Cosenza: New Welfare per un Sud comune

A Cosenza quattro appuntamenti interamente dedicati al “New Welfare per un Sud comune”.

L’iniziativa è organizzata da tre Associazioni Culturali calabresi (Ciroma, Sud Comune e Sud Alterno) e patrocinata dall’Assessorato al Lavoro della Provincia di Cosenza.

Ogni incontro, con un tema definito, prevede interventi e approfondimenti di ricercatori, professori ed attivisti di movimento di numerose città e università italiane

Il tema centrale sarà la globalizzazione capitalistica che con le sue tendenze e trasformazioni ci ha portato verso la crisi che stiamo vivendo. L’iniziativa non vuole guardare con nostalgia al passato, ma ha l’obiettivo di prepararsi al futuro partendo da un nuovo linguaggio affinché la potenza della rivoluzione sociale possa essere condivisa qui ed ora.

Su www.ciroma.org è possibile seguire il live streaming.
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Lecce: “Comunicazione e menzogna”

REGIONE PUGLIA – UNIVERSITA’ DEL SALENTO – CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE – ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA PUGLIA

“Comunicazione e menzogna”
Seminario di studi
ASPETTANDO PUBLIC CAMP 2012
Lecce, 12-16 dicembre

Location: Officine Cantelmo (viale De Pietro, 12)

Lunedì 12 dicembre 2011
ore 10.00: Saluti delle autorità. Introduzione ai lavori di Stefano Cristante (Università del Salento)
Ore 10.30: Lezione magistrale
Alfredo Reichlin (Fondazione Cespe): “Comunicazione e menzogna”
Ore 13.00: fine sessione mattutina
Ore 15.00: Talk
Lo stato della comunicazione politica in Italia
Antonella Rampino (La Stampa), Francesco Amoretti (Università di Salerno), Fabio De Nardis
(Università del Salento), Gianpietro Mazzoleni (Università di Milano),
Ore 16.30: Riletture
Franco Cassano (Università di Bari) rilegge “La politica come professione” (Max Weber)

Martedì 13 dicembre
Ore 9.30: Rilettura
Vanni Codeluppi (Università di Modena e Reggio Emilia) rilegge “La società dei consumi” (Jean
Baudrillard)
Ore 11.00: Lezione magistrale
Arturo Di Corinto (Università La Sapienza): “Perché Internet da sola non fa la rivoluzione”
Ore 13.00: fine sessione mattutina
Ore 15.00: Lezione magistrale
Carlo Formenti (Università del Salento): “New Economy: la grande truffa”
Ore 16.30: Talk
Comunicazione e moltitudini
Michael Hardt (Duke University), Franco Berardi (Accademia di Brera), modera Carlo
Formenti (Università del Salento)
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Assemblea Wikimedia Italia Roma 3-4 dicembre 2011

Cari soci e cari amici,

Sabato 3 Dicembre avrà luogo, come da statuto, l’assemblea ordinaria di Wikimedia Italia nel corso della quale si terranno le elezioni del nuovo direttivo.

La prima convocazione è alle ore 10.00,
la seconda convocazione alle ore 14.00,
presso Opificio Telecom, via dei Magazzini Generali 20/A 00154 Roma, MM Piramide (zona Ostiense).

Poiché i temi da trattare sono sempre tantissimi abbiamo pensato di sperimentare per la prima volta un’assemblea in due giornate.

Domenica 4 Dicembre presso Hotel Abitart Roma, Via Pellegrino Matteucci, 10/20 (Piramide Cestia) 00154 (Roma) si terrà dunque la discussione sugli indirizzi dell’associazione per il 2012.

L’assemblea è aperta al pubblico, possono votare solo coloro che sono in regola con la quota asociativa del 2011 (è possibile regolarizzare in loco, per favore avvisate prima la segreteria con email a segreteria@wikimedia.it)

Potrete trovare tutte le informazioni alla pagina di Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Raduni/Roma_dicembre_2011_Assemblea_WMI

I soci che non potranno partecipare possono trovare la delega alla pagina http://www.wikimedia.it/index.php/Associazione:Delega

Approfitto di questo invito per richiamare la vostra attenzione sulla raccolta fondi 2011, iniziata ieri. Trovate i banner in qualsiasi pagina di Wikipedia, anche in quella dell’assemblea!

Giulia C.M. Clonfero
Segreteria del Direttivo di Wikimedia Italia
Coordinatore del Comitato per il fundraising
http://www.wikimedia.it/index.php/Dona

Convegno: I soldi che fanno la felicità. Welfare e reddito per l’Italia di domani

I soldi che fanno la felicità. Welfare e reddito per l’Italia di domani

“Indignati?” Non Basta. Siamo indisponibili e indispensabili.
E non ci fermiamo, a maggior ragione dopo il 15 ottobre”

È ri-cominciato tutto in uno splendido campeggio sul mare, dove mille ragazze e ragazzi si sono incontrati e riconosciuti: per età, per desiderio, per passione politica.

Abbiamo fatto Tilt e costruito una rete di persone e di associazioni, di singoli/e e di gruppi, in movimento. Un racconto comune, un luogo di incontro e condivisione che si pone l’obiettivo di costruire la sinistra partendo dalla nostra generazione, quella costretta all’irrappresentabilità, ma che è stata protagonista del risveglio di questo paese. E intende farlo senza paura, facendo battaglia politica dentro e fuori dai partiti, senza più essere disponibili ad essere utilizzati come falso strumento politico.

