La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

la-repubblica-it-logo Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

Dopo le dimissioni di Agostino Ragosa dall’Agid, il ministro Madia twitta la notizia del bando per sceglierne il sostituto. Sul tavolo la partita dei finanziamenti europei e le grandi opere digitali
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 giugno 2014

È ORA di pranzo quando il sito della Funzione Pubblica mette in homepage il bando per il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. Poche righe sul tipo di incarico e uno scarno riferimento alle qualità dei candidati che potranno spedire il proprio curriculum vitae in formato europeo entro la mezzanotte del 15 giugno. Qualche minuto prima il ministro Marianna Madia aveva twittato la notizia. Il governo prova così a interrompere la serie di stop and go intorno agli obiettivi dell’Agenda Digitale. E cerca di farlo velocemente. Continua a leggere La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

ISOC pubblica il Quaderno n.7: e-democracy

quaderno7_isocQuaderno n.7: e-democracy

La Internet Society Italia è lieta di annunciare la pubblicazione  del settimo Quaderno dell’Internet Italiano, primo della collana Sociologia nel mondo della rete dal titolo e-democracy. L’evento di presentazione organizzato in collaborazione con e l’Intergruppo parlamentare per l’Agenda digitale, ospitato dalla Camera dei Deputati e patrocinato dall’ Istituto di Informatica e Telematica del CNR, si terrà Mercoledi 4 Giugno 2014 alle ore 18.00. L’evento è ad invito.

Il Quaderno è a cura di Giorgio Giunchi, Joy Marino e Stefano Trumpy.
Coordinamento redazionale: Laura Abba e Pino Vasarelli.

Il Quaderno vuole studiare come può la tecnologia di Internet portare a cambiamenti nei modi della politica, senza aspettative salvifiche e senza preconcetti luddisti. Una comunicazione “piatta” ed a costo trascurabile ci riporta, da un lato, all’agorà della polis greca, ma dall’altro richiede di affrontare la complessità.

Autori
Alessandro Berni, Alfonso Fuggetta, Angelo Raffaele Meo, Antonio Anselmo Martino, Antonio Palmieri, Arturo Di Corinto, Enzo Valente, Fabio Chiusi, Franco Filippazzi, Gianfranco Capriz, Gianroberto Casaleggio, Giorgio Giunchi, Giovanni Degli Antoni, Giuseppe Attardi, Guido Scorza, Joy Marino, Juan Carlos De Martin, Laura Abba, Luca De Biase, Luciano Gallino, Piero Bassetti, Riccardo Luna, Rosa Maria Di Giorgi, Stefania Milan, Stefano Quintarelli, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy e Vittorio Bertola.

Indice

Copertine

Note biografiche

Internet Society Italia ringrazia l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR per il prezioso supporto fornito alla realizzazione del presente Quaderno.

Abbiamo prodotto un numero di copie a stampa per la fase di promozione. Chi fosse interessato a riceverne una è invitato a richiederla con messaggio alla segreteria indicando il recapito per la consegna. Le copie sono distribuite gratuitamente sino ad esaurimento della disponibilità.

Repubblica: Agenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

la-repubblica-it-logoAgenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

I nuovi scenari dopo le dimissioni del numero uno dell’Agid, che resterà per l’ordinaria amministrazione sino a nuova nomina. Le divergenze col ministro vigilante, Marianna Madia. La spinta di Renzi di non rallentare ancora l’innovazione nel nostro paese, con la scelta probabile di un giovane manager proveniente dal mondo dell’impresa

di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 4 giugno 2014

CON IL CLASSICO colpo di teatro, Agostino Ragosa si è dimesso dalla direzione dell’agenzia per l’Italia digitale. Dopo i rilievi del ministro e la possibilità di essere commissariato, il “digital champion italiano”, si arrende e cede il posto. A renderlo noto un garbato comunicato del Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Tutto questo al termine di giorni difficili che hanno visto il direttore dell’Agid impegnato in un duro scontro con lo stesso ministro venerdì mattina in cui sarebbero emerse differenti visioni circa la strategia dell’Agenda digitale e la contemporanea richiesta a Ragosa di fare un passo indietro, per finire con un incontro “pacificatore” ieri sera, incontro che lo stesso Ragosa ci aveva preannunciato. Continua a leggere Repubblica: Agenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

la-repubblica-it-logoUn commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

