Articolo21: Il “club dei predatori” è arrivato a quota 41

Informazione
Il “club dei predatori” è arrivato a quota 41
di Arturo Di Corinto
per Articolo 21 del 3 maggio 2012

Oggi, 3 maggio 2012, è la Giornata mondiale della libertà di stampa, e Reporter senza frontiere denuncia i predatori dell’informazione e i nemici di Internet. Le violenze contro i giornalisti e i cybernauti si sono moltiplicate e aggravate negli ultimi quattro mesi dell’anno. A partire dal primo di gennaio del 2012 , un operatore dell’informazione viene ucciso ogni 5 giorni. Dall’inizio dell’anno 21 giornalisti e 6 cybernauti o cittadini-giornalisti sono stati uccisi, in particolare in zone di conflitto come la Somalia e la Siria. RSF ha aggiornato la sua lista dei predatori della libertà di informazione, arrivata quest’anno a 41 membri.

RSF fa senza timore nomi e cognomi. Sono quasi sempre gli stessi: il presidente siriano Bachar Al-Assad, il presidente ceceno Ramzan Kadyrov, quello iraniano Ahmadinejad e altri. Ma amche le milizie islamiche Al-Shabaab in Somalia, l’Autorità Palestinese e il governo di Hamas a Gaza, fino ad arrivare alle Farc che nella loro lunga lotta contro la stampa avrebbero rapito il 28 aprile scorso il giornalista francese Roméo Langlois.
RSF non dimentica certo i giornalisti indipendenti uccisi dall’inizio dell’anno, i cittadini-giornalisti, i cameraman e i fotografi bersagliati dai regimi repressivi per la potenza evocativa e informativa delle immagini da loro registrate.

Per questo l’organizzazione per la libertà di stampa chiede di riflettere sulla protezione dei giornalisti freelaance locali a cui la stampa internazionale ricorre, come alle sue fonti di informazione e alle persone intervistate; di tradurre in azioni efficaci le disposizioni internazionali relative alla protezione dei giornalisti per mettere fine all’impunità relativa alle violazioni di diritti umani contro di loro; richiede una revisione degli statuti della Corte Penale Internazionale in modo da definire quella categoria speciale di civili che sono i giornalisti; incoraggia gli Stati ad adottare con urgenza il piano d’azione e il progetto attuativo sulla sicurezza dei giornalisti e la questione dell’impunità elaborato dall’UNESCO nel marzo 2012.
Intanto, mentre accade tutto questo, il ministro della giustizia italiano, Paola Severino, chiede ai blog di autoregolamentarsi, apparentemente ignorando l’importanza che i blogger hanno e hanno avuto nel raccontare e denunciare quello che la grande stampa non dice. Chissà se ha letto la lettera che l’inviato speciale dell’ONU per la libertà d’espressione Frank La Rue ha scritto al premier Mario Monti. La lettera dice che la libertà d’informazione in Italia è a rischio. Ma va?

Links:
1) Il sito italiano di Reporter senza frontiere
2) Il comunicato con il rapporto sulla libertà di stampa

Emergency, The Hacker’s Dictionary: Whistleblowing

The Hacker’s Dictionary: Whistleblowing
Arturo Di Corinto
per Emergency – il blog – 3 maggio 2012

Whistleblowing è l’atto di suonare un fischietto. Soffiare dentro un fischietto serve ad attirare l’attenzione. Chi è che fischia e perchè? Un arbitro fischia per un fallo subito, un poliziotto per chiedere rinforzi o per avvertire di un pericolo. Ai nostri giorni colui che fischia nel fischietto, il whistleblower, è diventato chi denuncia ai suoi superiori un comportamento illecito, all’interno di un’azienda, di un’organizzazione, di un governo, spesso col favore dell’anonimato.
Il whistleblower può essere anche uno che denuncia pubblicamente un torto, una corruttela, una malversazione, contribuendo così al processo di trasparenza su cui sono fondate le democrazie occidentali e favorendo il ruolo di controllo (watchdog) della stampa nei confronti dell’operato di governi e imprese. Daniel Ellsberg, l’uomo che ha rivelato al mondo i Pentagon papers, i documenti segreti del governo americano sulla guerra in Vietnam, è stato forse il più famoso whistleblower al mondo.

Con Bradley Manning abbiamo imparato che un whistleblower può essere la “talpa” che, passando documenti riservati a Wikileaks, può contribuire a denunciare gli errori e i crimini di un esercito, quello americano, il suo esercito. Avendo “suonato il fischietto”, il soldato Manning dal 2010 è detenuto in condizioni di totale isolamento e sottoposto a torture fisiche e psicologiche con l’accusa di aver minacciato la sicurezza nazionale e aiutato dei gruppi terroristici.
Il giudice militare Denise Lind del tribunale di Fort Meade lo ha accusato di avere indirettamente aiutato Al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) per aver procurato migliaia di documenti segreti che sono stati diffusi da WikiLeaks, il più grande sito di whistleblowing al mondo, Wikileaks. E’ il 22 capo d’imputazione. Continua a leggere Emergency, The Hacker’s Dictionary: Whistleblowing

Repubblica: Le tecnologie della repressione “Non datele ai regimi autoritari”

Le tecnologie della repressione
“Non datele ai regimi autoritari”

Alcune aziende occidentali vendono sistemi di sorveglianza e filtraggio online a governi autoritari. La Electronic Frontier Foundation ne denuncia l’uso contro gli attivisti per i diritti umani e civili e si appella ai governi per impedirlo. Anonymous non si fida e posiziona su server sicuri una guida per non farsi beccare in rete insieme a un manuale per le proteste di piazza e al kit di pronto soccorso di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 29 Aprile 2012

I governi autoritari di tutto il mondo usano tecnologie europee ed americane per spiare i propri cittadini. Tecnologie per le intercettazioni email e telefoniche, tecnologie per il riconoscimento facciale delle foto di manifestanti e dissidenti, tecnologie per il riconoscimento vocale sulle reti mobili, tecnologie che possono avere conseguenze mortali per gli attivisti dei diritti umani e civili. E’ l’allarme lanciato dalla Electronic Frontier Foundation, associazione americana per i diritti digitali, che chiede alle imprese di assumersi la piena responsabilità degli usi che i governi fanno dei loro prodotti. (https://www.eff.org)
Continua a leggere Repubblica: Le tecnologie della repressione “Non datele ai regimi autoritari”

