Wired: “Liberiamo i dati” per essere migliori

copertina_novembre_2010_6046Rrendiamoci la Rete! Perché l’Italia ha bisogno di ampliare la sua connessione a Internet se vuole costruire il proprio futuro
“Liberiamo i dati”
Arturo Di Corinto per Wired – n.21 Novembre 2010 –

Wired – pagina 81
«Se lo costruisci, le persone verranno» è uno degli motti ricorrenti di Internet. E su questo fronte, i dati della Pubblica amministrazione e i dati pubblici in generale possono diventare un fortissimo motore di sviluppo della Rete se resi disponibili online. Questi dati hanno molteplici stakeholder e, se opportunamente organizzati, possono diventare informazione e ricchezza. Imprenditori e geologi, ad esempio, sono interessati ai dati geografici per meglio capire dove è più opportuno avviare un’impresa o dove è sconveniente costruire, mentre i ricercatori sociali chiedono dati sugli abbandoni nella scuola. Ma ci sono due tipi di dati per ai quali ogni cittadino deve rivendicare il pieno accesso: le informazioni del patrimonio culturale e i dati che riguardano la politica. Questi sono dati cruciali per superare le barriere (economiche e architettoniche) e sono un motore di sviluppo economico, ma anche un fatto di identità e coesione sociale. Poter sapere come e con chi vota il parlamentare che abbiamo eletto serve, invece, a monitorare ed eventualmente indirizzare verso scelte responsabili. Un primo esperimento in questo senso è Openpolis.it, un database della storia di 127 mila politici italiani in carica (dai consiglieri comunali agli eurodeputati) costruiti con dati pubblici, ma non per questo noti, da una community di circa 10mila utenti negli ultimi tre anni.
— arturo di corinto, Università La Sapienza

= Stop alla pubblicità al software proprietario: via gli annunci dai siti pubblici! =

[permanent URL : http://www.fsfe.org/news/2010/news-2010-11-02-01.it.html]

Un mese, una campagna, un obbiettivo: sbarazzarsi delle pubblicità
a software non libero sui siti web pubblici. In quattro settimane,
la FSFE ha ricevuto segnalazioni riguardanti 2162 istituzioni
Europee[1] che pubblicizzano lettori PDF non liberi. Oltre ai 305
attivisti che hanno partecipato alla ricerca, 1500 persone, 46
aziende e 38 organizzazioni hanno firmato la nostra Petizione
per la rimozione della pubblicità a software proprietario sui siti
delle istituzioni pubbliche[2]. Per il momento la caccia è finita,
ora è tempo di inseguire quei siti che incoraggiano i visitatori a
mettere a repentaglio la propria libertà. È il momento di
eliminare la pubblicità! Continua a leggere = Stop alla pubblicità al software proprietario: via gli annunci dai siti pubblici! =

= FSFE Newsletter – November 2010 =

(Aiutaci a raggiungere più persone nella loro lingua madre. Unisciti al
team italiano di traduttori http://fsfe.org/contribute/translators/.)

= FSFE Newsletter – November 2010 =

[Permanent URL: http://www.fsfe.org/news/nl/nl-201011.en.html]

This edition explains how we counter the lobby work of proprietary
organisations at the European level, what we do at the United Nations
level to inform more people about the dangers of software patents,
what we are doing to get rid of non-free software advertisement on
public websites, and what you can do to make a change.
Continua a leggere = FSFE Newsletter – November 2010 =

Conferenza europea sugli aspetti legali del software libero

COMUNICATO STAMPA
http://www.softwarelibero.it/EOLE_2010

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La terza conferenza europea sugli aspetti legali del software libero
si terrà a Torino il 29 e il 30 novembre 2010
=========================================

La terza edizione dell’European Open Source and Free Software Law Event
(EOLE), dal titolo “Liberare il Software nel settore pubblico”, si terrà a
Torino il 29 e 30 novembre 2010. La conferenza annuale, che in questa
edizione è sponsorizzata dall’Associazione per il Software Libero, è
organizzata da un gruppo di avvocati di diversi paesi europei e quest’anno
tratterà con particolare attenzione i molteplici aspetti relativi all’uso ed
allo sviluppo del Software Libero nella Pubblica Amministrazione. Continua a leggere Conferenza europea sugli aspetti legali del software libero

