Che Futuro!: Se Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

chefuturo_logoSe Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

di ARTURO DI CORINTO per Che Futuro! del 22 luglio 2015

La censura dell’hashtag #Curvy da parte di Instagram ha aperto un grosso dibattito in rete circa ciò che è lecito postare all’interno dei social network. Curvy è l’aggettivo inglese che indica una donna dalle forme prosperose, e l’hashtag che l’accompagna dovrebbe avere la funzione di disseminare e trovare più facilmente contenuti collegati a questo tema.

Perché l’hanno fatto? Ufficialmente perché l’hashtag sarebbe associato a immagini della nudità femminile che violano i termini di servizio del social network. E tuttavia hashtag come #anorexic, #anorexilove, #straightwomen che corrono lo stesso rischio, non sono stati bannati. Perciò la decisione ha creato un vero e proprio movimento d’opinione che oggi si esprime in maniera alternativa e difficilmente censurabile con altri e diversi hashtag come #BringCurvyBack, #Curvee, ed altri. Continua a leggere Che Futuro!: Se Instagram vieta i #curvy vuol dire che sui social siamo tutti nudi (e indifesi)

The Next Tech: Agli scafisti ci penserà il robot. Il centro Nato di La Spezia presenta il suo drone sottomarino

thenexttechAgli scafisti ci penserà il robot. Il centro Nato di La Spezia presenta il suo drone sottomarino

Il Centro ligure della NATO per la Ricerca Marittima e la Sperimentazione ha messo a punto per il progetto europeo PERSEUS, un nuovo sistema per la sorveglianza del mare basato su droni autonomi e non inquinanti.

di ARTURO DI CORINTO del 20 Luglio 2015

I droni non servono solo per fare la guerra. Oggi sappiamo che sono diventati uno strumento utilissimo per il monitoraggio e la difesa ambientale, sopratutto dal cielo, ma nell’immediato futuro potrebbero aiutarci a pattugliare coste e fondali non solo per fornire dati sulla qualità delle acque e della fauna marina. Il centro Nato per la Ricerca marittima e la sperimentazione, CRME,di La Spezia, ha messo a punto un sistema di sorveglianza marina costituito da veicoli senza pilota sia sottomarini che natanti, per monitorare le anomalie del traffico marittimo, come ad esempio i barconi degli scafisti che trasportano illegalmente profughi, clandestini, armi e droga.

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Wired: Promuovitalia, un furto su commissione per nascondere i bilanci?

wiredlogoPromuovitalia, un furto su commissione per nascondere i bilanci?

Nella sede dell’agenzia controllata dal Ministero del Turismo oggi in bancarotta, sono stati rubati i computer di sette tra i responsabili di bilanci e audit. A 100 metri da Palazzo Chigi, in una delle zone più sorvegliate di Roma e senza effrazione

di Arturo Di Corinto per Wired del 17 luglio 2015

Domenica notte hanno rubato sette computer nella sede di Promuovitalia spa, società del Ministero della cultura e del turismo da poco fallita, con un buco di 17 milioni di euro e la guardia di finanza e i creditori fuori della porta.

Un fatto banale forse, visto che d’estate i furti negli appartamenti e negli uffici si moltiplicano. Ma non lo è per due motivi.
Il primo è che Promuovitalia ha sede in via San Claudio, esattamente a 100 metri dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Parlamento, uno dei luoghi più vigilati di Roma.
Il secondo è che sembra che i ladri siano arrivati con la piantina dell’edificio in mano, visto che hanno operato su due piani diversi e trafugato sette computer da sei diverse stanze. Sette computer rubati su 110 presenti in sede: 60 pc su altrettante scrivanie e altri cinquanta in magazzino al secondo piano.

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Che Futuro!: Così governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

chefuturo_logoCosì governi e aziende rubano la nostra privacy (in nome della sicurezza)

di Arturo Di Corinto per Che Futuro! del 10 luglio 2015

La privacy di Twitter e Facebook è insostenibile. Lo ha detto il premier inglese David Cameron che ha minacciato di bloccare le aziende che non collaborano fattivamente coi servizi segreti. In Francia è appena passata una legge liberticida sulla privacy, in Spagna uguale, negli Usa ne sono passate quattro solo quest’anno e il Canada prova a fare lo stesso tra le proteste. In Italia il Jobs Act, stravolgendo lo statuto dei lavoratori, prevede il controllo a distanza degli strumenti digitali aziendali in possesso del lavoratore, dei badge e dei luoghi di lavoro senza concordarne modalità e limiti coi sindacati come avveniva prima.

