La Repubblica: È il Document Freedom Day “per l’accessibilità informatica”

È il Document Freedom Day
“per l’accessibilità informatica”

La giornata internazionale per gli standard informatici aperti, voluta dagli attivisti per la libertà del software impegnati a promuovere l’interoperabilità dei softwaare per evitare chiusure tecnologiche a danno di cittadini e consumatori
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 Marzo 2012

Non riesci a compilare il modulo scaricato online per la tua domanda d’assunzione? Non riesci più a leggere la tesi di laurea scritta col vecchio Microsoft Word? La pagina che hai appena stampato è piena di caratteri incomprensibili? Beh, è ora di smetterla.

Per questo il 28 marzo 2012 si celebra in tutto il mondo il Document Freedom Day, la giornata internazionale per gli standard informatici aperti. Dopo aver aiutato industrie e governi a metabolizzare i software a codice sorgente aperto sia nella produzione che nell’erogazione di servizi, gli attivisti per la libertà del software sono oggi impegnati a promuovere l’interoperabilità dei programmi informatici per evitare chiusure tecnologiche a danno di cittadini e consumatori. E lo fanno a modo loro, con una festa che ha l’obiettivo di replicare il successo del Linux Day. Continua a leggere La Repubblica: È il Document Freedom Day “per l’accessibilità informatica”

= Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

= Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

[Read online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120328-02.it.html ]

Attivisti del Software Libero di tutto il mondo celebrano oggi
l’accessibilità dell’informazione e gli Standard Aperti. Attraverso
dimostrazioni, talk e workshop, 48 eventi in 17 paesi illustrano come
gli Standard Aperti[1]e il Software Libero siano fondamentali per una
società dell’informazione libera e concorrenzale.
Continua a leggere = Document Freedom Day 2012: Attivisti da tutto il mondo celebrano gli Standard Aperti =

La Repubblica: Nomine alla Rai e all’Authority “Diritto alla comunicazione”

Nomine alla Rai e all’Authority
“Diritto alla comunicazione”

Sotto il cartello “Vogliamo trasparenza”, una vasta coalizione di gruppi di cittadini, associazioni di categoria e imprese chiede al Parlamento e ai partiti di rispettare merito e trasparenza nelle nomine dei consiglieri Rai, Agcom e Garante Privacy. Per tutelare il diritto all’informazione e la democrazia
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Marzo 2012

Con un’iniziativa senza precedenti un’ampia coalizione di gruppi e associazioni chiede di ripensare il metodo delle nomine della Rai e delle Autorità di Garanzia in scadenza. Cda della televisione pubblica, presidenti e commissari Agcom e Privacy, si chiede che siano selezionati in base a criteri di merito e trasparenza. Senza inciuci tra i partiti. Il sito della campagna Vogliamotrasparenza è pronto, i canali social attivati e i contributi cominciano ad arrivare con idee a dir poco rivoluzionare per “il paese delle segrete stanze”. L’appello della campagna è sintetizzato nelle brevi dichiarazioni del manifesto: “Tra poche settimane Parlamento e Governo nomineranno il nuovo Consiglio di amministrazione della RAI ed i nuovi componenti del Garante per il trattamento dei dati personali e la riservatezza e dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. 16 uomini dai quali dipende in buona parte il futuro dell’informazione nel nostro Paese e, conseguentemente, la misura di libertà e democrazia della quale disporremo.” Il giudizio sul passato è molto duro e le intenzioni chiare: “Sin qui, la loro nomina è avvenuta nel buio delle segrete stanze del Parlamento e di Palazzo Chigi, lontano dallo sguardo indiscreto dei cittadini, al riparo dall’attenzione dei media e, soprattutto, al di fuori di ogni meccanismo di selezione scientifico e meritocratico. Le conseguenze di tale sistema di selezione sono evidenti: scarsa indipendenza dai mandanti politici, poca competenza ed assoluta assenza di trasparenza nelle dinamiche che ne hanno, sin qui, guidato l’operato. E’ ora di dire basta.”
Continua a leggere La Repubblica: Nomine alla Rai e all’Authority “Diritto alla comunicazione”

Articolo 21: Mediaset senza indirizzo web

Mediaset senza indirizzo web
Un ignoto venditore online vince all’asta il nome mediaset.com
Arturo Di Corinto per Articolo 21 del 26 Marzo 2012

Da pochi giorni Mediaset non è più padrona del suo indirizzo web. La società della famiglia del presidente del consiglio è rimasta senza indirizzo internet e non si tratta di cybersquatting, la pratica cioè di impadronirsi illecitamente di nomi di dominio appartenenti ad altri. Il dominio mediaset.com che prima identificava le reti televisive che fanno capo alla holding Fininvest è passato di mano a una società che vende sistemi informatici targati IBM, probabilmente per un banale errore. Gli amministratori del marchio si sono semplicemente dimenticati di rinnovarne il pagamento presso il registrar competente e di partecipare all’asta per il suo acquisto. Continua a leggere Articolo 21: Mediaset senza indirizzo web

Emergency, The hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria

The Hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria
Arturo Di Corinto
per Emergency – il blog – 23 marzo 2012

Civic journalist o giornalista civico è un giornalista non professionista che usa Internet per rivolgersi alla propria comunità di riferimento o ad una audience globale. Usa le piattaforme di pubblicazione aperta offerte dalla rete per denunciare un torto, esporre una testimonianza, invitare alla mobilitazione contro un’ingiustizia, raccontare una verità ignorata o nascosta dai media.

