Wired: L’innovazione non è un pranzo di gala

wiredlogo L’innovazione non è un pranzo di gala

Il premier Renzi è andato a studiare il modello della Silicon Valley. Ma l’Italia non sarà mai la California

Arturo Di Corinto per Wired, 24 settembre 2014

Matteo Renzi è andato a visitare la Silicon Valley. È stato a Stanford, l’Università della Ivy League che da mezzo secolo fa da perno all’egemonia tecnologica americana e dove sono stati creati il primo accelleratore lineare, la pillola anticoncezionale, inventato Microsoft Word 1997 e le licenze Creative Commons nel 2001, e che ha dato direttamente e indirettamente i natali a Google, Amazon, e­Bay, i big player del mercato immateriale del XXI secolo. All’Università ha cenato con imprenditori e scienziati invitato dal presidente John Hennessy alla presenza di due ex segretari di stato come George Schultz e Condoleeza Rice (già rettore dell’Università californiana alla fine degli anni 90′), e davanti a loro si è impegnato a investire nell’innovazione tecnologica in Italia. Continua a leggere Wired: L’innovazione non è un pranzo di gala

Presentazione libro “Un Dizionario Hacker”

lector_logotipoSABATO 13 SETTEMBRE A CONVERSANO (BARI)  NELL’AMBITO DEL FESTIVAL “LECTOR IN FABULA

PRESENTAZIONE DEL LIBRO “UN DIZIONARIO HACKER” DI ARTURO DI CORINTO

PAROLE NECESSARIE

ore 10.30 PINACOTECA DEL FINOGLIO

HACKER, ISTRUZIONI PER UN USO PUBBLICO

ARTURO DI CORINTO

ne discute con PINO BRUNO e ALESSANDRO TARTAGLIA

XYLAB

XYLAB

La variabile X in cerca di identità, che l’estate scorsa aveva già provato, con interessanti risultati, a proporre nuovi modelli formativi in 15 giorni di workshop all’interno di un castello del Salento, torna quest’anno e si moltiplica.

I laboratori di ricerca e progettazione diventano due:

X affronta il tema del new publishing (in inglese, e non in italiano “nuova editoria”, per sottolineare l’atto del pubblicare non strettamente legato al mercato editoriale, quanto all’immediatezza della condivisione attraverso facebook e gli altri network).
La ricerca di X si articola tra il design dei processi, la crisi, con la conseguente scarsezza delle risorse, le autoproduzioni e l’artigianato digitale e non, la consapevolezza del ruolo centrale delle reti nella nostra esistenza.

Y conia un neologismo per definirsi: videomhacking, come dire l’applicazione del making e dell’hacking all’attività del videomaker, al fine di trasformare il modo di raccontare storie attraverso il video.
Per raggiungere tale scopo gli organizzatori hanno previsto l’utilizzo di strumenti innovativi quali Arduino (scheda elettronica per la prototipazione) e Magic Lantern (firmware aggiuntivo per fotocamere Canon EOS).   Continua a leggere XYLAB

La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

la-repubblica-it-logoProprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

Ultimo round a Ottawa per riscrivere le regole su mappe geografiche, marchi, brevetti. 12 i paesi interessati trra cui Usa, Giappone e Vietnam. Incontri segreti e contestazioni gli fanno da contorno. Al centro la disputa su Internet libero e il diritto di “remix”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 luglio 2014

SI È CHIUSO ad Ottawa in Canada, l’ultimo round dei negoziati relativi al segretissimo accordo commerciale Trans­Pacifico (Trans­Pacific Partnership, TPP). Ovvero l’accordo multilaterale che mira a riscrivere gran parte degli accordi commerciali su brevetti, marchi, copyright e carte geografiche, coinvolge 12 paesi dell’area del Pacifico: Stati Uniti, Canada, Messico, Perù, Cile, Australia, Nuova Zelanda, Singapore, Malesia, Vietnam, Brunei e Giappone. Costituirà la base vincolante per futuri accordi commerciali che altri paesi vorranno stabilire con i primi firmatari, Italia inclusa.

I 12 paesi coinvolti, che rappresentano circa il 50% del Pil mondiale, dovevano incontrarsi a Vancouver e solo all’ultimo momento hanno scelto l’hotel Delta di Ottawa per evitare le annunciate contestazioni, visto che i pochi documenti noti al riguardo sollevano molti dubbi sul futuro della libertà di comunicazone, la tutela dell’ambiente, della salute, del lavoro e altri diritti civili. Questo è il motivo per cui la base elettorale dei democratici americani ha inviato tre lettere ai suoi leader chiedendo di ripensare il TPP e di farne oggetto di dibattito pubblico. Per intenderci, questi accordi, al pari del Nafta (accordo nord­atlantico) o del TTIP (accordo Usa­Ue), influenzano le relazioni commerciali fra gli stati e lasciano spazio al settore aziendale per fare causa ai governi che eventualmente li contraddicono. Continua a leggere La Repubblica: Proprietà intellettuale, nuovo giro di vite su web e copyright: l’accordo internazionale TransPacific Partnership

Appello per il Valle: «L’esperienza italiana, nata nel 2011, è l’esempio di come si trasforma un prestigioso teatro in un bene comune»


Appello internazionale per il Valle “Italian Style” must continue their experimentation! “

Posted: 11 Jul 2014 10:57 AM PDT

The commons “Italian Style” must continue their experimentation! An International Call to protect the Teatro Valle Foundation from Eviction!!