Emergency: Quando la truffa riguarda l’amore

Dating online. Quando la truffa riguarda l’amore
di Arturo Di Corinto per E-il mensile di Emergency
Maggio 2012

Prima ci si innamorava in discoteca, sui banchi di scuola, sul posto di lavoro, adesso ci si fidanza online. Quando va bene, perché le vie della truffa sono infinte e l’offerta di sesso online è una delle più ricorrenti. Mentre si moltiplicano i siti di “dating online”, si moltiplicano le fregature per i cuori solitari che investono tempo e soldi a cercare l’anima gemella su Internet. Secondo Forrester Research i siti di appuntamenti amorosi muovono solo in America un miliardo di dollari all’anno. Quando ci si registra, gratis o a pagamento, in siti come Meetic o Adult Friend Finder, prima o poi arriva qualcuno che ti “aggancia”. Non è detto che sia qualcuno che hai conosciuto lì, è solo qualcuno che possiede il tuo indirizzo email. Il contatto col truffatore comincia sempre con una email stereotipata, sgrammaticata, una lunga lista di caratteristiche personali e familiari e una foto (ammiccante) allegata: “Ciao sono Elisa, di Novgorod. Ti manda le foto. Continuiamo la nostra conoscenza. Raccontimi di te. Ti mi piace tanto. Voglio costruire un rapporto serio adesso.” Se ci caschi, dopo le prime email arrivano le richieste. La più comune è quella di inviare dei soldi via Western Union. Un’altra è di pagare con carta di credito il biglietto d’aereo precompilato da rispedire in allegato. Oppure mandare via posta un cellulare con tanto di Sim per stare sempre in contatto. Quando si chiedono soldi le motivazioni sono sempre le stesse: “Ribelli Attaccato la nostra casa e non ho posto dove vivere”, “La mia mamma è malata e non ho soldi per aiutarla”, “I miei genitori sono morti in incidente d’auto”. Al mercato nero i tuoi dati personali hanno un valore: 0,10 centesimi di dollaro per l’indirizzo email e 75 dollari in media per carta di credito con nome, cognome, scadenza e codice di sicurezza. Per questo è bene tenerseli stretti. Per evitare altre delusioni o di finire alla berlina con nome e cognome su un sito pubblico per esserti registrato nella community di un sito erotico come Youporn.

Incontri: DAL LIBRO ALLE NARRAZIONI TRANSMEDIALI: NUOVI SCENARI PER SCUOLE E BIBLIOTECHE

DAL LIBRO ALLE NARRAZIONI TRANSMEDIALI: NUOVI SCENARI PER SCUOLE E BIBLIOTECHE
Perugia, 23 aprile Sala dei Notari, Piazza IV Novembre
Maggio dei libri invito 23 aprile

L’evento, organizzato dalla Regione Umbria – Servizio Beni Culturali, si svolge in occasione dell’apertura della campagna nazionale “Il Maggio dei libri” patrocinata dal Centro per il Libro e la Lettura e della Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’autore proclamata dall’Unesco.

L’iniziativa si pone l’obiettivo di riflettere sui cambiamenti stimolati dall’innovazione tecnologica negli ambienti di apprendimento e di accesso alla conoscenza legati al mondo del libro, in particolare scuole e biblioteche, e sui conseguenti nuovi modi di produrre e consumare cultura. I nuovi processi di apprendimento, la disponibilità di un immenso patrimonio documentale digitale e gli strumenti del web trasformano inevitabilmente gli studenti/utenti in “prosumer” che collaborano attivamente alla creazione di nuovi prodotti culturali inaugurando una nuova stagione di competenze e professionalità. Un proficuo e corretto sviluppo di tali processi creativi e di consumo, in grado di generare “valore” per l’intera comunità, sarà inevitabilmente legato ad una modifica dei meccanismi di protezione del copyright e a nuovi sistemi di gestione dei diritti d’autore.
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ArciReport: Una nuova idea di cultura


Una nuova idea di cultura
di Arturo Di Corinto per ARCIREPORT anno X, n. 14, 17 aprile 2012

Arcireport n_14 – 2012_

Anche quest’anno si celebra la Settimana della cultura. Il XIV appuntamento organizzato dal Mibac per promuovere e valorizzare il Patrimonio culturale italiano apre infatti gratuitamente le porte di musei, ville, monumenti, aree archeologiche, archivi e biblioteche statali, per nove giorni, dal 14 al 22.
Iniziativa encomiabile che potrebbe però diventare l’occasione per valorizzare il patrimonio del presente e non solo quello del passato enfatizzandone innesti e contaminazioni, fino a diventare occasione di dibattito su ciò che riteniamo “fare cultura” e non solo “essere cultura”. Ad esempio, una settimana della cultura potrebbe valorizzare il mondo digitale e le forme comunitarie che su di esso crescono. Come per il meeting bolognese di Punto.it, incontro delle web tv italiane dove si sono dati convegno oltre 400 videomakers per parlare della tv del futuro, cioè del nostro futuro, e di come ci percepiamo, ci relazionamo, ci formiamo idee e opinioni. Oppure una parte della programmazione di questa settimana potrebbe essere dedicata ai luoghi della cultura autogestita, al Teatro Valle o al Cinema Palazzo di Roma, che pochi giorni fa hanno ospitato nei loro spazi tre giorni di eventi dedicati al copyleft, cioè alle modalità attraverso cui è possibile comunicare e reinventare il patrimonio linguistico, artistico, scientifico, culturale, del nostro paese, oltre le logiche di un copyright che comincia a stare stretto a tutti. Continua a leggere ArciReport: Una nuova idea di cultura

La Repubblica: Tra frequenze e copyright valzer di poltrone all’Agcom

Tra frequenze e copyright
valzer di poltrone all’Agcom

Il presidente in scadenza Corrado Calabrò vuole varare il discusso regolamento sul copyright. Ma non sarà facile. Così si guarda al prossimo consiglio. Che oltre che di diritto d’autore, dovrà occuparsi di due temi scottanti in un anno elettorale, e cioè di frequenze tv e par condicio. E tra i nomi che si fanno ci sono quelli di Roberto Viola e Deborah Bergamini di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 aprile 2011

ROMA – Il 4 aprile Corrado Calabrò ha affermato che varerà il tanto contestato regolamento sul copyright. Il presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha dichiarato di volerlo fare “al di là delle sue propensioni personali”, perché glielo chiedono quattro commissari (Martusciello, Mannoni, Savarese e Napoli) su otto presenti in consiglio. E questo potrebbe accadere alla prima riunione utile, quella del prossimo giovedì 19 aprile.

