Chefuturo! #ParisAttacks | Chi c’è dietro Anonymous

Arturo Di Corinto per Chefuturo! del 8 Dicembre 2015

Anonymous combatte una guerra senza quartiere contro l’ISIS da oltre un anno, prima ancora dell’attentato alla redazione di Charlie Hebdo. In diverse operazioni contro l’ISIS, ha dato un importante contributo a denunciare simpatizzanti, affiliati, militanti e reclutatori del network del terrore autoproclamatosi Stato Islamico. È cronaca di questi giorni che anonymous ha sferrato un attacco alla galassia jihadista dopo i terribili attentati di Parigi del 13 novembre in cui sono morte centinaia di persone. Grazie ad un software da loro realizzato sono stati capaci di inibire 11mila account twitter pro-ISIS, e annunciano nuove ed eclatanti azioni. Nessuno sa con certezza chi veste i panni di Anonymous, eppure la loro origine e le prime azioni dicono molto di più di quello che si può pensare.

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Repubblica: Spiegel: “Is comunica su internet grazie alle compagnie europee”

la-repubblica-it-logoSpiegel: “Is comunica su internet grazie alle compagnie europee”

Un’inchiesta del magazine tedesco ipotizza il coinvolgimento di Eutelsat, Avanti e Ses nella vendita di tecnologie di comunicazione con cui lo stato islamico realizza la propria propaganda

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 08 Dicembre 2015

PER FERMARE la guerra in Medioriente basterebbe impedire il commercio e la fornitura di armi al Daesh e ai ribelli siriani? Forse. Ma allora anche per impedire la propaganda dell’Is basterebbe tagliarli fuori dalla comunicazione globale. O no? Più d’uno di noi si è fatto queste domande ma una è quella giusta: come fa l’IS a propagandare la sua azione in una regione dove la gran parte delle infrastrutture di comunicazioni sono state distrutte?

Secondo lo Spiegel online ci riescono attraverso le tecnologie satellitari. Facili da nascondere, facili da installare, facili da controllare. l’Is però non sembra in grado di produrle, perciò deve comprarle. Secondo il settimanale tedesco le comprano da compagnie europee, e per questo in base ai documenti in loro possesso ipotizzano che le stesse compagnie potrebbero immediatamente mettere fine alla presenza dell’Is su internet senza troppi sforzi.

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Presentazioni: Quando Google ha incontrato Wikileaks

stampa_alternativa_logoPiù Libri Più Liberi
Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria

Eur, Palazzo dei Congressi, Roma – 4/8 dicembre 2015
Venerdì 4 dicembre – Sala Rubino, ore 18.00

Stampa Alternativa

presenta

WIKILEAKS
Quando Google ha incontrato Wikileaks

di Julian Assange

Prefazione di Stefania Maurizi

Intervengono

Stefania Maurizi, giornalista (“L’Espresso”) e scrittrice
Arturo Di Corinto, giornalista (“La Repubblica”) e scrittore
Davide Dormino, artista
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La Repubblica: Usa, ecco l’app antiterrorismo

la-repubblica-it-logoUsa, ecco l’app antiterrorismo

Nello stato di New York, dallo smartphone sarà possibile segnalare in maniera anonima situazioni potenzialmente pericolose

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 26 Novembre 2015

‘VEDI qualcosa, manda qualcosa” è questo il nome dell’app per Android e iOS con cui il governatore Andrew Cuomo ha aperto la campagna dello stato di New York contro il terrorismo. Per incoraggiare i newyorchesi ad allertare le autorità su possibili minacce terroristiche, lo stato americano ha infatti commissionato all’azienda My Mobile Witness, un’app per smartphone che permette di inviare in maniera sicura e anonima testimonianze di situazioni potenzialmente pericolose.
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La Repubblica: Non solo Anonymous, contro l’Is anche l’antiterrorismo di GhostSec

la-repubblica-it-logoNon solo Anonymous, contro l’Is anche l’antiterrorismo di GhostSec

La cyberguerra tra ISIS e hacktivisti entra nel vivo e al tempo stesso si accentuano le differenze di strategia fra i gruppi prima riuniti sotto lo stesso pseudonimo. Intanto i cyber-jihadisti minacciano gli Anons. Ma i promotori di #OpParis ribattono: “Stanno perdendo”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 19 Novembre 2015

ANONYMOUS combatte senza sosta la sua guerra contro l’IS riuscendo a bloccare siti propagandistici e a chiudere migliaia di social account pro-jihad. E per questo gli hacktivisti con la maschera di Guy Fawkes sono stati minacciati di morte dai “soldati” del cyber-califfato. Anonymous però è un meme, un logo, una maschera, lo pseudonimo collettivo di chi si riconosce in certe azioni e in certi valori. Anche Anonymous è una galassia di gruppi, a volte sono coordinati a volte no. GhostSec è uno di questi ultimi. Nato “all’interno” di Anonymous, pian piano ha acquisito una sua indipendenza e si è specializzato in antiterrorismo digitale. Sono i GhostSec che, insieme ad Anonymous, hanno denunciato e talvolta bloccato le centinia di migliaia di account Twitter dei simpatizzanti dello Stato islamico. Ma hanno strategie diverse.

