasburgo l’accordo ha fatto il pieno di no
Acta, ultimo atto a Strasburgo
l’accordo ha fatto il pieno di no
Mercoledì si vota all’Ue sull’intesa anticontraffazione estesa al copyright digitale. Dopo le proteste, la società civile chiede un ultimo sforzo per rigettarne l’adozione da parte del Parlamento Europeo telefonando ai propri rappresentanti a Strasburgo con un tool realizzato ad hoc di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 luglio 2012
ROMA – Succederà attorno a mezzogiorno. Dopo anni di discussioni, proteste di piazza, trucchi, sgambetti e pesanti azioni di lobbying, mercoledì 4 luglio il Parlamento europeo voterà su Acta, l’accordo anticontraffazione. Stavolta é il voto decisivo. E’ assai probabile che Acta venga rigettato grazie al lavoro di convincimento fatto dalle associazioni per le libertà e i diritti digitali, gli internet provider, medici, ricercatori e Ong, sulle cinque commissioni che se ne sono occupate a livello europeo, nessuna delle quali si è espressa a favore dell’accordo. Sulla decisione finale pesa infatti la decisione della commissione per il Commercio interno (INTA) che si è dichiaratamente espressa contro Acta. Lo stesso vale per le altre commissioni e in particolare per quella sulle Libertà civili. E tutto questo nonostante – o forse proprio a causa di – molti tentativi della lobby pro-copyright di influenzare il comportamento degli onorevoli europei come denunciato da Edri 1.
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= FSFE Newsletter – Luglio 2012 =
= FSFE Newsletter – Luglio 2012 =
== “Secure Boot”: Chi controllerà il tuo prossimo computer? ==
Lo scopo della FSFE è quello di assicurarsi che i proprietari dei
sistemi informatici detangano sempre il completo controllo degli stessi.
Questo principio fondamentale è stato recentemente messo in
discussione. Per mantenere una crescita sostenuta nello sviluppo e
nell’uso del software, la disponibilità estesa di macchine d’impiego
generale è fondamentale. Questo mese, la FSFE ha pubblicato un’analisi
su “Secure Boot”[1].
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Intervista Di Corinto: Infoaut
VoiceCorner: ripartire dal Globalmay!
Hacktivism, azione diretta in rete, sabotaggio informatico, mediattivismo, hacking, attivismo 2.0, citizen journalism, clicktivism. Un vortice di termini che sempre più ritroviamo nel vocabolario con cui, ad ogni latitudine, i movimenti globali dalla Tunisia a Wall Street stanno costruendo il loro discorso e le loro pratiche di contrapposizone alla crisi. Ma cosa significano esattamente questi termini? Quali sono le differenti forme e tattiche di attivismo in rete praticate oggi? Quali sono le loro origini storiche e culturali? Ne abbiamo parlato con Arturo di Corinto, autore de “I nemici della rete” ed “Hacktivism”, giornalista di Repubblica esperto di tematiche digitali ed hacktivista della prima ora fin dagli anni ’90.
Ascolta l’intervista ad Arturo di Corinto
In conclusione possiamo dire che il rifiuto dell’austerity e della gestione di parte delle conseguenze della crisi senza dubbio è presente e si esprime, oltre che nelle mobilitazioni descritte sopra, anche in forme non immediatamente di piazza. Il dato delle ultime consultazioni elettorali europee ne è prova evidente; la crisi della rappresentanza si aggrava sempre più e vengono sempre più a galla le contraddizioni tra un èlite sempre più arroccata nel mantenimento dei propri privilegi e un corpo sociale sempre più conscio dell’impossibilità che quelle èlites possano offrire una soluzione ai loro problemi. Da qui ripartiamo nel post-#globalmay: dalla necessità di insistere sulla costruzione di meccanismi di autorganizzazione sociale che, come dimostrato dalla grande solidarietà dal basso verso le popolazioni terremotate, possono essere in grado di costituire la vera exit strategy da questa crisi.
