La PA a prova di click? Ci prova Brunetta con il Piano e-Government 2012

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La PA a prova di click? Ci prova Brunetta con il Piano e-Government 2012
Wired.it
Di Arturo Di Corinto |19 febbraio 2009 |Categorie: Politica

Investire sulle tecnologie ICT per superare le arretratezze della pubblica amministrazione. Idea poco originale, verrebbe da dire. Se non fossimo in Italia però, dove i ritardi dell’informatizzazione continuano a tenere il paese nella gabbia di una burocrazia da incubo.

A gennaio il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il Ministro della Pubblica amministrazione e l’innovazione, hanno presentato il “Piano e-Government 2012″ con l’obiettivo di utilizzare al meglio le tecnologie ICT al servizio del paese, mettendolo così al passo con le strategie di Lisbona. I quattro ambiti di intervento prioritari del piano si fondano su 80 progetti e contano su un impegno finanziario di legislatura di 1.380 milioni di euro, per le amministrazioni centrali dello Stato e le Università, le regioni e i capoluoghi; ma anche per infrastrutture, accessibilità e servizi. Continua a leggere La PA a prova di click? Ci prova Brunetta con il Piano e-Government 2012

Free Hardware Foundation – Il nostro manifesto

logo FHFFree Hardware Foundation – Manifesto
INTERNET

* 1. La rete delle reti deve diventare una infrastruttura informazionale comune mondiale.
* 1.1. La rete delle reti è un bene comune non esclusivo e inalienabile. L’accesso alla rete è un diritto umano.
* 1.2. Le modalità di un futuro governo della rete, e in particolare la gestione dei nomi di dominio, deve essere oggetto di una decisione in seno all’ONU che veda la partecipazione di tutti gli stakeholder.
* 1.3. Nessuno stato nazionale o organismo sovranazionale può attuare misure di controllo, tracciatura, filtro o censura sull’accesso e la pubblicazione in rete. Apposite sanzioni e azioni devono essere previste contro gli stati e gli organismi contravventori. Tali azioni e sanzioni non devono penalizzare ulteriormente l’accesso e la pubblicazione in rete. Continua a leggere Free Hardware Foundation – Il nostro manifesto

Comunicato Bin Italia su “Commissione Carniti”

logo bin italiawww.bin-italia.org

L’associazione italiana per il reddito garantito “Basic Income Network – Italia” rende noto che lo scorso lunedì 2 febbraio 2009, presso la Camera dei Deputati, nell’ambito di un Convegno svoltosi alla presenza del Presidente della Repubblica, del Presidente della Camera dei Deputati e del Presidente del Cnel, sono stati presentati gli esiti di un complesso studio condotto dalla Commissione interistituzionale di indagine sul lavoro, presieduta da Pierre Carniti. La Commissione ha studiato le trasformazioni intervenute nel mondo del lavoro negli ultimi decenni, a seguito dell’introduzione delle nuove tecnologie e delle riforme legislative che hanno profondamente inciso sulla materia.
Continua a leggere Comunicato Bin Italia su “Commissione Carniti”

Partecipare produce servizi

copertina Nova del 5 febbraio 2009Così il web 2.0 aiuta il cittadino ad innovare
di Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore – del 5 febbraio 2009

Finora le politiche di e-Government in Italia hanno puntato molto alla modernizzazione della macchina pubblica e solo parzialmente alla creazione di servizi innovativi per i cittadini e le imprese. Inoltre le politiche pubbliche hanno spesso trascurato il ruolo attivo che i cittadini possono svolgere nella definizione, progettazione e realizzazione dei servizi che poi useranno. Eppure perchè l’e-government possa traghettarci verso una società dell’informazione inclusiva, bisognerebbe favorire proprio l’effettiva partecipazione dei cittadini allo sviluppo di srumenti, policy e decisioni pubbliche, in un contesto di sicurezza, privacy, autonomia, rispetto e fiducia reciproca. Secondo precise direttrici di sviluppo: innovazione, efficienza, trasparenza, partecipazione, ecologia. Continua a leggere Partecipare produce servizi

