Il Fatto Quotidiano Blog: Usa, i piani della Casa Bianca per controllare il mondo digitale

 Usa, i piani della Casa Bianca per controllare il mondo digitale

Arturo Di Corinto per Il Fatto Quotidiano Blog del 12 Gennaio 2018

Gli Usa, si sa, controllano la maggior parte delle comunicazioni elettroniche mondiali. Non è solo perché hanno creato Internet e i database con gli indirizzi dei singoli siti si trovano in gran parte sul territorio americano. Grazie a vari programmi di intelligence continuano a controllare le comunicazioni che passano nei tubi transoceanici che collegano il mondo Internet e i servizi più importanti che le consentono sono stati creati nella Silicon Valley con lo sforzo congiunto di università, imprese, enti di ricerca, militari e comunità locali. Continua a leggere Il Fatto Quotidiano Blog: Usa, i piani della Casa Bianca per controllare il mondo digitale

AGI: Comunicare la Cybersecurity, una sfida per tutti

Comunicare la sicurezza informatica è un compito difficile. La complessità delle tematiche, gli attori coinvolti e le caratteristiche dei suoi contenuti hanno finora favorito l’idea che la cybersecurity, la sicurezza informatica, sia un affare da specialisti.

Eppure sappiamo che non è così per un motivo che è sotto gli occhi di tutti: l’allarme che destano nei cittadini le ripetute violazioni della sicurezza informatica di banche, aziende e ministeri di cui la stampa rende conto ormai con una certa frequenza. Certo, questa informazione talvolta viene fatta con un linguaggio da iniziati in un paese come l’Italia dove la cultura informatica di base è ancora arretrata, ma talaltre viene fatto in maniera ipersemplificata, con toni allarmistici e con un linguaggio occasionalmente scorretto, che sconta l’incapacità di spiegare la natura, la vastità e la portata del fenomeno. Continua a leggere AGI: Comunicare la Cybersecurity, una sfida per tutti

La Repubblica: L’intelligence italiana recluta hacker tra diplomati e laureati. Difenderanno le infrastrutture da attacchi in rete

la-repubblica-it-logoL’intelligence italiana recluta hacker tra diplomati e laureati. Difenderanno le infrastrutture da attacchi in rete

Internet of things, cloud storage, auto connesse e intelligenze artificiali ci renderanno la vita più semplice, ma porteranno anche nuove minacce: l’Italia si prepara a fronteggiare i richi di un cyberspace sempre più affollato

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 10 Gennaio 2018

L’ERA delle barbe finte e degli occhiali scuri è finita da tempo. Da quando i criminali informatici non vestono più i panni dell’hacker solitario con felpa e cappuccio, i nuovi James Bond vanno cercati tra giovani nerd con la faccia pulita del tuo compagno di banco. Dopo i casi Meltdown e Spectre, dopo i numerosi furti di dati bancari come quello di Equifax, il blocco di Internet causato dalla botnet Mirai, l’epidemia di Wannacry, è infatti diventato impossibile dormire sonni tranquilli per aziende e istituzioni di fronte ai rischi generati dal cyberspazio. Per questo l’intelligence italiana è alla ricerca di diplomati e laureati nelle professioni ICT. L’obiettivo è di reclutarli nella difesa degli asset strategici nazionali e delle infrastrutture critiche che permettono alla società di funzionare: strade, dighe, ospedali, aereoporti. Continua a leggere La Repubblica: L’intelligence italiana recluta hacker tra diplomati e laureati. Difenderanno le infrastrutture da attacchi in rete

Il Manifesto: Cyberchallenge, l’addestramento gratuito per i giovani hacker

Nel 2020 avremo 3 milioni di posti di lavoro vacanti nel settore della sicurezza informatica e «abbiamo bisogno di creare da zero una nuova generazione di professionisti della sicurezza in grado di sopperire alle esigenze di questo settore sia nel pubblico che nel privato».