Infoaut Bologna
La Repubblica: Hacker e agitatori telematici provano a riprendersi L’Aquila
Hacker e agitatori telematici
provano a riprendersi L’Aquila
Per tre giorni i virtuosi del software a convegno nel capoluogo abruzzese dentro L’asilo Occupato. Privacy, software libero e movimenti in rete. Socialità e impegno politico per le controculture digitali italiane che sfornano libri, scrivono software e creano reti wifi autogestite di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 26 giugno 2012
C’E’ MENO trambusto del solito intorno all’hackmeeting di quest’anno a L’Aquila 1. Eppure il quindicesimo incontro delle culture hacker italiane non dovrebbe passare inosservato sia per la buona qualità dei seminari che ogni anno in questa occasione vengono offerti ai partecipanti, sia per il luogo, fortemente simbolico, del meeting. E’ infatti nella capitale abruzzese che fatica a riaversi dopo il terremoto, che agitatori digitali e smanettoni d’ogni specie si sono dati appuntamento dal 29 giugno al primo luglio per il loro incontro annuale. Il manifesto di convocazione spiega tutto: “L’Aquila è stata e continua ad essere il più grande laboratorio del nuovo autoritarismo. La sospensione delle libertà di riunione e di informazione durante la gestione dell’emergenza post-terremoto e una ricostruzione dettata dai soli interessi della speculazione hanno, da un lato tentato di bloccare la partecipazione alla ricostruzione, dall’altro smembrato la città in dislocate newtown uccidendo ogni socialità mentre, come al solito, un’astuta gestione della paura collettiva ha fatto il resto.”
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Terzo Settore, diritti digitali e attivismo informatico
Terzo Settore, diritti digitali e attivismo informatico
Nel quadro del festival “Sinergie Tuscolane – Estate Tuscolana – Eventi per la promozione dei valori e della cultura del terzo settore e del sociale” (www.sinergietuscolane.it), si svolgeranno due incontri incentrati su tecnologie informatiche, terzo settore e diritti digitali.
Martedì 26 Giugno. Ore 21.30:
Dibattito “Hacker, angeli o diavoli?
Alla fine di questa settimana si svolgerà, all’Aquila, il quattordicesimo Hackmeeting Italiano, che coinvolge una numerosa e molto prolifica comunità di hacker socialmente impegnati.
A inizio Giugno è uscito il libro “+Kaos, 10 anni di mediattivismo e hacking” che racconta le faccende di una parte di questa comunità.
Partendo da questi due esempi, il giornalista Arturo di Corinto, e l’esperto informatico Maurizio “Graffio” Mazzoneschi discuteranno della storia di questa comunità particolare, del suo ruolo nella difesa dei diritti digitali, di miti, legende e luoghi comuni che la circondano e di nuove forme di collaborazione, volontariato e attivismo che la caratterizzano.