Alla fine di febbraio di quest’anno almeno sette giornalisti sono stati uccisi per il loro lavoro di testimonianza di quanto accade in Siria. Lo stesso è accaduto a molti netizens. Il giornalista civico Basil Al-Sayed è stato ucciso a Homs il 29 Dicembre. Aveva filmato moltissime dimostrazioni e la brutale repressione delle forze di sicurezza dall’inizio delle rivolte in Syria. Il fotografo e videoreporter Ferzat Jarban è stato ucciso dopo l’arresto avvenuto a Homs. Soleiman Saleh Abazaid, responsabile della pagina Facebook “Liberated people of Horan” è stato ucciso il luglio scorso. Lo scrittore e attivista Hussein Issou’s è scomparso e si teme per la sua vita.
Moltissimi giornalisti e blogger siriani sono stati arrestati e rapiti, molti torturati in prigione. Sedici persone spono state arrestate il 16 febbraio scorso in un bliz della polizia nel Syrian Centre for Media and Freedom of Expression a Damasco, compreso il direttore Mazen Darwish. Questi i loro nomi Yara Badr, Razan Ghazzawi, Hanadi Zahlout, Hussein Greir, Hani Z’itani, Sana Z’itani, Rita Dayoub, Joan Farso, Bassam Al-Ahmad, Mayada Al-Khalil, Maha Al-Assablani, Mansour Hamid, Abdelrahman Hamadah, Ayham Ghazzoul and Shady Yazbek. Nove di loro sono ancora in carcere. Tutto questo è raccontato nell’ultima indagine di Reporters senza Frontiere sulla cybercensura. Continua a leggere Emergency, The hacker’s Dictionary: Civic Journalism in Siria

Libri: Battaglie di libertà. Democrazia e diritti civili in Italia. (1943-2011)

Piero Bellini, Giovanni Palombarini, Stefano Rodotà
discutono del libro di Sergio Lariccia

Battaglie di libertà. Democrazia e diritti civili in Italia.
(1943-2011)
Sarà presente l’autore
Martedì 27 marzo 2012, ore 17.00
Sala conferenze Fondazione Basso

Fondazione Lelio e Lisli Basso
Via Dogana Vecchia 5 00186 Roma
Tel. 06-6879953 – fax 06-68307516
e-mail basso@fondazionebasso.it – www.fondazionebasso.it

Loop: Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti del conflitto in rete

Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti conflittuali della rete
Arturo Di Corinto
per LOOP magazine – aprile 2012

Prima c’era l’activism. L’azione diretta che si concretizzava negli scioperi, nei cortei, e nell’occupazione di strade (reclaim the streets), piazze ed edifici. Poi è venuto l’hack-tivism, l’azione diretta in rete con tecniche di hacking, e i cortei e le occupazioni sono diventate virtuali, dal netstrike ai Distributed denial of services. Poi ancora è arrivato il mediactivism, che si è sostanziato nel racconto mediatico delle proteste di piazza e nella diffusione virale dell’informazione in rete. Infine, col web 2.0 ha fatto la sua comparsa il clicktivism, l’adesione a petizioni, mobilitazioni e proteste, reali e virtuali, con un colpo di click, senza staccare gli occhi dallo schermo del computer. Ma mentre questa nuova modalità di partecipazione coinvolgeva i grandi numeri dei social network, a compensare questa ondata di “slacktivism”, l’attivismo fannullone, cioè quello che dopo il click si disinteressa della reale entità del cambiamento prodotto, si è assistito al revival dell’hacktivism con defacciamenti, virus politici, attacchi Ddos. Cosa è accaduto? E’ accaduto che la crisi economica e finanziaria ha risvegliato la coscienza delle ingiustizie e portato singoli, gruppi e movimenti a riorganizzarsi su due fronti: la comunicazione e il sabotaggio. Che sono da sempre le due strategie di risposta all’ingiustizia proprie dei movimenti sociali in rete.

Comunicazione e sabotaggio
I movimenti sociali in rete hanno sempre avuto una grande quantità di iniziative legate alla comunicazione e il loro rapporto avanguardistico con gli strumenti ordinari della comunicazione ha prodotto le fanzine ciclostilate, le radio indipendenti, il videoteatro, il documentario politico, fino ai siti web e ai software di comunicazione gratuiti. Da Radio Alice a Seattle 1999, alle azioni di Anonymous c’è quindi un filo conduttore che passa per Indymedia, Wikileaks e il movimento Occupy Wall Street.

Gli ingredienti della messa in opera della contestazione sono uguali e diversi, rappresentano in molti casi l’evoluzione tecnica di strumenti e forme di comunicazione precedenti: personal media (dal fax ai telefoni cellulari, dai camcorder ai videotelefoni, dai siti ai blog), software gratuiti e open source per l’editing di testi, audio e video, l’ubiquità dell’accesso a Internet (dai BBS al wi-fi), e poi social network e piattaforme di blogging e whistleblowing. Tutto per una produzione di informazione indipendente, dal basso, orientata al sabotaggio dei flussi di comunicazione di un potere “che non risiede più in strutture stabili e definite” ma è organizzato intorno a dati, messaggi e informazioni.

Se la creazione di tools come software, server e servizi di messaggistica per la comunicazione indipendente ha subito un arresto con l’affermarsi dei social network e del web 2.0 – che ha portato anche i più radicali ad avere un account Facebook (il Partito Pirata) -, si sono sviluppate nuove forme di comunicazione e sabotaggio a cavallo tra l’estrazione di informazione protetta e la sua comunicazione al pubblico più ampio. E’ il caso di Wikileaks. Ottenere informazioni sensibili e offrire al pubblico quelle di cui il potere si vergogna è stata la sua arma più potente fin dalle origini. Ma prima c’erano stati gli hacker del Chaos Computer Club che negli anni ’80, penetrati nel sistema informatico del Comune di Berlino avevano acquisito le informazioni sulle case comunali sfitte per passarle al movimento dei senza casa. E hanno fatto scuola. Anche l’hacking può ricorrere alla violazione di sistemi informatici protetti (cracking) se ha un fine etico. Continua a leggere Loop: Chi sono, cosa pensano e cosa vogliono i nuovi soggetti del conflitto in rete

Convegno: LIBERTA’ OBBLIGATORIA

Alla Domus Aequa il 28 marzo alle 18 si parla di Software libero

Binario Etico e CIES, in collaborazione con la cooperativa Equazione in occasione del Document Freedom Day
presentano
LIBERTA’ OBBLIGATORIA
L’importanza del software libero e dei formati aperti dal punto di vista etico, sociale, ambientale e la sua convenienza economica in particolare
per il settore non profit

il 28 marzo si celebra nel mondo il Document Freedom Day dedicato ad un argomento di non immediata comprensione, ma di primaria importanza: quello della libertà di poter utilizzare Software Libero e formati aperti nella vita di tutti i giorni e nel contesto professionale.

