Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #6: Internet Bill of Rights

Brasile e Italia firmano il protocollo comune per la Carta dei diritti di Internet.
Aturo Di Corinto
14 novembre h. 11:00 local time, Rio de Janeiro

gil e rodotà durante il workshop IBR Nella foto Stefano Rodotà e Gilberto Gil al workshop sul Bill of Rights all’IGF di Rio De Janeiro
Mentre il confronto sul futuro della rete prosegue con qualche scaramuccia all’Internet Governance Forum di Rio (IGF), gli italiani infilano un importante risultato diplomatico. Martedì sera è stato infatti firmato un accordo bilaterale fra l’Italia e il Brasile che li impegna reciprocamente a promuovere l’Internet Bill of Rights, una sorta di magna charta per Internet, e a trasformarla in uno dei temi centrali di discussione del prossimo IGF di Nuova Dehli in India nel 2008. L’idea di una costituzione per Internet era nata in occasione del WSIS di Tunisi e poi era stata sviuppata dalla delegazione italiana al’IGF di Atene ma aveva preso forma solo col Dialogue Forum on Internet Rights di settembre scorso a Roma. L’esigenza di una carta per l’autoregolamentazione di Internet era matura da tempo: di fronte alle continue violazioni dei diritti umani in Internet da parte di governi e corporation è tempo di riaffermare il loro valore attraverso un processo di confronto e discussione sulle regole stesse di Internet onde reclamare il suo carattere storicamente universale, aperto e pubblico.
Così dopo aver lanciato l’appello per individuare i contenuti di questa proposta, una folta coalizione dinamica si è aggregata alla proposta e molti dei rappresentanti dei cinquanta gruppi che finora la compongono ieri si sono assiepati per discutere lo stato dell’arte di questa proposta nel workshop ad essa dedicato. Continua a leggere Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #6: Internet Bill of Rights

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #5: Copyright

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 13 novembre 2007 – 19:00 local time

partecipanti igf Mentre si discute di ICANN e nomi di dominio e i partecipanti si accalorano sui gradi di libertà possibili con l’adozione di protocolli d’intesa e regole tecniche condivise per lo sviluppo futuro di Internet, altri due temi emergono prepontemente in tutti i discorsi: la censura online e il copyright. Infatti se c’è un generale accordo sul fatto che la rete è un agente di progresso e che il suo motore è il libero scambio di informazioni, diverse sono le ricette proposte per potenziare le sue caratteristiche di apertura, libertà e indipendenza. I paesi che vogliono mantenere uno controllo politico, anche indiretto, della rete, da sempre dichiarano di volerlo fare per proteggere l’infanzia, gli adolescenti, le infrastrutture critiche e, soprattutto, la proprietà intellettuale. Ma non incantano più nessuno. Almeno al forum per l’Internet Governance di Rio Anzi. Un’associazione indiana, IT for Change, è arrivata a Rio con una proposta radicale: creare un indirizzo apposito per i contenuti di pubblico dominio. Gli indiani di It for Change argomentano che poichè è opinione generale che l’attuale sistema di governo di Internet favorisce in maniera sproporzionata gli interessi privati e la proprietà intellettuale, è tempo di ritrovare il giusto equilibrio tra la tutela della proprietà intellettuale e l’interesse pubblico generale in Internet. Come esempio di questo dato di fatto affermano, dati alla mano, che la distribuzione dei nomi di dominio è interamente basata su principi mercantili regolati da policy focalizzate quasi esclusivamente sulla protezione della proprietà intellettuale, come i marchi. E che nonostante i nomi di dominio siano una risorsa scarsa è più facile che essi vengano acquisiti da privati per motivi commerciali che dalla società civile e dai governi. E’ come se nella vita fatta di atomi e fisicità qualsiasi territorio potesse essere lottizzato e affidato preferenzialmente ai privati senza riservare alcuno spazio a piazze, caffè, parchi pubblici e librerie. La loro idea pertanto è semplice: l’Icann deve riservare un Top Level Domain (TLDs) esclusivamente per i contenuti di pubblico dominio dove indviduare le informazioni pubbliche derivanti dall’amministrazione degli stati, i contenuti prodotti con finanziamenti governativi, il patrimonio culturale e intellettuale e tutte le informazioni scientifiche e tecnologiche (come il database del genoma umano) incluse le conoscenze tradizionali e i contenuti generati dagli utenti per i quali i creatori non rivendicano diritti economici. E’ solo una provocazione?

ACCESS FOR THE NEXT FIVE BILLION GOAL OF INTERNET GOVERNANCE FORUM

13 November 2007 – Participants at the Internet Governance Forum, which is meeting in Rio de Janeiro from 12 to 15 November, called today for access for the next billion people.
“ For many countries, especially developing countries, access is the single most important issue ” , said Markus Kummer, the Forum’s Executive Coordinator.
“ The task is now to bring the next billion to the Net ” , Mr. Kummer said. Much progress had been made in the last year in expanding Internet broadband. But the next billion would be a poorer billion, and the development aspects of the Internet would become more prominent. Continua a leggere ACCESS FOR THE NEXT FIVE BILLION GOAL OF INTERNET GOVERNANCE FORUM

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #4: Internet Bill of Rights

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 13 novembre 2007 – 12:00 local time

rodotà a rio Nella foto Stefano Rodotà alla presentazione del bill of Rights di Rio De Janeiro