Le comunità hacker, spesso demonizzate, svolgono un ruolo innovativo e molto efficace non solo per la difesa pratica di nuovi diritti ma anche come terreno di sperimentazione di nuove tipologie di partecipazione sociale e di cambiamento culturale. Continua a leggere Terzo Settore, diritti digitali e attivismo informatico
Emergency: Ninux e gli altri. Una rete aperta, decentralizzata e di proprietà del cittadino
Ninux e gli altri. Una rete aperta, decentralizzata e di proprietà del cittadino
di Arturo Di Corinto per E-il mensile di Emergency Luglio 2012
Ninux.org è una comunità di radioamatori, filosofi e informatici che ha tra i suoi scopi quello di realizzare in Italia delle reti mesh wireless libere, senza scopo di lucro, nel rispetto della filosofia open source e in un’ottica di condivisione. Una rete mesh senza fili è una rete a maglie costituita da un certo numero di nodi che fungono da ricevitori, trasmettitori e ripetitori. Poiché ogni pc che vi accede diventa parte della rete e trasmette il segnale inviato in broadcast dai nodi più vicini (non ci sono server centrali), una rete mesh è economica, flessibile e robusta. Ogni nodo può trasmettere il proprio segnale fino al nodo successivo riuscendo così a coprire grandi distanze. Se un nodo si guasta, i nodi vicini cercano altri percorsi per trasmettere il segnale. Le capacità delle rete aumentano installando altri nodi, sia fissi che mobili. Con un router e un’antenna per diffondere e condividere la connettività si diventa nodo spendendo poco più di 3 euro all’anno di elettricità. Quindi un mesh network serve a risparmiare, ridurre l’inquinamento e controllare dal basso la rete che si usa per comunicare. La scelta di Ninux.org è quella di costruire una rete wireless per sperimentare e divertirsi, ma anche per aiutare le comunità altrimenti impossibilitate a utilizzare Internet a causa del digital divide. Non sono gli unici che portano avanti un progetto alternativo di rete aperta, decentralizzata e di proprietà del cittadino. In Italia lo fanno insieme a quelli di Eigenlab, studenti pisani di fisica e matematica. Le reti mesh sono anche alla base del concetto di networking di One Laptop per Child in Africa e Brasile. Una iniziativa quest’ultima volta a fornire a ogni bambino del mondo, specie a quelli nei paesi in via di sviluppo, l’accesso alla conoscenza e all’educazione attraverso un computer dal costo inferiore agli 80 euro con programmi open source, processore low-cost e batteria interna ricaricabile: con una manovella, una batteria d’auto, un trasformatore di rete.
La Repubblica: Agcom e Garante della Privacy ecco gli eletti, scatta la protesta
L’ANALISI
Agcom e Garante della Privacy
ecco gli eletti, scatta la protesta
Dècina, Martusciello, Preto e Posteraro all’Agcom; Iannini, Bianchi Clerici, Califano e Soro alla Privacy. Dopo il voto parlamentare sui commissari Agcom e privacy, le associazioni, i sindacati e i partiti d’opposizione si preparano alla battaglia. Un appello a Napolitano. Rodotà: “Errore gravissimo non ascoltare i cittadini” di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 giugno 2012
Dècina e Martusciello sono stati eletti alla Camera su indicazione di Pd e Pdl come commissari all’Autorità garante delle Comunicazioni. Antonio Preto con 91 voti e Antonio Posteraro con 94 al Senato. Invece sono stati eletti per l’Autorità Garante dei dati personali Giovanna Bianchi Clerici e Antonello Soro alla Camera, mentre Augusta Iannini con 107 e Licia Califano con 97 sono state elette al Senato, rispettivamente per il centrodestra e per il centrosinistra. Perciò, dopo le molte reazioni politiche, da Vendola a Di Pietro, anche le associazioni scendono sul piede di guerra e in una conferenza stampa alla Camera strappano simbolicamente dei cartelli con su scritto “Meritocrazia”, “No conflitto d’interessi”, “libertà d’informazione”
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La Repubblica: Agcom, scelti i commissari ecco i nomi, domani il voto
Agcom, scelti i commissari
ecco i nomi, domani il voto
Martusciello e Preto per il PDL, Decina per il PD, Posteraro per il Terzo Polo. La quadratura del cerchio sulle nomine Agcom sembra riuscita. Catricalà ancora in corsa ma è Angelo Cardani ad essere in pole position per la presidenza dell’autorità garante nelle comunicazioni. Le opposizioni e la società civile: “È un pasticcio” di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 giugno 2012