Da un ricco confronto di idee è nata la voglia di ritrovarsi ancora, di approfondire, di andare avanti. Perché in mezzo alle nostre parole, le parole di una nuova sinistra, una correva sulla bocca di tutti. Inevitabile quanto vitale: reddito.

Reddito. Che dovrebbe dare la misura della qualità della vita e che noi non sappiamo cosa sia. Abbiamo redditi a termine, a progetto, redditi occasionali e redditi intermittenti; sono queste le qualità delle nostre vite, in inserimento lavorativo permanente e mai inseriti, che quando il lavoro c’è è sempre in un posto diverso da quello in cui ti sei costruito una vita, come se fosse normale che il lavoro e la vita facciano a pugni.

Sappiamo che altrove non è così: i nostri coetanei in Germania, in Francia, in molti paesi d’Europa pur economicamente più deboli del nostro, se la passano diversamente, riescono ad andare via di casa prima, a costruirsi una vita autonoma più facilmente, a trovarsi un lavoro senza domandarsi quotidianamente se non sia meglio emigrare (al Nord, in una città più grande, all’estero).

Sappiamo che sono meno ricattabili sul posto di lavoro, perché se lo perdi la prospettiva non è né quella di rientrare in famiglia né – in mancanza di una famiglia – una povertà che sembra d’altri tempi. E hanno quindi anche maggiori possibilità di cambiarlo, più tempo per cercarne uno, o per inventarselo.

Vogliamo reddito. Chiediamo reddito. Pretendiamo reddito. È la qualità del nostro lavoro e della nostra vita che è in gioco, è la possibilità di lavorare dove le nostre capacità sono giustamente remunerate e di non sottostare all’incapacità di un padroncino o all’inefficienza di un sistema finanziario. È dire che la crisi non può ricadere sulle nostre spalle, che non possiamo essere noi gli ammortizzatori umani di chi ha sperperato. Davanti a una crisi del lavoro che esige il dispiegamento di nuove garanzie sociali, l’obiettivo deve essere quello di costruire un nuovo welfare in grado di salvaguardare la qualità di vita e i diritti alla copertura sanitaria, alla previdenza, alla giusta redistribuzione delle risorse pubbliche. Perché è possibile, perché ce lo chiede l’Europa, perché vogliamo un reddito che produca crescita, che sia uno strumento antimafie, una forma di cittadinanza, un mezzo di uguaglianza lavorativa e sociale.
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L’Internet Forum scrive a Mario Monti

L’Internet Forum scrive a Monti
“Più digitale contro la crisi”
Gli attori che si battono per lo sviluppo del web in Italia, riuniti a convegno a Trento fino a domani, scrivono al neo senatore a vita chedendogli di affrontare quello che definiscono “lo spread digitale” in un paese che si vuole moderno di ARTURO DI CORINTO
per La Repubblica del 11 novembre 2011

TRENTO – “Gentile professore Mario Monti, non abbiamo bisogno di ricordarle l’importanza di Internet, spazio di libertà globale, strumento di organizzazione politica e sociale, sostegno indispensabile dell’economia”. Comincia così la lettera/manifesto che i partecipanti all’Internet Governance Forum 1 di Trento hanno deciso di inviare al presidente del consiglio in pectore per chiedergli un deciso intervento a favore dell’economia e della società digitali. Un’idea nata all’inizio dei lavori del forum (che si conclude a domani) e che ha acquistato consensi man mano che gli incontri procedevano. E l’Internet Governance Forum di Trento era proprio il contesto ideale per una iniziativa di questa natura visto che da quattro anni raccoglie a convegno l’intellighenzia digitale del paese – quest’anno con oltre 22 panel e 100 relatori, esperti e terorici della rete, blogger e giornalisti, hacker e Internet provider. Continua a leggere L’Internet Forum scrive a Mario Monti

Newsletter BIN – Basic Income Network

Sommario Bin Report N° 13 luglio-ottobre 2011
www.bin-italia.org
Coordinatore e curatore
Sandro Gobetti

Questo numero è stato realizzato grazie alla collaborazione di: Giuseppe Bronzini, Rachele Serino, Giuseppe Allegri, Luca Santini, Sabrina Del Pico, Andrea Fumagalli, Guy?Standing, Francesco Matera, BInews.org, BIEN newsflash, Red renta basica.
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= FSFE Newsletter – Novembre 2011 =

= FSFE Newsletter – Novembre 2011 =

[Leggi online: http://fsfe.org/news/nl/nl-201111.it.html ]

== Brevettare il World Wide Web? ==

Per quanto tempo dovrebbe estendersi il copyright? Dovremmo rendere brevettabili gli esseri umani o il software? L’Organizzazione Mondiale
per la Proprietà intellettuale (WIPO) si occupa di questo tipo di domande. Dal 2004, ci impegniamo per assicurarci che la WIPO non
danneggi il Software Libero. La nostra richiesta più importante rispetto al copyright e i brevetti, è che i benefici siano sempre
considerati rispetto ai costi che comportano.