Nello specifico questo argomento tocca da vicino le realtà del non profit che, nel doversi relazionare quotidianamente con istituzioni pubbliche che pubblicano documenti per bandi in formati proprietari, hanno difficoltà nel poter scegliere liberamente di utilizzare Linux e/o di usare Libre Office nei propri uffici, come invece sarebbe coerente che facciano.

Si tratta di un aspetto dell’Altra Economia un po’ meno conosciuto ma che tocca la quotidianità della nostra vita quanto e più di altri come
il commercio equo e solidale, il riuso e riciclo o il turismo responsabile.

Binario Etico e il CIES, in collaborazione con la cooperativa Equazione, aderiscono alla giornata promossa dalla Free Software Foundation
organizzando alla DOMUS AEQUA un incontro nel quale esperti del settore spiegheranno l’importanza del Software Libero dal punto di vista etico, sociale, ambientale e la sua convenienza economica. In tale occasione sarà lanciato un appello rivolto alle istituzioni pubbliche sul quale
promuovere la mobilitazione delle associazioni del Terzo Settore, del mondo del non profit e non solo, affinché i software, i documenti, i
Bandi internazionali non parlino solo la lingua del “software proprietario”.

locandina
faq

Bottega del Mondo Domus Aequa
Via di S. Eufemia, 9 ( P.zza Venezia) – Roma
06.69797544 info@domusaequa.org
Questo il Sito del Document Freedom Day: http://documentfreedom.org/

FSFE == Chi ha bisogno di essere istruito sugli Standard Aperti? ==

== Tu suggerisci, noi inviamo manette: Chi ha bisogno di essere
istruito sugli Standard Aperti? ==

[Leggi online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120321-01.html ]

Conosci un politico che dovrebbe venire a conoscenza degli Standard
Aperti? Hai provato a spiegare l’importanza degli Standard aperti al tuo
capo, ai tuoi amici, all’amministrazione locale o ai servizi pubblici,
ma non hai avuto nessun risultato? Un sostegno esterno sarebbe d’aiuto?
Assolutamente! Informa il team del Document Freedom Day circa la tua
situazione, ed invieremo un interessante regalo al tuo indirizzo per
aiutarti a comprendere meglio la forza degli Standard Aperti.
Continua a leggere FSFE == Chi ha bisogno di essere istruito sugli Standard Aperti? ==

La Repubblica: Un clone di YouTube e spam su Twitter così la Siria combatte contro i web-attivisti

Un clone di YouTube e spam su Twitter
così la Siria combatte contro i web-attivisti

Una copia esatta del sito di condivisione video per rubare le password agli utenti, prendere possesso dei loro pc e individuarli. E’ solo l’ultima mossa del governo di Assad contro la rivolta popolare che va avanti da oltre un anno. E le organizzazioni internazionali cercano di aiutare la popolazione di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 20 marzo 2012

L’esercito elettronico siriano combatte senza mai fermarsi. Con la richiesta di reinserire username e password per commentare i video di un falso Youtube i sostenitori di Assad sono riusciti a impadronirsi degli account di numerosi attivisti antigovernativi siriani e li hanno spinti verso siti infettati di virus. La mossa potrebbe servire a scovare gli attivisti e andarli a prendere nelle loro case. A denunciarlo è la Electronic Frontier Foundation

Il sito incriminato in questo momento non è più raggiungibile ma la EFF consiglia vivamente di fare attenzione a siti simili che sono carichi di virus. L’operazione di “cyberwarfare” (guerra cibernetica) è stata condotta probabilmente da agenti governativi e ha usato due tecniche diverse. Prima, con una nota strategia di phishing i gestori del falso sito cercano di ottenere username e password con la scusa di poter lasciare dei commenti, poi iniettano nel computer del malcapitato dei virus potenti con la richiesta di aggiornare il software flash per vedere correttamente i video. Poichè una volta installati tali virus danno a costoro un accesso amministrativo al computer dell’utente la EFF ha creato una guida online per rimuoverli.
Non è la prima volta che accade e le tecniche messe in campo sono diverse. Solo pochi giorni prima di denunciare il clone di YouTube la la EFF aveva annunciato la scoperta di XtremeRAT – un software Trojan diffuso via email e messaggistica – nei sistemi usati dagli attivisti siriani. Il virus è particolarmente potente poichè consente di catturare l’attività della webcam, di registrare i tasti premuti sulla tastiera del pc, di “sniffare” password e inviare queste informazioni a un server che fa riferimento a un IP Siriano. Continua a leggere La Repubblica: Un clone di YouTube e spam su Twitter così la Siria combatte contro i web-attivisti

Convegno: La Rai ai cittadini

Il 23 marzo vieni anche tu!

Il MoveOn americano spinse e fece approvare al Parlamento USA la Riforma Sanitaria Pubblica, noi, in Italia, spingiamo la Riforma della Tv Pubblica.
La Riforma “La Rai ai Cittadini” sarà presentata al prossimo Parlamento: 5 punti per garantire un bene pubblico.

