Roma: Osservatorio Generazione Proteo. Presentazione del 3° Rapporto di ricerca sull’universo giovanile “Corsa ad ostacoli”

proteoLa presentazione del 3° Rapporto di ricerca nazionale “Corsa ad ostacoli” si terrà il 27 aprile 2015, alle ore 10.30, presso l’Auditorium della Link Campus University.

Anche quest’anno l’Osservatorio Generazione Proteo ha   realizzato una ricerca nazionale sull’universo giovanile intervistando circa 10.000 studenti degli Istituti secondari di secondo grado di età compresa tra i 17 e i 20 anni delle principali regioni italiane, le cui risposte contribuiranno a fornire uno spaccato realistico dell’universo giovanile italiano, nonché delle differenze territoriali tra Nord, Sud, Centro e Isole.

Proteo Invito

I risultati della ricerca vengono presentati alle scuole, alla stampa e all’opinione pubblica nel corso di un convegno al quale intervengono gli Istituti, i docenti e gli studenti che hanno partecipato alla rilevazione e che riceve massima attenzione da parte dei mezzi di comunicazione, sempre molto interessati alle tematiche e ai risultati diffusi dall’Osservatorio.

Gli Istituti coinvolti nel progetto Generazione Proteo hanno altresì formalizzato un Accordo di Rete con l’Università Link Campus University con l’obiettivo di studiare i comportamenti, il linguaggio, le attitudini dei giovani e sviluppare progetti formativi ed educativi congiunti.

La Repubblica: Galassia Hacker

la-repubblica-it-logoGalassia Hacker

Sembravano cattivi ma dopo gli attacchi di Anonymous all’Is il mondo ha scoperto anche l volto buono dei pirati informatici. Ecco la flotta più eterogenea del grande mare del web

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 15 Febbraio 2015

PRIMA ERANO SOLTANTO CATTIVI : gli attacchi alle playstation Sony e le minacce ai distributori del film The Interview come rappresaglia alla fiction sull’attentato al presidente nordcoreano Kim Jong-un, i colpi assestati dalla cyberjihad ai governi filoccidentali, le dichiarazioni di Obama sul terrorismo digitale. Poi però, da quando la scorsa settimana Anonymous ha attaccato l’Isis (“Tempo scaduto, stiamo arrivando, sarete trattati come un virus”) l’opinione pubblica mondiale ha improvvisamente “scoperto” una cosa solo apparentemente ovvia: e cioè che gli hacker non sono tutti uguali. E che a dividere gli hacker da una parte e i cracker, lamer, black hat dall’altra è una a volte sottile linea etica: tecniche e competenze sono simili, diversi gli obiettivi e la portata delle azioni. E in futuro questa demarcazione sarà sempre più evidente.

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Wired: Biohacker, ecco chi sono gli hacker della vita

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  Biohacker, ecco chi sono gli hacker della vita

Cresce il numero di persone e comunità che fanno ricerca biologica nello stile hacker: al di fuori delle istituzioni, in forma aperta e orizzontale

Di Aruro Di Corinto per Wired del 7 Febbraio 2014

Tutto comincia con un’automobile issata sopra una torre. Sono stati loro, i burloni del campus, a mettercela, e da quel giorno ogni gesto insensato e gratuito sarebbe stato chiamato “un hack” e “hacker” i responsabili.

Il termine però, che già significava parecchie cose, da tagliaboschi a giornalista fallito, diventerà l’epiteto di chi faceva correre i trenini del Tech model railroad club al MIT per essere successivamente affibbiato a quelli che invece dei trenini su di un plastico facevano andare più veloci i computer a valvole dei dipartimenti universitari. Tenuti sottochiave, gli faranno visita di notte, meritandosi il nome di reality hackers. Il biasimo per le serrature violate onde mettere le mani sopra ai computer (“hands on”), è la maledizione che si porteranno dietro tutti i futuri esperti di software e reti di comunicazione, gli “eroi” della rivoluzione informatica, nonostante Steve Jobs, Bill Gates, Bruce Perens e Richard stallman siano stati gli imprenditori e i ricercatori più noti a fregiarsi di questo titolo. Negli anni 80 la parola hacker sarà confusa con “cracker”, il termine giusto per indicare chi viola sistemi informatici per trarne un vantaggio personale, e diventerà sinonimo di criminale informatico per essere usato con tutta una serie di aggettivi tipici del profiling criminale: white, gray, black hat hacker, per definirne, dal bianco al nero, il grado di rispetto verso la legge.
Poi arriveranno espressioni come ninja hacker, data hacker, growth hacker. Ma è l’ultimo aggettivo che oggi apre le strade di una riformulazione complessiva del termine: BioHacker Continua a leggere Wired: Biohacker, ecco chi sono gli hacker della vita

Wired: 7 regali hacker da mettere sotto l’albero

wiredlogo7 regali hacker da mettere sotto l’albero

Ancora a caccia di qualcosa da mettere sotto l’albero? Ecco qualche suggerimento. Per smanettoni incalliti o per chi deve essere iniziato alle arti oscure della cibernetica

di Arturo Di Corinto per Wired del 23 dicembre 2014

Cosa regalo quest’anno per natale? Beh, se si vuole fare un regalo divertente e intelligente spendendo il giusto, quest’anno si può regalare uno dei numerossimi film che parlano di hacker, Anonymous, attivismo digitale e guerra cibernetica. Paura? Neanche per sogno! Diventando consapevoli che viviamo in una società sempre più caratterizzata dalla sorveglianza di massa, obbligati come siamo a subire abusi di potere e assistere impotenti a scelte politiche che non condividiamo, siamo in tanti ad immedesimarci nelle gesta dei vendicatori digitali che attaccano e denudano il potere. E gli sciamani dell’immaginario che vivono tra Hollywood e Melbourne se ne sono accorti. Per questo sono molti i registi che hanno deciso di indagare le forme di resistenza agite al computer attraverso la rete Internet portando sullo schermo l’hacktivism e l’etica hacker, di chi vuole “condividere l’informazione per rendere il mondo migliore”, a costo di superare il confine tra il legale e l’illegale. Continua a leggere Wired: 7 regali hacker da mettere sotto l’albero