Una “Costituzione per Internet” è la proposta che gli italiani hanno fatto al mondo in occasione del vertice di Atene sulla governance di Internet e che oggi, ripropongono a Rio de Janerio per il secondo round dell’Interent Governance Forum. E’ una personalità di prestigio come il professor Stefano Rodotà, già presidente dei garanti europei per la privacy e professore di diritto costituzionale alla Sapienza di Roma, a cui è affidato il compito di convincere molti paesi riottosi a confrontarsi sulla necessità da molte parti avvertita di stabilire una carta dei diritti e dei doveri di Internet che possa includere principi universali come il diritto alla privacy, alla sicurezza, ala libertà d’espressione. Il compito è arduo. Nonostante la delegazione italiana che è portatrice della proposta si presenti piuttosto agguerrita (della delegazione fanno parte anche Stefano Trumpy dell’ISOC e l’ex senatore verde Fiorello Cortiana), non basta a capeggiarla il sottosegretario alle comunicazione Luigi Vimercati perchè abbia successo. I soliti bene informati sosengono infatti che le diplomazie europee non sono favorevoli a una costituzione per internet in ambito IGF per due motivi: per essere accolta dovrebbe ricevere un consenso tanto largo che per ottenerlo qualsiasi proposta dovrebbe essere tanto “annacquata” da risultare inservibile; secondo perchè ritengono che il governo italiano non sia in grado di impegnarsi in maniera costante per garantire la necessaria copertura diplomatica a una proposta che ancorchè metodologica necessita del consenso innanzitutto dei grandi paesi europei.

Internet Society supports Internet growth in the developing world

Presence of the global Internet community in Brazil symbolizes role of developing online populations in the Internet’s future

RIO DE JANEIRO, BRAZIL, 13 November 2007 – The Internet Society (ISOC) today welcomed the presence of a global Internet event in Brazil as recognition of the energy and creativity that people in emerging Internet markets can bring to the Internet community. Continua a leggere Internet Society supports Internet growth in the developing world

Public service broadcasters top the Online charts

Rio de Janeiro, 13 November 2007- Can there be quality on the internet? Where would you ‘surf’ to find independent information that voices pluralism and respects cultural diversity?

According to a study released today by the European Broadcasting Union (EBU), audiences tend to get this information from public service broadcasters’ (PSBs) web-sites which are among the most popular sources of online information. On average, a fifth of all internet users in Europe visit an EBU Member web-site at least once a month. Continua a leggere Public service broadcasters top the Online charts

Steps taken for multilingual Internet

ITU, UNESCO and ICANN collaborate at Internet Governance Forum
13 November 2007

RIO DE JANEIRO: The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, the International Telecommunication Union, and UNESCO will collaborate on global efforts to forge universal standards towards building a multilingual cyberspace. The three agencies organized a workshop on this subject today during the second Internet Governance Forum (IGF) taking place in Rio de Janeiro, Brazil from 12 to 15 November 2007. Continua a leggere Steps taken for multilingual Internet

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #3

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 12 novembre 2007 – 14:30 local time

mangabeiraLe due anime dell’IGF di Rio si scontrano subito nella sessione di apertura. Dopo il tentativo dell’inviato cinese all’Onu di circoscrivere la discussione a un simposio intellettuale, il ministro brasiliano Mungabeira chiarisce la posizione del suo governo sul metodo e gli obiettivi della governance di Internet: affermare il principio di una governance antiegemonica basata sulla collaborazione e sulla partecipazione democratica in cui l’autorganizzazione della società civile sia la precondizione di un nuovo modello di governance. Il riferimento alla gestione verticale e solitaria dell’Icann dei nomi a dominio è chiara. Al ministro brasiliano, determinatissimo, però non basta un riferimento implicito e, a chiare lettere sostiene che non è più tollerabile una gestione univoca della governance di Internet e che è tempo di cambiare senza balcanizzare la sua funzionalità ed efficienza. A fargli il verso nella sessione plenaria del mattino il ministro Rezende prefigura una rete dove il software libero dispieghi pienamente le sue potenzialità e la tragedia del digital divide diventi un ricordo. A corroborare la tesi di un governo pubblico della rete Internet, intesa come bene pubblico da gestire come tale, la rappresentante di una grande Ong finanziata dai governi svizzero e britannico, l’APC (Association for Progressive Communication), Esterhuysen. Così la rappresentante della società civile introduce un tema decisivo, il rapporto fra privacy, sicurezza e libertà d’espressione che dice, “sono temi che vanno distinti una volta per tutte”, in quanto l’insistenza della contrapposizione fra sicurezza e libertà creerà le condizioni per un mondo meno sicuro. La rappresentante dell’APC però continua e chiarisce che l’inclusione digitale è la chiave di volta di fronte alle numerose barriere che impediscono ai popoli, alle persone in carne ed ossa, di accedere ai benefici della società digitale. Con un’ultima stoccata: l’iperprotezione della proprietà intellettuale impedisce ogni giorno di più il pieno dispiegrsi delle potenzialità della comunicazione in rete e per questo invita tutti a non lasciare che la questione ICANN monopolizzi il dibattito: troppe sono le cose di cui il meeting è chiamato a occuparsi.