Amministrazione di sistema

copertina Nova del 5 febbraio 2009Anatomia di una eccellenza
di Arturo Di Corinto
per Il Sole 24 Ore – del 5 febbraio 2009

Dati pubblici su mondi open
Sistemi Informativi Geografici Liberi e Pubblici (http://www.freegis-italia.org)
Openstreetmap.it costruisce mappe geografiche consultabili online a partire da dati geografici liberi. La comunità di esperti raccolti intorno a GFOSS.it, mette a disposizione un software geografico libero e a codice sorgente aperto e mantiene un wiki per tracciare l’evoluzione dei geodati pubblici per geologi, alpinisti, archeologi, geometri, e ai fini di pianificazione ambientale. Poichè un Sistema Informativo Geografico (GIS) permette l’acquisizione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione e la restituzione di informazioni derivanti da dati geo-referenziati – sulle acque, i passi alpini, le sedi ferroviarie, etc. – l’informazione geografica ha un ruolo cruciale ad ogni livello di governo, in ogni processo di “presa di decisioni”. (ADC)
Continua a leggere Amministrazione di sistema

Una cultura comune per le reti informazionali

stemma comune di roma
La profonda interazione tra l’uso dei segnali, dei messaggi e delle informazioni non solo per l’organismo umano ma anche per l’organismo sociale, per la comunità e per la società è alla base dell’incontro tra esperienze e discipline differenti. La comprensione di questa espansione culturale sta interessando tanto il mondo scientifico e le esperienze terapeutiche legate alla salute umana, quanto quelle legate alla salute sociale e alle relazioni nell’era digitale.

Mercoledì 18 febbraio, dalle 10.00 alle 18.00, nella Sala della Protomoteca del Campidoglio (Roma), si terrà l’incontro aperto al pubblico “Una cultura comune per le reti informazionali – Linguaggi espressivi, Medicina e terapie informazionali”.
Scarica la locandina

L’incontro è patrocinato dal Comune di Roma, da WWF Italia e dal Club di Budapest, con la collaborazione di Solgar Italia e delle case editrici Franco Angeli e Springer Verlag. Continua a leggere Una cultura comune per le reti informazionali

La FSFE lancia la campagna per lettori PDF liberi

La Fellowship della Free Software Foundation Europe è fiera di annunciare la sua ultima iniziativa: pdfreaders.org, un sito contenente informazioni sul formato PDF e collegamenti a programmi liberi di lettura dei PDF per tutti i maggiori sistemi operativi.

“Interoperabilità, concorrenza e libera scelta sono i benefici principali degli Standard Aperti che si concretizzano nell’indipendenza da specifici produttori e maggior valore per gli investimenti dei clienti”, ha dichiarato Georg Greve, presidente della FSFE. “Nonostante il fatto che molte versioni di PDF offrono tutti questi benefici per testi e documenti formattati, i file in formato PDF tipicamente vengono distribuiti con l’informazione che l’utente deve usare uno specifico prodotto per leggerli. pdfreaders.org
fornisce un’alternativa tesa a mettere in evidenza i punti di forza del PDF come Standard Aperto”. Continua a leggere La FSFE lancia la campagna per lettori PDF liberi

Tech Tuesday martedì 3 febbraio

logo FHF
Martedì 3 febbraio 2009, dopo la runione consigliare della Free Hardware Foundation, dalle 21 in poi, presso la Galleria Love&Dissent di via Leonina 85, Roma (Metro Cavour), siete invitati a partecipare al *Technology Tuesday*.

Per partecipare è necessario:

* – portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
* – segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi)
* – to be open-minded

L’incontro è ospitato come di consueto nello spazio di comunicazione artistica Love&Dissent e per l’occasione sarà possibile ammirare la mostra Reproduce&Revolt e conoscere l’iniziativa “Animals against climate change”

