Il Manifesto: Se sei indignato clicca qui Hacker’s dictionary

C come clicktivism, l’attivismo del click.

Adesso che con Cambridge Analytica abbiamo scoperto che i nostri click su Facebook possono essere usati per manipolare le tendenze di voto è ora di capire che è anche colpa nostra.

Il clicktivism è la versione social dell’attivismo da tastiera, quell’attitudine che ci aveva fatti sentire partecipi e sostenitori delle Primavere arabe e che ancora oggi ci aiutano a metterci in pace con le ingiustizie del mondo.

Il Polo Nord è inquinato? Clicca qui. Sei indignato? Clicca qua. Continua a leggere Il Manifesto: Se sei indignato clicca qui Hacker’s dictionary

Libro: il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica

Autori e curatori

Valerio De Luca , Giulio Maria Terzi di Sant’Agata , Francesca Voce

Contributi
Marco Castaldo, Luigi Martino, Pierluigi Paganini, Pier Luigi Dal Pino, Domenico Raguseo, Giulio Massucci, Arturo Di Corinto, Irene Piccolo, Marco Mariscoli, Luca Serafino De Simone
Codice ISBN: 9788891768049
Prezzo: € 20,00

Collana Università: economia
Argomenti Economia europea e internazionale
Livello Studi, ricerche
Dati pp. 130,  1a edizione  2018   (Codice editore 1820.316)

Il Manifesto: Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu

Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu

Hacker’s dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

ARTURO DI CORINTO PER IL MANIFESTO DEL 22 MARZO 2018

Vediamo come funziona il data mining politico-elettorale di Cambridge Analytica.

D come data mining. Per Wikipedia il data mining «è l’insieme di tecniche e metodologie che hanno per oggetto l’estrazione di un’informazione o di una conoscenza a partire da grandi quantità di dati».

Il processo avviene attraverso metodi automatici o semi-automatici. E aggiunge che con data mining «si intende anche l’utilizzo scientifico, industriale o operativo di questa informazione».

Perciò grazie Wikipedia, e non dimenticate di fare una donazione all’enciclopedia libera che tutti usano senza dirlo per le sue belle e sintetiche definizioni. Continua a leggere Il Manifesto: Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu

Cybersecurity: Anonymous torna alle origini e invita all’azione contro corruzione e povertà

Anonymous torna alle origini e invita all’azione contro corruzione e povertà

L’operazione #Paperstorm chiama “alla battaglia globale per conquistare la tua libertà e la verità”. Con volantini, foto e bombolette spray sulla scia dei movimenti artistici d’opposizione della Silicon Valley pre-Amazon

 ARTURO DI CORINTO per Cybersecurity del 15 MARZO 2018

Anonymous è tornato alle origini. il collettivo di hacker attivisti con la maschera del rivoluzionario inglese Guy Fawkes ha ricominciato a scorazzare in rete. In Italia, dove era rimasto piuttosto silente per parecchi mesi, le varie crew che di volta in volta avviano le operazioni di disturbo contro poteri vecchi e nuovi, chiamano all’azione per ridicolizzare i potenti e trasformare la protesta in azione politica. Così, dopo gli attacchi al Miur, ai siti di Libero e del Giornale, al blog di Salvini, adesso invitano alla protesta creativa. Continua a leggere Cybersecurity: Anonymous torna alle origini e invita all’azione contro corruzione e povertà

Il Manifesto: Buon compleanno al Web

W come Web. Www come World Wide Web. Web, Ragnatela quasi mondiale. Il 12 marzo del 1989 uno scienziato inglese, Tim Berners Lee, presenta il progetto di un sistema di condivisione di documenti elettronici per facilitare la comunicazione e la cooperazione scientifica tra i suoi colleghi del centro di ricerche nucleari di Ginevra, il Cern, quello del Bosone di Higgs, per intenderci. Continua a leggere Il Manifesto: Buon compleanno al Web

La Repubblica: Nuovo sito del Campidoglio, “Così gli hacker rubano l’identità anche a Raggi”

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Nuovo sito del Campidoglio, “Così gli hacker rubano l’identità anche a Raggi”

Il sistema informatico è costato 8 milioni ma ecco come può essere facilmente bucato da mani esperte
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 Marzo, 2018

C’è un buco nel cuore di Roma. No, non si tratta di quello di bilancio ereditato dalle amministrazioni passate, e neppure di quelli che inghiottono macchine e palazzi come alla Balduina. Si tratta di un buco informatico.
A causa di un errore di progettazione nel nuovo sito del comune di Roma, costato 8 milioni di euro, è possibile appropriarsi dell’indirizzo di posta elettronica di chiunque sia registrato presso il portale del comune. Ed è esattamente quello che è successo con l’email privata della sindaca Raggi. Continua a leggere La Repubblica: Nuovo sito del Campidoglio, “Così gli hacker rubano l’identità anche a Raggi”

AGI: Precisazione della precisazione. Il doppio salto mortale del Miur sull’attacco hacker

Prendiamo atto con piacere della nota del Miur che ridimensiona l’attacco di Anonymous a dati riferibili al proprio dicastero. Purtroppo o per fortuna quando i giornalisti hanno una notizia la devono pubblicare. Con attenzione ai suoi effetti in casi come questo dell’attacco informatico di Anonymous al Ministero stesso e ai suoi vertici.

