Il Manifesto: Riecco gli spalloni, sono i «money mule» digitali

Il Manifesto: Riecco gli spalloni, sono i «money mule» digitali

Hacker’s Dictionary. Complice la crisi economica e il desiderio di soldi facili, le persone comuni diventano manovalanza di gang cybercriminali per far sparire i proventi delle frodi informatiche: li chiamano «money mule»

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 9 Luglio 2020

Il bersaglio preferito sono i disoccupati. A seguire giovani in cerca di lavoro, commercianti in difficoltà e studenti. Li reclutano sui social, con email accattivanti o via Telegram.

L’esca preferita sono però gli annunci online, offerte di lavoro apparentemente normali che li indirizzano verso siti clone di società famose per realizzare la truffa. L’offerta di lavoro comincia quasi sempre con la richiesta di indicare il conto corrente dell’aspirante lavoratore per effettuare i pagamenti.

Ma per fare che cosa? Per trasformarli in corrieri, money mule, in gergo, cioè «muli» adibiti al trasporto del denaro, un po’ come i nostri spalloni di un tempo, quelli che attraversavano le montagne a piedi per portare soldi sporchi oltralpe.

La Repubblica: Twitter blocca gli hacker italiani, LulzSec e Anonymous: “Censura senza spiegazioni”

la-repubblica-it-logo

Twitter blocca gli hacker italiani, LulzSec e Anonymous: “Censura senza spiegazioni”

Le ipotesi sullo stop alla presenza degli ‘anons’ italiani sul social, tra minacce e cyber incursioni

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 2 luglio 2020

E così alla fine li hanno bloccati. Twitter ha chiuso i profili italiani di LulzSec e di Anonymous, gli hacker attivisti responsabili degli attacchi informatici contro il San Raffaele, la Camera di Commercio di Roma, l’Agid, il consorzio pubblico Asmenet e una serie di università, tutte in Italia. Ma non hanno ‘cacciato’ solo loro. Quasi contemporaneamente Twitter ha bloccato il profilo di un altro gruppo di hacker attivisti, @DDoSecrets, che si candida a raccogliere il testimone di Wikileaks ora che la sua cyber-star, Julian Assange, incarcerato a Londra, sembra non interessare neanche più i giornali. Avevano appena divulgato 269 giga di materiale informatico relativo a oltre 200 organizzazioni di polizia, una delle maggiori operazioni di vigilantismo informatico degli ultimi anni.

Continua a leggere La Repubblica: Twitter blocca gli hacker italiani, LulzSec e Anonymous: “Censura senza spiegazioni”

Il Manifesto: Non scherzate col Garante per la Privacy

il-manifesto-logo3

Non scherzate col Garante per la Privacy

Hacker’s Dictionary. La protezione dei dati personali non è una fisima. Lo dimostra la multa di 600 mila euro a Unicredit. Il 14 luglio verrà scelto il nuovo collegio dell’Autorità garante di piazza Venezia. Pasquale Stanzione in pole position per sostituire Antonello Soro

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 2 Luglio 2020

Un famoso virologo ha detto su Twitter che la privacy è una fisima. Un manager, altrettanto famoso, che non deve preoccuparsi chi non ha niente da nascondere, e un altro che i discorsi del Garante sulla privacy sono aria fritta.

Ma hanno torto.

Perché la privacy è la precondizione per esercitare altri diritti, come quello alla libertà d’espressione, di associazione, di movimento, alla proprietà.

Una dimostrazione ci viene da un rapporto commissionato da Kaspersky che racconta come il 6% degli italiani abbia avuto difficoltà a ottenere un mutuo a causa di una valutazione finanziaria negativa fatta da sistemi automatizzati che raccolgono le informazioni condivise sui social media. Continua a leggere Il Manifesto: Non scherzate col Garante per la Privacy

Il Manifesto: Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

il-manifesto-logo3

Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

Hacker’s Dictionary. Con una lettera appello del professor Angelo Raffaele Meo le associazioni del software libero chiedono al governo di sostenere l’industria informatica italiana nel rispetto delle leggi esistenti. Una questione di privacy e libertà, ma anche di sovranità tecnologica e sicurezza nazionale

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 25 Giugno 2020

Le grandi aziende tecnologiche d’oltreoceano hanno costruito strumenti che permettono a tutti di comunicare a distanza in cambio dei nostri dati personali.

Per questo ogni servizio gratuito non lo è per davvero: lo paghiamo con la profilazione dei gusti e delle preferenze che ci qualificano come persone. La conoscenza di quei dati, è noto, permette a governi e Big Tech di orientare desideri e comportamenti, come dimostrato da numerosi scandali, dal Datagate a Cambridge Analytica.