FSFE newsletter = 2286 siti pubblici promuovo software non liberi =

= 2286 siti pubblici promuovo software non liberi =

[permanent URL : http://www.fsfe.org/news/2010/news-20101018-01.it.html]

Durante la campagna della Free Software Foundation Europe per
pdfreaders.org[1], gli attivisti per il Software Libero da 41 paesi
diversi hanno segnalato 2286 istituzioni del settore pubblico che
promuovono lettori PDF non liberi sui propri siti web. Ora, FSFE
contatterà queste istituzioni cercando di fare rimuovere il maggior
numero possibile di pubblicità ai lettori non liberi prima della fine
dell’anno. I progressi saranno riportati nella lista delle istituzioni
segnalate[2].
Continua a leggere FSFE newsletter = 2286 siti pubblici promuovo software non liberi =

È uscito “È FINITA”, il nuovo disco dei Rein

M1.2.2Esce oggi, 15 ottobre 2010, il terzo episodio discografico dei Rein, intitolato “È finita”.
Il nuovo disco porta il folk-rock del gruppo romano ad una svolta ecologista e decrescista. Il gruppo affronta infatti le tematiche legate ad una critica dura e poetica della società del consumo; un occhio alle rovine fumanti di un sistema crollante o già crollato, e un altro alla speranza di una rinascita nel segno dell’ambientalismo, dell’empatia e della decrescita.

La scelta di rendere a Impatto Zero la produzione del cd, lo showcase e il concerto di presentazione, arriva pertanto come logica conseguenza di un percorso culturale e artistico che rilancia la prospettiva di un “altro mondo possibile”, ripartendo dalla buona prassi della sostenibilità, sviluppata attraverso lo strumento della “compensazione”: le emissioni di Co2 causate dalla produzione dell’opera sono infatti state compensate attraverso la creazione e la tutela di foreste in crescita in Madagascar.

“È finita” prosegue il percorso di un collettivo che da sempre studia e sviluppa le possibilità di fusione della tradizione folk-popolare con la musica contemporanea.

Anche in questo caso i Rein confermano il loro legame con il mondo del Copyleft: attraverso l’innovativa licenza DOC “È finita” sarà liberamente scaricabile e scambiambile sul web. Da oggi, 15 ottobre, il nuovo disco dei Rein è infatti disponibile sul portale di musica copyleft JAMENDO.

Gli stessi presupposti legati all’ecologismo e alla sostenibilità hanno spinto i Rein a rinunciare ad una classica distribuzione nei negozi di dischi. “È finita” potrà essere scaricato dal web oppure acquistato online sul sito del settimanale CARTA. In questo modo le uniche copie che lasceranno i magazzini saranno quelle realmente destinate alla vendita, in questo modo saranno contenuti gli sprechi e gli inquinamenti addizionali legati ad una normale distribuzione.

Anticipato dal videoclip del singolo “Sul tetto“, realizzato da Marcello Saurino e Enrico Barile, il disco “È finita” sarà presentato con un lungo tour italiano ed europeo, organizzato con OTRlive in Italia e con Patchanka-Booking Agency in Germania. Sono in calendario diverse date tedesche già nel mese di Ottobre (con una doppia tappa a Berlino), la presentazione romana al Circolo degli Artisti il 5 Novembre, e una lunga serie di date sparse per tutta la penisola

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È FINITA
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Scarica su Jamendo => Jamendo
Acquista il cd per posta su Carta => CARTA
www.rein99.it

I nemici della rete a Open Mind

om2010corinto

16 ottobre 2010: presentazione di “I nemici della Rete” a San Giorgio a Cremano.

All’interno della 5 edizione di OpenMind – incontri e seminari su software libero e informatica consapevole – presentazione de “I Nemici della Rete”, libro scritto a quattro mani da Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli, tenuta da Arturo Di Corinto.
ema del libro è l’arretratezza della Rete in Italia e l’esame di quali siano le cause che provocano questo ritardo, che corre sempre più il rischio di trasformarsi in un gap strategico e di competitività nei confronti dei nostri vicini europei.