La dichiarazione, resa davanti alla Commissione d’inchiesta bicamerale sulla contraffazione e la pirateria, rovescia le dichiarazioni del giorno di primavera quando, in un’audizione al Senato richiesta da Luigi Vimercati e Vincenzo Vita, Calabrò aveva sostenuto di essere in attesa del via libera mai arrivato del governo per varare il regolamento. Eppure Calabrò sostiene di essere pronto a licenziare la delibera. Secondo il vicepresidente della commissione d’inchiesta che ha audito Calabrò, Vico Ludovico (PD), il presidente Agcom soffrirebbe della “sindrome di un fine mandato senza risultati” e questo sarebbe il motivo della sua accelerazione. Ma probabilmente è una spiegazione molto generosa.
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HACKING NETCULTURE E SABOTAGGIO

HACKING NETCULTURE E SABOTAGGIO
di Arturo di Corinto per “Come si fa” di Franco Bifo Berardi (Manni Editore)

Autorevolezza contro autorità, competenza contro gerarchie, libertà contro controllo

All’inizio c’era l’attivismo.
Diverso dalla militanza nei partiti e nelle associazioni, l’activism è l’azione diretta dei movimenti di base per denunciare un torto, contestare una scelta politica e dare voce alla protesta sociale su questioni specifiche. Poi è venuto l’hack-tivism, l’attivismo al computer, l’azione diretta in rete con tecniche da hacker, e dopo ancora il media-attivismo, l’uso consapevole e critico di telecamere, televisioni di strada e web-tv autogestite. Oggi va di moda l’attivismo 2.0: giovani e meno giovani hanno abbracciato i social media (il web 2.0) per promuovere campagne sociali e fare attivismo oltre le forme tradizionali degli scioperi, delle occupazioni, dei boicottaggi, dei cortei e delle petizioni virtuali.
Questa nuova forma di attivismo che si esprime nel “Mi piace” di Facebook, nel commentare un video su Yutube o “retwittare” un post di 140 caratteri, pretende di contribuire a una singola causa con un piccolo atto pratico, un semplice click, ma spesso si risolve nel suo peggiore estremo, il clicktivism. Puoi twittare una causa e votarla su Facebook senza coinvolgerti in nessuna azione diretta o sentire che sei importante per il suo successo. Quel gesto ripetuto si trasforma allora in slacktivism, l’attivismo fannullone che non si interessa di come è andata a finire. Magari un piccolo click ci porta a impegnarci in una cosa successiva, ma la maggior parte delle cause richiede più di un semplice click. Soprattutto, se questi click non producono azione e cambiamento, c’è il rischio di diventare cinici e smettere di crederci. Perciò anche se qualcuno usa i social media come parte della propria strategia di cambiamento non vuol dire che li stia usando strategicamente. Ci sono tanti modi di perdere tempo in campagne che non cambiano niente. E non dipende dal fatto che gli strumenti sono inefficaci, ma dal fatto che vengono usati male. Un solo click non basta. Continua a leggere HACKING NETCULTURE E SABOTAGGIO

La Repubblica: Il partito pirata contro i pirati ricorre al tribunale e vince

Il partito pirata contro i pirati
ricorre al tribunale e vince

L’associazione Partito Pirata italiano porta in tribunale gli omonimi di PirateParty per tutelare nome e simbolo e vince. Il giudice vieta al partito clone di usare il logotipo che identifica in tutta Europa gli alfieri del no-copyright di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 3 aprile 2012

I PIRATI italiani ricorrono al tribunale per tutelare nome e identità e vincono. Contro i pirati. E’ accaduto a Milano, dove un giudice della Sezione Specializzata in materia di proprietà industriale e intellettuale ha disposto l’inibizione dell’uso di nome e simbolo del Partito Pirata italiano a Marco Manuel Marsili, leader e fondatore del Pirate Party che li aveva utilizzati per farne la bandiera di un partito anticasta, molto diverso dai partiti pirata europei.

L’ORDINANZA

Tutto era cominciato quando il Pirate Party si era fatto notare dalla stampa per una manifestazione contro un’azienda lombarda, l’Area Spa, colpevole di fornire tecnologie di sorveglianza alla Siria di Bashar Al Assad. In quell’occasione i pirati capitanati da Marco Manuel Marsili, eclettico giornalista e docente di comunicazione, avevano diffuso il programma del PirateParty, un pout-pourri di ambientalismo, animalismo, diritti sociali, condito da pesanti attacchi alle banche e alla casta in stile grillino, segnato da un forte trasversalismo politico. Continua a leggere La Repubblica: Il partito pirata contro i pirati ricorre al tribunale e vince

FSFE Newsletter – April 2012

[Read online: http://fsfe.org/news/nl/nl-201204.it.html ]

== Finiamola velocemente con i “progetti” di Software Libero” ==

Un “progetto” è sempre temporaneo, nel senso stretto del termine.
Invece, alcune persone attive nel Software Libero usano il termine
“progetto” in riferimento ad iniziative di lunga durata. Anch’io lo
facevo, finché Bernhard Reiter non mi ha convinto ad utilizzare termini
differenti per le persone, i risultati da loro creati, ed azioni
concertate di carattere temporaneo. Dopo che alcune persone della FSFE
hanno incoraggiato Bernhard a mettere su carta i propri pensieri, ha
pubblicato un articolo[1], sostenendo: Adottando la concezione più
estesa del termine “progetto”, le iniziative di Software Libero avranno
più successo. “Il Software Libero è destinato a restare, preparatevi
per questa situazione.”, scrive Bernhard.
Continua a leggere FSFE Newsletter – April 2012

La Repubblica: Copyright, Calabrò tira dritto “Adotteremo il regolamento”

