Hacker’s dictionary. I termini di servizio di app e siti web certificano che i nostri dati vengono privatizzati. Bisogna capire se ci conviene
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 6 Febbraio 2020
Quando ci iscriviamo a un sito, app o servizio Internet, in genere ci viene richiesto di accettare i «Termini di servizio», ToS, che indicano come i nostri dati sono raccolti e usati. La maggior parte delle volte non li leggiamo, semplicemente perché non ne abbiamo tempo e voglia ma soprattutto perché non li capiamo, visto che sono scritti in legalese.
Eppure è così che perdiamo così il controllo dei dati che ci identificano come cittadini, lavoratori e consumatori. Quei dati infatti verranno utilizzati per creare dei profili dettagliati dei nostri comportamenti e verranno commerciati per usi che non conosciamo.
Ad esempio i ToS di Facebook ed Amazon dicono che i nostri dati sono usati per tracciare il nostro comportamento su altri siti, LinkedIn raccoglie, usa e condivide i dati di geolocalizzazione e Instagram ci mette il copyright.
I termini di servizio di Reddit, Yahoo e WhatsApp dicono che usandoli accettiamo «di difendere, indennizzare e sollevare il servizio da ogni responsabilità in caso di reclamo». Quasi tutti prevedono che gli stessi termini possono essere modificati in qualsiasi momento a discrezione del fornitore, senza preavviso per l’utente. Continua a leggere Il Manifesto: I dati sono un bene comune
In un blog post il direttore dei programmi per gli sviluppatori del social blu ha ammesso la possibilità che terze parti “abbiano avuto accesso alle informazioni più a lungo di quanto l’azienda intendesse”
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 6 Novembre 2019