Since June 14 2011, a community of artists and militants has transformed the Teatro Valle, the oldest and most prestigious in Rome, then at high risk of privatization, into the “Teatro Valle Occupato”, one of the most advanced experiments of merger between political struggle and performing arts in the current world. A trust-like legal entity, the “Fondazione Teatro Valle Bene Comune” was created in the interest of future generations, with a membership of almost 6.000 people by a genuinely new process of cooperation between some well-known jurists and the Assembly of the occupants. While a notary has recognized the Foundation, the Prefect of Rome has denied its moral personality on the assumption that possession was not a sufficient title on the Valle premises. Continua a leggere Appello per il Valle: «L’esperienza italiana, nata nel 2011, è l’esempio di come si trasforma un prestigioso teatro in un bene comune»

Limes: Information warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

aspettando_spieInformation warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

Arturo Di Corinto
Leonida Reitano

per Limes di Luglio 2014

Lo 007 del terzo millennio non è un elegante signore in smoking, non si nasconde dietro occhiali scuri e barba finta, non ha licenza di uccidere, ma è un analista digitale che, senza che noi lo sappiamo, potrebbe starci seduto accanto. La guerra dell’informazione oggi si combatte sulle reti informatiche, sul web di superficie o sotto di esso, nel deep web, luogo in cui si cercano e spesso si raccolgono informazioni privilegiate, qualche volta dentro buste chiuse (file crittografati), ma più spesso usando informatori inconsapevoli e informazioni accessibili a tutti a patto di usare strumenti “speciali”.

Non si tratta però di un vero cambiamento metodologico. Da sempre, scopo di un servizio di intelligence è la raccolta e l’analisi di informazioni strategiche per assumere una superiorità informativa di fronte all’avversario, oppure per inquinare e neutralizzare le informazioni su cui il nemico basa le proprie scelte. Esito di ogni processo di intelligenze è comunque quello di riferire a coloro che governano i processi, le informazioni strategiche per la propria organizzazione.

Perciò la raccolta di queste informazioni avviene sempre attraverso tutti gli strumenti disponibili. Il nostro 007 digitale usa “fonti umane” (l’HUMan INtelligence), ossia reti di informatori da cui reperire informazioni confidenziali; intercetta comunicazioni (la SIGnal INTelligence); elabora e analizza immagini satellitari o di altri vettori (IMINT), studia e scompone “firme” chimiche, radio e spettrografiche di sistemi d’arma e vettori che possano nuocere alla sicurezza; oppure, ed è il caso più frequente, analizza fonti aperte, cioè pubblicamente accessibili (Open Source INTelligence). Continua a leggere Limes: Information warfare e hacking, le nuove frontiere dell’intelligence

Convegno: Una nuova tassa o un beneficio per la cultura?

logo Camera dei DeputatiIl Giorno lunedi 21 Luglio 2014, alle ore 10, presso la Sala Delle Colonne della Camera dei Deputati, si svolgerà il Convegno:

EQUO COMPENSO SU COPIA PRIVATA:  Una nuova tassa o un beneficio per la cultura?

Saluti introduttivi: 0re 10,00
Paola Carinelli , Capogruppo Movimento 5 stelle, Camera dei Deputati,
Mirella Liuzzi, Parlamentare del Movimento 5 stelle

Ore 10, 30
Introduce:
Anna Masera, Capo Ufficio Stampa Camera dei Deputati

Ore 11 – Equo compenso:  aumento per i consumatori o per le imprese?
Modera: Fulvio Sarzana, Avvocato

Elio Catania,  Presidente Confindustria Digitale
Claudio  Lamperti, Vicepresidente ANITEC- Confindustria
Maurizio Iorio, Presidente Nazionale ANDEC- Confcommercio
Giorgio Rapari,  Presidente di Assintel-Associazione Nazionale Imprese ICT- Confcommercio
Francesco Nonno, Responsabile Rapporti con Authority Telecom Italia

Ore 12 –  Equo Compenso : Gli effetti per i consumatori italiani
Modera Arturo di Corinto, Giornalista “La Repubblica”.

Marco Pierani, Responsabile Affari istituzionali Altroconsumo
Francesco Luongo, Vicepresidente Movimento difesa del Cittadino,
Massimiliano Dona, Segretario Nazionale, Unione Nazionale Consumatori
Dino Bortolotto, Presidente Assoprovider
Davide Rossi, Presidente AIRES, Confcommercio.

Il Convegno è libero e gratuito previa registrazione da effettuarsi obbligatoriamente entro il giorno 17 luglio ore 12,  all’indirizzo info[at] lidis.it o telefonando al numero 06/3211553.

