La Repubblica: Agenda digitale, due anni per modernizzare l’Italia

la-repubblica-it-logoAgenda digitale, due anni per modernizzare l’Italia

Agenda per la semplificazione, decreto per il sistema pubblico di identità digitale, consultazione pubblica sul documento di Crescita Digitale. Il Governo ci mette la faccia per concretizzare la strategia dell’Agenda digitale italiana ma ne sposta in avanti la realizzazione al 2016. I ritardi non saranno più ammissibili

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 13 dicembre 2014

Reingegnerizzare, standardizzare e digitalizzare. Sono tre le parole d’ordine che legano in una trama, fitta di 97 pagine, la strategia per la crescita digitale dell’Italia. Il documento, realizzato dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) con il concorso di Palazzo Chigi, è il compendio più accurato finora prodotto sullo stato dell’arte dell’Agenda digitale italiana ed è sottoposto a consultazione pubblica fino al 20 dicembre. L’Agenda, va ricordato, è il frutto di un forte indirizzo politico voluto dall’Unione Europea nel 2010 e di cui rappresenta la declinazione nazionale. Più precisamente, come riporta il rinnovato sito dell’agenzia, l’Agenda Digitale è una delle sette iniziative principali individuate nella Strategia EU2020 che punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione. Sottoscritta da tutti gli Stati membri che si sono impegnati ad applicarla, ha lo scopo di utilizzare concretamente il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività.
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Wired: Patamu protegge la tua creatività online

wiredlogoPatamu protegge la tua creatività online

Un gruppo di artisti e programmatori ha sviluppato una piattaforma che aiuta a proteggere la paternità di una canzone, di un film, di una sceneggiatura, di una ricerca, di una poesia, di un software o di un libro

Arturo Di Corinto per Wired del 12 dicembre 2014

Difendere la propria creatività senza passare dal notaio? Oggi si può. Per tutelare le proprie opere creative dal plagio e potere rivendicare la paternità di una canzone, di un film, di una sceneggiatura, di una ricerca, di una poesia, di un software o di un libro, adesso è possibile fare tutto online e senza spendere un euro. Con Patamu.com, piattaforma web creata da un team di artisti e programmatori italiani, bastano pochi colpi di click per “marcare” temporalmente un’opera e metterla in una “cassaforte digitale” assolvendo alle regole minime della tutela del diritto d’autore italiano. Garantire l’integrità dell’opera, renderne riconoscibile l’autore e apporre ad essa una data certa di pubblicazione per poterne eventualmente dimostrare la primogenitura – nel malaugurato caso di un plagio successivo alla sua divulgazione – viene fatto attraverso una semplice piattaforma online. Laureandi, dottorandi, grafici, musicisti, scienziati e creativi in genere, già si sfregano le mani nella prospettiva di non vedersi più scippato dal proprio agente, boss o capo dipartimento il lavoro di anni di fatica. Continua a leggere Wired: Patamu protegge la tua creatività online

PESCARA: BACK TO THE FUTURE, IL MEETING DI METRO OLOGRAFIX

mo20zerodayMETRO OLOGRAFIX COMPIE 20 ANNI

L’associazione culturale telematica Metro Olografix compie 20 anni!
Nata a Pescara nel 1994, il 6 e 7 dicembre 2014 festeggia con un evento di promozione culturale completamente gratuito per diffondere cultura hacker, parlare di diritti in rete e programmare il futuro!

http://mo20.olografix.org

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Convegno: Il futuro del digitale. I nuovi professionisti dell’editoria

arturo_bossioIl futuro del digitale. I nuovi professionisti dell’editoria
4 dicembre, ore 16:00
Sala Convegni Link Campus University
Via Nomentana 335, Roma

locandina4dicembre

Si terrà il 4 dicembre a Roma il convegno “Il futuro del digitale. I nuovi professionisti dell’editoria”, per parlare di libri, ricerca e prospettive. Organizzato da WAY TO ePUB, l’incontro ospiterà rappresentanti delle Istituzioni e i lavori saranno conclusi da Cristina Mussinelli, membro IDPF e consulente AIE per il digitale.
L’evento si svolgerà in collaborazione con Link Campus University e sarà patrocinato da Agid – Agenzia per l’Italia Digitale, Presidenza del Consiglio dei Ministri e C3 International.

La Repubblica: Net neutrality, l’Italia: “Accesso alla Rete è diritto fondamentale”. Dietrofront dopo le critiche Ue

la-repubblica-it-logoNet neutrality, l’Italia: “Accesso alla Rete è diritto fondamentale”. Dietrofront dopo le critiche Ue

l sottosegretario di Stato Giacomelli a Repubblica.it: “Obiettivo della nostra azione sono i cittadini”. Decisione sul roaming rinviata al 2015

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 Novembre 2014

L’ITALIA rimedia alle critiche dei ministri dell’Unione Europea sulla ambigua definizione di Net neutrality proposta, Il sottosegretario Giacomelli riafferma il valore di internet come servizio universale. Netta la posizione del Parlamento Europeo secondo cui il traffico in Rete non può essere discriminato.