Perché tutto questo interesse per la gestione della nostra privacy? In fondo è una “cosa privata”, o no? Il motivo è presto detto: l’altra faccia della privacy è la sorveglianza. La sorveglianza è l’assenza di privacy. Chiaro, no?

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La Repubblica: “L’Agcom non ferma la pirateria digitale che anzi aumenta”. Colpa dell’Effetto Streisand

I SITI oscurati vengono visti e cliccati di più. Come è possibile? Per un motivo semplice: l’oscuramento, spesso interpretato come una censura, aumenta la curiosità verso il sito oscurato che viene cercato e condiviso di più, per solidarietà, sfida o antagonismo e, se chiuso trova sempre qualcuno pronto a farlo risorgere pochi click più in là nella rete. È l'”Effetto Streisand“, un fenomeno che prende il nome dall’attrice Barbra che intimando a un blogger la rimozione di informazioni che la riguardavano aveva ottenuto l’effetto opposto, quelle di farle moltiplicare in rete. Ma se vogliamo andare a tempi più vicini a noi basti pensare a Wikileaks: quando fu chiesto di oscurarlo, centinaia di siti ne ospitarono gratuitamente il “mirror”, una copia fedele del sito stesso. Questo effetto paradossale sembra verificarsi anche con i siti pirata di cui l’Agcom ottiene il blocco dell’accesso per gli utenti italiani. A dirlo è uno studio di Giorgio Clemente, professore emerito di Informatica a Padova, e che sembra dare sostegno scientifico alle tesi di quanti avevano criticato il regolamento antipirateria perché inefficace.

La Repubblica: Diffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

la-repubblica-it-logoDiffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

Approvato a Montecitorio il testo finale della legge che modifica le norme sulla diffamazione, a mezzo stampa, radio e tv, libri e Internet. Ora passa al Senato. Ecco cosa cambia

di ARTURO DI CORINTO del 23 Giugno 2015

NIENTE CARCERE ma multe salate fino a 50 mila euro per il giornalista colpevole di aver diffamato. Il testo finale della legge che modifica le norme sulla diffamazione, a mezzo stampa, radio e tv, libri e Internet, arriva al voto nell’aula di Montecitorio con una serie di aggiustamenti che mettono solo in parte d’accordo il governo e le associazioni dei giornalisti. Rimane quell’obbligo di rettifica “gratuitamente e senza commento, senza risposta e senza titolo”, entro 48 ore per le testate online e per libri e riviste entro 15 giorni dalla richiesta, che ha fatto innervosire sia Enzo Iacopino, presidente dell’Ordine dei giornalisti, che Raffaele Lorusso neoeletto presidente del sindacato FNSI. Quest’ultimo aveva anche contestato l’assegnazione dei processi per diffamazione contro i siti internet al giudice della città del querelante: “Costringere una piccola testata a difendersi in cento tribunali diversi diventa una forma indiretta di intimidazione”. Continua a leggere La Repubblica: Diffamazione, sparisce il carcere ma il rischio bavaglio resta

The Next Tech: Il tuo smartphone può scatenare una guerra ma non Fairphone, il telefono etico

thenexttechIl tuo smartphone può scatenare una guerra ma non Fairphone, il telefono etico

Una startup olandese produce un telefonino “equo e solidale” con Android e nella sua ricerca di materie prime si affida al FairTrade per certificare che i minerali usati per la sua tecnologica vengano lavorati nel rispetto dell’ambiente e delle persone.

di Arturo Di Corinto per The Next Tech del 23 giugno 2015

Il nostro consumo di gadget tecnologici sta ammazzando il pianeta. E no, è inutile che vi voltiate dall’altra parte o che smettiate di leggere questo articolo. Le materie prime dei nostri smartphone, tablet, orologi, computer, server e visori, vengono quasi tutte da zone di guerra, sono lavorate da operai schiavizzati e spesso decidono la sorte di intere popolazioni cacciate dalle aree dove si scavano a mani nude i minerali necessari alla nostra bulimia elettronica.