Dopo la decadenza di Agostino Ragosa arriva Elisa Grande a sistemare i conti dell’Agenzia e preparare la strada al prossimo direttore che sarà selezionato con un bando pubblico di prossima uscita

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 giugno 2014

L’AGENDA DIGITALE riparte con un nuovo commissario all’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Sarà un decreto commissariale a dare a Elisa Grande, proveniente dai ranghi dell’amministrazione (capo del dipartimento per il coordinamento organizzativo della Presidenza del Consiglio), il compito di fare ordine – nel più breve tempo possibile – in Agid prima che venga bandita la selezione che per legge dovrà individuarne il nuovo direttore. Anche perché l’attuale numero uno, Agostino Ragosa, è di fatto decaduto dal primo maggio a causa di una serie di inadempienze amministrative, per non aver presentato il bilancio di previsione nei termini stabiliti dalle norme (legge 98/2011) mettendo di fatto l’agenzia nell’impossibilità di operare. L’interessato – sentito da Repubblica.it – si è detto all’oscuro del decreto e ha ribadito che ha in programma un incontro – domani pomeriggio – con il ministro Madia per discutere della strategia dell’Agenzia digitale italiana.

Una storia infinita questa dell’Agenzia per l’Italia digitale, cominciata ai tempi del decreto Digitalia e mai compiuta, cui forse solo il nuovo Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, potrà porre rimedio nell’ambito della più vasta riforma della Pubblica Amministrazione. Infatti, dopo la fusione in un unico organismo di quattro entità, l’Agenzia per l’innovazione, DigitPA, parte dell’Istituto superiore delle Comunicazioni (Iscom) e il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della PA, l’Agenzia non è mai stata in grado di affrontare la sfida della realizzazione dell’Agenda digitale europea rispetto alla quale l’Italia è ancora in ritardo. Continua a leggere La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

la-repubblica-it-logoL’Agenda digitale passa a Marianna Madia

Mentre il ragioniere generale dello stato chiede di intervenire sull’Agid per irregolarità amministrative, Matteo Renzi delega con decreto al Ministro per la funzione pubblica l’attuazione degli impegni per l’innovazione digitale dello Stato e la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 maggio 2014

USCIRE dalla palude è uno degli slogan preferiti dal Presidente del Consiglio. Chiarire finalmente chi si dovrà occupare di digitale in Italia è un modo per farlo, e dare finalmente a questo paese di startupper, e-commercianti, smart-citizens, quello che merita: regole, risorse, investimenti, e una visione di lunga durata. È infatti da oltre due anni che si parla di Digitalia, Agende, agenzie e campioni digitali, ma – come scoperto dal servizio Studi della Camera – il risultato è che siamo in ritardo con la stragrande maggioranza degli adempimenti previsti.

Adesso forse è la “svolta buona”, perché dopo molti tentennamenti, la decisione sembra chiara: Marianna Madia avrà le deleghe per l’Agenda digitale e assumerà la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale. Il decreto di attribuzione è pronto da tempo, dal giorno successivo alla nomina del Ministro Madia incaricato alla semplificazione e alla pubblica amministrazione, ma è stato registrato solo da due settimane. Il dispositivo – che Repubblica ha potuto visionare – porta il timbro del 23 aprile 2014 ma vale dal 22 febbraio e, attraverso di esso, il Presidente del Consiglio, al punto 4 dell’articolo 1 decreta che: “Il Ministro coadiuva il Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento all’esercizio delle funzioni inerenti all’attuazione dell’Agenda digitale italiana”, mentre al punto h dell’articolo 2, delega allo stesso tutte “le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relative all’Agenzia per l’Italia digitale di cui all’articolo 19 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134”. Quindi gli delega le funzioni di vigilanza e controllo. Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

La Repubblica: Tutti i segreti del Deep Web

la-repubblica-it-logoTutti i segreti del Deep Web

Sotto la rete in cui navighiamo esiste un mondo sconosciuto. E’ cinquecento volte più grande e dentro c’è davvero di tutto