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #2

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 12 novembre 2007 – 14:00 local time
Vimercati parla alla platea IGFL’internet governance forum è appena iniziato e i più smaliziati già prevedono che si concluderà con un nulla di fatto. Non c’è infatti nessun accordo sulla gestione multilaterale dei nomi di dominio, uno dei motivi che insieme al grande tema del divario digitale, hanno portato alla convocazione dello stesso IGF. Ma facciamo un passo indietro. L’internet Governance Forum è un incontro annuale fra tutti gli stakeholder della rete – governi, imprese e società civile – nato a Tunisi sotto gli auspici e la supervisione delle Nazioni Unite, proprio per affrontare, in un’ottica di awareness e capacity building (crescita di consapevolezza e di capacità), il tema dello sviluppo della rete Internet, riconosciuta ormai da tutti come agente dia cambiamento. Un agente di cambiamento cui alcuni affidano sogni e speranze, come quello di usarla per sradicare la povertà e favorire il pacifico progredire dell’umanità, mentre altri vi proiettano anse e preoccupazioni considerandola un ricettacolo di pedofili e pirateri musicali. Tutti temi che qua e là emergono nella sessione iniziale dell’IGF presieduta da Sha Zukang già ambasciatore cinese all’Onu che dimentico degli arresti dei blogger nel suo paese prova a inquadrare il discorso dello sviluppo di Internet sulla protezione dell’infanzia online e sull’importanza dei contenuti creati dagli utenti, per andare a questioni di merito circa la sorte stessa dell’IGF: i suoi meccanismi di finanziamento e l’assenza di stress da negoziazione grazie al fatto che a Rio non si può decidere niente.

Le prime foto

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #1

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 11 – novembre – 2007

stefano rodotà Per molti di noi, pensare di vivere senza Youtube, e-mail e blog personali, è un’assurdità. Siamo così abituati a leggere online le notizie che ci interessano che abbiamo smesso di comprare i giornali di carta che accompagnavano la nostra colazione, e la nostra dipendenza da Internet è tale che che non siamo neppure più credibili quando proviamo a negare ai nostri figli la connessione a banda larga nelle loro camere. Eppure 5 miliardi e mezzo di persone non accedono ancora alla rete Internet e diversi milioni non ci proveranno neppure perchè senza luce e senza telefono. Una riflessione che può apparire banale o farci sentire in colpa solo perchè rappresentiamo un’elite colta e tecnologica, ma forse non lo è se per affrontare questo tema si sono dati appuntamento in Brasile pù di cento paesi e al Windsor Barra Hotel di Rio de Janeiro sono convenuti circa 1000 partecipanti da ogni angolo del pianeta per porre rimedio a questa desolante situazione di disparità nota come digital divide. L’esclusione digitale è infatti un problema multifattoriale che dipende non solo dalle carenze infrastrutturali di intere aree geografiche e dal ritardo tecnologico e culturale di interi paesi, ma molto spesso da strategie commerciali e restrizioni politiche che non hanno altro motivo che quello di non turbare lo status quo di una decina di paesi autoritari (ma con popolazioni numerosissime) che non permettono ai propri cittadini di accedere liberamente a Internet ed alle sue risorse. Data questa situazione è comprensibile quindi quante attese sono proiettate sull’Internet Governance Forum 2007 che dovrà decidere dello sviluppo futuro della rete di comunicazione più vasta del mondo.

Internet Society supports “The Internet Model” for sustainable development

Existing Internet model is best equipped for challenges of a growing Internet

RIO DE JANEIRO, BRAZIL, 12 November 2007 – The Internet Society (ISOC) today reinforced its longstanding position that the Internet model of open, collaborative processes and stewardship is necessary to ensure sustainable development of a truly global and inclusive Internet.

As the world’s Internet community gathers in Rio de Janeiro for the second Internet Governance Forum (IGF), the Internet stands at an important time in its history. Its own success and popularity have brought it to a level where is it now a necessary part of life for individuals, governments, local communities, civil society, and global commerce.
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I diritti digitali e il welfare della creatività

All’attenzione dell’on. Pino Galeota, presidente della Commissione Cultura e Comunicazione del Comune di Roma

Gent Presidente,

Siamo un gruppo di cittadini che per questioni professionali, interessi personali e partecipazione in associazioni di settore, condividono ormai quotidianamente i luoghi e le condizioni della società della conoscenza e dei saperi.

Per essere in questa situazione non occorre uno status particolare. Basta lavorare in una qualsiasi professione dei servizi o, come cittadini, utilizzare i molti strumenti del governo elettronico.
Dalla fruizione dei servizi dell’Auditorium alla biblioteca nazionale, dalla dichiarazione dei redditi al pagamento online di Ici e rifiuti, ormai siamo tutti cittadini di una second life multimediale, dove decide non tanto chi può accedere alla rete, quanto chi la rete può orientare e alimentare.
Ci sentiamo sul ciglio di una nuova fase dell’economia dei saperi e alla vigilia di una nuova esplosione informazionale che sappiamo cambierà la faccia stessa della democrazia, sia di quella politica che di quella economica.

In questa prospettiva, ed è il motivo di questa nostra lettera, siamo costretti a constatare che gli strumenti con i quali un cittadino italiano può intervenire nella nuova fase in maniera attiva sono sempre di meno.
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GFOSS: Eventi e aggiornamenti per il mese di novembre

Vi segnaliamo alcuni eventi in cui si tratterà di software e
informazione geografica libera per il mese di novembre.
Al termine del comunicato trovate link per approfondimenti e ulteriori
informazioni.

Prima di entrare nel dettaglio: vi ricordiamo che è stata pubblicata
da pochi giorni la seconda circolare per il convegno degli
utilizzatori di software GRASS e GFOSS, a Perugia dal 20 al 22
febbraio 2008 (http://www.grassmeeting2008.unipg.it/).
Questo evento rappresenta il punto di riferimento annuale per la
comunità di utilizzatori e tecnici legati a software e dati liberi per
l’informazione geografica: vi invitiamo sin da ora a prendere nota di
questo appuntamento e avremo modo di aggiornarvi sui preparativi.

