Cybersecurity: Ecco come funziona il (falso) video erotico di Jessica Alba che ti ruba le credenziali di Facebook

cyber_securityEcco come funziona il (falso) video erotico di Jessica Alba che ti ruba le credenziali di Facebook

Un nuovo virus colpisce Safari, Firefox e Chrome ma il browser di Google, Chrome, è quello più a rischio: impalla il computer e si diffonde via social

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 12 dicembre 2016

La timeline dei nostri amici di Facebook si sa, è piena di video e animazioni, alcuni legittimi e divertenti, altri brutti e fastidiosi. E alle volte arrivano via link anche in chat. Si può aprirli oppure no, ma se vi capita in questi giorni, evitate di aprire quelli col nome di Jessica Alba, Paris Hilton, Rihanna, Kim Kardashian, Scarlett Johansson, e altre celebrità: contengono un virus.

Si tratta infatti di una truffa online che invita a cliccare su un link che installa un malware difficile da rimuovere dal proprio computer perché una volta installato, rende impossibile accedere ai siti antivirus più famosi. Continua a leggere Cybersecurity: Ecco come funziona il (falso) video erotico di Jessica Alba che ti ruba le credenziali di Facebook

Cybersecurity: Che cos’è il Dark Web e perché non ci fa paura

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Che cos’è il Dark Web e perché non ci fa paura

Surface web, Deep web e Dark web: tre modalità d’accesso diverse a contenuti online che possono essere sicuri o pericolosi, legali o illegali, morali o immorali

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 7 dicembre 2016

Il web non è solo quello che conosciamo e usiamo ogni giorno. Quando parliamo di web in genere ci riferiamo ai siti web del nostro giornale preferito, dell’università, dei motori di ricerca, ai blog e ai social network. Ma questo è soltanto il surface web, il web di superficie. Il surface web è la punta dell’iceberg di tutti questi servizi che emergendo da Internet, chiamiamo genericamente WEB. Sotto al web di superficie c’è il Deep Web. Continua a leggere Cybersecurity: Che cos’è il Dark Web e perché non ci fa paura

Chefuturo! Gli hacker russi hanno fatto vincere Trump: un’altra fake news?

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Gli hacker russi hanno fatto vincere Trump: un’altra fake news?

Difficile dire cosa sia accaduto con esattezza nelle presidenziali USA, ma una cosa è certa, il voto elettronico può essere manipolato

Arturo Di Corinto per Chefuturo! del 11 dicembre 2016

Barack Obama ha chiesto un rapporto dettagliato e preciso sul ruolo della Russia nello svolgimento delle presidenziali americane. Il capo della Cia, il democratico Mike Brennan, ha sostenuto che hacker russi hanno aiutato Trump a vincere le elezioni. I media di mezzo mondo hanno rilanciato la notizia dando l’impressione di credere a questa eventualità: sarebbe stata la delegittimazione di Hillary Clinton prodotta in rete dalla propaganda russa insieme alla diffusione delle email del comitato democratico in una curiosa joint-venture hacker russi più Wikileaks, a minare la fiducia nel candidato democratico e a farla perdere contro il magnate repubblicano.

Tutte le tappe dell’emailgate della Clinton

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La Repubblica: Cybersicurezza, la comunità Internet vola in Messico su richiesta dell’Onu

la-repubblica-it-logoCybersicurezza, la comunità Internet vola in Messico su richiesta dell’Onu

Dal 6 al 9 dicembre a Guadalajara, per discutere di crescita e sviluppo sostenibili attraverso la rete. Ma l’Italia si presenta a ranghi ridotti