Il nuovo direttore generale Francis Gurry sostiene che il World Wide Web sarebbe stato migliore se brevettato. Questo ci mostra che la tendenza attuale va nella direzione opposta. Trovate ulteriori informazioni sull’argomento in questo articolo di Karsten”WIPO sta tornando ai secoli bui?[1]e nel nostro dossier WIPO[2]; potete inoltre sostenere la Dichiarazione di Ginevra[3].
Continua a leggere = FSFE Newsletter – Novembre 2011 =

Emergency: Facebook contro tutti

logo_emergencyFacebook vs. World Wide web. Il famoso sito sociale si rinnova e sfida l’open web
Arturo Di Corinto
per Emergency – il mensile, novembre 2011

Facebook, Facebok, Facebook. Un tormentone, sulla stampa e nei tiggì. D’ora in avanti sarà possibile condividere con i propri amici su FB non solo testi, video, foto, ma musica, film, giornali, programmi tivvù, dall’interno della sua piattaforma, senza navigare altrove. Uno strumento che facilita la condivisione di contenuti e le relazioni fra le persone è sicuramente utile, ma con Facebook questo avviene a patto di un un compromesso rilevante: la superficialità delle relazioni, la perdita della privacy e il sovraccarico informativo. La facilità di aggiungere persone al proprio network di relazioni con un colpo di click, ha scatenato la gara a chi aggiunge più amici al proprio carnet. Il risultato è un numero di contatti ingestibile psicologicamente, ma accettabile nella logica di Facebook, fast-food dell’informazione e piedistallo da cui parlare al “mondo”. La banalizzazione dei rapporti umani che scambia la qualità con la quantità é la spia di due fenomeni della “modernità liquida”, il precariato e la solitudine, dove esibizionismo e voyeurismo si mescolano in una logica televisiva che non lascia scampo: se non stai nel network non esisti. Ma quando non é così- ci sono molti gruppi che lo usano per campagne sociali – c’è qualcosa di ambiguo nel successo di Facebook che non ha a che fare né con gli investitori né con la (troppa) stampa a favore. E’ la presa emotiva che ha avuto su tutti noi che cerchiamo conferme, affetto, legami e cose da fare con gli altri. Il rischio di Facebook è l’omofilia, quella brutta abitudine di cercare solo i nostri simili, di parlare con chi ci somiglia, di interessarci solo a chi ci è vicino. L’omofilia minaccia di impoverire la biodiversità che ha reso Internet la più grande agorà pubblica della storia umana e per questo un grande strumento di pace e di sviluppo. Scoraggiando il web-surfing, Facebook fa di tutto per tenerti dentro e sostituirsi al world wide web, il primo, vero e persistente social network digitale della storia umana che ha compiuto vent’anni il 6 agosto del 2011. Durerà?

L’Espresso: Precari, è rivolta sul web

logo_espressoPrecari, è rivolta sul web
di Arturo Di Corinto
per L’Espresso del 3 novembre 2011

Un progetto on line chiamato WikiStrike. Per riunire tutti i lavoratori senza diritti e sottopagati. Confrontandosi sul «nuovo schiavismo». E sognando «il primo sciopero mondiale dell’era digitale»

“Guadagno 500 euro al mese rispondendo al telefono, affitto il desk e faccio fattura come un notaio”. “Sono laureata in comunicazione, e passo di lavoretto in lavoretto da tre anni”. “Pensa, lavoro in una società di recupero crediti e mi rinnovano ogni mese”. “Collaboro saltuariamente con un grande giornale, mi pagano 50 euro a pezzo. E sono fortunato”. La disoccupazione giovanile ha toccato vette del 30% e spesso l’unico modo per procurarsi un reddito è di accettare dei “macjob”, lavori precari, sfruttati e malpagati. La precarietà è una brutta bestia. Non ti permette di progettare, di pensare al futuro, di immaginarti adulto. Ti fa andare in depressione. O scoppiare di rabbia. E’ per questo che anche i giovani ricominciano a parlare di lavoro. Soprattutto in rete.
Continua a leggere L’Espresso: Precari, è rivolta sul web

Convegno: Internet Governance Forum 2011 a Trento

La quarta edizione dell’Internet Governance Forum Italia si terrà a Trento dal 10 al 12 novembre 2011.
L’evento è organizzato dalla Provincia autonoma di Trento in collaborazione con Informatica Trentina Spa, la Fondazione Ahref, Trentino Network, l’Istituto di Informatica e Telematica del CNR e il Centro NEXA del Politecnico di Torino.
L’edizione 2011 parte dalla considerazione che Internet sia al centro del processo di sviluppo dell’innovazione della nostra società e che la relativa governance non riguardi più la forma della tecnologia, ma le regole stesse della convivenza sociale.
Gli incontri in programma a Trento intendono offrire la possibilità a tutti i portatori di interesse, associazioni, imprese, cittadini, ma anche amministrazioni locali e governo nazionale, di confrontarsi sui temi della governance di Internet, una risorsa fondamentale per i cambiamenti che stanno modificando i nostri modi produrre, comunicare e stabilire relazioni.
Il programma

Nell’ambito dell’Igf 2011 di Trento, giovedì 10 novembre alle ore 16,00 si terrà l’incontro:
“Lavoratori in rete, felici e sfruttati” con Banfi, Di Corinto, Formenti, Moretti

Convegno: Omat 2011

A Roma il 9 e 10 novembre prossimi si terrà la prossima edizione di OMAT, la principale mostra convegno italiana dedicata alla gestione elettronica di documenti e informazioni.
Tra i numerosi temi in programma, a OMAT Roma si parlerà di storage e conservazione, digitalizzazione dei documenti, cloud computing, posta elettronica certificata, firma elettronica, business intelligence, fatturazione elettronica e molto altro ancora.