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L’Espresso: L’attivismo politico? È roba da ridere

lespresso-logoL’attivismo politico? È roba da ridere

Arturo Di Corinto per L’Espresso del 4 dicembre 2014

Gli Yes Men ne hanno combinata un’altra. Con lo Yes Lab perseguono l’obiettivo di aiutare organizzazioni non profit e attivisti digitali a sviluppare azioni e iniziative capaci di attrarre l’attenzione dei media su specifici obiettivi. Gli Yes Man, indimenticabili per le loro performance-parodie all’interno dei meeting dell’Organizzazione mondiale del commercio dove fintamente proponevano di schiavizzare i lavoratori per ottenere maggiori profitti-, teorizzano nei loro laboratori le pratiche decennali cui si ispirano per influenzare la pubblica opinione, facendola ridere. Il “laughtivism”, l’attivismo della risata, è infatti il filo conduttore dei progetti in cui un’organizzazione sindacale, ambientalista, per i diritti civili, prende a bersaglio un’azienda, un politico, una cattiva legge, per influenzare il dibattito, modificare la norma, mettere in mutande un malfattore. Gli Yes Men offrono training a distanza e organizzano brainstorm di pochi giorni su tattiche e strategie da adottare. Hanno anche contribuito a un sito diventato un libro di successo, Beautiful Trouble, che elenca tattiche creative, principi di progettazione, case studies, e inquadramento teorico delle campagne sociali e politiche più efficaci per gruppi e movimenti, dallo sciopero in rete alle occupazioni di luoghi pubblici, dalla “nonviolenza strategica” alle bufale mediatiche. http://www.yeslab.org

Wired: Che cos’è la neutralità della rete e perché è cruciale

wiredlogoChe cos’è la neutralità della rete e perché è cruciale

Le ambiguità del governo italiano sulla net-neutrality sono state al centro dell’Internet governance forum a Roma e dimostrano l’importanza di regole condivise per la gestione e lo sviluppo della rete

di Arturo Di Corinto per Wired del 26 Novembre 2014

Ieri si è tenuto a Roma il sesto Internet Governance Forum italiano presieduto dalla Presidente della camera Laura Boldrini e introdotto dal giurista Stefano Rodotà. Una bella kermesse negli spazi dei gruppi parlamentari, monopolizzata però dalle critiche all’ambiguità con cui il governo italiano sta trattando in Europa il tema delle neutralità della rete. Un’ambiguità che è venuta a conoscenza dell’opinione pubblica grazie a una serie di documenti trapelati dalle organizzazioni per i diritti digitali, che confermano l’eliminazione del concetto di neutralità della rete negli emendamenti al più ampio pacchetto di riorganizzazione delle telecomunicazioni, il Telecom Package, portati dalla presidenza italiana all’approvazione dei 28 membri dell’Unione Europea.
Una posizione così tanto criticata durante l’incontro da giustificare ancora di più, se possibile, le importanti dichiarazioni della presidente Boldrini che ha affermato la necessità di regole per il web sovranazionali e condivise con gli utenti, in assenza delle quali vale la legge del più forte.

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la Repubblica: Net-neutrality, la mediazione italiana rischia di indebolire la scelta dell’Ue

la-repubblica-it-logoNet-neutrality, la mediazione italiana rischia di indebolire la scelta dell’Ue

Il testo che ridisegna l’assetto delle telecomunicazioni europee anziché ribadire il principio di una rete dinanzi alla quale tutti gli attori – piccoli e grandi – sono trattati allo stesso modo, introduce una serie di condizioni per la sua applicazione che sembrano indebolirne la portata e il significato

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 25 Novembre 2014

VE l’immaginate se al supermercato il cassiere vi facesse passare davanti quello con la spesa più grossa e costosa? E se all’ufficio postale l’addetto leggesse sulla lettera il vostro destinatario per decidere se farla recapitare dal postino subito o fra una settimana? Probabilmente vi arrabbiereste. Ma è quello che succederà qualora venisse meno il principio di neutralità della rete su Internet, un principio che dice che casellanti e autisti sul web non possono fare preferenze, e devono trattare tutti gli utenti allo stesso modo. Come per altro previsto dalla risoluzione del parlamento europeo adottata l’aprile scorso. È per questo che tutto il mondo digitale teme un passo indietro del governo italiano nella difesa della net-neutrality.