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Convegno: Il Giornalismo nell’era nelle Rete, saperi liberi e privacy

Saperi Liberi al Festival della Creatività di Firenze

QuiFree.it, due giornate (Programma del 26 e 27 ottobre) alla Fortezza da Basso dedicate ai saperi liberi che la Regione Toscana ha ideato e promosso, nell’ambito del Festival della Creatività di Firenze. Un’agenda ricca di appuntamenti che vanno oltre le due giornate centrali di QuiFree.it (Programma Altri appuntamenti) e che mette a confronto realtà italiane ed esperienze internazionali, esponenti politici, molte donne, giovani, giovanissimi e master dedicati al software libero.

Programma del 27 ottobre 2007

La giornata prevede Workshop su copyright, copyleft e etica hacker, tavola rotonda con i giornalisti e un incontro con le Imprese.

Ore 14:00 –16:00 Tavola rotonda: Il Giornalismo nell’era nelle Rete, saperi liberi e privacy

chair Anna Masera (Caporedattore www.lastampa.it)

Intervengono:
Francesca Bria (Video giornalista e filmaker)
Arturo Di Corinto (Università di Roma “La Sapienza”)
Paolo Subioli (Guida agli Enti Locali Il Sole 24 Ore) – presentazione in formato pdf
Francesca Beatrice Cice (Giornalista e Webmaster di it.openoffice.org)
Antonella Napolitano (Consulente in comunicazione e nuovi media)
Marco Trotta (Carta)
Claudio Forghieri (Direttore di eGov)
Walter Molino (Giornalista, direttore di Libera Mente)

Conclusioni: Carlo Mochi Sismondi (Direttore generale Istituto Mides)

Interviste: Radiomegachip

Radiomegachip del 22 ottobre

Podcast Name: Radio Megachip – Democrazia nella comunicazione
Podcast Description: I mass media abituano al consenso e al consumo. L’unico modo per salvaguardare la nostra attenzione e la nostra capacità critica è smontarli, analizzarli, decodificare i loro messaggi. Informazione, intrattenimento e pubblicità studiati in ogni loro espressione, per interpretare l’inganno del mainstream e ribellarsi alla passività. Ogni lunedì dalle 11.00 sugli 88,9 di Radio Città Aperta

Contro la precarietà della vita del lavoro, dei diritti

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Appello/Comunicato di Net Left
INNOVAZIONE, RETI, SAPERI: ECCO LE PRIORITA’ PER IL 20 OTTOBRE

Alla manifestazione per l’attuazione del programma di governo del 20 ottobre 2007, a Roma, parteciperemo in tanti, per porre con forza le questioni centrali dei diritti, della pace, della democrazia, in una prospettiva né economicista né sviluppista, ma improntata alla solidarietà e alla condivisione.
Lo faremo mettendo al centro dell’agenda politica una nuova idea di welfare, un reddito d’esistenza per chi continua a formarsi lungo tutto l’arco della vita, la centralità dei saperi come elemento di emancipazione soggettiva e collettiva, l’importanza della cultura e della creatività sottratte alle leggi di mercato, le libertà digitali e il pluralismo dell’informazione come precondizione di ogni società democratica e la valorizzazione di scuola, università e ricerca pubbliche come elementi prioritari di un ripensamento complessivo dell’economia e della società.

Comunicazione, condivisione e cooperazione da sempre caratterizzano le nostre battaglie, da quella per l’accesso ai saperi e all’istruzione pubblica a quella per l’informazione come bene comune, dalla proprietà diffusa degli strumenti di comunicazione, come le reti e il software, alla difesa della privacy e dei diritti digitali. Chiediamo, soprattutto, nuovi diritti per chi lavora, opera e “produce” nella costruzione dei segni, per un nuovo welfare della comunicazione. È un tema centrale, per noi, un tema che riunisce e assomma, concretizzandole, quelle istanze di libertà alle quali vogliamo continuare a guardare. Perché produrre e mercificare segni è il lavoro di milioni di persone, un lavoro che definisce nuovi scenari e relazioni, nuovi modi di produrre, svilupparsi e socializzare.
Parliamo di un’economia di segni e simboli che, nonostante sia prevalente nelle società avanzate, non è riconosciuta nella sua importanza economica e sociale ed anzi si caratterizza per la precarizzazione spinta dei suoi produttori, i lavoratori della conoscenza, che sono mal retribuiti, frammentati e dispersi, privi di rappresentanza e tutele.
Questo accade oggi, mentre scienza, tecnologia, informazione e comunicazione stanno diventando contemporaneamente prodotti e agenti produttivi sempre più potenti e conflittuali. Asserviti alla logica dell’impresa e del mercato, possono essere utilizzati come strumenti di controllo ed esclusione sociale, di sfruttamento intensivo degli individui e dell’ecosistema.
Invece noi, che vogliamo usare le tecnologie e i saperi come opportunità di crescita e partecipazione, di intervento nella vita pubblica e di nuova socialità, crediamo che scienza, tecnologia e ricerca sono strumenti per la produzione di beni comuni. Rivendichiamo per questi lo status sociale e collettivo e per la società, la necessaria riappropriazione di questa ricchezza comune che, grazie allo sviluppo tecnologico, può essere messa a disposizione di tutti grazie all’economia di rete.
Crediamo che la promozione e valorizzazione di un’economia di rete diffusa e solidale nei modi comunitari di produzione e di cooperazione, possa diventare un’opportunità per tutti solo se ci libera dai ricatti del mercato. Perciò, un dibattito generale su questi temi e una manifestazione che ponga al governo obiettivi tangibili, capaci di cambiare le condizioni delle persone, ci vedranno in prima fila. Vogliamo contribuire ad un piano generale di mobilitazione che coinvolga la società civile, il mondo del precariato, i soggetti in formazione, il popolo della pace, di Genova, di Vicenza, il movimento che a più riprese ha coinvolto il mondo della scuola, dell’università e della ricerca.
Per cambiare, qui ed ora, il futuro del nostro Paese.
Net Left