di ARTURO DI CORINTO per la Repubblica del 5 Dicembre 2016

CINQUANTA blocchi di Internet nel 2016, dal Brasile alla Turchia. 100 cause legali internazionali che coinvolgono Facebook, Google, Netflix eccetera. 900 mila router bloccati da un singolo attacco DdoS, in Germania. Migliaia di email sottratte col phishing ai democratici americani, milioni di telefonini compromessi, virus, malware, app infettate e conti digitali svuotati. Miliardi di utenti a rischio spamming, cyberbullismo e stalking online. Blogger arrestati, paesi isolati e cyberweapons puntati su aereoporti, dighe e ospedali. E 50 miliardi di tv, orologi, auto e frigoriferi intelligenti connessi alla rete entro il 2020. E’ proprio per questo che il prossimo forum della comunità Internet mondiale vedrà la sua undicesima edizione celebrarsi a Guadalajara in Messico dal 6 al 9 dicembre. Con un obiettivo: favorire una crescita inclusiva e sostenibile della rete e attraverso la rete, affrontandone i problemi più urgenti. Continua a leggere La Repubblica: Cybersicurezza, la comunità Internet vola in Messico su richiesta dell’Onu

Cybersecurity: Le botnet non sono imbattibili: la polizia ha decapitato Avalanche, usata per attaccare i clienti di banche online

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Le botnet non sono imbattibili: la polizia ha decapitato Avalanche, usata per attaccare i clienti di banche online

In un’operazione di polizia coordinata a livello internazionale sono stati sequestrati 39 server e oltre centomila domini per “dossare” e “spammare” banche online e i loro clienti

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 5 dicembre 2016

Dopo 4 anni di indagini, una delle maggiori botnet conosciute, Avalanche, è stata resa inoffensiva dalla polizia pochi giorni fa.
In un’operazione internazionale sono stati infatti sequestrati 39 server e centinaia di migliaia di domini internet usati per portare attacchi a milioni di utenti di e-banking.

L’iniziativa ha portato anche all’arresto dei leader di quella che la polizia tedesca ritiene un’organizzazione criminale sottraendogli il controllo di 50,000 computer zombie impiegati in attacchi DdoS. Continua a leggere Cybersecurity: Le botnet non sono imbattibili: la polizia ha decapitato Avalanche, usata per attaccare i clienti di banche online

Cybersecurity: Un milione di account gmail compromessi dal virus Gooligan. Qui puoi vedere se c’è anche il tuo

cyber_securityUn milione di account gmail compromessi dal virus Gooligan. Qui puoi vedere se c’è anche il tuo

Gooligan vs Android: un nuovo malware attacca i dispositivi Android, si impossessa delle chiavi di accesso dei servizi di Google e installa app non richieste, a pagamento

Arturo Di Corinto per Cybersecurity 1 dicembre 2016

I ricercatori dell’azienda di sicurezza Check Point hanno scoperto una nuova campagna malware che attacca i dispositivi Android. Secondo la società ogni giorno vengono infettati 13 mila dispositivi, su cui vengono sbloccati i permessi di root e rubati indirizzi e-mail e token di autenticazione in essi custoditi. IL malware ha permesso così di violare circa un milione di account Gmail, Google Photos, Google Docs, Google Play e Google Drive.

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La Repubblica: Attacco hacker a Telekom, così la botnet Mirai colpisce l’Internet delle cose

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Attacco hacker a Telekom, così la botnet Mirai colpisce l’Internet delle cose

Il malware che trasforma apparati informatici come le webcam e i router connessi a internet in computer zombie ha colpito ancora. Presi di mira i router del gestore di telefonia tedesco. Gli esperti: ”Bisogna mettere in condizione gli utenti di aggiornare il software”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Novembre 2016

L’AVEVAMO previsto e purtroppo è successo. Un derivato della botnet Mirai è stato usato per mettere KO le connessioni internet e telefoniche di circa un milione di tedeschi. L’attacco, cominciato nel pomeriggio di domenica è stato reso possibile da una vulnerabilità presente nei router che la Telekom tedesca offre in dotazione ai propri clienti. Ma non sembra trattarsi di un evento isolato. Dopo il primo momento di sconcerto, gli esperti che l’hanno analizzato hanno cominciato a ipotizzare che si tratti dell’ennesimo episodio della ‘guerra fredda’ tra le potenze mondiali che si contendono la supremazia del cyberspazio. E potrebbe essere la risposta russa alla dichiarazione della Nato che ha definito il cyberspazio il quinto dominio sottoposto alla sua protezione militare, dopo la terra, il mare, l’aria e lo spazio extra-atmosferico. Continua a leggere La Repubblica: Attacco hacker a Telekom, così la botnet Mirai colpisce l’Internet delle cose