Copyright, Calabrò tira dritto
“Adotteremo il regolamento”

Il presidente dell’Agcom lo ha detto nella sua audizione davanti alla commissione bicamerale sulla contraffazione. Il sì potrebbe arrivare già il 19 aprile. “Ai provider può essere chiesto di non trasportare contenuti che violano il copyright”. L’attacco ai gigante del web Google, Facebook, Twitter e Youtube di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 4 aprile 2012

ROMA – Il presidente dell’Autorità garante per le comunicazioni, Corrado Calabrò, tira dritto su copyright. Vuole approvare, e presto, la contestata delibera sul diritto d’autore. Cambiando l’orientamento che aveva espresso il 21 marzo nell’audizione al Senato, oggi ha detto che il consiglio dell’autorità ne varerà il regolamento: “Visto che 4 commissari su 8 lo chiedono, il regolamento sarà posto all’odg del Consiglio e sarà adottato”. La dichiarazione é stata fatta davanti alla commissione bicamerale sulla Contraffazione e la pirateria, quella presieduta dal leghista Fava. E ha aggiunto: “visto che la richiesta viene da più di un terzo dei componenti del Consiglio, sono obbligato, al di là della mia propensione personale, a darvi seguito”. I commissari favorevoli essendo Martusciello, Mannoni, Savarese e Napoli con l’opposizione netta di D’Angelo, e l’astensione di Lauria e Sortino (quest’ultimo relatore con Mannoni del provvedimento), la decisione potrebbe arrivare già il prossimo 19 aprile, prima riunione utile del consiglio per esprimersi al riguardo.

IL TESTO DELL’AUDIZIONE 1
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Incontri: Internet e democrazia

Internet e democrazia, Incontro seminariale

Venerdì 20 aprile 2012, ore 15,00 – 19,00
SALA CONFERENZE
FONDAZIONE BASSO
Via Dogana Vecchia 5 Roma

Tel. 06-6879953; fax 06-68307516
basso@fondazionebasso.it – www.fondazionebasso.it

Internet è oggi al tempo stesso oggetto e strumento del conflitto politico. Oggetto, perché sul governo della rete e sulla proprietà dei contenuti che la percorrono operatori di telecomunicazioni, intermediari di contenuti e gestori di reti sociali confrontano duramente i loro diversi modelli di profitto, cercando di arruolare nelle proprie file i diversi interessi della moltitudine della rete.
Strumento, perché è tramite Internet che si organizza l’azione politica di chi si ribella contro la dittatura e la partecipazione delle comunità che provano a governare i beni comuni, ma anche si sperimentano nuove e mirate forme di controllo politico e sociale.
Con questo incontro la Fondazione Basso riapre il cantiere della ricerca sul cambiamento che Internet produce nella teoria e nella pratica della democrazia.

Aprono la discussione: Stefano Rodotà, Sara Bentivegna, Luca De Biase, Juan Carlos De Martin, Fiorella De Cindio, Giulio De Petra, Arturo Di Corinto, Carlo Formenti

Incontri: Quinto meeting nazionale delle web tv e dei media digitali indipendenti!

Centinaia di videomaker provenienti da ogni angolo d’Italia torneranno a confrontarsi con professionisti ed esperti. Dal 18 al 20 aprile si terrà a Bologna il nostro meeting nazionale delle web tv “Punto It: le Italie digitali fanno il punto” .

Durante la tre-giorni dibatteremo di modelli di business, regolamentazione, strumentazioni produttive e distributive, format e linguaggi. Registrazione gratuita e obbligatoria . Ulteriori informazioni nel comunicato stampa.

Punto it è promosso dal nostro osservatorio e network Altratv.tv con il sostegno di Google, Eutelsat, Telecom Italia, Legacoop e con il patrocinio di Regione Emilia Romagna, Università di Bologna e Comune di Bologna. Il meeting è in mediapartnership con Rai5, Nòva24 e Unitag e vede l’humanitarian partnership di Emergency e la foodpartnership di Alce Nero-Mielizia. Online tutti i supporters dell’evento.

Nel video di presentazione la storia di un’Italia che non fa notizia ma fa rete.
Ti aspettiamo a Bologna!

Incontri: COPY LEFT DAYS

5 . 6 . 7 aprile 2012
COPY LEFT DAYS
Tre giornate sulla cultura libera/ta
diritto d’autore e licenze aperte

Il 5 . 6 . 7 Aprile, negli spazi del Teatro Valle Occupato e dell’ Ex Cinema Palazzo/Sala Vittorio Arrigoni, si svolgeranno le giornate della cultura libera/ta, organizzate in collaborazione con Patamu.com e Melting Pro.

Questo evento è stato organizzato per informare artisti, musicisti, attori, scrittori e pubblico sui problemi legati a diritto d’autore, proprietà intellettuale, diffusione ed utilizzo delle opere dell’ingegno. Saranno delineate inoltre le differenze tra il copyright tradizionale e le opere rilasciate con licenze Creative Commons o affini, e si parlerà anche di come queste possano cambiare le modalità di accesso alla cultura, al sapere, all’informazione e alla di condivisione dei contenuti.

All’interno dell’evento sarà ospitata la prima edizione del RomaCCfest, uno dei primi festival del Cinema con contenuti esclusivamente Creative Commons, in gemellaggio con il BccN di Barcellona da cui è ‘derivato’ con licenza Creative Commons By-Nc-Sa (attribuzione-noncommerciale-sharealike).

Le proiezioni saranno affiancate da interventi musicali a cura delle etichette CC Subcava Sonora e NED e da incontri assembleari su diritto d’autore e cultura libera, da momenti di approfondimento su SIAE, IMAIE, SOPA, Creative Commons, Copyleft, sul ruolo della cultura libera nella valorizzazione e nella tutela del bene comune anche in aree del sapere diverse dall’arte, ad esempio nella scienza e nei farmaci. Si terranno inoltre tavole rotonde e dibatti per approfondire la riflessione su cosa possa essere fatto nel concreto per promuovere un differente modello di diffusione della cultura e del sapere.