Agcom, la casta non molla. Domani si vota alla Camera e al Senato per l’elezione dei commissari dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e si sa già chi vincerà. Mentre c’è ancora qualche incertezza sul nome del presidente, dovrebbe essere Angelo Marcello Cardani, il bocconiano che ha già servito in Europa con Mario Monti al quale spetta la nomina governativa, per i commissari i nomi sono fatti. Antonio Martusciello già commissario Agcom e Antonio Preto, attuale capo di gabinetto di Antonio Tajani, per il PDL, il professore del Politecnico di Torino Maurizio Decina per il PD e Francesco Posteraro, vicesegretario della Camera per l’Udc/Terzo Polo. Si è creata quindi quella geometria variabile che dicevamo, (http://www.repubblica.it/tecnologia/2012/05/18/news/agcom_presidente-35404997/), anche se i nomi sono diversi da quelli prospettati finora. L’incertezza relativa alla nomina del presidente riguarda invece il protagonismo assunto in queste ore da Antonio Catricalà, sottosegretario alla presidenza del consiglio che Monti pare vorrebbe sostituire, ma che accetterebbe solo per un incarico di grande influenza, la presidenza Agcom, appunto. Continua a leggere La Repubblica: Agcom, scelti i commissari ecco i nomi, domani il voto
= FSFE Newsletter – Giugno 2012 =
= FSFE Newsletter – Giugno 2012 =
[Leggi online: http://fsfe.org/news/nl/nl-201206.it.html ]
== Software Libero, Open Source, FOSS, FLOSS ==
Vi sono due termini ricorrenti riguardanti il software che può
liberamente essere usato, studiato, condiviso e migliorato: Software
Libero e Software Open Source. Ci sono anche differenti combinazioni e
traduzioni di questi termini, come FOSS, Software Libre, FLOSS eccetera.
Leggere articoli sul Software Libero o ascoltare persone impegnate nel
settore solleva spesso la questione: perché preferiscano un certo
termine piuttosto che un altro, e quale sia la differenza tra queste
definizioni. Continua a leggere = FSFE Newsletter – Giugno 2012 =
La Repubblica: Al via il Live Performers Meeting. All’Alpheus un’altra cultura della rete
Al via il Live Performers Meeting
all’Alpheus un’altra cultura della rete
L’undicesimo festival internazionale delle tecnologie della visione stava per saltare, ma si farà. Artisti provenienti da Francia, Brasile, Giappone e altri 40 paesi si incontreranno a Roma per un evento di rilevanza internazionale
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 maggio 2012
Il 31 maggio comincia a Roma il Live Performers Meeting, in un’altra sede. Dopo il rifiuto del Comune di Roma di concedergli come promesso gli spazi della Pelanda, il meeting è stato spostato all’Alpheus all’ultimo minuto. Quest’anno è gemellato col Messico, ed ha messo insieme oltre 500 artisti, videojockey, videomakers, performers e “thinkers” da 43 paesi diversi. LPM, Live Performers Meeting, è un evento nato dal basso, a Roma, grazie a FLxER, un free software creato nel 2000 che ha aggregato intorno a sè artisti e creativi in tutto il mondo in un social network in carne ed ossa diventando il più importante evento del Progetto Cultura della EU che lo finanzia con un contributo a cinque cifre.
Eppure aveva corso il rischio di saltare per la lentezza della burocrazia e per le indecisioni della politica. “Eravamo in attesa di un’assegnazione gratuita e quindi abbiamo investito tutti i fondi nell’ospitalità degli artisti e anticipato molte spese. Poi ci hanno chiesto dei soldi che non avevamo per affittare gli spazi comunali e stava per saltare tutto”, ha dichiarato Gianluca del Gobbo, l’ideatore del meeting. “ Per fortuna abbiamo trovato la disponibilità dell’Alpheus a ospitarci e dovuto ripensare tutta la logistica. Ma ce l’abbiamo fatta”. Continua a leggere La Repubblica: Al via il Live Performers Meeting. All’Alpheus un’altra cultura della rete
Emergency: Sorvegliare e punire Govtrack.us e Openparlamento.it, due siti per controllare la politica
Privacy e controllo: Chi controlla i controllori?
di Arturo Di Corinto per E-il mensile di Emergency Giugno 2012
La Electronic Frontier Foundation ha pubblicato ad aprile un rapporto sulla vendita di apparati di censura e sorveglianza ai regimi autoritari da parte di aziende americane ed europee. Software per trascrivere i messaggi di testo dei cellulari, apparati di registrazione delle chiamate vocali, sistemi di intercettazione delle email e delle chiamate via skype, costituiscono una terribile minaccia per i dissidenti che attraverso la tecnologia comunicano e si organizzano. I paesi che acquistano tali tecnologie attraverso triangolazioni di difficile tracciamento sono gli stessi che Reporter senza frontiere elenca ogni anno tra i “Nemici di Internet”, come Bahrein, Siria, Iran, Cina, Cuba, eccetera.