Cybersecurity: Breve guida al processo della sicurezza digitale in 5 punti essenziali

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Breve guida al processo della sicurezza digitale in 5 punti essenziali

Tu che arma usi per difenderti da spioni, avversari e concorrenti? La logica, il buonsenso o un software?
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 30 novembre 2016

Ogni strumento digitale dovrebbe essere sicuro, ma non è per forza così. Tutti noi ci confrontiamo oggi con uno scenario in cui la sorveglianza è generalizzata. Per molte delle attività che conduciamo con strumenti informatici potremmo voler scegliere degli strumenti sicuri e quindi cercheremo strumenti affidabili da questo punto di vista. Ma come si fa scegliere degli strumenti sicuri?

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Cybersecurity: Cybersecurity e startup: i consigli di Martin Mckeay, l’uomo Akamai che fotografa lo stato di Internet ogni trimestre

Martin McKeay ha cominciato a lavorare nell’information technology 20 anni fa come tecnico di help desk e adesso è Senior Security Advocate per Akamai.

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Intervistato per Startupitalia ci ha confessato di avere fatto praticamente ogni tipo di lavoro da quando ha cominciato: dalla gestione delle reti aziendali all’amministratore di sistema. Interessato alle tematiche di sicurezza quando ha cominciato ad approfondire l’analisi del traffico di rete e i sistemi anti-intrusionedice di aver capito che quella era la strada che voleva seguire. Questa passione lo ha portato a diventare responsabile della sicurezza per una una piccola azienda fino a decidere di diventare Payment Card Industry Qualified Security Assessor, per approdare infine da Akamai. “Nel frattempo ho anche registrato un podcast settimanale sulla sicurezza e gestito un blog, www.mckeay.net

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Cybersecurity: Martin McKeay (Akamai): “The best tools to protect your internet business!

Martin McKeay, thanks for talking to us. You are an expert in information security, could you please tell us more about you, your technical background and your motivations?

I started in IT nearly 20 years ago as a help desk technician, I’m now a Senior Security Advocate and I’ve done nearly every job in between.  In my early career, I managed several small networks as the sole IT person for an entire company, meaning I had to be desktop support, server administrator and network all at the same time. I’d always been interested in security, but when I started digging into PCAPs and IDS alerts, I realized it was the career I wanted to pursue.  This led to a role as a security manager at a small business, which I left to spend time as a Payment Card Industry Qualified Security Assessor, and finally to my current role at Akamai. During much of that time I’ve also recorded a weekly security podcast and maintained a blog (www.mckeay.net)

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Cybersecurity: Black friday, cybermonday e natale: una strategia in 10 punti per non farsi truffare

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Black friday, cybermonday e natale: una strategia in 10 punti per non farsi truffare

Comincia la stagione dei regali. Acquisti e offerte si moltiplicano, offline e online. Ma insieme alle offerte arrivano le truffe, anche per consolle, smartphone, pc, videocamere e oggetti intelligenti

Arturo Di Corinto per Cybersecurity 24 novembre 2016

Natale, è tempo di regali. Si avvicinano le feste, partono gli acquisti e le offerte si moltiplicano, sopratutto online. Ma insieme alle offerte arrivano le truffe. Quest’anno il Black Friday che inaugura la stagione degli acquisti natalizi in America cade il 25 novembre, e anche nel resto del mondo a partire da questa data tutti i maggiori siti di e-commerce fanno sconti strepitosi, anche se non sempre sono veri. Lunedì prossimo, il 28 novembre, cade il Cybermonday, tradizionalmente dedicato all’acquisto di apparati e dispositivi elettronici. Diventati beni beni di largo consumo, sono acquistati e regalati senza sapere come funzionano e che rischi portano. E poi c’è il natale, la stagione degli acquisti a cui black friday e cybermonday fanno da anteprima. Anche qui c’è da fare attenzione: truffe online e offline sono in agguato.