Abbiamo avvisato le autorità prima di pubblicare

E proprio per tale motivo abbiamo avvisato il CERT nazionale e il CERT della Pubblica Amministrazione la sera precedente alla pubblicazione dell’articolo, affinché gli enti e le persone coinvolte fossero avvertite in tempo per porre i giusti rimedi. Continua a leggere AGI: Precisazione della precisazione. Il doppio salto mortale del Miur sull’attacco hacker

LIbri: Il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica

Il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica

di De Luca, Terzi di Sant’Agata, Voce

Nel capitolo scritto per questo libro, “La sicurezza informatica è un diritto umano” provo a spiegare l’importanza di garantire la privacy nell’Infosfera e perché è importante porre un freno all’hacking di stato. Il libro si chiama Il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica (Franco Angeli, 2018).

Altri autori amici presenti nel libro sono Pierluigi Paganini e Luigi Martino. Buona lettura a tutti.

AGI: Anonymous ha violato e messo in rete 26mila indirizzi mail di professori

Anonymous ha violato e messo in rete 26mila indirizzi mail di professori

Messi in rete 26 mila indirizzi di posta elettronica di docenti. E insieme a questi pure le password per leggerla. Con chi ce l’hanno?

di ARTURO DI CORINTO 08 marzo 2018

L’articolo è stato modificato alle 22.15 con la nota ufficiale del ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, dove si commenta l’entità dell’attacco hacker.

La buona scuola di Matteo Renzi non piace ad Anonymous​ che per dispetto ha messo in rete 26 mila indirizzi di posta elettronica dei professori di ogni ordine e grado che afferiscono al Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca. E insieme a questi pure le password per leggerla.

Il bottino potrebbe essere frutto della violazione di pochi siti web e di un paio di forum di coordinamento della scuola. In molti casi gli indirizzi sono completi di username e password e telefoni e almeno tre danno accesso a siti web gestiti con la piattaforma WordPress. Ci sono anche 200 indirizzi di personale amministrativo che tiene i rapporti col MIUR per conto delle singole università: Bocconi, Luiss, Roma3, Università della Calabria, di Modena Reggio Emilia e via discorrendo. E proprio a scuole, licei e istituti tecnici dell’Emilia Romagna appartengono molti profili con relative credenziali. Continua a leggere AGI: Anonymous ha violato e messo in rete 26mila indirizzi mail di professori

Il Manifesto: Anonymous buca il Ministero dell’istruzione

Anonymous buca siti e database del Ministero della Pubblica Istruzione: 20mila email e password adesso vanno a spasso nel cyberspace.

A come Anonymous dunque: il collettivo di hacker attivisti, o meglio, una loro costola italiana, questa volta se la prende con il Ministero dell’Istruzione e più esattamente contro l’alternanza scuola lavoro prevista dalla riforma dell’istruzione. Per protestare contro il progetto che considerano occasione di sfruttamento degli studenti hanno deciso di rendere pubblici nomi, email, password di un pezzo consistente della Scuola: circa 20mila indirizzi di posta elettronica e gli accessi di amministrazione a siti e database scolastici. Continua a leggere Il Manifesto: Anonymous buca il Ministero dell’istruzione

Libri: Democrazia Digitale

Dieci autori, stimolati dalla curatrice Barbara Carfagna.I filosofi Luciano Floridi (direttore del Digital Ethic Lab dell’Università di Oxford) e Julian Nida Rumelin (professore di Filosofia e Politica all’Università di Monaco, ex Ministro in Germania) offrono il quadro globale in cui si muove la rivoluzione politica nel digitale; il sociologo Derrick De Kerkhove (creatore dei termini “datacrazia” e “intelligenza connettiva”) e l’antropologa digitale Crystal Abidin analizzano il caso Singapore, modello della “società perfetta” con il più alto Pil della felicità, in cui è nato il primo Govtech.Michele Mezza, giornalista e professore, offre una prospettiva spietata dei poteri dell’intelligenza
artificiale e dell’algoritmo governativo. Massimo Chiriatti, tecnologo, spiega i pro e contro dell’applicazione del controllo matematico e del registro digitale (blockchain) ai sistemi e ai processi.Arturo Di Corinto, attivista e saggista, illustra le conseguenze per la democrazia della decisione di abolire la net neutrality. Il diplomatico Giampiero Massolo (Presidente dell’ISPI, Presidente Fincantieri, alla guida del DIS fino al 2016) e il professor Lior Tabansky (Istituto Blavatnik Interdisciplinary Cyber research center Università di Tel Aviv) ricontestualizzano i confini geografici e le capacità di influenza alla luce delle guerre informatiche visibili e invisibili.

Geoff Mulgan (CEO della fondazione Nesta, che potenzia gli esperimenti di innovazione digitale a impatto sociale) e Audrey Tang (Hacktivist e Ministro digitale di Taiwan) ci lasciano intravedere possibili soluzioni, già in fase di sperimentazione: innovazioni per una democrazia digitale più matura, dopo la prima fase “medievale” che ha gettato nel caos la politica tradizionale.
Buona lettura.

Democrazia Digitale, a cura di Barbara Carfagna