“La rivoluzione dell’intelligenza artificiale e la democratizzazione della cybersecurity”, organizzato dal Centro Studi Americani in collaborazione con Crowdstrike, il 18 aprile presso la sede del Centro Studi Americani, in via Michelangelo Caetani 32 a Roma.
Tag: ACN
La rivoluzione dell’intelligenza artificiale e la democratizzazione della cybersecurity
“La rivoluzione dell’intelligenza artificiale e la democratizzazione della cybersecurity”, organizzato dal Centro Studi Americani in collaborazione con Crowdstrike, in programma il prossimo 18 aprile alle 17:30, si terrà presso la sede del Centro Studi Americani, in via Michelangelo Caetani 32 a Roma.
L’intelligenza artificiale generativa sta progredendo rapidamente e potrebbe rivoluzionare numerosi settori. Nonostante l’IA non sia una novità, il suo utilizzo quotidiano è comune da circa un decennio, con esempi come la ricerca Google, Maps e i servizi di traduzione. Tuttavia, è essenziale che le persone comprendano come e perché viene sviluppata questa tecnologia. La Commissione europea sta lavorando al primo quadro normativo sull’Intelligenza Artificiale, l’AI Act, per garantire che i sistemi AI all’interno dell’UE rispettino i diritti e i valori dell’Unione, come il controllo umano, la privacy e la trasparenza.
La cybersecurity è uno dei settori più promettenti per l’IA, poiché può aiutare a superare sfide come la carenza di talenti, la limitata accessibilità degli strumenti e la necessità di rispondere rapidamente agli attacchi. L’uso dell’IA generativa può fornire inoltre vantaggi operativi e competitivi nel rilevare, investigare e rispondere agli attacchi informatici, rendendo le aziende più efficienti e precise.
LA MINACCIA CYBER E LE STRATEGIE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Seminario di formazione per giornalisti presso la sede di Banca d’Italia
PROGRAMMA
Banca d’Italia, sala Stringher, via delle Quattro Fontane 121/123, ROMA
Martedì 27 febbraio 2024
LA MINACCIA CYBER E LE STRATEGIE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
9.00 – 9.10
Apertura dei lavori
Giuseppe Zingrillo
Capo Dipartimento Informatica (BdI)
9.10 – 9.50
L’evoluzione dello scenario
della minaccia cyber
Pasquale Digregorio
Divisione CERTBI (BdI)
9:50 – 10.30
L’Agenzia per cybersicurezza nazionale: storia, missione, obiettivi
Arturo Di Corinto (ACN)
10.30 – 10.40
coffee-break
10.40 – 11.20
Awareness, formazione
e resilienza cibernetica
Bernardo Palazzi (ACN)
11.20 – 12.00
Il CERT della Banca d’Italia e le attività di contrasto proattivo della minaccia cyber
Simone Ciccarone
Divisione CERTBI (BdI)
12.00 – 12.30
Visita alla mostra Data Detox
“un io digitale più sano e consapevole”
Annalisa Vitale e Chiara Ferretti
Divisione CERTBI (BdI)
12:30 – 13:10
Profili di cybersicurezza dell’attività giornalistica: protezione di dati, fonti e gestione di data breach
Andrea Biasiol
Divisione Relazioni con i media (BdI)
13.10 – 13.20
Chiusura dei lavori
Angela Barbaro
Capo Servizio Comunicazione (BdI)
Cybertech Europe 2023
La pandemia Covid 19 ha trasformato la nostra vita modificando per sempre il modo di lavorare, di effettuare acquisti, pagamenti, di rapportarsi con il mondo esterno.
Ma nuove opportunità comportano nuove sfide. Il massiccio ricorso al lavoro da remoto ha creato un terreno fertile per tutte quelle minacce pronte a sfruttare le vulnerabilità Zero-Day, il fattore umano e gli altri punti deboli nelle organizzazioni che non godono più della protezione OnPrem.
Gli attacchi alla Supply Chaine, che stanno causando distruzioni nei settori critici e nelle infrastrutture mondiali nel 2021 si prevede che si quadruplicheranno rispetto allo scorso anno.
Il pagamento per la rimozione dei Ransomware che, su scala mondiale, nel 2020 aveva raggiunto i 400.milioni di dollari americani, solo nel primo quarto del 2021 ha superato 81,000 dollari statunitensi. Ognuno di noi ha sperimentato un caso di phishing, un messaggio di posta elettronica hackerato od un tentativo di violazione della privacy.