La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

la-repubblica-it-logoAlessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

Manca solo l’annuncio ufficiale ma Matteo Renzi e il ministro Marianna Madia l’hanno scelta per guidare l’Agenzia per l’Italia digitale. Manager vicina al Pd, globetrotter per indole, sembra avere nel destino la gestione per le politiche digitali

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 luglio

ORMAI la decisione è presa e l’annuncio ufficiale è atteso al Consiglio dei ministro previsto per domani. Sarà Alessandra Poggiani, giovane e talentuosa manager, il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Prenderà il posto occupato dal 2012 da Agostino Ragosa. A farle da spalla, come Digital Champion in Europa, potrebbe essere invece Stefano Quintarelli. Scelta tra oltre 150 candidati, la Poggiani viene dalla guida di Venis, la società in house per l’informatica del Comune di Venezia. Era salita alla ribalta della cronaca durante le vicende dello “Storacegate”, la vicenda dell’accesso abusivo all’anagrafe del Comune di Roma perpetrato dagli uffici di Laziomatica mentre Storace era presidente della Regione Lazio. Lei era responsabile della Comunicazione proprio della società di informatica della Regione. Sarà in grado di gestire con efficacia quel momento difficile (Storace è stato prosciolto da ogni accusa solo di recente) e di rilanciare Laziomatica assumendone la direzione e a cui cambierà il nome in Lazio Informatica (LaIt), ombrello sotto il quale nel 2007 farà incontrare a Roma nello spazio dell’Ara Pacis, i più grandi progettisti di software al mondo: Bruce Perens, il padre dell’open source e Richard Stallman, l’inventore del free software. Continua a leggere La Repubblica: Alessandra Poggiani nuovo “digital architect” dell’innovazione italiana

La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

la-repubblica-it-logoL’Agenda Digitale, una storia italiana

Il 3 giugno 2014 Agostino Ragosa, si dimette dall’incarico. Le dimissioni, volute dal governo Renzi, segnano la fine di una fase della vita dell’ente che doveva realizzare l’Agenda digitale italiana per favorire sviluppo, competitività e occupazione. Ecco la storia di questi due anni

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 09 luglio 2014

 

26 giugno 2012Nasce l’Agenzia Digitale. Il decreto sviluppo e la nascita dell’agenzia Con il Decreto Sviluppo (22 giugno 2012, n. 83) nasce l’agenzia per l’Italia Digitale. La sua missione è digitalizzare il paese, renderlo più trasparente e competitivo, erogare nuovi servizi di e-government a cittadini e imprese allo scopo di risparmiare soldi pubblici. E per farlo deve accorpare DigitPa, l’Agenzia per l’innovazione, il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della Presidenza del consiglio e L’Istituto superiore delle comunicazioni (che non passerà mai sotto l’Agenzia). Da un punto di vista pratico e organizzativo deve dotarsi però di uno statuto, definire le risorse e nominare un direttore.

30 ottobre 2012  –  Arriva la nomina del direttore dell’Agenzia
. La governance di questo organismo si rivela da subito faccenda complessa. Sottoposta alla vigilanza del Presidente del Consiglio, o del suo delegato, l’Agid deve rispondere a ben quattro ministeri: Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Pubblica Amministrazione e Semplificazione, Economia e Finanze, Istruzione, Università e Ricerca Scientifica (si aggiungerà quello della Salute), i cui titolari tutti vogliono mettere bocca sulla nomina del direttore. La spunta Corrado Passera che sceglie l’ingegnere Agostino Ragosa proveniente da Poste Italiane. Un nome emerso da una short list di cinque candidati (fra i 239 curricula a disposizione) ma fatta senza conoscere i criteri di nomina, fatto che originerà diverse interrogazioni parlamentari senza risposta.  Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda Digitale, una storia italiana

La Repubblica: Usa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

la-repubblica-it-logoUsa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

Approvato in commissione al Senato il Cybersecurity Information Sharing Act. La proposta dovrebbe diventare legge entro agosto di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 luglio 2014

Passa in commissione al Senato americano una proposta di legge che renderebbe immuni le aziende che raccolgono informazioni sugli utenti internet e le passano al governo senza un mandato e al di fuori di ogni garanzia di legge: è la brutta copia della legge Cispa dell’anno scorso (Cyber Intelligence Sharing and Protection Act).

Con l’obiettivo di riparare (male e in parte) alle denunce dell’ex consulente informatico per il governo Usa Edward Snowden sull’illegale bulimia informativa della National Security Agency (Nsa), la “Commissione Intelligence” del Senato americano ha approvato giovedì la versione 2014 del Cybersecurity Information Sharing Act, legge che replica la fallita CISPA (Cyber Intelligence Sharing and Protection Act) su cui Obama all’epoca aveva preannunciato il veto. La proposta di legge, secondo i due relatori Dianne Feinstein e Saxby Chambills, potrebbe essere approvata prima della pausa estiva. Continua a leggere La Repubblica: Usa, primo ok a nuova legge per la sorveglianza in Rete

La Repubblica: Copyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

la-repubblica-it-logoCopyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

Maxi-operazione contro Italian Black out, un sito che dietro un apparente profilo di legalità consentiva l’accesso a 12.000.000 di file pirata distribuiti su 120 server sparsi in tutto il mondo