Alla presentazione interverranno Giorgio Zinno, Giovanni Carbone, Daniel Donato e Roberto Dentice.

http://www.tavernadelpinguino.org/

SALVARE IL WEB DALLE REGOLE

SOLEMI02: SPECIALE_3D-NOVA24-01 <INFOPDF -1 > ... 23/09/10SALVARE IL WEB DALLE REGOLE
Arturo DI Corinto da Vilnius (Lithuania)
per Per Il Sole 24 ore del 22 settembre 2010

Perché ogni anno si riunisce l’Internet Governance Forum? «Internet modella tutte le tecnologie di comunicazione del nostro tempo». È la risposta, a Vilnius, del commissario europeo Neelie Kroes. Del resto la comunicazione è un bisogno umano fondamentale. Per questo occorre occuparsi di come sarà l’internet del futuro. Meno chiaro è chi e come debba governare il processo della sua evoluzione.
Molti sperano nell’avvento di un sistema di regole chiare, universali e condivise. La Dynamic Coalition on Internet Rights and Principles nata dall’Igf ha pubblicato un manifesto che ha suscitato vasto interesse e qualche fischio. I brasiliani hanno scritto una costituzione per internet. L’Association for Progressive Communication pubblicizza il suo decalogo per le libertà. E l’Italia ha rilanciato l’idea di una grande consultazione pubblica sul tema.
Per il ceo dell’Icann, Bob Beckstrom: «Internet funziona. Quindi che funziona una governance basata su consenso e scarsa regolamentazione». La European Broadcasting Union risponde: «Bisogna ragionare su obblighi e condizioni di servizio: i vecchi media hanno una governance, i nuovi no». Ma c’è anche la posizione di imprese come Apple, Microsoft e Google. Non vogliono una regolamentazione della rete, anche se non lo dicono, e fanno lobby. Richard Allan, di Facebook, dice: «Non è vero che internet non ha regole. Le regole ci sono e noi le rispettiamo». Continua a leggere SALVARE IL WEB DALLE REGOLE

La rete è democratica?

La democrazia e internet. Un’utopia possibile? Videointervista ad Arturo Di Corinto (di Luca Galassi)

Emergency: La rete è democratica?
Arturo di Corinto e Stefano Rotodà si sono confrontati su un tema attualissimo

di Costanza Baldini

Democrazia in Rete, l’utopia possibile. Una questione di politiche che tutelino la sua natura libertaria e di equilibri con altri diritti, come quello alla privacy

DIRITTI UMANI NODO DEL WEB

SOLEMI02: SPECIALE_3D-NOVA24-01 <INFOPDF -1 > ... 09/09/10DA VILNIUS
ARTURO DI CORINTO
Per Il Sole 24 ore del 16 settembre 2010

L’Internet governance forum (Igf), ovvero gli stati generali di Internet in corso a Vilnius per il quinto anno consecutivo, ha raggiunto i suoi primi risultati. Il primo è stato quello della paziente e delicata costruzione di una consapevolezza planetaria dell’importanza di Internet per lo sviluppo economico e sociale insieme alle misure necessarie per garantirne affidabilità, sviluppo e sicurezza. A dimostrazione di ciò, la richiesta, da parte del segretariato generale delle Nazioni Unite di prolungare gli incontri dell’Igf per altri cinque anni e approdare a un nuovo summit mondiale della società dell’informazione nel 2015 con il mandato di «creare una società dell’informazione inclusiva, centrata sulle persone e orientata allo sviluppo, ma rispettosa dei diritti umani universali e delle libertà fondamentali». Ulteriore prova di tale consapevolezza crescente è il moltiplicarsi di conferenze regionali (Africa, Latinamerica, Caraibi), dei capitoli nazionali dell’Igf in molti paesi (Danimarca, Olanda, Spagne, Italia) che hanno adottato sia le tematiche che l’approccio multistakeholder propri del forum. Continua a leggere DIRITTI UMANI NODO DEL WEB

STATEMENT BY THE DELEGATE OF THE ITALIAN MINISTER OF PUBLIC ADMINISTRATION TO IGF MEETING IN VILNIUS

STATEMENT BY THE DELEGATE OF THE ITALIAN MINISTER OF PUBLIC ADMINISTRATION
TO IGF MEETING IN VILNIUS
Claudio Lenoci, Delegate of the Minister of Public Administration