A dirlo non è il solito politico a caccia di voti durante la campagna elettorale ma il professore Roberto Baldoni, direttore del Centro di Cyber Intelligence dell’Università Sapienza (Cini), da poco nominato ai vertici del Dipartimento delle Informazioni per la sicurezza della Presidenza del consiglio come vicedirettore generale con delega alla cybersecurity. Continua a leggere Il Manifesto: Cyberchallenge, l’addestramento gratuito per i giovani hacker

il Fatto Quotidiano: Usa, la legge che permette di controllare e-mail e telefoni verso l’ok: Nsa potrà continuare a sorvegliarci

Usa, la legge che permette di controllare e-mail e telefoni verso l’ok: Nsa potrà continuare a sorvegliarci

La controversa norma, destinata a scadere alla fine del 2017 dopo essere già stata rinnovata per cinque anni, non solo potrebbe essere prorogata, ma persino ampliata, e consentire ricerche senza mandato all’interno dei database creati dalla NSA. Electronic Frontier Foundation e Access Now protestano contro la decisione, appoggiati anche dai senatori repubblicani Rand Paul e Mike Lee

 

Tra pochi giorni scade la legge che ha consentito la più grande operazione di sorveglianza di massa della storia. I difensori della privacy chiamano all’azione per non farla rinnovare, così la Electronic Frontier Foundation e Access Now invitano tutti a protestare con un tweet-storm e i mezzi che ritengono più congeniali. A fine mese scade infatti uno degli strumenti di sorveglianza più potenti che la National Security Agency americana abbia mai avuto. Si tratta della Sezione 702 della legge FISA (Foreign Intelligence Surveillance Act) che consente la raccolta di qualsiasi comunicazione elettronica attraverso il computer o il telefono, comprese le e-mail, i registri delle chat e la cronologia del browser, a spese di qualsiasi cittadino straniero fuori dagli Stati Uniti. Continua a leggere il Fatto Quotidiano: Usa, la legge che permette di controllare e-mail e telefoni verso l’ok: Nsa potrà continuare a sorvegliarci

Libri: GIS WATCH 2017 – National and Regional Internet Governance Forum Initiatives (NRIs)

GIS WATCH 2017 – National and Regional Internet Governance Forum Initiatives (NRIs)

Authored by:

Arturo di Corinto
Giacomo Mazzone

Roberto Masotti

Website: http://www.eurovisioni.eu

Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Some rights reserved.
ISBN: 978-92-95102-83-5
APC-201711-CIPP-R-EN-P-273
ISBN: 978-92-95102-84-2
APC-201711-CIPP-R-EN-DIGITAL-27

National and Regional Internet Governance Forum Initiatives (NRIs) are now widely recognised as a vital element of the Internet Governance Forum (IGF) process. In fact, they are seen to be the key to the sustainability and ongoing evolution of collaborative, inclusive and multistakeholder approaches to internet policy development and implementation.

A total of 54 reports on NRIs are gathered in this year’s Global Information Society Watch (GISWatch). These include 40 country reports from contexts as diverse as the United States, the Democratic Republic of Congo, Bosnia and Herzegovina, Italy, Pakistan, the Republic of Korea and Colombia.

The country reports are rich in approach and style and highlight several challenges faced by activists organising and participating in national IGFs, including broadening stakeholder participation, capacity building, the unsettled role of governments, and impact.