Il presidente Obama il 23 aprile ha emanato un ordine esecutivo in base al quale chiunque fornisca a Iran e Siria tecnologie che possono violare i diritti umani sia sottoposto a embargo finanziario e impedito di entrare negli Stati Uniti. E gli altri paesi? Prova a occuparsene il Congresso americano.
Una sottocommissione della Camera ha infatti proposto il Global Online Freedom Act, per limitare l’esportazione di tecnologie che “servono allo scopo primario” di sorvegliare o censurare i cittadini nei paesi nemici di Internet. La sua discussione però non è nemmeno calendarizzata al contrario della Cyber Intelligence Sharing and Protection Act, una legge che consente di monitorare il traffico online di tutti gli utenti americani per motivi di sicurezza e che ha ottenuto un binario preferenziale. Gli attivisti hanno chiesto a Obama di porvi il veto. “Chi scambia la sicurezza con la libertà non merita né l’una né l’altra”, lo diceva già il presidente americano Thomas Jefferson. Limiti, contraddizioni e complessità della democrazia, si dirà. Intanto per sapere come va a finire basta controllare lo stato di avanzamento delle leggi con Govtrack.us che addirittura ne spiega spirito e applicazione. In Italia, di seguire proposte, votazioni ed emendamenti parlamentari se ne occupa Openparlamento.it. Anche i cittadini possono “sorvegliare” i governanti.
La Repubblica: Agcom, spunta il bocconiano. Le strategie per i 4 consiglieri
Agcom, spunta il bocconiano
le strategie per i 4 consiglieri
In uno scenario parlamentare confuso ecco un nome per guidare l’Agcom. Angelo Marcello Cardani sarebbe l’uomo a cui Monti darebbe la presidenza per garantire l’efficacia e l’autorevolezza dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. I partiti si azzuffano e Berlusconi chiede garanzie. Ma la società civile vuole dire la sua di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 maggio 2012
Presidenza Agcom, il nome c’é. Si tratterebbe di Angelo Marcello Cardani. Professore associato di Economia politica, già membro del Gabinetto del Commissario europeo Mario Monti, all’epoca responsabile per il mercato interno, servizi finanziari e tassazione, e poi capo di Gabinetto aggiunto con lo stesso per le politiche della concorrenza. Cardani è un bocconiano – come molti nell’attuale governo – ha una caratura internazionale e importanti esperienze di management con le Nazioni Unite. Scrive per il quotidiano di informazione economica e finanziaria LaVoce.info.
Quindi il suo nome è già un programma. La prossima Agcom infatti dovrà occuparsi di questione spinose relative al mercato e alla concorrenza e Monti non vuol correre rischi. Secondo alcune indiscrezioni l’avrebbe chiarito a Berlusconi nel faccia a faccia di due giorni fa, con l’ex premier televisivo che di rimando avrebbe lasciato a intendere che a questo punto gli spettano due commissari in Agcom, quello riservato al PDL e pure quello riservato alla Lega per la quale avrebbe già barattato uno scambio in Rai. Due commissari per non trovarsi sotto quando l’Agcom dovrà affrontare i temi del Sic, del mercato pubblicitario, della gara per le frequenze televisive e, forse, anche per la liberalizzazione del servizio postale. Con un consigliere nominato dall’UDC, si parla di Gianluca Volontè e non più di De Laurentiis, comodo in Rai, i due commissari potrebbero convergere su tutta una serie di questioni e avere la maggioranza anche con un presidente eventualmente contro, o tutt’al più fare guerriglia in casa Agcom. Il Pd rimarrebbe col cerino in mano di fronte a una maggioranza politica a geometria variabile che potrebbe anche diventare espressione di una futura maggioranza parlamentare e governativa alle prossime elezioni. Continua a leggere La Repubblica: Agcom, spunta il bocconiano. Le strategie per i 4 consiglieri
Le associazioni chiedono trasparenza nelle nomine dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Trasparenza all’Agcom
Le associazioni chiedono trasparenza nelle nomine dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Dibattito Pubblico
Lunedì 21 maggio 2012
ore 16 sala conferenze della Federazione Nazionale della Stampa FNSI
corso Vittorio Emanuele II, 349 Roma
L’Autorità Garante dei dati personali e l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sono scadute.