Per una tv libera, indipendente e con i cittadini-utenti partecipi nelle decisioni del servizio pubblico ci vediamo venerdì 23 marzo 2012, alle ore 17,00 alla Città dell’Altra Economia, Largo Dino Frisullo, Roma (ex mattatoio – Testaccio)

evento fb

Hanno confermato la loro presenza e la loro adesione
Tana De Zulueta, Moni Ovadia, Francesca Fornario, Carlo Freccero, Corradino Mineo, Lorella Zanardo, Udo Gumpel, Giovanni Anversa, Massimo Marnetto, Arturo Di Corinto, Santo Della Volpe, Silvia Bencivelli, Sergio Bellucci, Giuseppe Giulietti, Nicola D’Angelo, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Roberto Natale, Roberto Zaccaria, Carlo Rognoni, Wolfgang Achtner, Carlo Verna, Angelo Bonelli, Giovanni Mangano

Hanno aderito
Corrado Guzzanti, Loris Mazzetti, Giulia Innocenzi, Carmine Fotia, Gianni Orlandi, Michele Gambino

Sostiene l’iniziativa
Stefano Rodotà

Free Bradley Manning

Free Bradley Manning.
Mobilitazione internazionale a favore della talpa di Wikileaks
Arturo Di Corinto

Ieri il giudice militare Denise Lind del tribunale di Fort Meade ha accusato il soldato semplice Bradley Manning di avere indirettamente aiutato al Qaeda nella penisola arabica (Aqap) per aver procurato migliaia di documenti segreti che sono stati diffusi da WikiLeaks. E’ il 22 capo d’imputazione. Gli avvocati del giovane 24enne candidato al premio nobel rispondono: soffriva di disturbi, non poteva accedere a materiale riservato. Su Internet scatta l’operazione Manning: cortei, occupazioni e comunicati a sostegno del giovane in carcere @OpManning. Con le istruzioni per sfuggire a intercettazioni e denunce. Lo slogan del movimento: “Stiamo con Bradley Manning proprio per il motivo per cui è accusato, aiutare il nemico… Noi lo abbiamo trovato, il nemico siamo noi.”

Tavola rotonda: Contro il potere

Venerdì 16 marzo 2012, ore 15,30
Sala Lauree – Facoltà di Scienze politiche, Sociologia, Comunicazione
P.le A. Moro, 5, Roma.

Tavola rotonda a partire dal volume di
Giacomo Marramao, Contro il potere
(Bompiani, 2011)

Interverranno:

Giuseppe Allegri, Manuel Anselmi, Lorella Cedroni, Federica Giardini, Fulco Lanchester, Andrea Marchili, Mario Morcellini, Stefano Petrucciani, Luca Scuccimarra, Teresa Serra.

Parteciperà l’Autore

La Repubblica: Agcom può oscurare i siti pirata? “Attacco ai diritti fondamentali”

Agcom può oscurare i siti pirata?
“Attacco ai diritti fondamentali”

Delibera, tutto da rifare. Secondo un parere chiesto all’ex presidente della Consulta Valerio Onida, un’autorità amministrativa può fare a meno dei giudici per chiudere un sito che viola il copyright e gli Internet Service Provider devono oscurarlo. Rodotà: “Non si può escludere la competenza dell’autorità giudiziaria” di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 14 marzo 2012

Il diritto d’autore non è più soltanto affare di avvocati perché incide sempre di più su come produciamo e consumiamo cultura. Eppure continuano a proliferare iniziative legislative tese a regolamentare per via amministrativa un aspetto tanto importante della nostra società senza che vi sia un adeguato dibattito pubblico e parlamentare. L’ultima in ordine di tempo è la delibera Agcom (688/2010) che il vertice dimissionario dell’Autorità italiana per le comunicazioni vuole licenziare prima della scadenza del mandato avvalendosi anche del parere di un rispettato giurista come Valerio Onida. La delibera, fotocopia di leggi americane e frutto di pressioni lobbistiche rivelate anche da Wikileaks, mette al centro la possibilità di oscurare per via amministrativa siti web che violano il diritto d’autore e chiama gli Internet Service Provider a svolgere azioni di contrasto alla pirateria. Continua a leggere La Repubblica: Agcom può oscurare i siti pirata? “Attacco ai diritti fondamentali”

La Repubblica: Iperconnessi ma anche fragili Chi vince nel nuovo mondo?

Iperconnessi ma anche fragili
Chi vince nel nuovo mondo?

Una ricerca del Pew Internet Project e della Elon University riflette sul rischio di essere sempre connessi per giovani e adolescenti. E si divide di ARTURO DI CORINTO
per Repubblica del 13 Marzo

Giovani e adolescenti cresciuti con la presenza costante di Internet sono capaci di dedicare la propria attenzione a molte cose contemporaneamente. La rete è per loro una protesi cognitiva e la consuetudine al suo utilizzo fa in modo che imparino ad affrontare il mondo e i suoi problemi in maniera diversa dai genitori e dagli adulti. Una ricerca della Elon University e del Pew Internet Project sostiene che gli effetti dell’esposizione costante alle informazioni in rete influenza grandemente gli stili di vita dei giovani. In maniera positiva, almeno per ora. I 1000 esperti intervistati nella ricerca predicono infatti che la generazione cresciuta con Internet, i cosiddetti “Millennial” corre il rischio di non sapere esercitare l’attesa, la pazienza, e il pensiero critico, proprio a causa dell’ “iperconnessione”.
Che si tratti infatti di di twittare, googlare, likare o messaggiare, la generazione AO (Always On, “sempre connessa”), è costituita da un gran numero di collettori di informazione. Se sfruttano con competenza il potere dell’intelligenza connettiva, o rischiano di trasformarsi in “droni” manipolabili con scarsa capacità d’attenzione è un dibattito aperto. Continua a leggere La Repubblica: Iperconnessi ma anche fragili Chi vince nel nuovo mondo?