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Cybersecurity: Patriota o traditore: chi è davvero Edward Snowden ce lo racconta Oliver Stone nel suo ultimo film

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Patriota o traditore: chi è davvero Edward Snowden ce lo racconta Oliver Stone nel suo ultimo film

“Non bisogna stare coi governi per essere patriottici”. Il whistleblower del Datagate arriva oggi nelle sale italiane

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 24 novembre 2016

Poetico, dettagliato, poco romanzato. Snowden è il film che il regista tre volte oscar Oliver Stone ha voluto girare per raccontare la storia di Edward Snowden, il soldato americano che dopo aver lavorato per la Cia e la Nsa ha deciso di denunciare la sorveglianza di massa degli Usa nei confronti del mondo.

Un film “psicologico” e patriottico, per niente “americano”, un thriller senza inseguimenti, sparatorie e macchine che volano, Snowden è un film per prendere coscienza che la guerra oggi si combatte nel cyberspazio, e che per vincerla le grandi potenze sono disposte a tutto: come avviare un gigantesco progetto di raccolta dei dati di ogni individuo al telefono o alla tastiera di un computer, il famigerato PRISM.

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La Repubblica: Dieci cose da fare per evitare che la tua casa intelligente obbedisca agli hacker

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Dieci cose da fare per evitare che la tua casa intelligente obbedisca agli hacker
Il 21 ottobre 2016 un attacco DdoS ha preso di mira un DNS provider, Dyn, sconvolgendo il traffico Internet e rendendo inutilizzabili per ore i servizi di Amazon, Netflix, Twitter e New York Times. L’attacco è stato portato da una rete di computer zombie, una botnet, infettati dal virus Mirai. La botnet ha usato circa 100 mila webcam della cinese Ziangxaomai che ne ha fatto collassare i server. Lo stesso tipo di botnet, la Botnet #14, sta prendendo di mira un paese africano di nome Liberia. Portebbe succedere anche in Europa.

a cura di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 21 Novembre 2016

Nella guerra fredda cbernetica di questi mesi mesi i criminali infatti stanno testando la capacità di tenuta di Internet come infrastruttura. E lo stanno facendo reclutando quegli oggetti smart – che dann vita all’Internet delle cose – da aggiungere all’esercito di botnet: i computer dell’ufficio, le telecamere che controllano la babysitter e gli incroci stradali, i frigoriferi intelligenti, i videoregistratori e le stampanti che popolano le case e gli uffici. Spesso ci riescono per un errore banale: gli oggetti intelligenti connessi alla rete non sono protetti da password.
Per questo Ota, la Online Trust Alliance, composta da Twitter, Microsoft, Verizon e altri, suggerisce di controllare ogni smart device che abbiamo in casa e in ufficio per impedire che venga aggiunta alle botnet criminali.

Prosegui con l’interattivo sul sito di Repubblica: Dieci cose da fare per evitare che la tua casa intelligente obbedisca agli hacker

Cybersecurity: Angler-phishing: proteggi la tua email per non farti prendere all’amo dai truffatori

cyber_securityAngler-phishing: proteggi la tua email per non farti prendere all’amo dai truffatori

Il pericolo maggiore per utenti, stati e organizzazioni è la pesca a strascico dei nostri dati personali usati per installare malware e ransomware

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 20 novembre 2016

Secondo il procuratore di Manhattan Cyrus Vance la cybersecurity è la seconda emergenza di New York dopo il rischio terrorismo. Lo ha detto qualche giorno fa in un consesso dove la preoccupazione maggiore per gli utenti della rete sarebbe rappresentata dal phishing. Continua a leggere Cybersecurity: Angler-phishing: proteggi la tua email per non farti prendere all’amo dai truffatori

La Repubblica: Cybersecurity: manca la consapevolezza dei rischi informatici per il Paese

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Cybersecurity: manca la consapevolezza dei rischi informatici per il Paese

Furto di identià e cyberbullismo sono le due facce di un fenomeno più grande che rischiamo di continuare a sottostimare. L’esperto e consulente del governo Pierluigi Paganini spiega quali pericoli corriamo