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Parlamento: La Camera ospita l’Internet Governance Forum Italia 2014

IGF-ITALIA-2014, il programma.
Martedì 25 novembre, a partire dalle ore 9,30, la Camera dei Deputati ospiterà presso l’Aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari l’edizione dell’Internet Governance Forum Italia 2014, iniziativa, analoga a quella delle Nazioni Unite, nella quale si discute con tutti i portatori di interesse dei temi relativi alla governance di Internet, ossia le regole, le procedure, le infrastrutture e i programmi che determinano il funzionamento e l’evoluzione della Rete. Aspetti – tecnici, legali, economici e sociali – che i governi, il settore privato e la società civile contribuiscono a delineare e che hanno impatto non solo sulla gestione di Internet, ma anche su temi di più ampia portata come la partecipazione e lo sviluppo democratici.Il Forum di quest’anno è promosso dalla Camera dei deputati insieme all’Agenzia per l’Italia Digitale, il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica, la Regione Lazio, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Internet Society Italia.

Ad aprire l’appuntamento, trasmesso in diretta webtv, saranno la Presidente della Camera, Laura Boldrini e la ministra per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione, Marianna Madia.

La Relazione introduttiva sarà di Stefano Rodotà.

Due le tematiche su cui verterà la giornata di lavoro: l’assetto attuale e futuro della Internet Governance in Italia e l’ampia e complessa questione dei diritti in Rete.

In relazione al primo tema, sono numerose le sollecitazioni in direzione di un modello di governance di Internet maggiormente condiviso tra gli enti e le amministrazioni centrali e locali che, a vario titolo, se ne occupano, al fine di costituire un quadro organico, stabile nel tempo, inclusivo e partecipato. Questa esigenza è ancora più urgente in riferimento agli importanti eventi che stanno ridefinendo la Internet Governance a livello mondiale, tra i quali le innovazioni introdotte nel funzionamento di Icann e Iana, l’evento di Net Mundial, il varo in Brasile del”Marco Civil”.

Il secondo ambito di dibattito è costituito dalla Dichiarazione dei diritti in Internet, elaborata dalla Commissione di studio istituita presso la Camera dei Deputati, che intende indicare i principi che dovrebbero orientare lo sviluppo di Internet e i diritti che ne derivano per gli utenti. Ulteriore finalità della Dichiarazione è rappresentare un riferimento per i possibili sviluppi normativi, da quello legislativo nazionale, ai trattati internazionali. La proposta redatta è attualmente sottoposta a consultazione pubblica: soltanto l’apporto e la condivisione di tutti i portatori di interesse può fornire alla Dichiarazione il consenso allargato necessario per dare luogo ad una applicazione sostanziale. Ogni sessione di lavoro prevede interventi già definiti e un dibattito con i partecipanti.

La partecipazione all’evento è aperta e gratuita.

La registrazione può essere effettuata sino ad esaurimento posti al link igfitalia2014.eventbrite.it

Wired: Ambasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

wiredlogoAmbasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

Al tempio di Adriano a Roma, Luna e Renzi presentano i primi 100 degli ottomila ambasciatori digitali dell’Italia. In platea il ministro Madia.

di Arturo Di Corinto per Wired del 20 Novembre 2014

L’idea è buona, non c’è che dire. 8054 ambasciatori digitali per l’Italia. Uno per ogni comune. 8054 persone che parlano coi sindaci, che diffondono idee, fanno progetti, proposte, insegnano e imparano da altri cittadini. Oggi i primi 100 sono stati presentati a Roma, da Riccardo Luna, nel Tempio di Adriano, alla presenza di Matteo Renzi. Continua a leggere Wired: Ambasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

Wired: CameraConVision perché un barcamp non basta per salvare il turismo

wiredlogo  CameraConVision perché un barcamp non basta per salvare il turismo

Troppi cambiamenti fanno male al turismo. Senza regole e investimenti certi si rischia di tessere la tela di Penelope La politica ricominci dalla governance

di Arturo Di Corinto per Wired del 19 Novembre 2014

Oggi in Parlamento si terrà un barcamp sul futuro del turismo: CameraConVision. Organizzato dall’instancabile responsabile della comunicazione di Montecitorio e dall’intergruppo parlamentare sull’innovazione “capeggiato” da Stefano Quintarelli, apre le porte veramente a tutti.

L’idea di portare blogger, imprenditori, accademici e amministratori pubblici del turismo a dialogare insieme senza gli ostracismi del passato è sicuramente una buona idea, tuttavia le idee da sole non bastano.

In Italia negli ultimi tre anni, dal 2011 a oggi, si sono succeduti quattro ministri del turismo, Michela Vittoria Brambilla, Piero Gnudi, Massimo Bray, Dario Franceschini.
Negli stessi anni si sono succeduti e rincorsi 3 direttori generali incaricati del turismo; Roberto Rocca, Biagio Costa, ancora Rocca, Onofrio “Ninni” Cutaia.
In tre anni Promuovitalia, l’agenzia tecnica del Ministero che si occupa di turismo, dall’avere i conti in ordine si è ritrovata a non poter discutere il bilancio ed è stata messa in liquidazione incapace di pagare dipendenti e fornitori.