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Wired: Caro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

wiredlogoCaro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

Nella lettera al Premier, ottenuta in esclusiva da Wired, il direttore dimissionario dell’Ente nazionale per il turismo si toglie parecchi sassolini dalle scarpe e punta il dito contro il Ministro Franceschini e le resistenze interne al Mibac che affossano l’industria italiana del turismo

di Arturo Di Corinto per Wired del 17 Giugno 2015

Caro Presidente, mi permetto di essere diretto e franco: appena può affronti direttamente Lei il tema Turismo“. Comincia così la lettera indirizzata al premier Renzi da Andrea Babbi, che con la missiva lascia il suo incarico di direttore generale dell’Enit, l’Agenzia italiana per la promozione turistica. Motivo? L’insoddisfazione verso una governance del turismo incerta e frammentata, inaccettabile a ridosso dell’Expo, l’evento mondiale che avrebbe dovuto rilanciare tutto il settore nel Bel Paese. Un settore che vale circa il 12% del PIL nazionale e che impiega oltre due milioni e mezzo di addetti. Continua a leggere Wired: Caro Renzi, per favore salva tu il turismo italiano

Che Futuro! Gli imbecilli e la libertà da Gutenberg a Facebook per Eco che non ha capito il senso del web

chefuturo_logoGli imbecilli e la libertà da Gutenberg a Facebook per Eco che non ha capito il senso del web

di Arturo di Corinto per Che Futuro! del 13 Giugno 2015

I social network danno parola a tutti, anche agli imbecilli. Ma non è detto che gli offrano ascolto”. Ecco, detta così, la provocazione di Umberto Eco avrebbe avuto tutto un altro senso. Ma lui, grande intellettuale, colto e raffinato provocatore, durante il conferimento a Torino di una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, ha scelto una formula diversa per criticare i social media. La frase esatta, riportata dall’Ansa, suona così: «i social media danno diritto di parola a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Venivano subito messi a tacere, mentre ora hanno lo stesso diritto di parola di un Premio Nobel. E’ l’invasione degli imbecilli», una frase che ha subito e ovviamente scatenato una ridda di polemiche proprio sui social network.

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Wired: Promuovitalia, quando lo Stato non paga i suoi creditori

wiredlogoPromuovitalia, quando lo Stato non paga i suoi creditori

A 40 giorni dall’inizio dell’Expo, Promuovitalia, la società veicolo controllata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è alla bancarotta. Per non pagare i suoi creditori ha richiesto un “concordato preventivo” e se la manovra avrà successo il Ministero non dovrà sborsare nulla

di Arturo Di Corinto per Wired del 8 Giugno 2015

È sotto sfratto e tra due giorni gli tagliano la luce per morosità. Dovrà risarcire centinaia di migliaia di euro agli ex dipendenti e fronteggiare la folla imbufalita dei creditori. O almeno dovrebbe. Il condizionale è d’obbligo visto che Promuovitalia, società veicolo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), è alla bancarotta. Bancarotta ormai conclamata da uno scarno comunicato aziendale che avverte i creditori di aver richiesto un concordato preventivo in forza del quale “i creditori per titolo o causa anteriore al 20 maggio 2015 non possono iniziare o proseguire azioni cautelari sul patrimonio del debitore, sotto la pena della nullità delle medesime” e, cigliegina sulla torta, chiede a chi vanta crediti di rifare e reinviare i conteggi relativi ai crediti attesi “entro e non oltre il 10 giugno.” Con una coda comica: negli stessi giorni sul sito di Promuovitalia campeggiava l’avviso di “telefonare per ogni esigenza” visto che in epoca di fatturazione digitale, i servizi di posta elettronica erano guasti.

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The Next Tech: La casa del futuro: di fango, plastica o cartone? I makers italiani la fanno d’argilla

thenexttechLa casa del futuro: di fango, plastica o cartone? I makers italiani la fanno d’argilla

Shigeru Ban, archistar giapponese offre case di cartone ai terremotati. Massimo Moretti le vuole costruire di fango per le popolazioni povere, un gruppo di architetti slovacchi ne ha ideato una che produce energia da sola e si può portare ovunque. Quale sarà il modello vincente?

di Arturo Di Corinto – 5 Giugno 2015

Non sono i terremoti che uccidono le persone, ma le case costruite male. È successo in Italia e succede ovunque nel mondo, quando migliaia persone perdono la vita sotto le macerie delle proprie abitazioni durante tsunami e terremoti. In aggiunta, dopo questi eventi, i tempi di ricostruzione sono sempre molto lunghi e mal di adattano alle esigenze delle popolazioni colpite che hanno bisogno di avere subito un tetto sulla testa per tornare a una vita il più possibile normale.