Relatori
Programma

Conferenza: fOSSa 211 – Free and Open Source Software for Academia

Free Software as a Commons
fOSSa 211
Lyon 27 Oct. 2011
Arturo Di Corinto

Software is not a ordinary object but an instrument good at building other tools and instruments.

Why software is so important? Like writing is an intermediary between us and the others, software is the intermediary between us and all every day’s activities.

Software instructs computers in writing letters, calculating, drawing, and it’s also useful for writing music, recording stories and ideas and projecting machines and environments, for recording climate changes or warning us of an earthquake.

Today, most part of our communication – and its democratization – relies on software, and since communication is a universal right, a basic human need, and the foundation of all social organization, we must be aware of the role of software in today’s communication.

Software is a peculiar language form through which people manage culture and knowledge accumulated over centuries and because of that it’s not a simple utensil.

Software is a cognitive artifact and it incorporates intelligence and work, it transmits meanings and values, it brings with it the idea of its creator and of its user.

The fact that its use is exclusive, limited in space and time, or vice versa that it might be modified, given, freely exchanged behind geographical barriers, makes a remarkable difference.

If language is the “operating system” of our society, software is the language of all new forms of immaterial production, and of scientific and technological innovation in the information society. Because of this it has to be free, that is freely usable, to favour the progress of all the society, of every society, because, otherwise, we would be all less free. Continua a leggere Conferenza: fOSSa 211 – Free and Open Source Software for Academia

L’Espresso: Linuxday 2011

logo_espressoIl pinguino compie gli anni.
Linux, il libero software in festa
Arturo Di Corinto
per l’Espresso
del 20 Ottobre 2011

Linux ha compiuto vent’anni e il 22 ottobre la comunità che gli ruota intorno ne festeggerà il compleanno al LinuxDay (http://www.linuxday.it). L’evento, giunto alla sua undicesima edizione, si tiene in 109 città italiane (Milano, Parma, Rimini, Fabriano, Urbino, Pescara, Napoli, Barletta, Potenza, Taranto, Palermo, Cagliari, eccetera eccetera). Nato per una felice intuizione della Italian Linux Society nel 2001, per promuovere Linux e il software libero, è sempre stato organizzato attraverso i LUG (Linux User Group) e spesso nelle facoltà di ingegneria, ma oggi viene festeggaito nei dopolavori ferroviari, nelle scuole medie e nei palazzi della politica di comuni e province. Insomma, prima era una roba da universitari e smanettoni, oggi, nel 2011, il Linux Day viene festeggiato persino all’Asilo Occupato dell’Aquila che aspetta di essere ricostruita. In diversi luoghi prevede la commemorazione di Dennis Ritchie, inventore del linguaggio C e sviluppatore della prima versione di Unix, da poco scomparso, ma non di Steve Jobs, fieramente avversato da una comunità che ha fatto della libertà di modifica del software la sua stessa ragione d’esistenza. Dicono gli organizzatori del Linux Day di Sommacampagna: “La tecnologia è sempre più oppressiva e sempre più strumento di un élite che ci vuole consumatori e schiavi? Eppure, nelle mani ‘giuste’, la tecnologia diventa strumento di liberazione. Linux e il software libero permettono a utenti anche non smanettoni di impadronirsi di tecnologie ostiche, consentendo loro di affrontare ‘ad armi pari’ il sistema consumistico.” Molte le tematiche che verranno affrontate nei talk e nei workshop di questa “festa nazionale” insieme a personaggi eminenti della cultura libera. A Parma è previsto il videosaluto di Richard Stallman e il videomessaggio di Eben Moglen, Il linux day di Torino, conta uno dei programmi più densi su scuola, applicazioni e videogames ed è stotto il patrocinio di Comune e Provincia, a Bologna si parlerà di Linux e Computer Forensic con Stefano Fratepietro, e di interoperabilità con Renzo Davoli, sotto il patrocinio del comune e del CNR, di trashware e didattica a Sommacampagna e via dicendo. Quasi ovunque sarà possibile installare un nuovo sistema operativo basato su Linux al posto di Windows.

