Valerio De Luca , Giulio Maria Terzi di Sant’Agata , Francesca Voce
Collana Università: economia
Argomenti Economia europea e internazionale
Livello Studi, ricerche
Dati pp. 130, 1a edizione 2018 (Codice editore 1820.316)
Valerio De Luca , Giulio Maria Terzi di Sant’Agata , Francesca Voce
Collana Università: economia
Argomenti Economia europea e internazionale
Livello Studi, ricerche
Dati pp. 130, 1a edizione 2018 (Codice editore 1820.316)
Nuovo sito del Campidoglio, “Così gli hacker rubano l’identità anche a Raggi”
Il sistema informatico è costato 8 milioni ma ecco come può essere facilmente bucato da mani esperte
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 11 Marzo, 2018
C’è un buco nel cuore di Roma. No, non si tratta di quello di bilancio ereditato dalle amministrazioni passate, e neppure di quelli che inghiottono macchine e palazzi come alla Balduina. Si tratta di un buco informatico.
A causa di un errore di progettazione nel nuovo sito del comune di Roma, costato 8 milioni di euro, è possibile appropriarsi dell’indirizzo di posta elettronica di chiunque sia registrato presso il portale del comune. Ed è esattamente quello che è successo con l’email privata della sindaca Raggi. Continua a leggere La Repubblica: Nuovo sito del Campidoglio, “Così gli hacker rubano l’identità anche a Raggi”
Prendiamo atto con piacere della nota del Miur che ridimensiona l’attacco di Anonymous a dati riferibili al proprio dicastero. Purtroppo o per fortuna quando i giornalisti hanno una notizia la devono pubblicare. Con attenzione ai suoi effetti in casi come questo dell’attacco informatico di Anonymous al Ministero stesso e ai suoi vertici.
E proprio per tale motivo abbiamo avvisato il CERT nazionale e il CERT della Pubblica Amministrazione la sera precedente alla pubblicazione dell’articolo, affinché gli enti e le persone coinvolte fossero avvertite in tempo per porre i giusti rimedi. Continua a leggere AGI: Precisazione della precisazione. Il doppio salto mortale del Miur sull’attacco hacker
Il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica
di De Luca, Terzi di Sant’Agata, Voce
Nel capitolo scritto per questo libro, “La sicurezza informatica è un diritto umano” provo a spiegare l’importanza di garantire la privacy nell’Infosfera e perché è importante porre un freno all’hacking di stato. Il libro si chiama Il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica (Franco Angeli, 2018).
Altri autori amici presenti nel libro sono Pierluigi Paganini e Luigi Martino. Buona lettura a tutti.
Anonymous buca siti e database del Ministero della Pubblica Istruzione: 20mila email e password adesso vanno a spasso nel cyberspace.
A come Anonymous dunque: il collettivo di hacker attivisti, o meglio, una loro costola italiana, questa volta se la prende con il Ministero dell’Istruzione e più esattamente contro l’alternanza scuola lavoro prevista dalla riforma dell’istruzione. Per protestare contro il progetto che considerano occasione di sfruttamento degli studenti hanno deciso di rendere pubblici nomi, email, password di un pezzo consistente della Scuola: circa 20mila indirizzi di posta elettronica e gli accessi di amministrazione a siti e database scolastici. Continua a leggere Il Manifesto: Anonymous buca il Ministero dell’istruzione
Hacker’s dictionary. Dopo il caso della piattaforma Rousseau, scoperta vulnerabile
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 22 Febbraio 2018
H come hacker: mutuo aiuto, condivisione e collaborazione. L’etica hacker è antica quanto i computer moderni.