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Corso di formazione ODG Lazio: La legge sulla diffamazione

diffamazioneFORMAZIONE GRATUITA – ODG LAZIO
LA LEGGE SULLA DIFFAMAZIONE
DEONTOLOGIA E NUOVI MEDIA
tra “depenalizzazione” e rischio di nuovi bavagli all’informazione. Il caso Morpurgo
Giovedì 4 giugno, dalle 9 alle 14, presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italia  – FNSI,  in corso Vittorio Emanuele 349

Argomenti
Lo stato del disegno di legge in discussione nella Commissione della Camera. – Gli aspetti giuridici, i risvolti sulla professione giornalistica e sulle testate web in base alla normativa attuale e a quella all’esame del Parlamento.

La vicenda di Marina Morpurgo, che a metà maggio sarà chiamata a rispondere in un tribunale delle sue frasi di protesta per il sessismo contenuto in una pubblicità a suo tempo inserita nelle pagine Facebook.Docenti
On. Walter Verini – Relatore alla Camera ddl diffamazione

Raffaele Lorusso – Segretario nazionale della Fnsi,
Santo Della Volpe – Presidente della Fnsi
Carlo Picozza – Consigliere dell’Odg Lazio;
Domenico D’Amati – Giurista
Giulio Vasaturo – Responsabile Sportello querele temerarie Roberto Morrione
Vincenzo Vita – Articolo 21
Arturo Di Corinto – giornalista–blogger, No diffamazione
È previsto un collegamento esterno con la giornalista Marina Morpurgo.
Il corso, gratuito, si svolgerà presso la sala convegni della Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349.
Occorre prenotarsi sulla piattaforma Sigef. L’iniziativa è organizzata dall’Ordine del Lazio in collaborazione con Fnsi, Articolo21 e PRESSing-giornalisti in rete.
L’incontro si terrà giovedì 4 giugno, dalle 9 alle 14, presso la Fnsi in corso Vittorio Emanuele 349

 

The Next Tech: Produrre energia da aria, sole e acqua con la fotosintesi artificiale si può (e gli Usa ci scommettono $122 milioni)

thenexttech_logo1Produrre energia da aria, sole e acqua con la fotosintesi artificiale si può (e gli Usa ci scommettono $122 milioni)

Il Centro per la Fotosintesi artificiale in California sarebbe vicino alla produzione di carburanti solari efficienti ed economici copiando le piante. “Ci aiuterà a costruire un mondo nuovo”, dicono i ricercatori.

di Arturo Di Corinto per The Next Tech del 29 Maggio 2015

Un nuovo modello di sviluppo potrebbe essere a portata di mano se fossimo in grado di produrre un tipo di energia pulita più efficiente e versatile di quella solare che usiamo oggi. In diverse parti del mondo, in Australia come negli Stati Uniti, alcuni gruppi di ricercatori investono tempo e risorse in questo tentativo. Ma come pensano di fare? Alterando il processo di fotosintesi per produrre idrogeno liquido che, una volta trasformato in energia, potrebbe far funzionare tutta la nostra tecnologia.

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The Next Tech: Patamù online: ecco come gli artisti e i maker italiani possono proteggere le loro idee

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Patamù online: ecco come gli artisti e i maker italiani possono proteggere le loro idee

Dall’idea di un fisico romano la piattaforma online per proteggere la creatività delle start up e dei fablab prima che il loro lavoro diventi pubblico.

Il problema è più diffuso di quanto non si creda, ma spesso, creativi, makers, programmatori e scienziati, hanno paura di diffondere le loro idee. Sì, perchè c’è una fase, precedente alla prototipazione, precedente alla pubblicazione, al deposito del brevetto o alla diffusione del prodotto finito, quella appena dopo l’intuizione, in cui è necessario condividere la propria idea per raffinarla, cercare collaboratori e finanziatori, esponendosi al rischio che qualcuno se ne appropri.