Rinnovare senza trasparenza le cariche dei loro componenti è un fatto gravemente lesivo della democrazia. Queste istituzioni si occupano di diritti fondamentali come la privacy, di beni comuni, come le radiofrequenze, di mercato e di libera concorrenza nel servizio postale come in quello radiotelevisivo.
Poichè l’indipendenza e la competenza delle personalità chiamate a governare tali istituzioni influenzerà la qualità della democrazia nel nostro paese negli anni a venire, le associazioni per la libertà e il pluralismo dell’informazione, i cittadini, chiedono un ampio dibattito pubblico per discutere del metodo e del merito delle relative candidature.
Nonostante la mobilitazione in rete, sordi ai numerosi appelli provenienti dal mondo della politica e della cultura per scelte pubbliche e trasparenti, i principali gruppi parlamentari vogliono votare i componenti dell’Agcom già mercoledì 23 maggio alla Camera senza aver dichiarato al paese i criteri in base ai quali hanno scelto i loro candidati.
Le associazioni sottoscritte ritengono che non sia accettabile che le candidature delle personalità chiamate a governare queste istituzioni di garanzia siano decise nel chiuso delle segrete stanze e chiedono invece di applicare criteri di trasparenza e meritocrazia nella loro indicazione.
Facendo propria la richiesta della Open Media Coalition di conoscere le candidature finora giunte e chiedendo ai partiti di fare un passo indietro nell’indicazione dei futuri componenti delle Autorità, le associazioni chiedono al Presidente del Consiglio dei Ministri, sen. Mario Monti, di superare le vecchie logiche spartitorie e ridare al paese la necessaria fiducia in queste importanti istituzioni.
Promotori (Segue):
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La Repubblica: L’agenda dell’Agcom del futuro
L’agenda dell’Agcom del futuro
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 maggio 2012
SONO MOLTE le questioni di cui dovrebbe occuparsi l’Agcom già dal prossimo consiglio. Innanzitutto lo sviluppo delle reti di nuova generazione e la relativa attività di segnalazione e indirizzo al Governo con l’individuazione di misure regolamentari adeguate a favorire sia lo sviluppo delle reti a banda larga che di quella “ultralarga”, e poi l’individuazione delle necessarie misure per assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi d’accesso all’ingrosso della rete fissa e ai servizi accessori.
Successivamente dovrà occuparsi dell’applicazione delle politiche sullo spettro radio adottate dalla Commissione europea con conseguente valorizzazione delle risorse frequenziali e una efficace promozione della concorrenza sulla base della neutralità dei servizi; dovrà quindi stilare un piano per liberare altre frequenze destinate allo sviluppo delle reti a larga banda senza fili. Continua a leggere La Repubblica: L’agenda dell’Agcom del futuro
La Repubblica: Agcom, democrazia e regole. Verso l’era del dopo Calabrò
Agcom, democrazia e regole
verso l’era del dopo Calabrò
Il 19 maggio scade in mandato senza accordo sulla sua composizione. I consiglieri passano da 8 a 4, il presidente lo nominerà il governo. Quintarelli è il candidato che arriva dal web, ma più in generale è forte la voglia di trasparenza in un organismo così importante per il futuro del paese di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 Maggio 2012
L’AUTORITA’ per le Garanzie nelle Comunicazioni, Agcom 1, è in scadenza. Il 19 maggio conclude il suo mandato senza che si sia trovato all’interno dei partiti e quindi in Parlamento, l’accordo sui nomi dei consiglieri che dovranno comporne il nuovo Consiglio. Fatto nuovo dalla creazione dell’Autorità, motivato da due questioni. La prima è la riduzione del numero di componenti del consiglio da 8 a 4, più il presidente di nomina governativa, che rende difficile rispettare gli equilibri parlamentari nell'”indicazione” dei nominandi, la seconda riguarda invece l’ampiezza e la complessità delle tematiche che dovrà affrontare.