Perciò, vista la diffusione dell’uso di sistemi di videoconferenza proprietari nel periodo di lockdown, le associazioni del software libero hanno deciso di scrivere alla Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. In realtà la lettera è stata scritta da uno dei decani dell’informatica italiana, il professore Angelo Raffaele Meo, che le chiede di preferire e valorizzare il software con il codice sorgente aperto, e di farsi promotrice di una serie di iniziative legislative in favore della privacy, della sicurezza dei dati e dell’industria italiana del software. Continua a leggere Il Manifesto: Basta col software chiuso: lettera alla ministra Azzolina

Furti di identità e Frodi online: consapevolezza e strumenti di difesa per le aziende

Banche e Sicurezza 2020Furti di identità e Frodi online: consapevolezza e strumenti di difesa per le aziende

Il Progetto #ABIEventiDigital dedicato alla #Security prende il via e lo fa nel migliore dei modi: con una ricchissima prima puntata di Banche e Sicurezza Digital, organizzata in Partnership con IBM e dedicata alla conoscenza e alla prevenzione delle frodi on line, con particolare riferimento all’ambito #corporate, tema quanto mai rilevante nell’attuale contesto emergenziale.
Ne parleranno Giuliano Merlo di IBM, Pierluigi Paganini Consulente Ministry of Economy and Finance (MEF) ITALY, Michela Proietti di IBM e Romano Stasi del CERTFin – CERT Finanziario Italiano. A moderare il panel sarà Arturo Di Corinto, Giornalista esperto di sicurezza de La Repubblica.
Vi aspettiamo martedì 23 giugno alle ore 11!

👇👇
Potete iscrivervi subito gratuitamente su:
https://lnkd.in/d-_9iTD

Radio Vaticana: intervista Arturo Di Corinto

La beffa di Tulsa, come sono stati sconfitti i ‘guru’ digitali al servizio dei potenti

Radio Vaticana/Vatican News

22 giugno 2020

Si chiama Tik Tok ed è diventato l’ultimo incubo di chi gestisce la comunicazione social dei potenti di mezzo mondo. Il social network preferito dai giovani, utilizzato solitamente come vetrina dai singoli utenti che postano brevi video in cui cantano, ballano o esprimono i propri stati d’animo, si è trasformato improvvisamente in un micidiale strumento di controinformazione e disobbedienza digitale. Lo hanno sperimentato a proprie spese gli organizzatori della conferenza del presidente USA Donald Trump che si aspettavano un tutto esaurito, per il milione di richieste di partecipazione arrivate via web, e che si sono ritrovati di fronte solo poche migliaia di persone. Ma come è stato possibile ingannare così facilmente i più famosi guru della comunicazione digitale? Cosa significa il boicottaggio di un evento politico organizzato da una comunità di giovani e giovanissimi? Ci troviamo di fronte a un cambiamento delle strategie comunicative? Abbiamo girato le domande ai nostri ospiti.

Ospiti del programma:

Luigi Rancilio, responsabile dei social del quotidiano Avvenire

Arturo di Corinto, giornalista e scrittore esperto di sicurezza informatica

Nicola Zamperini, giornalista esperto di comunicazione digitale e autore del blog Disobbedienze
 

Conduce: Stefano Leszczynski

Index on censorship: interview with Arturo Di Corinto

Podcast: Private lives with Katherine Parkinson, Harry Peacock, Arturo di Corinto and Emma Briant

18 Jun 2020
BY INDEX ON CENSORSHIP
 

The summer 2020 edition of the Index on Censorship podcast looks at just how much of our privacy might we give away – accidentally, on purpose or through force – in the battle against Covid-19.

The podcast also features the world premiere of a lockdown playlet written exclusively for Index on
Censorship by Katherine Parkinson. Parkinson, best known for her role as Jen Barber in The IT Crowd, also stars as Sarah in the play, alongside actors Harry Peacock and Selina Cadell.

Arturo di Corinto speaks on the podcast about technological terms that have been used more and more in the crisis while Emma Briant discusses around techniques world leaders are using in the run-up to elections to stifle opposition.

Print copies of the magazine are available via print subscription or digital subscription through Exact Editions. Each magazine sale helps Index on Censorship continue its fight for free expression worldwide.