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The Next Tech: La nuova electric car della Nasa ci guiderà su Marte. Ma va già bene per le città europee

thenexttech_logo1La nuova electric car della Nasa ci guiderà su Marte. Ma va già bene per le città europee

Il piccolo rover sviluppato a Houston va a batteria e può essere guidato via software anche a distanza, escludendo il guidatore umano.

di Arturo Di Corinto per The Next Tech – 12 maggio 2015

Un veicolo sviluppato dalla Nasa potrebbe ispirare la prossima generazione di veicoli elettrici per esplorare nuovi pianeti o, perchè no, guidare sulla terra.

Il prototipo, MRV o Veicolo Robotico Modulare, è stato sviluppato dal Johnson Space Center della Nasa di Houston, in Texas, proprio con l’obiettivo di testare nuove tecnologie da applicare ai trasporti del futuro. Ma grazie a un sistema che permette il comando a distanza delle ruote motrici e il movimento laterale, l’electric car dell’agenzia aerospaziale americana potrebbe rivoluzionare la mobilità urbana già da oggi.

La piccola jeep, delle dimensioni e della forma simili a uno di quei divertenti veicoli pensati per i campi da golf, ha quattro ruote motrici indipendenti, ciascuna con un motore elettrico e un sistema autonomo di frenata. Ha due posti per i passeggeri e può essere guidata a distanza.

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Il Fatto Quotidiano: Promuovitalia, breve storia di un fallimento

fatto_quotidiano_logo Promuovitalia, breve storia di un fallimento

Lavori e affitti non pagati, spese discutibili, un buco da 17 milioni, le inchieste: una SPA pubblica distrutta in un anno.

 

di Arturo Di Corinto per Il Fatto Quotidiano del 10 maggio 2015

Tredici consulenze legali allo stesso studio di avvocati in poco meno di due mesi, per una cifra sempre uguale di 4.049 euro l’una. Una gara da 70 mila euro per l’archiviazione digitale dei documenti e una di pari importo per le buste paga nel 2015. Un bilancio passivo di 17 mlioni di euro per il 2013. Un dirigente sotto inchiesta per truffa aggravata. Decine di contenziosi legali con i lavoratori. Dieci interrogazioni parlamentari. 59 dipendenti senza stipendio da quattro mesi. Centinaia di disoccupati in formazione mai retribuiti. Una società sotto sfratto che non paga neanche le bollette della luce, inseguita dalle indagini della magistratura e sotto la lente d’ingrandimento del Garante della Privacy. Un’azienda di stato che impiegava oltre 300 persone distrutta in poco più di un anno.

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The Next Tech: Artigiani digitali: è italiana la prima mano bionica disegnata al Pc e stampata in 3D (e costa meno di uno smartphone)

thenexttech_logo1Artigiani digitali: è italiana la prima mano bionica disegnata al Pc e stampata in 3D (e costa meno di uno smartphone)

My-Hand è una protesi robotica che unisce bellezza e tecnologia. Realizzata dall’Istituto di BioRobotica di Pisa in collaborazione con i designer romani di DARCstudio è la sintesi perfetta dell’incontro tra il design italiano, la scienza e le tecnologie avanzate.

Roma: Un dizionario hacker alla libreria Anomalia

Venerdì 08 maggio, alle ore 19.00, presentazione del libro Un Dizionario hacker di Arturo Di Corinto, con la partecipazione di Corinna Caracciolo del collettivo Ippolita presso la libreria Anomalia, in Via dei Campani, 73, a San Lorenzo, Roma.

dizionario_hacker_ebook_Un dizionario ragionato dei termini più significativi della cultura hacker, in cui di ogni voce si dà definizione, interpretazione e storia. L’autore, con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso. Dalla A di Anonymous alla W di Wikileaks, passando per Bitcoin, Defacement, Free software, Gnu e Media activism, l’autore ci accompagna alla scoperta di uno dei movimenti più attivi nella lotta alla globalizzazione capitalista, nella tutela della democrazia partecipata, della condivisione del sapere e della libera circolazione della conoscenza. Lemma dopo lemma, emerge la prospettiva politica dei “pirati informatici” e il senso della loro battaglia fatta a suon di decrittazioni e remix. Perché “privato” è il participio passato di “privare”.