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 20 aprile

“QUESTO MESSAGGIO è un avviso ai proprietari e ai frequentatori di Lolita City, Hidden Wiki e Freedom Hosting. È venuto alla nostra attenzione che voi vi sentite sicuri nel Dark Web. Che vi credete liberi di creare, distribuire e consumare pornografia infantile. Voi siete convinti che questo comportamento sia libertà di pensiero. Vi sbagliate. Voi approfittate di bambini innocenti e se continuerete a farlo riveleremo in Rete quante più possibili informazioni personali riusciremo ad avere di ognuno di voi. Noi siamo Anonymous. Noi siamo Legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo”. Detto fatto: nel 2011 gli hacker di Anonymous assaltano una serie di siti pedofili nel Dark Web e divulgano informazioni sensibili sui 1589 utenti di Lolita City, luogo infame considerato una sorta di “paradiso dei pedofili”.

Il cosiddetto Deep Web, l’Internet nascosto considerato il luogo di ogni orrore, però non è solo questo. Sono sempre di più infatti le Ong, i dissidenti e i blogger che hanno individuato proprio nel Deep Web un nuovo luogo dove incontrarsi, scambiarsi dati e informazioni, o sostenere una “giusta causa” usando il Bitcoin come moneta. Nel Deep Web sono stati clonati i documenti di Wikileaks sulle atrocità della guerra in Iraq e Afghanistan, e sempre qui i whistleblowers, le “talpe” che denunciano governi e funzionari corrotti, proteggono le loro rivelazioni. Continua a leggere La Repubblica: Tutti i segreti del Deep Web

Convegno: “I rischi della rete e i minori – Profili penali e tecniche investigative di contrasto, diritti di cronaca e tutela privilegiata del minore”​

??????????????????Convegno: “I rischi della rete e i minori – Profili penali e tecniche investigative di contrasto, diritti di cronaca e tutela privilegiata del minore”​

Giovedì 29 maggio – ore 9:30-12:30 – Cinema Cynthianum, viale Mazzini, 11

Introduce e coordina l’Avv. Emanuela Cerasella del Foro di Roma, patrocinante dinanzi alla Corte di Cassazione e le altre Giurisdizioni Superiori

Saluto del Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini

RELATORI

Dott. Eugenio Albamonte

Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Componente del gruppo specialistico per il contrasto della pedofilia e pedopornografia

Dott.ssa Elvira D’Amato

Direttore del Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia online della Polizia Postale e delle Comunicazione, Vice Questore Aggiunto della Polizia Postale e della Comunicazione

Dott. Marco Stramaglia

Magistrato ordinario in tirocinio presso la Corte d’Appello di Roma, già assegnista di ricerca in diritto processuale penale presso l’Università degli Studi Roma Tre

Dott. Arturo Di Corinto

Giornalista, Psicologo

Dott. Luigi Russo

Sociologo, Giornalista, Presidente

EURISPES Puglia

Corriere Comunicazioni: Quella bufala della fattura elettronica

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Quella bufala della fattura elettronica

Arturo Di Corinto

per il Corriere delle Comunicazioni

Il 6 giugno diventa obbligatoria la fatturazione elettronica delle imprese verso la Pubblica Amministrazione. Obbligo definito già nella Finanziaria del 2008 e ora arrivato alla fine del suo corso probabilmente grazie all’accellerazione impressa dal gruppo di lavoro di Francesco Caio.

Ma le imprese per fatturare devono poter usare i codici ufficio delle PA registrati nella banca dati IPA che è ancora incompleta. Alla data del 15 aprile sono solo 1824 gli uffici di 99 amministrazioni che hanno correttamente indicato e “caricato” il proprio indirizzo fiscale elettronico su www.indicepa.gov.it Continua a leggere Corriere Comunicazioni: Quella bufala della fattura elettronica

Libro: Un dizionario Hacker

cop di corintoUn dizionario hacker
di Arturo Di Corinto

Editore Manni
Collana Sollevazioni

Pagine 212, brossura

€ 14.00

EAN 9788862665162

Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. L’autore, con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Perché “privato” è il participio passato di “privare”.