«Hacker, in informatica, in particolare con riferimento alla rete Internet, esperto di programmazione e di reti telematiche che, perseguendo l’obiettivo di democratizzare l’accesso all’informazione e animato da princìpi etici, opera per aumentare i gradi di libertà di un sistema chiuso e insegnare ad altri come mantenerlo libero ed efficiente. Continua a leggere Il Manifesto: Una nuova forma di civismo
di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 21 Febbraio 2018
Nella relazione annuale dei servizi segreti presentata ieri a Palazzo Chigi si denunciano i rischi delle cosiddette minacce ibride al nostro paese e, in particolare, un rischio cyberattacchi che assumerebbero la forma di «campagne di influenza che, prendendo avvio con la diffusione online di informazioni trafugate mediante attacchi cyber, mirano a condizionare l’orientamento e il sentimento delle opinioni pubbliche, specie allorquando queste ultime sono chiamate alle urne».
Il richiamo è giusto e, considerata la fonte, c’è da crederci. Però. In realtà come non abbiamo una teoria unificante e condivisa delle scelte elettorali così non abbiamo una teoria unica ed esaustiva degli effetti dell’informazione nel processo di costruzione dell’opinione pubblica. E ancora meno sappiamo del ruolo che le fake news, al centro delle campagne di disinformazione, possono avere nell’orientare l’elettorato. Questi effetti li stiamo ancora studiando. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Elezioni e hacker: i cyberattacchi influenzeranno il voto, ma non troppo
Internet of things, cloud storage, auto connesse e intelligenze artificiali ci renderanno la vita più semplice, ma porteranno anche nuove minacce: l’Italia si prepara a fronteggiare i richi di un cyberspace sempre più affollato
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 10 Gennaio 2018
L’ERA delle barbe finte e degli occhiali scuri è finita da tempo. Da quando i criminali informatici non vestono più i panni dell’hacker solitario con felpa e cappuccio, i nuovi James Bond vanno cercati tra giovani nerd con la faccia pulita del tuo compagno di banco. Dopo i casi Meltdown e Spectre, dopo i numerosi furti di dati bancari come quello di Equifax, il blocco di Internet causato dalla botnet Mirai, l’epidemia di Wannacry, è infatti diventato impossibile dormire sonni tranquilli per aziende e istituzioni di fronte ai rischi generati dal cyberspazio. Per questo l’intelligence italiana è alla ricerca di diplomati e laureati nelle professioni ICT. L’obiettivo è di reclutarli nella difesa degli asset strategici nazionali e delle infrastrutture critiche che permettono alla società di funzionare: strade, dighe, ospedali, aereoporti. Continua a leggere La Repubblica: L’intelligence italiana recluta hacker tra diplomati e laureati. Difenderanno le infrastrutture da attacchi in rete
Nel 2020 avremo 3 milioni di posti di lavoro vacanti nel settore della sicurezza informatica e «abbiamo bisogno di creare da zero una nuova generazione di professionisti della sicurezza in grado di sopperire alle esigenze di questo settore sia nel pubblico che nel privato».
A dirlo non è il solito politico a caccia di voti durante la campagna elettorale ma il professore Roberto Baldoni, direttore del Centro di Cyber Intelligence dell’Università Sapienza (Cini), da poco nominato ai vertici del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza della Presidenza del consiglio come vicedirettore generale con delega alla cybersecurity. Continua a leggere Il Manifesto: Cyberchallenge, l’addestramento gratuito per i giovani hacker
Online 1 miliardo e 400 milioni di email e password. E l’hacker chiede donazioni in bitcoin
L’hanno chiamata Breach Compilation: raccoglie 252 leak precedenti ed è aggiornata alla fine di novembre 2017. La password usata per posta e social da 9 milioni di account è sempre la stessa: “password”
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 Dicembre 2017
UN MILIARDO e 400 milioni di nomi, email e password in chiaro. Tutto in un unico database messo a disposizione in un forum del deep web. È senza dubbio il più grande leak di dati personali della storia di Internet. A “scoprirlo” per primi gli spagnoli di 4iq, una società di analisi del rischio cibernetico operante anche in California. Il leak era menzionato su Reddit da un utente col nome di tomasvanagas che ne forniva il link (torrent) per recuperarlo, indicando poi la possibilità di fare una donazione in bitcoin a chiunque lo trovasse utile.