A seguito del grande successo riscosso dalla quarta edizione del 2019, la Cybertech-Europe ritornerà sul palco principale a Roma il 3-4 ottobre 2023 per discutere di questo nuovo mondo, sfaccettato ed avvincente. Tema centrale della conferenza sarà: “Ecosistema su scala globale”.
Ai lavori parteciperanno relatori di prim’ordine tra i quali alti funzionari statali, dirigenti di livello C ed i pioneri del settore provenienti dall’Europa e da tutto il mondo.
https://italy.cybertechconference.com
SEMINARIO CORSO ESERCITO
Corso Esercio 7° PIC – Propapaganda e comunicazione
Onorato di aver collaborato con l’Esercito Italiano
21 Settembre 2023
ITASEC 2023
L’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza Nazionale ha patrocinato e partecipato alla Italian Security Conference, ITASEC23 del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity che si è svolta a Bari dal 3 al 5 maggio 2023
Nella giornata del 4 maggio ho avuto il piacere di condurre due panel tematici.
Panel – Cyber imprenditorialità: Ricerca e Innovazione
Panel – Prospettive di mercato: i Partenariati Estesi e le nuove imprenditorialità
Digital Sovereignty- Work Force Needed
Digital Sovereignty- Work Force Needed
GIOVEDÍ 20 OTTOBRE 2022 – Ore 15 – Centro Studi Americani – Via M. Caetani, 32, Roma
Digital Sovereignty- Work Force Needed
Moderatore: Arturo Di Corinto, Professore
Key note speaker: Roberto Baldoni, Direttore Agenzia Cybersecurity
Vittorio Calaprice, Rappresentanza della Commissione Europea in Italia
Guillaume Poupard*, Rappresentante ANSSI Francese
Emanuele Galtieri, Ceo-Cy4Gate
Stefano Bordi, Direttore Cyber & Security Academy di Leonardo
Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione rappresentano la chiave alla modernità per lo sviluppo socio-politico, economico e la sicurezza nazionale, che sta diventando il principale terreno di confronto geopolitico. Gli attacchi cyber sulle infrastrutture sensibili possono essere letali quanto le armi nucleari o di distruzione di massa, e tutto ciò è una realtà completamente nuova.
Sullo scenario di un predominio di alcuni Paesi sviluppati nell’Information Technology e l’emergere di monopoli che controllano le infrastrutture del network, dello stream e dei database, s’intravede una minaccia di una disuguaglianza e supremazia digitale, che da soft power si sta trasformando in hard power.
Per le Nazioni che restano indietro nello sviluppo digitale, i rischi di una perdita graduale e quindi una conseguente distruzione degli elementi strutturali della sovranità statale, accrescono in maniera significativa i rischi di questa trasformazione. La disuguaglianza digitale è infatti una minaccia sempre più tangibile, per la democrazia e per la sicurezza. A causa della disuguaglianza digitale, ogni Nazione ha come priorità lo sviluppo di un sistema di difesa cibernetica, il cui sviluppo necessità di risorse economiche ma soprattutto umane.
Nel settore cyber si profila la creazione di tante nuove opportunità lavorative che non esistevano nel passato e che dovranno essere assunte da giovani professionisti in differenti discipline. Di conseguenza, è fondamentale aumentare le opportunità per la formazione dei giovani e di nuovi talenti sulle tecnologie e le tecniche per la difesa delle strutture sensibili.
Saranno i giovani formati in nuovi corsi di studio a dover tutelare lo spazio digitale nazionale e garantirne il perimetro. La posta in gioco è alta, ma come s’intende agire perché si creino le condizioni perché sempre più giovani intraprendano una carriera lavorativa nel mondo della cybersicurezza?
La cybersicurezza è un ingranaggio collettivo
La cybersicurezza è un ingranaggio collettivo
Hacker’s Dictionary. Aumentano i dispositivi connessi e l’uso di Internet, così aumentano anche gli attacchi alle macchine e alle persone. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale aiuterà a fermarli ma non ce la farà da sola
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Luglio 2022
Il rischio informatico cresce all’aumentare dei dispositivi connessi. É una questione statistica: quando sulle strade aumenta il traffico automobilistico, aumentano gli incidenti.
