La Repubblica: Difesa e attacco a Las Vegas, sfida tra hacker da tutto il mondo. Italiani favoriti

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Difesa e attacco a Las Vegas, sfida tra hacker da tutto il mondo. Italiani favoriti

Gli hacker italiani favoriti al ritrovo più importante per la comunità mondiale della sicurezza informatica. Tra i ”giovani dragoni” i talenti dell’informatica

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 10 Agosto 2018

GLI HACKER italiani sono così bravi che si sono meritati il secondo posto alla Def Con 26, la più importante conferenza hacker al mondo che si tiene fino a domenica. Qualificati secondi su una platea di 586 gruppi, la squadra italiana di giovani talenti, dal nome evocativo di mHACKeroni, parteciperanno alle gare “Capture The Flag” a Las Vegas in uno scenario da film, il Caesars Palace e il Flamingo Hotel. Continua a leggere La Repubblica: Difesa e attacco a Las Vegas, sfida tra hacker da tutto il mondo. Italiani favoriti

Il Manifesto: Come ti scopro la Botnet su Twitter

Come ti scopro la Botnet su Twitter

Hacker’s Dictionary. Come si può influenzare la narrazione di eventi in corso via Internet e usando software che si comprano per pochi euro nel Dark Web

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 9 Agosto 2018

È certamente possibile influenzare la narrazione di eventi in corso. Se ancora oggi viene fatto attraverso i titoloni dei giornali e le veline televisive la novità è che si può fare anche via Internet senza ricorrere a persone in carne ed ossa, ma usando software che si comprano per pochi euro nel Dark Web e che i più esperti possono programmare da soli. Continua a leggere Il Manifesto: Come ti scopro la Botnet su Twitter

Il Manifesto: Toc, toc: chi possiede i miei dati?

 
Toc, toc: chi possiede i miei dati?

Hacker’s dictionary. Per sapere cosa sanno di noi i singoli siti che usiamo, oggi è possibile consultare My Data Request

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 2 Agosto 2018

Gli scandali relativi all’uso improprio dei nostri dati personali sono destinati a continuare. Non li conosceremo mai tutti quanti, non ci saranno sempre audizioni parlamentari a imbarazzare chi non ha vigilato sulla nostra privacy, e non ci sarà sempre la stessa copertura mediatica dell’affaire Cambridge Analytica, perciò è bene correre subito ai ripari. Continua a leggere Il Manifesto: Toc, toc: chi possiede i miei dati?

Il Manifesto: Un impiegato su due è vittima del «phishing»

 Un impiegato su due è vittima del «phishing»
Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 26 Luglio 2018

 

Multe, conti, fatture: la maggior parte delle email di phishing ha come oggetto una richiesta di pagamento. In genere si presentano così: «Ti ricordi della fattura?»; «Ti abbiamo affidato una nuova attività»; «Mancato pagamento». Ma se si clicca sull’allegato o sul link per le informazioni inviate, in genere si viene infettati da software che rubano dati, trasferiscono documenti, attivano funzioni remote e la giornata diventa un incubo. Continua a leggere Il Manifesto: Un impiegato su due è vittima del «phishing»

Il Manifesto: I russi fanno incetta di dati in Italia, interessa a qualcuno?

I russi fanno incetta di dati in Italia, interessa a qualcuno?

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 19 Luglio 2018

In questi giorni abbiamo scoperto che hacker militari russi noti come APT28 hanno attaccato per mesi server italiani e che la botnet Mirai che nel 2016 ha messo fuori gioco Twitter e New York Times, avrebbe la seconda casa in Italia, nei server di Aruba.

Che l’Italia sia da tempo un terreno di conquista per bande criminali e malfattori informatici è un fatto noto. Le aziende spendono poco in sicurezza, lo dice Bankitalia, enti ed istituzioni ancora meno. La situazione non è diversa presso ministeri, comuni e gestori di infrastrutture critiche tranne alcune pregevoli eccezioni. Continua a leggere Il Manifesto: I russi fanno incetta di dati in Italia, interessa a qualcuno?