 

Ultime recensioni/segnalazioni: La Repubblica

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La Repubblica: “Un dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

la-repubblica-it-logoUn dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

La Repubblica del 08 aprile 2014

E’ il titolo del libro di Arturo Di Corinto, un percorso ragionato sui termini più significativi della cultura hacker. Qui un capitolo di grande attualità: Autodifesa Digitale

PICCOLO, quindi maneggevole come molti dei dizionari moderni. Ma al tempo stesso denso di voci e quindi utile a capire termini e questioni sulle quali spesso si sorvola senza approfondire. Il volume “Un dizionario hacker”, di Arturo Di Corinto (Edizioni Manni, pagine 212, 14 euro) è tutto questo e anche molto altro. Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. Di Corinto sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Ecco a seguire un intero capitolo di questo volume, “Autodifesa Digitale”. Continua a leggere La Repubblica: “Un dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

La Repubblica: Lovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

la-repubblica-it-logoLovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

Il direttore dell’Institute of Network Cultures di Amsterdam parla di movimenti e futuro digitale:  “Stacchiamoci dagli schermi e ricominciamo a guardarci negli occhi”. E fa una previsione: “Alle prossime rivelazioni di Snowden ci sarà una sollevazione” di ARTURO DI CORINTO del 4 aprile 2014

“MANCA ancora una teoria critica della rete. Una teoria che sia in grado di indicare la strada per sfuggire all’abbraccio mortale delle media­ company che tengono in ostaggio le nostre vite nel web.” Questo in sintesi il messaggio ripetuto da Geert Lovink ieri al Teatro Valle di Roma ­ in contemporanea con la conferenza di Richard Stallman a Visiva, città dell’immagine, sul tema del software e dell’hardware liberi ­. Chiamando alla sollevazione artisti e attivisti “per riprendersi la capacità di guardarsi negli occhi ed evitare l’isolamento di una vita connessa ma individualistica”.

“Per fortuna lo scandalo del Datagate ha innescato un nuovo momento di politicizzazione di tanti che la rete la usano ogni giorno, è il punto d’inizio della fine dell’egemonia americana nel mondo”, dice Lovink. Il professore olandese di media studies non è solo uno dei maggiori analisti europei delle dinamiche della società dell’informazione, ma è il teorico dei “media tattici”, cioè di un uso flessibile e “situazionistico” dei mezzi di comunicazione, analogici e digitali. La definizione, ha raccontato, deriva dalle riflessioni dei primi anni ’90 subito dopo la caduta del muro di Berlino e al riflusso dei movimenti pacifista, femminista, antinucleare, ed è alla base del Mediattivismo come teoria e come pratica. Continua a leggere La Repubblica: Lovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

Radio Radicale: Le politiche per l’Italia digitale. Start up, smart cities, PA innovative, Internet e telecomunicazioni

radioradicaleGiornata di studi organizzata dal Gruppo Parlamentare del Partito Democratico, dal Gruppo Parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà e dal Forum Innovatori di SEL

Roma, 14 marzo 2014

La Repubblica: “Fatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano”

la-repubblica-it-logoFatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano

Cottarelli prevede risparmi di circa 4 miliardi dalla spending review della Pubblica amministrazione digitale. Ma i numeri – dicono i sindacati – appaiono fantasiosi. E i benefici in termini di trasparenza, innovazione e operatività della PA potrebbero non arrivare. Chiaramonte (Cgil): “E’ ora che Renzi si muova”

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 2 aprile 2014

IL COMMISSARIO alla spending review Carlo Cottarelli ha previsto un risparmio di diversi miliardi di euro dalla digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Grazie anche alle riforme attribuite a Francesco Caio in qualità di commissario all’agenda digitale e cioè: fatturazione elettronica, anagrafe nazionale, identità digitale. Ma, almeno per questo settore, le aspettative potrebbero non corrispondere alla realtà, come denunciano i sindacati. In un comunicato congiunto la Cgil e la Cisl nazionali del comparto Funzione pubblica, scrivono: “L’Agenzia per l’Italia Digitale dovrebbe essere la testa d’ariete di una rivoluzione tecnologica, mentre è priva di risorse e personale. Rischia di essere illusoria la previsione di 3,6 miliardi di risparmi entro il 2016 formulata dal commissario Cottarelli, vista l’assenza degli investimenti necessari alla digitalizzazione e modernizzazione degli apparati dello Stato”.