http://fhf.it

Innovazione, produttività e Pubblica Amministrazione

Culturalazio.it
Arturo Di Corinto

Innovazione e produttività, un binomio inscindibile per competere meglio nello scenario globale in una situazione di crisi. Lo sa l’Unione Europea, che su infrastrutture, innovazione e società dell’informazione ha appena fatto una grossa scommessa di molti milioni di euro. Lo sanno le associazioni di categoria come Confindustria che non hanno fatto mancare le proprie proproste al Governo, lo sa il ministro della Funzione Pubblica e dell’Innovazione Brunetta che, vuole applicare la formula a tutto il settore pubblico facendo leva sull’e-Government, come già tentato con alterne fortune dai suoi predecessori. E a ragione, per tre ordini di motivi: il primo perchè la PA è responsabile dell’attuazione delle politiche del parlamento che influenzano la qualità della vita dei cittadini e la loro fiducia; secondo perchè è probabilmente vero che da un recupero di produttività della PA dipendono due punti percentuali del nostro PIL, terzo perchè la domanda diretta e indotta della PA può essere il volano della ripresa prossima ventura. Perciò facilitare l’attuazione delle politiche di Governo nella società tutta e non solo nei settori di spesa, può fare la differenza e determinare un effetto di trascinamento positivo complessivo. Continua a leggere Innovazione, produttività e Pubblica Amministrazione

No al disegno di legge della Siae sulla pirateria digitale

copyleft Altroconsumo pubblica sul suo portale un disegno di legge della Siae sulla pirateria digitale che pare sia già approdato sul tavolo del neonato Comitato tecnico presieduto da Mauro Masi. Leggi qui

Un Disegno Di Legge che non condividiamo affatto perché nelle sue linee guida non tiene conto dello spirito della Rete, si vuole responsabilizzare la Cartiera per quanto verrà scritto sulla carta che produce, nella becera logica della censura e non della responsabilizzazione degli autori. Mentre nel Forum delle Nazioni Unite sulla Governance di Internet procede la proposta italiana di una Costituzione per la Rete che permetta a tutti di cogliere le opportunità di un futuro migliore, in Italia si tenta d’introdurre leggi e normative che vanno esattamente nella direzione opposta, che ci riportano a concepire il copyright come uno strumento censorio e non di sviluppo sociale. In Rete non mancano le proposte che vanno nella giusta direzione di una retribuzione effettiva degli autori e non degli intermediari, nella direzione di valorizzare il merito e non la speculazione ma ci si ostina a proporre mezzi coercitivi e punitivi della logica applicazione della tecnologia disponibile anziché trovare mediazioni per un giusto equilibrio fra i diversi diritti.
La Direttiva Europea del 2000 ha escluso la possibilità di affidare ruoli censori ai provider ma tant’è che siamo europeisti solo quando conviene. Nella scorsa legislatura abbiamo avuto modo di interloquire con la Commissione Gambino e ci sembrava di poter finalmente aprire un dialogo di alto livello data la partecipazione alla stessa di tecnici qualificati, in questa troviamo solo politici e un organismo che nel nome degli autori cerca solo la giustificazione della propria esistenza.
La Commissione Masi si era impegnata ad attuare un processo di consultazione , auspichiamo che non sia su una proposta come quella in oggetto e auspichiamo che vi sia una consultazione. Proposte di legge possono venire anche dalla Rete visto che è il soggetto di tale legge e in democrazia non è accettabile legiferare sui cittadini senza la loro partecipazione…… almeno rappresentativa.

Associazione Partito Pirata

Leggi le proposte di Frontiere Digitali per una riforma del Diritto D’autore

Sostieni la Proposta di legge sulle libere utilizzazioni

Articoli e segnalazioni sul copyright in questo blog

La guerra di Gaza in Creative Commons

logo peace reporter

La guerra di Gaza in Creative Commons
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter di Febbraio