Il Manifesto: L’Italia digitale è un colabrodo informatico

il-manifesto-logo3

L’Italia digitale è un colabrodo informatico

Hacker’s Dictionary. Aumentano in maniera esponenziali gli attacchi informatici: in Italia colpite Enel, Honda, Geox, Riscotel e la Zecca dello Stato. Ci vogliono più formazione e un impegno preciso delle aziende nella sicurezza informatica

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 18 Giugno 2020

Negli ultimi giorni un attacco cibernetico ha colpito Enel e Honda, bloccandone la rete informatica interna. L’azienda di scarpe Geox ha dovuto fermare produzione e logistica e lasciare a casa i lavoratori per colpa di un ransomware diffuso all’interno dei suoi sistemi. Anche la Camera di commercio di Roma è stata oggetto di un’incursione del gruppo Anonymous che è riuscito perfino a pubblicare una finta notizia sul suo sito web. Gli hacker sono anche penetrati nel sito dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Anche l’Associazione Nazionale delle Imprese Assicuratrici è finita preda degli hacktivisti al pari del Cicap, l’associazione per il contrasto alle pseudoscienze e così pure Riscotel, il portale per il calcolo dei tributi degli enti locali. Il 15 giugno invece centinaia di dati personali degli utenti iscritti alla community del Comune di Napoli sono stati diffusi senza autorizzazione. Continua a leggere Il Manifesto: L’Italia digitale è un colabrodo informatico

Intervista Bancaforte: Agli hacker piace lo smart working

Intervista Bancaforte

Agli hacker piace lo smart working

di Flavio Padovan – 17 Giugno 2020
 
L’improvvisa diffusione del lavoro da remoto e degli strumenti digitali di collaborazione legata al lockdown ha ampliato il perimetro di azione della cybercriminalità, aumentando vertiginosamente gli attacchi informatici, i tentativi di frode e le minacce alla privacy. Alle banche, ma non solo a loro, serve una nuova strategia per affrontare questo scenario di rischio, reso ancora più complesso dal decollo dell’open banking, con piattaforme interconnesse e con servizi sempre più multi-accesso. Ne parla Arturo Di Corinto, coordinatore scientifico di Banche e Sicurezza, presentando il nuovo percorso 2020 che quest’anno prevede anche Puntate live trasmesse in streaming. Come sempre, in primo piano tutti i temi più importanti per conoscere ed esplorare le frontiere della sicurezza fisica e digitale nel settore finanziario, bancario e assicurativo. Il via il 23 giugno con l’appuntamento live su “Furti d’identità e frodi online: consapevolezza e strumenti per la difesa delle aziende”

Continua a leggere Intervista Bancaforte: Agli hacker piace lo smart working

La Repubblica: Anonymous attacca di nuovo e mette in mezzo la Lega

“Si comunica che in data odierna la Camera di Commercio stanzierà mille mila milioni di euro per i contribuenti afflitti dalla crisi. Un ringraziamento particolare va alla Lega che ha contribuito a creare tale fondo benefico trovando sotto il materasso la cifra di 49 milioni di euro”. Avete letto bene, anche se si tratta di una burla: la notizia, scritta nero su bianco, fino a ieri campeggiava sul sito della Camera di Commercio di Roma. Autori di questa intrusione informatica gli Anonymous italiani che, grazie alla falla di un content management system (sistema di gestione dei contenuti web) per i servizi delle Pubbliche Amministrazioni, sono penetrati in centinaia di siti dedicati alla trasparenza e ai servizi per il cittadino.

La Repubblica: Dark Basin e i suoi fratelli, i segreti degli hacker mercenari

la-repubblica-it-logo

Dark Basin e i suoi fratelli, i segreti degli hacker mercenari

Il gruppo Dark Basin ha attaccato ambientalisti, giornalisti e realtà finanziare. Ma non sono gli unici che fanno hacking a pagamento. E’ un mercato molto affollato

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 Giugno 2020

Il gruppo hacker Dark Basin ha colpito giornalisti e ambientalisti. I guastatori informatici iraniani hanno preso di mira il sistema idrico israeliano e i trojan bancari continuano a bersagliare aziende e piccoli risparmiatori anche in Italia. Ma chi si cela dietro questi attacchi? Chi sono questi hacker mercenari? Chi li paga? È un universo ancora tutto da scoprire.
 