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 Luglio 2014

L’HANNO chiamata Italian black out, la prima operazione di sequestro di un “cyberlocker” italiano che dietro un apparente profilo di legalità consentiva l’accesso a 12.000.000 di file pirata distribuiti su 120 server sparsi in tutto il mondo. Il cyberlocker, cioè un sito di archiviazione dei file da cui possono essere scaricati,  ddlstorage.com, di cui la procura di Cagliari ha inibito l’accesso sia a livello di IP (i numeri che identificano i computer collegati a Internet) che di DNS (il sistema che traduce quei numeri nel nome testuale del dominio che ospita il server del sito web), era gestito da un’azienda italiana con sede in Lussemburgo. Secondo gli investigatori della Guardia di Finanza il sito avrebbe generato in poco più di un anno un traffico illecito pari a 1.300.000 euro e permesso lo scaricamento di oltre 460.000.000 file: serie televisive, programmi software, album musicali. Il risultato è stato paragonato dalle fiamme gialle per importanza agli effetti delle indagini dell’Fbi su Megaupload e Megavideo. Continua a leggere La Repubblica: Copyright, Guardia di Finanza chiude un “cyberlocker” italiano

Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

wiredlogo  Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

A due anni dalla sua creazione, Wired ricostruisce con documenti esclusivi il lavoro dell’Agenzia italiana per il digitale che il parlamento ha dichiarato fallimentare. E oggi il M5S presenta un’interrogazione a Montecitorio

Arturo di Corinto per Wired del 26 giugno 2014

La settimana prossima l’Italia assumerà la presidenza dell’Unione Europea. Tra i dossier chiave c’è il digitale. Cosa intende fare l’Italia su questo fronte? La domanda è anche al centro dell’interrogazione parlamentare che il M5S solleverà oggi a MontecitorioIl digitale, infatti, è la vera grande opera di cui ha bisogno l’Italia: da solo potrebbe valere due punti di Pil, secondo le stime emerse a fine 2013 dal Forum Ambrosetti di Cernobbio.

Ecco allora una ricostruzione, con documenti finora mai pubblicati, dei 24 mesi in cui tre diversi primi ministri si sono esercitati nello sviluppo dell’Agenzia italiana per il digitale (Agid), un ente che raramente compare nella cronaca politica ma che doveva essere, di fatto, il regista della digitalizzazione del Belpaese. La sua missione, infatti, è realizzare l’Agenda digitale europea per favorire sviluppo, competitività, occupazione e democrazia usando la leva della modernizzazione informatica. Purtroppo, i risultati del lavoro di Agid sono stati definiti fallimentari da un recente rapporto parlamentare. Un esito che non pare dovuto alla mancanza di risorse: l’Agenzia oggi ha a disposizione 350 milioni di euro, ma 40 delle 130 posizioni previste nel suo organico sono ancora vacanti. Non ha mai avuto, invece, un comitato di indirizzo strategico e delle linee programmatiche. Il 3 giugno scorso il direttore dell’Agid, Agostino Ragosa, si è dimesso dall’incarico. La nomina di un nuovo direttore (si scommette su Stefano Quintarelli e Alfonso Fugetta) e attesa a brevissimo. Speriamo prima di Digital Venice, il summit europeo sull’Agenda digitale. Continua a leggere Wired: Agenda digitale: una bufala durata 24 mesi di troppo

La Repubblica: Se Internet fa boom

la-repubblica-it-logoSe Internet fa boom
Internet. Due giorni fa il crash di un operatore ha disconnesso un quarto degli italiani per ore. Cosa succederà quando (nel 2020) ci saranno 50 miliardi di dispositivi online? Ecco dieci buone ragioni per domandarselo

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 15 giugno 2014

«INTERNET? POTREBBE COLLASSARE DA UN MOMENTO ALL’ALTRO ». Sono stati in molti a predire la catastrofe ma finora si sono sbagliati tutti. Tuttavia è vero che alcune porzioni di internet possano essere isolate per un periodo più o meno lungo, ed è successo spesso. Anche venerdì scorso quando un crash di Wind ha mandato off line un quarto degli italiani. Il punto è che, in generale, la Rete è stata progettata per connettere alcune centinaia di computer, non per gestire gli zettabyte di dati odierni che ci portano in casa i milioni di video di Youtube e le chiacchiere di oltre due miliardi di utenti dei social network, motivo per cui i suoi “tubi” possono intasarsi e il traffico dati bloccarsi. Per questo ci si chiede cosa avverrà con l’internet delle cose e le smart cities, quando centinaia di milioni di dispositivi digitali saranno connessi al nostro corpo e alle nostre case.
È stato stimato che nel 2020, per una popolazione di quasi 8 miliardi di persone, ci saranno oltre 50 miliardi di dispositivi connessi: 7 per ciascuno. E parliamo di stime cautelative. Domenico Laforenza, del Cnr di Pisa, tuttavia è tranquillo: «La Rete è pronta a collegarli tutti tramite IP (Internet protocol, ndr), visto che oggi il numero dei dispositivi collegabili è di circa 340 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi (3,4 × 10 alla 38) di indirizzi. Il problema sarà piuttosto il traffico che genereranno. «Come sulle autostrade quando aumentano le auto si creano file e ingorghi, con i dati e i dispositivi digitali accadrà lo stesso. Allargare le autostrade, aggiungendo altre corsie usando fibra ottica e reti wireless di nuova generazione, diventa quindi un imperativo». Continua a leggere La Repubblica: Se Internet fa boom

La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

la-repubblica-it-logoEsperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

Alessandro Berni, del centro ricerche dell’alleanza di La Spezia, parla a Repubblica.it: “Lo stesso sviluppo della Rete è causa di vulnerabilità”. Così i governi lavorano sulla sicurezza

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 15 giugno 2014

ALESSANDRO Berni, del centro di ricerca Nato, riassume il suo pensiero in una frase: “Più aumenta il numero degli utenti e il valore economico delle transazioni condotte via Internet, maggiore è il rischio che deve essere affrontato”. Negli ultimi mesi si è ricominciato a parlare delle vulnerabilità di Internet e le recenti interruzioni di servizio nello scambio dei dati attraverso la rete ci hanno fatto capire che non si tratta di discorsi teorici. Per questo abbiamo chiesto a un esperto, il responsabile ICT del centro ricerche Nato di La Spezia in Liguria e membro della Internet Society italiana, quali sono i rischi del futuro di Internet e quali sono eventualmente le contromisure da adottare per evitare attacchi potenzialmente distruttivi nei confronti delle infrastrutture critiche basate su Internet.