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La Repubblica: Anonymous affina le sue armi contro l’IS. E c’è un software scritto da italiani

la-repubblica-it-logoAnonymous affina le sue armi contro l’IS. E c’è un software scritto da italiani

Tutti gli strumenti di Anonymous per tracciare profili, comunicazioni e finanziamenti destinati alla galassia terrorista. Come si arriva all’identità dei terroristi

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 Novembre 2015

C’è una novità della guerra informatica che Anonymous ha dichiarato ai terroristi dell’IS. E l’hanno studiata due esperti di sicurezza italiani (che pure non fanno parte della galassia degli hacktivisti) uno dei quali è noto nell’ambiente degli hacker con il soprannome “The Pirate”. Dalla loro abilità con le righe di codice sta nascendo un software in grado di tracciare i flussi di comunicazione della galassia jihadista su Twitter. Lo strumento in questione di Chiama Geosec ed è un “bot”, ovvero un robo-software che geolocalizza in automatico le comunicazioni in arabo e le filtra per pertinenza. Un programma – ancora in beta – che presto sarà in grado di capire dove si trova chi sta digitando una certa cosa sul microblog. Successivamente, esperti di data analys studiano i profili ricavati da questi big data, e una volta vagliati, vengono eventualmente passati all’intelligence nazionale. Continua a leggere La Repubblica: Anonymous affina le sue armi contro l’IS. E c’è un software scritto da italiani

Intervista Radiocorriere TV: Www compie 25 anni fa. Arturo Di Corinto, “Ha democratizzato l’accesso al sapere”

WWW compie 25 anni fa. Arturo Di Corinto, “Ha democratizzato l’accesso al sapere”

Intervista di Stefano Corradino ad Arturo Di Corinto

25 anni fa, nel novembre 1990 nasce la prima pagina “www”, quelle tre lettere che noi, allacciandoci ad internet, digitiamo prima dell’indirizzo al quale vogliamo collegarci. Queste tre doppie w hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione. Il Radiocorriere tv ne parla con Arturo Di Corinto, giornalista ed uno dei principali esperti italiani del web. “Le tre www – ci spiega in premessa Di Corinto – sono un protocollo di comunicazione. Ci spiegano che noi stiamo facendo una richiesta a un server che ci consente di visualizzare la parte grafica e multimediale delle informazioni che sono accessibili attraverso la rete internet. Grazie a un linguaggio di formattazione, ci consentono di vedere una pagina colorata, foto, video, caratteri piccoli o grandi e così via…”

E prima delle 3 www cosa c’era?
C’erano delle directory, create da appassionati ed esperti,  organizzate come una sequenza di link. Si cliccava su un “hyperlink” e attraverso il protocollo “http” arrivavi a una determinata pagina. Http, www o ftp non sono altro che protocolli di comunicazione grazie ai quali computer diversi, gestiti in modalità diverse e in luoghi diversi si parlano tra loro. Quando tu inoltri una richiesta attraverso internet di fatto stai andando a cercare un computer dove ci sono le informazioni che ti interessano. Continua a leggere Intervista Radiocorriere TV: Www compie 25 anni fa. Arturo Di Corinto, “Ha democratizzato l’accesso al sapere”

La Repubblica: #OpParis, Anonymous: “Siamo sulle tracce dei terroristi e non ci fermeremo”

la-repubblica-it-logo#OpParis, Anonymous: “Siamo sulle tracce dei terroristi e non ci fermeremo”

ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 15 novembre 2015

In un videocomunicato diffuso in rete, un avatar di Anonymous legge con un forte accento francese una brevissima nota sugli attentati di Parigi chiamando a raccolta tutti coloro che si riconoscono negli ideali di libertà della galassia hacktivista. Il video annuncia ufficialmente l’apertura di #OpParis e l’intenzione di perseguire autori, mandanti e fiancheggiatori degli attentati parigini. Questo il testo:  “Saluti a voi, cittadini del mondo. Noi siamo Anonymous. Prima di tutto vogliamo esprimere il nostro dolore e solidarietà per le vittime, i feriti e le loro famiglie. Per difendere i nostri valori e la nostra libertà siamo sulle tracce degli appartenenti ai gruppi terroristici responsabili degli attacchi, non ci fermeremo, non dimenticheremo, e faremo tutto il necessario per porre fine alle loro azioni. Durante gli attacchi a Charlie Hebdo, avevamo già dichiarato la nostra determinazione a neutralizzare chiunque attaccasse le nostre libertà. Adesso faremo lo stesso. Aspettatevi la nostra totale mobilitazione. La violenza non ci indebolirà, ma ci darà la forza per unirci e combattere insieme la tirannia e l’oscurantismo. Noi siamo Anonymous. Noi siamo legione. Non dimentichiamo. Non perdoniamo. Aspettateci”

(a cura di Arturo Di Corinto)

La Repubblica: “Dall’Fbi un milione di dollari a un’università americana per scoprire chi usa Tor”

la-repubblica-it-logo“Dall’Fbi un milione di dollari a un’università americana per scoprire chi usa Tor”

I responsabili del software che garantisce la privacy accusano. I federali non commentano ma non smentiscono. In Italia sono 100 i nodi Tor a rischio

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 Novembre 2015

L’FBI non commenta ma non nega di avere dato un milione di dollari a un gruppo di ricercaTori per svelare i nomi degli utenti di Tor, il progetto di anonimato online dell’omonima fondazione. Tutto è cominciato con una dichiarazione del diretTore del Progetto, Roger Dingledine, secondo il quale la Carnegie Mellon University avrebbe ricevuto questa quantità di denaro per de-anonimizzare gli indirizzi Tor facenti capo ad alcuni utenti all’interno di una più vasta operazione di polizia.
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Seminario: FIBRILLAZIONI TRA ARTE E POLITICA

logo_accademiaSeminario:  FIBRILLAZIONI TRA ARTE E POLITICA

L’arte racconta il presente – ciclo di incontri organizzato dall’Accademia di Belle Arti di Firenze – 7 appuntamenti fino a gennaio – aperti al pubblico, ingresso libero – martedì 17 novembre “L’immaginazione”

L’immaginazione
Martedì 17 novembre – orario 15/17
Arturo di Corinto, Nicolas Martino, Marco Scotini

L’incontro si svolgerà nel Cenacolo dell’Accademia di Belle Arti | Via Ricasoli, 66 | 50122 Firenze

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OTTOBRE alla Link. Interviste a Federico Ferrazza e Arturo Di Corinto

OTTOBRE alla Link. Interviste a Federico Ferrazza e Arturo Di Corinto

Il ciclo di conferenze Ottobre alla Link 2015 si è concluso lo scorso 30 ottobre con un incontro dal titolo Comunicare l’innovazione.

Giornalismo, informazione e le nuove prospettive offerte dal web sono stati gli argomenti al centro del dibattito. Ora più che mai, infatti, il mondo del giornalismo ha bisogno di fare del web una risorsa, non solo per la propria sopravvivenza, ma soprattutto per migliorarsi grazie alla straordinaria capacità della rete di intercettare le tendenze per offrire un’informazione mirata e di qualitativamente elevata.

Le telecamere di CNO-webTv hanno intervistato Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia e Arturo Di Corinto, docente Link Campus University e organizzatore dell’evento.

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Chefuturo! Perché ci è piaciuto il TEDxLecce (e cosa ci insegna)

Le strade rivoluzionarie non sono mai semplici o comode
di ARTURO DI CORINTO per Chefuturo! del 9 Novembre 2015

Il TEDxLecce per la quarta volta si è svolto nella magnifica cornice della “capitale” salentina con ospiti d’eccezione come Lirio Abbate, il giornalista che ha denunciato per primo l’esistenza di “Mafia capitale”, Andrea Pietrabissa, esperto di chirurgia robotica e pioniere dei trapianti da persone vive, Angela Sun, biologa e regista Usa che ha documentato l’inquinamento dei mari dovuto alle microparticelle di plastica, i “camminatori antropologici” di Neturalwalk, Sammy Basso, il globetrotter ventenne malato di invecchiamento precoce, icona mondiale di umanità e solidarietà, Giorgio Metta, uno dei padri di iCub, il robot umanoide dell’Istituto Italiano di Tecnologia.