Baldoni, Agenzia Cyber: “Draghi ci ha chiesto rigore e rapidità per rendere l’Italia sicura”
Baldoni, Agenzia Cyber: “Draghi ci ha chiesto rigore e rapidità per rendere l’Italia sicura”
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/LaRepubblica del 6 Luglio 2022
Il primo luglio si è conclusa un’altra tappa del potenziamento dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: è pronto il Centro di valutazione di beni e servizi dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica. Intervista al direttore, Roberto Baldoni
Roma, 1 luglio 2022, l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) comunica: è operativo un altro pilastro della strategia nazionale di sicurezza cibernetica, il Cvcn, Centro di Valutazione e Certificazione Nazionale. Prima rientrante nell’ambito delle competenze del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), oggi trasferito all’Acn, “avrà il compito di valutare la sicurezza di beni, sistemi e servizi Ict destinati a essere impiegati nel contesto del Perimetro di sicurezza nazionale cibernetica”. Ne abbiamo parlato con il direttore dell’Acn, Roberto Baldoni, ed è l’occasione per fare il punto su tutte le attività chiave dell’Agenzia.
Direttore, il Cvcn si occuperà della ricerca delle vulnerabilità del software che possono essere sfruttate dai criminali informatici?
Nominati i nove saggi dell’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale
Nominati i nove saggi dell’Agenzia per la cybersicurezza Nazionale
Gli esperti del comitato tecnico scientifico dell’ACN scelti dal sottosegretario Gabrielli rappresentano il mondo dell’industria (Leonardo, Accenture, Intesa, Elettronica), della ricerca (IBM, Polimi, Cnr, Luiss) e dell’associazionismo (Aipsa), sono sei uomini e tre donne
di Arturo Di Corinto per ItalianTech/ La Repubblica del 15 giugno 2022
Il Sottosegretario Franco Gabrielli in qualità di Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, ha firmato il decreto di nomina dei 9 membri del Comitato tecnico scientifico dell’Agenzia. Nove esperti nel campo delle tecnologie emergenti e che si sono distinti nella diffusione e cultura della cybersicurezza la cui scelta è stata condivisa con il comitato di vertice dell’ACN.
L’ultima volta che Gabrielli aveva affrontato l’argomento – durante la presentazione della Strategia Nazionale di Cybersicurezza – ci aveva scherzato sopra, ricordando le richieste e le telefonate che arrivavano da ogni dove per entrare in questo comitato che adesso avrà un bel da fare a recuperare il terreno già percorso dalle omologhe agenzie europee, meglio finanziate e con una forza lavoro 10 volte superiore come nel caso di Francia e Germania.
L’Italia ha una strategia nazionale per la sicurezza cibernetica
L’Italia ha una strategia nazionale per la sicurezza cibernetica
Presentata oggi a Palazzo Chigi, i cinque pilastri e le 82 misure previste dal documento elaborato dall’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza prevedono finanziamenti, incentivi e sgravi fiscali, il rafforzamento della collaborazione pubblico-privato, un ruolo rilevante della ricerca universitaria. Al centro innovazione, startup, crittografia, formazione e un polo tecnologico nazionale
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 25 Maggio 2022
Nessuno si salva da solo. La parola d’ordine è cooperazione. È questo il senso ultimo della strategia nazionale della cybersicurezza 2022-2026 presentata oggi a Palazzo Chigi dal sottosegretario Franco Gabrielli e dal professor Baldoni direttore dell’Acn (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale). L’evento
La strategia ha infatti proprio la collaborazione tra le istituzioni dello stato, le imprese, la pubblica amministrazione e l’Università il suo focus principale. La strategia, di 27 pagine glossario incluso, e le 82 misure necessarie alla sua implementazione rendono finalmente pubblica, nero su bianco, quella che sarà la postura cibernetica dell’Italia nei prossimi anni, nel rispetto delle competenze di ciascuno, ma sollecitando tutta la società a fare la sua parte.
D’altronde la pandemia degli attacchi ransomware contro le aziende negli ultimi due anni, le campagne quotidiane di phishing verso la pubblica amministrazione, gli attacchi DDoS a banche e ministeri di questi giorni, e lo spionaggio cibernetico straniero di lunga data, giustificano ampiamente la necessità di una strategia e, per una volta, con finanziamenti certi all’interno di un quadro regolamentare chiaro. Cybersicurezza
Kaspersky: “Col nostro software non si fa la guerra”
Kaspersky: “Col nostro software non si fa la guerra”
La famosa azienda russa di antivirus prende le distanze dalla guerra e spiega perché i suoi prodotti sono sicuri dopo l’annunciato decreto che li mette fuori dal mercato italiano
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 20 Marzo 2022
Il decreto arriva nella serata di venerdì direttamente dal Consiglio dei ministri e mette fuori gioco Kaspersky per il timore che i suoi software possano essere usati contro gli stessi clienti che serve in Italia. Ovviamente nel provvedimento, in attesa della pubblicazione in Gazzetta ufficiale della versione finale, non si nomina Kaspersky, ma si parla di come la cyber security del Paese potrebbe essere messa a rischio dall’utilizzo di software russi – di cui Kaspersky è produttrice di punta -, perché le aziende di Mosca potrebbero smettere di fornire aggiornamenti e, quindi, esporre i clienti italiani a maggiori rischi, e ne chiede la sostituzione.