Gambino, decreto per il comitato diritto d’autore

Alberto Maria Gambino
Si insedieranno il 25 ottobre le due Commissioni speciali che si occuperanno del riassetto normativo del Diritto d’autore con particolare riferimento all’impatto dell’Information Technology. Il presidente del Comitato Consultivo Permante per il Diritto d’autore, Alberto Maria Gambino, ha firmato oggi il decreto di nomina dei componenti. Ne fanno parte, tra gli altri, i più importanti giuristi italiani della materia, quali i professori Paolo Auteri, Gustavo Ghidini, Luigi Carlo Ubertazzi, Luca Nivarra e Cesare Galli e cattedratici come Mario Calderini del Politecnico di Torino e la prof.ssa Giusella Finocchiaro dell’Università di Bologna. Inoltre, come riporta un comunicato stampa del comitato, accanto agli esperti dell’industria culturale, per la prima volta sono presenti i fruitori dei contenuti multimediali, attraverso una delegazione di Frontiere digitali, network di associazioni e utenti Internet.
Fonte: SIAE

Le proposte di Fontiere Digitali
Continua a leggere Gambino, decreto per il comitato diritto d’autore

Free, Open Source e innovazione tecnologica al Festival della Creatività di Firenze

logo_qui_free.itQuiFree.it: saperi liberi al Festival della Creatività 2007

La Regione Toscana ha ideato e promosso, nell’ambito del Festival della Creatività (25- 28 ottobre 2007 http://www.festivaldellacreativita.it), due giornate dedicate ai saperi liberi: QuiFree.it.

QuiFree.it (www.quifree.it) propone un’agenda ricca di appuntamenti che mette a confronto realtà italiane ed esperienze internazionali, esponenti politici, molte donne, giovani e giovanissimi, master dedicati al software libero.

Ai convegni di QuiFree.it parteciperanno, tra gli altri, il Sottosegretario per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione Beatrice Magnolfi, il Consigliere del Ministro per gli Affari Regionali Paolo Zocchi, l’On. Pietro Folena, Barbara Held della Commissione Europea, Bruce Perens, Derrick De Kerckhove, le massime autorità e i responsabili ICT della Regione Toscana e di altre Regioni, numerosi esperti accademici ed Enti di ricerca italiani ed europei oltre che i rappresentanti delle maggiori imprese ICT italiane.

Nella giornata del 26 ottobre saranno affrontati i temi dei Liberi Saperi, delle Norme e Leggi regionali sul software libero, dei Diritti della Rete.

Un’intera sessione sarà dedicata alle esperienze dei giovani con il software libero e una ai Master italiani sui saperi liberi. Sono previste in parallelo altre occasioni di incontro: workshop sulla release Linux Ubuntu 7.04, sul riuso di PC obsoleti con software libero, su sistemi open source di scrittura collaborativa on line, su condivisione di musica libera e molto altro.

La giornata del 27 prevede: workshop su copyright, copyleft e etica hacker, tavola rotonda con i giornalisti e incontro con le Imprese, sessioni speciale di certificazione Linux, DAAP party 2007 con condivisione di musica libera.

Inoltre il 25 ottobre QuiFree.it ospiterà la III Conferenza Italiana OpenOffice.org
– Organizzata dall’Associazione PLIO, il 27 ottobre il Linux Day di Firenze e il 28 le lezioni di informatica di Oilproject.org.

Molti incontri saranno strutturati in tavole rotonde, e tutte le iniziative coinvolgeranno un pubblico eterogeneo, fatto non solo da addetti ai lavori.

Tutte le attività e i convegni saranno infatti all’insegna della partecipazione e dell’interazione.

L’iscrizione a tutti gli eventi è gratuita e obbligatoria ed è effettuabile on line sul sito www.quifree.it.

Per maggiori informazioni si prega di consultare i programmi su www.quifree.it o inviare una e-mail a info@quifree.it

Altri appuntamenti

programma

Culturalazio.it premiato per innovazione e creatività

logo culturalazio.it
Il portale www.culturalazio.it è stato premiato al palazzo delle Scienze di Venezia durante la cerimonia per il conferimento degli eContent Award 2007 all’interno della cornice del Global Forum e del WSIS, appuntamenti di assoluto rilievo nel panorama internazionale dell’innovazione tecnologica sotto il patrocinio di molti ministri e con l’adesione del Presidente della Repubblica.