Seven regional reports analyse the impact of regional IGFs, their evolution and challenges, and the risks they still need to take to shift governance to the next level, while seven thematic reports offer critical perspectives on NRIs as well as mapping initiatives globally

PS:Questo il link al rapporto globale: https://www.giswatch.org/2017-national-and-regional-interne…
Questo il link al rapporto italiano: https://www.giswatch.org/sit…/default/files/gw2017_italy.pdf

La Repubblica: Attacco alla neutralità della Rete. Cosa cambia per noi europei

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Attacco alla neutralità della Rete. Cosa cambia per noi europei

La scelta dell’amministrazione Trump potrebbe influenzare il futuro del Web anche fuori gli Stati Uniti. Almeno per ora

di Arturo Di Corinto per La Repubblica del 15 Dicembre 2017

ROMA – La neutralità della rete, sposata da Barack Obama e ora messa in discussione da Donald Trump, stabilisce che tutti i bit che passano per il Web sono uguali e che come tali vanno trattati. Significa cioè che non è possibile discriminare il traffico in base alla differenze fra i contenuti che ci passano dentro. Garantisce quindi che quando si usa Internet si ha il diritto di accedere in egual misura al sito di una pubblica amministrazione, di un quotidiano, di un blog antimafia, sia un servizio offerto da un colosso della Silicon Valley. Viceversa abolire la neutralità della rete significa che gli operatori delle telecomunicazioni, che hanno in mano le infrastrutture, possono creare delle corsie preferenziali a pagamento ad esempio per garantire che un certo servizio video funzioni sempre bene o che l’accesso ad un determinato sito sia sempre veloce. Continua a leggere La Repubblica: Attacco alla neutralità della Rete. Cosa cambia per noi europei

La Repubblica: Online 1 miliardo e 400 milioni di email e password. E l’hacker chiede donazioni in bitcoin

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Online 1 miliardo e 400 milioni di email e password. E l’hacker chiede donazioni in bitcoin

L’hanno chiamata Breach Compilation: raccoglie 252 leak precedenti ed è aggiornata alla fine di novembre 2017. La password usata per posta e social da 9 milioni di account è sempre la stessa: “password”
di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 12 Dicembre 2017

UN MILIARDO e 400 milioni di nomi, email e password in chiaro. Tutto in un unico database messo a disposizione in un forum del deep web. È senza dubbio il più grande leak di dati personali della storia di Internet. A “scoprirlo” per primi gli spagnoli di 4iq, una società di analisi del rischio cibernetico operante anche in California. Il leak era menzionato su Reddit da un utente col nome di tomasvanagas che ne forniva il link (torrent) per recuperarlo, indicando poi la possibilità di fare una donazione in bitcoin a chiunque lo trovasse utile.
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Cybersecurity: Anonymous attacca Israele nel cyberspazio

Anonymous attacca Israele nel cyberspazio

Nelle ultime ore gli hacktivisti con la maschera hanno divulgato nomi, email e password di impiegati pubblici israeliani e diffuso blacklist di siti governativi Usa invitando a colpirli per protestare contro le politiche americane in Medio Oriente

 Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 8 Dicembre 2017

Sono solo una manciata i siti bucati ma già da qualche ora circola un leak copioso di nominativi e asset strategici israeliani: questa volta Anonymous ha assunto le sembianze dei difensori della Palestina per protestare contro la scelta di Donald Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele.

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La Repubblica: App Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati

la-repubblica-it-logoApp Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati

Si chiama 3 Mobile Updater è però in questo caso un’applicazione malevola per il sistema di Google travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e ne utilizza perfino il logo

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 4 Dicembre 2017

UNO spyware molto potente sta infettando in queste ore i cellulari della 3 con sistema operativo Android, riuscendo a inserirsi nella rubrica dei contatti e a leggere il contenuto di app come Instagram, Snapchat, Whatsapp, perfino Telegram, prima che il software possa cifrarne il contenuto. Anch’esso sotto forma di app, lo spyware sfrutta un vecchio trucco, far credere all’utente che l’applicazione faccia qualcosa di utile. 3 Mobile Updater è però in questo caso un’app malevola per Android travestita in modo da apparire come un’applicazione legittima per aggiornare i cellulari della 3 e utilizza perfino il logo di TRE Italia per convincere le vittime a fidarsi e utilizzarla. Continua a leggere La Repubblica: App Android promette di aggiornare il tuo telefono 3, ma è uno spyware che ti ruba i dati