Quanto c’è di vero nella presunta debolezza infrastrutturale di Internet?
“Questa domanda riemerge periodicamente ed è stata argomento di ricerca per gli ultimi trent’anni. Il primo fatto da notare è che i protocolli alla base di Internet, il Transmission Control Protocol (TCP) e l’Internet Protocol (IP), pur concepiti negli anni ‘70, sono utilizzati ancora oggi, e con successo, per realizzare la rete che tutti noi usiamo e che costituisce lo strumento primario della comunicazione globale. Questo fatto è per se notevole e testimonia la grande capacità progettuale degli inventori Bob Kahn e Vint Cerf, che hanno realizzato un’astrazione in grado di adattarsi molto bene alla straordinaria evoluzione delle tecnologie di comunicazione e calcolo. Continua a leggere La Repubblica: Esperto Nato: “Internet, struttura debole. Più utenti significa maggiori rischi”

La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

la-repubblica-it-logo Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

Dopo le dimissioni di Agostino Ragosa dall’Agid, il ministro Madia twitta la notizia del bando per sceglierne il sostituto. Sul tavolo la partita dei finanziamenti europei e le grandi opere digitali
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 giugno 2014

È ORA di pranzo quando il sito della Funzione Pubblica mette in homepage il bando per il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale. Poche righe sul tipo di incarico e uno scarno riferimento alle qualità dei candidati che potranno spedire il proprio curriculum vitae in formato europeo entro la mezzanotte del 15 giugno. Qualche minuto prima il ministro Marianna Madia aveva twittato la notizia. Il governo prova così a interrompere la serie di stop and go intorno agli obiettivi dell’Agenda Digitale. E cerca di farlo velocemente. Continua a leggere La Repubblica: Agenzia per l’Italia digitale, via al il totonomine per il nuovo direttore

ISOC pubblica il Quaderno n.7: e-democracy

quaderno7_isocQuaderno n.7: e-democracy

La Internet Society Italia è lieta di annunciare la pubblicazione  del settimo Quaderno dell’Internet Italiano, primo della collana Sociologia nel mondo della rete dal titolo e-democracy. L’evento di presentazione organizzato in collaborazione con e l’Intergruppo parlamentare per l’Agenda digitale, ospitato dalla Camera dei Deputati e patrocinato dall’ Istituto di Informatica e Telematica del CNR, si terrà Mercoledi 4 Giugno 2014 alle ore 18.00. L’evento è ad invito.

Il Quaderno è a cura di Giorgio Giunchi, Joy Marino e Stefano Trumpy.
Coordinamento redazionale: Laura Abba e Pino Vasarelli.

Il Quaderno vuole studiare come può la tecnologia di Internet portare a cambiamenti nei modi della politica, senza aspettative salvifiche e senza preconcetti luddisti. Una comunicazione “piatta” ed a costo trascurabile ci riporta, da un lato, all’agorà della polis greca, ma dall’altro richiede di affrontare la complessità.

Autori
Alessandro Berni, Alfonso Fuggetta, Angelo Raffaele Meo, Antonio Anselmo Martino, Antonio Palmieri, Arturo Di Corinto, Enzo Valente, Fabio Chiusi, Franco Filippazzi, Gianfranco Capriz, Gianroberto Casaleggio, Giorgio Giunchi, Giovanni Degli Antoni, Giuseppe Attardi, Guido Scorza, Joy Marino, Juan Carlos De Martin, Laura Abba, Luca De Biase, Luciano Gallino, Piero Bassetti, Riccardo Luna, Rosa Maria Di Giorgi, Stefania Milan, Stefano Quintarelli, Stefano Rodotà, Stefano Trumpy e Vittorio Bertola.

Indice

Copertine

Note biografiche

Internet Society Italia ringrazia l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR per il prezioso supporto fornito alla realizzazione del presente Quaderno.

Abbiamo prodotto un numero di copie a stampa per la fase di promozione. Chi fosse interessato a riceverne una è invitato a richiederla con messaggio alla segreteria indicando il recapito per la consegna. Le copie sono distribuite gratuitamente sino ad esaurimento della disponibilità.