Organizzazione: Patamu, Melting Pro, Teatro Valle Occupato
Contenuti Festival Cinema CC: RomaCCFest/BccN
Contributi Musica CC: Subcava Sonora, NED

www.copyleftdays.it www.romaccfest.it
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Emergency: Evasori.it, Hacker contro furbetti

Evasori.it, Hacker contro furbetti.
Crittografia e open source per denunciare l’evasione fiscale. L’inziativa di un gruppetto di hacker italiani per proteggere le le finanze pubbliche
di Arturo Di Corinto per E-il mensile di Emergency
Aprile 2012

Da poco siglato il patto antievasori fra Governo e Comuni, gli hacker di Globaleaks propone di usare la propria piattaforma di whisteblowing per sviluppare il progetto di trasparenza contributiva “evasori.it” (www.evasori.it). Il progetto prevede che sia il cittadino ad inviare in maniera anonima, facile e veloce, segnalazioni circostanziate sull’evasione fiscale di soggetti privati e pubblici e se l’utente accetta di essere identificato, prevede un meccanismo premiale. Le segnalazioni – documenti, registrazioni audio/video, dati geo-referenziati da smartphone – vengono raccolte attraverso un sito web nazionale e inviate in maniera automatica ai comuni. Dopo gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate, il Comune si vede riconoscere il 100% del gettito recuperato. Il sito pubblica anche le statistiche sui parametri qualitativi e quantitivi delle segnalazioni inoltrate. In un clima di austerity e tensione sociale il cittadino è incentivato a fare la sua parte, partecipando al controllo diffuso del territorio a protezione delle finanze pubbliche, il comune incassa i soldi e gli evasori smettono di fare i furbetti per paura di essere scoperti. Soprattutto, un’idea che avrebbe un effetto deterrente per la sua sola esistenza in una situazione in cui la pratica del Whistleblowing è ritenuta politicamente scomoda e di difficile proposizione in un contesto, quello italiano, che demonizza la segnalazione fatta nell’interesse pubblico come evidenziato da Transparency international nel suo report sull’Italia. Per questo i suoi ideatori cercano degli sponsor per coinvolgere la società civile e le istituzioni nella realizzazione di un modello efficace di Tax Whistleblowing in modo da ridurre i rischi di impopolarità di cui la casta è tanto preoccupata. Un particolare del progetto è che è basato su tecnologie open source e per anonimizzare coloro che denunciano l’evasione usa le stesse tecnologie del progetto Tor, il sistema anticensura che oggi permette al popolo siriano di far filtrare le notizie sulle stragi di Assad senza timore di ritorsioni, rendendo impossibile identificarne gli autori.(https://www.torproject.org)

La Repubblica: Copyright, bozza del governo delinea una super Agcom

Copyright, bozza del governo
delinea una super Agcom

Il documento trapelato legittimerebbe in via normativa un’Autorità con poteri di intervento sulla violazione del diritto d’autore. Fino alla disconnessione dal web per i colpevoli. Ma la norma stessa costituirebbe la prova più evidente che l’Agcom non ha quelle competenze di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Marzo 2012

Agcom e diritto d’autore, la storia infinita. Una storia di sgambetti e marce indietro, di lobbying e resistenza civile che sulla base di una peculiare interpretazione potrebbe arrivare a stravolgere l’ordinamento giuridico italiano. Oggi è infatti trapelata la bozza govenativa in base alla quale l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni otterrebbe il diritto di intervenire per via amministrativa contro la violazione del copyright in rete, con il potere di operare la disconnessione da Internet per i siti o addirittura per i colpevoli di downloading illegale, in puro stile Hadopi. La richiesta di tale norma interpretativa era stata avanzata proprio da Calabrò, in occasione della sua audizione al Senato.

Anche se in alcuni punti non sembra proprio un testo di legge, ma una sorta di promemoria o lavoro preparatorio, rimane ignoto se sarà parte di un progetto di legge, di un decreto o altro atto normativo. In ogni caso, una novità assoluta nella storia del diritto italiano, perchè, pur essendo una norma dichiaratamente solo “interpretativa” invece di interpretare, innova profondamente e cancella leggi preesistenti. Continua a leggere La Repubblica: Copyright, bozza del governo delinea una super Agcom

La Repubblica: Sì, troppo ego uccide il social

Sì, troppo ego uccide il social
di ARTURO DI CORINTO*
per La Repubblica del 28 Marzo 2012

E’ vero, troppo ego uccide il social. Beppe Smorto ha ragione e il suo intervento è stato quanto mai opportuno considerato il livello di feticismo associato alla presenza di molti di noi nei siti sociali. E’ anche vero che il medium è il messaggio, il twit è il messaggio, il profilo Facebook è il messaggio, ma per una malintesa idea di modernità secondo cui essere presenti sui siti sociali è diventato un must. Soprattutto per i politici, come ha ben analizzato Sara Bentivegna nel suo ultimo libro Parlamento 2.0. Strategie di comunicazione politica in Internet (FrancoAngeli, 2012).
Però. Andiamo con ordine, evitiamo le polemiche da bar sport e analizziamo il fenomeno.

Per spazzare il campo dalle prime obiezioni ricordiamo che adesso ci sono le prove scientifiche: Facebook favorisce l’esibizionismo. Se in molti avevano sospettato che gran parte del successo del social network riposava sulla coppia voyerismo-esibizionismo, la psicologia non ha più dubbi: i 15 secondi di celebrità che molti cercano su Internet spesso assumono un tratto patologico. Lo dice uno studio condotto dagli psicologi della Western Illinois University secondo cui il social network indurrebbe i giovani a comportamenti egoisti e a un pericoloso esibizionismo. Condotto con la tecnica del questionario e presentato nella rivista Personality and Individual Differences, lo studio mette in relazione il comportamento su Facebook e l’accumulazione di amici con i disturbi narcisistici di personalità. Continua a leggere La Repubblica: Sì, troppo ego uccide il social

La Repubblica: È il Document Freedom Day “per l’accessibilità informatica”

È il Document Freedom Day
“per l’accessibilità informatica”

La giornata internazionale per gli standard informatici aperti, voluta dagli attivisti per la libertà del software impegnati a promuovere l’interoperabilità dei softwaare per evitare chiusure tecnologiche a danno di cittadini e consumatori
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 Marzo 2012

Non riesci a compilare il modulo scaricato online per la tua domanda d’assunzione? Non riesci più a leggere la tesi di laurea scritta col vecchio Microsoft Word? La pagina che hai appena stampato è piena di caratteri incomprensibili? Beh, è ora di smetterla.