Cybersecurity: “Be aware, be digital”: parte la campagna del governo per la cybersecurity di giovani e imprese

“Be aware, be digital”: parte la campagna del governo per la cybersecurity di giovani e imprese

L’intelligence italiana scende in campo per insegnare ai giovani l’importanza della sicurezza informatica e della tutela dei propri dati personali in rete. Video promozionale, app e fumetti sono i veicoli della campagna

di Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 4 Dicembre 2017

“Be aware, be digital”, consapevolezza e libertà digitale. Il Governo lancia una campagna sulla cyber sicurezza tra i giovani. Annunciata lo stesso giorno del decennale della riforma dei servizi di intelligence, il 4 dicembre, alla presenza di Paolo Gentiloni e del presidente Mattarella, la campagna, promossa dalla Presidenza del Consiglio – Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza della Repubblica, in collaborazione con il mondo della ricerca, punta ad aumentare la conoscenza dei rischi che si incontrano nel cyberspace. Continua a leggere Cybersecurity: “Be aware, be digital”: parte la campagna del governo per la cybersecurity di giovani e imprese

La Repubblica: Fake news, ecco il progetto per monitorare le pagine dei politici su Wikipedia

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Fake news, ecco il progetto per monitorare le pagine dei politici su Wikipedia

Per contrastare le bufale non basta risalire alle fonti. Un gruppo di attivisti ha iniziato a vigilare per sapere chi è responsabile delle modifiche dei profili dei rappresentanti delle istituzioni

di ARTURO DI CORINTO per La Repubbica del 29 Novembre 2017

ROMA – Per diffondere le bufale online adesso si usano chatbots e political bots, sistemi sviluppati con tecniche dell’intelligenza artificiale e capaci di spacciarsi per giornalisti, scrittori e politici. Questi programmi informatici sono in grado di comporre e tradurre articoli politicamente orientati per influenzare l’opinione pubblica. Si tratta spesso di social bots e hanno come bersaglio gli account più popolari usati come vettori per propagarsi in maniera virale. Continua a leggere La Repubblica: Fake news, ecco il progetto per monitorare le pagine dei politici su Wikipedia

La Repubblica: Anonymous ‘buca’ governo e ministeri: ”Abbiamo i vostri dati personali”

la-repubblica-it-logoAnonymous ‘buca’ governo e ministeri: ”Abbiamo i vostri dati personali”

Un nuovo leak ha per oggetto contratti, stipendi, carte d’identità e indirizzi email di personale degli Interni, della Difesa, della Marina e della Presidenza del Consiglio. Il nuovo colpo alla cybersicurezza assestato dal gruppo di hacker anonimi

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 14 Novembre 2017

UNA miniera di dati, riservati e personali. Di poliziotti, militari, marinai stellati del Bel Paese. Così si presenta il leak appena diffuso in Rete da Anonymous: “Cittadini, siamo lieti di annunciarvi, per il diritto della democrazia e della dignità dei popoli, che siamo in possesso di una lista di dati personali relativi al ministero dell’Interno, al ministero della Difesa, alla Marina Militare nonché di Palazzo Chigi e Parlamento Europeo.”
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La Repubblica: Che cos’è Tor Project e a che cosa serve

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Che cos’è Tor Project e a che cosa serve

Nei segreti del software per navigare la rete in maniera anonima. Usato per garantire la privacy di giornalisti, whistleblower e dissidenti politici, è anche il nome del network omonimo che protegge le proprie comunicazioni usando la crittografia

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 3 Novembre 2017

IMMAGINATEVI il web come un iceberg. La sua punta è fatta dal web di superficie, quella dove troviamo Facebook, Twitter, i siti dell’università o del nostro giornale preferito. Sotto il pelo dell’acqua c’è il resto dell’iceberg, il Deep Web, cioè la porzione del web non indicizzata dai motori di ricerca e i cui siti non riusciremmo a trovare neppure con Google. E poi c’è una parte del deep web, più difficile da scoprire, il Dark web, che può essere raggiunta solo con speciali software come Tor, acronimo di The Onion Router. Continua a leggere La Repubblica: Che cos’è Tor Project e a che cosa serve