La Repubblica: Agenda digitale, due anni per modernizzare l’Italia

la-repubblica-it-logoAgenda digitale, due anni per modernizzare l’Italia

Agenda per la semplificazione, decreto per il sistema pubblico di identità digitale, consultazione pubblica sul documento di Crescita Digitale. Il Governo ci mette la faccia per concretizzare la strategia dell’Agenda digitale italiana ma ne sposta in avanti la realizzazione al 2016. I ritardi non saranno più ammissibili

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 13 dicembre 2014

Reingegnerizzare, standardizzare e digitalizzare. Sono tre le parole d’ordine che legano in una trama, fitta di 97 pagine, la strategia per la crescita digitale dell’Italia. Il documento, realizzato dall’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) con il concorso di Palazzo Chigi, è il compendio più accurato finora prodotto sullo stato dell’arte dell’Agenda digitale italiana ed è sottoposto a consultazione pubblica fino al 20 dicembre. L’Agenda, va ricordato, è il frutto di un forte indirizzo politico voluto dall’Unione Europea nel 2010 e di cui rappresenta la declinazione nazionale. Più precisamente, come riporta il rinnovato sito dell’agenzia, l’Agenda Digitale è una delle sette iniziative principali individuate nella Strategia EU2020 che punta alla crescita inclusiva, intelligente e sostenibile dell’Unione. Sottoscritta da tutti gli Stati membri che si sono impegnati ad applicarla, ha lo scopo di utilizzare concretamente il potenziale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per favorire l’innovazione, la crescita economica e la competitività.
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Wired: Patamu protegge la tua creatività online

wiredlogoPatamu protegge la tua creatività online

Un gruppo di artisti e programmatori ha sviluppato una piattaforma che aiuta a proteggere la paternità di una canzone, di un film, di una sceneggiatura, di una ricerca, di una poesia, di un software o di un libro

Arturo Di Corinto per Wired del 12 dicembre 2014

Difendere la propria creatività senza passare dal notaio? Oggi si può. Per tutelare le proprie opere creative dal plagio e potere rivendicare la paternità di una canzone, di un film, di una sceneggiatura, di una ricerca, di una poesia, di un software o di un libro, adesso è possibile fare tutto online e senza spendere un euro. Con Patamu.com, piattaforma web creata da un team di artisti e programmatori italiani, bastano pochi colpi di click per “marcare” temporalmente un’opera e metterla in una “cassaforte digitale” assolvendo alle regole minime della tutela del diritto d’autore italiano. Garantire l’integrità dell’opera, renderne riconoscibile l’autore e apporre ad essa una data certa di pubblicazione per poterne eventualmente dimostrare la primogenitura – nel malaugurato caso di un plagio successivo alla sua divulgazione – viene fatto attraverso una semplice piattaforma online. Laureandi, dottorandi, grafici, musicisti, scienziati e creativi in genere, già si sfregano le mani nella prospettiva di non vedersi più scippato dal proprio agente, boss o capo dipartimento il lavoro di anni di fatica. Continua a leggere Wired: Patamu protegge la tua creatività online

PESCARA: BACK TO THE FUTURE, IL MEETING DI METRO OLOGRAFIX

mo20zerodayMETRO OLOGRAFIX COMPIE 20 ANNI

L’associazione culturale telematica Metro Olografix compie 20 anni!
Nata a Pescara nel 1994, il 6 e 7 dicembre 2014 festeggia con un evento di promozione culturale completamente gratuito per diffondere cultura hacker, parlare di diritti in rete e programmare il futuro!

http://mo20.olografix.org

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Wired: Ambasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

wiredlogoAmbasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

Al tempio di Adriano a Roma, Luna e Renzi presentano i primi 100 degli ottomila ambasciatori digitali dell’Italia. In platea il ministro Madia.

di Arturo Di Corinto per Wired del 20 Novembre 2014

L’idea è buona, non c’è che dire. 8054 ambasciatori digitali per l’Italia. Uno per ogni comune. 8054 persone che parlano coi sindaci, che diffondono idee, fanno progetti, proposte, insegnano e imparano da altri cittadini. Oggi i primi 100 sono stati presentati a Roma, da Riccardo Luna, nel Tempio di Adriano, alla presenza di Matteo Renzi. Continua a leggere Wired: Ambasciatori digitali, una bella scommessa che deve vedersela con la crisi

Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

#ItalyWIFwiredlogoInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

Il nostro paese ha ancora molta strada da fare per diffondere il wifi, ma è giusto imporlo per legge a tutti gli esercizi commerciali? Una proposta di legge ci prova e a suo sostegno è già nata una campagna

Arturo Di Corinto per Wired del 11 novembre 2014

Siete capaci di stare unplugged, sconnessi, mentre aspettate gli amici ritardatari all’ora dell’aperitivo? Quanti di voi sono capaci di spegnere lo smartphone in attesa del cameriere al ristorante? Diventate matti quando il bed&breakfast non ha Internet?