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Controllo o libertà? La rete tra disobbedienza e sorveglianza

Controllo o libertà? La rete tra disobbedienza e sorveglianza

assange-satoshi1-620x350Venerdì 6 novembre alle 19.30 il Fondo Verri di Lecce per Xoff. Conversazioni sul futuro ospiterà l’incontro Controllo o libertà? La rete tra disobbedienza e sorveglianza con Arturo di Corinto e Stefania Maurizi. Modera Ludovico Fontana (Corriere del Mezzogiorno e Corriere dell’Informazione)

 

Stefania Maurizi è una giornalista d’inchiesta. Collabora regolarmente con il settimanale l’Espresso. Ha lavorato al rilascio di molti documenti segreti con WikiLeaks, esposto traffici di armi tra l’Italia e l’Iran e l’Italia e la Libia e ha intervistato l’inafferrabile A. Q. Khan. È l’autrice del libro “Dossier WikiLeaks. Segreti italiani” (Rcs Rizzoli, 2011), basato sulla sua esperienza diretta con WikiLeaks e su centinaia di migliaia di documenti segreti che Julian Assange e WikiLeaks le hanno consegnato personalmente. Ha curato la prefazione della traduzione italiana del volume “Quando Google ha incontrato Wikileaks” di Julian Assange (Stampa Alternativa).

Arturo Di Corinto ha fatto ricerca e insegnato presso la Stanford University e la Sapienza di Roma. Consulente per la Presidenza del Consiglio dei ministri e l’Onu, scrive per “La Repubblica”. È autore di numerosi saggi. Nel 2014 ha pubblicato “Un dizionario hacker” (Manni Editore), nel quale con sguardo critico e tutt’altro che neutrale, sfata i pregiudizi e fa luce sul mondo della controcultura digitale, spesso percepito come illegale e pericoloso.

Chefuturo! Bill of Rights: i tuoi diritti su Internet in 14 punti

di ARTURO DI CORINTO per Chefuturo! del 4 Novembre 2015

La mozione, approvata all’unanimità porta la firma del deputato di Scelta Civica Stefano Quintarelli, un tecnico, esperto e pioniere della rete italiana, tra gli estensori della Carta stessa nella commissione di studio voluta dalla presidente della Camera Laura Boldrini e redatta sotto la direzione del giurista e professore emerito di diritto Stefano Rodotà.
Nella dichiarazioni di voto è stata chiara la diversità di cultura politica dei deputati presenti evidenziando il grande lavoro di sintesi fra posizioni opposte realizzato dal lavoro dei venti esperti e parlamentari che hanno contribuito alla sua stesura.
Guardiamola insieme punto per punto e proviamo a commentarla.

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La Reubblica: Carta dei Diritti in internet, approvata alla Camera la mozione in vista dell’IGF

la-repubblica-it-logoCarta dei Diritti in internet, approvata alla Camera la mozione in vista dell’IGF

LA CAMERA dei deputati ha approvato oggi due distinte mozioni per promuovere la Dichiarazione dei diritti in Internet in vista dell’Internet Governance Forum che si terrà in Brasile dal 9 al 13 novembre. Con una votazione nominale, la mozione 1031 è passata per 437 voti favorevoli senza nessun contrario, mentre la quasi identica mozione della Lega ne ha ottenuti pochi di meno. “Un grande risultato”, ha commentato a Repubblica.it Stefano Rodotà, che ha presieduto la commissione che ha elaborato la Carta, “dal punto di vista culturale, simbolico e politico perché raggiunto nonostante le diversità”.

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NO-BAVAGLIO: Intercettazioni, Fnsi lancia la mobilitazione generale “Non ci faremo mettere il bavaglio, ddl è un pericolo”

Intercettazioni, Fnsi lancia la mobilitazione generale “Non ci faremo mettere il bavaglio, ddl è un pericolo”

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Domani 3 novembre 2015, alle ore 11, conferenza stampa in Fnsi per dire “No” al nuovo tentativo di mettere per legge il bavaglio alla stampa. All’incontro parteciperà anche il professor Stefano Rodotà, primo firmatario della petizione online “No bavaglio” che in pochi giorni ha già raccolto numerose adesioni. “La delega al governo su materie così delicate – afferma il segretario generale Raffaele Lorusso – è grave e pericolosa”.