La Repubblica: Il software libero è diventato grande: in 80 città italiane si festeggia il Linux Day

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Il software libero è diventato grande: in 80 città italiane si festeggia il Linux Day

La comunità dell’open source si incontra in piazze, licei e biblioteche per festeggiare la diciottesima edizione dell’evento. Eventi a Parma, Catania, Bolzano, Palermo, Roma, Milano, Firenze

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Ottobre 2017

IL SOFTWARE libero ha vinto. L’utopia di creare programmi di buona qualità per aiutare il prossimo – e che fossero anche stabili ed economici senza fare cose strane di nascosto – è diventata realtà. E verrà celebrata al Linux Day, sabato 28 ottobre, in circa 80 città italiane all’insegna di un unico motto: “condivisione”. L’iniziativa, che si ripete quest’anno per la diciottesima volta, ha lo scopo di promuovere il software libero nella sua doppia accezione di free e open source ma è intitolata a Linux perché questo è il nome del kernel, il “nocciolo”, dei sistemi operativi liberi Unix-like ed “embedded Linux” (incorporati) che ogni giorno usiamo per chattare, navigare, fare una ricerca in Rete. Continua a leggere La Repubblica: Il software libero è diventato grande: in 80 città italiane si festeggia il Linux Day

La Repubblica: Informazione di qualità e cultura dei media sono l’unico antidoto alle fake news

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Informazione di qualità e cultura dei media sono l’unico antidoto alle fake news

All’ambasciata americana a Roma un incontro per parlare di bufale, social network e guerra psicologica. Gi esperti: “Il giornalismo (di qualità) torni a fare il guardiano della democrazia”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 19 Ottobre 2017

OLTRE al danno, la beffa. Alcuni giorni fa, Snopes e Politifact, tra i maggiori siti esistenti di fact checking, si sono ritrovati inondati da annunci pubblicitari infarciti di fake news senza potere fare nulla. Google AdSense, il sistema usato dagli inserzionisti di mezzo mondo per vendere pubblicità online, che è proprio all’origine della beffa appunto, li piazza in maniera automatica sui siti che accettano di esporla per arrotondare le entrate senza andare troppo per il sottile.

Gli annunci in questione si riferivano in particolare a una notizia, fasulla, secondo cui la first lady Melania Trump aveva lasciato la Casa Bianca per tornare a vivere a New York. Cliccando sull’annuncio pubblicitario però si veniva reindirizzati a due ‘siti canaglia’, clonati da popolari e storiche pubblicazioni come People e Vogue. Insomma, finta la storia, finto il sito di atterraggio. Continua a leggere La Repubblica: Informazione di qualità e cultura dei media sono l’unico antidoto alle fake news

La Repubblica: Google, stretta sulla sicurezza sugli account per obbiettivi sensibili: politici, imprenditori e giornalisti

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Google, stretta sulla sicurezza sugli account per obbiettivi sensibili: politici, imprenditori e giornalisti

La misura per contrastare il dilagante fenomeno del phishing, il furto dei dati ottenuto tramite finte email. Doppia autenticazione e security check alla base della difesa

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 18 Settembre 2017

ROMA – Google ha deciso di attivare un “Programma di protezione avanzata” per giornalisti, imprenditori e politici. Naturalmente si tratta di protezione informatica, con nuovi strumenti per tenere al sicuro le comunicazioni che potrebbero essere oggetto di attacchi hacker come phishing, trojan e ransomware. La decisione resa nota oggi era nell’aria da tempo ma acquista maggiore significato dopo la violazione dell’account del premier britannico, la sottrazione di documenti classificati della difesa sudcoreana e dell’attentato mortale contro la giornalista maltese dei Panama Papers.
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La Repubblica: Violato l’account email del premier britannico. Sospetti su hacker iraniani