È notizia di questi giorni che il Citizen Lab di Toronto ha scoperto una vasta operazione di hackeraggio ai danni di giornalisti, attivisti e istituzioni finanziarie. Non si tratta di hacker qualsiasi, ma di “hacker in affitto” e, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero collegati a un’azienda indiana di sicurezza, la BellTroX. Il loro nome è Dark Basin (Bacino Oscuro). L’azienda di cybersecurity NortonLifeLock (ex Symantec), che ha condotto una investigazione parallela sul caso, li ha chiamati “Mercenary.Amanda” e gli ha attribuito circa 1800 attacchi verso 200 target distinti negli ultimi tre anni, tutti elencati su Github. Continua a leggere La Repubblica: Dark Basin e i suoi fratelli, i segreti degli hacker mercenari

La Repubblica: Diritto di accesso alla rete e diritto di “uscita”, tra privacy e sicurezza. Un libro sulla legge che non c’è

la-repubblica-it-logo

La Repubblica: Diritto di accesso alla rete e diritto di “uscita”, tra privacy e sicurezza. Un libro sulla legge che non c’è

I contenuti della Magna Charta delle libertà della rete – che non è ancora diventata legge – nell’analisi appassionata di un gruppo di giovani giuristi nel volume “Il Valore della Carta dei Diritti di Internet” dedicato alla memoria di Stefano Rodotà

di Redazione Repubblica del 12 Giugno 2020

“Ma domani a che ora c’è lezione su Google Classroom?” “Microsoft Teams ti funziona?” “. Vero che Zoom ci ruba le password?” Frammenti di un discorso quotidiano che non faremmo senza Internet. E lo stesso vale per tutto il dibattito sulla privacy delle app di contact tracing, sugli attacchi informatici aumentati del 300%, lo smart working e la necessità di regolarlo, il “rischio pedofilia” su Tik Tok, argomenti entrati ormai nella quotidianità delle relazioni.
 
Adesso che abbiamo sperimentato l’utilità di usare Internet per sopravvivere alla pandemia, l’accesso alla rete ci appare scontato. Come pure la possibilità di studiare a distanza, fare un concerto e ordinare la spesa online. Ma la Rete è un bene scarso e ce ne accorgiamo solo quando non ce l’abbiamo. A dimostrarlo un agile volumetto dell’Editoriale Scientifica intitolato alla memoria di Stefano Rodotà (scomparso appena tre anni fa) e dal titolo “Il valore della Carta dei diritti di Internet”. Il testo, realizzato da un gruppo di giovani giuristi e curato da Laura Abba e Angelo Alù, parte dai 14 punti della Carta dei diritti approvata dal Parlamento italiano nel 2015 per aggiornare una serie di riflessioni sulla natura della Rete che scontate non sono per niente: inclusività e digital divide, diritto all’oblio, hate speech, proprietà intellettuale ed equo utilizzo. Continua a leggere La Repubblica: Diritto di accesso alla rete e diritto di “uscita”, tra privacy e sicurezza. Un libro sulla legge che non c’è

Il Manifesto: Che succede quando la tecnologia è razzista?

il-manifesto-logo3

Che succede quando la tecnologia è razzista?

Hacker’s Dictionary. Joy Buolamwini: “La tecnologia di riconoscimento facciale utilizzata dalla polizia è stata utilizzata per minare i diritti umani e per danneggiare specificamente i neri, così come gli indigeni e gli altri popoli di colore”

del 11 Giugno 2020

Un ricercatore del MIT, Joy Buolamwini, di recente ha scoperto che quando le foto di donne di colore come Oprah Winfrey e Michelle Obama vengono scansionate dalla tecnologia di riconoscimento facciale di Amazon, vengono scambiate per uomini.

Il dato emerge da uno studio del MIT Media Lab sugli errori di identificazione dei volti dalla pelle scura.

“La tecnologia di riconoscimento facciale, in particolare utilizzata dalla polizia, è stata usata per minare i diritti umani e per danneggiare specificamente i neri, così come gli indigeni e gli altri popoli di colore”, ha affermato Buolamwini, che è anche il fondatore della Algorithmic Justice League.

Ma la storia di questi errori è molto più lunga. Continua a leggere Il Manifesto: Che succede quando la tecnologia è razzista?

Libro: Il valore della Carta dei diritti di Internet

Il valore della Carta dei diritti di Internet

A cura di Laura Abba e Angelo Alù

Prefazione di Arturo Di Corinto

Editoriale Scientifica, 2020

ISBN 9788893917353

€ 15 – pp 220

Stefano Rodotà e la Magna Charta di Internet

Arturo Di Corinto

Ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali.”
(Stefano Rodotà, La Repubblica 28 Luglio 2015, intervista di Arturo Di Corinto)