Rassegna Stampa
ADN Kronos
Agenzia Internazionale Stampa Estero
TusciaWeb
L’Unità
Ciociaria Oggi – Latina Oggi
corriere di rieti

Censura e Autocensura

Arturo Di Corinto per Peace Reporter di Ottobre

logo peace reporter
Peace Reporter, il mensile

A settembre il Commissario Europeo Franco Frattini ha proposto di chiedere alle corporation informatiche di operare una censura selettiva di parole indesiderate, come avviene in Cina, dove si selezionano le parole incriminate e poi si individua il nominativo corrispondente all’indirizzo IP utilizzato per risalire all’autore della loro diffusione. Una strategia che non ha ancora dato alcun frutto contro il terrorismo se non quello di mettere a tacere testimoni scomodi come i blogger e comprimere ulteriormente le libertà individuali inducendo negli utenti della rete autocensura e conformismo. Se ne sono accorti anche gli americani che hanno addirittura rinunciato al progetto Carnivore – un software capace di individuare in real time comunicazioni sospette via web o email attraverso la selezione di parole chiave – perché rivelatosi lesivo della privacy e inefficiente alla prova dei fatti. Ma ad ogni censura corrisponde una denuncia. Come quelle di “Project Censored”, che nell’ultima edizione annovera nella top 25 delle notizie più censurate al mondo lo scandalo della ricostruzione in Afghanistan e il comportamento delle truppe mercenarie della Blackwater in Iraq.

L’open source per l’innovazione tecnologica al servizio della cultura: Culturalazio.it

CULTURALAZIO 2.0

Dal giorno 1 agosto 2007, ad un anno esatto dal varo della prima versione, è in linea il nuovo portale culturalazio.it
home page culturalazio small

Un “portale”, secondo la semplice definizione presentata nel glossario del nuovo “Manuale per la Qualità dei Siti Web Culturali Pubblici” (Marzo 2004) a cura del progetto Minerva e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è un “sito che offre una porta di ingresso ad altri siti. Può svolgere funzioni di ricerca, offrire servizi di informazioni e di altro genere.”

Il portale della cultura del Lazio fin dall’inizio ha voluto essere di più. Ha voluto dar vita ad una comunità di addetti ai lavori, di cittadini, di appassionati e di curiosi che si confrontano in modo costruttivo sulla politica culturale dei nostri territori; ha voluto essere una porta di ingresso, rappresentare una strada per gli abitanti del Lazio – e non solo – che porti a scoprire la ricchezza culturale e del paesaggio della nostra regione, un patrimonio davvero prezioso. Continua a leggere L’open source per l’innovazione tecnologica al servizio della cultura: Culturalazio.it

Lettera aperta al prof. A. M. Gambino

Egr. presidente del Comitato Consultivo Permanente per il diritto d’autore, prof. Alberto Maria Gambino, Lei ha disposto l’istituzione di due commissioni speciali:

* una relativa al rapporto tra nuove tecnologie e proprietà intellettuale;
* una per la revisione della legge sul diritto d’autore.

È questo il primo atto del Comitato dopo l’insediamento del 18 luglio 2007, alla presenza di Francesco Rutelli, Ministro per i beni e le attività culturali.

Il Comitato provvede, tra l’altro, allo studio delle materie attinenti al diritto di autore e ai diritti connessi, esprimendo pareri in merito quando ne sia richiesto dal Ministro. Si tratta di un organo collegiale che, anche grazie alla sua particolare composizione, consente all’Amministrazione di avvalersi di molteplici professionalità, in un momento che la vuole impegnata in un processo di rapido aggiornamento della normativa interna alla luce di quella comunitaria e degli impegni internazionali.

Il 31 luglio 2007 Le è stata inviata una richiesta di chiarimento in merito all’esclusione delle associazioni, gruppi e movimenti per la difesa del consumatori. Una sua sollecita risposta ha portato all’incontro del 18 settembre 2007.

Dopo le consuete presentazioni, abbiamo rivendicato la nostra appartenenza a diversi gruppi ripercorrendo i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri. Abbiamo chiesto di partecipare alle commissioni in quanto rappresentanti dei fruitori delle opere intellettuali, attori fondamentali dell’economia della conoscenza, finora esclusi.
Continua a leggere Lettera aperta al prof. A. M. Gambino

ARCI: Gli strati della cultura a Ravenna – 11/13 ottobre

logo arcimanifesto strati della cultura

Nuove tecnologie, accesso alla cultura, diritto d’autore
Venerdì 12 ottobre, ore 15,00 – 19.30 – Teatro Socjale – via Piangipane, 153 – 48020 Piangipane (Ra)

Mai come ora la tecnologia e le nuove frontiere aperte dal web e dalla condivisione dei saperi, possono diventare elementi di profonda innovazione dei processi di formazione e diffusione della cultura. Lo stesso diritto d’autore e la sua tutela sono ormai al centro di un cambiamento epocale che rende l’opera creativa patrimonio collettivo. Mentre la tutela del diritto può essere modulata, parziale, libera. I Creative Commons si diffondono velocemente e interrogano gli strumenti tradizionali di tutela del diritto d’autore. L’accesso alla cultura e la condivisione dei saperi diventano centrali per un sistema culturale aperto, creativo, innovativo, attento alle diversità culturali. L’Arci chiama a raccolta le diverse voci di questo nuovo “movimento creativo”.

Intro sonoro gruppo Comaneci di Ravenna

Introduce e coordina
Francesco Camuffo (coordinamento cultura Arci)

Interventi previsti
Philippe Aigrain (scrittore),
Gilberto Gil* (Ministro della Cultura del Brasile),
Rafael Pereira Oliveira (Dip.to Diritti Autorali del CGDA – Ministero della Cultura del Brasile)
Cristiana Sappa (Creative Commons Italia),
Massimo Rossi (Presidente Provincia Ascoli Piceno/Rete Nuovo Municipio),
Luciana Castellina (giornalista),
Fabio Natali e Massimo Canevacci (Antropologi) feat. Rhuena Bracci (danzatrice),
Lucilla Galeazzi (ricercatrice e musicista)
Arturo Di Corinto (Univ. La Sapienza – Free Hardware Foundation)
Marcello Baraghini e Lele Rozza (Stampa Alternativa)

(*) intervista video

– Presentazione accordo di collaborazione tra Arci e Stampa Alternativa
– Presentazione di giovani autori di Stampa Alternativa che rilasciano opere con Creative Commons.