E infatti – denunciano i sindacati – i conti non tornano. Anzi, proprio la fatturazione elettronica potrebbe essere la dimostrazione di come i precedenti governi abbiano caricato di eccessiva enfasi l’agenda digitale e, al tempo stesso, non gli abbiano dato le gambe per camminare. Vediamo perché. Continua a leggere La Repubblica: “Fatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano”

Key4Biz: intervista su regolamente AGCOM antipirateria

key4Biz #ddaonline. ‘Regolamento Agcom un deterrente, ma non inciderà sulla pirateria’. Intervista ad Arturo Di Corinto

Dal Regolamento mi attendo un gran numero di contestazioni presso i Tribunali della Repubblica.

a cura di Raffaella Natale

Media – Oggi entra in vigore il nuovo Regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (Scheda). Key4biz ha lanciato per l’occasione lo Speciale #ddaonline.
Ne abbiamo parlato con Arturo Di Corinto, scrittore, giornalista e saggista. Continua a leggere Key4Biz: intervista su regolamente AGCOM antipirateria

Presiperilweb: diritto d’autore e Agcom a Radio Radicale

radioradicaleDomenica 30 marzo 2014 alle 19:30 in diretta su Radio Radicale la trasmissione “Presi per il web”.

Marco Scialdone e Fulvio Sarzana ospitano il dibattito sul Regolamento AGCOM in tema di diritto d’autore.  Gli ospiti sono Francesco Posteraro, Relatore AGCOM   del Provvedimento, Guido Scorza, Carlo Blengino, Fabio del Giudice, Direttore generale Confindustria Cultura, Paolo Marzano, Presidente Comitato Consultivo sul diritto d’autore di Palazzo Chigi e Arturo Di Corinto.

Ascolta il podcast

La Repubblica: Pirateria online, le norme sono a rischio: impugnato il regolamento Agcom

la-repubblica-it-logoPirateria online, le norme sono a rischio: impugnato il regolamento Agcom

Guerra aperta tra l’autorità e le associazioni di settore. Il 31 marzo entra in vigore il provvedimento e le associazioni di categoria lo portano subito in tribunale. Intanto l’Autorità ha già firmato la convenzione operativa per la gestione informatica: se ne occuperà la Fondazione Bordoni per 600 mila euro

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Marzo 2012

IL 31 Marzo 2014 entra in vigore il regolamento per la tutela della proprietà intellettuale online voluto dall’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. Il provvedimento, contestato da associazioni e Internet Service Provider, è oggetto di ben tre ricorsi, tra cui quello dell’associazione stampa online (ANSO), e sarà applicato attraverso una procedura informatica progettata dalla Fondazione Bordoni.  Intenzione già anticipata da Repubblica molti mesi fa, Agcom ha infatti definito il trasferimento di ingenti risorse, quasi 600mila euro, alla Fondazione Bordoni, per rendere operativo il provvedimento che prevede l’interdizione dell’accesso ai siti pirata. La convenzione, stipulata dal presidente Cardani con Alessandro Luciano, oggi presidente Bordoni ma commissario Agcom dal 1998 al 2005, prevede l’affidamento della gestione informatica del provvedimento alla fondazione in quanto ente di ricerca e sotto la responsabilità dell’Ufficio diritti digitali della Direzione Servizi media dell’authority. Continua a leggere La Repubblica: Pirateria online, le norme sono a rischio: impugnato il regolamento Agcom

Key4Biz: AGCOM, telecamere nascoste nella sede di Napoli

key4BizAGCOM: telecamere nascoste nella sede di Napoli?
La Cgil denuncia l’installazione di videocamere non segnalate nella sede Agcom di Napoli
Arturo di Corinto 27 marzo 2014