www.nobavaglio.org

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Parte domani, martedì 3 novembre, alle ore 11, nella sede della Federazione nazionale della Stampa, la mobilitazione contro la proposta di legge bavaglio contenuta nella delega al governo in materia di intercettazioni, nell’ambito del progetto di riforma del processo penale. Sarà presentata la petizione on line che ha come primi firmatari il professor Stefano Rodotà e i giornalisti Marino Bisso, Arturo Di Corinto e Giovanni Maria Riccio e che ha già raccolto numerose adesioni.
Così come nel 2010 contro il ddl Alfano, parte la mobilitazione contro il ddl del governo Renzi e contro le continue intimidazioni e minacce ai giornalisti che mettono in serio pericolo la libertà di informazione. Attacchi sempre più pesanti al diritto di cronaca come quello emblematico rivolto ai novantasei giornalisti recentemente denunciati per aver pubblicato intercettazioni dell’inchiesta su Mafia Capitale.
E la situazione rischia di aggravarsi ulteriormente con il recente ddl che affida al governo il potere di stabilire le regole sulla pubblicazione delle intercettazioni limitando la diffusione a solo quelle di rilevanza penale escludendo invece le conversazioni d’interesse pubblico. In questo modo si limita il diritto di cronaca e si colpisce il diritto di essere informati. Un nuovo bavaglio, dunque.

Ma noi non ci stiamo: non ci faremo mettere il bavaglio!

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Eventi: INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA 2015

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LUNEDI’ 12 OTTOBRE INTERNET GOVERNANCE FORUM ITALIA

Sala della Regina, Palazzo Montecitorio 9,30 diretta webtv – Roma

Si terrà a Roma, lunedì 12 ottobre, la settima edizione dell’Internet Governance Forum Italia(#IGFItalia2015 – http://www.iit.cnr.it/it/node/34520). Ospitato presso la Camera dei Deputati, il Forum, aperto a tutti i portatori d’interesse, discuterà le tematiche emergenti dell’evoluzione di Internet con l’obiettivo dichiarato di definire i contributi che l’Italia porterà alla discussione dell’IGF globale di João Pessoa, in Brasile, a novembre.

Nella Sala della Regina di Palazzo di Montecitorio – a partire dalle ore 9,30, con diretta webtv – durante tutta la giornata, numerosi relatori si alterneranno per discutere nella prima sessione della Dichiarazione dei diritti in Internet con la partecipazione di Stefano Rodotà; una seconda sessione sarà dedicata agli scenari internazionali della Internet governance, una terza al tema della “Riscossa digitale”, la quarta e ultima discuterà della Costituente italiana per l’Internet governance, un modello di gestione inclusivo e partecipato per contribuire a definire le “regole di Internet”.

Al centro di ciascun panel saranno approfonditi i temi dello sviluppo digitale in Italia, delle capacità degli utenti, delle regole e delle condizioni necessarie a premiare la creatività italiana nel mondo delle start up, favorire la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, la diffusione della banda larga e il rispetto degli impegni di governo in questi settori. Saranno discussi anche i temi propri dell’IGF globale, quali la tutela della privacy, il diritto d’autore, l’inclusione digitale e il diritto di accesso alla rete quale diritto umano fondamentale.

Ad aprire i lavori, il saluto della Presidente della Camera, Laura Boldrini.

La registrazione può essere effettuata sino ad esaurimento posti al link: http://igfitalia2015.eventbrite.it/

INCONTRI. Comunicazione, tecnologia, mercato: un ciclo di incontri alla Link University di Roma

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Cari amici e amiche–
è consapevolezza comune che l’innovazione tecnologica sta cambiando in profondità la vita di noi tutti, un cambiamento tanto pervasivo che neanche ce ne accorgiamo.
Per questo vi invito a fermarci un attimo e a parlarne insieme in un ciclo di incontri presso la Link Campus University di Roma.
L’dea è quella di approfondire tematiche e fatti che influenzeranno sempre di più le nostre vite, dai cambiamenti nella professione giornalistica al ruolo dei giornali online e di carta, dall’accesso ad Internet ai diritti esigibili online, dalle startup alle dinamiche di crowdfunding e così via.
Alcuni appuntamenti sono specificamente focalizzati sul tema della censura e della libertà d’informazione.
Tra gli ospiti avremo i direttori del Fatto Quotidiano, di Wired, giuristi come Stefano Rodotà e Guido Scorza, parlamentari come Rosaria Capacchione e Giovanni Paglia, esperti di tecnologia e di comunicazione come Aldo Pecora e Guido Romeo, e poi Salvo Mizzi, Paolo Barberis e molti altri.
Insomma, vi invito tutti a #OttobreLink2015 per portare il vostro contributo.
#OttobreLink2015

CheFuturo! Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

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Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

Edward Snowden è sbarcato su Twitter il 29 settembre e in poche ore il suo profilo ha raggiunto un milione di follower. Lui però segue un solo account, il twitter della NSA, l’Agenzia per la Sicurezza nazionale di cui ha svelato i segreti.