Se non avete mai scelto un locale, un bar, un albergo, sulla base della presenza o dell’assenza del wifi non vi interessa la proposta di legge numero 2528 presentata alla Camera dei Deputati dagli onorevoli Boccadutri, Bossio, Carbone, Migliore, Losacco e altri 100 parlamentari.

Il disegno di legge impone l’obbligatorietà per tutti gli esercizi commerciali più grandi di 100 mq e con almento due dipendenti di offrire la connettività wifi, gratis e senza alcuna registrazione. L’idea è che questa opportunità diventi una leva per invogliare tutti i cittadini a sfruttare meglio le potenzialità di Internet in termini di relazioni umane e professionali, di partecipazione civica e di alleggerimento burocratico nelle adempienze con la Pubblica Amministrazione. Diventando anche un volano per far meglio conoscere l’Italia turistica e della cultura, sopratutto agli stranieri in Italia. Continua a leggere Wired: #ItalyWIFInation, parte la campagna per il wifi obbligatorio

La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

la-repubblica-it-logoUna Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

In dirittura d’arrivo la Carta dei diritti che il 13 ottobre sarà presentata ai parlamenti europei. Innovazione, sicurezza e tutela della libertà d’espressione tra le linee guida. La presidente Boldrini a Repubblica: “Internet favorisce la democrazia”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 Ottobre 2014

 

DOPO IL BRASILE anche gli Italiani avranno una Costituzione per Internet. O almeno una sua prima bozza che, presentata alla riunione dei Parlamenti europei a Roma il 13 ottobre, dovrà essere discussa, votata online, emendata e infine adottata dal Parlamento italiano. Ieri intanto sono stati pubblicati i primi resoconti stenografici dei due incontri del gruppo che se ne occupa su incarico della presidente della Camera Laura Boldrini, circa 20 persone divise tra parlamentari e società civile. Obiettivo, per la prima volta assunto in una sede parlamentare, è quello di fissare delle regole minime di comportamento per tutti i soggetti che la rete la “fanno”: singoli, associazioni, imprese, istituzioni e governi. La commissione di studio nei fatti è stata istituita proprio per l’assenza di una commissione competente per gli affari tecnologici, ma è coadiuvata dall’intergruppo parlamentare per l’Agenda digitale da poco costituito.

Ma perché una Costituzione per Internet? La presidente Boldrini lo spiega così a Repubblica: “L’idea di costituire una Commissione di studio nasce dalla consapevolezza che considerare Internet uno dei vari media è riduttivo e improprio. Internet è molto di più: è una dimensione essenziale per il presente e il futuro delle nostre società; una dimensione diventata in poco tempo un immenso spazio di libertà, di crescita, di scambio e di conoscenza”. Continua a leggere La Repubblica: Una Costituzione per Internet, ecco la prima bozza

La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

la-repubblica-it-logoProprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

Ultimo round a Ottawa per riscrivere le regole su mappe geografiche, marchi, brevetti. 12 i paesi interessati trra cui Usa, Giappone e Vietnam. Incontri segreti e contestazioni gli fanno da contorno. Al centro la disputa su Internet libero e il diritto di “remix”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 luglio 2014

SI È CHIUSO ad Ottawa in Canada, l’ultimo round dei negoziati relativi al segretissimo accordo commerciale Trans­Pacifico (Trans­Pacific Partnership, TPP). Ovvero l’accordo multilaterale che mira a riscrivere gran parte degli accordi commerciali su brevetti, marchi, copyright e carte geografiche, coinvolge 12 paesi dell’area del Pacifico: Stati Uniti, Canada, Messico, Perù, Cile, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Malesia, Vietnam, Brunei e Giappone. Costituirà la base vincolante per futuri accordi commerciali che altri paesi vorranno stabilire con i primi firmatari, Italia inclusa.

I 12 paesi coinvolti, che rappresentano circa il 50% del Pil mondiale, dovevano incontrarsi a Vancouver e solo all’ultimo momento hanno scelto l’hotel Delta di Ottawa per evitare le annunciate contestazioni, visto che i pochi documenti noti al riguardo sollevano molti dubbi sul futuro della libertà di comunicazone, la tutela dell’ambiente, della salute, del lavoro e altri diritti civili. Questo è il motivo per cui la base elettorale dei democratici americani ha inviato tre lettere ai suoi leader chiedendo di ripensare il TPP e di farne oggetto di dibattito pubblico. Per intenderci, questi accordi, al pari del Nafta (accordo nord­atlantico) o del TTIP (accordo Usa­Ue), influenzano le relazioni commerciali fra gli stati e lasciano spazio al settore aziendale per fare causa ai governi che eventualmente li contraddicono. Continua a leggere La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

la-repubblica-it-logoAlessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

Manca solo l’annuncio ufficiale ma Matteo Renzi e il ministro Marianna Madia l’hanno scelta per guidare l’Agenzia per l’Italia digitale. Manager vicina al Pd, globetrotter per indole, sembra avere nel destino la gestione per le politiche digitali