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La Repubblica: Anonymous ruba gli account del Ku Klux Klan: operazione “Giù il cappuccio”, rivelati esponenti

la-repubblica-it-logoAnonymous ruba gli account del Ku Klux Klan: operazione “Giù il cappuccio”, rivelati esponenti

Il collettivo hacker: “Vi attacchiamo perché avete minacciato di usare la forza letale contro di noi nelle proteste di Ferguson”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 Novembre 2014

INIZIATA domenica 16 novembre, l’operazione di Anonymous contro il Ku Klux Klan ha portato gli attivisti con la maschera di Guy Fawkes a impossessarsi dell’account Twitter del gruppo razzista col cappuccio bianco. L’iniziativa di Anonymous nasce come risposta alle minacce dei suprematisti ariani nei confronti dei cittadini di Ferguson che aspettano giustizia per la morte di un giovane afroamericano 18enne disarmato ucciso dalla polizia locale, Michael Brown, un caso su cui i giudici sono chiamati a decidere proprio questa settimana.

Anonymous ha annunciato l’attacco con un video postato su YouTube: “Non vi attacchiamo per ciò in cui credete, in quanto combattiamo per la libertà di parola, vi attacchiamo perché avete minacciato di usare la forza letale contro di noi nelle proteste di Ferguson”. Il Ku Klux Klan nei giorni scorsi ha infatti distribuito migliaia di volantini in un cui minaccia di usare la forza letale contro i manifestanti, per difendere se stessi, le proprie famiglie e la polizia “dai terroristi mascherati come pacifici manifestanti”. Nei volantini si legge: “Avete svegliato il gigante che dorme”, “Siete stati avvertiti dal Ku Klux Klan!” e ancora “Ci saranno conseguenze per le vostre azioni contro i pacifici cittadini del Missouri che rispettano la legge.”

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La Repubblica: Gli hacker turchi cancellano le bollette della luce a migliaia di cittadini

la-repubblica-it-logoGli hacker turchi cancellano le bollette della luce a migliaia di cittadini

Nuova azione degli attivisti di RedHack che a più riprese hanno attaccato i siti di polizia, esercito e intelligence turca. Stavolta hanno cancellato 650mila dollari di bollette alle famiglie della zona di Soma, dove morirono 301 minatori

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 novembre

GI HACKER comunisti di Redhack hanno cancellato le bollette di centinaia di famiglie dopo essere penetrati nel sistema di gestione della compagnia elettrica della regione di Soma. Il danno è stato stimato in 650 mila dollari. Un’azione dedicata dedicata “alla gente di Yirca e Validebag e a tutti quelli che pensano che ci sono cose più importanti dello status e dei soldi”. La conferma è arrivata dallo stesso ministro turco dell’energia sminuendo però l’efficacia dell’attacco: “I nostri sistemi non permettono la cancellazione permanente delle fatture. Le copie originali sono conservate presso TEIAS”, cioè presso la compagnia energetica nazionale. Che l’intrusione sia avvenuta a seguito di un’operazione di social engineering (“fingersi qualcun altro”), che avrebbe fruttato agli hacker login e password di amministrazione del sistema, non ci sarebbero dubbi, visto che gli incursori hanno registrato un video di 2 minuti e mezzo in cui si vede clic dopo clic come hanno fatto. Postato su Vimeo è stato riprodotto un po’ ovunque in rete ottenendo subito il plauso della galassia attivista di Anonymous. Continua a leggere La Repubblica: Gli hacker turchi cancellano le bollette della luce a migliaia di cittadini

La Repubblica: Attori, musicisti e scrittori insieme per Snowden: un appello per la difesa della libertà

la-repubblica-it-logoAttori, musicisti e scrittori insieme per Snowden: un appello per la difesa della libertà

Cinquanta personalità del mondo della cultura e della spettacolo hanno redatto una lettera per sostenere il fondo di difesa legale del protagonista del Datagate

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 13 novembre

L’ATTRICE Susan Sarandon e l’attore Viggo Mortensen, il chitarrista Tom Morello, e poi P. J. Harvey, Moby, la stilista Vivianne Westwood, i registi Terry Gilliam e Oliver Stone, il linguista Noam Chomsky, i filosofi Etienne Balibar e Slavoj Zsizek, insieme ad altre 50 personalità, hanno firmato un appello a favore di Edward Snowden, WikiLeaks, e di quei giornalisti e whistleblower “che rendono la democrazia migliore”. E hanno chiesto di donare ognuno quello che può alla Courage Foundation, il fondo ufficiale per la difesa di Snowden e di altri che come lui hanno denunciato malaffare e corruzione dentro i governi, e così pure le agenzie di sorveglianza e sicurezza che hanno messo a rischio la libertà di tutti senza riuscire a impedire stragi e attentati terroristici.