Snowden ha cominciato a lavorare per la Cia all’età di 22 anni e, successivamente assunto come consulente dalla Nsa, adesso che ne ha 29, è l’uomo più ricercato del mondo, proprio per aver rivelato al mondo la sorveglianza di massa praticata da questo ente federale americano che dal 1952 si occupa di spionaggio elettronico e intercetta oltre venti miliardi di conversazioni e messaggi al giorno. Continua a leggere CheFuturo! Cosa cambia per la libertà di tutti noi ora che anche Snowden è su Twitter

La Repubblica: Anonymous minaccia l’Arabia saudita: “Non uccidete Alì”

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Anonymous minaccia l’Arabia saudita: “Non uccidete Alì”

Gli hacktivisti attaccano i siti sauditi e avvertono i reali che non si fermeranno di fronte all’esecuzione del giovane condannato a morte per aver partecipato alle manifestazioni della primavera araba

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Settembre 205

ANONYMOUS torna alla carica. Dopo diversi attacchi ai siti del governo saudita durante il weekend minaccia di colpirne le infrastrutture del paese “se Ali Mohammed al-Nimr non sarà graziato”. Il giovane 21enne Ali Mohammedal-Nimr è stato condannato alla pena di morte tramite crocifissione e taglio della testa per aver participato alle manifestazioni della primavera araba quando era sedicenne “e per aver incitato alla rivolta” i suoi amici via SMS. La decisione ha suscitato un’ondata di proteste in tutto il mondo e la moltiplicazione di petizioni online, come quella di Avaaz, che ha raccolto un milione di firme e quella di Change.org, lanciata da un italiano per chiedere la grazia in favore del giovane. Anche il nuovo leader del Labour inglese ha inviato una lettera a Cameron per chiedere di intervenire e “impedire l’orribile sentenza”.
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La Repubblica: Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

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Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

Ghost italia rivendica attacco e pubblica online dati di 90 database, e alcune migliaia di telefoni, e-mail, username e password. Intesa spiega: “Dati di un fornitore esterno, ma con quegli accessi nessun rischio per gli utenti”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Settembre 2015

[17:18] XXXX: Salve, ultimamente abbiamo fatto #OpBankDump e sono state violate Intesa Sanpaolo e UnipolBanca.

Sono le 17 di domenica quando in Rete si comincia a parlare di un’operazione di Anonymous contro le banche. Ghost Italy, una cellula esterna di Anonymous Italia, rivendica un’azione contro Intesa Sanpaolo e Unipol Banca, durante la quale il gruppo si sarebbe appropriato di 90 dei loro database.

L’elenco, postato su ghostbin, una lavagna bianca dove gli Anonymous pubblicano news e comunicati, è notevole: dentro ci sarebbero circa 6000 email, numeri di telefono, nomi utente e password di utenti, dipendenti e clienti aziendali delle banche stesse. Continua a leggere La Repubblica: Hacker: “Violate Intesa Sanpaolo e Unipol Banca”. La replica: “Da noi nessun accesso”

La Repubblica: Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

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Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

Ennesimo omicidio di un giovane afroamericano disarmato. La polizia dice che aveva una pistola, ma lui era in carrozzella, paralizzato dall’età di 18 anni. Un video mostra la dinamica dell’accaduto e l’associazione americana per i diritti civili invita a usare la sua app per denunciare fatti simili

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 25 Settembre 2015

C’E’ un’app che si chiama Mobile Justice e fa una cosa semplice: ti consente di filmare quando ci si trova davanti a soprusi o violenze della polizia e allerta il network degli altri utenti che possiedono la stessa app per accorrere in aiuto come testimoni. Insomma, oltre YouTube, il luogo dove da tempo finiscono i filmati che denunciano le violenze. Come l’ultima avvenuta  in Delaware, negli Stati Uniti, dove un afroamericano è stato ucciso a sangue freddo dalla polizia. Si chiamava Andrew Mc Dole, 28 anni ed era costretto su una sedia a rotelle da 10. È morto in seguito a sette colpi sparati dagli agenti accorsi – secondo la polizia di Wilmington – “per impedirgli di suicidarsi”. I familiari della vittima contestano questa versione, ma il risultato non cambia: un altro giovane afroamericano è stato ucciso. Il filmato su YouTube l’ha postato un passante. Del resto è dai giorni del pestaggio Rodney King nel 1991 da parte di alcuni agenti di Los Angeles che telecamere e videofonini mostrano tutta la loro forza nello smascherare abusi e prepotenze della polizia, da Travyon Martin a Eric Garner fino a Mc Dole. Continua a leggere La Repubblica: Mobile Justice, un app per denunciare le brutalità della polizia Usa