Repubblica: Agenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

la-repubblica-it-logoAgenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

I nuovi scenari dopo le dimissioni del numero uno dell’Agid, che resterà per l’ordinaria amministrazione sino a nuova nomina. Le divergenze col ministro vigilante, Marianna Madia. La spinta di Renzi di non rallentare ancora l’innovazione nel nostro paese, con la scelta probabile di un giovane manager proveniente dal mondo dell’impresa

di ARTURO DI CORINTO per Repubblica del 4 giugno 2014

CON IL CLASSICO colpo di teatro, Agostino Ragosa si è dimesso dalla direzione dell’agenzia per l’Italia digitale. Dopo i rilievi del ministro e la possibilità di essere commissariato, il “digital champion italiano”, si arrende e cede il posto. A renderlo noto un garbato comunicato del Ministro della Funzione Pubblica Marianna Madia. Tutto questo al termine di giorni difficili che hanno visto il direttore dell’Agid impegnato in un duro scontro con lo stesso ministro venerdì mattina in cui sarebbero emerse differenti visioni circa la strategia dell’Agenda digitale e la contemporanea richiesta a Ragosa di fare un passo indietro, per finire con un incontro “pacificatore” ieri sera, incontro che lo stesso Ragosa ci aveva preannunciato. Continua a leggere Repubblica: Agenda digitale, nessun commissario ma presto un nuovo direttore

La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

la-repubblica-it-logoUn commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

Dopo la decadenza di Agostino Ragosa arriva Elisa Grande a sistemare i conti dell’Agenzia e preparare la strada al prossimo direttore che sarà selezionato con un bando pubblico di prossima uscita

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 giugno 2014

L’AGENDA DIGITALE riparte con un nuovo commissario all’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). Sarà un decreto commissariale a dare a Elisa Grande, proveniente dai ranghi dell’amministrazione (capo del dipartimento per il coordinamento organizzativo della Presidenza del Consiglio), il compito di fare ordine – nel più breve tempo possibile – in Agid prima che venga bandita la selezione che per legge dovrà individuarne il nuovo direttore. Anche perché l’attuale numero uno, Agostino Ragosa, è di fatto decaduto dal primo maggio a causa di una serie di inadempienze amministrative, per non aver presentato il bilancio di previsione nei termini stabiliti dalle norme (legge 98/2011) mettendo di fatto l’agenzia nell’impossibilità di operare. L’interessato – sentito da Repubblica.it – si è detto all’oscuro del decreto e ha ribadito che ha in programma un incontro – domani pomeriggio – con il ministro Madia per discutere della strategia dell’Agenzia digitale italiana.

Una storia infinita questa dell’Agenzia per l’Italia digitale, cominciata ai tempi del decreto Digitalia e mai compiuta, cui forse solo il nuovo Ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, potrà porre rimedio nell’ambito della più vasta riforma della Pubblica Amministrazione. Infatti, dopo la fusione in un unico organismo di quattro entità, l’Agenzia per l’innovazione, DigitPA, parte dell’Istituto superiore delle Comunicazioni (Iscom) e il Dipartimento per la Digitalizzazione e l’Innovazione della PA, l’Agenzia non è mai stata in grado di affrontare la sfida della realizzazione dell’Agenda digitale europea rispetto alla quale l’Italia è ancora in ritardo. Continua a leggere La Repubblica: Un commissario donna all’Agenzia per l’Italia digitale

La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

la-repubblica-it-logoL’Agenda digitale passa a Marianna Madia

Mentre il ragioniere generale dello stato chiede di intervenire sull’Agid per irregolarità amministrative, Matteo Renzi delega con decreto al Ministro per la funzione pubblica l’attuazione degli impegni per l’innovazione digitale dello Stato e la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 9 maggio 2014

USCIRE dalla palude è uno degli slogan preferiti dal Presidente del Consiglio. Chiarire finalmente chi si dovrà occupare di digitale in Italia è un modo per farlo, e dare finalmente a questo paese di startupper, e-commercianti, smart-citizens, quello che merita: regole, risorse, investimenti, e una visione di lunga durata. È infatti da oltre due anni che si parla di Digitalia, Agende, agenzie e campioni digitali, ma – come scoperto dal servizio Studi della Camera – il risultato è che siamo in ritardo con la stragrande maggioranza degli adempimenti previsti.

Adesso forse è la “svolta buona”, perché dopo molti tentennamenti, la decisione sembra chiara: Marianna Madia avrà le deleghe per l’Agenda digitale e assumerà la vigilanza sull’Agenzia per l’Italia digitale. Il decreto di attribuzione è pronto da tempo, dal giorno successivo alla nomina del Ministro Madia incaricato alla semplificazione e alla pubblica amministrazione, ma è stato registrato solo da due settimane. Il dispositivo – che Repubblica ha potuto visionare – porta il timbro del 23 aprile 2014 ma vale dal 22 febbraio e, attraverso di esso, il Presidente del Consiglio, al punto 4 dell’articolo 1 decreta che: “Il Ministro coadiuva il Presidente del Consiglio dei Ministri, con riferimento all’esercizio delle funzioni inerenti all’attuazione dell’Agenda digitale italiana”, mentre al punto h dell’articolo 2, delega allo stesso tutte “le funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri relative all’Agenzia per l’Italia digitale di cui all’articolo 19 del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, come convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 134”. Quindi gli delega le funzioni di vigilanza e controllo. Continua a leggere La Repubblica: L’Agenda digitale passa a Marianna Madia

La Repubblica: Tutti i segreti del Deep Web

la-repubblica-it-logoTutti i segreti del Deep Web

Sotto la rete in cui navighiamo esiste un mondo sconosciuto. E’ cinquecento volte più grande e dentro c’è davvero di tutto