Il Manifesto: Samba in salotto, anche la tv ti spia Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

Samba in salotto, anche la tv ti spia

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

Di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 12 Luglio 2018

Il direttore generale del Dis che sovrintende ai nostri servizi segreti ha detto che tre o quattro compagnie sovranazionali detengono più informazioni sui cittadini di quante ne abbiano gli stati di appartenenza.

Antonello Soro, il Garante italiano della privacy la chiama «algocrazia»: il governo delle masse attraverso i dati che le persone cedono, spesso inconsapevoli, alle grandi piattaforme digitali.

Ormai viviamo in una tale simbiosi col web e il telefonino che non ci facciamo più caso. Il motivo è facile da capire: tutti noi barattiamo qualche comodità con il controllo sociale esercitato dai big player delle rete. Continua a leggere Il Manifesto: Samba in salotto, anche la tv ti spia Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

Il Manifesto: Riforma sbagliata, ci vuole un copyright 2.0

 Riforma sbagliata, ci vuole un copyright 2.0

Una riforma frutto di tatticismi e mediazioni al ribasso per proteggere un patrimonio comune, la conoscenza nell’era digitale

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 5 Luglio 2018

Oggi il Parlamento Europeo vota per la riforma del copyright. Una riforma frutto di tatticismi e mediazioni al ribasso per proteggere un patrimonio comune, la conoscenza nell’era digitale. Due dei suoi articoli più controversi, il numero 11 e il 13, introducono il primo una sorta di tassa per chiunque riproponga online contenuti creativi anche parziali, come un link e la sua descrizione, senza pagare il giusto compenso ai titolari dei diritti; mentre il secondo mira ad applicare un controllo preventivo ai materiali digitali caricati su piattaforme come Youtube, social network o siti collaborativi affinché non violino il copyright. Continua a leggere Il Manifesto: Riforma sbagliata, ci vuole un copyright 2.0

Il Manifesto: «Internet gratis per mezz’ora» è un’idea populista

«Internet gratis per mezz’ora» è un’idea populista

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 28 GIUGNO 2018

L’Italia è stato il quarto paese al mondo a collegarsi ad Internet. Era il 30 aprile del 1986. Dai computer del Cnr di Pisa un messaggio di saluto veniva inviato a Roaring Creek in Pennsylvania ricevendone risposta attraverso i satelliti Telespazio del Fucino, in Abruzzo.

La piattaforma di connessione “fra computer diversi appartenenti a reti eterogenee” su cui aveva viaggiato si chiamava ancora Arpanet, dal nome della struttura di ricerca che l’aveva progettata prima come ufficio civile presso la Casa Bianca del presidente Eisenhower e poi come struttura della Difesa, da cui il nome successivo Darpanet. Ma non fu mai un progetto dei militari, anche se fu da essi finanziato. Continua a leggere Il Manifesto: «Internet gratis per mezz’ora» è un’idea populista

Il Fatto quotidiano: Stefano Rodotà, in ricordo del ‘moralista militante’

Stefano Rodotà, in ricordo del ‘moralista militante’

di ARTURO DI CORINTO per Il Fatto Quotidiano del 23 Giugno 2018

“La tecnologia apre le porte, la politica le chiude”. Stefano Rodotà amava cominciare con citazioni come questa i suoi discorsi sui temi della privacy, della sicurezza dei dati, dell’innovazione tecnologica. Ma non voleva dire che con la scusa dell’innovazione si potesse accettare qualsiasi cosa, anzi, considerava missione della politica trovare un equilibrio tra il progresso tecnologico e i bisogni delle persone attraverso gli strumenti del Diritto, quello con la D maiuscola. Un diritto che non considerava scolpito nella pietra ma oggetto di continua ridefinizione da parte dei soggetti sociali che lo vivono e lo incarnano. Continua a leggere Il Fatto quotidiano: Stefano Rodotà, in ricordo del ‘moralista militante’

Il Manifesto: Le guerre del futuro si combatteranno nei nostri cuori

Le guerre del futuro si combatteranno nei nostri cuori

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Giugno 2018

Le agenzie militari e di intelligence di tutto il mondo conducono da tempo guerre informative segrete nel cyberspazio. I meme delle loro psy-ops, le operazioni di disinformazione, influenzano profondamente le percezioni pubbliche della verità, del potere e della legittimità. La campagna del presidente Trump e il ruolo di Cambridge Analytica sono finiti sotto osservazione per il microtargeting, il dark advertising e le fake news, ma non sono state solo le elezioni presidenziali americane del 2016 ad essere caratterizzate da un mix di notizie false, intromissioni straniere, attacchi informatici e propaganda social.