Continua a leggere La Repubblica: Online 1 miliardo e 400 milioni di email e password. E l’hacker chiede donazioni in bitcoin
Anonymous attacca Israele nel cyberspazio
Nelle ultime ore gli hacktivisti con la maschera hanno divulgato nomi, email e password di impiegati pubblici israeliani e diffuso blacklist di siti governativi Usa invitando a colpirli per protestare contro le politiche americane in Medio Oriente
Sono solo una manciata i siti bucati ma già da qualche ora circola un leak copioso di nominativi e asset strategici israeliani: questa volta Anonymous ha assunto le sembianze dei difensori della Palestina per protestare contro la scelta di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.
Continua a leggere Cybersecurity: Anonymous attacca Israele nel cyberspazio
Un nuovo leak ha per oggetto contratti, stipendi, carte d’identità e indirizzi email di personale degli Interni, della Difesa, della Marina e della Presidenza del Consiglio. Il nuovo colpo alla cybersicurezza assestato dal gruppo di hacker anonimi
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 Novembre 2017
UNA miniera di dati, riservati e personali. Di poliziotti, militari, marinai stellati del Bel Paese. Così si presenta il leak appena diffuso in Rete da Anonymous: “Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo.”
Continua a leggere La Repubblica: Anonymous ‘buca’ governo e ministeri: ”Abbiamo i vostri dati personali”
Intervista di Radio Rai ad Arturo Di Corinto: Attacco Hacker alla rete mondiale
http://www.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-50bb9515-046d-47df-a251-b27e6392f0fd.html
Tenore di vita del coniuge va sempre garantito una altra sentenza di Cassazione:avv.Gian Ettore Gassani.I migranti devono adeguarsi ai valori dell’occidente:Giuseppe Marazzita docente di diritto Costituzionale.Attacco Hacker alla rete mondiale:Arturo Di Corinto La Repubblica. Addio alle monete da 1 e 2 centesimi avv:Carlo Rienzi presidente Codacons.
L’industria trema: i ricercatori dell’Università del Michigan hanno dimostrato che si possono confondere i sensori di accelerazione degli smart device con le onde sonore
Arturo Di Corinto per Cybersecurity 17 marzo 2017
Si può hackerare un drone, uno smartphone o persino un’automobile usando le onde sonore. Sintonizzate su particolari frequenze possono confondere i sensori di accelerazione di smart device e oggetti collegati all’Internet delle cose rendendo di fatto possibile hackerare computer, tablet, smartphone, orologi da polso e ogni dispositivo a guida autonoma, perfino i droni. Continua a leggere Cybersecurity: Un dottorando ventenne dimostra che smartphone, droni e automobili possono essere hackerati a colpi di musica
Francia, Inghilterra, Usa, Olanda e Italia attaccati via Twitter Counter, il commento di Kaspersky Lab Italia e i consigli per proteggere l’account.
Arturo Di Corinto per Cybersecurity 15 marzo 2017
Nel volgere di pochi minuti una serie di account Twitter di importanti aziende e istituzioni in Francia, Inghilterra, Usa, Olanda e Italia sono stati sequestrati da hacker pro-Erdogan. L’attacco si è concretizzato con la publicazione dello stesso tweet in turco contenenti hashtag riferiti al nazismo, #Nazialmanya e #Nazihollanda, una svastica e un video del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan.
Nel tweet, cancellato quasi subito da tutti gli account hackerati campariva una scritta “ci vediamo il 16 aprile” con riferimento alla data del referendum costituzionale che potrebbe rafforzare i poteri del presidente trasformando il paese in una repubblica presidenziale.
“Attenti, i cybercriminali stanno colpendo la rete italiana”
Due hacker italiani lanciano l’allarme: “Anche l’Italia è sotto attacco” di una variante della botnet Mirai. L’obiettivo è rubare i dati alle grandi imprese di telecomunicazioni del nostro paese e alle sue banche. Ma non se ne parla
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 7 Marzo 2017
LE AZIENDE e i governi sono spesso restii a farlo sapere quando accade per evitare danni d’immagine, ma un attacco su larga scala sta colpendo in queste ore migliaia di siti bancari, commerciali e istituzionali in tutto il mondo. Anche in Italia. L’obiettivo dei criminali che stanno portando questa offensiva alla rete è di rubare i dati, testare la vulnerabilità di siti e servizi e costruire nuove armi cibernetiche. La notizia, resa nota dall’italiano Pierluigi Paganini, ha prodotto un notevole allarme registrato anche dal Computer Emergency Reponse Team della Pubblica amministrazione italiana. Ma non è proprio una novità.