Il conflitto israelo-palestinese è un tema da sempre difficile da raccontare per via di tabù e rimozioni collettive, forti interessi geopolitici e traballanti interpretazioni della storia e del diritto internazionale fornite da entrambe le parti in causa. Quando si uccidono dei bambini però nessuna giustificazione può reggere. La guerra non può essere mai lo strumento per la risoluzione di controversie e per ottenere la pace l’unico strumento legittimo è il dialogo, a oltranza, per capire le ragioni dell’altro, trovare un accordo, costruire la fiducia reciproca, magari con la mediazione della comunità internazionale. Ma in una situazione dove il dialogo è impedito, la conoscenza dei fatti negata, l’informazione distorta, neppure la forza della parola può vincere. E quando anche i media, voce e strumento dell’opinione pubblica contribuiscono a impedire il dialogo, il risultato è sempre un disastro.
Nel dicembre scorso i media internazionali a Gaza hanno dato l’ennesima brutta prova di sé in occasione dell’operazione Piombo Fuso in cui l’esercito israeliano ha fatto ricorso a un uso massiccio di armi pesanti e sperimentali provocando la morte di circa 1500 persone, per la maggior parte civili, per punire i lanci di razzi degli integralisti di Hamas sulle loro case e per, almeno ufficialmente, piegarne la capacità militare. E’ qui che, tra veline dell’esercito e dichiarazioni di leader fanatici, notizie di terza mano e improbabili ricostruzioni giornalistiche, si è consumato l’ultimo “delitto” dei media in Palestina. Israele aveva impedito ai reporter di entrare nel territorio palestinese, le notizie arrivavano col contagocce e per tutti è stato difficile capire l’enormità di quello che stava accadendo. Chi voleva sapere, capire da lontano la tragedia di due popoli, poteva solo affidarsi alle notizie e alle poche immagini diffuse via Internet dai rari giornalisti presenti sul terreno oppure dai network internazionali, i cui reporter erano acquartierati sulla cosiddetta Collina della vergogna, lontano dai bombardamenti.
Ad un certo punto però è accaduto qualcosa. L’unica Tv presente con una redazione a Gaza ha deciso di mettere online tutte le riprese video dei propri operatori, senza commento e sottotitoli, consentendo a chiunque di farne uso gratuitamente con l’unica richiesta di attribuirgliene la paternità. La Tv è Al Jazeera International e il tipo di licenza applicata al footage è la Creative Commons, solo attribuzione. Da quel momento nessuna giustificazione è stata più possibile. (http://cc.aljazeera.net)

Nasce il comitato contro la pirateria digitale e multimediale

Il Diritto d’Autore, la legge e le Creative Commons

Arturo Di Corinto

“Porte aperte”, è stato questo il leit motiv della presentazione, il 14 gennaio a Roma, del comitato nazionale antipirateria alla presenza del Ministro alla Cultura Sandro Bondi. Il comitato, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sotto la guida di Mauro Masi, già commissario SIAE, si occuperà dell’annoso problema della contraffazione e della pirateria informatica che fa dormire sonni burrascosi alla nostrana industria della musica e non solo a quella.

Si tratta di un’iniziativa molto attesa da industria e consumatori, visto che il decreto istitutivo del “Comitato tecnico contro la pirateria digitale e multimediale” pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 240 del 13 ottobre 2008 risale al 15 settembre 2008, ed ha l’obiettivo di coordinare le azioni di contrasto del fenomeno, studiare e predisporre proposte normative, analizzare e individuare iniziative di autoregolamentazione e codici di condotta. Continua a leggere Nasce il comitato contro la pirateria digitale e multimediale

STACCHIAMO LA SPINA A FASTWEB

DISSERVIZI FASTWEB
Da sei mesi Fastweb non mi dà nessun servizio ma mi chiede di pagare lo stesso…

Le liberalizzazioni in Italia, si sa, sono state una barzelletta. Non solo perchè sono state poco trasparenti e hanno favorito i soliti noti determinando prima che una vera concorrenza di mercato una caduta verticale della qualità dei servizi “appaltati” a terzi, ma la cosa incredibile è che questo è avvenuto con un’azienda strategica per il paese: quella delle telecomunicazioni.
Quello che segue è il racconto di un cittadino/utente/cliente che ha dovuto confrontarsi con l’arroganza dei fornitori di servizi di telecomuncazione e con l’inefficienza di uno in particolare: Fastweb.