La Cgil denuncia l’installazione di telecamere nascoste nella sede AGCOM di Napoli dopo aver vinto un ricorso per comportamento antisindacale alcuni giorni prima.
Un colpo dopo l’altro. Il 12 marzo l’Agcom – l’Autorità per le garanzie nella comunicazioni, è stata condannata per comportamento antisindacale e due giorni fa la Fisac CGIL ne ha dato notizia. Ma il giorno prima, la stessa sigla sindacale aveva denunciato qualcosa di altrettanto grave: l’installazione di telecamere di sorveglianza negli ascensori della sede Agcom di Napoli. Continua a leggere Key4Biz: AGCOM, telecamere nascoste nella sede di Napoli

Corriere delle Comunicazioni: Fatturazione elettronica, ecco perché si rischia il caos

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Il 6 giugno scatta l’obbligo. Ma la PA è in ritardo: per fatturare, le imprese devono poter usare i codici ufficio degli enti ancora non inseriti nella banca dati Ipa
di Arturo Di Corinto per il Corriere delle Comunicazioni del 27 marzo 2014

Secondo il commissario alla spending review Carlo Cottarelli si prevede un risparmio di diversi miliardi di euro dalla digitalizzazione della PA. I risparmi potrebbero cominciare dalle riforme messe in campo da Francesco Caio in qualità di “commissario del commissario dell’agenzia per l’Italia digitale” e cioè: fatturazione elettronica, anagrafe nazionale, identità digitale.

Ma i conti non tornano. Anzi, proprio la fatturazione elettronica – che porterebbe in dote un risparmio di 935 milioni di euro – potrebbe essere la dimostrazione, di come gli ultimi governi abbiano caricato di eccessiva enfasi l’agenda digitale e, al tempo stesso, abbiano fatto di tutto per non darle una pur minima solidità organizzativa. Continua a leggere Corriere delle Comunicazioni: Fatturazione elettronica, ecco perché si rischia il caos

Convegno alla Camera: “Internet e libertà d’espressione”. C’è bisogno di nuove leggi?”

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Roma, 31 marzo 2014 – Sala del Mappamondo – ore 10 – Camera dei Deputati
“Internet e libertà d’espressione”. C’è bisogno di nuove leggi?”

Internet ha bisogno di nuove leggi? Chi può decidere sulla libertà d’espressione in rete?

Le regole devono essere stabilite dal Parlamento o dal Governo? E’ possibile delegare ad Autorità Amministrative la regolamentazione del web?

Dalla par condicio su internet al cyberbullismo, passando per il diritto d’autore, la diffamazione e il fenomeno dell’hate speech, sono questi i temi che verranno discussi nella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati in occasione dell’entrata in vigore del Regolamento AGCOM in tema di diritto d’autore previsto per il 31 Marzo.

Il Convegno vedrà la partecipazione di esponenti del mondo politico, dell’Università, delle imprese e della società civile.

Le sessioni di Studio moderate dal Capo Ufficio Stampa della Camera dei Deputati Anna Masera e dall’Avvocato Fulvio Sarzana percorreranno le regole attuali, le regolamentazioni future e gli scenari della libertà d’espressione in rete.

È prevista la partecipazione del Governo con il Sottosegretario alle comunicazioni Antonello Giacomelli e la presenza di numerosi parlamentari di vari schieramenti trai quali i Capigruppo alla Camera di Scelta civica Andrea Romano e di SEL, Gennaro Migliore, nonché dei Deputati Stefano Quintarelli, Paolo Gentiloni, Antonio Palmieri.

Il mondo della ricerca sarà rappresentato da Juan Carlos De Martin, Direttore del centro Nexa per internet e società del Politecnico di Torino, di Franco Pizzetti, ex Garante Privacy e dal giornalista Arturo di Corinto, dal Magistrato Nicola D’Angelo e da tanti altri.

Di seguito il programma:
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La Repubblica: Non solo Twitter, la mappa della censura web nel mondo

la-repubblica-it-logoNon solo Twitter, la mappa della censura web nel mondo

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 21 Marzo 2014

IL BLOCCO di Twitter da parte del premier Erdogan è solo l’ultimo in ordine di tempo dei numerosi tentativi di imbavagliare il dissenso online. La censura della comunicazione tra pari tipica di blog e social network ha raggiunto proporzioni enormi. Reporters senza frontiere lo denuncia ogni anno nel suo rapporto “I nemici di Internet” e per questo ha indetto il 12 marzo la giornata mondiale contro la censura.