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Il Manifesto: Il tuo Dna in vendita al mercato nero

Il tuo Dna in vendita al mercato nero

Hacker’s dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 13 Giugno 2018

Oggi con soli 69 euro si può risalire alla propria origine etnica e trovare dei parenti che non sappiamo di avere grazie al test del Dna.

Almeno questo è quello che dice di poter fare il sito MyHeritage, in grado perfino di darci informazioni sui nostri antenati cercandone il nome in un gigantesco database di documenti storici e giornali d’epoca. Il nostro albero genealogico invece può essere ricostruito gratis online avvisandoci via email delle corrispondenze trovate di volta in volta.

Il sito My Heritage è stato hackerato. Continua a leggere Il Manifesto: Il tuo Dna in vendita al mercato nero

La Repubblica: “Attacco informatico all’aeroporto, tutti i voli cancellati”. Ma è un’esercitazione

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“Attacco informatico all’aeroporto, tutti i voli cancellati”. Ma è un’esercitazione

Si è conclusa Cyber Europe 2018, l’esercitazione dell’Ente europeo per la sicurezza cibernetica Enisa: 900 operatori di 30 paesi – tra cui l’Italia – hanno respinto nel cyberspazio 23mila attacchi simulati. E in settimana la direttiva per la sicurezza della reti NIS va in Gazzetta ufficiale

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 7 Giugno 2018

UN GRANDE aeroporto europeo, uno scalo internazionale, nei giorni di esodo estivo. All’improvviso, il check-in elettronico va in tilt, le app di viaggio sugli smartphone smettono di funzionare e gli operatori ai banchi delle compagnie non possono utilizzare i computer. I controlli di sicurezza si bloccano, il controllo automatico dei bagagli pure, si formano enormi code ovunque e i voli vengono cancellati uno dopo l’altro. Un gruppo di estremisti ha preso il controllo dei sistemi critici dell’aeroporto con una serie di attacchi informatici rivendicandoli su Youtube e nei canali Telegram dei propri simpatizzanti. Ma non è successo davvero. Per fortuna. Al contrario dell’attacco subito dall’aeroporto di Kiev esattamente un anno fa, questa è stata soltanto una massiccia esercitazione alla quale il 6 e 7 giugno hanno partecipato 900 specialisti europei di cybersecurity di 30 paesi – i 28 paesi UE più Svizzera e Norvegia – che, nell’ambito di Cyber Europe 2018 (CE2018), hanno respinto con successo oltre 23mila attacchi cibernetici simulati. Continua a leggere La Repubblica: “Attacco informatico all’aeroporto, tutti i voli cancellati”. Ma è un’esercitazione

Il Manifesto: Le aziende di sicurezza barano

Le aziende di sicurezza barano

Hacker’s dictionary. Per quanto riguarda la mappa del rischio il sistema produttivo nazionale investe troppo poco anche a fronte di danni ingenti che ne rallentano l’operatività e ne aumentano i costi di servizio dopo l’attacco

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 7 Giugno 2018

Le aziende di sicurezza informatica che vendono sistemi difensivi suggeriscono alle aziende le soluzioni più costose e non quelle migliori.

Questo è quanto si legge nella relazione annuale della Banca D’Italia diffusa il 29 maggio 2018. La spiegazione secondo il rapporto è che «due imprese su tre dichiarano di istruire i dipendenti sull’uso sicuro dei dispositivi informatici, più della metà di svolgere analisi sulla vulnerabilità delle reti, mentre solo un terzo ricorre alla cifratura dei dati, una pratica meno costosa rispetto alle altre, ma assai efficace». L’ipotesi che gli estensori fanno è l’esistenza di un’asimmetria informativa che penalizza i clienti e avvantaggia i fornitori, proprio come accade in molti contratti bancari e assicurativi.