Per questo il 28 marzo 2012 si celebra in tutto il mondo il Document Freedom Day, la giornata internazionale per gli standard informatici aperti. Dopo aver aiutato industrie e governi a metabolizzare i software a codice sorgente aperto sia nella produzione che nell’erogazione di servizi, gli attivisti per la libertà del software sono oggi impegnati a promuovere l’interoperabilità dei programmi informatici per evitare chiusure tecnologiche a danno di cittadini e consumatori. E lo fanno a modo loro, con una festa che ha l’obiettivo di replicare il successo del Linux Day. Continua a leggere La Repubblica: È il Document Freedom Day “per l’accessibilità informatica”

= Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

= Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

[Read online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120328-02.it.html ]

Attivisti del Software Libero di tutto il mondo celebrano oggi
l’accessibilità dell’informazione e gli Standard Aperti. Attraverso
dimostrazioni, talk e workshop, 48 eventi in 17 paesi illustrano come
gli Standard Aperti[1]e il Software Libero siano fondamentali per una
società dell’informazione libera e concorrenzale.
Continua a leggere = Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

La Repubblica: Nomine alla Rai e all’Authority “Diritto alla comunicazione”

Nomine alla Rai e all’Authority
“Diritto alla comunicazione”

Sotto il cartello “Vogliamo trasparenza”, una vasta coalizione di gruppi di cittadini, associazioni di categoria e imprese chiede al Parlamento e ai partiti di rispettare merito e trasparenza nelle nomine dei consiglieri Rai, Agcom e Garante Privacy. Per tutelare il diritto all’informazione e la democrazia
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Marzo 2012

Con un’iniziativa senza precedenti un’ampia coalizione di gruppi e associazioni chiede di ripensare il metodo delle nomine della Rai e delle Autorità di Garanzia in scadenza. Cda della televisione pubblica, presidenti e commissari Agcom e Privacy, si chiede che siano selezionati in base a criteri di merito e trasparenza. Senza inciuci tra i partiti. Il sito della campagna Vogliamotrasparenza è pronto, i canali social attivati e i contributi cominciano ad arrivare con idee a dir poco rivoluzionare per “il paese delle segrete stanze”. L’appello della campagna è sintetizzato nelle brevi dichiarazioni del manifesto: “Tra poche settimane Parlamento e Governo nomineranno il nuovo Consiglio di amministrazione della RAI ed i nuovi componenti del Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. 16 uomini dai quali dipende in buona parte il futuro dell’informazione nel nostro Paese e, conseguentemente, la misura di libertà e democrazia della quale disporremo.” Il giudizio sul passato è molto duro e le intenzioni chiare: “Sin qui, la loro nomina è avvenuta nel buio delle segrete stanze del Parlamento e di Palazzo Chigi, lontano dallo sguardo indiscreto dei cittadini, al riparo dall’attenzione dei media e, soprattutto, al di fuori di ogni meccanismo di selezione scientifico e meritocratico. Le conseguenze di tale sistema di selezione sono evidenti: scarsa indipendenza dai mandanti politici, poca competenza ed assoluta assenza di trasparenza nelle dinamiche che ne hanno, sin qui, guidato l’operato. E’ ora di dire basta.”
Continua a leggere La Repubblica: Nomine alla Rai e all’Authority “Diritto alla comunicazione”

Articolo 21: Mediaset senza indirizzo web

Mediaset senza indirizzo web
Un ignoto venditore online vince all’asta il nome mediaset.com
Arturo Di Corinto per Articolo 21 del 26 Marzo 2012

Da pochi giorni Mediaset non è più padrona del suo indirizzo web. La società della famiglia del presidente del consiglio è rimasta senza indirizzo internet e non si tratta di cybersquatting, la pratica cioè di impadronirsi illecitamente di nomi di dominio appartenenti ad altri. Il dominio mediaset.com che prima identificava le reti televisive che fanno capo alla holding Fininvest è passato di mano a una società che vende sistemi informatici targati IBM, probabilmente per un banale errore. Gli amministratori del marchio si sono semplicemente dimenticati di rinnovarne il pagamento presso il registrar competente e di partecipare all’asta per il suo acquisto. Continua a leggere Articolo 21: Mediaset senza indirizzo web

Emergency, The hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria

The Hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria
Arturo Di Corinto
per Emergency – il blog – 23 marzo 2012

Civic journalist o giornalista civico è un giornalista non professionista che usa Internet per rivolgersi alla propria comunità di riferimento o ad una audience globale. Usa le piattaforme di pubblicazione aperta offerte dalla rete per denunciare un torto, esporre una testimonianza, invitare alla mobilitazione contro un’ingiustizia, raccontare una verità ignorata o nascosta dai media.

Alla fine di febbraio di quest’anno almeno sette giornalisti sono stati uccisi per il loro lavoro di testimonianza di quanto accade in Siria. Lo stesso è accaduto a molti netizens. Il giornalista civico Basil Al-Sayed è stato ucciso a Homs il 29 Dicembre. Aveva filmato moltissime dimostrazioni e la brutale repressione delle forze di sicurezza dall’inizio delle rivolte in Syria. Il fotografo e videoreporter Ferzat Jarban è stato ucciso dopo l’arresto avvenuto a Homs. Soleiman Saleh Abazaid, responsabile della pagina Facebook “Liberated people of Horan” è stato ucciso il luglio scorso. Lo scrittore e attivista Hussein Issou’s è scomparso e si teme per la sua vita.
Moltissimi giornalisti e blogger siriani sono stati arrestati e rapiti, molti torturati in prigione. Sedici persone spono state arrestate il 16 febbraio scorso in un bliz della polizia nel Syrian Centre for Media and Freedom of Expression a Damasco, compreso il direttore Mazen Darwish. Questi i loro nomi Yara Badr, Razan Ghazzawi, Hanadi Zahlout, Hussein Greir, Hani Z’itani, Sana Z’itani, Rita Dayoub, Joan Farso, Bassam Al-Ahmad, Mayada Al-Khalil, Maha Al-Assablani, Mansour Hamid, Abdelrahman Hamadah, Ayham Ghazzoul and Shady Yazbek. Nove di loro sono ancora in carcere. Tutto questo è raccontato nell’ultima indagine di Reporters senza Frontiere sulla cybercensura. Continua a leggere Emergency, The hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria

Libri: Battaglie di libertà. Democrazia e diritti civili in Italia. (1943-2011)

Piero Bellini, Giovanni Palombarini, Stefano Rodotà
discutono del libro di Sergio Lariccia

Battaglie di libertà. Democrazia e diritti civili in Italia.
(1943-2011)
Sarà presente l’autore
Martedì 27 marzo 2012, ore 17.00
Sala conferenze Fondazione Basso

Fondazione Lelio e Lisli Basso
Via Dogana Vecchia 5 00186 Roma
Tel. 06-6879953 – fax 06-68307516
e-mail basso@fondazionebasso.it – www.fondazionebasso.it

Loop: Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti del conflitto in rete

Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti conflittuali della rete
Arturo Di Corinto
per LOOP magazine – aprile 2012

Prima c’era l’activism. L’azione diretta che si concretizzava negli scioperi, nei cortei, e nell’occupazione di strade (reclaim the streets), piazze ed edifici. Poi è venuto l’hack-tivism, l’azione diretta in rete con tecniche di hacking, e i cortei e le occupazioni sono diventate virtuali, dal netstrike ai Distributed denial of services. Poi ancora è arrivato il mediactivism, che si è sostanziato nel racconto mediatico delle proteste di piazza e nella diffusione virale dell’informazione in rete. Infine, col web 2.0 ha fatto la sua comparsa il clicktivism, l’adesione a petizioni, mobilitazioni e proteste, reali e virtuali, con un colpo di click, senza staccare gli occhi dallo schermo del computer. Ma mentre questa nuova modalità di partecipazione coinvolgeva i grandi numeri dei social network, a compensare questa ondata di “slacktivism”, l’attivismo fannullone, cioè quello che dopo il click si disinteressa della reale entità del cambiamento prodotto, si è assistito al revival dell’hacktivism con defacciamenti, virus politici, attacchi Ddos. Cosa è accaduto? E’ accaduto che la crisi economica e finanziaria ha risvegliato la coscienza delle ingiustizie e portato singoli, gruppi e movimenti a riorganizzarsi su due fronti: la comunicazione e il sabotaggio. Che sono da sempre le due strategie di risposta all’ingiustizia proprie dei movimenti sociali in rete.

Comunicazione e sabotaggio
I movimenti sociali in rete hanno sempre avuto una grande quantità di iniziative legate alla comunicazione e il loro rapporto avanguardistico con gli strumenti ordinari della comunicazione ha prodotto le fanzine ciclostilate, le radio indipendenti, il videoteatro, il documentario politico, fino ai siti web e ai software di comunicazione gratuiti. Da Radio Alice a Seattle 1999, alle azioni di Anonymous c’è quindi un filo conduttore che passa per Indymedia, Wikileaks e il movimento Occupy Wall Street.

Gli ingredienti della messa in opera della contestazione sono uguali e diversi, rappresentano in molti casi l’evoluzione tecnica di strumenti e forme di comunicazione precedenti: personal media (dal fax ai telefoni cellulari, dai camcorder ai videotelefoni, dai siti ai blog), software gratuiti e open source per l’editing di testi, audio e video, l’ubiquità dell’accesso a Internet (dai BBS al wi-fi), e poi social network e piattaforme di blogging e whistleblowing. Tutto per una produzione di informazione indipendente, dal basso, orientata al sabotaggio dei flussi di comunicazione di un potere “che non risiede più in strutture stabili e definite” ma è organizzato intorno a dati, messaggi e informazioni.

Se la creazione di tools come software, server e servizi di messaggistica per la comunicazione indipendente ha subito un arresto con l’affermarsi dei social network e del web 2.0 – che ha portato anche i più radicali ad avere un account Facebook (il Partito Pirata) -, si sono sviluppate nuove forme di comunicazione e sabotaggio a cavallo tra l’estrazione di informazione protetta e la sua comunicazione al pubblico più ampio. E’ il caso di Wikileaks. Ottenere informazioni sensibili e offrire al pubblico quelle di cui il potere si vergogna è stata la sua arma più potente fin dalle origini. Ma prima c’erano stati gli hacker del Chaos Computer Club che negli anni ’80, penetrati nel sistema informatico del Comune di Berlino avevano acquisito le informazioni sulle case comunali sfitte per passarle al movimento dei senza casa. E hanno fatto scuola. Anche l’hacking può ricorrere alla violazione di sistemi informatici protetti (cracking) se ha un fine etico. Continua a leggere Loop: Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti del conflitto in rete

Convegno: LIBERTA’ OBBLIGATORIA

Alla Domus Aequa il 28 marzo alle 18 si parla di Software libero

Binario Etico e CIES, in collaborazione con la cooperativa Equazione in occasione del Document Freedom Day
presentano
LIBERTA’ OBBLIGATORIA
L’importanza del software libero e dei formati aperti dal punto di vista etico, sociale, ambientale e la sua convenienza economica in particolare
per il settore non profit

il 28 marzo si celebra nel mondo il Document Freedom Day dedicato ad un argomento di non immediata comprensione, ma di primaria importanza: quello della libertà di poter utilizzare Software Libero e formati aperti nella vita di tutti i giorni e nel contesto professionale.

Nello specifico questo argomento tocca da vicino le realtà del non profit che, nel doversi relazionare quotidianamente con istituzioni pubbliche che pubblicano documenti per bandi in formati proprietari, hanno difficoltà nel poter scegliere liberamente di utilizzare Linux e/o di usare Libre Office nei propri uffici, come invece sarebbe coerente che facciano.

Si tratta di un aspetto dell’Altra Economia un po’ meno conosciuto ma che tocca la quotidianità della nostra vita quanto e più di altri come
il commercio equo e solidale, il riuso e riciclo o il turismo responsabile.