Continua a leggere La Repubblica: “Attenti, i cybercriminali stanno colpendo la rete italiana”
La Corporate IT Security Risks survey presenta un quadro impressionante: in 4000 interviste la metà dei manager imputa gli attacchi ai concorrenti più che ai nation state hackers
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 1 marzo 2017
Finalmente c’è qualcuno che ha il coraggio di dirlo: “Gli attacchi DDoS sono opera dei concorrenti”. Quello che gli esperti hanno sempre sospettato essere una realtà taciuta dalle aziende trova nuove conferme nell’indagine IT Security Risks di Kaspersky che ha identificato le aziende rivali come prime responsabili di questi attacchi.
Sulla pericolosità dei DDoS c’è poco da dire: saliti alla ribalta per gli attacchi della botnet Mirai e delle sue varianti, per quelli perpetrati ai danni della Deutsche Telekom e del grid elettrico Ucraino, gli attacchi da negazione di servizio (Denial of service attacks) sono in grado di mettere in ginocchio intere aziende e servizi pubblici fondamentali limitandone l’operatività per ore e perfino giorni con richieste massicce di accesso alle risorse che le strutture deputate non sono in grado di elaborare. Continua a leggere Cybersecurity: Bastano $200 per un attacco DDoS organizzato da concorrenti e dipendenti rancorosi: l’accusa nel rapporto Kaspersky
Pedopornografia, Anonymous mette ko 5000 siti nel dark web
Gli hacktivisti rivendicano l’attacco, mettono in rete i dati e chiedono donazioni al loro indirizzo Bitcoin
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 Febbraio 2017
ANONYMOUS ha eliminato 5000 siti con materiale pedopornografico nel dark web. La notizia è stata confermata ieri da diversi ricercatori di sicurezza informatica. L’attacco è stato portato nel cuore del web oscuro contro Freedom Hosting 2, una piattaforma di servizi anonimi utilizzata per traffici leciti e illeciti.
Nel messaggio che rendeva noto il risultato dell’attacco, la sottrazione di file e dati utente, intestato agli Anonymous, gli autori hanno chiarito di aver agito in quanto circa il 50% dei servizi ospitati da Freedom Hosting 2 conteneva materale pedopornografico. Di questo materiale hanno in seguito fornito una versione scaricabile in rete , specificando la tecnica usata nell’attacco e indicando un indirizzo Bitcoin dove fare una donazione per continuare quest’opera di vigilanza nel dark web. Continua a leggere La Repubblica: Pedopornografia, Anonymous mette ko 5000 siti nel dark web
Dopo il caso Eye Piramid, il tema del cyberspionaggio diventa oggetto di dibattito pubblico. Secondo il ceo di NTT Data Italia i dati vanno protetti perché “sono il petrolio del paese”
Arturo Di Corinto per Cybersecurity 12 gennaio 2017
Parliamo del caso del giorno, la vicenda Eye Piramid, con Walter Ruffinoni, attuale CEO di NTT Data Italia, partner del distretto di Cybersecurity di Cosenza. L’occasione è l’intervista a SkyTG24 dove ha potuto dare il suo punto di vista sui temi della sicurezza e sulle prospettive del nostro paese dove l’azienda ha deciso di investire in talento e innovazione, proprio al Sud. Continua a leggere Cybersecurity: “Proteggere i dati significa proteggere le persone e la ricchezza del paese”. Intervista a Walter Ruffinoni
Perché si chiamano hacker, cosa fanno, e l’identikit degli 11 tipi che conosciamo
Dall’ethical hacker, all’hacktivist, al cybersoldier, al ninja, ai growth e sneaker hacker. Ecco 11 categorie con le quali gli hacker distinguono chi sono e cosa fanno (e no, i cracker sono un’altra cosa)
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 5 gennaio 2017
L’hacker è un individuo versato nella programmazione informatica. Il sostantivo viene dal verbo “to hack” che significa “tagliare, zappare, spezzare, sminuzzare, sfrondare, aprirsi un varco”. Ecco, l’hacking è un modo per aprirsi un varco tra le linee di codice di un sistema informatico, un modo per ottenere un risultato veloce, spesso rozzo ma efficace, con un “hack”, appunto. Continua a leggere Cybersecurity: Perché si chiamano hacker, cosa fanno, e l’identikit degli 11 tipi che conosciamo
Quando una notizia falsa può causare una cyberguerra e nessuno la corregge perché è impegnato a discutere delle fake news su Facebook e co.