(**) in attesa di conferma

Programma Gli strati della cultura

Legge Privacy: primo passo?

“L’adesione di migliaia di cittadini all’appello che abbiamo lanciato pochi giorni fa costituisce un segno importante per la cultura dei diritti nell’era digitale, così come la presa di posizione dei segretari di CGIL, CISL e UIL con la richiesta di un confronto al Parlamento.

È significativa la decisione di uno dei senatori firmatari di ritirare l’emendamento presentato che laddove approvato avrebbe fatto sì che tutte le imprese venissero esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali, è auspicabile che gli altri senatori firmatari facciano altrettanto.
Ora è necessaria l’ABOLIZIONE dell’art. 29 del testo approvato alla Camera dei Deputati che prevede l’esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti violando così la normativa comunitaria, che non consente di sottrarre intere categorie di titolari del trattamento dall’ambito applicativo della disciplina della sicurezza dei dati personali.

La mancata tutela dei dati personali attraverso la garanzia di sicurezza per le infrastrutture informatiche che li trattano mette a repentaglio insieme ai diritti individuali l’affidabilità del sistema delle imprese e la loro competitività.

È necessario che ogni richiesta di semplificazione burocratica sia accompagnata da un confronto con le competenze e gli interessi in gioco al fine di evitare soluzioni controproducenti che non devono pregiudicare la tutela di diritti fondamentali”.

Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti, Arturo Di Corinto

AAA dati privati lavoratori vendesi

Arturo Di Corinto
Liberazione, pag. 3 del 25 settembre 2007

Alla Camera, modificando l’originario testo del decreto sulle liberalizzazioni, è stata inserita una norma che esonera le imprese con meno di 15 dipendenti (la stragrande maggioranza delle aziende italiane) dal rispetto delle misure minime di sicurezza per il trattamento “ordinario” dei dati personali. Ora, però, un pacchetto di emendamenti alla “lenzuolata” Bersani, propone di estendere tale esonero a tutte le imprese e comprendere nell’esenzione anche i dati sensibili, relativi cioè a opinioni politiche e religiose, alla salute e alla vita sessuale. Continua a leggere AAA dati privati lavoratori vendesi

La tutela dei dati personali è una questione di democrazia

20 settembre 2007

E’ in corso al Senato un nuovo tentativo di svuotare la legge sulla protezione dei dati personali, a danno dei cittadini e dei lavoratori e a favore delle imprese. La Commissione Industria sta esaminando gli emendamenti alla cosiddetta “lenzuolata Bersani”. In seguito alle pressioni di forti organizzazioni imprenditoriali, alcuni parlamentari di entraambe gli schieramenti hanno proposto che tutte le imprese siano esonerate dal predisporre le misure minime di sicurezza a tutela dei dati personali.

Prima dell’estate la Camera aveva già introdotto questo esonero per le imprese con meno di 15 dipendenti. Ora si vorrebbe estendere la cosa a tutte le aziende, violando così la normativa comunitaria, che non consente di sottrarre intere categorie di titolari del trattamento dall’ambito applicativo della disciplina della sicurezza dei dati personali.

Secondo la nostra legge ciascun titolare del trattamento ha l’obbligo di adottare misure di sicurezza “idonee” a ridurre “al minimo” i rischi di distruzione o di perdita, anche accidentale dei dati o di accesso non autorizzato ai dati stessi, ed è esposto a responsabilità per risarcimento del danno ove non riesca a provare di avere adottato tutte le misure idonee ad evitare il pregiudizio eventualmente verificatosi. Tutto ciò verrebbe ora cancellato per le imprese. Già era grave l’esclusione delle piccole imprese.

L’estensione a tutte le aziende è addirittura paradossale, oltre che gravemente lesivo dei diritti dei cittadini. Basti pensare ai dati, anche sensibili, dei lavoratori dipendenti da queste imprese. Un esempio? Le notizie riguardanti la salute. E’ un micidiale attacco ai diritti fondamentali.

Ma se tale approccio si rivela come un indizio preoccupante di una deriva sociale che antepone i profitti ai diritti dei cittadini, può trasformarsi in un boomerang per le stesse aziende.

Infatti, se tale esonero può apparire nell’immediato come un “risparmio” per le aziende, avrà l’effetto di ingenerare perplessità e sfiducia nei lavoratori e nei clienti, che non si sentiranno più adeguatamente tutelati, sollecitando i consumatori a preferire quelle imprese che la privacy la considerano un valore da tutelare e un asset della propria attività.

Tale esonero determinerà anche un freno alla spinta innovativa di quelle aziende che nella tutela e nel corretto trattamento dei dati personali hanno trovato uno stimolo per innovare procedure e professionalità e ampliare la propria offerta di servizi.

Ancora più grave è però che gli stessi emendamenti prevedono l’eliminazione delle tutele per le persone giuridiche, gli enti e le associazioni. Si dà il via libera alla schedatura delle associazioni con l’effetto di limitare grandemente il diritto alla libertà di associazione, critica e libera manifestazione del pensiero che sono il sale di ogni democrazia.