Si legge nella lettera: “Noi sosteniamo i whistleblowers e gli editori che a rischio della vita e della carriera prendono posizione per la libertà e la giustizia. Grazie al coraggio di Daniel Ellsberg (l’autore dei Pentagon Papers sulla sporca guerra in Vietnam), Chelsea Manning, Jeremy Hammond, Edward Snowden, l’opinione pubblica ha potuto conoscere i crimini di guerra, la corruzione, la sorveglianza di massa e gli abusi di potere del governo degli Stati Uniti e di molti altri governi in tutto il mondo. WikiLeaks è essenziale per la sua impavida dedizione nella tutela di queste fonti e nella pubblicazione della verità. Tali atti di coraggio generano responsbilità, possono trasformare governi e in definitiva fare del mondo un posto migliore.” Continua a leggere La Repubblica: Attori, musicisti e scrittori insieme per Snowden: un appello per la difesa della libertà

La Repubblica: Scusa, mi retwitti? La psicologia nascosta del social

la-repubblica-it-logoScusa, mi retwitti? La psicologia nascosta del social

Team di psicologi rivelano i meccanismi che animano gli utenti sul microblog. Delineando le strategie per farsi retwittare

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 novembre 2014

SCUSA mi retwitti? Sarà capitato anche a voi di ricevere un messaggio di questo tipo in privato, su Whatsapp, per email o via sms e, se può essere spiegato con l’umana inclinazione a chiedere favori e a farli, nella prospettiva di essere ricambiati, il suo senso profondo non finisce qui. Secondo gli psicologi, la disponibilità a twittare un messaggio o un link potenzialmente interessante per il nostro pubblico social, è legata sia alla percezione che abbiamo di noi stessi che al desiderio di condividere notizie e informazioni. O meglio, si tratta di due fattori che si intrecciano e questo è il motivo per cui gli dedichiamo così tanto tempo (….)
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La Repubblica: Net neutrality, in Italia è già scontro aperto

la-repubblica-it-logo Net neutrality, in Italia è già scontro aperto

Il dibattito tra chi vuole una rete a due velocità e chi a una sola si è alzato di livello con l’Intervento del presidente Usa Barack Obama. E anche nel nostro paese in campo ci sono consumatori, telco, politici e content provider

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 novembre 2014

MA PERCHE’ questo video va così lento? E dall’altra stanza una voce risponde: “Hai consumato tutti i gigabyte del tuo contratto flat di questo mese, fai un contratto premium e non succederà più!”. È una scenetta che si potrebbe verificare in ogni casa se venisse meno il principio della neutralità della rete, cioè il principio secondo cui i provider non possono discriminare il traffico internet avvantaggiando chi può pagare servizi aggiuntivi e rallentando la connettività a chi non può farlo. In questi giorni, infatti, è ricominciato il braccio di ferro tra i sostenitori della parità di trattamento dei servizi internet e chi ritiene che si possano creare delle corsie preferenziali per consentire a chi paga di più di accedere più velocemente a servizi aggiuntivi e di qualità come lo streaming di video e musica online. Una possibilità fortemente contestata da consumatori e attivisti dei diritti digitali, ma caldeggiata dalle aziende di telecomunicazioni che vogliono partecipare ai profitti dei web e content provider che gli occupano la banda senza dargli niente in cambio.

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Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

#ItalyWIFwiredlogoInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

Il nostro paese ha ancora molta strada da fare per diffondere il wifi, ma è giusto imporlo per legge a tutti gli esercizi commerciali? Una proposta di legge ci prova e a suo sostegno è già nata una campagna

Arturo Di Corinto per Wired del 11 novembre 2014

Siete capaci di stare unplugged, sconnessi, mentre aspettate gli amici ritardatari all’ora dell’aperitivo? Quanti di voi sono capaci di spegnere lo smartphone in attesa del cameriere al ristorante? Diventate matti quando il bed&breakfast non ha Internet?

Se non avete mai scelto un locale, un bar, un albergo, sulla base della presenza o dell’assenza del wifi non vi interessa la proposta di legge numero 2528 presentata alla Camera dei Deputati dagli onorevoli Boccadutri, Bossio, Carbone, Migliore, Losacco e altri 100 parlamentari.