La nuova Authority ha infatti tre patate bollenti per le mani in un anno che si prospetta difficile, sia dal punto di vista economico – c’è la crisi – che da un punto di vista politico – ci sono le elezioni. Le patate bollenti sono il regolamento per l’assegnazione delle frequenze tv a titolo oneroso dopo la revoca del beauty contest; l’attribuzione del valore dell’ultimo miglio Telecom, la delibera sul copyright. Più gli scampoli di questioni relative alle liberalizzazioni postali e altre “minuzie” come banda larga, wireless, Sic, Auditel, net neutrality, e-democracy e agenda digitale. Continua a leggere La Repubblica: Agcom, democrazia e regole. Verso l’era del dopo Calabrò
La Repubblica: Copyright, la grande minaccia del Tppa. “Saremo costretti a pagare due volte”
Copyright, la grande minaccia del Tppa
“Saremo costretti a pagare due volte”
L’allarme delle associazioni per la libertà della Rete: il nuovo accordo commerciale in discussione a Dallas minaccia i diritti degli utenti. Secondo gli osservatori rischia di essere peggiore dell’Acta perché, tra le altre cose, prevede l’allungamento della durata temporale del copyright fino a 120 anni di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 maggio 2012
Questa settimana a Dallas numerose rappresentanze di diversi paesi stanno negoziando nuove regole per Internet – comprese alcune norme sulla proprietà intellettuale che potrebbero soffocare la libertà d’informazione online. L’accordo commerciale Asia-Pacifico, TTP, Trans-Pacific Partnership Agreement, questo è il trattato in via di definizione, potrebbe infatti rivelarsi peggiore dell’ACTA creando nuovi standard per l’applicazione di brevetti e copyright.
Il TPP è infatti un accordo di libero commercio che ha l’obiettivo di rimuovere “ostacoli” commerciali come le tariffe doganali e le quote d’importazione per facilitare commercio ed investimenti nella regione Asia-Pacifico. Ma contiene alcune norme pericolose per la rete intesa come piattaforma commerciale per la produzione e la vendita di beni, merci e servizi. Secondo alcuni osservatori, tra cui la Electronic Frotier Foundation, somiglia all’accordo anticontraffazione (ACTA) e alla proposta di legge nota come SOPA (Stop Online Piracy Act), visto che nel capitolo sulla proprietà intellettuale ne ricalca le raccomandazioni. Continua a leggere La Repubblica: Copyright, la grande minaccia del Tppa. “Saremo costretti a pagare due volte”
Libro: Come si fa. Tecniche e prospettive di rivoluzione
Come si fa. Tecniche e prospettive di rivoluzione
a cura di Franco Berardi Bifo e Valerio Monteventi
Manni Editori – Anno 2012, 256 pp. ISBN 978-88-6266-414-1
“Occorre inventare le forme efficaci di azione perché questo movimento insolvente (o indignato o anticapitalfinanziario o chiamalo come ti pare) possa crescere, difendersi, costruire l’autonomia della società dal capitalismo finanziario, che la sta distruggendo.”
Dalla quarta di copertina: I movimenti di protesta si stanno diffondendo in tutto il mondo. Ma le battaglie di opposizione al sistema sembrano non aver ancora trovato gli strumenti per un’azione efficace.