 

Un dizionario hacker
di Arturo Di Corinto

Editore Manni
Collana Sollevazioni

Pagine 212, brossura

€ 14.00

EAN 9788862665162

– See more at: http://dicorinto.it/i-nemici-della-rete/libro-un-dizionario-hacker/#sthash.N1w9QJRO.dpuf

Wired: Expo2015 è iniziato ma l’Agenzia nazionale del turismo non c’è

wiredlogoExpo2015 è iniziato ma l’Agenzia nazionale del turismo non c’è

Expo2015 è partito, ma la gestione del turismo italiano è ancora balcanizzata e a un anno dal decreto di riassetto del settore, governance e promozione del settore sono nel pallone

Di Arturo Di Corinto per Wired del 6 maggio 2015

Dopo un anno di gestazione lo statuto della nuova Enit, l’Agenzia nazionale per il turismo, potrebbe essere presto validato dalla Corte dei Conti. Scritto dal commissario straordinario Cristiano Radaelli, ingegnere nucleare presidente di Anitec, era arrivato già a novembre sul rotondo tavolo del Consiglio dei Ministri ma è stato firmato solo da un mese. A ritardare la riforma dell’Ente che dai tempi di Mussolini si occupa della promozione turistica del Bel Paese sono state le incertezze del governo e il mancato accordo politico su chi dovrà gestire tutta la partita del turismo nazionale.

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La Repubblica: Antonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

la-repubblica-it-logoAntonio Samaritani è il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale

L’annuncio dato da Renzi al Consiglio dei Ministri. Chief information officer della Regione Lombardia, era il candidato voluto dal ministro Marianna Madia  che dice: “Questa nomina vuole dare un messaggio di continuità rispetto al lavoro svolto dalla Poggiani”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Aprile 2015

Antonio Samaritani, Direttore Sistemi Informativi e ICT della Regione Lombardia ha continuato fino all’ultimo a raccontare i progetti su cui stava lavorando con Lombardia Informatica: data center, disaster recovery, open data, cloud, Expo, ma da domani di tutto questo dovrà occuparsene a livello nazionale, nella cornice dell’Agenda digitale, visto che è lui il nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale (Agid). La decisione è stata comunicata da Matteo Renzi al Consiglio dei Ministri.
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Roma: Osservatorio Generazione Proteo. Presentazione del 3° Rapporto di ricerca sull’universo giovanile “Corsa ad ostacoli”

proteoLa presentazione del 3° Rapporto di ricerca nazionale “Corsa ad ostacoli” si terrà il 27 aprile 2015, alle ore 10.30, presso l’Auditorium della Link Campus University.

Anche quest’anno l’Osservatorio Generazione Proteo ha   realizzato una ricerca nazionale sull’universo giovanile intervistando circa 10.000 studenti degli Istituti secondari di secondo grado di età compresa tra i 17 e i 20 anni delle principali regioni italiane, le cui risposte contribuiranno a fornire uno spaccato realistico dell’universo giovanile italiano, nonché delle differenze territoriali tra Nord, Sud, Centro e Isole.

Proteo Invito

I risultati della ricerca vengono presentati alle scuole, alla stampa e all’opinione pubblica nel corso di un convegno al quale intervengono gli Istituti, i docenti e gli studenti che hanno partecipato alla rilevazione e che riceve massima attenzione da parte dei mezzi di comunicazione, sempre molto interessati alle tematiche e ai risultati diffusi dall’Osservatorio.

Gli Istituti coinvolti nel progetto Generazione Proteo hanno altresì formalizzato un Accordo di Rete con l’Università Link Campus University con l’obiettivo di studiare i comportamenti, il linguaggio, le attitudini dei giovani e sviluppare progetti formativi ed educativi congiunti.

Wired: Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

wiredlogo Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

Il dipartimento del Tesoro Usa cede a Icann la gestione degli indirizzi del web. Il suo presidente Fadi Chehade spiega come gestirà la rete nei prossimi anni

di Arturo Di Corinto per Wired del 20 Aprile 2015

I dispositivi connessi a Internet nel 2020 saranno 50 miliardi, forse di più. L’internet delle cose è la nuova frontiera del business e nel 2019 varrà 1,7 trilioni di dollari. Solo in Europa le professioni legate a Internet offriranno 150 mila posti di lavoro nei prossimi due anni. I social network sono la spina dorsale delle relazioni digitali.