Il disegno di legge impone l’obbligatorietà per tutti gli esercizi commerciali più grandi di 100 mq e con almento due dipendenti di offrire la connettività wifi, gratis e senza alcuna registrazione. L’idea è che questa opportunità diventi una leva per invogliare tutti i cittadini a sfruttare meglio le potenzialità di Internet in termini di relazioni umane e professionali, di partecipazione civica e di alleggerimento burocratico nelle adempienze con la Pubblica Amministrazione. Diventando anche un volano per far meglio conoscere l’Italia turistica e della cultura, sopratutto agli stranieri in Italia. Continua a leggere Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

Roma: Homo diversamente sapiens. Come la Rete modifica la vita

cidi
Convegno
HOMO DIVERSAMENTE SAPIENS
come la Rete modifica la vita
 Lunedì 10 novembre 2014
Porta Futuro
via Galvani, 108 – Roma
9.30 – 18.30
9.30 – 13.30
presiede e introduce Assunta Amendola docente, Cidi di Roma
… lo scenario sociale
La Rete come teatro social e spazio di conflitto:il diritto all’accesso, la conoscenza come bene comune, la partecipazione
Arturo di Corinto
giornalista, La Repubblica

La repubblica: #FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

la-repubblica-it-logo#FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

Reporters senza frontiere lancia la campagna per cmbattere le torture e gli omicidi nei confronti di chi cerca di fare informazione a tutte le latitudini

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 7 Novembre 2014

NAZEEHA Saeed, corrispondente di France 24 e Radio Monte Carlo Doualiya, il 22 maggio 2011 è stata picchiata, torturata e umiliata da cinque agenti di polizia a Rifa’a per aver partecipato due mesi prima alle marce per la democrazia in Bahrein. Rilasciata dopo essere stata bendata, costretta a bere urina e picchiata con un tubo di gomma sulla pianta dei piedi, e non prima di aver firmato un documento che non ha potuto leggere, ha denunciato il fatto alla magistratura del Bahrein e pochi giorni fa si è trovato indagata lei stessa per aver denunciato i maltrattamenti subiti.

È solo l’ultimo esempio in ordine di tempo di quanto costi fare informazione in un mondo dove solo in questi 10 mesi del 2014 sono stati uccisi 56 giornalisti mentre quasi 400 operatori dell’informazione, blogger e attivisti, sono stati imprigionati, in gran parte senza accuse precise e senza un processo. Per questo motivo l’assemblea generale dell’Onu ha indicato il 2 novembre come la Giornata mondiale per la fine dell’impunità dei crimini commessi contro i giornalisti. Un tributo questo a due giornalisti francesi di Radio France Internationale, Ghislaine Dupont e Claude Verlon, uccisi in Mali proprio il 2 Novembre 2012. L’iniziativa, sponsorizzata da Reporter senza frontiere è stata accompagnata dal lancio di un sito web che ha come obiettivo la divulgazione delle mille storie di abusi, censure e rappresaglie che negli ultimi dieci anni si sono concluse con l’omicidio di circa 800 giornalisti, dalla Russia al Pakistan, dall’Eritrea al Messico. Continua a leggere La repubblica: #FightImpunity: in rete contro i crimini verso i giornalisti

Repubblica: Ma quale “internet tax”, la chiave è decentralizzare la Rete

la-repubblica-it-logoMa quale “internet tax”, la chiave è decentralizzare la Rete

La protesta di Budapest contro la proposta del premier Orban di tassare l’accesso al web solleva un nodo che coinvolge la net neutrality, il ruolo degli Over the Top e il possibile intervento delle banche di investimenti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Ottobre 2014

IN UNA PARTE d’Europa si discute di come liberare Internet da balzelli e zavorre per far decollare l’economia digitale (anche in Italia), in un’altra, in Ungheria, si lancia la “Internet tax”. Il governo di destra del premier Viktor Orban, per ripianare una serie di buchi di bilancio, ha proposto di tassare gli Internet service provider di circa 3 dollari al mese per ogni cliente e di quasi 15 per ogni utente business in un paese dove il reddito medio mensile è meno di 700 dollari. Secondo alcuni analisti la motivazione sottostante alla proposta sarebbe che, diventati miserrimi i profitti delle aziende di telecomunicazioni a causa della concorrenza della telefonia Internet gratuita (il Voice Over IP – VoIP), è necessario tassare i provider per finanziare l’ammodernamento della rete stressa. Esattamente la tesi di coloro i quali ritengono che la net neutrality, principio fondante di Internet non possa più essere garantita a causa del parassitismo degli Over The Top come Facebook, Google, Twitter e Microsoft (proprietaria di Skype), e che è necessario introdurre delle tariffe differenziate per chi consuma più banda, cioè per chi impegna maggiormente l’infrastruttura che le telco, le aziende di telecomunicazione, hanno posato e manutenuto negli anni.
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Bologna: Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

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ISA Topic 2014 – Sorveglianza e disobbedienza

Terzo incontro del ciclo “Potere, libertà e controllo nell’era di Internet”

27/10/2014 dalle 17:30 alle 19:30

Dove Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna

Contatto di riferimento ;

Partecipanti Stefania Maurizi, giornalista d’inchiesta, L’espresso
Arturo Di Corinto, giornalista, La Repubblica
Umberto Rapetto, ex Ufficiale GdF, inventore, giornalista,

I casi di WikiLeaks e Prism con Assange e Snowden hanno aperto un vaso di Pandora sulle implicazioni della tecnologia per la vita quotidiana (profiling degli utenti, phishing, privacy in Facebook e Twitter, relazione tra cittadini e governi). Cercheremo di capire come le tecnologie possano essere strumenti sia di sorveglianza sia di libertà e perché i governi li adottino per usarli comunemente.