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 4 gennaio 2017
Gli hacker russi attaccano la rete elettrica americana, ma è una fake news. A poche ore dall’articolo del Washington Post che parla dell’attacco – citando fonti interne di una compagnia elettrica locale situata a Burlington, nel Vermont -, la rete si popola di articoli che raccontano dettagliatamente che “Hacker russi sono penetrati in una rete elettrica del Vermont.”, e che “La scoperta è stata possibile grazie alla condivisione, da parte delle autorità federali con le utility nazionali, dei codici associati alle operazioni degli hacker russi, in questo caso ‘Grizzly Steppe’.” Continua a leggere Cybersecurity: Gli hacker russi attaccano la rete elettrica americana (ma è una bufala di cui i giornali italiani non si accorgono)
Gli attacchi informatici più dannosi del 2016, mese per mese
Da Verizon a Yahoo!, da Ashley Madison ad Adult Friend Finder, dalla NSA all’FBI fino ai DNCLeaks: storia di un anno vissuto pericolosamente
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 30 dicembre 2016
Richard Stennion, autore di There Will Be Cyberwar, ha detto che “il 2016 sarà ricordato come l’anno più importante per l’evoluzione dei nation state attacks,” e che lo spionaggio cibernetico è da tempo uno degli strumenti più importanti per hacker e servizi segreti, invitando tutti a migliorare il proprio livello di sicurezza informatica per il nuovo anno.
Difficile dargli torto visto che l’anno è cominciato con il furto dei dati di 20 mila impiegati dell’FBI e finito con gli strascichi delle interferenze russe nelle elezioni presidenziali americane. Continua a leggere Cybersecurity: Gli attacchi informatici più dannosi del 2016, mese per mese
Che cos’è il Dark Web e perché non ci fa paura
Surface web, Deep web e Dark web: tre modalità d’accesso diverse a contenuti online che possono essere sicuri o pericolosi, legali o illegali, morali o immorali
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 7 dicembre 2016
Il web non è solo quello che conosciamo e usiamo ogni giorno. Quando parliamo di web in genere ci riferiamo ai siti web del nostro giornale preferito, dell’università, dei motori di ricerca, ai blog e ai social network. Ma questo è soltanto il surface web, il web di superficie. Il surface web è la punta dell’iceberg di tutti questi servizi che emergendo da Internet, chiamiamo genericamente WEB. Sotto al web di superficie c’è il Deep Web. Continua a leggere Cybersecurity: Che cos’è il Dark Web e perché non ci fa paura
Cybersecurity: manca la consapevolezza dei rischi informatici per il Paese
Furto di identià e cyberbullismo sono le due facce di un fenomeno più grande che rischiamo di continuare a sottostimare. L’esperto e consulente del governo Pierluigi Paganini spiega quali pericoli corriamo
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 21 NOvembre 2016
PIERLUIGI PAGANINI, ingegnere informatico, esperto di cybersecurity, lavora per l’Enisa, l’agenzia di sicurezza europea, ed è consulente del MEF. Autore di libri e pubblicazioni sul tema della sicurezza informatica è direttore del master in Cybersecurity della Link Campus University di Roma. Il suo blog, Security Affairs rappresenta un punto di riferimento per molti esperti ed appassionati di cybersecurity ed Intelligence. Nel giugno scorso ha ottenuto il premio come miglior blog europeo dedicato alla sicurezza L’abbiamo intervistato in seguito ai venti di guerra cibernetica che hanno messo la confrontation Russia-America al centro del dibattito politico e diplomatico internazionale. Continua a leggere La Repubblica: Cybersecurity: manca la consapevolezza dei rischi informatici per il Paese