Binario Etico e il CIES, in collaborazione con la cooperativa Equazione, aderiscono alla giornata promossa dalla Free Software Foundation
organizzando alla DOMUS AEQUA un incontro nel quale esperti del settore spiegheranno l’importanza del Software Libero dal punto di vista etico, sociale, ambientale e la sua convenienza economica. In tale occasione sarà lanciato un appello rivolto alle istituzioni pubbliche sul quale
promuovere la mobilitazione delle associazioni del Terzo Settore, del mondo del non profit e non solo, affinché i software, i documenti, i
Bandi internazionali non parlino solo la lingua del “software proprietario”.

locandina
faq

Bottega del Mondo Domus Aequa
Via di S. Eufemia, 9 ( P.zza Venezia) – Roma
06.69797544 info@domusaequa.org
Questo il Sito del Document Freedom Day: http://documentfreedom.org/

FSFE == Chi ha bisogno di essere istruito sugli Standard Aperti? ==

== Tu suggerisci, noi inviamo manette: Chi ha bisogno di essere
istruito sugli Standard Aperti? ==

[Leggi online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120321-01.html ]

Conosci un politico che dovrebbe venire a conoscenza degli Standard
Aperti? Hai provato a spiegare l’importanza degli Standard aperti al tuo
capo, ai tuoi amici, all’amministrazione locale o ai servizi pubblici,
ma non hai avuto nessun risultato? Un sostegno esterno sarebbe d’aiuto?
Assolutamente! Informa il team del Document Freedom Day circa la tua
situazione, ed invieremo un interessante regalo al tuo indirizzo per
aiutarti a comprendere meglio la forza degli Standard Aperti.
Continua a leggere FSFE == Chi ha bisogno di essere istruito sugli Standard Aperti? ==

La Repubblica: Un clone di YouTube e spam su Twitter così la Siria combatte contro i web-attivisti

Un clone di YouTube e spam su Twitter
così la Siria combatte contro i web-attivisti

Una copia esatta del sito di condivisione video per rubare le password agli utenti, prendere possesso dei loro pc e individuarli. E’ solo l’ultima mossa del governo di Assad contro la rivolta popolare che va avanti da oltre un anno. E le organizzazioni internazionali cercano di aiutare la popolazione di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 20 marzo 2012

L’esercito elettronico siriano combatte senza mai fermarsi. Con la richiesta di reinserire username e password per commentare i video di un falso Youtube i sostenitori di Assad sono riusciti a impadronirsi degli account di numerosi attivisti antigovernativi siriani e li hanno spinti verso siti infettati di virus. La mossa potrebbe servire a scovare gli attivisti e andarli a prendere nelle loro case. A denunciarlo è la Electronic Frontier Foundation

Il sito incriminato in questo momento non è più raggiungibile ma la EFF consiglia vivamente di fare attenzione a siti simili che sono carichi di virus. L’operazione di “cyberwarfare” (guerra cibernetica) è stata condotta probabilmente da agenti governativi e ha usato due tecniche diverse. Prima, con una nota strategia di phishing i gestori del falso sito cercano di ottenere username e password con la scusa di poter lasciare dei commenti, poi iniettano nel computer del malcapitato dei virus potenti con la richiesta di aggiornare il software flash per vedere correttamente i video. Poichè una volta installati tali virus danno a costoro un accesso amministrativo al computer dell’utente la EFF ha creato una guida online per rimuoverli.
Non è la prima volta che accade e le tecniche messe in campo sono diverse. Solo pochi giorni prima di denunciare il clone di YouTube la la EFF aveva annunciato la scoperta di XtremeRAT – un software Trojan diffuso via email e messaggistica – nei sistemi usati dagli attivisti siriani. Il virus è particolarmente potente poichè consente di catturare l’attività della webcam, di registrare i tasti premuti sulla tastiera del pc, di “sniffare” password e inviare queste informazioni a un server che fa riferimento a un IP Siriano. Continua a leggere La Repubblica: Un clone di YouTube e spam su Twitter così la Siria combatte contro i web-attivisti

Convegno: La Rai ai cittadini

Il 23 marzo vieni anche tu!

Il MoveOn americano spinse e fece approvare al Parlamento USA la Riforma Sanitaria Pubblica, noi, in Italia, spingiamo la Riforma della Tv Pubblica.
La Riforma “La Rai ai Cittadini” sarà presentata al prossimo Parlamento: 5 punti per garantire un bene pubblico.

Per una tv libera, indipendente e con i cittadini-utenti partecipi nelle decisioni del servizio pubblico ci vediamo venerdì 23 marzo 2012, alle ore 17,00 alla Città dell’Altra Economia, Largo Dino Frisullo, Roma (ex mattatoio – Testaccio)

evento fb

Hanno confermato la loro presenza e la loro adesione
Tana De Zulueta, Moni Ovadia, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Corradino Mineo, Lorella Zanardo, Udo Gumpel, Giovanni Anversa, Massimo Marnetto, Arturo Di Corinto, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Sergio Bellucci, Giuseppe Giulietti, Nicola D’Angelo, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Roberto Natale, Roberto Zaccaria, Carlo Rognoni, Wolfgang Achtner, Carlo Verna, Angelo Bonelli, Giovanni Mangano

Hanno aderito
Corrado Guzzanti, Loris Mazzetti, Giulia Innocenzi, Carmine Fotia, Gianni Orlandi, Michele Gambino

Sostiene l’iniziativa
Stefano Rodotà

Free Bradley Manning

Free Bradley Manning.
Mobilitazione internazionale a favore della talpa di Wikileaks
Arturo Di Corinto

Ieri il giudice militare Denise Lind del tribunale di Fort Meade ha accusato il soldato semplice Bradley Manning di avere indirettamente aiutato al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) per aver procurato migliaia di documenti segreti che sono stati diffusi da WikiLeaks. E’ il 22 capo d’imputazione. Gli avvocati del giovane 24enne candidato al premio nobel rispondono: soffriva di disturbi, non poteva accedere a materiale riservato. Su Internet scatta l’operazione Manning: cortei, occupazioni e comunicati a sostegno del giovane in carcere @OpManning. Con le istruzioni per sfuggire a intercettazioni e denunce. Lo slogan del movimento: “Stiamo con Bradley Manning proprio per il motivo per cui è accusato, aiutare il nemico… Noi lo abbiamo trovato, il nemico siamo noi.”