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Critica alla sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

Riunificare il mondo del lavoro è possibile? Per una critica della Sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

(intervento pubblicato nel libro “Riunificare il mondo del lavoro è possibile oggi?” a cura di Alfiero Grandi

di Arturo Di Corinto

Voi non ci avete mai capiti. E non ci avete capiti perchè non ci avete ascoltati. E non ci avete ascoltati perchè eravate troppo presi a farvi la guerra, spesso ideologica che, a dispetto della vostra matrice culturale, era una guerra che negava le condizioni materiali d’esistenza e la composizione della nuova classe che stava nascendo, la classe dei lavoratori della conoscenza.

Vi siete attardati nella difesa di quello che conoscevate e capivate, ma che era già vecchio allora, e avete combattuto per continuare a rappresentare un mondo che si stava disintegrando sotto i vostri stessi occhi, quello del lavoro operaio e dipendente. Vi siete distinti nella difesa della scuola a progressione d’anzianità e dell’impiego pubblico fatto di privilegi sindacali, concorsi truccati e spartizioni ministeriali, senza interrogarvi sulla nuova composizione sociale che veniva determinata dall’impatto dirompente delle nuove tecnologie. Continua a leggere Critica alla sinistra che ha perso il treno dell’innovazione

Repubblica: Regolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

la-repubblica-it-logoRegolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

Il Commissario Agcom Antonio Nicita: “pronto a fare una proposta per migliorarlo”

Arturo Di Corinto per La Repubblica – Affari e Finanza – del 20 Ottobre 2014

Si apre un nuovo fronte in Agcom dopo i dubbi di legittimità costituzionale sulle modalità di repressione della pirateria in rete. Il commissario Agcom Nicita chiede di migliorare il regolamento: “quando arriva una segnalazione di violazione si dovrebbe preliminarmente valutare l’impatto concreto sulla base di parametri certi e verificabili da tutti”

Diritto d’autore online: le polemiche non cessano. Il regolamento contro la cosiddetta pirateria digitale emanato dall’Autorità per le garanzie delle comunicazioni (AGCOM), e entrato in vigore da sei mesi, continua a far discutere (www.ddaonline.it). L’occasione è data dal pronunciamento del Tar del Lazio che, in base al ricorso presentato dalle associazioni di consumatori e utenti e della stampa online, ne ha rinviato il regolamento d’attuazione alla Corte Costituzionale per scongiurare il pericolo di una violazione del diritto d’espressione in rete. Un finale più che atteso e coerente con gli auspici formulati in questo senso dal Presidente del Senato Petro Grasso, del Presidente della Camera Laura Boldrini e dall’ex ministro Emma Bonino che ne chiedevano appunto la tutela. Continua a leggere Repubblica: Regolamento AGCOM sul diritto d’autore rinviato alla Corte Costituzionale

Italia.it: dimissioni Arturo Di Corinto

Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri –

Egregio Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo –

Onorevoli parlamentari –

Cari colleghi –

Con questa lettera oggi mi accomiato da voi in qualità di direttore editoriale del Portale Nazionale del Turismo, Italia.it (www.italia.it).

Lettera_dimissioni_DiCorinto

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Repubblica: Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

rep Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

Presentata a Montecitorio la Carta dei diritti di Internet della commissione Boldrini guidata dal giurista Stefano Rodotà. Quattordici articoli incentrati sui diritti della cittadinanza in rete e un filo conduttore: i diritti della persona devono prevalere sui profitti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 13 Ottobre 2014

IL PIU’ è fatto, la Carta dei diritti di Internet messa a punto dalla omonima Commissione voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, è pronta. Quattordici articoli che spaziano dal diritto all’accesso all’educazione passando per la neutralità della rete, la privacy e l’oblio. Cifra unificante è la tutela dei diritti della persona perché, come già aveva dichiarato la presidente della Camera a Repubblica, non è vero che Internet possa essere assimilata agli altri media. Proprio per questa attenzione ai diritti – e qui si nota il contributo di Stefano Rodotà, presidente della Commissione – la “Carta” è stata presentata in diretta streaming e in tre lingue ai partecipanti della riunione dei Parlamenti dei paesi Ue e del Parlamento europeo nella plenaria sui diritti fondamentali presso la Camera dei Deputati in programma oggi e domani.