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 21 NOvembre 2016

PIERLUIGI PAGANINI, ingegnere informatico, esperto di cybersecurity, lavora per l’Enisa, l’agenzia di sicurezza europea, ed è consulente del MEF. Autore di libri e pubblicazioni sul tema della sicurezza informatica è direttore del master in Cybersecurity della Link Campus University di Roma. Il suo blog, Security Affairs rappresenta un punto di riferimento per molti esperti ed appassionati di cybersecurity ed Intelligence. Nel giugno scorso ha ottenuto il premio come miglior blog europeo dedicato alla sicurezza  L’abbiamo intervistato in seguito ai venti di guerra cibernetica che hanno messo la confrontation Russia-America al centro del dibattito politico e diplomatico internazionale. Continua a leggere La Repubblica: Cybersecurity: manca la consapevolezza dei rischi informatici per il Paese

Chefuturo!: Microsoft adotta Linux. Quando Free non significa gratis

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Microsoft adotta Linux. Quando Free non significa gratis

Timeo Danaos et dona ferentes. Vedremo se l’interesse di Redmond per il software libero non è solo questione di soldi
Arturo Di Corinto per Chefuturo del 20 novembre 2016

Questo matrimonio non s’ha da fare. L’annuncio dell’ingresso di Microsoft Corporation nella Linux Foundation non è stato accolto bene da tutti. Microsoft è il più grande produttore di sistemi operativi per desktop computer ed ha sempre avversato lo sviluppo del software libero e open source.
La Linux Foundation è invece una fondazione non profit che dalla nascita è devota allo sviluppo del kernel Linux e di progetti open source. È un matrimonio innaturale.

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Cybersecurity: Una falla di sicurezza permette di bypassare il codice d’accesso dell’iPhone e vedere foto e messaggi altrui

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Una falla di sicurezza permette di bypassare il codice d’accesso dell’iPhone e vedere foto e messaggi altrui

EverythingApplePro e iDeviceHelps hanno scoperto un bug dei sistemi iOS che consente di entrare nella vita dei possessori di uno smartphone apple

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 17 novembre 2016

Ricordate tutto il can can sullo sblocco dell’iPhone dei terroristi di San Bernardino? E Ricordate che il capo dell’Fbi aveva addirittura dichairato di aver pagato 1 milione e 300 mila dollari a una ditta straniera per entrarci dentro? E ricordate che poi un ricercatore aveva messo nero su bianco che si poteva fare con 100 dollari semplicemente sostituendo una memoria Nand?

Beh, è stata appena scoperta una nuova “falla” nel sistema operativo di Apple, che riguarda la versione iOS 8 e successive. Continua a leggere Cybersecurity: Una falla di sicurezza permette di bypassare il codice d’accesso dell’iPhone e vedere foto e messaggi altrui

Cybersecurity: Cybersecurity: le 9 proposte dell’Internet Governance Forum al Governo italiano

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Cybersecurity: le 9 proposte dell’Internet Governance Forum al Governo italiano

La comunità tecnico scientifica che manda avanti Internet manifesta le sue preoccupazioni sulla sicurezza online e chiede maggiore consapevolezza, informazione e investimenti

Arturo Di Corinto per Cybersecurity 16 novembre 2016

Il 15 novembre si è concluso l’ottavo Internet Governance Forum Italiano a Venezia. lL’Igf italia 2016, organizzato dalla Internet Society, Università di Ca’ Foscari e Venis Spa, ha visto una forte partecipazione della comunità tecnico scientifica e di molte aziende, dalle più piccole come Yarix alle più grandi come Cisco e Google. Nessun parlamentare, un messaggio del sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli e la presenza breve del sottosegretario Raffale Tiscar. Tanti studenti e un assessore: Flavia Marzano della giunta della sindaca Virgina Raggi.

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Chefuturo! Ma la vittoria di Donald Trump è tutta colpa di Wikileaks?

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Ma la vittoria di Donald Trump è tutta colpa di Wikileaks?

Donald Trump, la Clinton e quelle email dei democratici americani pubblicate dal sito di Assange. Ma davvero Hillary ha perso per questo?

