La Repubblica: Anonymous minaccia l’Arabia saudita: “Non uccidete Alì”

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Anonymous minaccia l’Arabia saudita: “Non uccidete Alì”

Gli hacktivisti attaccano i siti sauditi e avvertono i reali che non si fermeranno di fronte all’esecuzione del giovane condannato a morte per aver partecipato alle manifestazioni della primavera araba

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Settembre 205

ANONYMOUS torna alla carica. Dopo diversi attacchi ai siti del governo saudita durante il weekend minaccia di colpirne le infrastrutture del paese “se Ali Mohammed al-Nimr non sarà graziato”. Il giovane 21enne Ali Mohammedal-Nimr è stato condannato alla pena di morte tramite crocifissione e taglio della testa per aver participato alle manifestazioni della primavera araba quando era sedicenne “e per aver incitato alla rivolta” i suoi amici via SMS. La decisione ha suscitato un’ondata di proteste in tutto il mondo e la moltiplicazione di petizioni online, come quella di Avaaz, che ha raccolto un milione di firme e quella di Change.org, lanciata da un italiano per chiedere la grazia in favore del giovane. Anche il nuovo leader del Labour inglese ha inviato una lettera a Cameron per chiedere di intervenire e “impedire l’orribile sentenza”.
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La Repubblica: Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

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Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

Ghost italia rivendica attacco e pubblica online dati di 90 database, e alcune migliaia di telefoni, e-mail, username e password. Intesa spiega: “Dati di un fornitore esterno, ma con quegli accessi nessun rischio per gli utenti”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Settembre 2015

[17:18] XXXX: Salve, ultimamente abbiamo fatto #OpBankDump e sono state violate Intesa Sanpaolo e UnipolBanca.

Sono le 17 di domenica quando in Rete si comincia a parlare di un’operazione di Anonymous contro le banche. Ghost Italy, una cellula esterna di Anonymous Italia, rivendica un’azione contro Intesa Sanpaolo e Unipol Banca, durante la quale il gruppo si sarebbe appropriato di 90 dei loro database.

L’elenco, postato su ghostbin, una lavagna bianca dove gli Anonymous pubblicano news e comunicati, è notevole: dentro ci sarebbero circa 6000 email, numeri di telefono, nomi utente e password di utenti, dipendenti e clienti aziendali delle banche stesse. Continua a leggere La Repubblica: Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

La Repubblica: Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

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Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

Ennesimo omicidio di un giovane afroamericano disarmato. La polizia dice che aveva una pistola, ma lui era in carrozzella, paralizzato dall’età di 18 anni. Un video mostra la dinamica dell’accaduto e l’associazione americana per i diritti civili invita a usare la sua app per denunciare fatti simili

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 25 Settembre 2015

C’E’ un’app che si chiama Mobile Justice e fa una cosa semplice: ti consente di filmare quando ci si trova davanti a soprusi o violenze della polizia e allerta il network degli altri utenti che possiedono la stessa app per accorrere in aiuto come testimoni. Insomma, oltre YouTube, il luogo dove da tempo finiscono i filmati che denunciano le violenze. Come l’ultima avvenuta  in Delaware, negli Stati Uniti, dove un afroamericano è stato ucciso a sangue freddo dalla polizia. Si chiamava Andrew Mc Dole, 28 anni ed era costretto su una sedia a rotelle da 10. È morto in seguito a sette colpi sparati dagli agenti accorsi – secondo la polizia di Wilmington – “per impedirgli di suicidarsi”. I familiari della vittima contestano questa versione, ma il risultato non cambia: un altro giovane afroamericano è stato ucciso. Il filmato su YouTube l’ha postato un passante. Del resto è dai giorni del pestaggio Rodney King nel 1991 da parte di alcuni agenti di Los Angeles che telecamere e videofonini mostrano tutta la loro forza nello smascherare abusi e prepotenze della polizia, da Travyon Martin a Eric Garner fino a Mc Dole. Continua a leggere La Repubblica: Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

La Repubbica: Anche Wolverine e Spock diventano difensori della privacy

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Anche Wolverine e Spock diventano difensori della privacy
Durante il week-end del Labour Day, ad Atlanta, in Georgia (Usa), la Dragon Conference di quest’anno ha ospitato una singolare iniziativa dellaElectronic Frontier Foundation, mettendo in vetrina i “difensori della privacy”. Oltre 120 cosplayer, cioè persone che assumono le sembianze e si vestono come i loro eroi dei fumetti e della fantascienza, si sono messi in posa con cartelli inenggianti alla privacy con scritte come “ho fregato il tuo algoritmo di riconoscimento facciale”, “sono un’identità cifrata”, “ho diritto a un’identità segreta”, e così via. Tra i cosplayer di maggior successo, a rivendicare il diritto alla privacy e all’anonimato, pronti a battersi per la libertà di Internet, c’erano Wolverine, Rogue e La Bestia degli X-Men, il comandante Spock, uno skrull, e un Doctor Who bambino.
a cura di ARTURO DI CORINTO per la Repubblica del 23 settembre 2015

La Repubblica: Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

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Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

Settimane intense per il progetto di privacy e anonimizzazione noto come The Tor Project. Le biblioteche si mobilitano per usare il suo software mentre le autorità di Internet gli concedono il Top Level Domain

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 22 Settembre 2015

DA DIVERSO tempo il software di anonimizzazione Tor ha i suoi difensori nelle istituzioni, ma che si potesse assistere a una manifestazione in suo favore da parte degli utenti delle biblioteche non era certo nelle attese degli attivisti per la privacy. Nella scorsa settimana, infatti, una biblioteca del New Hampshire, la Kilton Public Library di Lebanon, nonostante il parere contrario della polizia, ha deciso, dopo un’assemblea pubblica, di continuare a fornire banda e computer alla rete dei relay di Tor, il network di server che, rimbalzando le comunicazioni cifrate dal software omonimo, ne garantisce la sicurezza.

Tor infatti impedisce l’analisi del traffico delle comunicazioni via internet, dalla navigazione alle chat, proprio attraverso questa rete di computer intermedi, gli onion router, gestiti da volontari, che proteggono i dati rivestendoli con strati successivi di crittografia. Da qui il nome: onion, infatti, vuol dire cipolla. E da quando è stato avviato, The Tor Project è diventato uno degli strumenti principali per garantire l’anonimato su Internet agli attivisti per i diritti civili, soprattutto nei paesi autoritari, ma anche a chi non vuole che le aziende usino i dati delle nostre navigazioni per offrirci pubblicità mirata o che un governo impedisca ai suoi cittadini di leggere contenuti scomodi. Continua a leggere La Repubblica: Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

La Repubblica: Fairphone2, il telefono costruito senza minerali da zone di guerra né lavoratori sfruttati

LA MAGGIOR parte dei nostri telefoni contiene minerali provenienti da zone di guerra. Oppure metalli scavati a mani nude da bambini e lavoratori schiavizzati. Fairphone non ce li mette, semplicemente. Fairphone è una piccola azienda olandese che è nata con lo scopo di realizzare un telefono “equo e solidale”, un telefono di ultima generazione ma robusto, efficiente e open source. E Fairphone2 è il nome del secondo modello di questo dispositivo etico appena messo in vendita sul sito dell’azienda: è un 4G, monta il sistema operativo Android e ha una doppia SIM. Veloce, versatile e robusto, è concepito per essere modificato sia a livello software che a livello hardware perché le parti che si usurano possono essere sostituite.

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The Next Tech: Mobile justice: l’app che denuncia le brutalità della polizia

thenexttechMobile justice: l’app che denuncia le brutalità della polizia

L’Aclu, associazione americana per i diritti civili, ha realizzato un’app per filmare gli abusi della polizia: se si prova a bloccarla manda tutto agli avvocati. Il codice, personalizzabile, si trova su Sourge Forge. Il suo video-tutorial è stato visto 23 milioni di volte

di Arturo Di Corinto per The Next Tech del 30 luglio 2015

Una sotterranea tensione razziale pervade l’America. Negli ultimi anni sono state decine le vittime innocenti della brutalità della polizia e quasi sempre di colore. Abusi, violenze e omicidi che continuano nonostante le dure prese di posizione del presidente Barack Obama e le denunce della comunità afroamericana.

Per questo motivo l’American Civil Liberties Union (ACLU), associazione che dal 1920 si batte per il ripetto dei diritti civili degli americani, ha deciso di realizzare una app per smartphone in grado di denunciare i comportamenti scorretti della polizia nel mentre si verificano.
La app, che si chiama Mobile Justice, fa tre semplici cose: registra il fatto con la telecamere dello smartphone, testimonia l’accaduto e lo denuncia.
Nell’ultima versione è sufficiente scuotere il telefono per far partire la registrazione che, quando viene stoppata dall’operatore o in seguito all’intervento di chi non vuole essere filmato, viene spedita automaticamente ai server dell’ACLU dove sarà visionata dagli avvocati incaricati costituendo una prova in caso di giudizio.

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La Repubblica: E ora anche la Rete ha la sua Carta dei Diritti

la-repubblica-it-logoE ora anche la Rete ha la sua Carta dei Diritti

Arturo Di Corinto per La Repubblica del 29 Luglio 2015 (pag.29)

“L’accesso a Internet è un diritto umano fondamentale.” Con queste parole la presidente Laura Boldrini ha presentato ieri la “Carta dei diritti in Internet” nella sala del mappamondo della Camera dei Deputati. Frutto del lavoro di una commissione di studio composta da parlamentari ed esperti, arricchita dalle proposte raccolte in una consultazione online durata cinque mesi, la Carta è una sorta di decalogo dei diritti esigibili in rete relativamente all’accesso, alla privacy, alla sicurezza di chi la rete la usa per lavorare, socializzare e fare impresa, ma offre anche indicazioni specifiche per l’evoluzione e il suo “governo” futuro.

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La Repubblica: Ma la vera medicina è la consapevolezza

iRights_2015-07-29 17:08:16Ma la vera medicina è la consapevolezza
Intervista all’avvocato e professore esperto di web Guido Scorza

Arturo Di Corinto per La Repubblica Sera del 28 Luglio 2015

L’inglese “The Guardian” ha appena pubblicato una “fuga di notizie” relativa ai dati delle richieste avanzate a Google per “essere dimenticati” dalla rete rivelando un dato inatteso: Il 95% delle domande europee di cancellazione dei dati viene da persone normali e non da personaggi pubblici. E questo dato ci fa capire che al contrario di quanto sostenuto da Mr. Facebook, i cittadini europei sono molto attenti alla loro privacy.

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La Repubblica: Laura Boldrini presenta la Carta dei diritti di internet: “È unica al mondo”

la-repubblica-it-logoLaura Boldrini presenta la Carta dei diritti di internet: “È unica al mondo”

La presidente della Camera ha sottolineato l’importanza di questo corpus di principi: un testo di spirito costituzionale e di portata internazionale, elaborato da una commissione ad hoc coordinata dal giurista Stefano Rodotà

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 luglio (h.13:00)

“Internet farà sempre più parte del nostro futuro, perciò dobbiamo occuparcene.” Comincia così la presentazione da parte di Laura Boldrini dei lavori della Commissione per la Carta dei diritti di Internet che mette nero su bianco i diritti esigibili dai cittadini nello spazio complesso della rete. “Oggi, esattamente a distanza di un anno presentiamo il lavoro della Commissione e per questo voglio ringraziare tutti i partecipanti ai lavori e in particolare i parlamentari dell’intergruppo sulle nuove tecnologie. Dopo decine di audizioni, 5 mesi di consultazione e 14 mila accessi alla piattaforma online che hanno prodotto 590 opinioni espresse sui contenuti della carta, siamo all’alba di un fatto di grande rilevanza.”
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La Repubblica: Internet, ecco la Carta dei diritti e dei doveri della rete

ibr_oggi_2015-07-28 12:36:47Internet, ecco la Carta dei diritti e dei doveri della rete

Il documento presentato oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati. Al centro dell’iniziativa la grande attenzione all’uso consapevole della rete e al rispetto delle diversità e all’equilibrio di diritti contrapposti

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 28 Luglio 2015 (h. 12:00)

DOPO UN ANNO di lavoro, decine di audizioni e la raccolta online delle opinioni dei cittadini, il percorso di definizione di questa specie di “Costituzione” della rete vede finalmente il suo compimento. Rispetto al testo diffuso nell’ottobre scorso, elaborato dai venti esperti e parlamentari coinvolti, presenta alcune importanti novità, soprattutto rispetto a temi sensibili come il copyright, la cultura, il digital divide e il “potere contrattuale” di chi usa Internet per divertirsi, lavorare, fare impresa, “dialogare” con lo Stato ed esercitare i diritti di cittadinanza nella dimensione immateriale della rete.

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Libri: GIS WATCH 2015 – Sexual rights and the internet

GIS WATCH 2015 – Sexual rights and the internet

Organization: Eurovisioni

This edition of GISWatch presents stories from around the world on how the politics of sex and sexual rights activism takes place online. We want to research how generally accepted sexual identities, as well as marginalised sexualities, are expressed, regulated and moralised on the internet. We also want to show how this relates to the threats of surveillance, censorship and online violence.

The eight thematic reports introduce the theme from different perspectives, including the global policy landscape for sexual rights and the internet, the privatisation of spaces for free expression and engagement, the need to create a feminist internet, how to think about children and their vulnerabilities online, and consent and pornography online.

These thematic reports frame the 57 country reports that follow. The topics of the country reports are diverse, ranging from the challenges and possibilities that the internet offers lesbian, gay, bisexual, transgender and intersex (LBGTI communities, to the active role of religious, cultural and patriarchal establishments in suppressing sexual rights, including same-sex marriage, to the rights of sex workers, violence against women online, and sex education in schools. Each country report includes a list of action steps for future advocacy.

The timing of this publication is critical: many across the globe are denied their sexual rights, some facing direct persecution for their sexuality (in several countries, homosexuality is a crime). While these reports seem to indicate that the internet does help in the expression and defence of sexual rights, they also show that in some contexts this potential is under threat – whether through the active use of the internet by conservative and reactionary groups, or through threats of harassment and violence. The reports suggest that a radical revisiting of policy, legislation and practice is needed in many contexts to ensure that the possibilities of the internet for guaranteeing sexual rights are realised all over the world.

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La Repubblica: Privacy, accesso e diritti della persona. E’ la Carta dei diritti di internet

Carta_diritti_2015-07-25 10:54:52Privacy, accesso e diritti della persona. E’ la Carta dei diritti di internet

La versione definitiva sarà presentata martedì alla Camera. Dovrebbe rafforzare l’accesso inteso come diritto fondamentale, ampliare il concetto di privacy e introdurre un’equilibrata previsione circa i diritti e i doveri di chi produce e diffonde conoscenze in rete

di ARTURO DI CORINTO del 25 Luglio 2015

MARTEDÌ 28 luglio è un giorno speciale per la rete in Italia. Alle 11 sarà ufficialmente approvata la Carta dei diritti di Internet, che subito dopo sarà illustrata nella Sala del Mappamondo della Camera dei Deputati, alla presenza del professore Stefano Rodotà, della presidente Laura Boldrini e dei membri della commissione che l’hanno elaborata. Il testo, su cui si mantiene riserbo, è il risultato delle proposte della commissione e delle integrazioni effettuate nel corso delle audizioni e della consultazione pubblica al testo iniziale diffuso l’anno scorso. E contiene un insieme di principi ispiratori per garantire i diritti di chi Internet la usa ogni giorno e per favorirne sviluppo, efficienza e resilienza (ovvero la capacità di sostenere un trauma senza cedimenti strutturali). Continua a leggere La Repubblica: Privacy, accesso e diritti della persona. E’ la Carta dei diritti di internet

Wired: Il direttore di Federturismo attacca Wired sullo scandalo Promuovitalia

wiredlogoIl direttore di Federturismo attacca Wired sullo scandalo Promuovitalia

Antonio Barreca, direttore generale dell’organo confindustriale, ci taccia di fare giornalismo senza dignità per aver raccontato, per primi, il furto di bilanci e documenti legati alla bancarotta di Promuovitalia

di ARTURO DICORINTO per Wired del 24 Luglio 2015

Con un singolare attacco a Wired ieri il direttore generale di Federturismo, Antonio Barreca, ha dichiarato su Twitter che il nostro giornale ha scritto un “articolo vergognoso”, e che facciamo un “giornalismo senza dignità”. Si riferiva alla cronaca da noi raccontata del furto di sette computer su 110 all’interno degli uffici di Promuovitalia, da un paio d’anni agli onori delle cronache per la cattiva gestione che ha portato due settimane fa alla sua bancarotta. In quei sette computer della società vigilata dal Mibact c’erano bilanci, fatture, protocolli, verbali e timesheet dei progetti il cui mancato adempimento ha progressivamente mandato in rosso la gestione della società e messo in mezzo a una strada 1000 tirocinanti, centinaia di lavoratori e causato più di un imbarazzo a Mise e Mibact. Continua a leggere Wired: Il direttore di Federturismo attacca Wired sullo scandalo Promuovitalia

Wired: Promuovitalia, un furto su commissione per nascondere i bilanci?

wiredlogoPromuovitalia, un furto su commissione per nascondere i bilanci?

Nella sede dell’agenzia controllata dal Ministero del Turismo oggi in bancarotta, sono stati rubati i computer di sette tra i responsabili di bilanci e audit. A 100 metri da Palazzo Chigi, in una delle zone più sorvegliate di Roma e senza effrazione

di Arturo Di Corinto per Wired del 17 luglio 2015

Domenica notte hanno rubato sette computer nella sede di Promuovitalia spa, società del Ministero della cultura e del turismo da poco fallita, con un buco di 17 milioni di euro e la guardia di finanza e i creditori fuori della porta.

Un fatto banale forse, visto che d’estate i furti negli appartamenti e negli uffici si moltiplicano. Ma non lo è per due motivi.
Il primo è che Promuovitalia ha sede in via San Claudio, esattamente a 100 metri dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Parlamento, uno dei luoghi più vigilati di Roma.
Il secondo è che sembra che i ladri siano arrivati con la piantina dell’edificio in mano, visto che hanno operato su due piani diversi e trafugato sette computer da sei diverse stanze. Sette computer rubati su 110 presenti in sede: 60 pc su altrettante scrivanie e altri cinquanta in magazzino al secondo piano.

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Che Futuro!: Così governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

chefuturo_logoCosì governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

di Arturo Di Corinto per Che Futuro! del 10 luglio 2015

La privacy di Twitter e Facebook è insostenibile. Lo ha detto il premier inglese David Cameron che ha minacciato di bloccare le aziende che non collaborano fattivamente coi servizi segreti. In Francia è appena passata una legge liberticida sulla privacy, in Spagna uguale, negli Usa ne sono passate quattro solo quest’anno e il Canada prova a fare lo stesso tra le proteste. In Italia il Jobs Act, stravolgendo lo statuto dei lavoratori, prevede il controllo a distanza degli strumenti digitali aziendali in possesso del lavoratore, dei badge e dei luoghi di lavoro senza concordarne modalità e limiti coi sindacati come avveniva prima.

Perché tutto questo interesse per la gestione della nostra privacy? In fondo è una “cosa privata”, o no? Il motivo è presto detto: l’altra faccia della privacy è la sorveglianza. La sorveglianza è l’assenza di privacy. Chiaro, no?

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La Repubblica: Diffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

la-repubblica-it-logoDiffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

Approvato a Montecitorio il testo finale della legge che modifica le norme sulla diffamazione, a mezzo stampa, radio e tv, libri e Internet. Ora passa al Senato. Ecco cosa cambia

di ARTURO DI CORINTO del 23 Giugno 2015

NIENTE CARCERE ma multe salate fino a 50 mila euro per il giornalista colpevole di aver diffamato. Il testo finale della legge che modifica le norme sulla diffamazione, a mezzo stampa, radio e tv, libri e Internet, arriva al voto nell’aula di Montecitorio con una serie di aggiustamenti che mettono solo in parte d’accordo il governo e le associazioni dei giornalisti. Rimane quell’obbligo di rettifica “gratuitamente e senza commento, senza risposta e senza titolo”, entro 48 ore per le testate online e per libri e riviste entro 15 giorni dalla richiesta, che ha fatto innervosire sia Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, che Raffaele Lorusso neoeletto presidente del sindacato FNSI. Quest’ultimo aveva anche contestato l’assegnazione dei processi per diffamazione contro i siti internet al giudice della città del querelante: “Costringere una piccola testata a difendersi in cento tribunali diversi diventa una forma indiretta di intimidazione”. Continua a leggere La Repubblica: Diffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

Wired: Caro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

wiredlogoCaro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

Nella lettera al Premier, ottenuta in esclusiva da Wired, il direttore dimissionario dell’Ente nazionale per il turismo si toglie parecchi sassolini dalle scarpe e punta il dito contro il Ministro Franceschini e le resistenze interne al Mibac che affossano l’industria italiana del turismo

di Arturo Di Corinto per Wired del 17 Giugno 2015

Caro Presidente, mi permetto di essere diretto e franco: appena può affronti direttamente Lei il tema Turismo“. Comincia così la lettera indirizzata al premier Renzi da Andrea Babbi, che con la missiva lascia il suo incarico di direttore generale dell’Enit, l’Agenzia italiana per la promozione turistica. Motivo? L’insoddisfazione verso una governance del turismo incerta e frammentata, inaccettabile a ridosso dell’Expo, l’evento mondiale che avrebbe dovuto rilanciare tutto il settore nel Bel Paese. Un settore che vale circa il 12% del PIL nazionale e che impiega oltre due milioni e mezzo di addetti. Continua a leggere Wired: Caro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

Wired: Promuovitalia, quando lo Stato non paga i suoi creditori

wiredlogoPromuovitalia, quando lo Stato non paga i suoi creditori

A 40 giorni dall’inizio dell’Expo, Promuovitalia, la società veicolo controllata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è alla bancarotta. Per non pagare i suoi creditori ha richiesto un “concordato preventivo” e se la manovra avrà successo il Ministero non dovrà sborsare nulla

di Arturo Di Corinto per Wired del 8 Giugno 2015

È sotto sfratto e tra due giorni gli tagliano la luce per morosità. Dovrà risarcire centinaia di migliaia di euro agli ex dipendenti e fronteggiare la folla imbufalita dei creditori. O almeno dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo visto che Promuovitalia, società veicolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), è alla bancarotta. Bancarotta ormai conclamata da uno scarno comunicato aziendale che avverte i creditori di aver richiesto un concordato preventivo in forza del quale “i creditori per titolo o causa anteriore al 20 maggio 2015 non possono iniziare o proseguire azioni cautelari sul patrimonio del debitore, sotto la pena della nullità delle medesime” e, cigliegina sulla torta, chiede a chi vanta crediti di rifare e reinviare i conteggi relativi ai crediti attesi “entro e non oltre il 10 giugno.” Con una coda comica: negli stessi giorni sul sito di Promuovitalia campeggiava l’avviso di “telefonare per ogni esigenza” visto che in epoca di fatturazione digitale, i servizi di posta elettronica erano guasti.

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Il Fatto Quotidiano: Promuovitalia, breve storia di un fallimento

fatto_quotidiano_logo Promuovitalia, breve storia di un fallimento

Lavori e affitti non pagati, spese discutibili, un buco da 17 milioni, le inchieste: una SPA pubblica distrutta in un anno.

 

di Arturo Di Corinto per Il Fatto Quotidiano del 10 maggio 2015

Tredici consulenze legali allo stesso studio di avvocati in poco meno di due mesi, per una cifra sempre uguale di 4.049 euro l’una. Una gara da 70 mila euro per l’archiviazione digitale dei documenti e una di pari importo per le buste paga nel 2015. Un bilancio passivo di 17 mlioni di euro per il 2013. Un dirigente sotto inchiesta per truffa aggravata. Decine di contenziosi legali con i lavoratori. Dieci interrogazioni parlamentari. 59 dipendenti senza stipendio da quattro mesi. Centinaia di disoccupati in formazione mai retribuiti. Una società sotto sfratto che non paga neanche le bollette della luce, inseguita dalle indagini della magistratura e sotto la lente d’ingrandimento del Garante della Privacy. Un’azienda di stato che impiegava oltre 300 persone distrutta in poco più di un anno.

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Roma: Un dizionario hacker alla libreria Anomalia

Venerdì 08 maggio, alle ore 19.00, presentazione del libro Un Dizionario hacker di Arturo Di Corinto, con la partecipazione di Corinna Caracciolo del collettivo Ippolita presso la libreria Anomalia, in Via dei Campani, 73, a San Lorenzo, Roma.

dizionario_hacker_ebook_Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. L’autore, con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Perché “privato” è il participio passato di “privare”.

 

Un dizionario hacker
di Arturo Di Corinto

Editore Manni
Collana Sollevazioni

Pagine 212, brossura

€ 14.00

EAN 9788862665162

– See more at: http://dicorinto.it/i-nemici-della-rete/libro-un-dizionario-hacker/#sthash.N1w9QJRO.dpuf

Wired: Expo2015 è iniziato ma l’Agenzia nazionale del turismo non c’è

wiredlogoExpo2015 è iniziato ma l’Agenzia nazionale del turismo non c’è

Expo2015 è partito, ma la gestione del turismo italiano è ancora balcanizzata e a un anno dal decreto di riassetto del settore, governance e promozione del settore sono nel pallone

Di Arturo Di Corinto per Wired del 6 maggio 2015

Dopo un anno di gestazione lo statuto della nuova Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo, potrebbe essere presto validato dalla Corte dei Conti. Scritto dal commissario straordinario Cristiano Radaelli, ingegnere nucleare presidente di Anitec, era arrivato già a novembre sul rotondo tavolo del Consiglio dei Ministri ma è stato firmato solo da un mese. A ritardare la riforma dell’Ente che dai tempi di Mussolini si occupa della promozione turistica del Bel Paese sono state le incertezze del governo e il mancato accordo politico su chi dovrà gestire tutta la partita del turismo nazionale.

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La Repubblica: Antonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

la-repubblica-it-logoAntonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

L’annuncio dato da Renzi al Consiglio dei Ministri. Chief information officer della Regione Lombardia, era il candidato voluto dal ministro Marianna Madia  che dice: “Questa nomina vuole dare un messaggio di continuità rispetto al lavoro svolto dalla Poggiani”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Aprile 2015

Antonio Samaritani, Direttore Sistemi Informativi e ICT della Regione Lombardia ha continuato fino all’ultimo a raccontare i progetti su cui stava lavorando con Lombardia Informatica: data center, disaster recovery, open data, cloud, Expo, ma da domani di tutto questo dovrà occuparsene a livello nazionale, nella cornice dell’Agenda digitale, visto che è lui il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). La decisione è stata comunicata da Matteo Renzi al Consiglio dei Ministri.
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Roma: Osservatorio Generazione Proteo. Presentazione del 3° Rapporto di ricerca sull’universo giovanile “Corsa ad ostacoli”

proteoLa presentazione del 3° Rapporto di ricerca nazionale “Corsa ad ostacoli” si terrà il 27 aprile 2015, alle ore 10.30, presso l’Auditorium della Link Campus University.

Anche quest’anno l’Osservatorio Generazione Proteo ha   realizzato una ricerca nazionale sull’universo giovanile intervistando circa 10.000 studenti degli Istituti secondari di secondo grado di età compresa tra i 17 e i 20 anni delle principali regioni italiane, le cui risposte contribuiranno a fornire uno spaccato realistico dell’universo giovanile italiano, nonché delle differenze territoriali tra Nord, Sud, Centro e Isole.

Proteo Invito

I risultati della ricerca vengono presentati alle scuole, alla stampa e all’opinione pubblica nel corso di un convegno al quale intervengono gli Istituti, i docenti e gli studenti che hanno partecipato alla rilevazione e che riceve massima attenzione da parte dei mezzi di comunicazione, sempre molto interessati alle tematiche e ai risultati diffusi dall’Osservatorio.

Gli Istituti coinvolti nel progetto Generazione Proteo hanno altresì formalizzato un Accordo di Rete con l’Università Link Campus University con l’obiettivo di studiare i comportamenti, il linguaggio, le attitudini dei giovani e sviluppare progetti formativi ed educativi congiunti.

Wired: Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

wiredlogo Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

Il dipartimento del Tesoro Usa cede a Icann la gestione degli indirizzi del web. Il suo presidente Fadi Chehade spiega come gestirà la rete nei prossimi anni

di Arturo Di Corinto per Wired del 20 Aprile 2015

I dispositivi connessi a Internet nel 2020 saranno 50 miliardi, forse di più. L’internet delle cose è la nuova frontiera del business e nel 2019 varrà 1,7 trilioni di dollari. Solo in Europa le professioni legate a Internet offriranno 150 mila posti di lavoro nei prossimi due anni. I social network sono la spina dorsale delle relazioni digitali.

Nel dibattito sull’evoluzione digitale delle nostre società troppo spesso dimentichiamo che quei servizi e quelle funzioni a cui affidiamo il nostro futuro dipendono dal funzionamento di Internet come infrastruttura globale. E mentre dimentichiamo che la sua evoluzione e stabilità sono i prerequisiti di quelle attività, ci scordiamo pure che la rete è un bene scarso, che non arriva ovunque e che non funziona da sola. La diamo per scontata. Ma la rete funziona perchè c’è chi la fa funzionare ogni giorno. L’Icann, l’autorità che assegna i nomi a dominio è l’attore principale del suo funzionamento, garantendo l’unicità delle risorse informatiche sui server distribuiti nelle reti di tutto il mondo. Internet infatti non è una semplice rete, ma una rete delle reti che le connette tutte a partire da regole condivise. Continua a leggere Wired: Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

Wired: Perché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

wiredlogoPerché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

Nel silenzio quasi totale si è chiusa la consultazione online voluta da Laura Boldrini per chiarire la posizione italiana sulla rete. Ecco perché è fondamentale portarla avanti

di Arturo Di Corinto per Wired del 3 Aprile 2015

Nella quasi totale indifferenza della politica si è da poco conclusa la consultazione online per una Carta dei diritti di internet e si sono chiuse le audizioni parlamentari dei soggetti invitati a commentarla.

L’iniziativa, voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, ha come obiettivo indicare al Parlamento e al governo la strada da seguire per definire una posizione italiana nel dibattito mondiale che riguarda la governance di Internet relativamente ai temi della privacy, della sicurezza, dei diritti esercitati in rete e attraverso la rete. E proprio perchè tratta di governance, cioè di gestione condivisa e partecipata, e non di governo imposto dall’alto, la presidente Boldrini ha cercato di coinvolgere tutti gli stakeholder, cioè i portatori di interesse: enti, istituzioni, imprese, associazioni e cittadini. Continua a leggere Wired: Perché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

La Repubblica: Attacco informatico di Anonymous pro-Palestina contro Israele. Ma l’obiettivo fallisce

la-repubblica-it-logoAttacco informatico di Anonymous pro-Palestina contro Israele. Ma l’obiettivo fallisce

A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti palestinesi hanno condotto una massiccia azione denominata “Olocausto elettronico” contro siti web e account privati israeliani poi pubblicati su Internet. Ma c’è stato solo un temporaneo blocco dei sistemi. E la maggioranza degli hacker del gruppo si è dissociata dall’iniziativa proprio per il nome dato all’assalto

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 8 aprile 2015

L’AVEVANO promesso e l’hanno fatto. A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti pro Palestina hanno condotto un massiccio attacco informatico contro siti web e account privati israeliani successivamente pubblicati su Internet. A rivendicare l’attacco è stato un gruppo composito sotto la maschera di Anonymous. E tuttavia la maggior parte degli attacchi ha causato solo il temporaneo malfunzionamento di siti web istituzionali e il temuto “Olocausto elettronico” non c’è stato. Ma era così che AnonGhost e altri avevano annunciato l’operazione che ormai da diversi anni si ripete contro Israele per denunciarne la politica nei confronti dei palestinesi e in particolare degli abitanti di Gaza: “Siamo tornati per punirvi di nuovo, per i vostri crimini nei territori palestinesi come facciamo ogni anno il 7 aprile. E come abbiamo fatto molte volte, bloccheremo i vostri server,  siti governativi e militari, di banche e istituzioni pubbliche, vi cancelleremo dal cyberspazio”.

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La Repubblica: Agenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

la-repubblica-it-logoAgenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

La direttrice dell’Agid ha consegnato le sue dimissioni nelle mani della ministra Madia. In politica con la Moretti nella corsa a governatrice del Veneto.

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Marzo 2015

Alessandra Poggiani, poco dopo le 21, ha ufficializzato con una lettera al ministro Madia le sue dimissioni. E alla notizia dell’annuncio delle dimissioni della direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale si aggiunge quella che né Matteo Renzi né Marianna Madia hanno commentato la scelta. Solitamente prodighi di annunci e commenti via Twitter questa volta ministro e premier sono rimasti in silenzio. Il motivo potrebbe essere l’imbarazzo determinato dalla sua decisione? Oppure la consapevolezza che si apre di nuovo un periodo incerto per l’agenzia che ha il compito di digitalizzare l’Italia? Né l’uno né l’altro secondo Alessandra Poggiani, che a Repubblica.it in mattinata aveva annunciato: “Consegnerò stasera le mie dimissioni nelle mani della Ministra Marianna Madia. Il mio non è stato un colpo di testa, la decisione l’ho maturata un mese fa quando mi hanno chiesto di impegnarmi al fianco di Alessandra Moretti nella sua corsa a governatrice del Veneto. A quel punto ne ho parlato subito con la ministra e lei ha capito. Le sono molto grata per questo”. Ora resta al lavoro fino al nuovo bando per chi le succederà già uscito.
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