Non c’è bisogno degli hacker russi per manipolare il voto Usa, ecco come si fa in un video
Ecco perché gli hacker russi non possono alterare la scelta del prossimo presidente americano, mentre i brogli sono possibili se si modificano i computer che contano i voti elettorali
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 7 novembre 2016
La tanto temuta manipolazione dei risultati elettorali americani è solo una speculazione teorica. Il giornalista di Fortune Jeff Roberts appare però tra i pochi con il coraggio di dirlo. Tuttavia, seppure è difficile un’azione su larga scala di manipolazione a distanza delle elezioni, la possibilità di taroccare le macchinette per il computo dei voti non è così remota come hanno dimostrato gli esperti di cybersecurity di un’azienda privata. Continua a leggere Cybersecurity: Non c’è bisogno degli hacker russi per manipolare il voto Usa, ecco come si fa in un video
Se non hai aggiornato il tuo iPhone fallo subito, prima che ti ci entrino dentro
La Apple ha appena rilasciato una serie di patch per risolvere i problemi di funzionamento dei suoi prodotti di punta: l’iPhone, l’iPad, l’Ipod Touch, l’Apple Watch e l’Apple TV
Arturo Di Corinto per Cybersecurity 27 ottobre 2016
Una semplice immagine potrebbe essere il cavallo di troia capace di prendere il controllo del tuo iPhone. E non solo, anche dell’iPad, o perfino dell’iPod che usi per ascoltare musica.
A raccontarlo per primi quelli della redazione di Hacker News che hanno scoperto come una semplice JPEG o un Pdf possano essere all’origine di tanti guai quando si visita un sito o si apre una email in grado di eseguire da remoto del codice malevolo. Continua a leggere Cybersecurity: Se non hai aggiornato il tuo iPhone fallo subito, prima che ti ci entrino dentro
Arturo Di Corinto per Chefuturo! del 23 ottobre 2016
Signal è un’app per telefonare e chattare in maniera sicura, facile e affidabile. Si scarica gratuitamente da Google Play o dall’App Store ed è la preferita da Edward Snowden, il whistleblower della national security agency che ha svelato le pratiche della sorveglianza di massa operate dal governo americano. Snowden, tornato alla ribalta per il film di Oliver Stone nelle sale in questi giorni, è un esperto di spionaggio elettronico e per questo sta anche lavorando a un telefonino anti-intercettazioni. Ed è un fan di Signal.
Il voto è troppo importante per farlo online. Non è ancora abbastanza sicuro
Telefoni, tablet e computer non sono ancora abbastanza sicuri per permetterci l’e-voting. L’anello debole non è solo l’elettore, ma il sistema di voto
Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 21 ottobre 2016
Più d’uno di noi avrà sentito dire che se potessimo votare col telefonino ognuno esprimerebbe la propria preferenza elettorale senza dover rinunciare alla gita al mare. Qualcuno avrà anche detto che un paese come l’Italia dovrebbe consentire di votare via Internet se ci riesce un paese ex-sovietico come l’Estonia che lo fa da tempo. E nei mesi scorsi qualcuno aveva anche proposto di sperimentare il voto elettronico in occasione del prossimo referendum costituzionale per consentire a tutti di esprimersi, visto che almeno la metà del paese si collega quotidianamente a Internet ma non tutti vanno a votare. Ma le cose non sono così semplici. Continua a leggere Cybersecurity: Il voto è troppo importante per farlo online. Non è ancora abbastanza sicuro