Kaspersky nel mirino delle autorità italiane
Kaspersky nel mirino delle autorità italiane
Hacker’s Dictionary. Con l’inasprirsi del conflitto russo-ucraino aumentano i timori che le tecnologie russe come l’antivirus Kaspersky diventino un’arma nelle mani del Cremlino. L’azienda moscovita rassicura: “Analizzate il nostro codice”. Ma in queste ore il governo sta valutando se sostituire d’urgenza tutto il software dalla pubblica amministrazione
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 17 Marzo 2022
Le cose si mettono male per Kaspersky. L’azienda russa, leader nel settore della cybersecurity è finita nel mirino dei governi europei a causa del conflitto in corso per il timore che le sue soluzioni informatiche possano diventare un’arma ulteriore per gli arsenali del Cremlino.
Finora però non c’è nessuna evidenza che questo sia accaduto e non ci sono notizie che possano comprovare questa ipotesi.
Però, adottando un principio di precauzione l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale – Acn ha dichiarato che sarebbe «opportuno considerare le implicazioni di sicurezza derivanti dall’utilizzo di tecnologie informatiche fornite da aziende legate alla Federazione Russa».
Scatta l’allarme: l’Italia sarà colpita da un attacco informatico
Scatta l’allarme: l’Italia sarà colpita da un attacco informatico
La notizia divulgata nei canali riservati diventa pubblica: si teme un’incursione di hacker russi ai danni dei servizi essenziali del nostro Paese
di Arturo Di Corinto per ItalianTech/La Repubblica del 5 marzo 2022
Traffic light protocol white: la notizia prima classificata come riservata diventa pubblica, dal semaforo rosso si passa a quello arancione e poi al bianco, che nel mondo della difesa cibernetica significa che è arrivata all’opinione pubblica, e la notizia è che “domenica 6 marzo potrebbero esserci attacchi cyber in Italia ai danni di enti governativi e industriali non meglio definiti”.
A lanciare l’allarme è stato lo Csirt, il Computer Security Incident Response Team dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale: “Nel ricordare la necessità di adottare tutte le misure di protezione degli asset IT, in particolare quelle oggetto degli alert specifici già diffusi dall’Agenzia per la Cybersicurezza – Csirt Italia, si raccomanda prestare particolare attenzione nel giorno indicato e comunicare eventuali evidenze di attività malevole utilizzando i canali di comunicazione dello Csirt Italia”.
Ricatti informatici, il 2021 è un anno da dimenticare
Ricatti informatici, il 2021 è un anno da dimenticare
Secondo gli esperti gli attacchi alle aziende italiane continueranno secondo un trend in ascesa, colpa anche della disponibilità a pagare delle vittime. Anche la franco-italiana Thales preda di hacker
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 4 Gennaio 2022
La notizia arriva nello stesso giorno in cui diventano pubblici il sito e il logo dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) italiana: anche la protettissima Thales è caduta ostaggio del ransomware Lockbit 2.0.
E’ la stessa, omonima gang che lo gestisce a far sapere sul suo blog che mancano 13 giorni alla data fatidica in cui il tesoretto dei primi 1320 file esfiltrati sarà esposto al pubblico. Thales è un gruppo francese di elettronica specializzato in aerospazio, difesa, sicurezza e la sua branca italiana, Thales Alenia Aerospace, è leader nel mondo per la componentistica spaziale, ad esempio per i moduli della ISS, la Stazione spaziale internazionale fatti a Torino. La banda di criminali informatici non fornisce alcun dettaglio, solo un conto alla rovescia prima di rilasciare i dati esfiltrati. Un modo per concedere ai francesi il tempo di negoziare una richiesta di riscatto che Thales sostiene di non avere ricevuto e che fonti qualificate ritengono però già oggetto di trattativa. L’anno nuovo non poteva incominciare peggio dopo gli allarmi venuti da più fronti sui futuri obbiettivi di cyber-vandali e criminali digitali.