The Italian delegation and the Italian Minister of Public Administration
attach great importance to the IGF Meeting of Vilnius.
On many questions, as for instance access to the Internet, our Government
recently took concrete actions during the 2009 G8 Meeting under Italian
presidency, and initiatives have successively been taken on by the
Minister of Innovation Minister Brunetta through the promotion of
e-government projects with many developing countries in the Mediterranean
area usefully contributing to strengthen the prospects for access in a
context of cooperation and collaboration. Continua a leggere STATEMENT BY THE DELEGATE OF THE ITALIAN MINISTER OF PUBLIC ADMINISTRATION TO IGF MEETING IN VILNIUS

= FSFE: Stop alla pubblicità ingiusta – convinci il tuo governo a promuovere lettori liberi di PDF! =

= FSFE: Stop alla pubblicità ingiusta – convinci il tuo governo a promuovere lettori liberi di PDF! =

[http://www.fsfe.org/news/2010/news-20100913-01.it.html]

La Free Software Foundation Europe invita tutti gli Europei a cercare pubblicità di lettori PDF proprietari sui siti dei propri governi e di segnalarceli [1]. FSFE ha preparato anche una petizione [2] per chiedere la fine di questa pratica pubblicitaria, ed incoraggia il pubblico a firmarla.

“Ogni volta che i siti web di Stato rimandano ad applicazioni non libere e favoriscono i visitatori ad utilizzarle, incoraggiano inutilmente i cittadini a buttar via la loro libertà”, dice Karsten Gerloff, Presidente di FSFE.

Come dimostrano siti web quali pdfreaders.org, Software Liberi per leggere PDF esistono per tutti i principali sistemi operativi. I Fellow della FSFE hanno lanciato il progetto nel 2009 come risposta all’abitudine degli enti pubblici di pubblicizzare prodotti non liberi sui propri siti.

Il coordinatore della Fellowship di FSFE, Matthias Kirschner, commenta: “Cosa pensereste se un segnale autostradale dicesse ‘Avete bisogno di una Volkswagen per percorrere questa strada. Contatta la tua concessionaria Volkswagen per una prova di guida gratuita’? Quando si tratta di lettori PDF, sembra che i governi lo ritengano accettabile.”

Queste pubblicità danno un iniquo vantaggio a qualunque prodotto proprietario suggeriscano, e sono spesso accompagnate da dichiarazioni inaccurate che fanno sembrare tali applicazioni come le uniche alternative possibili.

La ricerca inizia il 13 settembre, e continuerà fino al 17 ottobre 2010. I premi saranno assegnati alla fine di ottobre agli individui e ai gruppi che hanno segnalato il maggior numero di pubblicità a software proprietari sui siti governativi.

Buona caccia!

1. www.fsfe.org/campaigns/pdfreaders/pdfreaders.it.html
2. www.fsfe.org/campaigns/pdfreaders/petition.it.html
3. pdfreaders.org”>http://pdfreaders.org/”>pdfreaders.org

== Che cos’è la Free Software Foundation Europe ==

La Free Software Foundation Europe (FSFE) è una organizzazione non governativa e senza fini di lucro attiva in molti paesi Europei e impegnata in attività a livello globale. L’accesso al software determina chi può far parte di una società digitale. Al fine di assicurare un’equa partecipazione nell’era dell’informazione e una libera concorrenza, la Free Software Foundation Europe (FSFE) si dedica alla diffusione del Software Libero, che è definito dalle libertà di usare, studiare, modificare e copiare il software. Portare all’attenzione del pubblico questi temi, dare solide basi politiche e legali al Software Libero e assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software Libero, sono temi centrali per la FSFE fin dalla sua fondazione nel 2001.
http://www.fsfe.org/

Wikileaks: quando trapela la notiza

logo peace reporter

Wikileaks: quando trapela la notiza
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter di ottobre

Amnesty International ha insignito nel 2009 Wikileaks del premio “International Media Awards” riconoscendone la meritoria azione informativa nel campo dei diritti umani.
Wikileaks è un sito che pubblica informazioni che i governi tendono a mantere segrete e per questo si autorappresenta come un sito anticorruzione. Fondato da un gruppo di giornalisti e attivisti per i diritti umani europei e americani, teologi della liberazione brasiliani e dissidenti cinesi e iraniani, Wikileaks è stato spesso alla ribalta anche per le modalità di raccolta di informazioni privilegiate e top secret che possono essere inviate al suo sito in assoluta segretezza grazie all’uso della crittografia. Un team di volontari organizza e pubblica queste notizie garantendo la segretezza, l’affidabilità e la sicurezza delle fonti, mentre un gruppo di hacker distribuito ai quattro angoli del pianeta si occupa della sicurezza del sito e di chi lo contatta.