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StartupItalia: 10 appuntamenti della comunità cyber italiana

10 appuntamenti della comunità cyber italiana

NIS, Gdpr, infrastrutture critiche e supply chain: ecco l’Italia che si prepara al rischio informatico

di ARTURO DI CORINTO per StartupItalia del 4 Giugno 2018

Sta succedendo qualcosa. Le aziende e le istituzioni hanno incominciato a prendere sul serio il rischio cyber. Mentre non si contano più i rapporti aziendali sullo stato della cybersecurity in Italia aumentano esponenzialmente i momenti d’incontro fra le comunità che a vario titolo si occupano di threat intelligence, tecniche di mitigazione del rischio e sviluppo di strumenti di contrasto avanzati al cybercrime.

I motivi di questo fermento vanno con molta probabilità ricercati nel recepimento il 16 maggio della Direttiva Nis – Network and Information Security, che punta ad armonizzare la difesa cibernetica dei singoli stati europei favorendo una cultura della prevenzione del rischio; vanno ricercati nell’entrata in vigore del regolamento UE sulla protezione dei dati personali, il GDPR; e ancora prima vanno individuati nel cosiddetto decreto Gentiloni del 2017 e nel Piano nazionale cyber. Il piano, fra le altre cose, ha affidato un ruolo di rilievo al ministero dello Sviluppo economico per la certificazione nazionale dell’affidabilità della componentistica ICT destinata alle infrastrutture critiche e strategiche che sono sempre più di frequente bersaglio di attacchi di elevata sofisticazione. Continua a leggere StartupItalia: 10 appuntamenti della comunità cyber italiana

Il Manifesto: La guerra degli hashtag e il mostro mite del web

La guerra di hashtag sulla formazione del nuovo governo ci ha mostrato un web istericamente diviso tra i sostenitori del presidente Mattarella e i suoi detrattori.

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 31 Maggio 2018

Da una parte l’hashtag #IoStoConMattarella, di chi si è schierato a difesa delle Istituzioni incarnate dal professore capo dello Stato e dall’altra quello di chi ne ha chiesto finanche l’impeachment, #IlMioVotoConta. Entrambi usati per essere visibili nel flusso della comunicazione di un evento che ha indotto molti a prendere posizione a favore o contro per far pesare la propria opinione.

La funzione dell’hashtag è infatti proprio quella di aggregare e categorizzare i contenuti presenti sulle piattaforme sociali in relazione al tema trattato e rendere quindi più facile agli utenti individuare contenuti specifici senza perdersi. Nel caso del dibattito della formazione del nuovo governo l’hashtag è diventato la bandiera di opposte fazioni per affermare posizioni che cambiano anche nel volgere di minuti in funzione degli avvenimenti e che in molti casi faranno vergognare chi le ha scritte una volta rilette. Continua a leggere Il Manifesto: La guerra degli hashtag e il mostro mite del web

AgendaDigitale.Eu: Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

Anche se il computer non è importante per noi, potremmo scoprire di non avere la corrente elettrica a casa per via di un attacco hacker. E la nostra inconsapevolezza potrebbe causare gravi danni alla nostra aziende. Scopriamo perché ignorare la cyber security è una leggerezza che oggi nessuno può permettersi

Arturo Di Corinto per AgendaDigitale.EU del 30 Maggio 2018

Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI

La sveglia non è suonata e la lampada accanto al comodino non si accende. Andate in bagno e l’acqua calda non arriva. Provate a farvi un caffè con la macchinetta che sembra morta e poi vi rendete conto che la casa è fredda e che il televisore rimane muto. Cosa è successo? Non c’è la corrente elettrica. Quello che scoprirete qualche ora dopo è che la rete elettrica nazionale è stata colpita da un attacco cibernetico che ha letteralmente spento li paese. Il telefono intanto si è scaricato e nelle ore successive scoprirete il caos nelle strade, peggio che durante un temporale. Continua a leggere AgendaDigitale.Eu: Cyber armageddon, perché la sicurezza informatica ci riguarda tutti

il Manifesto: Panico nelle aziende, arriva il GDPR. Ecco cosa cambia per tutti noi

Panico nelle aziende, arriva il GDPR. Ecco cosa cambia per tutti noi

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 24 Maggio 2018

Mezzanotte del 24 maggio, scatta il panico: da domani, 25 maggio, entra in vigore il Regolamento europeo sulla protezione della privacy e dei dati personali voluto due anni fa dall’Unione Europa, il famoso GDPR, e le aziende non sono pronte. Hanno già chiesto una proroga al Governo.