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 20 aprile

“QUESTO MESSAGGIO è un avviso ai proprietari e ai frequentatori di Lolita City, Hidden Wiki e Freedom Hosting. È venuto alla nostra attenzione che voi vi sentite sicuri nel Dark Web. Che vi credete liberi di creare, distribuire e consumare pornografia infantile. Voi siete convinti che questo comportamento sia libertà di pensiero. Vi sbagliate. Voi approfittate di bambini innocenti e se continuerete a farlo riveleremo in Rete quante più possibili informazioni personali riusciremo ad avere di ognuno di voi. Noi siamo Anonymous. Noi siamo Legione. Noi non perdoniamo. Noi non dimentichiamo”. Detto fatto: nel 2011 gli hacker di Anonymous assaltano una serie di siti pedofili nel Dark Web e divulgano informazioni sensibili sui 1589 utenti di Lolita City, luogo infame considerato una sorta di “paradiso dei pedofili”.

Il cosiddetto Deep Web, l’Internet nascosto considerato il luogo di ogni orrore, però non è solo questo. Sono sempre di più infatti le Ong, i dissidenti e i blogger che hanno individuato proprio nel Deep Web un nuovo luogo dove incontrarsi, scambiarsi dati e informazioni, o sostenere una “giusta causa” usando il Bitcoin come moneta. Nel Deep Web sono stati clonati i documenti di Wikileaks sulle atrocità della guerra in Iraq e Afghanistan, e sempre qui i whistleblowers, le “talpe” che denunciano governi e funzionari corrotti, proteggono le loro rivelazioni. Continua a leggere La Repubblica: Tutti i segreti del Deep Web

Convegno: “I rischi della rete e i minori – Profili penali e tecniche investigative di contrasto, diritti di cronaca e tutela privilegiata del minore”​

??????????????????Convegno: “I rischi della rete e i minori – Profili penali e tecniche investigative di contrasto, diritti di cronaca e tutela privilegiata del minore”​

Giovedì 29 maggio – ore 9:30-12:30 – Cinema Cynthianum, viale Mazzini, 11

Introduce e coordina l’Avv. Emanuela Cerasella del Foro di Roma, patrocinante dinanzi alla Corte di Cassazione e le altre Giurisdizioni Superiori

Saluto del Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini

RELATORI

Dott. Eugenio Albamonte

Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Componente del gruppo specialistico per il contrasto della pedofilia e pedopornografia

Dott.ssa Elvira D’Amato

Direttore del Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia online della Polizia Postale e delle Comunicazione, Vice Questore Aggiunto della Polizia Postale e della Comunicazione

Dott. Marco Stramaglia

Magistrato ordinario in tirocinio presso la Corte d’Appello di Roma, già assegnista di ricerca in diritto processuale penale presso l’Università degli Studi Roma Tre

Dott. Arturo Di Corinto

Giornalista, Psicologo

Dott. Luigi Russo

Sociologo, Giornalista, Presidente

EURISPES Puglia

Corriere Comunicazioni: Quella bufala della fattura elettronica

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Quella bufala della fattura elettronica

Arturo Di Corinto

per il Corriere delle Comunicazioni

Il 6 giugno diventa obbligatoria la fatturazione elettronica delle imprese verso la Pubblica Amministrazione. Obbligo definito già nella Finanziaria del 2008 e ora arrivato alla fine del suo corso probabilmente grazie all’accellerazione impressa dal gruppo di lavoro di Francesco Caio.

Ma le imprese per fatturare devono poter usare i codici ufficio delle PA registrati nella banca dati IPA che è ancora incompleta. Alla data del 15 aprile sono solo 1824 gli uffici di 99 amministrazioni che hanno correttamente indicato e “caricato” il proprio indirizzo fiscale elettronico su www.indicepa.gov.it Continua a leggere Corriere Comunicazioni: Quella bufala della fattura elettronica

Libro: Un dizionario Hacker

cop di corintoUn dizionario hacker
di Arturo Di Corinto

Editore Manni
Collana Sollevazioni

Pagine 212, brossura

€ 14.00

EAN 9788862665162

Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. L’autore, con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Perché “privato” è il participio passato di “privare”.

 

Ultime recensioni/segnalazioni: La Repubblica

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La Repubblica: “Un dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

la-repubblica-it-logoUn dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

La Repubblica del 08 aprile 2014

E’ il titolo del libro di Arturo Di Corinto, un percorso ragionato sui termini più significativi della cultura hacker. Qui un capitolo di grande attualità: Autodifesa Digitale

PICCOLO, quindi maneggevole come molti dei dizionari moderni. Ma al tempo stesso denso di voci e quindi utile a capire termini e questioni sulle quali spesso si sorvola senza approfondire. Il volume “Un dizionario hacker”, di Arturo Di Corinto (Edizioni Manni, pagine 212, 14 euro) è tutto questo e anche molto altro. Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. Di Corinto sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Ecco a seguire un intero capitolo di questo volume, “Autodifesa Digitale”. Continua a leggere La Repubblica: “Un dizionario hacker” per capire come il mondo è già cambiato

La Repubblica: Lovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

la-repubblica-it-logoLovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

Il direttore dell’Institute of Network Cultures di Amsterdam parla di movimenti e futuro digitale:  “Stacchiamoci dagli schermi e ricominciamo a guardarci negli occhi”. E fa una previsione: “Alle prossime rivelazioni di Snowden ci sarà una sollevazione” di ARTURO DI CORINTO del 4 aprile 2014