Alcune proposte arrivano da questo volume che analizza teorie e metodi alla base delle rivolte del ventesimo secolo: lo sciopero e il sabotaggio, il guevarismo, la resistenza e la guerriglia, il boicottaggio e le pratiche dell’obiettivo, la non violenza, il media-attivismo e l’info-hacking, il subvertizing e le occupazioni, fino alla creazione di reti di solidarietà e al suicidio.
Obiettivo finale: capire il passato per proporre una forma nuova e adeguata della rivoluzione oggi.
Saggi di Franco Berardi Bifo, Valerio Monteventi, Lucia Berardi, Arturo Di Corinto, Tommaso De Lorenzis, Valerio Evangelisti, Andrea Gloppero, Antonio Moscato.
Incontri: Beni Comuni Digitali, un’opportunità per l’Agenda digitale europea e locale
il Comune di Bologna in collaborazione con “Transeuropa Festival” organizza
Beni Comuni Digitali, un’opportunità per l’Agenda digitale europea e locale
sabato 12 maggio 2012, dalle 17 alle 19
all’Urban Center della biblioteca Salaborsa (2° piano), piazza Nettuno 3, Bologna
Al workshop intervengono:
· Arturo Di Corinto, giornalista La Repubblica
· Marco Trotta, Garante partecipazione, Agenda Digitale Bologna
· Enrico Petazzoni, Laboratorio Urbano, Bologna
· Andrea Zanni, Wikimedia Italia
· Antonella Guidazzoli, CINECA
Incontri: Cyber Rights Day #2: Hacktivismo e alternative della Rete
Cyber Rights Day #2: Hacktivismo e alternative della Rete
Venerdì 11 Maggio – ore 16
Facoltà di Scienze, Pisa
Chi governa il Web? Quali sono le forze politiche in gioco nel controllo del più grande mezzo di informazione attuale? E come possono i movimenti di oggi utilizzare al meglio le potenzialità della tecnologia non solo per difendere i diritti digitali ma anche come strumento nelle lotte reali e quotidiane?
A queste e ad altre domande proveremo a dare una risposta Venerdì 11 Maggio, alla seconda Cyber Rights Day, con Arturo Di Corinto ed altri internauti provenienti da esperienze di mediattivismo, tra cui il collettivo Autistici/Inventati!
Seguici su Facebook o su www.eigenlab.org o segui il tag #eigenlab su Diaspora per ulteriori informazioni a riguardo!
Incontri: Teatro Valle “La voce, il corpo, la tecnologia al tempo del Web War Warning”
Teatro Valle, Roma, Giovedì 10 maggio h. 17:30 – 19:30
TEATRO E NUOVI MEDIA #3
“LA VOCE, IL CORPO E LA TECNOLOGIA al tempo del Web War Warning”
Il terzo incontro del ciclo TEATRO E NUOVI MEDIA al Teatro Valle Occupato
prende IL CORPO come elemento centrale della riflessione sul rapporto con le nuove tecnologie. Quindi la voce, il movimento del performer ma anche il corpo degli attivisti della rete.
Presenteremo la rivista LOOP che fa di questi temi il focus dell’ultimo numero.
Incontreremo Roberto Latini che nella sua poetica ha spesso fatto uso di macchine sceniche digitali.
Discuteremo con esperti dei linguaggi della rete, del teatro e del contemporaneo:
intervengono
Arturo Di Corinto (giornalista, scrittore e psicologo cognitivo)
Luciano Ummarino ( caporedattore Loop)
Antonella Ottai (docente del Dipartimento Storia delle Arti e Spettacolo, Sapienza)
Maia G Borelli (studiosa di teatro contemporaneo)
Roberto Latini e Gianluca Misiti (Fortebraccio Teatro)
= FSFE Newsletter – Maggio 2012 =
= FSFE Newsletter – Maggio 2012 =
[Read online: http://fsfe.org/news/nl/nl-201205.it.html ]
== 54 eventi DFD e un commissario europeo in manette ==
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