Altre organizzazioni non governative mantengono traccia delle ripetute violazioni del diritto fondamentale a comunicare, tra queste Amnesty International. La Open net initiative, un consorzio universitario, ha stimato che almeno 74 paesi censurano i propri cittadini e nel suo sito offre analisi sempre aggiornate della censura online e ne raccoglie le evidenze attraverso uno strumento progettato ad hoc dall’Università di Harvard: Herdict.

Le tecniche di censura usate da stati autoritari e talvolta anche da quelli democratici sono numerose e vanno sotto il nome collettivo di Peking Consensus: un mix di tecnologie di sorveglianza e repressione che spesso si trasformano in formidabili silenziatori delle proteste. Quelle più usate sono basate sul filtraggio di Internet, l’ip-blocking, il dns poisoning. Ma una forma di guerra totale al dissenso è quella di chiudere Internet, la rete che si vorrebbe a prova di guerra atomica. È successo in Egitto e Tunisia durante la primavera araba, in Myanmar, Iran, Siria e in alcune regioni della Cina.
Ecco una mappa ragionata della censura online nel mondo. Continua a leggere La Repubblica: Non solo Twitter, la mappa della censura web nel mondo

Incontri: Controllo della rete/Controllo sociale in Europa

tsipras_controllo_locandinaControllo della rete/Controllo sociale in Europa

19 Marzo, ore 19:00, circolo ARCI Forte Fanfulla, Via Fanfulla da Lodi 5, Roma.

Dibattito con Luca Casarini, Raffaella Bolini, Arturo Di Corinto e Gianluca Peciola, moderatore FelynX Zingarelli.

“La pericolosità sociale e politica della deriva tecno-autoritaria è ormai sotto gli occhi di tutti. I rischi legati alla negazione dei diritti digitali, il controllo delle reti telematiche e delle nuove tecnologie ai fini di controllo sociale e di repressione non possono più essere trascurati, al pari della difesa dei diritti civili.”
Hashtag #UEcontrol, parliamone anche via Twitter.
Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/840833559275714
Email: tsipras.municipio5[at]gmail.com

Articolo21: Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

articolo21

Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

di Arturo Di Corinto per Articolo 21 del 17 marzo 2014

Renzi è sempre stato attento alle politiche digitali. Da nativo digitale (o quasi) ha dimostrato grande attenzione alle scelte del governo sui temi dell’innovazione scientifica e tecnologica e già al tempo delle primarie contro Bersani aveva costruito una squadra di supporto col doppio fine di posizionarlo nel mondo delle relazioni digitali e di studiare come intervenire sulle politiche della società dell’informazione.

Oggi il premier potrebbe intervenire efficacemente sui ritardi dell’agenda digitale certificati da uno studio della Camera dei Deputati perchè la legge prevede che alcune disposizioni dell’agenda, se scadute, possono essere adottate senza neanche sentire i ministri competenti. Inoltre Renzi ha a disposizione il complesso studio sulla Banda Larga di Francesco Caio, Mr Agenda digitale, da cui emerge che l’industria ha avviato un piano di investimenti significativo “che porterà, se realizzato nei tempi e nei modi illustrati dagli operatori, ad un aumento della qualità e della banda disponibile a circa il 50% delle linee entro il 2016/17. Continua a leggere Articolo21: Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

La Repubblica: La Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

la-repubblica-it-logoLa Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

Di 55 adempimenti considerati, solo 17 sono stati adottati e per quelli non adottati di ben 21 risultano già scaduti i termini. Le valutazioni in un rapporto del Servizio Studi del Dipartimento Trasporti di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 marzo 2014

ROMA – “Quest’agenda digitale è così vecchia che bisognerà ristamparla”. Gli addetti ai lavori ironizzano così sul forte ritardo nell’attuazione dell’agenda digitale italiana. Un ritardo che ora viene certificato da un rapporto del Servizio Studi del Dipartimento Trasporti della Camera dei Deputati che solo chi sa scandagliare attentamente il web può trovare nel sito della Camera, ma che esiste, e dimostra l’efficienza di alcuni servizi propri dell’istituzione parlamentare. Continua a leggere La Repubblica: La Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