“MANCA ancora una teoria critica della rete. Una teoria che sia in grado di indicare la strada per sfuggire all’abbraccio mortale delle media­ company che tengono in ostaggio le nostre vite nel web.” Questo in sintesi il messaggio ripetuto da Geert Lovink ieri al Teatro Valle di Roma ­ in contemporanea con la conferenza di Richard Stallman a Visiva, città dell’immagine, sul tema del software e dell’hardware liberi ­. Chiamando alla sollevazione artisti e attivisti “per riprendersi la capacità di guardarsi negli occhi ed evitare l’isolamento di una vita connessa ma individualistica”.

“Per fortuna lo scandalo del Datagate ha innescato un nuovo momento di politicizzazione di tanti che la rete la usano ogni giorno, è il punto d’inizio della fine dell’egemonia americana nel mondo”, dice Lovink. Il professore olandese di media studies non è solo uno dei maggiori analisti europei delle dinamiche della società dell’informazione, ma è il teorico dei “media tattici”, cioè di un uso flessibile e “situazionistico” dei mezzi di comunicazione, analogici e digitali. La definizione, ha raccontato, deriva dalle riflessioni dei primi anni ’90 subito dopo la caduta del muro di Berlino e al riflusso dei movimenti pacifista, femminista, antinucleare, ed è alla base del Mediattivismo come teoria e come pratica. Continua a leggere La Repubblica: Lovink, il teorico del digitale in Italia: “Il Datagate è una rivoluzione”

Radio Radicale: Le politiche per l’Italia digitale. Start up, smart cities, PA innovative, Internet e telecomunicazioni

radioradicaleGiornata di studi organizzata dal Gruppo Parlamentare del Partito Democratico, dal Gruppo Parlamentare di Sinistra Ecologia e Libertà e dal Forum Innovatori di SEL

Roma, 14 marzo 2014

La Repubblica: “Fatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano”

la-repubblica-it-logoFatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano

Cottarelli prevede risparmi di circa 4 miliardi dalla spending review della Pubblica amministrazione digitale. Ma i numeri – dicono i sindacati – appaiono fantasiosi. E i benefici in termini di trasparenza, innovazione e operatività della PA potrebbero non arrivare. Chiaramonte (Cgil): “E’ ora che Renzi si muova”

di ARTURO DI CORINTO  per La Repubblica del 2 aprile 2014

IL COMMISSARIO alla spending review Carlo Cottarelli ha previsto un risparmio di diversi miliardi di euro dalla digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Grazie anche alle riforme attribuite a Francesco Caio in qualità di commissario all’agenda digitale e cioè: fatturazione elettronica, anagrafe nazionale, identità digitale. Ma, almeno per questo settore, le aspettative potrebbero non corrispondere alla realtà, come denunciano i sindacati. In un comunicato congiunto la Cgil e la Cisl nazionali del comparto Funzione pubblica, scrivono: “L’Agenzia per l’Italia Digitale dovrebbe essere la testa d’ariete di una rivoluzione tecnologica, mentre è priva di risorse e personale. Rischia di essere illusoria la previsione di 3,6 miliardi di risparmi entro il 2016 formulata dal commissario Cottarelli, vista l’assenza degli investimenti necessari alla digitalizzazione e modernizzazione degli apparati dello Stato”.

E infatti – denunciano i sindacati – i conti non tornano. Anzi, proprio la fatturazione elettronica potrebbe essere la dimostrazione di come i precedenti governi abbiano caricato di eccessiva enfasi l’agenda digitale e, al tempo stesso, non gli abbiano dato le gambe per camminare. Vediamo perché. Continua a leggere La Repubblica: “Fatturazione elettronica, anagrafe, id digitale: i conti non tornano”

Key4Biz: intervista su regolamente AGCOM antipirateria

key4Biz #ddaonline. ‘Regolamento Agcom un deterrente, ma non inciderà sulla pirateria’. Intervista ad Arturo Di Corinto

Dal Regolamento mi attendo un gran numero di contestazioni presso i Tribunali della Repubblica.

a cura di Raffaella Natale

Media – Oggi entra in vigore il nuovo Regolamento Agcom sulla tutela del diritto d’autore online (Scheda). Key4biz ha lanciato per l’occasione lo Speciale #ddaonline.
Ne abbiamo parlato con Arturo Di Corinto, scrittore, giornalista e saggista. Continua a leggere Key4Biz: intervista su regolamente AGCOM antipirateria

Presiperilweb: diritto d’autore e Agcom a Radio Radicale

radioradicaleDomenica 30 marzo 2014 alle 19:30 in diretta su Radio Radicale la trasmissione “Presi per il web”.

Marco Scialdone e Fulvio Sarzana ospitano il dibattito sul Regolamento AGCOM in tema di diritto d’autore.  Gli ospiti sono Francesco Posteraro, Relatore AGCOM   del Provvedimento, Guido Scorza, Carlo Blengino, Fabio del Giudice, Direttore generale Confindustria Cultura, Paolo Marzano, Presidente Comitato Consultivo sul diritto d’autore di Palazzo Chigi e Arturo Di Corinto.

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