Public service broadcasters top the Online charts

Rio de Janeiro, 13 November 2007- Can there be quality on the internet? Where would you ‘surf’ to find independent information that voices pluralism and respects cultural diversity?

According to a study released today by the European Broadcasting Union (EBU), audiences tend to get this information from public service broadcasters’ (PSBs) web-sites which are among the most popular sources of online information. On average, a fifth of all internet users in Europe visit an EBU Member web-site at least once a month. Continua a leggere Public service broadcasters top the Online charts

Steps taken for multilingual Internet

ITU, UNESCO and ICANN collaborate at Internet Governance Forum
13 November 2007

RIO DE JANEIRO: The Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, the International Telecommunication Union, and UNESCO will collaborate on global efforts to forge universal standards towards building a multilingual cyberspace. The three agencies organized a workshop on this subject today during the second Internet Governance Forum (IGF) taking place in Rio de Janeiro, Brazil from 12 to 15 November 2007. Continua a leggere Steps taken for multilingual Internet

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #3

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 12 novembre 2007 – 14:30 local time

mangabeiraLe due anime dell’IGF di Rio si scontrano subito nella sessione di apertura. Dopo il tentativo dell’inviato cinese all’Onu di circoscrivere la discussione a un simposio intellettuale, il ministro brasiliano Mungabeira chiarisce la posizione del suo governo sul metodo e gli obiettivi della governance di Internet: affermare il principio di una governance antiegemonica basata sulla collaborazione e sulla partecipazione democratica in cui l’autorganizzazione della società civile sia la precondizione di un nuovo modello di governance. Il riferimento alla gestione verticale e solitaria dell’Icann dei nomi a dominio è chiara. Al ministro brasiliano, determinatissimo, però non basta un riferimento implicito e, a chiare lettere sostiene che non è più tollerabile una gestione univoca della governance di Internet e che è tempo di cambiare senza balcanizzare la sua funzionalità ed efficienza. A fargli il verso nella sessione plenaria del mattino il ministro Rezende prefigura una rete dove il software libero dispieghi pienamente le sue potenzialità e la tragedia del digital divide diventi un ricordo. A corroborare la tesi di un governo pubblico della rete Internet, intesa come bene pubblico da gestire come tale, la rappresentante di una grande Ong finanziata dai governi svizzero e britannico, l’APC (Association for Progressive Communication), Esterhuysen. Così la rappresentante della società civile introduce un tema decisivo, il rapporto fra privacy, sicurezza e libertà d’espressione che dice, “sono temi che vanno distinti una volta per tutte”, in quanto l’insistenza della contrapposizione fra sicurezza e libertà creerà le condizioni per un mondo meno sicuro. La rappresentante dell’APC però continua e chiarisce che l’inclusione digitale è la chiave di volta di fronte alle numerose barriere che impediscono ai popoli, alle persone in carne ed ossa, di accedere ai benefici della società digitale. Con un’ultima stoccata: l’iperprotezione della proprietà intellettuale impedisce ogni giorno di più il pieno dispiegrsi delle potenzialità della comunicazione in rete e per questo invita tutti a non lasciare che la questione ICANN monopolizzi il dibattito: troppe sono le cose di cui il meeting è chiamato a occuparsi.

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #2

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 12 novembre 2007 – 14:00 local time
Vimercati parla alla platea IGFL’internet governance forum è appena iniziato e i più smaliziati già prevedono che si concluderà con un nulla di fatto. Non c’è infatti nessun accordo sulla gestione multilaterale dei nomi di dominio, uno dei motivi che insieme al grande tema del divario digitale, hanno portato alla convocazione dello stesso IGF. Ma facciamo un passo indietro. L’internet Governance Forum è un incontro annuale fra tutti gli stakeholder della rete – governi, imprese e società civile – nato a Tunisi sotto gli auspici e la supervisione delle Nazioni Unite, proprio per affrontare, in un’ottica di awareness e capacity building (crescita di consapevolezza e di capacità), il tema dello sviluppo della rete Internet, riconosciuta ormai da tutti come agente dia cambiamento. Un agente di cambiamento cui alcuni affidano sogni e speranze, come quello di usarla per sradicare la povertà e favorire il pacifico progredire dell’umanità, mentre altri vi proiettano anse e preoccupazioni considerandola un ricettacolo di pedofili e pirateri musicali. Tutti temi che qua e là emergono nella sessione iniziale dell’IGF presieduta da Sha Zukang già ambasciatore cinese all’Onu che dimentico degli arresti dei blogger nel suo paese prova a inquadrare il discorso dello sviluppo di Internet sulla protezione dell’infanzia online e sull’importanza dei contenuti creati dagli utenti, per andare a questioni di merito circa la sorte stessa dell’IGF: i suoi meccanismi di finanziamento e l’assenza di stress da negoziazione grazie al fatto che a Rio non si può decidere niente.

Le prime foto

Internet Governance Forum Rio de Janeiro 2007 #1

Arturo Di Corinto – Rio de Janeiro 11 – novembre – 2007

stefano rodotà Per molti di noi, pensare di vivere senza Youtube, e-mail e blog personali, è un’assurdità. Siamo così abituati a leggere online le notizie che ci interessano che abbiamo smesso di comprare i giornali di carta che accompagnavano la nostra colazione, e la nostra dipendenza da Internet è tale che che non siamo neppure più credibili quando proviamo a negare ai nostri figli la connessione a banda larga nelle loro camere. Eppure 5 miliardi e mezzo di persone non accedono ancora alla rete Internet e diversi milioni non ci proveranno neppure perchè senza luce e senza telefono. Una riflessione che può apparire banale o farci sentire in colpa solo perchè rappresentiamo un’elite colta e tecnologica, ma forse non lo è se per affrontare questo tema si sono dati appuntamento in Brasile pù di cento paesi e al Windsor Barra Hotel di Rio de Janeiro sono convenuti circa 1000 partecipanti da ogni angolo del pianeta per porre rimedio a questa desolante situazione di disparità nota come digital divide. L’esclusione digitale è infatti un problema multifattoriale che dipende non solo dalle carenze infrastrutturali di intere aree geografiche e dal ritardo tecnologico e culturale di interi paesi, ma molto spesso da strategie commerciali e restrizioni politiche che non hanno altro motivo che quello di non turbare lo status quo di una decina di paesi autoritari (ma con popolazioni numerosissime) che non permettono ai propri cittadini di accedere liberamente a Internet ed alle sue risorse. Data questa situazione è comprensibile quindi quante attese sono proiettate sull’Internet Governance Forum 2007 che dovrà decidere dello sviluppo futuro della rete di comunicazione più vasta del mondo.

L’open source per l’innovazione tecnologica al servizio della cultura: Culturalazio.it

CULTURALAZIO 2.0

Dal giorno 1 agosto 2007, ad un anno esatto dal varo della prima versione, è in linea il nuovo portale culturalazio.it
home page culturalazio small

Un “portale”, secondo la semplice definizione presentata nel glossario del nuovo “Manuale per la Qualità dei Siti Web Culturali Pubblici” (Marzo 2004) a cura del progetto Minerva e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è un “sito che offre una porta di ingresso ad altri siti. Può svolgere funzioni di ricerca, offrire servizi di informazioni e di altro genere.”

Il portale della cultura del Lazio fin dall’inizio ha voluto essere di più. Ha voluto dar vita ad una comunità di addetti ai lavori, di cittadini, di appassionati e di curiosi che si confrontano in modo costruttivo sulla politica culturale dei nostri territori; ha voluto essere una porta di ingresso, rappresentare una strada per gli abitanti del Lazio – e non solo – che porti a scoprire la ricchezza culturale e del paesaggio della nostra regione, un patrimonio davvero prezioso. Continua a leggere L’open source per l’innovazione tecnologica al servizio della cultura: Culturalazio.it

Dall’11 settembre in libreria il mensile PeaceReporter

Peace Reporter a Milano
PeaceReporter, nato nel 2003 come quotidiano su internet e agenzia di servizi editoriali, ha deciso di affrontare la sfida della carta stampata.
Il nuovo mensile segue le orme del giornale online, portandone avanti la filosofia informativa e la linea editoriale: offrire un’informazione libera e indipendente su tutte le guerre e su tutte le situazioni di violazione dei diritti umani, raccontando verità censurate e realtà ignorate. Nella convinzione che far conoscere gli orrori delle guerre, e non solo, sia il primo passo per diffondere una cultura di pace e di rispetto dei diritti dell’uomo.
Tutto questo, visto da un’angolazione diversa da quella dei media classici, ovvero attraverso un’informazione “dal basso” e “dal volto umano”, che dà voce alle donne e agli uomini che vivono queste realtà sulla propria pelle, a chi normalmente non ce l’ha perché non viene mai interpellato.
Una scelta, quella di cimentarsi con la carta stampata, che va controcorrente visto che il settore è in crisi.
Una doppia sfida, dunque, che riteniamo necessaria perché mai come oggi, dalla seconda guerra mondiale, dalla stesura della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla creazione delle Nazioni Unite per mettere al bando la guerra, mai come oggi il mondo è travagliato da conflitti terribili e da altrettanto terribili violazioni dei diritti più elementari.
Per questo crediamo sia urgente che il mondo venga raccontato con reportage e testimonianze dirette, con la voce e la penna di chi lo vive, e non più solo di chi ne parla o ne scrive. Per capirne le sue sofferenze, ma anche le tante cose belle e costruttive, le tante “buone notizie” che troppo spesso non si raccontano.

Hanno collaborato per i testi:
Claudio Agostoni, Blue & Joy, Giancarlo Caselli, Gabriele Del Grande, Silvia Del Pozzo, Arturo Di Corinto, Nicola Falcinella, Giorgio Gabbi, Nicola Gratteri, Paolo Lezziero, Sergio Lotti ,Maria Nadotti, Claudio Sabelli Fioretti, Gino Strada,
Hanno collaborato per le foto:
Stefano Barazzetta, Ugo Borga, Lucio Cavicchioni, Tano D’Amico, Ugo Lo Presti, Franco Zecchin

Peace Reporter a Roma il 19 settembre

La governance di Internet

Arturo Di Corinto per Peace Reporter di Settembre
logo peace reporter
Peace Reporter, il mensile

Nei suoi quasi 40 anni di vita Internet è diventata un’infrastruttura di comunicazione globale grazie alla semplicità della sua architettura e alla cooperazione di utenti, hacker, ricercatori, che l’hanno trasformata in uno strumento immaginifico per sognare un mondo dove tutta la conoscenza disponibile sia a distanza di un click. Ma questo sogno non riguarda tutti. Internet rimane inaccessibile a 5 miliardi di persone ed è questo il principale motivo che a novembre porterà a Rio de Janeiro le delegazioni di decine di paesi per partecipare all’Internet Governance Forum (http://www.intgovforum.org) con l’intento di ribadire che un’infrastruttura abilitante dello “sviluppo”, democratico ed economico, non può prescindere dall’universalità del suo accesso e dalla tutela della diversità del patrimonio culturale mondiale. Internet come strumento per raggiungere i millenium goals: sradicare la povertà, favorire il dialogo fra i popoli e dare a tutti un futuro di pace e democrazia. Chi può non essere d’accordo?

Cos’è l’Internet Governance Forum
L’Internet Governance Forum (IGF) offre a Governi, economia privata, società civile e comunità accademiche e tecniche la possibilità di scambiarsi informazioni sugli aspetti rilevanti della gestione di Internet. Aperto a tutti gli interessati, l’IGF è considerato dall’ONU come un esperimento di governo globale e condiviso della rete.
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L’Italia e l’Agenda di Lisbona, una politica per la conoscenza

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Venerdì 22 Giugno 2007, presso l’Aula Magna della Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, si apre Condividi la Conoscenza 3, terzo appuntamento dopo i precedenti del 2003 e del 2004.
L’obiettivo è quello di rilevare le problematicità e di proporre un insieme di indicazioni: organizzative, legislative, normative, tecniche… attorno al tema della conoscenza e della sue molteplici possibilità di condivisione nell’era del computer. Le solecitazioni, i nodi e le proposte che emergeranno saranno inviate/comunicate a tutto l’emiciclo politico/parlamentare e al Governo.
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Reti come beni comuni

NET LEFT – COMUNICAZIONE E INNOVAZIONE VERSO LA SINISTRA EUROPEA

Presenta: RETI COME BENI COMUNI
11 Giugno, 14:00 – 18:30 – Senato della Repubblica, Ex Hotel Bologna, via di S. Chiara 5
Introduce: Sergio Bellucci
Coordina: Valeria Noli
Partecipano i capigruppo della sinistra dell’Unione
Giovanni Russo Spena (PRC)
Emanuela Palermi (PDCI)
Alba Sasso (SD)
Loredana De Petris (Verdi)

manifesto reti come beni comuni

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La Governance di Internet : cosa fare dopo il forum ONU di Atene?

La Governance di Internet : cosa fare dopo il forum ONU di Atene?
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino – Via Accademia Albertina, 6
Mercoledì 24 – 10:00 -> 17:00 – TORINO

ANNA MASERA – FIORELLO CORTIANA – STEFANO RODOTà – FRANCO CARLINI – ANGELO RAFFAELE MEO – LAURA SARTORI – BEATRICE MAGNOLFI – JUAN CARLOS DE MARTIN – FILIPPO PENATI – VITTORIO BERTOLA – ARTURO DI CORINTO
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Una Carta dei diritti e dei doveri

Ar.Di Cor.
06 novembre 2006 – www.aprileonline.info

Intervista a Vincenzo Vita, già sottosegretario alle Telecomunicazioni nel primo governo Prodi: “Siamo nel territorio del più elevato conflitto della postmodernità e, dunque, andrà costituito un vero organismo multilaterale di governo della Rete”
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L’Icann e il Digital divide protagonisti ad Atene

Arturo Di Corinto,
06 novembre 2006 – www.aprileonline.info

Chiusa la prima fase dell’Internet Governance Forum, convocato per discutere di una gestione più democratica dell’entità che si occupa di assegnare gli indirizzi internet. L’appuntamento è per l’anno prossimo in Brasile
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Ciao Atene, e tutti felici: abbiamo molto parlato

Arturo Di Corinto
Atene – 3 novembre 2006 – www.unita.it

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Partecipanti al forum nella sessione finale

Equità e libertà: sono questi i due assi principali lungo i quali dovrà svilupparsi l´Internet del futuro. Lo ha detto Nitin Desay, l´inviato speciale delle Nazioni Unite alla conferenza riassuntiva dell´Internet Governance Forum di Atene sintetizzando in questo modo 4 giorni di incontri con 3000 partecipanti e 500 delegazioni di quasi cento paesi. Ma il governo futuro di Internet non sarà né semplice né lineare. Tutti ne sono consapevoli. Ed è stato ripetuto anche nella conferenza finale. Occorre lo sforzo di tutti.
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Internet, il mondo in una stanza. Per chi ha già casa

Arturo Di Corinto
Atene, 2 novembre 2006 – www.unita.it

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Stefano Rodotà all’Internet Governance Forum di Atene – 1 novembre 2006

Quasi il 90 per cento delle 6000 lingue parlate nel mondo non sono rappresentate su Internet. Non è possibile creare nomi di dominio in molte varianti linguistiche e molti gruppi etnici non possono accedere col loro linguaggio alla rete. Molti popoli inoltre, hanno una tradizione orale, che pertanto non risulta facilmente trasferibile via Internet. Si chiama linguistic divide, il divario linguistico.
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Chi governa Internet, le aziende o i governi?

Atene, il Forum voluto dalle Nazioni Unite: 88 paesi e 500 delegati. Al centro del dibattito la libertà della Grande Rete
Arturo Di Corinto
Liberazione, 1 novembre 2006

Ma Internet è veramente libera? E’ uno strumento di partecipazione o di controllo? Chi deve decidere come funziona? Le aziende o i governi? Soprattutto, qual è il futuro della rete? Sono queste le domande a cui da due giorni, circa 500 delegati di 88 paesi riuniti all’Apolloni Palace di Atene, cercano di dare una risposta.
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Internet e la libertà: davvero business è solo business ?

Arturo Di Corinto da Atene, 1 novembre 2006 –
www.unità.it

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Nella foto Joychi Ito e Jamie Love

Internet Governance Forum: ad Atene finalmente si entra nel vivo del dibattito. Nel secondo giorno, la plenaria sul tema dell’Openness, cioè la libertà di informazione, d’espressione e il libero scambio di conoscenze, comincia con uno scivolone del ministro greco che allude alla eventualità di porre limiti alla libertà d’espressione via Internet e prosegue con una raffica di accuse contro le ripetute violazioni di quel diritto basilare da parte della superpotenza cinese.
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Missione: disegnare il futuro di Internet

Aturo Di Corinto
da Atene, 31 ottobre 2006 – www.unita.it

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L’Internet Governance Forum di Atene è partito. E nessuno sa dove potrà atterrare. Dopo i saluti di rito della cerimonia d’apertura infatti, la giornata è stata dominata dalla discussione sul significato del meeting e sul valore dell’approccio multistakeholder al dibattito sui temi in agenda: lo sviluppo di Internet e il suo governo.
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Internet: una bellissima, grande dittatura

Arturo Di Corinto
www.unita.it – 28 ottobre 2006

«Il summit mondiale sulla società dell’Informazione, non è la fine ma soltanto l’inizio». Con queste parole Yoshio Utsumi, segretario dell’Unione delle Telecomunicazioni aveva saluto l’incontro delle Nazioni Unite a Tunisi nel novembre 2005. Un invito raccolto subito da Kofi Annan che in quella sede aveva ribadito la volontà che le discussioni lì avviate continuassero. Per questo le Nazioni Unite hanno deciso di convocare un Forum sulla Governance di Internet, essendo il governo della rete il fenomeno più dibattuto nei summit di Ginevra prima e Tunisi dopo, che si terrà ad Atene dal 30 ottobre al 2 novembre.
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Dopo Bilbao, dopo Tunisi: quali regole per la società della conoscenza?

La Provincia di Roma e l’Associazione “Il Secolo della Rete – For a free knoweledge society ”

Organizzano per il 14 febbraio 2006 a Roma, Presso la Sala Convegni del Garante della protezione dei dati personali, in P.za di Monte Citorio 121 il convegno:

Dopo Bilbao, dopo Tunisi: quali regole per la società della conoscenza?

Il WSIS (World Summit on Information Society) 2005 è stato un importante momento di confronto sui temi caldi della cosiddetta Società dell’Informazione per il mondo della politica, delle istituzioni e della società civile.

A Tunisi sono convenuti migliaia di partecipanti da tutto il mondo e seppure i temi affrontati sono stati molteplici, rimangono riconducibili a tre filoni principali:

§ L’internet governance

§ Il digital divide

§ I diritti umani e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)

fronte brochure
interno brochure

Le riprese girate in occasione dell’incontro “Dopo Bilbao Dopo Tunisi ” del 14 febbraio sono di RESPONSIBILITY.TV

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Diritti umani violati, cala il sipario sul Wsis

Chiude tra le polemiche il summit della società dell’informazione organizzato dall’Onu a Tunisi. Dura la protesta della società civile per le aggressioni verso delegati e giornalisti, per l’oscuramento di siti web e le continue censure
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
il manifesto – 19 Novembre 2005

«Ci sono alcuni stati che vogliono mantenere i loro cittadini in uno stato di ignoranza in modo da dominarli meglio. Ci sono dei paesi che non hanno interesse ad aiutare gli altri a superare il digital divide perché vogliono rimanere padroni della società dell’informazione». A parlare così è Shirin Ebadi, iraniana, premio Nobel per la pace 2003, nella conferenza stampa finale su sviluppo e diritti umani.
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Uno scontro virtuale

Parla Stefano Trumpy, delegato italiano all’Icann
A. D. C. – TUNISI
il manifesto – 19/11/2005

Dopo il braccio di ferro sulle competenze dell’Icann e del ruolo del dipartimento del commercio Usa nella sua supervisione, è ginto il momento di andare oltre le polemiche e capirne qualcosa di più. Per farlo abbiamo cercato un esperto, anziché affidarci ai comunicati stampa dei contendenti e alle voci di corridoio, come risulta dal dibattito che ha monopolizzato questa fase del Wsis soprattutto dopo la decisione di creare un Internet Governance Forum che dovrà discutere dall’anno prossimo quali regole del funzionamento di Internet e della gestione dei domini sono da riconsiderare.
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Tecnologia non vuol dire conoscenza

Clima teso al Wsis Al summit dell’Onu si discute di digital divide mentre fuori va in scena il controsummit in opposizione a Ben Alì
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
16/11/2005 Il Manifesto

Dentro il tendone del Wsis c’e’ aria di festa, fuori un po’ meno. Come in ogni summit internazionale c’e’ tutto un popolo colorato che sciama fra gli stand e poi si siede a discutere per cercare soluzioni a problemi comuni. L’organizzazione e’ perfetta, la gentilezza dei tunisini proverbiale, il cibo ottimo.
Le parole d’ordine nei locali del summit sono condivisione, inclusione, partecipazione, anche se a scriverle in caratteri cubitali sono proprio quelle aziende che dall’esclusione dei benefici della societa’ dell’informazione e dalla scarsita’ indotta dei beni che produce hanno finora ricavato i profitti maggiori.
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Confermato lo strapotere Usa Un forum internazionale discuterà sul futuro dell’Icann

Arturo Di Corinto – TUNISI
16/11/2005 Il Manifesto

Il summit di Tunisi doveva essere il summit delle soluzioni. L’aveva ribattezzato cosi’ Yoshio Itzumi – segretario generale dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, coorganizzatore e presidente del WSIS – ma allo stato delle cose e’ rimasto solo un auspicio.
Gia’ nella conferenza stampa d’apertura Itzumi aveva detto che si erano fatti molti progressi sul tema del digital divide ma che non c’era accordo sulla vexata quaestio della Internet governance. Nell’assemblea plenaria e’ stato lo stesso Kofi Annan a ribadirlo.
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Censure e botte aprono il vertice sul libero web

Tunisi, al via il summit Onu sulla società dell’informazione. In discussione il governo di Internet. Tafferugli nel centro città, aggredita troupe di Tv5. Amnesty contesta il paese ospitante
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
16/11/2005 – Il Manifesto

Oggi apre a Tunisi il World summit on information society (Wsis), evento di tre giorni voluto dalle Nazioni Unite per promuovere lo sviluppo di una società dell’informazione più giusta e inclusiva. La necessità di un obiettivo siffatto è sotto gli occhi di tutti. A 35 anni dalla nascita di Internet e a 15 anni dalla nascita del world wide web in un laboratorio di Ginevra, niente è stato più lo stesso.
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il terzo paradiso

Tunisi – Palazzo Dar Bach Hamba Dar Bach Hamba, 9 Rue Bach Hamba
15 – 18 novembre 2005

il terzo paradiso
mostra, laboratori, incontri ed eventi
a cura di Achille Bonito Oliva e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto

con il Patrocinio del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie dell’Italia e del Ministero della Cultura del Brasile

in collaborazione con:
Hipatia – Associazione per la promozione delle conoscenze libere / Fondazione Orestiadi / RAM – Radio Arte Mobile / Love Difference – Artistic Movement for an InterMediterranean Politics / Programa Cultura Viva del Ministero della Cultura del Brasile
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Radio Kalima: una coproduzione Amisnet-ISDR

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Kalima vuol dire ‘parola’ in arabo. Radio Kalima e’ un ciclo di 12 puntate radio su diritti di informazione e diritti di comunicazione. In questa prima puntata esploriamo le tematiche generali con diversi ospiti.

FIRMA LA PETIZIONE PER LA LIBERAZIONE DEGLI ‘INTERNAUTI DI ZARZIS’
http://www.ilsecolodellarete.it/zarzis

Acolta la puntata registrata
http://audio.amisnet.org/radiokalima01.mp3
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