Capelli bianchi da vecchio saggio, occhi chiari e curiosi. Mimica teatrale e gesticolazione garbata. Un fascinoso ottantenne dal piglio giovanile, ben vestito pure in maniche di camicia. Un volto che ricorda le origini magnogreche e manifesta la “nobile semplicità e la quieta grandezza” della statuaria neoclassica. Tanto discreto sulla sua vita privata quanto estroverso in pubblico. Elegante nei modi, riservato anche con gli amici. Tollerante verso tutte le opinioni ma determinato nelle convinzioni. Flessibile nell’ascolto ma rigoroso sulle idee. Attento coi giovani, sfuggente coi seccatori. Amante delle buone conversazioni, ma sempre pronto ad “andare dal dentista” quando parlare diventava inutile. Continua a leggere Libro: Il valore della Carta dei diritti di Internet

“LA SCUOLA CHE VERRÀ”: Develop Competences in Digital Era: ritorno a scuola

11 GIUGNO 2020, ore 14:30
DIGITAL CONFERENCE
“LA SCUOLA CHE VERRÀ”


Develop Competences in Digital Era: ritorno a scuola
APERTURA E CONCLUSIONI:
STEFANIA CAPOGNA
Link Campus University
MODERA:
ARTURO DI CORINTO
Giornalista e docente Link Campus University
INTERVENGONO:
LICIA CIANFRIGLIA
Responsabile partnership e relazioni istituzionali ANP
FULVIO BENUSSI
Docente e formatore (PNSD-MIUR), AIDR
DAVIDE D’AMICO
UFFICIO VI – Formazione personale docente e accreditamento enti, MIUR
DONATELLA POLIANDRI
Responsabile dell’Area Innovazione e Sviluppo, INVALSI
ANTONIO COCOZZA
Professore Ordinario, Direttore Centro di ricerca CRES-IELPO, Università Roma Tre

La Repubblica: Privacy, il Garante Soro: “Bene Immuni. Se le altre app non hanno valutato i rischi, interverremo”

la-repubblica-it-logo

La Repubblica: Privacy, il Garante Soro: “Bene Immuni. Se le altre app non hanno valutato i rischi, interverremo”

Parla il Garante per la protezione dei dati personali: “Le piattaforme online hanno troppo potere sui nostri dati. La questione va portata in Europa”. E poi: “Il ricorso a sistemi autogestiti e autoprodotti è avvenuto con poche garanzie”

Il Manifesto: “Anonymous ha bucato la polizia di Minneapolis”, ma non è vero

il-manifesto-logo3

“Anonymous ha bucato la polizia di Minneapolis”, ma non è vero

Hacker’s Dictionary. Secondo lo specialista Troy Hunt il movimento di hacker attivisti ha divulgato solo vecchie credenziali di poliziotti. In Italia Anonymous rivela la cattiva gestione della privacy nei servizi pubblici e sanitari

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 4 Giugno 2020

Dopo la morte di George Floyd in seguito a un fermo di polizia, a Minneapolis e nel resto degli Stati Uniti si sono accese le proteste antirazziste dilagate nelle rivolte di piazza che tutti abbiamo visto in tv.

Anche Anonymous, il movimento di hacker attivisti che usa la maschera digitale di Guy Fawkes per denunciare autoritarismo e corruzione, ha voluto unirsi alle proteste.

In una serie di tweet affidati ai profili social che portano il nome degli hacktivisti è stata annunciata la violazione dei server della Polizia di Minneapolis con tanto di link a email e password del personale in servizio.

Un modo discutibile di protestare, ma che fa da sempre parte dell’arsenale dei guerriglieri del Web. Continua a leggere Il Manifesto: “Anonymous ha bucato la polizia di Minneapolis”, ma non è vero

Articolo21: Trump ordina: ritirate l’immunità a Twitter

Trump ordina: ritirate l’immunità a Twitter

di ARTURO DI CORINTO per Articolo21 del 29 Maggio 2020

È violento nei modi, aggressivo nei toni, e dice bugie a ripetizione. Comanda l’esercito più potente al mondo e si ritiene al di sopra della legge. Oggi ha scoperto che i social network non sono bacheche elettroniche ma fornitori di contenuti, “media outlets” che influenzano i comportamenti di tutti, e che non sono sempre “fair”, cioè equilibrati e onesti. Per questo ha deciso di limitarne l’immunità legale finora garantitagli per esercitare il soft power americano. Parliamo di Donald Trump e della contesa nata su Twitter a proposito dell’oscuramento, non cancellazione, badate bene, di un suo tweet che minaccia l’uso della forza nella Minneapolis in rivolta per l’ennesimo, immotivato omicidio, di un cittadino afroamericano, George Floyd. Ma che dice esattamente il Tweet oscurato? Continua a leggere Articolo21: Trump ordina: ritirate l’immunità a Twitter

Il Manifesto: Proteggiamo i civili dalle guerre informatiche

il-manifesto-logo3Proteggiamo i civili dalle guerre informatiche

Hacker’s Dictionary. Infowar, netwar, cyberwar, sono la declinazione delle nuove guerre dell’informazione. I primi a rimetterci, come in ogni guerra, sono sempre i civili e la verità

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 28 Maggio 2020

Mentre scuola, lavoro, burocrazia e sanità si spostano sul web, perché non dovrebbe essere lo stesso per guerre, spionaggio e criminalità organizzata?