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 luglio

ORMAI la decisione è presa e l’annuncio ufficiale è atteso al Consiglio dei ministro previsto per domani. Sarà Alessandra Poggiani, giovane e talentuosa manager, il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Prenderà il posto occupato dal 2012 da Agostino Ragosa. A farle da spalla, come Digital Champion in Europa, potrebbe essere invece Stefano Quintarelli. Scelta tra oltre 150 candidati, la Poggiani viene dalla guida di Venis, la società in house per l’informatica del Comune di Venezia. Era salita alla ribalta della cronaca durante le vicende dello “Storacegate”, la vicenda dell’accesso abusivo all’anagrafe del Comune di Roma perpetrato dagli uffici di Laziomatica mentre Storace era presidente della Regione Lazio. Lei era responsabile della Comunicazione proprio della società di informatica della Regione. Sarà in grado di gestire con efficacia quel momento difficile (Storace è stato prosciolto da ogni accusa solo di recente) e di rilanciare Laziomatica assumendone la direzione e a cui cambierà il nome in Lazio Informatica (LaIt), ombrello sotto il quale nel 2007 farà incontrare a Roma nello spazio dell’Ara Pacis, i più grandi progettisti di software al mondo: Bruce Perens, il padre dell’open source e Richard Stallman, l’inventore del free software. Continua a leggere La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

la-repubblica-it-logoL’Agenda Digitale, una storia italiana

Il 3 giugno 2014 Agostino Ragosa, si dimette dall’incarico. Le dimissioni, volute dal governo Renzi, segnano la fine di una fase della vita dell’ente che doveva realizzare l’Agenda digitale italiana per favorire sviluppo, competitività e occupazione. Ecco la storia di questi due anni

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 09 luglio 2014

 

26 giugno 2012Nasce l’Agenzia Digitale. Il decreto sviluppo e la nascita dell’agenzia Con il Decreto Sviluppo (22 giugno 2012, n. 83) nasce l’agenzia per l’Italia Digitale. La sua missione è digitalizzare il paese, renderlo più trasparente e competitivo, erogare nuovi servizi di e-government a cittadini e imprese allo scopo di risparmiare soldi pubblici. E per farlo deve accorpare DigitPa, l’Agenzia per l’innovazione, il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della Presidenza del consiglio e L’Istituto superiore delle comunicazioni (che non passerà mai sotto l’Agenzia). Da un punto di vista pratico e organizzativo deve dotarsi però di uno statuto, definire le risorse e nominare un direttore.

30 ottobre 2012  –  Arriva la nomina del direttore dell’Agenzia
. La governance di questo organismo si rivela da subito faccenda complessa. Sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio, o del suo delegato, l’Agid deve rispondere a ben quattro ministeri: Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Economia e Finanze, Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (si aggiungerà quello della Salute), i cui titolari tutti vogliono mettere bocca sulla nomina del direttore. La spunta Corrado Passera che sceglie l’ingegnere Agostino Ragosa proveniente da Poste Italiane. Un nome emerso da una short list di cinque candidati (fra i 239 curricula a disposizione) ma fatta senza conoscere i criteri di nomina, fatto che originerà diverse interrogazioni parlamentari senza risposta.  Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

wiredlogo  Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

A due anni dalla sua creazione, Wired ricostruisce con documenti esclusivi il lavoro dell’Agenzia italiana per il digitale che il parlamento ha dichiarato fallimentare. E oggi il M5S presenta un’interrogazione a Montecitorio

Arturo di Corinto per Wired del 26 giugno 2014

La settimana prossima l’Italia assumerà la presidenza dell’Unione Europea. Tra i dossier chiave c’è il digitale. Cosa intende fare l’Italia su questo fronte? La domanda è anche al centro dell’interrogazione parlamentare che il M5S solleverà oggi a MontecitorioIl digitale, infatti, è la vera grande opera di cui ha bisogno l’Italia: da solo potrebbe valere due punti di Pil, secondo le stime emerse a fine 2013 dal Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Ecco allora una ricostruzione, con documenti finora mai pubblicati, dei 24 mesi in cui tre diversi primi ministri si sono esercitati nello sviluppo dell’Agenzia italiana per il digitale (Agid), un ente che raramente compare nella cronaca politica ma che doveva essere, di fatto, il regista della digitalizzazione del Belpaese. La sua missione, infatti, è realizzare l’Agenda digitale europea per favorire sviluppo, competitività, occupazione e democrazia usando la leva della modernizzazione informatica. Purtroppo, i risultati del lavoro di Agid sono stati definiti fallimentari da un recente rapporto parlamentare. Un esito che non pare dovuto alla mancanza di risorse: l’Agenzia oggi ha a disposizione 350 milioni di euro, ma 40 delle 130 posizioni previste nel suo organico sono ancora vacanti. Non ha mai avuto, invece, un comitato di indirizzo strategico e delle linee programmatiche. Il 3 giugno scorso il direttore dell’Agid, Agostino Ragosa, si è dimesso dall’incarico. La nomina di un nuovo direttore (si scommette su Stefano Quintarelli e Alfonso Fugetta) e attesa a brevissimo. Speriamo prima di Digital Venice, il summit europeo sull’Agenda digitale. Continua a leggere Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

La Repubblica: Se Internet fa boom

la-repubblica-it-logoSe Internet fa boom
Internet. Due giorni fa il crash di un operatore ha disconnesso un quarto degli italiani per ore. Cosa succederà quando (nel 2020) ci saranno 50 miliardi di dispositivi online? Ecco dieci buone ragioni per domandarselo

