Appello al Vicepresidente del Consiglio Francesco Rutelli
di Leonardo Chiariglione – NO alla Dottrina Sarkozy per combattere la cosiddetta pirateria su Internet, SI ad una via italiana per garantire la diffusione dei contenuti digitali attraverso l’interoperabilità
Fonte: Punto-Informatico
Internet – Sono ormai 10 anni, da quando cioè l’evoluzione combinata delle tecniche di compressione delle reti numeriche e del personal computer ha consentito a tutti i cittadini del mondo la possibilità di accedere, in modo semplice, ad un enorme patrimonio culturale e di fruirne nel modo desiderato, che le associazioni degli autori, esecutori, produttori ed editori rivendicano ulteriori e più efficaci forme di tutela delle proprie opere.
Si tratta di rivendicazioni che – sotto un certo angolo di visuale – sono condivisibili e, anzi, sacrosante.
Chi crea, sviluppa, inventa o produce una opera intellettuale deve essere remunerato per il proprio sforzo creativo e per il beneficio che da tale sforzo deriva alla collettività e merita di essere protetto da eventuali utilizzi abusivi della propria opera da parte di terzi.
È innegabile, peraltro, che nell’era dei bit e dell’immateriale, nella quale ciascuno percepisce la disponibilità di qualsivoglia elemento del patrimonio culturale globale ad un colpo di click, vi sia il rischio che tale remunerazione svanisca.
Muovendo da tali presupposti, d’altra parte, negli ultimi anni ogni gruppo di pressione ha affilato le proprie armi ed attivato i propri canali: l’industria dei contenuti ha fatto inasprire le sanzioni per il loro utilizzo abusivo con il WIPO Copyright Treaty, il consorzio europeo DVB ha emesso le specifiche per la Pay TV, l’industria discografica ha lanciato il consorzio SDMI, i principali attori dell’industria informatica hanno sviluppato le loro soluzioni di DRM, in Italia si è sottoscritto il Patto di San Remo e la lista potrebbe continuare…
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