Se la polizia ti stacca il telefonino?

ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto – 18 Luglio 2001

DIARIO VIRTUALE
Genova: cellulari sì, cellulari no, cellulari forse. Dopo lo scoop di la Repubblica che riportava la notizia della possibile “disattivazione dei cellulari di duemila noti attivisti” nei giorni del G8, sulle mailing list di movimento è cominciata la discussione sulla plausibilità dell’iniziativa del governo.
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Una risata (on-line) vi seppellirà

“Hacktivism”, antagonisti in piazza e in Rete. L’alleanza tra comunità hacker e movimento dei movimenti.
ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto – 18 Luglio 2001

Il termine hacktivism deriva dall’unione delle parole hacking e activism. L’Hacking è la messa in opera di una particolare attitudine verso le macchine informatiche che presuppone lo studio dei computer per migliorarne il funzionamento – attraverso la cooperazione e il libero scambio di informazioni tra i programmatori – e la condivisione del sapere dando a tutti accesso illimitato alla conoscenza in essi incorporata. Activism è il termine americano che indica le forme dell’azione diretta praticate dai movimenti politici di base (grassroots movements) come i sit-in, i cortei, i picchetti.
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SCHEDA HACKERS

A. Di. CO.
Il manifesto 19 Giugno 2001

HACKER, UNA STORIA

Nel libro “Hackers” – Ed. Shake, 1996 – Steven Levy racconta che i giovani talenti che si fregeranno del titolo di hackers emergono alla fine degli anni 60 dalla cellula tecnica del “Tech Model Railroad Club” del Mit di Boston. Gli hackers erano quelli che sapevano “mettere le mani sopra” all’intricata matrice di fili e di relais che faceva correre i trenini del Club. Quello che accadde dopo fu che archiviati i trenini quei talenti si appassionarono alla programmazione dei computer, collaborarono alla realizzazione dei primi corsi di informatica della famosa università americana e cominciarono subito a sperimentare tutte le scorciatoie possibili per ottimizzare la limitata capacità di eleborazione dei primi computers e risparmiare lavoro agli operatori umani.
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Una cyber eruzione

ARTURO DI CORINTO
Il manifesto 19 Giugno 2001

” Quello sguardo fisso sul monitor, le mani che viaggiano veloci sulla tastiera le parole centellinate al compagno di fianco – lunghi discorsi con un delay minimo di 10 minuti tra una frase e l’altra, eppure coerenti – quel modo di fissare l’interlocutore dritto negli occhi mentre le mani continuano a correre sulla tastiera a ritmo costante, pause sigaretta tutt’attorno con discussioni portate avanti in strane lingue che pochi sembrano capire ma chi le capisce annuisce solenne, gruppetti di persone davanti a un solo monitor dai quali arrivano, tendendo l’orecchio, sordi sintagmi: arp!, awk!, sed!, visux!. Verità matematiche enunciate tra cospiratori anonimi, capelloni-drogati-comunisti-gay-negri e persone normalissime che maneggiano hardware come prestigiatori e scopri che sono loro i root della backbone che ti passa sotto al culo, loro che escono da un mutismo stralunato – autismo violento risucchiati nel loro monitor lì accanto a te – solo per indicarti il modulo giusto da compilare dentro al kernel per liberare la tua macchina dal giogo microshit – aiutarti in quel primo piccolo passetto e imparerai un giorno a correre anche tu – ovunque tendi l’orecchio per sapere che non ha prezzo e aspetta solo di essere compreso. Karma e concentrazione, e i fratelli tutt’attorno”.
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Un treno chiamato desiderio

Tre giorni di performance, video, comics e musica sul tema del viaggio. A Roma, in metrò
ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto 16 Giugno 2001

Una tre giorni a Roma – i primi appuntamenti giovedì e sabato scorsi, l’ultimo oggi – di teatro, performance, video, comics e musica negli spazi di snodo della metropoli: le stazioni.
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Guastatori mediatici

Da domani, a Bologna, il festival internazionale di net-culture
ARTURO DI CORINTO – BOLOGNA
23 Maggio 2001

Anche gli artisti digitali e i guastatori mediatici hanno un volto e ce lo mostreranno a Bologna da domani a sabato a digital_is_not_analog.01, incontro internazionale di net-culture organizzato presso il Salara Media Lab di via Don Minzoni a Bologna. http://www.d-i-n-a.org
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Le vertigini di un secolo