D’altra parte più ci affidiamo alle tecnologie digitali per la nostra vita quotidiana più essa diventa fragile. Infrastrutture obsolete, difese inadeguate e ignoranza sono il problema.

E non saranno i giganti del web che sincronizzano i loro sistemi operativi con le app sanitarie a salvarci da una Pearl Harbour digitale. Continua a leggere Il Manifesto: Proteggiamo i civili dalle guerre informatiche

La Repubblica: Anonymous: “Abbiamo bucato il San Raffaele”. L’ospedale: “App dismessa da anni, password obsolete”

la-repubblica-it-logo

Anonymous: “Abbiamo bucato il San Raffaele”. L’ospedale: “App dismessa da anni, password obsolete”

Online i dati sanitari e degli impiegati, rivelano gli stessi autori dell’incursione informatica. Il fatto sarebbe avvenuto in piena emergenza Covid tra la metà e la fine di marzo scorso. Ma i responsabili del nosocomio: “Nessun accesso a dati sensibili”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 21 Maggio 2020

Dopo aver bucato il portale web della direzione ospedaliera del San Raffaele di Milano gli Anonymous avrebbero avuto accesso all’intera Intranet e ai dati personali di impiegati, medici e pazienti della nota struttura di ricerca e cura. A rivelarlo sono stati gli stessi hacktivisti che hanno divulgato online le prove dei dati ottenuti con l’incursione informatica. Ma i responsabili dell’ospedale lombardo smentiscono con una nota ufficiale: “La situazione a cui si fa riferimento, riportata da fonte non attendibile, si riferisce a un tentativo di intrusione avvenuto mesi fa che non ha comportato l’accesso ad alcun dato sensibile. I nominativi di molti operatori sono pubblici per ragioni di servizio. La direzione dell’Ospedale è già in contatto con gli organi competenti per fornire ogni utile chiarimento. Si tratta di informazioni relative a un’applicazione per un corso di formazione dismessa da anni e circoscritta, che aveva password e utenze dismesse”. Quindi si tratterebbe di un’applicazione non legata ai sistemi dell’Ospedale.

Il fatto sarebbe avvenuto in piena emergenza Covid tra la metà e la fine di marzo scorso. E per questo motivo gli hacker attivisti hanno deciso di divulgare la notizia solo oggi accompagnandola con le schermate che la documentano e che Repubblica ha potuto verificare. Finito il lockdown, centinaia di nomi, cognomi, email e password di impiegati della struttura sono stati resi leggibili anche via Twitter oltre che sulle famose lavagne temporanee sul web come Pastebin, dove però ce ne sono migliaia. Motivo per cui diversi utenti hanno criticato aspramente la scelta degli Anonymous, accusandoli di non tutelare la privacy dei malcapitati.
Continua a leggere La Repubblica: Anonymous: “Abbiamo bucato il San Raffaele”. L’ospedale: “App dismessa da anni, password obsolete”

Maestri d’Italia: Le fake news sono un problema cibernetico

Maestri d’Italia: Fakenews

Relatore: Arturo di Corinto

TITOLO
FAKE NEWS

RIEPILOGO
Le notizie false si basano sulla profilazione degli utenti e sulle dinamiche sociali sfruttate da centri di disinformazione perciò sono un problema cibernetico.

TAG
#fakenews #disinformatiion

DESCRIZIONE
Le Fake news sono usate per manipolare l’opinione delle persone. Oggi colpiscono profili precisi grazie all’uso accorto degli algoritmi:
● Disinformation e Misinformation
● Bias, pregiudizi e altri effetti sociali

● Social Media
● Effetto Dunning-Kruger

Il Racconto delle Persone come Strumento Didattico: Public Speaking e Storytelling”

Sos Dgitale
Il Racconto delle Persone come Strumento Didattico: Public Speaking e Storytelling”
Milioni di persone, durante la crisi da Covid 19, sono state catapultate dagli ambienti scolastici agli ambienti digitali. I loro scambi, i loro incontri, i loro discorsi, sono passati dalla classe alla piattaforma. Una moltitudine di storie individuali e di storie collettive, di grandi storie e di storie minute, di storie drammatiche e di storie felici. Tutte diventate, improvvisamente, virtuali. Ma non per questo meno reali. Come potranno essere utilizzate, queste nuove modalità di racconto, in futuro? Come, il digitale, si può relazionare alle vite di studenti, insegnanti ed addetti ai lavori, contribuendo alla Storia della Scuola? Sos digitale organizza un webinar proprio per ragionare sulle molteplici forme che il digitale ha dato alle nuove storie dell’istruzione. Ne parliamo il 21 maggio alle ore 18.00.  
 