Emergency, The Hacker’s Dictionary: Crowdsourcing

The Hacker’s Dictionary: Crowdsourcing
Arturo Di Corinto
per Emergency – il blog – 13 marzo 2012

Crowdsourcing è un termine coniato nel 2006 da Jeff Howe. Con questa parola si indica l’esternalizzazione dell’attività di un ente o di un’azienda a una moltitudine di persone attraverso una open call. Crowdcreation è un neologismo che dovrebbe descrivere abbastanza bene quello che fanno i redattori di Wikipedia. Crowdfunding è invece il termine che indica il finanziamento distribuito di un’opera per consentire al suo autore di realizzarla. Tutti e tre fanno perno sul concetto di crowd, folla, e risentono del framework concettuale elaborato da James Surowiecki nel suo “The wisdom of the crowds”, la saggezza della folla, in una rielaborazione ottimistica della “Pazzia delle folle. Ovvero le grandi illusioni collettive” di Charles Mackhay.
In effetti, in barba ai facili ottimismi, secondo cui grazie alle piattaforme del web 2.0 tutti possono offrire le proprie competenze sul mercato globale senza essere legati né a un posto di lavoro fisso né a una particolare azienda e collaborare a processi collettivi di produzione (il progetto di un’automobile, una nuova linea di abbigliamento, giocattoli tecnologici), spesso il crowdsourcing si rovescia nel suo contrario.
Le aziende si appropriano dei risultati dell’intelligenza connettiva mettendoci sopra un marchio e chiudendoli col copyright, senza pagare nessuno. La crowdcreation dei volontari di un progetto non-profit e che rimane tale, senza pubblicità e finanziamenti pubblici come Wikipedia, ha ovviamente un senso diverso, mentre il crowdfunding per inchieste giornalistiche ha il merito di finanziare la produzione di notizie che non arriverebbero forse mai sul desk della redazione.
La Wikinomics, l’”economia del wiki” descritta da Dan Tapscott è tutto questo.
A dispetto di quello che si può pensare, tuttavia a volte funziona. Cineama è un progetto collaborativo su web tutto italiano che riunisce le tre dimensioni distinte del crowdsourcing, crowdfunding e crowdcreation per realizzare cinema di qualità, mettendo insieme artisti, pubblico e distribuzione. Magari funziona, basta crederci. www.cineama.it

La Repubblica: Contro i bavagli sul web ecco il “digital survival kit”

Contro i bavagli sul web
ecco il “digital survival kit”

ARTURO DI CORINTO
per Repubblica del 12 Marzo 2012

Oggi 12 marzo si celebra la giornata mondiale contro tutte le censure su internet. Il lunghissimo elenco degli abusi – nei regimi dittatoriali e non solo – denunciati nell’ultimo rapporto di Reporters Sans Frontiéres. Che propone gli strumenti adatti per poter cifrare le informazioni di

Oggi, 12 marzo 2012, è la giornata mondiale contro la censura su Internet. Chiesta da varie associazioni per i diritti umani e la libertà d’informazione, è stata lanciata da Reporters senza frontiere che in un lungo comunicato denuncia i regimi autoritari che fanno la guerra alla libertà d’informazione ma anche le ipocrisie dei governi occidentali. La censura è un tema scottante nell’era digitale. Con 120 cyberdissidenti arrestati, il ripetuto blocco dei servizi di messaggistica telefonica e dei servizi Internet, l’aumento di fatturato delle imprese che vendono sistemi di sorveglianza elettronica e la risposta mondiale degli hacktivisti alla censura, la libertà d’informazione è infatti diventato un tema d’interesse internazionale che ha già generato le prime schermaglie diplomatiche.
(http://en.rsf.org)
Continua a leggere La Repubblica: Contro i bavagli sul web ecco il “digital survival kit”

= FSFE Newsletter – Marzo 2012 =

[Read online: http://fsfe.org/news/nl/nl-201203.it.html ]

== Schermata informativa della metropolitana: Un bene o un male? ==
“7500 morti lo scorso anno, fino a 100 ogni giorno.” Chi scrive ha letto
queste parole sulla schermata informativa della metropolitana di
Berlino. Mentre discutevo con la volontaria del DFD Julia Fuchs[1]se si
trattasse di un problema di vista, di competenze aritmetiche, o se il
problema fosse dell’agenzia di stampa, qualcos’altro è apparso sullo
stesso schermo: la nostra campagna FreeYourAndroid.org[2]!
Sfortunatamente chi scrive è stato troppo lento per scattare una foto
che immortalasse questo momento. Poiché l’agenzia di stampa tedesca DPA
ha coperto il lancio ufficiale della campagna[3], abbiamo avuto una
copertura molto buona, e molti hanno scoperto come sia possibilie
utilizzare Software Libero sui telefoni cellulari. Il manager della
campagna Torsten Grote sta al momento raccogliendo informazioni sulla
copertura mediatica del lancio della campagna. Per favore, inviateci
informazioni e articoli di blog su #FreeYourAndroid a press[4]
fsfeurope.org[5].
Continua a leggere = FSFE Newsletter – Marzo 2012 =

Articolo 21: Liberalizziamo il futuro. Le associazioni per l’Italia digitale adesso puntano al decreto semplificazioni

Liberalizziamo il futuro. Le associazioni per l’Italia digitale adesso puntano al decreto semplificazioni
Arturo Di Corinto per
Articolo 21 del 4 Marzo 2012

Votata la fiducia sul “Decreto liberalizzazioni”, anche le proposte di emendamento più virtuose per fare dell’Italia un paese digitale in grado di creare innovazione e posti di lavoro sembrano finite nel dimenticatoio.
Eppure in una conferenza stampa dal titolo evocativo, #liberalizziamoilfuturo, diverse associazioni per i diritti digitali e la libertà di comunicazione avevano presentato un pacchetto di emendamenti al decreto legge liberalizzazioni per fare di Internet un volano di sviluppo, innovazione e apertura del mercato. Agorà Digitale, Altroconsumo, Articolo 21, Associazione Italiana Internet Provider, Associazione Italiana per l’Open Government, Assoprovider, Istituto per le Politiche dell’Innovazione, Libertiamo e gli Stati Generali dell’Innovazione, insieme allo Studio Legale Sarzana, hanno chiesto: una procedura di assegnazione onerosa delle frequenze, la riforma del diritto d’autore, la cancellazione del bollino e la fine del monopolio della Siae, sconti per libri e ebook e altro ancora, per consentire all’Italia di fare un salto nel futuro.
Continua a leggere Articolo 21: Liberalizziamo il futuro. Le associazioni per l’Italia digitale adesso puntano al decreto semplificazioni