Ma perché tanto panico?

Perché per chi non rispetta il Regolamento sono previste sanzioni salatissime, fino al 4% del proprio fatturato o fino a 20 milioni di euro secondo una progressione che punisce la cattiva gestione dei dati e dei sistemi che li trattano fino alla violazione di alcuni principi fondamentali come il diritto alla cancellazione dei dati, il famoso diritto all’oblio. Continua a leggere il Manifesto: Panico nelle aziende, arriva il GDPR. Ecco cosa cambia per tutti noi

Il Manifesto: Wannacry e non solo, le cyber-armi della Nsa sono ancora in giro

Wannacry e non solo, le cyber-armi della Nsa sono ancora in giro

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per il Manifesto del 17 Maggio 2017

Nel 2017 un gruppo di hacker noto come ShadowBrokers informa un tale Jake Williams di essere in possesso di tutte le informazioni che lo riguardano.

Jake non è una persona qualsiasi, fa parte della hacking unit della National Security Agency, l’agenzia per lo spionaggio elettronico del governo americano.

Per dimostrargli che dicono la verità pubblicano sul suo stesso blog ogni riga del codice usato da Williams per attaccare i bersagli degli Stati Uniti e poi decidono di divulgare le sue pericolose cyber-armi.

Tra queste ce n’è una alla base del più grande attacco ransomware della storia, l’exploit EternalBlue, usato per bloccare i computer di mezzo mondo e farsi pagare un riscatto (ransom) per sbloccarli. Continua a leggere Il Manifesto: Wannacry e non solo, le cyber-armi della Nsa sono ancora in giro

Il Manifesto: Cybersecurity all’amatriciana, si sono scordati della Nis

Cybersecurity all’amatriciana, si sono scordati della Nis
Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto
di ARTURO DI CORINTO per Il manifesto del 10 Maggio 2018

Il crimine informatico oggi costa al mondo quasi 600 miliardi di dollari, ovvero lo 0,8% del Pil globale, secondo un nuovo rapporto del Centro per gli studi strategici e internazionali (Csis) e McAfee, storica azienda di antivirus.

All’origine del fenomeno ci sono la cattiva progettazione di software e hardware, l’uso di dispositivi non protetti e l’errore umano. Ma la maggior parte degli attacchi è condotta da criminali in cerca di profitto che usano tecniche sempre più sofisticate per raggirare le vittime e superarne le difese. Continua a leggere Il Manifesto: Cybersecurity all’amatriciana, si sono scordati della Nis

Il Manifesto: Islanda: l’energia per produrre Bitcoin non basta più

Islanda: l’energia per produrre Bitcoin non basta più

Hacker’s dictionary . Perfino il Partito Pirata – che l’anno scorso hanno mancato di poco il risultato del governo – comincia a dubitare che si tratti di un buon investimento

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 3 Maggio 2018

Il bitcoin è una moneta matematica creata da Satoshi Nakamoto nel 2009. Permette di condurre transazioni economiche pseudoanonime in rete e non necessità di autorità centrali per essere coniata. Fin dalle origini è stata avversata per due motivi: il primo è che nessuno sa con certezza chi ci sia dietro il nome dell’anonimo inventore; il secondo è che la moneta sfugge al controllo delle autorità bancarie. La struttura peer-to-peer della rete Bitcoin su cui viene scambiata e la mancanza di un ente centrale rendono difficile, ma non impossibile, bloccarla, sequestrarla o svalutarla. In aggiunta può essere prodotta da chiunque e scambiata con beni, merci e servizi. Per questo è stata usata da dissidenti politici, organizzazioni non governative, evasori e criminali. Continua a leggere Il Manifesto: Islanda: l’energia per produrre Bitcoin non basta più

Il Fatto Quotidiano: Internet, dieci regole per far sopravvivere la Rete

Internet, dieci regole per far sopravvivere la Rete

di ARTURO DI CORINTO per IL Fatto Quotidiano del 26 Aprile 2016

Anno del signore 2018: Internet non è più libera. E potrebbe andare in pezzi.