Parteciperanno:
  • Paola Abbiezzi: Docente, Direttore Didattico del Master Comunicare lo Sport, Program Manager della Scuola di Giornalismo, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
  • Stefania Bassi: Componente dell’Equipe Formativa Territoriale del Lazio-Innovazione della Scuola, ideatrice del progetto di social reading #RodariSocial
  • Valeria Cagnina e Francesco Baldassarre: Fondatori della scuola OFpassiON
  • Arturo Di Corinto: Giornalista, saggista, attivista per i diritti della rete, docente presso la Stanford University, l’Università La Sapienza di Roma e LINK Campus University, psicologo cognitivo
  • Marco Maugeri: Insegnante, protagonista del documentario Basileus – La scuola dei re
 
La partecipazione è gratuita ma è necessario registrarsi al seguente indirizzo:

Il Manifesto: Coronavirus: troll, meme e bot, sfida agli umani

logo il manifestoCoronavirus: troll, meme e bot, sfida agli umani

Hacker’s Dictionary. I siti pro-Bolsonaro diffondono narrative antiscientifiche, ma anche l’Italia è un focolaio di teorie complottiste contro il Covid-19. La propaganda computazionale è alla base delle fake news

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Maggio 2020

I post di Facebook sul Covid-19 pubblicati dal sito web pro-Bolsonaro Jornal da Cidade Online sono i più letti in Brasile.

I post politicizzano la crisi sanitaria con articoli che attaccano i sostenitori delle misure di distanziamento sociale, come l’ex ministro della sanità Luiz Henrique Mandetta.

Attaccare coloro che vanno contro Bolsonaro è una strategia tipica dell’architettura di disinformazione a favore del presidente brasiliano, che continua a minimizzare la pandemia e vuole riaprire tutto per ragioni economiche.

Una strategia denunciata da Aos Fatos, associazione di giornalisti e fact checker, che ha mostrato come per sostenere le tesi del presidente dell’ultra destra vengono usati personaggi fittizi come autori.

La sua strategia di monetizzazione è collegata al sito web Verdade Sufocada, che è gestito dalla vedova di Carlos Ustra, torturatore sotto la dittatura militare che governò il Brasile fino al 1985. Il Digital Forensic Laboratory del Consiglio Atlantico lo ha confermato in uno studio recente. Continua a leggere Il Manifesto: Coronavirus: troll, meme e bot, sfida agli umani

La Repubblica: Israele vs Iran: il nuovo fronte di guerra è il cyberspazio

la-repubblica-it-logo

Israele vs Iran: il nuovo fronte di guerra è il cyberspazio

Un attacco hacker ha bloccato il porto di Shahid Rajaee sul Golfo Persico pochi giorno dopo l’incursione informatica nel sistema idrico israeliano. Gli esperti: è l’alba di un nuovo tipo di conflitto, senza regole

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 20 Maggio 2020

Immaginate la vostra sorpresa quando, aprendo il rubinetto, non uscisse più l’acqua. O se la quantità di cloro la rendesse inutilizzabile per lavarsi o cucinare. Ma era proprio questo l’obbiettivo degli hacker iraniani che il 24 e 25 aprile hanno preso di mira il sistema idrico rurale dello stato di Israele. Causando la risposta di Gerusalemme, che si sarebbe concretizzata nell’attacco a un porto iraniano sullo stretto di Hormuz confermato dalla stessa autorità portuale. La notizia del contrattacco, circolata nella community dell’intelligence internazionale ha avuto una conferma da fonti governative americane, citate dal Washington Post. Continua a leggere La Repubblica: Israele vs Iran: il nuovo fronte di guerra è il cyberspazio

Maestri d’Italia: Igiene Cibernetica

 

 

 

Relatore: Arturo Di Corinto

TITOLO
IGIENE CIBERNETICA

RIEPILOGO
Come ci laviamo le mani per proteggerci dalle malattie, allo stesso modo dobbiamo proteggere i nostri dispositivi da virus informatici e ospiti indesiderati.