Perché tanto clamore intorno a un pezzo di software? Perché Linux ha rivoluzionato il mondo dell’informatica, anche se la sua storia é meno nota di come dovrebbe. Linux è il nome del cuore (il kernel) del sistema operativo libero più famoso del mondo, GNU/LInux, è il concorrente del software di Microsoft, superiore per diffusione a quello di Apple e vero protagonista di Internet. Continua a leggere L’Espresso: Linuxday 2011

Libro: Le 100 cose che ogni designer dovrebbe sapere sulla gente

Titolo    100 cose che ogni designer deve conoscere sulle persone
Autore    Weinschenk Susan M.
Prezzo € 16,00
Anno    2011, 242 p., ill., brossura
Editore    Pearson

Lo sapevate già?
Prefazione al libro Le 100 cose che ogni designer dovrebbe sapere sulla gente di Susan M. Weinshenk
Arturo Di Corinto
per Pearson-Longman

Un’automobile lavata e lucidata va più veloce. Le persone di bell’aspetto sono anche intelligenti, il detersivo presentato con un sorriso lava più bianco. Non si tratta solo di banali stereotipi, è la normale tendenza della specie umana ad associare le qualità positive fra di loro.
Il cervello funziona così e le sue associazioni sono modellate da un lungo apprendimento culturale.
A volte sembra che i progettisti di software e siti web non lo sappiano. Altrimenti perchè ci sarebbero dei siti così brutti e difficili da navigare? Sono passati più di 20 anni dal lancio del primo sito web, era il 6 agosto 1991, eppure la straordinaria creatività che ci ha portato ad avere più di cento miliardi di pagine web nella grande maggioranza dei casi non tiene in dovuto conto le banali regole della percezione umana che decretano il successo o il fallimento della comunicazione fatta via web. Sono ancora migliaia i siti che distraggono i loro utenti, in cerca di informazioni, usando colori sbagliati, suoni disturbanti, testi chilometrici o una grafica eccessiva, con il solo risultato di far scappare chi ci è arrivato sopra.

Un vecchio mantra del design, lo user centered design, ci dice di mettere l’utente di un oggetto, un applicativo software o un sito web, al centro del processo creativo. Vero e giusto. Per questo è importante sfruttare delle convenzioni, come il mapping naturale, e semplici principi di affordance (quello che possiamo fare con un oggetto), quando progettiamo qualcosa. Ma gli utenti non sono tutti uguali e quello che noi ci aspettiamo che colgano da ciò che gli offriamo non è sempre ciò che l’utente desidera o che sarà in grado di usare. Fra le persone esiste una grossa varietà interindividuale e culturale. Bisogna tenerne conto. Se sappiamo come funziona la percezione di base possiamo sfruttare le regole biologiche e culturali alla base del successo di un prodotto. Continua a leggere Libro: Le 100 cose che ogni designer dovrebbe sapere sulla gente

L’Espresso: Dove va la rete

logo_espressoDove va la rete
Arturo Di Corinto
per L’Espresso del 13 Ottobre 2011

La rete è una risorsa scarsa. Anche se pensiamo ad essa come una commodity, al pari di acqua e luce, non è scontato che funzioni sempre e che arrivi dovunque e a chiunque. Affinché la rete possa evolvere come un bene comune accessibile a tutti, le Nazioni Unite hanno rinnovato il mandato dell’Internet Governance Forum (IGF), per discutere le modalità più efficaci per mantenerla libera, stabile ed efficiente attraverso il concorso paritario di governi, cittadini, associazioni e imprese.
Tutti sono ormai consapevoli che gli utenti della rete aumentano in maniera esponenziale e così i dispositivi per accedervi, spesso in mobilità e via cloud, insieme alla domanda e all’offerta di servizi che ci permettono di fare più cose, che però rendono più facile replicare certe dinamiche della real life: truffe, aggressioni, discriminazioni, mobilitazioni e proteste. Pericoli e opportunità che vengono sfruttati dagli Stati in chiave diplomatica e di politica estera, dalle imprese in chiave commerciale e finanziaria, e da entrambi in termini di controllo delle masse e manipolazione dell’opinione pubblica. Perciò l’ultima edizione di settembre dell’IGF in Kenya ha assunto una peculiare connotazione politica. Da una parte, la forte presa di posizione dell’Europa che con il commissario all’agenda digitale Neelie Kroes ha chiesto regole chiare e precise per l’integrità, lo sviluppo e l’apertura della rete invitando gli stati all’autoregolamentazione e alla tutela di Internet; dall’altra la proposta dei paesi emergenti, India, Brasile, Sud Africa, per la creazione di un organismo in seno all’ONU che stabilisca le policy globali di gestione di internet, regoli le dispute e intervenga in caso di crisi (come le interruzioni della rete). In mezzo, le proposte dei cittadini per una rete libera da ogni condizionamento: internetrightsandprinciples.org

Mantra del sollevarsi (15 ottobre, Roma)

Mantra del sollevarsi
Franco Berardi

Il 15 febbraio del 2003 centomilioni di persone sfilarono nelle strade del mondo per chiedere la pace, per chiedere che la guerra contro l’Iraq non devastasse definitivamente la faccia del mondo. Il giorno dopo il presidente Bush disse che nulla gli importava di tutta quella gente (I don’t need a focus group) e la guerra cominciò. Con quali esiti sappiamo.

Dopo quella data il movimento si dissolse, perché era un movimento etico, il movimento delle persone per bene che nel mondo rifiutavano la violenza della globalizzazione capitalistica e la violenza della guerra.