Wikileaks due mesi fa ha pubblicato gli “Afghan war diaries” che hanno messo in grande imbarazzo l’amministrazione Usa rendendo noti 76 mila documenti di intelligence circa le (pessime) modalità di gestione del conflitto afgano. Ed é subito scoppiata la polemica, ma senza che nessuno mettesse i dubbio direttamente la veridicità dei contenuti pubblicati. C’è stato chi ha accusato Wikileaks di “intelligenza col nemico”, chi di ingenuità e manipolazione, scorrettezza giornalistica e finanche attentato alla sicurezza dello stato. Mentre i suoi sostenitori e lettori aumentavano di numero, è stata avviata una vera e propria campagna di delegittimazione nei confronti dell’organizzazione no profit e del più celebre dei suoi fondatori, l’australiano Julian Assange, accusato di stupro da due donne che hanno poi ritrattato. Ma se indagare sulla fondatezza dell’accusa di stupro ci porta nel terreno delle più classiche cospirazioni, la seconda accusa necessita di essere approfondita. Continua a leggere Wikileaks: quando trapela la notiza

UN CODICE AZUNI PER FARE RETE

SOLEMI02: SPECIALE_3D-NOVA24-01 <INFOPDF -1 > ... 02/09/10UN CODICE AZUNI PER FARE RETE
Arturo Di Corinto
per Il sole 24 ore del 2 settembre 2010

Stefano Rodotà, presidente del comitato italiano per la Governance di Internet aveva detto: “per immaginare nuove regole per Internet potremmo fare come con il codice marittimo redatto da Domenico Alberto Azuni: formalizzare un corpus delle consuetudini d’uso di questa risorsa comune e condivisa che è Internet”. Mentre imperversa il dibattito sui diritti e doveri di Internet, nell’agosto 2010, ad un mese dal nuovo Internet Governance Forum di Vilnius, lo staff del ministro Brunetta rilancia l’idea di un “codice Azuni per la rete” offrendone una versione beta alla consultazione popolare sul sito azunicode.it. Non è una proposta di legge, ma una sorta di call for papers per raccogliere pareri e best practices sul mondo di Internet, un pre-codice, insomma, e raffinare le proposte fin qui fatte per una regolamentazione dal basso della rete da portare, forse, all’Onu.
Il gruppo di lavoro che ha stilato la versione beta del Codice Azuni è fatto da alcuni importanti professionisti e molti soggetti governativi, qualche professore, ma si sente la mancanza delle imprese e delle loro rappresentanze di categoria. Anche i parlamentari, fatta eccezione per Palmieri della Pdl, sono assenti. Eppure l’Italia, già protagonista di un importante accordo con il Brasile che impegnava i due paesi a investire nella tutela della libertà in rete, per garantire standard e interoperabilità dei dati, sicurezza e libera concorrenza online, era stata al centro del dibattito sull’Internet Bill of Rights discusso in seno alle dynamic coalitions dell’Igf. Ora con il codice Azuni forse si potrà dettagliare il percorso fatto fin qui dal World Summit on Information Society di Tunisi del 2005 senza disperdere il patrimonio di relazioni, competenze e conoscenze sviluppato sotto la guida di Stefano Rodotà. Un percorso a cui potrà dare grande slancio l’Igf Italia varato a Cagliari nel 2008 che per ora sembra stare un po’ in disparte, ma che si incontrerà a Roma a fine novembre. Il codice Azuni insomma è un’opportunità per rivedere l’approccio del Belpase verso la rete ed evitare le frammentarie e talvolta improvvide iniziative per regolamentarla finora fallite proprio a causa dell’assenza di un dibattito ampio e plurale. Quello che in molti chiedono è di non ricominciare sempre daccapo, ma di dare continuità istituzionale a un’iniziativa necessaria, che coinvolga veramente tutti, e senza la quale si rischia che sul web valga solo la legge del più forte.