Scrivi qui il tuo reclamo a Fastweb Continua a leggere STACCHIAMO LA SPINA A FASTWEB

Reclamo disservizi Fastweb per Adiconsum

Inviare una mail a servizionline@adiconsum.it
La richiesta si effettua indicando:

* Arturo Di Corinto
* a dot dicorinto at uniroma1 dot it
* Numero tessera 00180009
* 31.03.2008
* disservizi fastweb:

Da sei mesi Fastweb non mi dà nessun servizio ma mi chiede di pagare lo stesso… Continua a leggere Reclamo disservizi Fastweb per Adiconsum

Tech Tuesday, just seeds, animals against climate change

logo FHF
Il 13 dicembre 2008, dopo la runione consigliare della Free Hardware Foundation, dalle 21 in poi, presso la Galleria Love&Dissent di via Leonina 85, Roma (Metro Cavour), siete invitati a partecipare al *Technology Tuesday*.

Per partecipare è necessario:

* – portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
* – segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi)
* – to be open-minded

L’incontro è ospitato come di consueto nello spazio di comunicazione artistica Love&Dissent e per l’occasione sarà possibile ammirare la mostra Reproduce&Revolt e conoscere l’iniziativa “Animals against climate change”

http://fhf.it

IRAQ WIDE WEB

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Internet modello Iraq
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter di Gennaio

“Mandami un’email”, “ci vediamo su Facebook”, “cercalo su Google”…Siamo così abituati a parlare di Internet che ci sembra una cosa scontata. In realtà Internet è una risorsa scarsa, nel senso che non tutti ce l’hanno e nel senso che non è accessibile ovunque nel mondo. Come in Iraq.
(http://it.wikipedia.org/wiki/Iraq ). Secondo l’International Communication Union (ITU) a marzo 2008 in Iraq c’erano solo 54,000 utenti di Internet: lo 0.2% della popolazione complessiva, calcolata nel 2006 in circa a 27 milioni di persone.
Questo vuol dire due cose: la prima che il Digital Divide non è un’invenzione accademica. Il divario digitale dipende dalla povertà: non tutti hanno abbastanza soldi per pagarsi Pc e connessione a Internet, e spesso, a causa dell’analfabetismo nemmeno sono in grado di usarli. Il divario dipende dalla carenza di infrastrutture di rete e dall’assenza di Internet service providers sul territorio, ma anche dal fatto che alcuni stati limitano la sua diffusione e accesso per motivi politici o religiosi. E poi dipende da differenze di genere, linguistiche e culturali.
La conseguenza di tutto ciò è la difficoltà, in molti paesi, di informarsi attraverso fonti alternative ai media mainstream ma anche di realizzare un’informazione indipendente e alternativa a quella controllata da chi ha i mezzi per produrre, pubblicare e diffondere le news attraverso i mass media tradizionali.
Per colmare il gap informativo sull’Iraq gli italiani possono ricorrere al sito di Un Ponte per Baghdad, anche se forse le notizie proposte dall’associazione che pubblica la newsletter dell’Osservatorio Iraq non sempre “fanno notizia”.
Eppure al disinteresse che circonda l’Iraq almeno un’eccezione c’è stata. E’ accaduto quando il blog di un tale Salam al-Janabi, alias Salam Pax – la parola araba Salam e quella latina Pax significano “pace” – ha ottenuto un’imprevista attenzione dai mass media durante e dopo l’aggressione all’Iraq nel 2003. Salam, che aveva creato il blog per ritrovare un amico, lo usava per parlare della sua omosessualità, dei suoi amici, del governo di Saddam Hussein. Ha continuato ad aggiornarlo durante il conflitto raccontando i bombardamenti e le azioni di guerra nel suo quartiere, fino a quando la rete internet e la rete elettrica non furono interrotte. Questo è un altro rischio che Internet corre: per i militari la comunicazione è un bersaglio di guerra.

Cultura digitale e politica dell’innovazione alla Camera dei Deputati

Istituto per le Politiche dell’Innovazione

Conferenza “Cultura digitale e politica dell’innovazione”
Roma, 15 gennaio 2009

logo Camera dei Deputati Scarica il programma della conferenza alla Camera Deputati

Dopo il consenso riscosso dalla piattaforma “Wikiproposte”, un altro passo avanti del progetto dell’Istituto per le Politiche dell’Innovazione per lo sviluppo e l’elaborazione condivisa di una politica dell’innovazione che sia più adeguata per il nostro Paese.
Ed infatti, l’Istituto per le Politiche dell’Innovazione fondato dagli avvocati Carmelo Giurdanella, Guido Scorza, Ernesto Belisario ed Elio Guarnaccia, organizza a Roma, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, il 15 gennaio 2009, a partire dalle ore 14.30, la conferenza “Cultura digitale e politica dell’innovazione”.