Il 15 Ottobre in larga parte del mondo è sceso in piazza un movimento similmente ampio. Coloro che dirigono gli organismi che stanno affamando le popolazioni (come la BCE) sorridono nervosamente e dicono che sono d’accordo con chi è arrabbiato con la crisi purché lo dica educatamente. Hanno paura, perché sanno che questo movimento non smobiliterà, per la semplice ragione che la sollevazione non ha soltanto motivazioni etiche o ideologiche, ma si fonda sulla materialità di una condizione di precarietà, di sfruttamento, di immiserimento crescente. E di rabbia.

La rabbia talvolta alimenta l’intelligenza, talaltra si manifesta in forma psicopatica. Ma non serve a nulla far la predica agli arrabbiati, perché loro si arrabbiano di più. E non stanno comunque ad ascoltare le ragioni della ragionevolezza, dato che la violenza finanziaria produce anche rabbia psicopatica. Continua a leggere Mantra del sollevarsi (15 ottobre, Roma)

Conferenza: fOSSa 2011 Conference

fOSSa 2011 Conference
Lyon, France, 26-27-28th October 2011

fOSSa conference is a place where open source insiders, human beings, scientific, developers and industrials meet, collaborate and nurture Open Source at large!
fOSSa is made with passion by passionate people who just believe in the Open-ness model, respect, transparency and re contribution. Our primary motivation for its creation is spiritual expression about Open source movement and show business as a consequence.
This conference is a kind of cooperative community where mainstream users, insiders, developers, academics, public and enthusiasts participate and benefit together.
Look around, checkout the website(s): We have an extensive resource of links, and the past events are full of fascinating information. Take your time – this is a content-rich site.

Speakers
Openness

Appuntamenti: Al Teatro Valle per la libertà d’informazione

APPUNTAMENTO AL TEATRO VALLE DI ROMA
Domenica 16 ottobre alle 11.00

Il rinvio dell’esame del disegno di legge è un buon risultato anche se provvisorio. È dunque importante che l’opinione pubblica non sia inerte nella consapevolezza che una contrazione della libertà di informazione sarebbe il primo passo di una deriva illiberale.

Ecco perché ci siamo dati appuntamento al Teatro Valle di Roma domenica 16 ottobre alle 11.00 per discutere con giuristi, giornalisti, scrittori, attori e cittadini.

L’incontro sarà aperto da Stefano Rodotà; hanno già aderito al nostro invito, tra gli altri, Michele Ainis, Elisa Anzaldo, Anna Bonaiuto, Carlo Bernardini, Luciana Castellina, Arturo Di Corinto, Rosetta Loy, Dacia Maraini, Alessandro Pace, Antonio Pascale, Christian Raimo, David Riondino, Gaetano Savatteri, Igiaba Scego, Marino Sinibaldi, Elena Stancanelli, Chiara Valerio.

Un caloroso ringraziamento agli occupanti del Teatro Valle, che come cittadini e come lavoratori della cultura hanno deciso di sostenere e ospitare l’iniziativa. I nostri più cordiali saluti. Editori Laterza, minimum fax e GEMS

Libro: Comunicazione liberata

Comunicazione liberata. Altri modi di comunicare e partecipare
a cura di Luca Cian
256 pagine
16,00 euro
15 x 23
9788895399638

Autori: Alberto Crescentini, Arturo Di Corinto, Benedetta Gargiulo, Bernard Cova, Be Yourself Movement, Billboard Liberation Front, Fabrizio Petri, Gennaro Carotenuto, Giampaolo Colletti, Gianluca Diegoli, Giovanna Brondino, Heath Bunting, Margherita Brondino, Pablo Echaurren, Pietro Pierangeli, Roberto Venturini, Sara Cervai, Sara Nanni e Vittore Baroni

“Internet, giornalismo, televisione, teatro, musica, arte, pubblicità, marketing sono mezzi potenti ma devono tornare nelle nostre mani”

http://www.comunicazioneliberata.it/
Versione e-book: http://www.bookrepublic.it/book/9788895399638-comunicazione-liberata/

No Bavaglio al Teatro Valle di Roma

COMUNICATO STAMPA

APPELLO DEGLI EDITORI IN DIFESA DELLA LIBERA INFORMAZIONE
A FRANCOFORTE LA SOLIDARIETÀ DEGLI EDITORI STRANIERI
A ROMA APPUNTAMENTO AL TEATRO VALLE DOMENICA 16 OTTOBRE

Larghissima adesione internazionale all’appello in difesa della libera informazione lanciato dagli editori Marco Cassini e Daniele di Gennaro (minimum fax), Giuseppe e Alessandro Laterza (Editori Laterza), Stefano Mauri e Luigi Spagnol (Gruppo editoriale Mauri Spagnol). Qui di seguito alcuni fra i firmatari:

Youngsuk Chi, International Publishers Association; Ginevra e Reed Elsevier, Londra; Anand Bhushan The Federation of Indian Publishers, New Delhi; Moon Seung Hyun Koran Publishers Association, Seoul; Thomas H. Allen Association of American Publishers, New York; Nick Perren, Profile Books & Laurence King, Londra; Ibrahim Spahic Uik, Sarajevo; Ana Maria Cabanellas Editorial Heliasta, Buenos Aires; Nantapor Wogngchestha The Publishers & Booksellers Association of Thailand, Bangkok; Ahmed Bedeir, Dar El Shorouk, Cairo; Henrique Mota Principa Editora e Livraria Ferin, Parede Portogallo; Geert Noorman Uitgeversverbond, Amsterdam; Olivier Bétourné, Editions du Seuil Parigi; Michael Kolman Elsevier, Amsterdam; Dejan Papic, Laguna, Belgrado; Gaston Bellemarie, Association Nationale des Editeurs de Livres, Montreal; Shakti Malik ,Abhinav Publications, New Delhi; Asoke K. ghosh Phi Learning New Delhi; Hugo Setzer Manual Moderno Città del Messico; Kristina Ahlinder Swedish Publishers Federation, Stoccolma; Miha Kovac Mladinska, kniga, Lubiana; Werner Stocker, Dike Verlag, Zurigo; Eva Bonnier, Albert Bonniers Forlag; Stoccolma; Manfred Antoni, Ernst Klett, Stoccarda; K. Emrah Ozpirincci, Yaybir, Istanbul; Bojan Svigeij, Mladinska kniiga Lubiana; C.P.Victorico Albores, Santiago, Camara Nacional de la Industria Editorial Mexicana, Città del Messico; Richard Charkin, Bloomsbury, Londra; Bjorn Smith-Simonsen, Pax Forlag, Oslo.

La comunità degli editori ha risposto con una sola voce alla irricevibile proposta di legge del governo italiano volta a bloccare la libera circolazione delle idee e della conoscenza.
Le case editrici italiane hanno detto -pressoché all’unisono- un no indignato al tentativo subdolo di restringere il diritto di informazione dei cittadini coprendolo con l’equivoco velo di tutela della privacy.
Il rinvio dell’esame del disegno di legge è un buon risultato anche se provvisorio . E’ dunque importante che l’opinione pubblica non sia inerte nella consapevolezza che una contrazione della libertà di informazione sarebbe il primo passo di una deriva illiberale.
Ecco perché ci siamo dati appuntamento al Teatro Valle di Roma domenica 16 ottobre alle 11.00 per discutere con giuristi, giornalisti, scrittori, attori e cittadini

L’incontro sarà aperto da Stefano Rodotà; hanno già aderito al nostro invito, tra gli altri, Michele Ainis, Elisa Anzaldo, Anna Bonaiuto, Carlo Bernardini, Luciana Castellina, Arturo Di Corinto, Rosetta Loy, Dacia Maraini, Alessandro Pace, Antonio Pascale, Christian Raimo, David Riondino, Gaetano Savatteri, Igiaba Scego, Marino Sinibaldi, Elena Stancanelli, Chiara Valerio.

Un caloroso ringraziamento agli occupanti del teatro Valle che come cittadini e come lavoratori della cultura hanno deciso di sostenere e ospitare l’iniziativa.

L’elenco completo delle adesioni sarà consultabile dal 14 ottobre sui siti di

MINIMUM FAX
LATERZA
GEMS

APPELLO: REDDITO DI BASE, UN DIRITTO FONDAMENTALE

http://www.dirittiglobali.it
APPELLO Nel marzo di quattro anni fa, all’alba dell’attuale crisi globale, Ulrich Beck osservò: «Dobbiamo finalmente porre all’ordine del giorno queste questioni: come si può condurre una vita sensata anche se non si trova un lavoro? Come saranno possibili la democrazia e la libertà al di là della piena occupazione? Come potranno le persone diventare cittadini consapevoli, senza un lavoro retribuito? Abbiamo bisogno di un reddito di cittadinanza. Non è una provocazione, ma un’esigenza politica realistica».
Dinanzi a questa crisi infinita, che produce sempre più disoccupazione e povertà di massa e all’incapacità delle classi dirigenti di intervenire per ridurre i danni sociali, riteniamo sia il momento di rilanciare l’esortazione in favore di un reddito di base incondizionato, come concreta opzione per garantire, nell’immediato, la possibilità di una vita degna alle persone più drammaticamente colpite da insicurezza e impoverimento e, in prospettiva, per auspicare e realizzare un’altra idea di società.
Nei movimenti di cittadini che si mobilitano per rispondere alla crisi c’è una diffusa richiesta di trasformazione delle politiche pubbliche, in favore di maggiori interventi garantistici, per il riconoscimento di diritti sociali universali e il ripensamento del modello di sviluppo, oltre e contro la finanziarizzazione dell’economia. Come nella “grande trasformazione” degli anni ’30/’40 del Novecento, diviene fondamentale la lotta per il mutamento delle politiche di intervento pubblico.
La crisi non lascia alternative: bisogna arrivare alla definizione di nuovi diritti in grado di garantire l’uguaglianza e la dignità della persona, ed uno di questi – quello su cui muovere – è proprio il reddito garantito.
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Wikimedia: Festival delle libertà digitali

Come rendere fruibile e gratuita l'”autostrada” digitale
LA LIBERTA’ DIGITALE SI MOLTIPLICA
14 giorni tra Veneto, Bologna, Pisa, Roma e Napoli per rendere fruibile a tutti la conoscenza via web.
Le novità e il programma del Festival di Wikimedia Italia, dall’1 al 14 ottobre