La Repubbica: Anche Wolverine e Spock diventano difensori della privacy

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Anche Wolverine e Spock diventano difensori della privacy
Durante il week-end del Labour Day, ad Atlanta, in Georgia (Usa), la Dragon Conference di quest’anno ha ospitato una singolare iniziativa dellaElectronic Frontier Foundation, mettendo in vetrina i “difensori della privacy”. Oltre 120 cosplayer, cioè persone che assumono le sembianze e si vestono come i loro eroi dei fumetti e della fantascienza, si sono messi in posa con cartelli inenggianti alla privacy con scritte come “ho fregato il tuo algoritmo di riconoscimento facciale”, “sono un’identità cifrata”, “ho diritto a un’identità segreta”, e così via. Tra i cosplayer di maggior successo, a rivendicare il diritto alla privacy e all’anonimato, pronti a battersi per la libertà di Internet, c’erano Wolverine, Rogue e La Bestia degli X-Men, il comandante Spock, uno skrull, e un Doctor Who bambino.
a cura di ARTURO DI CORINTO per la Repubblica del 23 settembre 2015

La Repubblica: Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

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Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

Settimane intense per il progetto di privacy e anonimizzazione noto come The Tor Project. Le biblioteche si mobilitano per usare il suo software mentre le autorità di Internet gli concedono il Top Level Domain

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 22 Settembre 2015

DA DIVERSO tempo il software di anonimizzazione Tor ha i suoi difensori nelle istituzioni, ma che si potesse assistere a una manifestazione in suo favore da parte degli utenti delle biblioteche non era certo nelle attese degli attivisti per la privacy. Nella scorsa settimana, infatti, una biblioteca del New Hampshire, la Kilton Public Library di Lebanon, nonostante il parere contrario della polizia, ha deciso, dopo un’assemblea pubblica, di continuare a fornire banda e computer alla rete dei relay di Tor, il network di server che, rimbalzando le comunicazioni cifrate dal software omonimo, ne garantisce la sicurezza.

Tor infatti impedisce l’analisi del traffico delle comunicazioni via internet, dalla navigazione alle chat, proprio attraverso questa rete di computer intermedi, gli onion router, gestiti da volontari, che proteggono i dati rivestendoli con strati successivi di crittografia. Da qui il nome: onion, infatti, vuol dire cipolla. E da quando è stato avviato, The Tor Project è diventato uno degli strumenti principali per garantire l’anonimato su Internet agli attivisti per i diritti civili, soprattutto nei paesi autoritari, ma anche a chi non vuole che le aziende usino i dati delle nostre navigazioni per offrirci pubblicità mirata o che un governo impedisca ai suoi cittadini di leggere contenuti scomodi. Continua a leggere La Repubblica: Anche le biblioteche Usa vogliono usare Tor: “È una questione di libertà”

CheFuturo! – Difendiamo subito le giornaliste dai bulli della rete

chefuturo_logoDifendiamo subito le giornaliste dai bulli della rete

di Arturo Di Corinto per CheFuturo! del 8 settembre 2015

Se scrivi e sei donna è facile diventare bersaglio dell’ignoranza e dei pregiudizi maschili, ma se lo fai per lavoro potrebbe essere anche peggio. Sopratutto se ti occupi di politica, religione e sessualità. Le giornaliste donne sono due volte bersaglio di intimidazioni e censure: in quanto donne e in quanto giornaliste. A confermare questa consapevolezza che sta lentamente emergendo, arrivano ora due rapporti, uno dell’OSCE e uno dell’UNESCO. Non che attacchi, minacce e abusi verso i colleghi maschi manchino, ma gli attacchi a donne blogger e giornaliste sono di gran lunga superiori e quasi sempre basate sulla loro appartenenza di genere. Continua a leggere CheFuturo! – Difendiamo subito le giornaliste dai bulli della rete

Dagli orti urbani alla pulizia degli oceani: i 5 progetti che cambieranno il mondo in meglio secondo INDEX

thenexttechDagli orti urbani alla pulizia degli oceani: i 5 progetti che cambieranno il mondo in meglio secondo INDEX

A Elsinore, in Danimarca, il 27 agosto la giuria di INDEX (INternational DEsign EXhibition), ha premiato le idee progettuali che avranno il maggior impatto su scala globale. Ecco i video che le raccontano

di Arturo Di Corinto per The Next Tech del 3 settembre 2015

INDEX: Design for Life premia i migliori progetti di design realizzati a livello internazionale. L’iniziativa, avviata nel 2002, manco a dirlo, è nata in un posto dove prendono il design molto sul serio, la Danimarca, ed è l’acronimo di INternational DEsign EXhibition, una manifestazione internazionale tutta dedicata al design sotto gli auspici della Corona danese. Ma INDEX nel tempo si è smarcata dall’idea di premiare la qualità del design di tazzine da caffè e poltroncine e si è dedicata a cercare, selezionare e premiare quei progetti che cambiano, per davvero, e in meglio, la vita delle persone. Un po’ quello che cerchiamo di raccontare su The Next Tech. Da pochi giorni sono noti infatti i vincitori del premio internazionale e un paio di questi sono stati raccontati su Start-Up Italia e The Next Tech.