Convegno: Le politiche per l’Italia digitale

logo_camera14 Marzo 2014 – Giornata di Studi
Gruppo Parlamentare Partito Democratico
Gruppo Parlamentare Sinistra Ecologia e Libertà
Forum Innovatori di SEL


Le politiche per l’Italia digitale

Start up, smart cities, PA innovative, Internet e telecomunicazioni

Camera dei deputati | Sala delle Colonne | Via Poli 19 Roma

IL PROGRAMMA: convegno_politiche_digitali_14_marzo

– Per accedere alla Sala delle Colonne è necessario per gli uomini vestire la giacca;

– I giornalisti devono accreditarsi presso l’ufficio stampa della camera;

– Per motivi di sicurezza è necessario registrarsi via email: sel.segreteria@camera.it

– Per prenotare un intervento è possibile inviare titolo e abstract qui: arturo.dicorinto@gmail.com
Continua a leggere Convegno: Le politiche per l’Italia digitale

Repubblica: Maxisequestro di siti pirata italiani

la-repubblica-it-logoRepubblica: Maxisequestro di siti pirata italiani la GdF ne chiude 46, numero record

L’accusa è aver messo a disposizione link e streaming di contenuti protetti dal diritto d’autore per fini di lucro. E’ la più grande operazione di questo tipo mai avvenuta in Italia di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 marzo 2014

IL 31 marzo entra in vigore il regolamento Agcom per la tutela del diritto d’autore online, ma la Guardia di Finanza chiude 46 siti pirata senza averne bisogno per procedere. Accade nel più grande maxisequestro in Italia di siti e portali online contenenti link a film in streaming. Un’operazione con numeri record quello che il Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria della Guardia di Finanza di Roma ha operato ieri su mandato del giudice Bernadette Nicotra. Quarantesei siti di streaming video resi irraggiungibili per violazione della legge sul diritto d’autore, tra  cui  Mondotorrent, Dopinatorrent,  Truepirates, Filmxtutti, Casacinema e altri, nei fatti decapitando tutto il mondo torrent italiano.
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Camera dei deputati: Nata donna. Indagine sulla condizione femminile

Nata_Donna_programma_conferenzaGiovedì 6 marzo, l’associazione “Vivo4114 Onlus” presenterà i risultati di “Nata Donna“, una indagine statistica sulla condizione femminile nella provincia di Benevento. L’evento si terrà a Roma presso la Sala delle Colonne di Palazzo Marini di via Poli 19.

La giornata è organizzata in due sessioni: al mattino, dalle 11:00 alle 13:00, verranno presentati il progetto e i risultati dell’indagine; nella sessione pomeridiana, dalle 15:00 alle 17:00, terremo un dibattito sulla “questione di genere”. Continua a leggere Camera dei deputati: Nata donna. Indagine sulla condizione femminile

La Repubblica: Governare la rete L’idea brasiliana può conquistare gli addetti ai lavori?

la-repubblica-it-logoGovernare la rete, dal Brasile una ricetta per sfuggire al Datagate

La Merkel vuole una Internet europea, i servizi segreti italiani lo spezzatino della rete e cyber-spioni online, mentre il Brasile presenta in italia il modello di gestione della rete partecipato dai cittadini, sotto l’imperativo del suo accesso universale

Arturo Di Corinto per La Repubblica del 20 febbraio 2014

Si apre un nuovo capitolo per la gestione della rete Internet. Dopo l’intervento di Neelie Kroees che ha difeso un modello di governance della rete basato sulla piena partecipazione di tutti gli attori, l’ipotesi da parte della Merkel di “isolare” la rete europea da quella mondiale arricchisce la saga di un nuovo capitolo.

La dichiarazione della Merkel di sabato scorso, di creare una sorta di “internet europeo” per una maggiore privacy e sicurezza delle comunicazioni prevede di tagliare fuori gli americani, e non solo loro. Mentre i nostri servizi segreti avrebbero già ipotizzato uno spezzatino delle rete e di popolarla con cyber-mercenari a controllarne il traffico. Ma si può fare? Secondo quale modello di governance? Continua a leggere La Repubblica: Governare la rete L’idea brasiliana può conquistare gli addetti ai lavori?