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Violato l’account email del premier britannico. Sospetti su hacker iraniani

Insieme a quello di Theresa May altre 9000 mailbox a rischio. Secretati, almeno per ora, i contenuti delle conversazioni digitali

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 16 Ottobre 2017

L’ACCOUNT email del premier Theresa May è stato violato da hacker iraniani. A confermarlo è un rapporto dei servizi segreti di sua Maestà. I fatti risalgono al 23 giugno scorso ma solo oggi la stampa britannica ne ha dato notizia. Gli account violati sarebbero ben 9000 e almeno 100 appartengono a ministri e parlamentari britannici. Secondo gli esperti, l’attacco ha usato tecniche di “brute force”, ovvero un tipo di attacco che esplora con sofisticati software tutte le combinazioni possibili delle password che proteggono sistemi e account informatici fino ad arrivare a quella corretta. Non si tratta del tipico di attacco usato dagli hacker governativi (nation state hackers) che in genere hanno nel loro arsenale cyber-armi più sofisticate, pertanto le prime ipotesi vanno nella direzione di attività di spionaggio su larga scala forse anche di tipo commerciale. E tuttavia il rapporto dell’intelligence attribuisce l’accaduto ad hacker iraniani. Sono infatti diverse le fonti che ritengono che nel panorama ‘cyber’ gli attacchi riconducibili ad attori iraniani siano imputabili a gruppi legati al governo di Rohani. Ma è ancora presto per dire se si tratti di hacker al soldi di stati stranieri o cani sciolti.
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Cybersecurity: Mariti gelosi, utenti fasulli e cybertruffatori: i fake invadono il mondo del dating online

Mariti gelosi, utenti fasulli e cybertruffatori: i fake invadono il mondo del dating online

Secondo uno studio di Kaspersky Lab gli utenti alla ricerca della propria anima gemella sulle piattaforme di dating online sono più esposti di altri a cyberattacchi, malware e truffe cibernetiche.

di Arturo Di Corinto per Cybersecurity del 15 Ottobre 2017

La rete, si sa, è piena di imbroglioni. E di ladri, come nelle piazze delle città turistiche, nei paesini e nei ministeri. Ma ci sono degli imbroglioni che fanno più male degli altri perché sono quelli che riescono a truffarti manipolando la tua fiducia. E dove si nascondono? Ovunque, anche nei siti di dating online, proprio quelli dove si cerca un po’ di compagnia e magari l’anima gemella. Continua a leggere Cybersecurity: Mariti gelosi, utenti fasulli e cybertruffatori: i fake invadono il mondo del dating online

Cybersecurity: Ecco chi sono gli hacker della nazionale italiana di cyber-defender

Ecco chi sono gli hacker della nazionale italiana di cyber-defender

A Lucca il ritiro dei giovani hacker bianchi che competono nel campionato europeo di cybersecurity

di Arturo Di Corinto per Startupitalia del 10 Ottobre 2017

Sono giovanissimi, qualcuno ha da poco compiuto 18 anni, eppure rappresenteranno l’Italia nella prossima gara europea di cybersecurity: la European Cybersecurity Challenge. Queste giovani speranze del cyberspace, sono romani, milanesi e veneziani – uno è cinese da parte dei genitori ma nato e cresciuto in Italia – e sono tutti bravissimi a dissezionare virus, manipolare software e penetrare siti per esigenze didattiche. Continua a leggere Cybersecurity: Ecco chi sono gli hacker della nazionale italiana di cyber-defender

La Repubblica: Computer in remoto, così il Senato risparmia un milione l’anno

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Computer in remoto, così il Senato risparmia un milione l’anno