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 15 giugno 2014

«INTERNET? POTREBBE COLLASSARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO ». Sono stati in molti a predire la catastrofe ma finora si sono sbagliati tutti. Tuttavia è vero che alcune porzioni di internet possano essere isolate per un periodo più o meno lungo, ed è successo spesso. Anche venerdì scorso quando un crash di Wind ha mandato off line un quarto degli italiani. Il punto è che, in generale, la Rete è stata progettata per connettere alcune centinaia di computer, non per gestire gli zettabyte di dati odierni che ci portano in casa i milioni di video di Youtube e le chiacchiere di oltre due miliardi di utenti dei social network, motivo per cui i suoi “tubi” possono intasarsi e il traffico dati bloccarsi. Per questo ci si chiede cosa avverrà con l’internet delle cose e le smart cities, quando centinaia di milioni di dispositivi digitali saranno connessi al nostro corpo e alle nostre case.
È stato stimato che nel 2020, per una popolazione di quasi 8 miliardi di persone, ci saranno oltre 50 miliardi di dispositivi connessi: 7 per ciascuno. E parliamo di stime cautelative. Domenico Laforenza, del Cnr di Pisa, tuttavia è tranquillo: «La Rete è pronta a collegarli tutti tramite IP (Internet protocol, ndr), visto che oggi il numero dei dispositivi collegabili è di circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi (3,4 × 10 alla 38) di indirizzi. Il problema sarà piuttosto il traffico che genereranno. «Come sulle autostrade quando aumentano le auto si creano file e ingorghi, con i dati e i dispositivi digitali accadrà lo stesso. Allargare le autostrade, aggiungendo altre corsie usando fibra ottica e reti wireless di nuova generazione, diventa quindi un imperativo». Continua a leggere La Repubblica: Se Internet fa boom

La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

la-repubblica-it-logoEsperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

Alessandro Berni, del centro ricerche dell’alleanza di La Spezia, parla a Repubblica.it: “Lo stesso sviluppo della Rete è causa di vulnerabilità”. Così i governi lavorano sulla sicurezza

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 15 giugno 2014

ALESSANDRO Berni, del centro di ricerca Nato, riassume il suo pensiero in una frase: “Più aumenta il numero degli utenti e il valore economico delle transazioni condotte via Internet, maggiore è il rischio che deve essere affrontato”. Negli ultimi mesi si è ricominciato a parlare delle vulnerabilità di Internet e le recenti interruzioni di servizio nello scambio dei dati attraverso la rete ci hanno fatto capire che non si tratta di discorsi teorici. Per questo abbiamo chiesto a un esperto, il responsabile ICT del centro ricerche Nato di La Spezia in Liguria e membro della Internet Society italiana, quali sono i rischi del futuro di Internet e quali sono eventualmente le contromisure da adottare per evitare attacchi potenzialmente distruttivi nei confronti delle infrastrutture critiche basate su Internet.

Quanto c’è di vero nella presunta debolezza infrastrutturale di Internet?
“Questa domanda riemerge periodicamente ed è stata argomento di ricerca per gli ultimi trent’anni. Il primo fatto da notare è che i protocolli alla base di Internet, il Transmission Control Protocol (TCP) e l’Internet Protocol (IP), pur concepiti negli anni ‘70, sono utilizzati ancora oggi, e con successo, per realizzare la rete che tutti noi usiamo e che costituisce lo strumento primario della comunicazione globale. Questo fatto è per se notevole e testimonia la grande capacità progettuale degli inventori Bob Kahn e Vint Cerf, che hanno realizzato un’astrazione in grado di adattarsi molto bene alla straordinaria evoluzione delle tecnologie di comunicazione e calcolo. Continua a leggere La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

la-repubblica-it-logo Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

Dopo le dimissioni di Agostino Ragosa dall’Agid, il ministro Madia twitta la notizia del bando per sceglierne il sostituto. Sul tavolo la partita dei finanziamenti europei e le grandi opere digitali
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 giugno 2014

È ORA di pranzo quando il sito della Funzione Pubblica mette in homepage il bando per il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. Poche righe sul tipo di incarico e uno scarno riferimento alle qualità dei candidati che potranno spedire il proprio curriculum vitae in formato europeo entro la mezzanotte del 15 giugno. Qualche minuto prima il ministro Marianna Madia aveva twittato la notizia. Il governo prova così a interrompere la serie di stop and go intorno agli obiettivi dell’Agenda Digitale. E cerca di farlo velocemente. Continua a leggere La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

la-repubblica-it-logoUn commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

Dopo la decadenza di Agostino Ragosa arriva Elisa Grande a sistemare i conti dell’Agenzia e preparare la strada al prossimo direttore che sarà selezionato con un bando pubblico di prossima uscita

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 giugno 2014

L’AGENDA DIGITALE riparte con un nuovo commissario all’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Sarà un decreto commissariale a dare a Elisa Grande, proveniente dai ranghi dell’amministrazione (capo del dipartimento per il coordinamento organizzativo della Presidenza del Consiglio), il compito di fare ordine – nel più breve tempo possibile – in Agid prima che venga bandita la selezione che per legge dovrà individuarne il nuovo direttore. Anche perché l’attuale numero uno, Agostino Ragosa, è di fatto decaduto dal primo maggio a causa di una serie di inadempienze amministrative, per non aver presentato il bilancio di previsione nei termini stabiliti dalle norme (legge 98/2011) mettendo di fatto l’agenzia nell’impossibilità di operare. L’interessato – sentito da Repubblica.it – si è detto all’oscuro del decreto e ha ribadito che ha in programma un incontro – domani pomeriggio – con il ministro Madia per discutere della strategia dell’Agenzia digitale italiana.