L’Unità: La politica al tempo di twitter

L’Unità: La politica al tempo di twitter
3 Marzo 2012

Il 2012 anno di grandi elezioni: dal voto di ieri in Russia, alla Francia, agli Stati Uniti. Il filo comune è che tutti i contendenti si stanno lanciando su Internet, in modo particolare Twitter; lo ha fatto persino Sarkozy che ha raccolto un suggerimento di Liberation. È per questo che Unitag ha scelto – dice il vicedirettore dell’Unità, Luca Landò introducendo la discussione – di analizzare il rapporto tra web e politica. Molti sono convinti che Obama deve la sua vittoria anche alla rete, Sarkozy la sta scoprendo, in Russia media-attivisti hanno svelato la regia del regime dietro alle manifestazioni pro Putin.
Attorno al tavolo di Unitag, Sara Bentivegna (docente di Comunicazione politica alla Sapienza di Roma), Arturo Di Corinto (esperto di comunicazione e consigliere presso la Presidenza del Consiglio dei ministri), Luca Nicotra (segretario di Agorà digitale), Vincenzo Smaldore (tra i fondatori di Open Polis). E Cesare Buquicchio, caposervizio di Unita.it.
Continua qui

Intervista Emergency Di Corinto: L’Europa contro Google tra privacy e politica

L’Europa contro Google tra privacy e politica
1 marzo 2012
Gabriele Battaglia
E-il mensile online

Dal primo marzo entrano in vigore le nuove norme sulla privacy di Google. L’Unione Europea ha chiesto alla compagnia di Mountain View di mettere in stand-by le nuove regole dopo aver delegato all’Authority francese per la protezione dati, Cnil, un approfondimento. “È essenziale che i consumatori sappiano esattamente come vengono processati i loro dati personali”, dice oggi il commissario europeo Reading. Da parte sua, Google risponde che “durante lo scorso mese abbiamo più volte chiesto un incontro al Cnil per rispondere alle loro eventuali domande e la nostra offerta resta aperta”.
Ne parliamo con Arturo Di Corinto, ricercatore, esperto di Internet e collaboratore di “E-il mensile”.
Continua qui

Emergency: Internet è un diritto umano

Diritto di navigazione
Arturo Di Corinto
per E-il mensile di Emergency
di Marzo 2012

“Internet non è un diritto umano”. Questa dichiarazione di uno dei “padri di Internet”, Vinton Cerf, ha suscitato moltissime critiche.
La principale argomentazione di Cerf è che Internet in quanto tecnologia, sia solo un mezzo e non un fine. Sbagliato. Internet non è un semplice mezzo, ma un ambiente di interazione che oggi si identifica immediatamente con la possibilità di comunicare. E la comunicazione è un bisogno umano basilare, un processo sociale fondamentale e il fondamento di ogni organizzazione sociale. Comunicare significa conoscere, lavorare, emanciparsi dal bisogno, dalla povertà, dall’oppressione politica e religiosa. Perciò Internet é uno strumento primario per ottenere il rispetto dei diritti fondamentali, come la libertà di parola e il diritto al lavoro. La democrazia politica infatti non può fare a meno della democrazia economica. Internet è la più grande agorà pubblica della storia e permette di esercitare la democrazia in forme e numeri prima impensabili, garantendo trasparenza, confronto, partecipazione. Come farebbero altrimenti gli abitanti dei villaggi cinesi a denunciare la deviazione di un fiume che asseta le loro campagne in un paese che non rispetta la libertà di stampa? Non si tratta “solo” di diritto all’informazione. Internet è anche una piattaforma commerciale, un insieme di mercati, un luogo dove si producono e distribuiscono beni, un luogo dove si pubblicizzano e si commerciano servizi. Dietro queste attività, che sono fatte di email, siti web, blogs e social networks, ci sono delle persone, che nei paesi in via di sviluppo non potrebbero creare ricchezza e opportunità altrimenti. Pensate alle cooperative di contadini indiani che trattano via Internet il prezzo delle sementi o alle donne marocchine che ricevono gli ordinativi per i loro tappeti via email. E allora non è neanche un semplice strumento di comunicazione, ma è un fondamentale strumento di sviluppo del potenziale di ciascuno di noi. Forse Internet non è un diritto umano, ma l’accesso a Internet sicuramente sì.

= FSFE lancia una campagna per un sistema Android libero =

= FSFE lancia una campagna per un sistema Android libero =

[Version en ligne: http://fsfe.org/news/2012/news-20120228-01.it.html ]

Gli Smart phones sono problematici per quanto riguarda la privacy. Si tratta di una delle ragioni per cui la Free Software Foundation Europe (FSFE) ha deciso oggi di lanciare la campagna “Libera il tuo Android!”[1]

“Gli utenti meritano di esercitare un controllo assoluto sulle proprie periferiche”, sostiene Torsten Grote, membro di FSFE e pioniere della
campagna. “Se il tuo telefono esegue Software Libero, eserciti questo controllo. Se esegue software proprietario, stai consegnando il
controllo della tua vita digitale alle aziende produttrici e agli sviluppatori di app.” Continua a leggere = FSFE lancia una campagna per un sistema Android libero =

La Repubblica: Svelate le linee guida di Facebook per punire gli abusi degli utenti

Svelate le linee guida di Facebook per punire gli abusi degli utenti
Arturo Di Corinto

Per La Repubblica del 23 Febbraio 2012

Un documento trapelato per l’indignazione di una giovane precaria addetta al controllo delle lamentele di Facebook svela la policy aziendale su come trattare i presunti abusi commessi dai suoi utenti.