Le regole della neutralità

SOLEMI02: SPECIALE_3D-NOVA24-01 <INFOPDF -1 > ... 02/09/10Le regole della neutralità
Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 ore del 2 settembre 2010

Facebook ha superato la soglia di 500 milioni di utenti. Il web ha superato il trilione di indirizzi unici e per il 2015 si stima che tre miliardi e mezzo di persone saranno collegate a Internet. Aumenta il tempo che gli utenti passano online sui social network (+22%), come pure gli investimenti pubblicitari (11 miliardi di dollari nel 2009) e l’ecommerce. Anche gli stati che praticano la censura e il monitoraggio di Internet secondo Reporters Sans Frontiers sono in crescita, mentre 5 milioni di computer ogni secondo vengono compromessi da consorzi criminali.
In questa situazione si capisce l’importanza che assume il prossimo Internet Governance Forum di Vilnius (dal 14 al 17 setembre), che dovrà tracciare la strada per la rete del futuro e dimostrare l’utilità di un nuovo round quinquennale di incontri che una riunione straordinaria dell’Onu in seduta plenaria dovrebbe annunciare a breve. L’edizione 2010 dell’Igf porta delle novità. I temi sono gli stessi da cinque anni a questa parte, la gestione delle risorse critiche di Internet, la sicurezza, l’apertura, la privacy, l’accesso e la diversità, ma ce n’è uno nuovo, l’Internet governance per lo sviluppo. Il cloud computing e i suoi effetti sull’ambiente sociale e naturale sono invece il tema emergente dell’incontro.
Finite le polemiche sulla gestione dei nomi a dominio grazie alle aperture dell’Icann, il “parlamento di Internet” ha però una grossa grana da affrontare, il tema della net neutrality. Oggi infatti chi decide dove andare e cosa fare su Internet è l’utente, ma come vorrebbero alcune aziende, se viene meno il principio di neutralità – uguale trattamento per ogni bit o richiesta che circola per sue infrastrutture – saranno i proprietari dei cavi e dei server a stabilire velocità e accesso alle sue risorse. Una questione centrale per la democrazia di internet e per la democrazia in generale visto che la rete è ormai tutt’uno con il nostro ambiente sociale. La discriminazione del traffico è pericolosa proprio per la natura ambivalente della rete. Internet è infatti la più grande agorà pubblica della storia del’umanità ma è anche un incredibile strumento di sorveglianza e controllo, uno straordinario mezzo d’espressione, ma anche uno strumento di persuasione e propaganda, un luogo dove esercitare le scelte di liberi consumatori, ma anche uno strumento per indirizzarne i consumi in maniera non trasparente. In questo contesto assume rilevanza la proposta di Bernard Kouchner di dare a Internet “uno statuto legale che rifletta e tuteli la sua universalità”, la vera prorità per la governance di Internet.

La democrazia della rete alla festa nazionale di Emergency

bottoneincontronazionaleDa 7 al 12 settembre, si rinnova a Firenze l’appuntamento per il 9° Incontro Nazionale di Emergency: incontri, mostre fotografiche, spettacoli e conferenze per raccontare Emergency.

Sei giorni per stare insieme – volontari, sostenitori, personale medico, amici e simpatizzanti -, per vedere, capire e confrontarsi.
Filosofi, giornalisti, intellettuali, scrittori, artisti e musicisti sono nuovamente chiamati a raccolta per discutere del lavoro di Emergency e soprattutto dei valori e dei principi che lo ispirano.
Si parlerà di guerra, ma anche di salute, uguaglianza, democrazia, informazione; Si parlerà non solo del “cosa”, ma anche e soprattutto del “come” e del “perché“.

Giovedì 9 settembre
Incontro pubblico h. 18.00
PALAZZO DEGLI AFFARI
PeaceReporter presenta:
LA RETE È DEMOCRATICA?
intervengono

* ARTURO DI CORINTO, Giornalista
* STEFANO RODOTÀ, Giurista
* RICCARDO LUNA, Direttore di Wired
* Modera MASO NOTARIANNI

L’Internet Governance Forum e il Codice Azuni

Joint_Declaration_Brazil-ItalyL’Internet Governance Forum e il Codice Azuni
Gestione della rete: quando tecnica e politica non s’incontrano.
Arturo Di Corinto
20/08/10