Una storia infinita questa dell’Agenzia per l’Italia digitale, cominciata ai tempi del decreto Digitalia e mai compiuta, cui forse solo il nuovo Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, potrà porre rimedio nell’ambito della più vasta riforma della Pubblica Amministrazione. Infatti, dopo la fusione in un unico organismo di quattro entità, l’Agenzia per l’innovazione, DigitPA, parte dell’Istituto superiore delle Comunicazioni (Iscom) e il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della PA, l’Agenzia non è mai stata in grado di affrontare la sfida della realizzazione dell’Agenda digitale europea rispetto alla quale l’Italia è ancora in ritardo. Continua a leggere La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

la-repubblica-it-logoL’Agenda digitale passa a Marianna Madia

Mentre il ragioniere generale dello stato chiede di intervenire sull’Agid per irregolarità amministrative, Matteo Renzi delega con decreto al Ministro per la funzione pubblica l’attuazione degli impegni per l’innovazione digitale dello Stato e la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 maggio 2014

USCIRE dalla palude è uno degli slogan preferiti dal Presidente del Consiglio. Chiarire finalmente chi si dovrà occupare di digitale in Italia è un modo per farlo, e dare finalmente a questo paese di startupper, e-commercianti, smart-citizens, quello che merita: regole, risorse, investimenti, e una visione di lunga durata. È infatti da oltre due anni che si parla di Digitalia, Agende, agenzie e campioni digitali, ma – come scoperto dal servizio Studi della Camera – il risultato è che siamo in ritardo con la stragrande maggioranza degli adempimenti previsti.

Adesso forse è la “svolta buona”, perché dopo molti tentennamenti, la decisione sembra chiara: Marianna Madia avrà le deleghe per l’Agenda digitale e assumerà la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale. Il decreto di attribuzione è pronto da tempo, dal giorno successivo alla nomina del Ministro Madia incaricato alla semplificazione e alla pubblica amministrazione, ma è stato registrato solo da due settimane. Il dispositivo – che Repubblica ha potuto visionare – porta il timbro del 23 aprile 2014 ma vale dal 22 febbraio e, attraverso di esso, il Presidente del Consiglio, al punto 4 dell’articolo 1 decreta che: “Il Ministro coadiuva il Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento all’esercizio delle funzioni inerenti all’attuazione dell’Agenda digitale italiana”, mentre al punto h dell’articolo 2, delega allo stesso tutte “le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relative all’Agenzia per l’Italia digitale di cui all’articolo 19 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134”. Quindi gli delega le funzioni di vigilanza e controllo. Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

Libro: Un dizionario Hacker

cop di corintoUn dizionario hacker
di Arturo Di Corinto

Editore Manni
Collana Sollevazioni

Pagine 212, brossura

€ 14.00

EAN 9788862665162

Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. L’autore, con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Perché “privato” è il participio passato di “privare”.

 

Ultime recensioni/segnalazioni: La Repubblica

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Articolo21: Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

articolo21

Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

di Arturo Di Corinto per Articolo 21 del 17 marzo 2014

Renzi è sempre stato attento alle politiche digitali. Da nativo digitale (o quasi) ha dimostrato grande attenzione alle scelte del governo sui temi dell’innovazione scientifica e tecnologica e già al tempo delle primarie contro Bersani aveva costruito una squadra di supporto col doppio fine di posizionarlo nel mondo delle relazioni digitali e di studiare come intervenire sulle politiche della società dell’informazione.

Oggi il premier potrebbe intervenire efficacemente sui ritardi dell’agenda digitale certificati da uno studio della Camera dei Deputati perchè la legge prevede che alcune disposizioni dell’agenda, se scadute, possono essere adottate senza neanche sentire i ministri competenti. Inoltre Renzi ha a disposizione il complesso studio sulla Banda Larga di Francesco Caio, Mr Agenda digitale, da cui emerge che l’industria ha avviato un piano di investimenti significativo “che porterà, se realizzato nei tempi e nei modi illustrati dagli operatori, ad un aumento della qualità e della banda disponibile a circa il 50% delle linee entro il 2016/17. Continua a leggere Articolo21: Agenda digitale, Italia ancora in forte ritardo. Appello a Renzi

La Repubblica: La Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

la-repubblica-it-logoLa Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

Di 55 adempimenti considerati, solo 17 sono stati adottati e per quelli non adottati di ben 21 risultano già scaduti i termini. Le valutazioni in un rapporto del Servizio Studi del Dipartimento Trasporti di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 marzo 2014

ROMA – “Quest’agenda digitale è così vecchia che bisognerà ristamparla”. Gli addetti ai lavori ironizzano così sul forte ritardo nell’attuazione dell’agenda digitale italiana. Un ritardo che ora viene certificato da un rapporto del Servizio Studi del Dipartimento Trasporti della Camera dei Deputati che solo chi sa scandagliare attentamente il web può trovare nel sito della Camera, ma che esiste, e dimostra l’efficienza di alcuni servizi propri dell’istituzione parlamentare. Continua a leggere La Repubblica: La Camera certifica le difficoltà dell’Agenda digitale italiana. I motivi dei ritardi

Convegno: Le politiche per l’Italia digitale

logo_camera14 Marzo 2014 – Giornata di Studi
Gruppo Parlamentare Partito Democratico
Gruppo Parlamentare Sinistra Ecologia e Libertà
Forum Innovatori di SEL


Le politiche per l’Italia digitale

Start up, smart cities, PA innovative, Internet e telecomunicazioni

Camera dei deputati | Sala delle Colonne | Via Poli 19 Roma

IL PROGRAMMA: convegno_politiche_digitali_14_marzo

– Per accedere alla Sala delle Colonne è necessario per gli uomini vestire la giacca;