L’evento, organizzato con il Patrocinio della Camera dei Deputati ed in collaborazione con il Centro Studi Nexa del Politecnico di Torino, Aiip, Assoprovider, Isoc Italia e Assodigitale intende costituire un’occasione di confronto e dibattito tra industria, consumatori ed utenti, associazioni di categoria, giuristi e politici sulla politica dell’innovazione che occorre promuovere nel nostro Paese affinché le nuove tecnologie – ed in particolare quella digitale e quella telematica – costituiscano elementi abilitanti fasce sempre più ampie della popolazione ad accedere al patrimonio culturale oggi disponibile in Rete.
Continua a leggere Cultura digitale e politica dell’innovazione alla Camera dei Deputati

Internet Governance Forum a Cagliari: interventi Di Corinto

Sui temi della Governance di Internet ho scritto molto essendo stato inviato prima di Il Manifesto, poi dell’Unità e infine di Il Sole 24 Ore su questo tema, ma ho anche partecipato come cittadino ed esperto ad alcuni incontri. Di seguito trovate i miei interventi in proposito.
dicorinto
Intervento Di Corinto nella sezione “Openness”
Intervento finale Di Corinto all’IGF di Cagliari
Le regole per preservare il diritto a Internet
Il punto in cui inizia la libertà
Leggete (quasi) tutto quello che ho detto e scritto al proposito di Internet Governance

REPRODUCE & REVOLT

REPRODUCE & REVOLT
Giovedì 18 dicembre 2008
The House of Love & Dissent

Una impressionante collezione di grafica politica contemporanea raccolta in giro per il mondo tra i più grandi artisti di strada, maestri del graphic design e poster makers. Tutte le immagini sono offerte al pubblico per essere liberamente utilizzate per scopi politici.

Street Posters. Graffiti. Bumper stickers. L’Attivismo nasce dal progetto di catturare le immaginazioni e diffondere un messaggio, Reproduce & Revolt non solo documenta alcuni dei più importanti lavori di activist design, ma mostra ai lettori come realizzarli loro stessi.
Continua a leggere REPRODUCE & REVOLT

FSFE annuncia uno sprint di traduzioni di 4 settimane

Europa, 15 dicembre 2008.

[Online: http://www.fsfeurope.org/news/2008/news-20081215-01.it.html]

La Free Software Foundation Europe (FSFE) annuncia uno sprint di
traduzioni per le proprie pagine web che durerà dal 15 dicembre 2008
all’11 gennaio 2009. Scopo di questo sprint è quello di fornire
informazioni sul Software Libero e sul lavoro di FSFE nel maggior numero
di lingue possibile.

Uno dei più importanti mezzi di comunicazione con il pubblico usato
dalla FSFE è il sito web all’indirizzo http://www.fsfeurope.org/.
Tradurre i testi e renderli disponibili a persone di diverse lingue è
sempre stato un compito importante, e grazie all’instancabile lavoro di
dozzine di volontari sparsi in tutta Europa, le pagine sono disponibili
in 26 lingue diverse. Continua a leggere FSFE annuncia uno sprint di traduzioni di 4 settimane

OpenMind’s LAB: percorso di migrazione verso software libero nelle applicazioni di automazione d’ufficio e didattica al Comune di San Giorgio a Cremano

manifesto openmindlabvenerdì 19 dicembre 2008
16.00 – 20.00
Biblioteca Comunale – Villa Bruno
San Giorgio a Cremano, Italy

OpenMind’s LAB
percorso di migrazione verso software libero nelle applicazioni di automazione d’ufficio e didattica al Comune di San Giorgio a Cremano

Associazione OpenMind e
Assessorato Innovazione Tecnologia del Comune di San Giorgio a Cremano

PRESENTANO
OpenMind’s Lab
percorso di migrazione verso software libero nelle applicazioni di automazione d’ufficio e didattica.