La Governance di Internet – cioè la gestione tecnica mondiale della rete delle reti, non il suo governo politico – è oggetto di dibattito pubblico dal 1995, ma solo nel 2003, in preparazione del World summit on information society (WSIS) è diventato un tema istituzionale in seno alla comunità delle nazioni, cioè all’Onu. Nel 2005 il Wsis che si è tenuto a Tunisi ha affrontato il tema della governance di Internet direttamente, a causa della richiesta da parte di alcuni grandi paesi di generalizzare le competenze della governance dell’indirizzamento dei nomi a dominio di Internet per sottrarle al monopolio di fatto dell’Icann americana controllata dalla FCC.
Data la delicatezza e la rilevanza geopolitica del tema – chi fornisce gli indirizzi decide se puoi arrivare a un sito web opure no – a Tunisi si optò per una soluzione diplomatica e si decise di discuterne in un ambito specifico, creando per l’uopo l’Internet Governance Forum, una sorta di “parlamento di Internet” dove gli Stati avrebbero potuto confrontarsi fra di loro e con università, imprese, esperti e associazioni non profit (gli stakeholders), per individuare e praticare le soluzioni migliori utili a garantire crescita e stabilità dell’internet. Continua a leggere L’Internet Governance Forum e il Codice Azuni

END SUMMER CAMP 2K10

myspaced
———- Forwarded message ———-
From: *ascii* <ascii@ush.it >
Date: 2010/8/10
Subject: END SUMMER CAMP 2K10 – September 3rd-5th 2010 – FORTE BAZZERA
(VENICE)
To: admin@endsummercamp.org

END SUMMER CAMP 2K10 – September 3rd-5th 2010 – FORTE BAZZERA (VENICE)
,
ESC 2K10 __)_ I, I wish you could swim
WE (_.-‘ a`-. Like the dolphins
ARE, HERE. (/~~““(/~^^` Like dolphins can swim

Tutti indaffarati, tutti presi.. Presi da cosa? Forse non ci rendiamo
nemmeno conto, di quello che che siamo, di cosa ci circonda, del tempo
che passa, del mondo che cambia. Siamo una volta sola. Continua a leggere END SUMMER CAMP 2K10

We want bandwith

logo peace reporter

We want bandwith. Perchè la banda larga non decolla in Italia
per Peace Reporter di Settembre
Arturo Di Corinto

Internet è la più grande agorà pubblica che l’umanità abbia mai conosciuto, ma non è democratica perché non tutti sanno usarla, non a tutti è consentito accedervi e a dispetto di quello che si pensa è un bene scarso, distribuito nel mondo in maniera ineguale.
Eppure l’accesso a Internet è ormai un corollario fondamentale del diritto alla libertà individuale, perché fornisce quegli strumenti critici attraverso i quali ci si forma un’opinione, e il suo utilizzo è dientata la precondizione per potere esercitare gli altri diritti, come la libertà di opinione e di espressione. Secondo Hamadoun Toure, segretario generale dell’International Telecommunication Union (ITU), «i governi del mondo dovrebbero considerare la rete un’infrastruttura di base, come le strade, lo smaltimento dei rifiuti e l’acqua. Ma l’idea che Internet sia un diritto fondamentale dei moderni è lontana dai nostri lidi. Anche nella ricca Europa solo la Finlandia nel 2009 ha stabilito per legge che a ogni cittadino deve essere garantita ua connessione a 100 Mb, perchè la rete è uno strumento grazie al quale ciascun individuo può allargare le sue possibilità sia di crescita culturale che economica, come previsto dalla Costituzione. Continua a leggere We want bandwith

= FSFE Newsletter – August 2010 =

(Please support us to reach more people in their native language.
Join our Italian translator team http://fsfe.org/contribute/translators/.)

= FSFE Newsletter – August 2010 =

[Permanent URL: http://www.fsfe.org/news/nl/nl-201008.en.html]

The focus of this edition is Free Software in the public sector: on a national level within the United Kingdom, in the Italian region of Bozen, and in the Austrian city of Linz. We introduce a new definition and of mnemonic Open Standards, and invite you to participate in upcoming local Free Software events. Continua a leggere = FSFE Newsletter – August 2010 =

Il “caso” Wikileaks: media, democrazia, informazione

di corinto rai news 2428 july 2010 16:50

Il “caso” Wikileaks: media, democrazia, informazione
Dopo lo scoop di Wikileaks sulla guerra in Afghanistan, si riapre il dibattito su democrazia e nuovi media, anche alla luce del progetto di legge sull’editoria in discussione in Italia. Ne parliamo a Rainews24 con Roberto Reale, Alessandro Baracchini e Arturo Di Corinto.