Arturo Di Corinto per Chefuturo! del 13 novembre 2016

Se una squadra di calcio perde per un rigore – e il rigore c’è, la colpa non è dell’arbitro ma di chi ha commesso il fallo. Molti dicono che tra le ragioni della sconfitta di Hillary Clinton alle presidenziali americane ci sia la vicenda emailgate. Cioè la diffusione delle email sue e dello staff elettorale democratico estorte dagli hacker e pubblicate da Wikileaks. Ma Wikileaks ha solo fischiato il fallo. Che è quello che fanno i whistleblower come Assange e Snowden: è nella loro natura, fischiare il fallo. To blow the whistle significa proprio “soffiare nel fischietto”.

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Cybersecurity: Non c’è bisogno degli hacker russi per manipolare il voto Usa, ecco come si fa in un video

cyber_securityNon c’è bisogno degli hacker russi per manipolare il voto Usa, ecco come si fa in un video

Ecco perché gli hacker russi non possono alterare la scelta del prossimo presidente americano, mentre i brogli sono possibili se si modificano i computer che contano i voti elettorali

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 7 novembre 2016

La tanto temuta manipolazione dei risultati elettorali americani è solo una speculazione teorica. Il giornalista di Fortune Jeff Roberts appare però tra i pochi con il coraggio di dirlo. Tuttavia, seppure è difficile un’azione su larga scala di manipolazione a distanza delle elezioni, la possibilità di taroccare le macchinette per il computo dei voti non è così remota come hanno dimostrato gli esperti di cybersecurity di un’azienda privata. Continua a leggere Cybersecurity: Non c’è bisogno degli hacker russi per manipolare il voto Usa, ecco come si fa in un video

Chefuturo! Come sopravvivere all’apocalisse dei computer zombie, la checklist (10 cose da fare)

Halloween è appena passato ma gli zombie non sono tornati nelle tombe. Stanno lì fuori ad aspettare che ti distrai per mordere i tuoi dispositivi, quegli oggetti intelligenti che ti permettono di programmare l’ora in cui si accende il riscaldamento, l’apertura del garage, lo smartwatch che registra le tue sessioni di fitness. Ma anche la stampante dell’ufficio e la webcam con cui controlli bambini e babysitter.

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Cybersecurity: Le botnet IoT infettate da Mirai attaccano ancora. Stavolta il bersaglio è una nazione

cyber_securityCybersecurity: Le botnet IoT infettate da Mirai attaccano ancora. Stavolta il bersaglio è una nazione
Il prossimo bersaglio dei computer zombie che hanno attaccato il provider Dyn potrebbe essere un paese europeo a meno che non impariamo a proteggere la nostra Internet of Things

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 4 novembre 2016

Le botnet controllate dal malware Mirai stanno attaccando di nuovo. E come avevamo scritto sulla base dell’allarme di Bruce Schneier, il bersaglio stavolta potrebbe essere un’intera nazione.

Questa è almeno la tesi di Kevin Beaumont, ricercatore in cybersecurity, che, notando un insolito volume di traffico verso la Liberia, ha potuto osservare una serie di attacchi DDoS contro il network di “Lonestar Cell MTN “, la compagnia di telecomunicazioni che fornisce Internet al piccolo paese africano grazie al cavo sottomarino ACE.
In questo caso si tratta della Botnet #14 o Shadow Kill, come è stata rinominata da Beaumont, e l’entità degli attacchi sarebbe di circa 500 Gbps (Gigabit per secondo è un’unità di misura che indica la capacità (quindi velocità) di trasmissione dei dati su una rete informatica). Continua a leggere Cybersecurity: Le botnet IoT infettate da Mirai attaccano ancora. Stavolta il bersaglio è una nazione

Cybersecurity: Le reti neurali di Google Brain hanno imparato da sole a nascondere i segreti, cifrandoli

cyber_securityLe reti neurali di Google Brain hanno imparato da sole a nascondere i segreti, cifrandoli

Con il machine learning i computer possono sviluppare funzioni non previste dai programmatori e non sappiamo ancora come ci riescano