Per questo chiediamo al Parlamento di intervenire subito per impedire un attacco tanto micidiale alla libertà dei cittadini.

Stefano Rodotà, Fiorello Cortiana, Carlo Formenti, Arturo Di Corinto

Firma la petizione per chiedere al Parlamento l’abolizione degli emendamenti del Senato e della Camera

INNOVAZIONE, RETI, SAPERI: ECCO LE PRIORITA’ PER IL 20 OTTOBRE

Appello/Comunicato di Net Left
INNOVAZIONE, RETI, SAPERI: ECCO LE PRIORITA’ PER IL 20 OTTOBRE

Alla manifestazione per l’attuazione del programma di governo del 20 ottobre 2007, a Roma, parteciperemo in tanti, per porre con forza le questioni centrali dei diritti, della pace, della democrazia, in una prospettiva né economicista né sviluppista, ma improntata alla solidarietà e alla condivisione.
Lo faremo mettendo al centro dell’agenda politica una nuova idea di welfare, un reddito d’esistenza per chi continua a formarsi lungo tutto l’arco della vita, la centralità dei saperi come elemento di emancipazione soggettiva e collettiva, l’importanza della cultura e della creatività sottratte alle leggi di mercato, le libertà digitali e il pluralismo dell’informazione come precondizione di ogni società democratica e la valorizzazione di scuola, università e ricerca pubbliche come elementi prioritari di un ripensamento complessivo dell’economia e della società.
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Dall’11 settembre in libreria il mensile PeaceReporter

Peace Reporter a Milano
PeaceReporter, nato nel 2003 come quotidiano su internet e agenzia di servizi editoriali, ha deciso di affrontare la sfida della carta stampata.
Il nuovo mensile segue le orme del giornale online, portandone avanti la filosofia informativa e la linea editoriale: offrire un’informazione libera e indipendente su tutte le guerre e su tutte le situazioni di violazione dei diritti umani, raccontando verità censurate e realtà ignorate. Nella convinzione che far conoscere gli orrori delle guerre, e non solo, sia il primo passo per diffondere una cultura di pace e di rispetto dei diritti dell’uomo.
Tutto questo, visto da un’angolazione diversa da quella dei media classici, ovvero attraverso un’informazione “dal basso” e “dal volto umano”, che dà voce alle donne e agli uomini che vivono queste realtà sulla propria pelle, a chi normalmente non ce l’ha perché non viene mai interpellato.
Una scelta, quella di cimentarsi con la carta stampata, che va controcorrente visto che il settore è in crisi.
Una doppia sfida, dunque, che riteniamo necessaria perché mai come oggi, dalla seconda guerra mondiale, dalla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla creazione delle Nazioni Unite per mettere al bando la guerra, mai come oggi il mondo è travagliato da conflitti terribili e da altrettanto terribili violazioni dei diritti più elementari.
Per questo crediamo sia urgente che il mondo venga raccontato con reportage e testimonianze dirette, con la voce e la penna di chi lo vive, e non più solo di chi ne parla o ne scrive. Per capirne le sue sofferenze, ma anche le tante cose belle e costruttive, le tante “buone notizie” che troppo spesso non si raccontano.

Hanno collaborato per i testi:
Claudio Agostoni, Blue & Joy, Giancarlo Caselli, Gabriele Del Grande, Silvia Del Pozzo, Arturo Di Corinto, Nicola Falcinella, Giorgio Gabbi, Nicola Gratteri, Paolo Lezziero, Sergio Lotti ,Maria Nadotti, Claudio Sabelli Fioretti, Gino Strada,
Hanno collaborato per le foto:
Stefano Barazzetta, Ugo Borga, Lucio Cavicchioni, Tano D’Amico, Ugo Lo Presti, Franco Zecchin

Peace Reporter a Roma il 19 settembre

Scarica la lectio Magistralis di Stallman e Perens in Ogg/theora

Santi_subito

Come promesso, i video integrali della lezione magistrale che Richard Stallman e Bruce Perens hanno tenuto alla Sapienza di Roma durante l’evento “La Repubblica del Software”, sono stati tradotti in ogg/theora e resi disponibili tramite Bittorent sui server di Ydea all’indirizzo http://80.79.62.58/stallman_perens.torrent.

Il buon senso della libertà

Sensibilità ed equilibrio necessari per conciliare i diritti contrapposti di riservatezza, sicurezza e cronaca
Arturo di Corinto
Il sole 24 ore, Nova, pag. 6 del 19 luglio 2007

«Chi è pronto a rinunciare alle proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza». Lo diceva Benjamin Franklin e lo ha ripetuto il presidente dell’Autorità Garante della Privacy, Francesco Pizzetti, che nella sua relazione annuale ha denunciato come alla crescente collaborazione fra sistemi di sicurezza dopo l’11 settembre 2001 non è corrisposta un’accresciuta attenzione verso i diritti dei cittadini.

Il fatto è che nell’era digitale le persone possono esercitare con pienezza diritti fondamentali come quelli di comunicazione, di associazione, di cooperazione, di manifestazione del pensiero e di libera circolazione solo attraverso la protezione delle informazioni che li riguardano. Eppure ancora oggi in Italia, a dieci anni dall’istituzione del Garante per la protezione dei dati personali, il diritto alla privacy è sempre più spesso messo in pericolo dall’abuso di strumenti di sorveglianza, intercettazioni, invasive tecnologie biometriche e di protezione dei diritti intellettuali e dall’ideologica contrapposizione fra privacy e sicurezza.
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