Secondo le linee guida di Facebook, diciassette pagine di manuale, ogni moderatore sa esattamente cosa può rimanere in bacheca e cosa va eliminato. In seguito alla segnalazione di un abuso delle regole del social network, interviene un team dedicato dopo una massiccia operazione di filtraggio di aziende terze, che fanno questo lavoro in appalto. Diviso in categorie “Sesso e Nudità,” “hate contents “, “Bullismo e molestie”, “Minacce”, il manuale prevede che non si possano pubblicare foto di donne che allattano al seno, fare inviti sessuali espliciti, rappresentare giocattoli e feticci erotici in contesti sessuali, immagini ritoccate con photosphop in una luce negativa, o usare un linguaggio esplicito e violento.
Nessuna novità, dirà qualcuno, ma dai documenti trapelati dall’azienda che si occupa di moderare e censurare questi contenuti, la oDesk, si apprende, per via di un’arrabbiatissima ventunenne marocchina, pagata 1 dollaro ad ora per questo “sporco” lavoro, che da adesso in poi i capezzoli sono e saranno considerati volgari, ma non le teste spappolate e i fludi corporei.
Continua a leggere La Repubblica: Svelate le linee guida di Facebook per punire gli abusi degli utenti

www.salvaiciclisti.it

2012, è già record di ciclisti uccisi. Il doppio rispetto all’analogo periodo del 2011

Ventotto ciclisti uccisi nel 2012 fino al 20 febbraio, il doppio rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, quando i morti erano stati 16. Trenta ciclisti uccisi e i sindaci stanno a guardare, non sentono la necessità di fare qualcosa per evitare queste morti inutili (e speriamo almeno che aderiscano in fretta e seriamente a www.salvaiciclisti.it ).
La strage (le notizie le ha raccolte il blog http://bicisnob.wordpress.com/ ) inizia a Lodi, subito, il giorno di Capodanno. Gianfranco Zaini, 52 anni, viene travolto da una Renault Clio. Poi altri morti nel cremonese e a Ravenna. E altri ancora in ogni parte d’Italia sia nelle città – a Modena, Parma, Ferrara, Lecce, Rovigo, Milano… – sia in Comuni più piccoli del foggiano o del cuneese, del bresciano o del varesotto. Per capire l’entità di questa emergenza sicurezza si è costretti a sfogliare le pagine dei giornali (non i grandi quotidiani, ma quelli locali) che dedicano alla notizia un piccolo trafiletto o poco più. Nessuno tiene il conto, nessuno osserva con la dovuta attenzione il fenomeno, non con l’obiettivo di realizzare una macabra e sterile contabilità ovviamente, ma per rendersi conto che sulle nostre strade accade qualcosa di drammatico, che il numero di ciclisti uccisi negli ultimi 10 anni è quasi pari a quello dei morti delle Torri Gemelle. Ci si accorge della fragilità di chi pedala di fronte al volume e alla massa di un veicolo a motore solo in alcuni casi. Come quando, il 12 gennaio scorso a Milano, il vigile urbano Niccolò Savarino è stato deliberatamente travolto e ucciso da un Suv. Oppure quando c’è di mezzo un bambino, come il 12enne Giacomo Scalmani, finito sotto un tram (sempre a Milano) nel tentativo di schivre una macchina parcheggiata male. O ancora quando muore una persona nota, come è successo al giornalista di Gazzetta.it, Pier Luigi Todisco, stritolato dalle ruote di un camion.
Eppure, almeno nei centri urbani, la sicurezza di chi usa la bici come mezzo di trasporto (e anche quella dei pedoni e di tutti gli altri utenti della strada) potrebbe essere garantita con relativa semplicità abbattendo i limiti di velocità dei veicoli a motore (a 30 e 20 kmh) e facendo rispettare pedissequamente alcune norme del codice della strada, in particolare quelle relative proprio alla velocità, al parcheggio e agli stili di guida. Pensate che guidare una macchina a 30 kmh in città sia assurdo? Impossibile? Allora riflettete su queste due cose. La prima: nei centri urbani più grandi già oggi si viaggia a velocità medie comprese tra i 15kmh e i 20kmh, anche se magari tra un semaforo e l’altro o in un tratto di strada improvvisamente libero poi si schiaccia a fondo sull’acceleratore (aumenta il rischio, ma la media oraria non cambia!). La seconda: è molto più assurdo dei limite dei 30 all’ora il fatto che ogni anno muoiano (e la velocità è sempre la causa o almeno una concausa dell’incidente) circa 1.000 persone tra pedoni e ciclisti.

Video: Lavoratori in Rete, felici e sfruttati

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=fuBP9Exp8BE

Lavoratori in Rete, felici e sfruttati
Internet Governance Forum Italia – Giovedì 10 Novembre 2011 | 16.00 – 17.30

Dono, scambio, riuso. Sono i concetti alla base della mitologia di Internet come macchina produttiva sociale. Un bene comune fatto di conoscenza, fiducia reciproca, condivisione del tempo, che non si può monetizzare. O forse sì? È certo che la rete ha favorito la nascita di nuove forme di cooperazione sociale, ma è altrettanto vero che le multinazionali digitali le usano per appropriarsi dei commons immateriali e per sfruttare il lavoro gratuito dei prosumers connessi via Internet. La rete si erge su gigantesche colonne di lavoro invisibile: rendiamolo visibile.
Continua a leggere Video: Lavoratori in Rete, felici e sfruttati

La Repubblica: L’Unesco non invita Wikileaks al convegno sui media dopo i cablo

L’Unesco non invita Wikileaks al convegno sui media dopo i cablo
A Parigi si tiene un appuntamento su come è cambiato il mondo dei media dopo l’avvento del sito di informazioni riservate che ha diffuso i dispacci americani lo scorso anno e lo scandalo di News of The World. Assange e i suoi protestano. Gli organizzatori rivendicano il diritto di “invitare chi gli pare” di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 16 febbraio 2012

Wikileaks è stata bandita dalla Conferenza su Wikileaks. L’Unesco, che ha organizzato per oggi e domani nella sua sede di Parigi il convegno “The Media World after WikiLeaks and News of the World”, non ha accettato la richiesta dei rappresentanti di Wikileaks di partecipare all’incontro.