Con il virtual desktop a Palazzo Madama il pc diventa un’app. Permette di lavorare sui propri documenti senza dover spostare cartelle e scrivania del computer che diventa accessibile anche da smartphone

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 4 Ottobre 2017

ROMA – In un posto che difficilmente si potrebbe immaginare dedicato alle attività digitali, la cassaforte informatica del Parlamento ha trovato la sua nuova casa. Sotto piazza Navona a Roma, proprio a ridosso delle mura dell’antico stadio di Domiziano, sono infatti collocati i server del Senato della Repubblica.
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La Repubblica: L’Università italiana per la Cybersecurity: alla Luiss un master dedicato

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L’Università italiana per la Cybersecurity: alla Luiss un master dedicato

Ma non è l’unico. L’Accademia italiana ha già da tempo cominciato a investire nel settore

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 Ottobre 2017

ROMA – La cybersecurity è una cosa seria. Se ne sono accorte associazioni, istituzioni e imprese colpite negli ultimi mesi da devastanti attacchi informatici che hanno messo a rischio conti bancari, strutture produttive e servizi socio-sanitari. Nel mirino degli hacker ci sono sempre di più cartelle cliniche, dati assicurativi, brevetti e segreti industriali, perfino le identità dei consumatori raggirati grazie a tecniche di ingegneria sociale. I danni provocati dal crimine informatico si attestano su cifre da capogiro, stimate fino a 500 miliardi di euro all’anno. Insomma, più il mondo si digitalizza più aumenta la superficie d’attacco per criminali e terroristi. Continua a leggere La Repubblica: L’Università italiana per la Cybersecurity: alla Luiss un master dedicato

La Repubblica: Dichiarazioni di principio ma poche vere scelte al G7 dei ministri dell’industria e della tecnologie

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Dichiarazioni di principio ma poche vere scelte al G7 dei ministri dell’industria e della tecnologie

Nanotecnologie, intelligenza artificiale e cybersecurity. Le raccomandazioni elaborate dopo un sottile lavoro diplomatico, puntano a difendere il cittadino, la sua privacy e la natura aperta e libera della Rete

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 27 Settembre 2017

AL TERMINE della riunione ministeriale del G7 di Venaria Reale (Torino), dedicata alla tecnologia dell’informazione e all’Industria, l’impressione è di avere fra le mani un bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda dei punti di vista. Poco stringenti le raccomandazioni elaborate dopo un sottile lavoro diplomatico, molte invece le dichiarazioni di principio, a cominciare da quella di sostenere produttività e sviluppo mantenendo la rete Internet aperta, inclusiva, affidabile e sicura. Una dichiarazione che richiama parecchi punti del lavoro fatto dalla commissione Rodotà per la Carta dei Diritti di Internet. A parte qualche screzio dietro le quinte sui temi delle autorità di certificazione, il ruolo dei robot nel mondo del lavoro e la divergenza di vedute circa la gestione della privacy tra le due sponde dell’Atlantico, il summit è stato un’occasione per ribadire i principi di una globalizzazione economica trainata da Internet ma improntata ai valori propri delle democrazie liberali lì rappresentate da Canada, Usa, Francia, Germania, Regno Unito, Italia e Giappone.
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La Repubblica: L’Isis si sposta su Instagram: il software individua 50mila profili di supporter

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L’Isis si sposta su Instagram: il software individua 50mila profili di supporter

Ma l’esperto avverte: “Non possiamo cacciare tutti gli esaltati dal web. Occorre un lavoro approfondito di intelligence e maggiore cooperazione tra Stati e industria digitale”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 22 Settembre 2017

LO STATO islamico sta migrando su Instagram. Anche l’ultimo paradiso della sharing-mania, finora immune alle polemiche stile Facebook e alle tifoserie da Twitter, ora diventa terreno fertile per i terroristi. La conferma viene dall’analisi condotta da Ghost Data (Ghostdata.io), un gruppo di ricerca che ha sviluppato un software ad hoc per individuare gli elementi della propaganda integralista sul popolare social fotografico acquisito dall’azienda di Menlo Park. Continua a leggere La Repubblica: L’Isis si sposta su Instagram: il software individua 50mila profili di supporter