– I giornalisti devono accreditarsi presso l’ufficio stampa della camera;

– Per motivi di sicurezza è necessario registrarsi via email: sel.segreteria@camera.it

– Per prenotare un intervento è possibile inviare titolo e abstract qui: arturo.dicorinto@gmail.com
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La Repubblica: Dietro il risiko dell’ACTA, minaccia globale alla libertà


Dietro il risiko dell’ACTA, minaccia globale alla libertà
Che cosa muove il trattato anticontraffazione firmato da 22 dei 27 paesi UE a Tokyo, quali sono i suoi punti deboli e come impatterà nell’ecosistema web. L’Italia sarà legalmente vincolata a questo accordo anche se il Parlamento italiano non è mai stato informato nel merito dei contenuti di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 31 gennaio 2012

VENTIDUE dei ventisette paesi membri dell’Unione europea hanno firmato il Trattato anticontraffazione “ACTA” 1 a Tokyo, ma già a dicembre il Consiglio Europeo lo aveva adottato durante un incontro su agricoltura e foreste. Un fatto che ha suscitato una vasta opposizione fra i cittadini e la chiamata in causa dell’Europarlamento che dovrà ratificare l’accordo o rigettarlo, entro giugno. Nel frattempo il relatore Ue del trattato per il commercio internazionale, Kader Arif, si è dimesso denunciando l’accordo come una pagliacciata, in Polonia sono scesi in piazza per contestarlo, Anonymous ha attaccato siti e agenzie in risposta, e un vasto movimento d’opinione oggi scuote la rete per chiederne l’abrogazione. In un’analisi appena diffusa dalla coalizione anti-Acta si spiega perché 2.
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Arcireport: ACTA, una guerra politica


ACTA: una guerra politica
Arturo Di Corinto
per ARCIREPORT anno X, n. 4, 31 gennaio 2012

E così ce l’hanno fatta. Le grandi multinazionali sono riuscite a imporre all’Unione Europea la firma del trattato ACTA, l’accordo globale anticontraffazione. Con la scusa di tutelare i diritti di proprietà intellettuale dei produttori di farmaci, alimenti, canzoni e film dalla pirateria globale, poche corporations sono riuscite ad anteporre i propri profitti alla libertà di espressione, di ricerca, di cooperazione, mettendo a rischio economie di sussistenza, il diritto alla salute e alla cultura e trasformando Internet in uno stato di polizia. Continua a leggere Arcireport: ACTA, una guerra politica

Conferenza: fOSSa 211 – Free and Open Source Software for Academia

Free Software as a Commons
fOSSa 211
Lyon 27 Oct. 2011
Arturo Di Corinto

Software is not a ordinary object but an instrument good at building other tools and instruments.

Why software is so important? Like writing is an intermediary between us and the others, software is the intermediary between us and all every day’s activities.

Software instructs computers in writing letters, calculating, drawing, and it’s also useful for writing music, recording stories and ideas and projecting machines and environments, for recording climate changes or warning us of an earthquake.

Today, most part of our communication – and its democratization – relies on software, and since communication is a universal right, a basic human need, and the foundation of all social organization, we must be aware of the role of software in today’s communication.

Software is a peculiar language form through which people manage culture and knowledge accumulated over centuries and because of that it’s not a simple utensil.

Software is a cognitive artifact and it incorporates intelligence and work, it transmits meanings and values, it brings with it the idea of its creator and of its user.

The fact that its use is exclusive, limited in space and time, or vice versa that it might be modified, given, freely exchanged behind geographical barriers, makes a remarkable difference.

If language is the “operating system” of our society, software is the language of all new forms of immaterial production, and of scientific and technological innovation in the information society. Because of this it has to be free, that is freely usable, to favour the progress of all the society, of every society, because, otherwise, we would be all less free. Continua a leggere Conferenza: fOSSa 211 – Free and Open Source Software for Academia

I nemici della rete: il libro

nemici“I nemici della rete” – di Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli. Prefazione Stefano Rodotà

Formato: Tascabile
Pagine: 285
Lingua: Italiano
Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Anno di pubblicazione 2010
Codice EAN: 9788817042758
Generi: Informatica, Internet e Web, Musica e spettacolo, radio & TV, Politica e società, Giornalismo e Editoria

La rete è la moderna frontiera della libertà e della democrazia. Luogo che apre canali di condivisione e scambio, internet è un diritto irrinunciabile, e la sua tutela l’unità di misura di un Paese civile. Nella corsa al digitale, però, l’Italia è il fanalino di coda dell’Occidente e il ritardo accumulato rischia di condannare i nostri figli a crescere in un Paese del terzo mondo.
Ma qual è il freno che ci tiene inchiodati al passato? A chi giova l’ostinazione all’arretratezza che risulta evidente nei rapporti tra potere e web?
In un’inchiesta accurata e coraggiosa Arturo Di Corinto e Alessandro Gilioli svelano il lato oscuro di una catena di ottusità e interessi: leggi che sono al limite della censura, una burocrazia che è un pachiderma mangiasoldi, un’opposizione politica maldestra che nasconde la difesa di lobby intoccabili, fondi destinati all’innovazione che restano congelati nelle casse dello Stato, l’astio di una certa casta di giornalisti che vede tremare una tradizione di privilegi.
Ma in un’Italia in affanno, gli autori raccontano anche le storie dei pochi illuminati che hanno visto nel web una risorsa, non soltanto per le proprie tasche, indicando così la strada perché il futuro non resti per noi soltanto un’ipotesi.