L’iniziativa, cui sono stati invitati 37 relatori – fra cui i rappresentanti delle testate che hanno collaborato con Wikileaks per diffondere i cablogrammi USA oggetto dello scandalo dell’anno scorso -, ha infatti l’obiettivo di riunire esponenti del mondo dei media, giornalisti professionisti e occasionali, avvocati e esperti, per parlare di giornalismo tradizionale e giornalismo partecipativo nell’era digitale. In particolare di etica del giornalismo, libertà d’espressione e Internet. Wikileaks ha protestato per questa esclusione ed ha diramato un duro comunicato in rete in cui ridicolizza gli organizzatori che, per motivare il proprio diniego, si sono appellati a una peculiare interpretazione della libertà d’espressione dicendo di “avere la libertà di invitare chi gli pare”, testualmente: “freedom of expression… our right to give voice to speakers of our choice”. Un approccio fortemente contestato dalla portavoce di WL, Kristinn Hrafnsson che ha dichiarato: “L’Unesco ha il dovere di assicurare giustizia e equilibrio nelle discussioni dell’organizzazione. E’ chiaro che non è questo il caso, considerata la selezione degli speakers. Una scelta disonorevole per l’ Unesco e potenzialmente dannosa per WikiLeaks” Intanto sulla rete è partita l’iniziativa #OccupyUnesco. Continua a leggere La Repubblica: L’Unesco non invita Wikileaks al convegno sui media dopo i cablo

Libertà d’informazione: Assemblea Nazionale di Articolo 21

Si terrà venerdì 2 e sabato 3 marzo a Roma presso la sala metodista di via Firenze 38 l’assemblea nazionale di Articolo21.
“Il 2 e 3 marzo nella sede della Chiesa metodista a Roma in via Firenze, a pochi metri dalla fermata Repubblica della metropolitana, si svolgerà la assemblea nazionale di Articolo21, aperta non solo ai nostri associati, ma anche a tutte quelle realtà che abbiamo incontrato in questi anni nelle lotte contro i bavagli, le censure, i conflitti di interesse, l’espulsione e la cancellazione dei temi e dei soggetti sociali sgraditi.” (Beppe Giulietti)
Continua a leggere Libertà d’informazione: Assemblea Nazionale di Articolo 21

=== FSFE: Nortel/Rockstar, Google/Motorola deals create balance of terror on software patents===

=== Nortel/Rockstar, Google/Motorola deals create balance of terror on software patents===

[Read Online: http://fsfe.org/news/2012/news-20120214.01.en.html]

On Monday, the US Department of Justice approved the sale of Nortel’s
patent portfolio to a consortium led by Apple and Microsoft. At the same
time, the DOJ and the European Commission allowed Google to buy Motorola
Mobility, thus giving the search company a sizable patent portfolio.

“We appreciate that competition authorities in the US and Europe
continue to take software patents seriously as a risk to competition,”
says Karsten Gerloff, President of the Free Software Foundation Europe.
“However, we believe that the commitments made by Google, Microsoft and
Apple regarding their patent licensing policies are not sufficient to
allow everyone to compete on equal terms.”
Continua a leggere === FSFE: Nortel/Rockstar, Google/Motorola deals create balance of terror on software patents===

Articolo 21: E’ sempre e solo il giornalista a guardia della liceita’, della correttezza e della completezza dell’informazione

E’ sempre e solo il giornalista a guardia della liceita’, della correttezza e della completezza dell’informazione.
Arturo Di Corinto per
Articolo 21 del 14 febbaio 2012

Le 5 “W” del giornalismo non esistono più. Who, what, where, when, why (chi, cosa dove, quando e perchè), sono state sostituite dalle cinque “S”: sport, spettacolo, sangue, sesso e soldi. Lo ha detto il presidente dell’Ordine dei Gionalisti Enzo Iacopino, stamattina, alla presentazione del libro curato da Mauro Paissan, “Privacy e Giornalismo. Libertà di informazione e dignità della persona” a piazza Montecitorio a Roma. A motivare tale cambio di paradigma sarebbe, secondo Iacopino, proprio la ricerca spamosdica dello scoop di un giornalismo che non si ferma neanche di fronte al rispetto dei più deboli e che solletica le passioni meno nobili di un’audience che assume spesso tratti morbosi.
Un esempio? La pubblicazione degli stralci del diario di Sara Scazzi. Un’operazione difficilmente interpretabile come esercizio del diritto-dovere d’informazione quanto piuttosto come l’invasione nella vita privata di una ragazza uccisa in circostanza tragiche, della quale solo con l’intervento del tanto criticato Ordine dei Giornalisti è stato possibile bloccare la diffusione delle foto del corpo straziato.
Il tema è ampiamente dibattuto: dove finisce il diritto all’informazione e comincia il rispetto della dignità della persona? Il libro che Paissan ha curato cerca di rispondere a questo tipo di domande tramite una raccolta di casi esaminati dal Garante nel suo ultimo settenato (che scade il 17 aprile), ma è anche una raccolta di aneddoti, regole, principi, carte deontologiche ed esempi di come si possa fare un’informazione civile, “migliore antidoto a ogni tentativo di censura” come ha dichiarato Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa e della Fieg, anche lui presente al dibattito.
Continua a leggere Articolo 21: E’ sempre e solo il giornalista a guardia della liceita’, della correttezza e della completezza dell’informazione