La Repubblica: Ue, Jean-Claude Juncker: “L’Europa non è pronta contro i cyberattacchi”

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“L’EUROPA non è ancora ben equipaggiata per affrontare i cyberattacchi” e, per questo, “oggi, la Commissione propone nuovi strumenti, tra cui un’Agenzia europea per la sicurezza cibernetica per aiutare gli Stati membri a difendersi” da tali offensive che “non conoscono confini”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel corso del discorso sullo Stato dell’Unione all’Europarlamento a Strasburgo.

Ma non è l’unica novità che ci aspetta dopo il suo discorso sui rischi che corre il cyberspace europeo. L’Europa studia da tempo una serie di iniziative come il rafforzamento dell’Enisa, l’ente per la sicurezza informatica europea, un ufficio per garantire la sicurezza dei prodotti tecnologici dell’Unione e un fondo di sostegno agli Stati membri oggetto di attacco cibernetico su vasta scala. Continua a leggere La Repubblica: Ue, Jean-Claude Juncker: “L’Europa non è pronta contro i cyberattacchi”

Dark web: intervista di UnoMattina (RAI1)

#darkweb
La storia della modella rapita e “venduta” sul dark web ha suscitato molte perplessità. Infatti io sembro abbastanza sospettoso di questa vicenda… A UnoMattina abbiamo provato a spiegare cosa sia il dark web e perché è diverso dal deep web, ma soprattutto ho provato a dire che nel dark web si rifugiano dissidenti, whistleblower e perseguitati politici e che non ci sono solo criminali.

Se immaginiamo il web come la punta di un iceberg che emerge dall’oceano di Internet, sotto il pelo dell’acqua potremo trovarne una parte più vasta: il deep web o web profondo. Per convenzione si definisce deep web la parte del web non indicizzata dai motori di ricerca.

All’interno del deep web possiamo individuarne una parte ancora più complessa da esplorare che è chiamata Dark Web,il web oscuro. Il nome viene dalle darknet, le reti militari all’epoca separate da Darpanet, antesignana di Internet. Il Dark Web è quella parte di Internet che non viene indicizzata dai motori di ricerca e in aggiunta necessita di software speciali per accedervi come Tor (https://www.torproject.org/) è uno di questi.

E adesso liberiamoci di false convinzioni: nel surface web, nel deep web e nel dark web possiamo trovare contenuti di ogni tipo: legali e illegali, moralmente accettabili o immorali, utili e inutili, pericolosi o sicuri.

No, il dark web non è oscuro perché è cattivo, è solo più difficile da trovare, esattamente quello che accade quando si cerca qualcosa nel fondo dell’oceano.

La Repubblica: Social e web, la commissione antipirateria ritira l’emendamento bavaglio

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Social e web, la commissione antipirateria ritira l’emendamento bavaglio

La proposta del deputato Pd Baruffi – che lasciava a Google, Facebook e Twitter la facoltà di rimuovere contenuti presunti illeciti senza passare per l’autorità amministrativa e giudiziaria – ha scatenato la bagarre in rete e tra i dem. Ora si tratta per riformulare il testo per tutelare il made in Italy e la proprietà intellettuale
di ARTURO DI CORINTO per la Repubblica del 4 Luglio 2017

BOTTE e risposte su Twitter, esperti in agitazione, schermaglie dentro al Pd. Ma alla fine l’emendamento che imbavaglia la rete è stato ritirato. Se fosse passata la proposta dell’onorevole Davide Baruffi sarebbe diventato fin troppo facile denunciare per diffamazione, o peggio, l’autore di un semplice post su Facebook e Twitter.
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