E vi diciamo perché.
Perché l’attacco alla libertà della rete, nel parlamento di Strasburgo, è tutt’altro che scongiurato. Proprio in queste ore, in quell’aula, si è deciso di rimandare le decisioni. Certo, lì, in quell’aula, è stato ribadito – grazie alla mobilitazione di centinaia di netizen – che nessun altro, oltre ad un giudice, può decidere la sospensione del diritto all’accesso in rete. Ma il rischio di una rete meno libera di come l’abbiamo immaginata, continua ad esistere: perché a settembre tornerà all’ordine del giorno la proposta di assegnare ai fornitori di rete, la gestione degli accessi. E così tornerà d’attualità il rischio che un privato possa decidere cosa un utente può consultare e cosa gli è proibito. Sarebbe la fine, decretata con un provvedimento, della neutralità della rete. Continua a leggere Vogliamo un hacktivist al Parlamento europeo.