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 2 novembre 2016

I computer di Google hanno imparato a proteggere i propri messaggi da occhi indiscreti, compresi quelli degli esperti umani che li istruiscono. Un esperimento di deep learning condotto dal team di ricerca di Google, noto come Google Brain, ha dimostrato che una rete neurale artificiale può apprendere autonomamente a nascondere il contenuto dei propri messaggi durante le sue interazioni comportamentali. Basato sulla comunicazione di tre diverse reti neurali, soprannominate Alice, Bob ed Eve, appositamente istruite a comunicare fra di loro, il progetto ha dato risultati strabilianti. Continua a leggere Cybersecurity: Le reti neurali di Google Brain hanno imparato da sole a nascondere i segreti, cifrandoli

Chefuturo! Perché Snowden consiglia di usare Signal per chattare e telefonare senza farsi intercettare

Signal è un’app per telefonare e chattare in maniera sicura, facile e affidabile. Si scarica gratuitamente da Google Play o dall’App Store ed è la preferita da Edward Snowden, il whistleblower della national security agency che ha svelato le pratiche della sorveglianza di massa operate dal governo americano. Snowden, tornato alla ribalta per il film di Oliver Stone nelle sale in questi giorni, è un esperto di spionaggio elettronico e per questo sta anche lavorando a un telefonino anti-intercettazioni. Ed è un fan di Signal.

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Cybersecurity: Il voto è troppo importante per farlo online. Non è ancora abbastanza sicuro

cyber_securityIl voto è troppo importante per farlo online. Non è ancora abbastanza sicuro

Telefoni, tablet e computer non sono ancora abbastanza sicuri per permetterci l’e-voting. L’anello debole non è solo l’elettore, ma il sistema di voto

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 21 ottobre 2016

Più d’uno di noi avrà sentito dire che se potessimo votare col telefonino ognuno esprimerebbe la propria preferenza elettorale senza dover rinunciare alla gita al mare. Qualcuno avrà anche detto che un paese come l’Italia dovrebbe consentire di votare via Internet se ci riesce un paese ex-sovietico come l’Estonia che lo fa da tempo. E nei mesi scorsi qualcuno aveva anche proposto di sperimentare il voto elettronico in occasione del prossimo referendum costituzionale per consentire a tutti di esprimersi, visto che almeno la metà del paese si collega quotidianamente a Internet ma non tutti vanno a votare. Ma le cose non sono così semplici. Continua a leggere Cybersecurity: Il voto è troppo importante per farlo online. Non è ancora abbastanza sicuro

Cybersecurity: Trump è peggio di Hillary. Anche lui non protegge le email

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Trump è peggio di Hillary. Anche lui non protegge le email

Un ricercatore indipendente ha scoperto, analizzando dati pubblici, che i server email dell’organizzazione di Trump usano software obsoleto e malconfigurato

Una delle regole basilari della sicurezza informatica è di non usare software che non viene più supportato dai produttori. Kevin Beaumont, ricercatore in cybersecurity, ha scoperto che i mail server del gruppo Trump usano software non aggiornato e non più garantito come il Windows Server 2003, e l’Internet Information Server 6. Microsoft ha infatti smesso di suportare Windows Server 2003 nel luglio scorso del 2015, annunciandolo sul proprio sito e suggerendo di migrare altrove la propria infrastruttura informatica per meglio proteggerla. Continua a leggere Cybersecurity: Trump è peggio di Hillary. Anche lui non protegge le email

La Repubblica: Julian Assange senza internet, Wikileaks: ”E’ stato bloccato”

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Julian Assange senza internet, Wikileaks: ”E’ stato bloccato”

Il sito sta rivelando informazioni segrete dei democratici Usa attraverso la diffusione di circa 50mila mail di John Podesta, responsabile della campagna dell’ex first lady. Assange è ospite dell’ambasciata dell’Ecuador dal 2012

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 Ottobre 2016

ROMA – Wikileaks conferma: l’Ecuador ha tagliato la connessione internet di Julian Assange. Il fatto sarebbe avvenuto domenica pomeriggio alle 17 dopo la pubblicazione da parte dell’organizzazione no profit, nota per il Cablegate, di notizie relative ai rapporti tra Hillary Clinton e la banca d’affari Goldman Sachs. Assange sarebbe quindi impossibilitato a comunicare, proprio dal suo rifugio, l’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove vive volontariamente recluso da oltre quattro anni sotto la protezione del governo progressista di Rafael Correa.
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La Repubblica: Virus, botnet, attacchi Ddos: le armi segrete della cyberwar Usa-Russia