La proposta della Commissione dal 27 ottobre sarà oggetto di una consultazione pubblica, ma fin da subito sono sollecitati i contributi di singoli e realtà collettive, non solo italiane, per meglio definirla. E aggiungiamo, soprattutto in relazione ad alcune mancanze evidenti nel testo che, ad esempio, non affronta i temi dell’accesso alla cultura e alla conoscenza, dei diritti di autori e fruitori delle opere creative online, dello status della comunicazione e della ricerca scientifica, dei diritti del lavoro digitale in rete. A parte questo, la “Carta” è un piccolo capolavoro di sintesi e chiarezza – tranne forse per l’ultimo articolo -, ben strutturata, universale nella portata e densa di significati. Allora Vediamo come è fatta, articolo per articolo. Continua a leggere Repubblica: Una Costituzione per la Rete, ecco la bozza punto per punto

Repubblica: Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

la-repubblica-it-logo  Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

A lanciare l’iniziativa non è un pirata, ma l’inventore di un servizio digitale antiplagio che tutela la creatività di artisti e autori. Intanto le proposte di riforma della Siae giacciono inevase in Parlamento, a dispetto delle regole Ue. Andrea Romano: copyright e Siae vanno riformati

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 10 Ottobre 2014

IN RETE il dibattito è già intenso. Al centro c’è una petizione che chiede di abbattere il monopolio Siae, l’ente che tutela i diritti economici degli artisti italiani. L’ha lanciata il biologo e musicista Adriano Bonforti e ha raggiunto 13 mila firme in pochi giorni. Si vuole l’abolizione del monopolio Siae in Italia per garantire, attraverso la concorrenza di organizzazioni in competizione, una effettiva ed efficace tutela degli artisti, come accade in altri paesi europei. L’effetto sulla produzione di cultura, secondo il ricercatore, sarebbe lo stesso della la liberalizzazione della telefonia. Continua a leggere Repubblica: Petizione online chiede l’abolizione del monopolio Siae

Bologna: Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

ISA Topic 2014 – Potere, libertà e controllo nell’era di Internet

Convegni e tavole rotonde sull’interazione fra potere politico, reti informatiche e partecipazione politica nella società dell’informazione.

Da ottobre a novembre 2014
ore 17.30
Cappella Farnese, Palazzo d’Accursio, Piazza Maggiore 6, Bologna

L’iniziativa riunisce studiosi di diverse discipline per offrire visioni alternative e contrastanti dell’interazione fra potere politico, reti informatiche e partecipazione politica nella società dell’informazione.

Gli incontri illustreranno cosa cambia in termini di partecipazione, libertà e controllo, chiamando a raccolta esperti in grado di presentare una sintesi critica e costruttiva delle riflessioni degli ultimi anni per individuare i temi chiave che saranno al centro della discussione nel prossimo futuro, evitando allo stesso tempo la retorica che solitamente accompagna la divulgazione di questi temi.

Potere, libertà e controllo nell’era di Internet
è un progetto ISA Topic ideato e realizzato da
Laura Sartori del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali
e Marco Prandini del Dipartimento di Informatica – Scienza e Ingegneria
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna

ISA, Istituto di Studi Avanzati dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ogni anno con ISA Topic finanzia progetti di ricerca innovativi e interdisciplinari proposti da un gruppo di studiosi dell’Università di Bologna. L’obiettivo è incoraggiare la riflessione su tematiche di ampio interesse, spesso considerate di nicchia o trattate in modo troppo specialistico, coinvolgendo ampi settori della comunità accademica e la cittadinanza.

Internet – leaflet

La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

la-repubblica-it-logoUna Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

In dirittura d’arrivo la Carta dei diritti che il 13 ottobre sarà presentata ai parlamenti europei. Innovazione, sicurezza e tutela della libertà d’espressione tra le linee guida. La presidente Boldrini a Repubblica: “Internet favorisce la democrazia”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 Ottobre 2014

 

DOPO IL BRASILE anche gli Italiani avranno una Costituzione per Internet. O almeno una sua prima bozza che, presentata alla riunione dei Parlamenti europei a Roma il 13 ottobre, dovrà essere discussa, votata online, emendata e infine adottata dal Parlamento italiano. Ieri intanto sono stati pubblicati i primi resoconti stenografici dei due incontri del gruppo che se ne occupa su incarico della presidente della Camera Laura Boldrini, circa 20 persone divise tra parlamentari e società civile. Obiettivo, per la prima volta assunto in una sede parlamentare, è quello di fissare delle regole minime di comportamento per tutti i soggetti che la rete la “fanno”: singoli, associazioni, imprese, istituzioni e governi. La commissione di studio nei fatti è stata istituita proprio per l’assenza di una commissione competente per gli affari tecnologici, ma è coadiuvata dall’intergruppo parlamentare per l’Agenda digitale da poco costituito.

Ma perché una Costituzione per Internet? La presidente Boldrini lo spiega così a Repubblica: “L’idea di costituire una Commissione di studio nasce dalla consapevolezza che considerare Internet uno dei vari media è riduttivo e improprio. Internet è molto di più: è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza”. Continua a leggere La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza