Arturo Di Corinto
per la rivista Fondazione
Dicembre 2005
Che la rivoluzione digitale abbia cambiato il modo in cui la gente pensa, lavora, guadagna o si diverte è ormai una consapevolezza comune. La digitalizzazione delle reti e dei contenuti ha creato nuove industrie, aperto nuovi mercati, favorito un nuovo rapporto fra governanti e governati e determinato nuove modalità di organizzazione sociale e divisione del lavoro. Cambiamenti che vanno oggi sotto il nome di Società dell’Informazione, termine passepartout usato per indicare il ruolo sempre più rilevante che l’informazione e la comunicazione assumono negli scenari sociali, economici e politici globali. Tuttavia, queste trasformazioni che hanno mutato radicalmente il mondo della ricerca, dell’istruzione, del commercio, dei media, dell’industria culturale e dell’intrattenimento, non hanno creato solo nuove ricchezze, ma anche grandi povertà, contribuendo a ridisegnare gli equilibri geopolitici mondiali. Per questo, a fronte di tali macrospici cambiamenti le Nazioni Unite hanno deciso di convocare un Summit mondiale sulla società dell’informazione (WSIS) – http://www.itu.int/wsis – in modo da promuoverne “una visione condivisa e inclusiva” affrontando i due temi più importanti dell’era informazionale: la governance di Internet e il digital divide. Cioè da un lato la gestione di quegli aspetti della rete che necessitano di una visione globale, come la protezione della privacy, la “proprietà intellettuale”, lo spamming, il crimine informatico, la sicurezza e la stabilità della rete; dall’altro la disparità di accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che scava il divario fra gli inforicchi e gli infopoveri del villaggio globale. Continua a leggere World summit on information Society: un “Summit di soluzioni?”
FERMIAMO IL WTO LA CULTURA NON E’ MERCE
ARCI, ISDR-Il secolo della rete, Provincia di Roma-Assessorato alle Politiche culturali della comunicazione e dei sistemi informativi, invitano all’incontro:
FERMIAMO IL WTO LA CULTURA NON E’ MERCE
DA TUNISI AD HONG KONG:
I DIRITTI CULTURALI NEI NEGOZIATI INTERNAZIONALI
Roma, mercoledì 14 dicembre 2005, ore 15.00 – 18.00
Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio
partecipano: Raffaella Bolini, Fiorello Cortiana, Titti De Simone, Arturo Di Corinto, Vittoria Franco, Giovanna Grignaffini, Citto Maselli, Anna Pizzo, Vincenzo Vita
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Giornalismo d’inchiesta: “La mafia è bianca”
Lunedi’ 5 dicembre a partire dalle ore 20 si terrà presso il Centro Congressi dell’Università di Roma “La Sapienza”, in via Salaria 113, un incontro dibattito sul tema del giornalismo d’inchiesta.
Il programma prevede la presentazione e la proiezione del film inchiesta “”La mafia è bianca” di Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini (giornalisti, già inviati di Sciuscià).
locandina
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Che tempi…!
Giovedì primo dicembre, alle ore 18 in aula Wolf, Francesco Melchionda, studente della Facoltà di Scienze Politiche, presenterà il libro “Che tempi…!”.
Interverranno:
Arturo di Corinto, giornalista, docente di Comunicazione mediata dal computer
Giancarlo Bosetti, direttore di Reset
Paolo Franchi, editorialista del Corriere della Sera
Roberto Napoletano, condirettore del Messaggero
FALLUJAH, la Strage Nascosta
Mercoledì, 30 novembre 2005 ore 18,15
presso il Linux Club di Via Libetta 15c, Roma
Presentazione e proiezione del filmato inchiesta
FALLUJAH, la Strage Nascosta
Fallujah, the Hidden Massacre
–
A seguire incontro dibattito su: Informazione, Giustizia e Guerra – War, Media, Justice.
Come difendere il Giornalismo di Inchiesta, la Ricerca della Verità e della Giustizia contro la Propaganda, l’Occultamento delle Notizie, gli Insabbiamenti
Saranno presenti gli autori della Video-inchiesta:
Sigfrido Ranucci, Giornalista Rai,
Maurizio Torrealta, Giornalista Rai,
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I ”Pontos de cultura” a Roma
Accesso di terza generazione: dalla riduzione della frattura digitale alle politiche culturali, l’esperienza brasiliana dei “pontos de cultura”
Incontro con la delegazione Brasiliana del Ministero della Cultura al WSIS
23 novembre alle ore 17
presso la facoltà di Scienze della Comunicazione
dell’università degli studi di Roma “La sapienza”
in Via Salaria n. 113
Aula Mauro Wolf
Intervengono: Claudio Prado, Vincenzo Vita, Mario Morcellini, Mariella Gramaglia ed altri.
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Diritti umani violati, cala il sipario sul Wsis
Chiude tra le polemiche il summit della società dell’informazione organizzato dall’Onu a Tunisi. Dura la protesta della società civile per le aggressioni verso delegati e giornalisti, per l’oscuramento di siti web e le continue censure
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
il manifesto – 19 Novembre 2005
«Ci sono alcuni stati che vogliono mantenere i loro cittadini in uno stato di ignoranza in modo da dominarli meglio. Ci sono dei paesi che non hanno interesse ad aiutare gli altri a superare il digital divide perché vogliono rimanere padroni della società dell’informazione». A parlare così è Shirin Ebadi, iraniana, premio Nobel per la pace 2003, nella conferenza stampa finale su sviluppo e diritti umani.
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Se il pianeta è interconnesso
Al vertice si discute del divario digitale, le tecnologie possono colmare il gap?
Accesso negato. Meno di un miliardo di persone usa Internet: il numero di utenti della Rete dei paesi del G8 è pari a quello del resto del mondo
A. D. C. – TUNISI
il manifesto – 19 Novembre 2005
Un diplomatico nepalese ha detto: «l’email non sostituisce le vaccinazioni e i satelliti non portano l’acqua pulita». Messa così la questione in assoluto più dibattuta al summit – dopo l’Icann – cioè quella del divario digitale e dei modi per superarlo, potrebbe dirsi chiusa. O, almeno, per i paesi più poveri rappresentati al summit, sembrare secondaria.
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Uno scontro virtuale
Parla Stefano Trumpy, delegato italiano all’Icann
A. D. C. – TUNISI
il manifesto – 19/11/2005
Dopo il braccio di ferro sulle competenze dell’Icann e del ruolo del dipartimento del commercio Usa nella sua supervisione, è ginto il momento di andare oltre le polemiche e capirne qualcosa di più. Per farlo abbiamo cercato un esperto, anziché affidarci ai comunicati stampa dei contendenti e alle voci di corridoio, come risulta dal dibattito che ha monopolizzato questa fase del Wsis soprattutto dopo la decisione di creare un Internet Governance Forum che dovrà discutere dall’anno prossimo quali regole del funzionamento di Internet e della gestione dei domini sono da riconsiderare.
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Un summit per ricchi
«Le decisioni sul free software sono state prese altrove». Incontro con Richard Stallman
Vertice blindato Troppa polizia, troppi controlli «e questo badge con il codice a barre elettronico. È una tecnologia invasiva e irrispettosa della privacy»
Il software libero stabilisce un principio di cooperazione perché insegna alle persone a mettersi insieme e fare delle cose uniti da uno spirito di solidarietà
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
18/11/2005 Il Manifesto
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Tecnologia non vuol dire conoscenza
Clima teso al Wsis Al summit dell’Onu si discute di digital divide mentre fuori va in scena il controsummit in opposizione a Ben Alì
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
16/11/2005 Il Manifesto
Dentro il tendone del Wsis c’e’ aria di festa, fuori un po’ meno. Come in ogni summit internazionale c’e’ tutto un popolo colorato che sciama fra gli stand e poi si siede a discutere per cercare soluzioni a problemi comuni. L’organizzazione e’ perfetta, la gentilezza dei tunisini proverbiale, il cibo ottimo.
Le parole d’ordine nei locali del summit sono condivisione, inclusione, partecipazione, anche se a scriverle in caratteri cubitali sono proprio quelle aziende che dall’esclusione dei benefici della societa’ dell’informazione e dalla scarsita’ indotta dei beni che produce hanno finora ricavato i profitti maggiori.
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Confermato lo strapotere Usa Un forum internazionale discuterà sul futuro dell’Icann
Arturo Di Corinto – TUNISI
16/11/2005 Il Manifesto
Il summit di Tunisi doveva essere il summit delle soluzioni. L’aveva ribattezzato cosi’ Yoshio Itzumi – segretario generale dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, coorganizzatore e presidente del WSIS – ma allo stato delle cose e’ rimasto solo un auspicio.
Gia’ nella conferenza stampa d’apertura Itzumi aveva detto che si erano fatti molti progressi sul tema del digital divide ma che non c’era accordo sulla vexata quaestio della Internet governance. Nell’assemblea plenaria e’ stato lo stesso Kofi Annan a ribadirlo.
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Interviste su Tunisi
Censure e botte aprono il vertice sul libero web
Tunisi, al via il summit Onu sulla società dell’informazione. In discussione il governo di Internet. Tafferugli nel centro città, aggredita troupe di Tv5. Amnesty contesta il paese ospitante
ARTURO DI CORINTO – TUNISI
16/11/2005 – Il Manifesto
Oggi apre a Tunisi il World summit on information society (Wsis), evento di tre giorni voluto dalle Nazioni Unite per promuovere lo sviluppo di una società dell’informazione più giusta e inclusiva. La necessità di un obiettivo siffatto è sotto gli occhi di tutti. A 35 anni dalla nascita di Internet e a 15 anni dalla nascita del world wide web in un laboratorio di Ginevra, niente è stato più lo stesso.
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il terzo paradiso
Tunisi – Palazzo Dar Bach Hamba Dar Bach Hamba, 9 Rue Bach Hamba
15 – 18 novembre 2005
il terzo paradiso
mostra, laboratori, incontri ed eventi
a cura di Achille Bonito Oliva e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
con il Patrocinio del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie dell’Italia e del Ministero della Cultura del Brasile
in collaborazione con:
Hipatia – Associazione per la promozione delle conoscenze libere / Fondazione Orestiadi / RAM – Radio Arte Mobile / Love Difference – Artistic Movement for an InterMediterranean Politics / Programa Cultura Viva del Ministero della Cultura del Brasile
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“L’Open Source nel processo di innovazione delle piccole e medie imprese”
Convegno SALPA – 8/9 novembre 2005
Green Park Resort – Tirrenia (Pisa)
La Provincia di Pisa organizza dall’8 al 9 novembre 2005 la terza edizione del Convegno nazionale SALPA (Sapere Aperto e Libero nella Pubblica Amministrazione)
Il mio intervento
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Quali politiche, impegni economici e programmi a favore dell’Open Source?
Roma – Venerdì 28 ottobre – ore 18:45
LINUX-CLUB presenta il convegno:
Quali politiche, impegni economici e programmi a favore dell’Open Source?
partecipano:
– Luigi Nieri, Assessore Regione Lazio
– Mario Michelangeli, Assessore Regione Lazio
– Vincenzo Vita, Assessore Provincia di Roma
– Enzo Foschi, Consigliere Regione Lazio
– Massimiliano Smeriglio, Presidente Municipio Roma XI
– Alessandro Musumeci, Dir. Sistemi Informativi MIUR
– Francesco Loriga, Resp. Inn. Tecnologica Ass. Semplificazione e Comunicazione Comune di Roma
– Sergio Belluci, Responsabile Comunicazione PRC
– Gianluca Peciola, Assessore Politiche interculturali Municipio Roma XI
– Paolo Bravi, Commercio Equo e Solidale (Comes)
– Roberto Dati, Turismo Responsabile
– Roberto Galoppini, Consorzio CIRS
– Claudio Bantaloukas, Lug Roma
– Francesco Tupone, Linux Club Italia
modera
Arturo di Corinto, Docente universitario e Giornalista
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Potere all’anonimato
“In difesa della privacy. Parla Marco Calamari di Freenet”
Arturo Di Corinto
Il Manifesto – 22/10/2005
Marco Calamari, classe 1955, ingegnere, membro del FLUG, del Progetto
Freenet e fondatore del Progetto Winston Smith dice sempre che 1976 si è comprato, invece della macchina, uno dei primi pc arrivati in Italia, e da allora non si è più ripreso. Ha lavorato in grandi società del settore ICT sia come consulente che come formatore. Le sue aree di intervento sono la sicurezza informatica, privacy in rete, crittografia e firma digitale. Collabora regolarmente con diverse testate ed è uno degli organizzatori del convegno e-privacy e del Big Brother Award. L’abbiamo sentito a proposito di Freenet
Marco Calamari, spiegaci cos’è Freenet.
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Internet prova tecnica di controllo
Arturo Di Corinto
22/10/2005 – Il Manifesto
Che Yahoo! sia stata corresponsabile dell’arresto e della condanna a 10 anni di carcere di un giornalista cinese reo di aver spedito una email sgradita al suo governo, è cosa nota. I giornali progressisti gli hanno dedicato un paio di articoli di fondo, a Roma i Verdi hanno protestato davanti all’ambasciata cinese e in rete è addirittura stata partorita una proposta di boicottaggio nei confronti di Yahoo!.
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Il valore politico del software libero
Intervista:
ICT: il valore politico
http://www.telepa.it/visualizzavideo.jsp?id_video=5686&id_canale=3
Rai Utile del 20 ottobre 2005: trasmissione ore 8.00 a.m.; repliche del tg alle ore 12.00; 16.00; 24.00.
(digitale terrestre; sat Sky 873)
Radio Kalima: una coproduzione Amisnet-ISDR
Kalima vuol dire ‘parola’ in arabo. Radio Kalima e’ un ciclo di 12 puntate radio su diritti di informazione e diritti di comunicazione. In questa prima puntata esploriamo le tematiche generali con diversi ospiti.
FIRMA LA PETIZIONE PER LA LIBERAZIONE DEGLI ‘INTERNAUTI DI ZARZIS’
http://www.ilsecolodellarete.it/zarzis
Acolta la puntata registrata
http://audio.amisnet.org/radiokalima01.mp3
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Forum on line: l’incerto futuro dell’e-Democracy
Intervista
Forum on line: l’incerto futuro dell’e-Democracy
Ne parliamo con: Arturo di Corinto – direttore Il Secolo Della Rete
http://www.forumpa.it/archivio/2000/2900/2930/2938/dicorinto-vicine.html
Forum PA:
Quali sono le logiche e le ragioni che spingono una PA verso l’implementazione di questi strumenti e la creazione di comunità o gruppi di opinioni? E viceversa, quali ragioni e logiche per il cittadino che li utilizza?
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PRODUZIONE E POLITICA AL TEMPO DELLA RETE
ISDR presenta:
PRODUZIONE E POLITICA AL TEMPO DELLA RETE
Un ciclo di seminari per parlare di partecipazione, politica e democrazia nella
societa’ della conoscenza.
Ogni giovedi’ alle 17:30 presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso – via
della dogana vecchia 5, Roma.
Programma:
– giovedi’ 29 settembre: Altruismo, dono cooperazione (Franco Carlini)
– giovedi’ 06 ottobre: La postdemocrazia di Internet (Carlo Formenti)
– giovedi’ 13 ottobre: Riposo
– giovedi’ 20 ottobre: Tunisi Mon Amour: verso il Wsis (Fiorello Cortiana);
Una costituzione per Internet (Stefano Rodota’)
– giovedi’ 27 ottobre: Reti virtuali e partecipazione (Anna Carola
Freschi); Reti e movimenti (Benedetto Vecchi)
Scarica, stampa, diffondi la locandina
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Linux alla Festa di Liberazione
Il 20 settembre 2005 alle ore 18:00,
nel corso della festa di Liberazione – www.liberafesta.it
nello SPAZIO GC*QUEER
il *Lab Linux* a cura del BugsLab Roma – http://strike-spa.net/bugs.html
A seguire presentazione del libro “Open non è Free”
coordina:
Sergio Boccadutri (esecutivo nazionale GC) – www.giovanicomunisti.it
intervengono:
Ippolita (autori del libro) – www.ippolita.net;
Collettivo Laser – www.e-laser.org;
Arturo Di Corinto (giornalista) – www.ilsecolodellarete.it;
in collaborazione con la Libreria Alegre – Interno 4.
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Libertà di cultura, libertà di ricerca: ISDR e LASER si presentano alla Sapienza
Al Centro Congressi dell’Università “La Sapienza” di Roma
in via Salaria 113 (vicino alla Staz. Termini)
il Lunedì 19 settembre alle ore 19:30
si svolge la
Presentazione della rivista ISDR – Il Secolo della Rete e del libro “Il sapere liberato”
Partecipano:
– Mario Morcellini (preside Scienze della Comunicazione)
– Stefano Rodotà (già Garante Privacy, docente, La Sapienza)
– Andrea Ranieri (Responsabile scuola e formazione dei Democratici di Sinistra)
– Arturo Di Corinto (direttore ISDR)
– Mauro Capocci (Laser – Laboratorio Autonomo Scienza Epistemologia Ricerca)
Coordina:
Benedetto Vecchi (caporedattore sezione cultura Il Manifesto)
info@ilsecolodellarete.it – 06 7017329
Scarica la locandina
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Proprietà intellettuale o patrimonio intellettuale?
Pubblicato il numero zero della rivista ISDR – Il secolo della rete
Scarica tutta la rivista in .pdf
Dalla quarta di copertina…
“Al ritorno dal suo viaggio in America Alexis De Toqueville ebbe a dire che lo scontro del futuro sarebbe stato sulla proprietà delle idee. A secoli di distanza il progetto editoriale, di cui questa rivista è il primo solido oggetto, è un tributo a quelle parole profetiche. Le idee, siano esse incarnate in moderni metodi di produzione o nei processi informatici, trasformate in un oggetto gradevole o svincolate da un supporto tangibile, sono diventate il bene più prezioso per la società che diciamo della conoscenza ma anche l’oggetto di un conflitto aspro e problematico…”
Presentazione: Uno Strano Secolo
Già ci pare di sentire i commenti: una rivista che parla di digitale, reti e tecnologie, fatta di carta? Già. Fare una rivista cartacea all’ombra della crisi perenne dell’editoria può sembrare folle, e forse lo sarebbe veramente se non pensassimo di riproporla, svilupparla, estenderla su web. Però la facciamo di carta perché crediamo che una rivista in forma-di-libro rimanga un oggetto utile e aff ascinante, “pesante” e “concreto” non solo per chi è stato educato alla forma-libro della cultura. Di qui la scelta di un oggetto che affianchi la volatilità del digitale, qualcosa da collezionare e sapere dove trovare nello scaff ale della libreria. Oppure se volete, qualcosa che si possa portare in spiaggia senza proteggerlo dalla sabbia e perché ci basterà il lume di una candela per leggerla in viaggio. Forse è vero, siamo un po’ romantici, ma ci piace sentire la consistenza delle pagine fra le mani e nel naso l’odore della colla.
E’ ugualmente folle, direte. Ormai queste cose si leggono sul web. E avreste ragione due volte se non pensassimo che in un gioco di rimandi e associazioni essa possa interagire con altri oggetti e strumenti comunicativi che proprio nella rete trovano il loro ambiente naturale. E infatti ci piace l’idea di portarla in rete e viceversa farne il contenitore per quello che in rete si trova già, per fissare quella bellezza volatile fatta di notizie, curiosità e discussioni di cui la Internet è piena.
“Allora questo vuol dire che la troveremo anche in rete”? Certo. Sul sito www.ilsecolodellarete.it. “Vuol dire che si potrà scaricare da Internet e che potrebbe fi nire su un cd”? Certo. “E la posso anche fotocopiare”? Assolutamente sì. I suoi materiali sono tutelati tutti dalle licenze creative commons e questo signifi ca che si può copiare, scambiare, regalare senza essere presi per criminali. Può bastare? No. C’è una cosa importante da dire: per la sua realizzazione non ci siamo affidati né a finanziatori occulti né ad editori affermati e abbiamo scelto di usare le poche risorse dell’associazione per essere editori di noi stessi. Crediamo che questo ci dia una dose di autonomia importante anche se rende la strada tutta in salita. Ma ecco un’altra obiezione: “non bastano le riviste che sono già in libreria?” Forse. Tuttavia abbiamo l’ingenuità di credere che la proposta che facciamo attraverso la rivista possa essere diversa dalle altre, e non solo per le caratteristiche dell’associazione che la pubblica, Il Secolo della Rete, uno strano crogiuolo di professionisti, esperti e attivisti della comunicazione, ma per la sua stessa fattura. Perché vuole avere un taglio teorico ma non specialistico, usare un linguaggio comprensibile ma non semplificato e mescolarlo in un impianto ibrido, dove all’articolo di taglio giornalistico si alterni il testo accademico, lo studio, la ricerca. Magari l’inchiesta.
Dimenticavamo: il contenitore costa dodici euro, il contenuto è gratis!
Revolution OS
Un film documentario in dvd girato nella Silicon Valley racconta la storia dell’Open Source con interviste a tutti i protagonisti.
Accanto al film, un libro spiega il significato di tutte le parole chiave principali.
Revolution OS. Il Libro e il film. Voci dal codice libero.
La prefazione e’ di Arturo Di Corinto
Le recensioni:
L’Unità
Scarica la recensione di Bocconetti
Prefazione al Libro Revolution OS
Il software non e’ un oggetto qualsiasi ma uno strumento che serve a costruire altri oggetti e strumenti. Il software istruisce i computer a scrivere lettere, fare di conto, disegnare, ma serve anche a fare musica, archiviare storie e idee e progettare macchine e ambienti, registrare i mutamenti del clima o avvertirci di un terremoto.
Il software e’ una particolare forma di linguaggio attraverso cui gli umani trattano il sapere e la conoscenza accumulata nei secoli e per questo non e’ un semplice utensile. Il software e’ un artefatto cognitivo e come tale incorpora intelligenza e lavoro, veicola significati e valori, si porta dietro un’idea di chi lo produce e di chi lo usa. Il fatto che il suo utilizzo sia esclusivo, limitato nel tempo e nello spazio, oppure che invece si possa modificare, regalare, scambiare liberamente e al di la’ delle barriere geografiche, fa una bella differenza.
Se il linguaggio, la langue e la parole, e’ il “sistema operativo” della societa’, il software e’ il linguaggio dell’innovazione scientifica e tecnologica nella societa’ dell’informazione. Per questo deve essere libero, cioe’ liberamente utilizzabile per favorire il progresso di tutta la societa’, di ogni societa’, perche’, al contrario, saremmo tutti un po’ meno liberi.
Revolution Open Source II: il film
Di prossima pubblicazione Per Apogeo edizioni il libro e il film Revolution OS II
Libro e film, sono idealmente il seguito di “Revolution OS”, che Apogeo ha pubblicato nel 2003. Quel film era stato realizzato negli Stati Uniti, questo è stato girato in Italia, sotto la direzione di Arturo Di Corinto.
Continua a leggere Revolution Open Source II: il film
La sfida al G8
Don’t hate the media, become the media di Arturo Di Corinto in:
“La sfida al G8” + video “Genova per noi”
Immagini e testimonianze sui tre giorni del G8
Manifestolibri 2001 pp.224 €14,46
Autori
Mario Pianta; Christian Marazzi; Andrea Fumagalli; Marco Bascetta; Antonio Negri; Guido Caldiron; Andrea Colombo; Bendetto Vecchi; Arturo Di Corinto; Lanfranco Caminiti; Guido Caldiron
L’Italia e il “movimento dei movimenti” prima e dopo le giornate di Genova. Background culturale, temi e nuove forme di lotta di un’onda d’urto che non riconosce confini. Genova. Per noi. Per quelli che ci sono stati, per chi avrebbe voluto esserci, per chi non ha idea di quello che è successo, per chi ha contribuito a scrivere con le immagini questo racconto. Genova. Per noi.
Una denuncia dei comportamenti delle forze dell’ordine che, nei giorni del G8, troppo spesso sono state trasformate in forze del sopruso. Genova. Per noi. un ricordo di Carlo Giuliani.
Una serie di testimonianze di un movimento eterogeneo, urgente e necessario, scomposto ma vitale che, in un momento tragico come questo, rimane una delle poche vie di uscita da un vicolo cieco in cui le alternative sembrano essere il terrore e le armi, la guerra e la fine di ogni dialogo e di ogni ragione. Genova. Per noi.
Per chi crede nella necessità di un lungo cammino che rimetta le persone e i loro bisogni al centro della vita e non solo della sopravvivenza. Paolo Pietrangeli A Genova 33 registi cinematografici italiani hanno ricercato la realtà di questo grande e inedito, soggetto politico che i media di tutto il mondo hanno definito Popolo di Seattle.
Un altro mondo è possibile sarà concentrato su questo tema. Tuttavia la tragicità di quanto è accaduto il 20 e 21 luglio ci ha convinto dell’urgenza anche di un altro film capace di denunciare tutte le responsabilità e la gravità di quei giorni. Un gruppo di noi, guidato da Paolo Pietrangeli ha dato vita a Genova. Per noi. Francesco Maselli. Continua a leggere La sfida al G8
Hacktivism. La libertà nella maglie della rete
Un libro di Arturo Di Corinto e Tommaso Tozzi
Manifestolibri, 2002 pp.160 16,50 €
Il libro parla dell’uso di Internet da parte dei movimenti, di attivismo digitale, campagne di informazione, proteste online,… C’e’ anche la storia del movimento hacker italiano, dalle bbs agli hacklabs. Nel libro le istruzioni per le nuove forme di mobilitazione digitale…
- Scarica gratuitamente l’e-book
- Ordina il libro su Internet Bookshop.
Dalla quarta di copertina:
“Hacktivism e’ un’espressione che deriva dall’unione di due parole: Hacking e Activism. L’Hacking e’ un modo creativo, irriverente e giocoso, di accostarsi a quelle straordinarie macchine con cui trattiamo il sapere e l’informazione, i computer, e da sempre indica un modo etico e cooperativo di rapportarsi alla conoscenza in tutte le sue forme.
Activism, indica le forme dell’azione diretta proprie di chi vuole migliorare il mondo senza delegare a nessuno la responsabilita’ del proprio futuro.
Hacktivisti sono gli hacker del software e gli ecologisti col computer, sono artisti e attivisti digitali, ricercatori, accademici e militanti politici, guastatori mediatici e pacifisti telematici. Per gli hacktivisti i computer e le reti sono strumenti di cambiamento
sociale e terreno di conflitto. Hacktivism e’ l’azione diretta sulla rete. Hacktivism e’ il modo in cui gli attivisti del computer costruiscono i mondi dove vogliono vivere. Liberi.” Continua a leggere Hacktivism. La libertà nella maglie della rete