Manifestazione di presentazione del progetto con riflessioni su software libero e Pubblica Amministrazione a cura dell”Assessorato all’Innovazione del Comune di San Giorgio a Cremano guidato da Giorgio Zinno e Roberto Dentice, Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale Openmind.
Le attività corsuali sono rivolte a dipendenti comunali e agli insegnati della scuola primaria del comune di San Giorgio a Cremano.
Nel corso della manifestazione saranno presentate la distribuzione gnu/linux TUXSA , la suite Securpc e soluzioni fanless dedicate alla pubblica amministrazione.

Revolution Open Source

pinguinoArturo Di Corinto
Rome, Italy
a dot dicorinto at uniroma1 dot it

Software is not a ordinary object but an instrument good at building other tools and instruments.
Software instructs computers in writing letters, calculating, drawing, and it’s also usefull for writing music, recording stories and ideas and projecting machines and environments, for recording climate changes or warning us of an earthquake.
Software is a peculiar language form through which people manage culture and knowledge accumulated over centuries and because of that it’s not a simple utensil. Software is a cognitive artifact and it incorporates intelligence and work, it transmits meanings and values, it brings with it the idea of its creator and of its user. The fact that its use is exclusive, limited in space and time, or vice versa that it might be modified, given, freely exchanged even behind geographical barriers, makes a remarkable difference.
If the language, la langue et la parole, is the “operating system” of the society, software is the language of scientific and technological innovation in the information society. Because of this it has to be free, that is freely usable, to favour the progress of all the society, of every society, because, otherwise we would be all less free.
Think if someone patented the language. A comic strip story of 1991, made by Zzywwuruth e Cicare’ and published in Italy by Editori del Grifo, is really prophetic over this terrible perspective. Continua a leggere Revolution Open Source

La rete di Cassandra: Intervista a Radio3 Scienza

dicorinto
Secondo una ricerca statunitense di qualche tempo fa, tra un paio di anni dovremo salutare internet. La rete, infatti, sarà così appesantita dal video streaming e dal peer-to-peer da essere inutilizzabile. Ma davvero il web collasserà sotto il peso delle nostre informazioni o, ancora una volta, crescerà più veloce di noi?

LOGO RADIO3
Mercoledì 10 dicembre, dalle 10.50 alle 11.30, Silvia Bencivelli, ne parla con Arturo di Corinto, docente di Comunicazione mediata dal computer all’Università La Sapienza di Roma, e con Silvio Pardi, matematico e responsabile progetto Scope dell’Università Federico II di Napoli. Continua a leggere La rete di Cassandra: Intervista a Radio3 Scienza

L’utopia sociale di Facebook

logo peace reporter

L’utopia sociale di Facebook
Arturo Di Corinto
per Peace Reporter di Dicembre

Conta più di 120 milioni di utenti. E’ il quarto sito più cliccato al mondo, il primo fra i network sociali. E’ Facebook, un sito progettato per “aiutarti a mantenere e condividere i contatti con le persone della tua vita”. La facebook-mania nasce nel 2004, in un dormitorio di Harvard dall’idea di Mark Zuckerberg. Da allora è diventato un must della networked generation.
Ma a che serve? In fondo non fa niente, media solo fra rapporti esistenti ma dovrebbe aiutarti a crearne altri. Uno strumento che facilita le relazioni fra le persone è sicuramente utile, ma con Facebook questo avviene a patto di un un compromesso rilevante: la superficialità delle relazioni e la perdita della privacy. La facilità d’uso del sistema, che ti permette di segnalare e di accettare con un colpo di clik centinaia di nuove “amicizie”, ha scatenato fra i suoi utenti una gara ad aggiungere amici al proprio carnet. Il risultato è un numero di contatti ingestibile psicologicamente, ma accettabile nella logica di Facebook. La banalizzazione dei rapporti umani che scambia la qualità con la quantità potrebbe essere la spia di due fenomeni di lunga durata della “modernità liquida”: il precariato e la solitudine. Stare su Facebook è diventato un modo per dire “Ehi, mondo, io sono qui”, ma anche un modo per aumentare i propri contatti personali e sperare che a quel moltiplicarsi corrisponda l’aumento esponenziale di occasioni di viaggio, studio e lavoro. Forse è anche il tentativo di fare comunità, per colmare il vuoto creato da una modernità che obbliga al nomadismo e alla superficialià dei rapporti umani. In questa ratrace virtuale accade poi che si faccia di tutto per apparire più desiderabili, caricando foto, video, elenchi di prodotti che, trattati secondo le regole del direct marketing, serviranno a offrire agli utenti ciò che sono più propensi a desiderare per modellarne stili e modelli di consumo. Mercificazione dei rapporti umani, esibizionismo, voyeurismo, si mescolano così in una logica televisiva che non lascia scampo: se non stai nel network sei un antisociale. E se lo usassimo per degli scopi sociali? Potrebbe diventare una bacheca dove pubblicare le foto di dissidenti e condannati a morte da regimi autoritari, uno strumento per la raccolta di fondi in favore di popolazioni alluvionate o una mappa ragionata dei conflitti globali. Qualcuno forse ci sta già pensando, ma la legge dei grandi numeri qui non sembra funzionare. www.facebook.com

Hacker culture

hacker_cultureHacker culture
Arturo Di Corinto
Rome, Italy

Entering a leg in a tense ten-year debate, we can say that maybe the “hacker class” does not exist, but the hacker culture certainly yes. And with as much certainty we can say that it has profoundly shaped our society. Historically, the hacker culture has emerged in the creative use of information technologies and its origins can be traced in the dormitories of the Massachusetts Institute of Technology on horseback of the sixties, when a group of geeks used to play with electric trains decided that was more fun to play with computers and coined the term hackers, to denote those who made working better software, telephones and relay with a “hack”. Since then, the hacker culture has expressed itself as a playful relationship with machines, electric wires and computers. Continua a leggere Hacker culture

Technology Tuesday martedì 2 Dicembre a Roma ore 21

Il 2 dicembre 2008, dalle 21 in poi, presso la Galleria Love&Dissent di via Leonina 85, Roma (Metro Cavour), la Free Hardware Foundation – FHF, invita tutti alla nuova serie dei *Technology Tuesday*.

Per partecipare è necessario:

* – portare un omaggio alimentare (vino, salame, formaggi, composte, pizza, dolci fatti in casa, pasticcini, guiche, etc…)
* – segnare sulla lavagna all’ingresso nome, cognome, ambito professionale, e-mail (interessi personali e orientamenti sessuali sono facoltativi)
* – to be open-minded

http://fhf.it

Copyright 2.0: Le regole della creatività al tempo di Internet

Copyright 2.0

(Le regole della creatività al tempo di Internet)
presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione – Università Sapienza di Roma
a cura di
Arturo Di Corinto e Marco Scialdone

“Pensiamo alle cose incredibili che nostro figlio potrà realizzare grazie alla tecnologia digitale – film, musica, pagine Web, blog. O consideriamo le cose incredibili che la nostra comunità potrà realizzare più facilmente tramite la tecnologia digitale. Pensiamo a tutto questo, e poi immaginiamo la fredda melassa versata sui computer. Questo è ciò che produce ogni regime che obbliga a richiedere permessi. (…) La Legge dovrebbe regolamentare determinate aree della cultura, ma dovrebbe farlo soltanto quando questa regolamentazione fosse un vantaggio” (L. Lessig, Cultura Libera, Apogeo 2005, pag. 279). Lo scenario descritto da Lawrence Lessig porta ad interrogarsi su quale sia il senso della regolamentazione giuridica della creatività, in quale misura essa rappresenti un vantaggio per la collettività e quando invece si trasformi in una zavorra in grado di rendere eccessivamente difficoltosa la produzione culturale. Obiettivo del ciclo di seminari sarà quello illustrare agli studenti le diverse modalità con cui questa regolamentazione ha trovato attuazione nella Rete, fornendo loro, al contempo, gli strumenti per una comprensione critica delle sottese problematiche giuridiche, etiche e sociali.

Informazioni sul corso

Struttura del corso

5 lezioni di 3 ore ciascuna con inizio il 20/11/2008
Le lezioni si terranno ogni giovedi, dalle 17 alle 20, Aula B9, via Salaria 113
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