La Russia ha bloccato Telegram. L’Iran conta di fare lo stesso. Gli Usa hanno bocciato la neutralità della Rete; la Francia vuole backdoor governative nei sistemi di messaggistica; Egitto e Sud Africa pianificano leggi censorie; l’Etiopia arresta e fa sparire un blogger autoctono; la Cina chiude gli account femministi sui social; israeliani e palestinesi si zittiscono online a vicenda e in Indonesia un milione di utenti cade nelle maglie di Cambridge Analytica. Che sta succedendo? Succede che Internet è il nuovo terreno di scontro di un mondo che si fa la guerra con bombe e armi chimiche ma anche usando virus, missili digitali, censura e arresti preventivi nel cyberspace.

Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Internet, dieci regole per far sopravvivere la Rete

Il Manifesto: Social e web, niente sesso senza consenso

Social e web, niente sesso senza consenso

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 26 Aprile 2018

Revenge Porn, Sexting, Sextortion, Cyber-harassment e Cyber- stalking sono tutti fenomeni di aggressione criminale online riguardanti il sesso e la sessualità. E nella maggior parte dei casi riguardano le donne.

Il Revenge porn, la vendetta porno, ad esempio, indica la condivisione pubblica senza consenso via Internet di immagini intime e a sfondo sessuale per umiliare la vittima che ne è protagonista. Continua a leggere Il Manifesto: Social e web, niente sesso senza consenso

Il Manifesto: La cyberspia che sorveglia i parlamenti

 La cyberspia che sorveglia i parlamenti

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 19 Aprile 2018

C come Cyberwar. La guerra cibernetica usa strumenti capaci di violare e mettere fuori uso sistemi computerizzati per sabotare le comunicazioni degli avversari e danneggiare la loro capacità di attacco e di difesa.

Proprio la settimana scorsa il Regno Unito ha condotto un’operazione segreta contro l’Isis distruggendo alcune delle sue «basi» digitali.

L’evoluzione delle armi cibernetiche però consente anche di fare delle vittime e produrre il caos in territorio nemico quando esse sono usate per interrompere servizi essenziali come il sistema elettrico nazionale di un paese, i suoi trasporti o il funzionamento delle strutture sanitarie. Continua a leggere Il Manifesto: La cyberspia che sorveglia i parlamenti

Il Manifesto: Il re del mondo che non rispetta la tua privacy

Il re del mondo che non rispetta la tua privacy

Hacker’s dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per il Manifesto del 12 aprile 2018

P come Privacy. Che non c’è. Almeno quando a gestire ogni risvolto della tua vita ci pensano Google, Amazon, Facebook e Co.

Già, la privacy, un concetto di origine anglosassone accostabile a termini come «privatezza» e «riservatezza», nasce dal saggio di due avvocati, «The right to privacy» con l’idea di bilanciare i diritti della persona contro l’invadenza della tecnologia più moderna dell’epoca, la fotografia, perché uno dei due, Samuel Warren, era stufo di vedere la moglie salottiera sulle prime pagine dei giornali in situazioni decontestualizzate rispetto ai fatti di cronaca.

Era il 1890. Continua a leggere Il Manifesto: Il re del mondo che non rispetta la tua privacy

Il Fatto Quotidiano: Cambridge Analytica, a rischio 2,2 miliardi di utenti. Da lunedì la funzione per scoprire chi è coinvolto dal socialgate

Cambridge Analytica, a rischio 2,2 miliardi di utenti. Da lunedì la funzione per scoprire chi è coinvolto dal socialgate