TAG
#cyberhygiene #password

DESCRIZIONE

l’Igiene cibernetica è un insieme di regole per mantenere il nostro dispositivo al sicuro da ospiti indesiderati come virus e spioni.

● Password

● Antivirus

● back-up

● Aggiornamento del sistema operativo Continua a leggere Maestri d’Italia: Igiene Cibernetica

SOS DIGITALE “Inventare il Futuro” – Internet e la Scuola

SOS Digitale

“INVENTARE IL FUTURO” – INTERNET E LA SCUOLA
14 MAGGIO ORE 18.00
Claudio Allocchio: Tra i fondatori della Naming Authority Italiana, Senior Officer del GARR
Arturo Di Corinto: Giornalista, saggista, attivista per i diritti della rete, docente presso la Stanford University, l’Università La Sapienza di Roma e  LINK Campus University, psicologo cognitivo
Massimo Siddi: Dirigente scolastico
Stefano Trumpy: Ha curato l’introduzione di internet in Italia, presidente onorario di Internet Society Italia
Enzo Valente: Membro del comitato scientifico del GARR, rappresentante italiano nell’e-infrastructure Reflection Group e-IRG, membro del comitato di indirizzo Registro.it Continua a leggere SOS DIGITALE “Inventare il Futuro” – Internet e la Scuola

Il Manifesto: La geopolitica dell’hacking e i cavi sottomarini

il-manifesto-logo3

La geopolitica dell’hacking e i cavi sottomarini

Hacker’s Dictionary. Le grandi potenze si combattono nel cyberspace. Per adesso le incursioni riguardano enti di ricerca, ospedali, porti, e centrali idroelettriche. Nel futuro però bisognerà proteggere anche le infrastrutture di trasporto dei dati

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 14 Maggio 2020

All’inizio di maggio la rivista Der Spiegel ha svelato che gli inquirenti tedeschi hanno identificato il responsabile del cyber-attacco che nel 2015 fa colpì il Bundestag, il parlamento tedesco.

Sarebbe un agente di nome Dimitri Badin, al servizio del Gru, l’intelligence militare russa. L’Fbi già indagava sul conto di Badin e del suo gruppo hacker APT 28, detto anche «Fancy Bear» (l’orsetto elegante), responsabile del MailGate che travolse Hillary Clinton nel 2016.

L’ 8 maggio Fox News ha invece comunicato che un cyberattacco iraniano al sistema idroelettrico israeliano è andato a segno anche se le autorità israeliane non hanno rilasciato dichiarazioni.

Il 9 maggio l’agenzia di stampa Reuters ha riportato che hacker iraniani hanno colpito la casa farmaceutica Gilead Sciences che produce il Remdesivir, l’antivirale che gli Usa vorrebbero impiegare contro il Covid-19. Continua a leggere Il Manifesto: La geopolitica dell’hacking e i cavi sottomarini

#PARTECIPAZIONE. Il 13 maggio il digital talk su Politica e senso civico

#PARTECIPAZIONE
13 maggio 2020, ore 16.00
Università degli Studi Link Campus University
Diretta Facebook –  Piattaforma Google Meet


In diretta sulla Pagina Facebook dell’Osservatorio Generazione Proteo, il 13 maggio alle ore 16.00, si parlerà di #PARTECIPAZIONE nel nono digital talk di #ProteoBrains2020.

Il talk si propone di riflettere sul concetto di senso civico, sui luoghi e i contesti nel quale esso nasce e si sviluppa, cercando di capire se, e in che modo, i giovani partecipano alla vita pubblica. 

Inoltre, il questionario, sottoposto agli studenti degli Istituti scolastici di tutta Italia, ha indagato su quanto i giovani sono impegnati attivamente in politica, su cosa pensano delle nostre Istituzioni e di quelle internazionali. Come vedono il futuro dell’Unione europea? E come si pongono rispetto alla possibilità di anticipare il voto a 16 anni? Continua a leggere #PARTECIPAZIONE. Il 13 maggio il digital talk su Politica e senso civico

Maestri d’Italia: Autodifesa digitale

 

Relatore: Arturo di Corinto

TITOLO
AUTODIFESA DIGITALE

RIEPILOGO
Privacy e cybersecurity sono due facce della stessa medaglia. In un mondo digitalizzato i dati che interpretano e predicono i nostri comportamenti vanno protetti.

TAG
#privacy
#awareness

DESCRIZIONE
l’Autodifesa digitale è l’insieme degli accorgimenti per tutelare la nostra presenza online

● Protezione dei dispositivi digitali

● Protezione delle connessioni

● Protezione dei dati

● Individuazione degli attacchi

● Gestione degli aggressori