ROMA – Il 2016 verrà ricordato come l’anno del conflitto tra le grandi potenze nel cyberspazio. Un terreno nel quale il conflitto diplomatico e militare diventa conflitto digitale e la cyberwar globale uno scenario plausibile. Con effetti potenzialmente devastanti sulla vita quotidiana: dalla sicurezza degli hub aeroportuali alle vie di trasporto, fino agli elettrodotti. Pensiamo a cosa succederebbe con un guasto diffuso alla rete elettrica: non funzionerebbero illuminazione, ospedali e fabbriche, con effetti di panico e di blocco delle attività produttive capaci anche di influenzare la risposta a un attacco militare tradizionale. È già successo il 23 dicembre 2015 in Ucraina ad opera del gruppo Sandworm. Per questo l’escalation della tensione tra Russia e Usa si sta configurando come una situazione da guerra fredda. La cyberwar è diventata un’opzione. Ma non da ieri.
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Chefuturo! Al Linux Day festeggiamo la libertà di cooperare, non il mercato. Sapevatelo

chefuturo_logoAl Linux Day festeggiamo la libertà di cooperare, non il mercato. Sapevatelo
Il Free Software non è l’Open source, ma hanno una matrice comune, fondata sulla condivisione e la cooperazione. Ecco come sono nati

Arturo Di Corinto per Chefuturo del 16 ottobre 2016

Negli ultimi venticinque anni Linux (e la sua mascotte, il pinguino Tux), è diventato il portabandiera del software libero. Perciò anche quest’anno la comunità che l’ha adottato lo festeggia nel LinuxDay del 22 Ottobre in centinaia di luoghi, anche in Italia. Attenzione però, dal 2001 il Linux day festeggia sia Linux che il software libero. E forse è bello capire perché. (Leggi anche: “Linux, 25 anni con un pinguino nato grazie a un sogno (e che poi cambiò il mondo dei software)“). Intanto diciamo subito che con l’espressione software libero ci si riferisce precisamente al free software. Tuttavia negli anni questa definizione ha inglobato anche il software open source. Oggi con il nome di software libero indichiamo entrambe le famiglie di questi software distribuiti insieme al codice sorgente e licenze di utilizzo che, pur con alcune differenze, consentono di eseguire, studiare, modificare, distribuire questo codice e la sua versione eseguibile senza timore di essere denunciati per violazione del copyright.

STORIA DEL SOFTWARE LIBERO IN UN FILM ITALIANO

La storia del software libero comincia nel 1983, quando l’hacker Richard M. Stallman decide di avviare il progetto Gnu. Ma è solo nel 1991 che esplode Linux, il termine con cui, non senza polemiche ci si riferisce a una intera generazione di software e sistemi operativi Unix-like.

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Cybersecurity: “Cybersecurity, investiamo in talento e innovazione”. Intervista a Walter Ruffinoni di NTT DATA

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“Cybersecurity, investiamo in talento e innovazione”. Intervista a Walter Ruffinoni di NTT DATA

Intervista al Ceo di Ntt Data Italia, azienda di servizi IT specializzata in cybersecurity che dopo Tokyo e Palo ha deciso di investire a Cosenza e Napoli (con 300 assunzioni)

Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 12 ottobre 2016

NTT Data, azienda giapponese di servizi IT ha deciso di investire in Italia. Il chapter italiano dell’azienda sta per chiudere un round di 300 assunzioni nel settore della cyber security e del software, un importante investimento in capitale umano tra Napoli e Cosenza.
Walter Ruffoni è l’attuale CEO di NTT Data Italia, con importanti esperienze all’estero. L’abbiamo intervistato per farci raccontare la filosofia che anima l’azione del gruppo nei mercati e tra le persone. Continua a leggere Cybersecurity: “Cybersecurity, investiamo in talento e innovazione”. Intervista a Walter Ruffinoni di NTT DATA