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La Repubblica Inchieste: I PREDATORI DEL TURISMO ITALIANO – La corsa ad ostacoli del nuovo Enit

la-repubblica-it-logoI PREDATORI DEL TURISMO ITALIANO

Motori di ricerca stranieri che incassano percentuali altissime sulle prenotazioni, politici che hanno sperperato enormi risorse destinate alla promozione internazionale in progetti fallimentari, albergatori incapaci di adeguare l’offerta alle nuove richieste: è colpa loro se l’enorme giacimento di ricchezza rappresentato dal nostro patrimonio naturale e artistico rende molto meno di quanto potrebbe. Voltare pagina però è possibile, anche se faticoso e pieno di insidie, come testimoniano gli sforzi di rinascita di Pompei

La corsa ad ostacoli del nuovo Enit

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 31 Agosto 2015

ROMA – L’Enit, l’Agenzia nazionale del turismo del Mibact, ha da poche settimane un nuovo consiglio di amministrazione. Composto da Evelina Christillin, Antonio Preiti e Fabio Lazzerini, ha il difficile compito di gestire la trasformazione dell’agenzia da ente di diritto pubblico a ente di diritto privato come previsto dal nuovo statuto da poco registrato dalla Corte dei Conti dopo sei mesi di rimpalli. Ma i tre hanno un compito anche più grave, quello di tentare l’ennesimo rilancio del turismo italiano traghettando l’ente in un contenitore più articolato, una struttura capace di promuovere il Made in Italy nel commercio e nel turismo, anche attraverso lo sport, vecchio progetto del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
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La Repubblica Inchieste: I predatori del turismo italiano – I colossi del web ci lasciano le briciole

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I PREDATORI DEL TURISMO ITALIANO

Motori di ricerca stranieri che incassano percentuali altissime sulle prenotazioni, politici che hanno sperperato enormi risorse destinate alla promozione internazionale in progetti fallimentari, albergatori incapaci di adeguare l’offerta alle nuove richieste: è colpa loro se l’enorme giacimento di ricchezza rappresentato dal nostro patrimonio naturale e artistico rende molto meno di quanto potrebbe. Voltare pagina però è possibile, anche se faticoso e pieno di insidie, come testimoniano gli sforzi di rinascita di Pompei

I colossi del web ci lasciano le briciole

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 31 Agosto 2015

ROMA – La ricerca di una destinazione turistica e l’organizzazione di una vacanza oggi passano attraverso l’uso della rete. A farla da padrone sono i motori di ricerca e Youtube che permette di guardare i video dei posti che si vorrebbero visitare e dove si vorrebbe soggiornare. Poi ci sono i grandi siti di prenotazione online che almeno un turista su tre visita prima di programmare un viaggio.

Quando chi si prepara ad andare in vacanza cerca informazioni online su siti, app e portali, guarda diverse cose: intanto i costi, avendo bene in mente quanto può spendere, osserva con attenzione foto e video, dà un’occhiata alle recensioni e soprattutto all’elenco dei servizi offerti stilato da chi ne parla. E solo dopo decide. Se le foto e i video sono di buona qualità e i servizi adeguati ai costi, con due click prenota viaggio e albergo. La possibilità di conoscere, valutare e comprare le diverse offerte prima di acquistare un prodotto turistico online è uno dei motivi per cui le agenzie di viaggio sul web ricoprono un ruolo cruciale nel settore.

Le Online travel agencies, le (Ota, così si chiamano in gergo), sono le agenzie di viaggio che sul web presentano le strutture alberghiere, i pacchetti turistici disponibili e l’elenco dei servizi correlati (“ancillari”), per programmare un viaggio senza troppi mal di testa  Le più importanti sono tutte straniere: Expedia, Hotels.com, Priceline, Trivago, e da poco TripAdvisor. Continua a leggere La Repubblica Inchieste: I predatori del turismo italiano – I colossi del web ci lasciano le briciole