Al Forte Prenestino lo spettacolo teatrale di Margine Operativo
ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto 16 Marzo 2001

Pezzi di Novecento, il Novecento fatto a pezzi. Questo il motiv dell’ultimo spettacolo di Margine Operativo, macchina teatrale nata al Forte Prenestino di Roma, e intitolato: Un secolo: Esercizi di Vertigine, di e con Alessandra Ferraro e Pako Graziani.
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Un netstrike all’ombra del Vesuvio

ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto – 15 Marzo 2001

Dai quotidiani locali apprendiamo che la polizia telematica teme le incursioni degli hackers in occasione del Terzo Global Forum. Il forum, dedicato all’e-government e organizzato dal governo italiano con la partecipazione dell’Ocse e della Banca mondiale, sarà l’occasione per parlare di governo elettronico, digital divide, privacy e democrazia online, e prevede la presenza di centinaia di delegati da 40 paesi.
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All’assalto dell’ordine del discorso

“Comunicazione-guerriglia”, un manuale per muoversi in una realtà dominanta dalla comunicazione
ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto – 14 marzo 2001

Uno dei pilastri della società disciplinare è, secondo Michel Foucalt, l’ordine del discorso, ordine che stabilisce, tra le altre cose, chi ha diritto di parola e chi no in un dato contesto, e che riflette i modi dell’inclusione o dell’esclusione sociale stabilendo i criteri di appartenenza attraverso cui i gruppi sociali definiscono se stessi.
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Orizzonti di libertà. Al silicio

La critica al copyright per il libero scambio di programmi informatici. Due incontri. A Milano e Bologna
ARTURO DI CORINTO
Il Manifesto – 12 Gennaio 2001

Agiudicare dal moltiplicarsi delle iniziative su software libero, brevetti e copyright si direbbe che in Italia è partita una “campagna d’inverno per la libera circolazione dei saperi”.
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Perché non sono d’accordo con il netstrike

LETTERA
MARIELLA GRAMAGLIA*
03 Novembre 2000

La forma scelta da Arturo di Corinto per narrare il netstrike contro il sito web del Comune di Roma (il manifesto, 24 ottobre 2000) è quella dell’epica. Alle 15 la cavalleria avanza, alle 16 il nemico è allo sbando, alle 17 i vessilli della libertà sventolano sulle pagine Internet del Comune di Roma, “inaccessibili agli utenti”.
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L’ARTISTA CENSURATA

“Pedofilia? In tv”
A. D. C.

Dopo Avana il Comune di Roma decide di censurare anche il sito http://www.romacivica.net/thething. Il nodo italiano del network internazionale omonimo di web-art e net-culture è infatti anch’esso presente sul sito della rete civica della capitale ed è stato oscurato, per alcuni contenuti considerati “discutibili”, dai responsabili di romacivica.net.
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www. censura. com

“In odor di pedofilia”. Con questa accusa il Comune di Roma – pressato dalle destre – censura alcuni siti presenti sulla Rete Civica della capitale. La segnalazione era giunta da don Fortunato, il sacerdote da tempo impegnato nella lotta alla violenza sui bambini. Ma erano davvero siti “pedofili”? E a che cosa ci si riferisce quando si parla di pedofilia? Come fare in modo che la difesa dei più deboli non si trasformi in nuova caccia alle streghe? Ne parliamo con Francesca Da Rimini, l’artista australiana censurata dal Comune di Roma, e con don Fortunato di Noto. Che dice: “La libertà di espressione spesso serve a coprire le violenze”
ARTURO DI CORINTO – ROMA
Il Manifesto – 14 Ottobre 2000
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HACKERS Contro i codici

ENKIDU
Il Manifesto 18 Giugno 2000

Una breve visita al Forte Prenestino oggi confermerebbe che la scena telematica italiana che lì si è data convegno in occasione del terzo Hackmeeting italiano (www.hackmeeting.org), si è fatta più matura e che è finalmente pronta a “uscire allo scoperto e gridare forte in faccia a tutti che c’è un’alternativa alla società del codice penale e del codice a barre”. E pure a quello di Microsoft.
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