ALESSANDRO GILIOLI è giornalista de “L’espresso”e tiene il blog “Piovono rane”. Ha scritto, tra gli altri, Forza Italia: la storia, gli uomini, i misteri e, con Renato Gilioli, Cattivi capi, cattivi colleghi e Stress Economy. Per BUR Futuropassato ha pubblicato Premiata macelleria delle Indie (2007).

ARTURO DI CORINTO ha fatto ricerca e insegnato presso la Stanford University e la Sapienza di Roma. Consulente per la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Onu, scrive per “Il Sole 24 Ore”. È autore di numerosi saggi, come Hacktivism (2002). Il suo sito è www.dicorinto.it.

La recensione di Vittorio Zambardino

La recensione di ZeusNews

Segnalazione de L’Espresso

L’articolo su Il Fatto Quotidiano

L’articolo di Ilpost

Intervista a Zapping, Radio 1 Rai

Intervista Sky TG 24

Intervista a Wired

Intervista a RaiNews24

Segnalazione da il Fatto

Recensione: Il Giardino del Mago

http://www.omat360.it/

La recensione di Il Giornale

La Gazzetta del Mezzogiorno: Intervista a Arturo DI Corinto su I Nemici della Rete

Segnalazione dello European journalism observatory

L’Indro

END SUMMER CAMP 2K10

myspaced
———- Forwarded message ———-
From: *ascii* <ascii@ush.it >
Date: 2010/8/10
Subject: END SUMMER CAMP 2K10 – September 3rd-5th 2010 – FORTE BAZZERA
(VENICE)
To: admin@endsummercamp.org

END SUMMER CAMP 2K10 – September 3rd-5th 2010 – FORTE BAZZERA (VENICE)
,
ESC 2K10 __)_ I, I wish you could swim
WE (_.-‘ a`-. Like the dolphins
ARE, HERE. (/~~““(/~^^` Like dolphins can swim

Tutti indaffarati, tutti presi.. Presi da cosa? Forse non ci rendiamo
nemmeno conto, di quello che che siamo, di cosa ci circonda, del tempo
che passa, del mondo che cambia. Siamo una volta sola. Continua a leggere END SUMMER CAMP 2K10

Blender al FLOSSLab del CATTID

blend
COSA
Dal 23 ottobre al 22 novembre si terrà un corso di introduzione e formazione in computer grafica tridimensionale con uno strumento open source: il software Blender.
DOVE
Il corso si terrà presso le aule del Cattid.
COME
Il corso è aperto a tutti i collaboratori del Cattid. Fino a un massimo di 10 persone. E’ possibile registrarsi inviando una email ad a dot dicorinto at uniroma1 dot it. Le iscrizioni saranno registrate secondo il principio “first come, first served” fino a un massimo di 20 posti. Ognuno lavorerà sul proprio portatile personale.
CHI
Il corso di Blender è organizzato dal FLOSS-Lab del Cattid e da Spark Digital Entertainment con il coordinamento del dott. Arturo Di Corinto e del sig. Francesco Paglia
QUANDO
Ogni venerdì, dalle 16 alle 20, 2 ore di didattica frontale, 2 ore di hands-on.
QUANTO
Il corso è “free”, nel senso di “gratis”.

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Innovazione negli ecosistemi digitali

Innovazione negli ecosistemi digitali
Arturo Di Corinto
Per Den4DEk – 11 giugno, Roma

Innovazione e produttività, sono un binomio inscindibile per competere meglio nello scenario globale in una situazione di crisi. Lo sa l’Unione Europea, che su infrastrutture, innovazione e società dell’informazione ha appena fatto una grossa scommessa di molti milioni di euro. Lo sanno le associazioni di categoria che, come Confindustria, non hanno fatto mancare le proprie proproste ai governi. In Italia lo sa il ministro della Funzione Pubblica e dell’Innovazione Brunetta che vuole applicare la formula a tutto il settore pubblico facendo leva sull’e-Government, come già tentato con alterne fortune dai suoi predecessori.
E a ragione, per tre ordini di motivi: il primo perchè la PA è responsabile dell’attuazione delle politiche del parlamento che influenzano la qualità della vita dei cittadini e la loro fiducia; secondo perchè è probabilmente vero che da un recupero di produttività della PA dipendono due punti percentuali del nostro PIL, terzo perchè la domanda diretta e indotta della PA può essere il volano della ripresa prossima ventura. Perciò facilitare l’attuazione delle politiche di Governo nella società tutta e non solo nei settori di spesa, può fare la differenza e determinare un effetto di trascinamento positivo complessivo.
E’ stato più volte ribadito, e con forza, che l’e-Gov, l’erogazione di servizi telematici a cittadini, enti e imprese, non può più essere pensato senza l’adeguata reingegnerizzazione dei processi interni alla PA e che questa non può prescindere da un ripensamento complessivo delle dinamiche interne alla macchina burocratica, ma richiede nuovi standard di qualità e funzionamento nei rapporti interni tra gli uffici, tra i manager e i dipendenti, tra i dipendenti e i cittadini, basati su qualità, efficienza, efficacia e risparmio. Standard che devono garantire risparmio di tempo e di soldi, accessibilità di strumenti e procedure, certezza dell’azione amministrativa, verifiche della sua qualità. Continua a leggere Innovazione negli ecosistemi digitali