Nel dibattito sull’evoluzione digitale delle nostre società troppo spesso dimentichiamo che quei servizi e quelle funzioni a cui affidiamo il nostro futuro dipendono dal funzionamento di Internet come infrastruttura globale. E mentre dimentichiamo che la sua evoluzione e stabilità sono i prerequisiti di quelle attività, ci scordiamo pure che la rete è un bene scarso, che non arriva ovunque e che non funziona da sola. La diamo per scontata. Ma la rete funziona perchè c’è chi la fa funzionare ogni giorno. L’Icann, l’autorità che assegna i nomi a dominio è l’attore principale del suo funzionamento, garantendo l’unicità delle risorse informatiche sui server distribuiti nelle reti di tutto il mondo. Internet infatti non è una semplice rete, ma una rete delle reti che le connette tutte a partire da regole condivise. Continua a leggere Wired: Icann, ecco come internet diventerà più robusta e neutrale

Wired: Perché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

wiredlogoPerché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

Nel silenzio quasi totale si è chiusa la consultazione online voluta da Laura Boldrini per chiarire la posizione italiana sulla rete. Ecco perché è fondamentale portarla avanti

di Arturo Di Corinto per Wired del 3 Aprile 2015

Nella quasi totale indifferenza della politica si è da poco conclusa la consultazione online per una Carta dei diritti di internet e si sono chiuse le audizioni parlamentari dei soggetti invitati a commentarla.

L’iniziativa, voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, ha come obiettivo indicare al Parlamento e al governo la strada da seguire per definire una posizione italiana nel dibattito mondiale che riguarda la governance di Internet relativamente ai temi della privacy, della sicurezza, dei diritti esercitati in rete e attraverso la rete. E proprio perchè tratta di governance, cioè di gestione condivisa e partecipata, e non di governo imposto dall’alto, la presidente Boldrini ha cercato di coinvolgere tutti gli stakeholder, cioè i portatori di interesse: enti, istituzioni, imprese, associazioni e cittadini. Continua a leggere Wired: Perché abbiamo bisogno di una Carta dei diritti di internet

La Repubblica: Attacco informatico di Anonymous pro-Palestina contro Israele. Ma l’obiettivo fallisce

la-repubblica-it-logoAttacco informatico di Anonymous pro-Palestina contro Israele. Ma l’obiettivo fallisce

A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti palestinesi hanno condotto una massiccia azione denominata “Olocausto elettronico” contro siti web e account privati israeliani poi pubblicati su Internet. Ma c’è stato solo un temporaneo blocco dei sistemi. E la maggioranza degli hacker del gruppo si è dissociata dall’iniziativa proprio per il nome dato all’assalto

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 8 aprile 2015

L’AVEVANO promesso e l’hanno fatto. A una settimana dal giorno in cui Israele ricorda la Shoah, il 16 aprile, gruppi di attivisti pro Palestina hanno condotto un massiccio attacco informatico contro siti web e account privati israeliani successivamente pubblicati su Internet. A rivendicare l’attacco è stato un gruppo composito sotto la maschera di Anonymous. E tuttavia la maggior parte degli attacchi ha causato solo il temporaneo malfunzionamento di siti web istituzionali e il temuto “Olocausto elettronico” non c’è stato. Ma era così che AnonGhost e altri avevano annunciato l’operazione che ormai da diversi anni si ripete contro Israele per denunciarne la politica nei confronti dei palestinesi e in particolare degli abitanti di Gaza: “Siamo tornati per punirvi di nuovo, per i vostri crimini nei territori palestinesi come facciamo ogni anno il 7 aprile. E come abbiamo fatto molte volte, bloccheremo i vostri server,  siti governativi e militari, di banche e istituzioni pubbliche, vi cancelleremo dal cyberspazio”.

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La Repubblica: Agenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

la-repubblica-it-logoAgenzia Digitale, la Poggiani si è dimessa

La direttrice dell’Agid ha consegnato le sue dimissioni nelle mani della ministra Madia. In politica con la Moretti nella corsa a governatrice del Veneto.