La libertà passa anche attraverso l’espressione digitale: open data, open street map, e-book. Ovvero la libera diffusione via Internet, con annessa possibilità di impiego, della conoscenza, a cominciare dai dati delle pubbliche amministrazioni, delle cartografie del territorio realizzate dagli enti pubblici, dei libri vecchi e nuovi che dal formato cartaceo vengono resi fruibili sul web. Di tutto questo, e molto più, si parlerà al Festival delle Libertà Digitali, organizzato dall’Associazione Wikimedia Italia, giunto quest’anno alla terza edizione. Per il terzo “compleanno” la manifestazione si moltiplica: in programma dall’1 al 14 ottobre, il festival sarà diffuso sul territorio italiano, policentrico, con eventi sia a Vicenza dove è nato che a Padova, Bologna, Pisa, Roma e Napoli.
«Con il Festival ci proponiamo di sensibilizzare le persone sulle nuove tecnologie della comunicazione, in particolare sugli aspetti che riguardano i principi etici e la libertà – spiega Luca Menini, di Wikimedia Italia – E’ ormai fondamentale iniziare a comprendere i temi della privacy, dei dati aperti, del software libero, della condivisione della conoscenza, perché siamo nella società dell’informazione: questo implica che il valore economico non è più esclusiva di aspetti materiali, come la produzione di oggetti, ma anche nella cultura e nell’informazione, e nella loro diffusione. Questi aspetti oggi devono essere inclusivi, non esclusivi. Noi quindi affermiamo che non deve essere tolta alle persone la possibilità di operare con questi strumenti come lo desiderano». Continua a leggere Wikimedia: Festival delle libertà digitali

Incontro: Dieci, cento, mille Tahrir. Che fare della rivoluzione egiziana?

Martedì 4 ottobre 2011 – ore 19:00
C.S.O.A. EX SNIA – Roma

Dieci, cento, mille Tahrir. Che fare della rivoluzione egiziana?

Incontro con Hossam El Hamalawy (giornalista, blogger, attivista) e presentazione del libro
I Diari della rivoluzione, Fandango Libri, 2011
Partecipano: Arturo Di Corinto e Viviana Mazza

I Diari della rivoluzione raccoglie le voci e i ricordi di blogger, attivisti e giornalisti, per un racconto in presa diretta di quella che passerà alla storia come la prima rivoluzione promossa, supportata e diffusa dalla rete. Questo libro ricostruisce “i 18 giorni che hanno sconvolto l’Egitto”, rivissuti attraverso la penna di alcuni dei giovani protagonisti. I loro diari si concludono l’11 febbraio 2011, quando l’83enne presidente Hosni Mubarak è stato costretto a lasciare la presidenza, dopo quasi 30 anni al potere.

C.S.O.A. EX SNIA
via Prenestina 173 – Roma
www.exsnia.it
contatti@exsnia.it

Incontri: LOGOS – Festa della Parola


LOGOS – Festa della Parola. Editoria – Teatro – Cinema – Musica – Writing – Incontri
Dal 28 settembre al 2 ottobre 2011 al C.S.O.A. Ex Snia e al Parco delle Energie, via Prenestina 173

Cinque giorni di presentazioni di libri, messe in scena, cinema, musica, reading, istallazioni e mostre, seminari e incontri, con la proiezione tra l’altro, in anteprima a Roma, di due film premiati a Venezia “Là Bas” di G. Lombardi e “In Attesa dell’Avvento” di A. Lavorato e F. D’Agostino.

Bellezza, paura, lavoro, sud, parole che pronunceremo per tracciare spazialmente e concettualmente un percorso di critica all’esistente da intraprendere insieme, per costruire collettivamente un discorso, uscire dal normale e riconoscere il comune che diversamente abitiamo e che dev’essere visto, toccato, digerito.

Partendo dalla Parola Orale, che viaggia, dalla Parola Scritta, che resta, incisa sui libri che si stampano per leggere e non per vedere, la Festa della Parola apre alle altre discipline nate dalla Parola – espressione primordiale del segno convenzionale.

LOGOS è un esperimento condiviso indipendente-mente da cosa meglio si vende e consuma. Per questo più di trenta piccoli e medi editori avranno spazio per diffondere le loro proposte e rivendicare, insieme ai lettori, la possibilità di poter scegliere liberamente cosa leggere. Per questo artisti, autori, attivisti, militanti avranno spazio per creare, comunicare e organizzarsi.

Aggiornamenti e approfondimenti su www.logosfest.org
Per info: 3922899182, 3497591490, 3935693688 – parola@anche.no

La Repubblica: Democrazia, rivolte e libertà. Il web sceglie il suo futuro

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Democrazia, rivolte e libertà. Il web sceglie il suo futuro
Fino al 30 settembre la comunità mondiale si incontra a Nairobi all’insegna dello slogan ” Internet come catalizzatore del cambiamento: accesso, sviluppo, libertà e innovazione”. Uno scenario che dopo le rivolte africane non sarà più lo stesso di ARTURO DI CORINTO
per Repubblica del 27 settembre 2011

La Repubblica: Partito pirata sogna il boom

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Partito pirata sogna il boom
“Noi piccoli, servono soldi”
NatI in Italia sulla scia del partito svedese, ora festeggiano la vittoria di Berlino e a sorpresa difendono il diritto d’autore. Ecco chi sono e cosa vogliono di ARTURO DI CORINTO
Repubblica del 22 settembre 2011