Solo per l’Europa la stima dei profili di rischio riguarda 2,7 milioni gli utilizzatori. Ma è lo stesso social network a ipotizzare che tutti i suoi utenti nel mondo possano essere vittime di hacker criminali e stati canaglia che comprometto le loro informazioni pubbliche sfruttando gli strumenti di “ricerca” della piattaforma

di Arturo Di Corinto per IL Fatto Quotidiano del 6 aprile 2018

Lunedì 9 aprile Facebook ci farà sapere chi di noi è stato coinvolto nel socialgate scatenato da Cambridge Analytica. La società di Mark Zuckerberg annuncia con un blog post il lancio di una funzionalità ad hoc per saperlo mentre in Italia, dove i profili a rischio sarebbero oltre 200mila, si muovono in garanti di privacy e concorrenza. Lo strumento sarà in in testa al newsfeed e consentirà anche di vedere quali app utilizziamo, le informazioni che generano e condividono, e decidere se usarle o cancellarle. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano: Cambridge Analytica, a rischio 2,2 miliardi di utenti. Da lunedì la funzione per scoprire chi è coinvolto dal socialgate

Il Manifesto: ProtonMail, sicurezza «atomica»

P come password. La password del telefonino, del computer, del social network preferito, è sempre la prima linea di difesa contro chi vuole trasformare in un incubo la nostra vita digitale.

E questo vale soprattutto per l’email. A patto che sia una email sicura, come ProtonMail, ad esempio.

ProtonMail è un servizio di posta elettronica cifrata inventato nel 2013 al Centro di ricerche nucleari di Ginevra, il Cern, per consentire, grazie all’uso della crittografia, l’uso di un sistema di posta più affidabile di quelli gratuiti come Gmail, Hotmail e Yahoo! (gli ultimi due sono i più bucati al mondo).

A capo del progetto c’è un’intera community di scienziati e attivisti per la privacy: basato su software open source, ProtonMail è facile da usare e ha un design moderno. Continua a leggere Il Manifesto: ProtonMail, sicurezza «atomica»

Il Manifesto: Se sei indignato clicca qui Hacker’s dictionary

C come clicktivism, l’attivismo del click.

Adesso che con Cambridge Analytica abbiamo scoperto che i nostri click su Facebook possono essere usati per manipolare le tendenze di voto è ora di capire che è anche colpa nostra.

Il clicktivism è la versione social dell’attivismo da tastiera, quell’attitudine che ci aveva fatti sentire partecipi e sostenitori delle Primavere arabe e che ancora oggi ci aiutano a metterci in pace con le ingiustizie del mondo.

Il Polo Nord è inquinato? Clicca qui. Sei indignato? Clicca qua. Continua a leggere Il Manifesto: Se sei indignato clicca qui Hacker’s dictionary

Libro: il ruolo dell’Italia nella sicurezza cibernetica

Autori e curatori

Valerio De Luca , Giulio Maria Terzi di Sant’Agata , Francesca Voce

Contributi
Marco Castaldo, Luigi Martino, Pierluigi Paganini, Pier Luigi Dal Pino, Domenico Raguseo, Giulio Massucci, Arturo Di Corinto, Irene Piccolo, Marco Mariscoli, Luca Serafino De Simone
Codice ISBN: 9788891768049
Prezzo: € 20,00

Collana Università: economia
Argomenti Economia europea e internazionale
Livello Studi, ricerche
Dati pp. 130,  1a edizione  2018   (Codice editore 1820.316)

Il Manifesto: Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu

Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu

Hacker’s dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

ARTURO DI CORINTO PER IL MANIFESTO DEL 22 MARZO 2018

Vediamo come funziona il data mining politico-elettorale di Cambridge Analytica.

D come data mining. Per Wikipedia il data mining «è l’insieme di tecniche e metodologie che hanno per oggetto l’estrazione di un’informazione o di una conoscenza a partire da grandi quantità di dati».

Il processo avviene attraverso metodi automatici o semi-automatici. E aggiunge che con data mining «si intende anche l’utilizzo scientifico, industriale o operativo di questa informazione».

Perciò grazie Wikipedia, e non dimenticate di fare una donazione all’enciclopedia libera che tutti usano senza dirlo per le sue belle e sintetiche definizioni. Continua a leggere Il Manifesto: Facebook e big data, quando non paghi qualcosa il prodotto sei tu