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Marzo 2015

Alessandra Poggiani, poco dopo le 21, ha ufficializzato con una lettera al ministro Madia le sue dimissioni. E alla notizia dell’annuncio delle dimissioni della direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale si aggiunge quella che né Matteo Renzi né Marianna Madia hanno commentato la scelta. Solitamente prodighi di annunci e commenti via Twitter questa volta ministro e premier sono rimasti in silenzio. Il motivo potrebbe essere l’imbarazzo determinato dalla sua decisione? Oppure la consapevolezza che si apre di nuovo un periodo incerto per l’agenzia che ha il compito di digitalizzare l’Italia? Né l’uno né l’altro secondo Alessandra Poggiani, che a Repubblica.it in mattinata aveva annunciato: “Consegnerò stasera le mie dimissioni nelle mani della Ministra Marianna Madia. Il mio non è stato un colpo di testa, la decisione l’ho maturata un mese fa quando mi hanno chiesto di impegnarmi al fianco di Alessandra Moretti nella sua corsa a governatrice del Veneto. A quel punto ne ho parlato subito con la ministra e lei ha capito. Le sono molto grata per questo”. Ora resta al lavoro fino al nuovo bando per chi le succederà già uscito.
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La Repubblica: Dl antiterrorismo, Rodotà: il passo indietro di Renzi? Un atto dovuto e per di più provvisorio

la-repubblica-it-logoRodotà: il passo indietro di Renzi? Un atto dovuto e per di più provvisorio

Per il giurista lo stralcio del passaggio del provvedimento antiterrorismo che consentiva di spiare dati e documenti nei computer dei cittadini è da accogliere positivamente. Consapevole che questa minaccia alla privacy verrà riproposta in sede di disciplina delle intercettazioni. “Preoccupante la disinvoltura legislativa dell’uso di un decreto legge per intervenire sui diritti fondamentali”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 26 Marzo 2015

LE INTERCETTAZIONI delle comunicazioni su pc, smartphone e tablet con software spia non si faranno. Sono in molti ad avere tirato un sospiro di sollievo di fronte a una notizia che poteva precipitare l’Italia agli ultimi posti delle classifiche mondiali della privacy. E proprio la tutela della riservatezza dei dati e delle comunicazioni, un diritto costituzionale sancito per tutta l’Europa dalla Carta di Nizza, è stato l’innesco del dietro-front del governo sul passaggio del provvedimento che però verrà affrontato nuovamente nella discussione della legge sulle intercettazioni. Un plauso alla scelta di Renzi è arrivato con un tweet da Nils Muiznieks, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa: “Bravo @matteorenzi per aver bloccato misure antiterrorismo intrusive. E’ necessario garantire che le misure di sicurezza rispettino diritti umani”. Continua a leggere La Repubblica: Dl antiterrorismo, Rodotà: il passo indietro di Renzi? Un atto dovuto e per di più provvisorio

La Repubblica: Dl antiterrorismo, così lo Stato avrà libero accesso ai pc degli italiani

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La nuova legge prevede la possibilità di acquisire, attraverso software occulti, tutte le comunicazioni fatte in digitale dai cittadini sospettati di qualsiasi reato, non solo di matrice terroristica

di ARTURO DI CORINTO per La repubblica del 25 marzo 2015

ROMA – È allarme privacy circa la possibilità che l’Italia promuova una legislazione irrispettosa dei diritti dei cittadini. Arriva infatti oggi nell’aula di Montecitorio il decreto antiterrorismo la cui conversione in legge è stata licenziata lunedì dalle commissioni competenti ma che ha già registrato le perplessità del Garante per la Privacy.
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La Repubblica: Gli hacker del Califfato “100 soldati usa da uccidere”

la-repubblica-it-logoGli hacker del Califfato “100 soldati usa da uccidere”

Arturo Di Corinto per La Repubblica del 22 Marzo 2015

Gli hacker dello Stato Islamico hanno pubblicato in rete una lista di 100 militari americani da colpire in patria per aver preso parte ai bombardamenti contro l’Isis in Iraq, Siria, Afghanistan, Yemen e Somalia. La lista, su cui le autorità stanno operando le necessarie verifiche, riporta fotografia, grado, nome, cognome, indirizzo, città e stato di soldati Usa della marina e dell’aviazione ed è accompagnata da una breve lettera in inglese che invita ad ucciderli in quanto “crociati”. È la prima volta che una lista tanto dettagliata viene diffusa in rete. Pubblicata su justpaste.it, è stata rilanciata centinaia di volte su Twitter prima che gli account responsabili venissero bloccati, ma senza che ne fosse impedita l’ulteriore diffusione.

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