Il Manifesto: Insieme diciamo basta alle molestie online

Insieme diciamo basta alle molestie online

Hacker’s Dictionary. Le donne sono il bersaglio preferito di ricatti e aggressioni verbali. Amnesty lancia il Troll Patrol Project. Dalla Internet Society dieci semplici suggerimenti per rendere il web un posto migliore per tutti e tutte

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 3 Gennaio 2019

Le molestie e il bullismo online sono reali. E alcuni gruppi, come le donne, sono presi di mira più di altri. Purtroppo, la nostra identità influisce sul modo in cui sei trattato dagli altri anche online.

Ad esempio, il costo della presenza tu Twitter per una donna può essere molto alto. Soprattutto se si tratta di figure pubbliche. Nonostante i ripetuti appelli ai fondatori della piattaforma di microblogging le cose per le donne peggiorano ogni giorno. Per questo Amnesty International ha deciso di realizzare il Troll Patrol Project, un’indagine mirata sui tweet molesti. Lo studio, realizzato con la partecipazione di 778 donne che lavorano nel giornalismo e nella politica negli Usa e nel Regno Unito ha scoperto che il 7% dei tweet a loro inviati erano molesti e problematici e che arrivavano sia da destra che da sinistra al numero di uno ogni 30 secondi per un totale di un miliardo di tweet in un anno. Le donne di colore sono le più bersagliate. Continua a leggere Il Manifesto: Insieme diciamo basta alle molestie online

Il Manifesto: Webeti, cyberbulli e politici arroganti, l’Italia in rete

Webeti, cyberbulli e politici arroganti, l’Italia in rete

Hacker’s Dictionary. Aggressioni verbali e minacce nei social, quando si scambia la libertà d’espressione con la libertà d’insulto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 27 Dicembre 2018

Dopo Jamal Khashoggi un altro giornalista saudita, Turki Bin Abdul Aziz Al-Jasser, è morto. Rintracciato dal suo account anonimo su Twitter, era stato torturato per aver denunciato le violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita.

Nei paesi autoritari si muore per potersi esprimere, in quelli democratici si abusa della libertà d’espressione.

In Italia aumenta ogni giorno il numero di chi si rende colpevole di fenomeni di cyberbullismo, cyberstalking, hate speech, revenge porn. Solo nel 2017 i casi conclamati di cyberbullismo sono stati 354. Pochi giorni fa i reati degli aguzzini di Carolina Picchio, quattordicenne suicidatasi per le offese ricevute sui social dopo la diffusione di un video imbarazzante, sono stati dichiarati estinti.

La legge del 2017 sul cyberbullismo, gli interventi del Garante per la privacy, le campagne di comunicazione non sembrano bastare. I social network continuano a calamitare la rabbia e l’aggressività repressa di chi si sente defraudato di qualcosa da qualcuno. I bersagli preferiti rimangono i politici, i professori, i giornalisti, chiunque incarni l’autorità o una presunta élite. Continua a leggere Il Manifesto: Webeti, cyberbulli e politici arroganti, l’Italia in rete

Eta Beta, RadioUno, intervista Arturo Di Corinto: 2018 e Internet perse l’innocenza

22/12/2018
Il 2018, con lo scandalo di Cambridge Analytica e il saccheggio dei nostri dati personali, è stato l’anno che ha mostrato definitivamente al mondo il lato oscuro di internet e dei social network. Al lato oscuro della rete, e al risveglio della politica sui titani del web, è dedicata questa puntata di Eta Beta

Da santuari della libertà d’espressioni a luoghi inaffidabili, ambigui, carichi di minacce per la nostra sicurezza e per i valori stessi della democrazia. Il 2018, con lo scandalo di Cambridge Analytica e il saccheggio dei nostri dati personali,  è stato l’anno che ha mostrato definitivamente al mondo il lato oscuro di internet e dei social network. Al lato oscuro della rete, e al risveglio della politica sui titani del web, è dedicata questa  puntata di Eta Beta.

Al microfono di Massimo Cerofolini: Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informatica; Arturo Di Corinto, autore del libro Un dizionario hacker;
Luigi Naldini, direttore dell’istituto Telethon e docente di terapia genica all’Università San Raffaele di Milano.

Il Manifesto: Una bugia detta mille volte diventa una verità

Una bugia detta mille volte diventa una verità

Hacker’s Dictionary: Dopo le rivelazioni del Washington Post la comunità afro-americana e le associazioni per i diritti civili chiedono di boicottare Facebook per avere favorito la disinformazione russa.

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 20 Dicembre 2019

Cyber-spionaggio, attacchi alle infrastrutture critiche, disinformazione e propaganda sono gli strumenti di una guerra asimmetrica che ha modificato mezzi e strategie degli Stati-nazione. E per la propaganda che fa perno sulle fake news oggi si parla di «hybression», aggressioni ibride, sponsorizzate dai governi attraverso gli Apt, gruppi di hacker militari o da questi finanziati.

Il Washington Post ha pubblicato lunedì la bozza di un rapporto sul ruolo di Facebook nella campagna di disinformazione condotta dai russi attraverso i social network disseminando foto, video e notizie per favorire l’elezione di Donald Trump. Continua a leggere Il Manifesto: Una bugia detta mille volte diventa una verità

Il Manifesto: Tecnologie futuristiche e assistenti virtuali

 Tecnologie futuristiche e assistenti virtuali

Hacker’s Dictionary. Gli smart speaker, gli assistenti virtuali di Amazon, Google, Apple, possono essere il punto d’accesso di attacchi devastanti alla propria privacy o al web creando eserciti di computer zombie

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 12 Dicembre 2018

«Le tecnologie del futuro ci conosceranno meglio di quanto noi conosciamo loro.” Lo ha detto Michael Björn, capo progetto di Ericsson, commentando una ricerca su 34 milioni di persone svolta dal ConsumerLab della sua azienda.

Secondo questa ricerca, incentrata su Intelligenza Artificiale, Realtà Virtuale, 5G e automazione, tra le 10 tendenze più significative del 2019 previste dagli utenti avanzati di Internet ci sono gli assistenti virtuali, come Amazon Echo e Google Home, che saranno presto in grado di comprendere i nostri stati d’animo. Per gli intervistati gli “smart speaker” che integrano gli assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale tra poco potranno discutere con noi come fanno i membri di una famiglia e saranno usati per automatizzare il pagamento di bollette e abbonamenti, cosi come la consegna di spesa e regali. Continua a leggere Il Manifesto: Tecnologie futuristiche e assistenti virtuali

Il Manifesto: Se cerchi la libertà la cyber-sorveglianza ti riguarda

Se cerchi la libertà la cyber-sorveglianza ti riguarda

Hacker’s Dictionary. Da Assange a Khashoggi passando per le donne saudite ecco come i governi violano i diritti umani di chi fa informazione online

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 6 Dicembre

Secondo Turchia e Stati Uniti il giornalista arabo saudita Jamal Khashoggi è stato trucidato all’interno del suo consolato ad Istanbul per ordine della monarchia di Riyad. Il giornalista voleva lanciare un movimento online per denunciare gli abusi del principe ereditario Mohammed bin Salman ma fu scoperto grazie a un software spia dell’azienda israeliana Nso group.

O almeno questo è quello che sostiene il suo collega e amico Omar Abdulaziz. E la stessa tesi è stata sostenuta anche da Snowden in un convegno del mese scorso. La notizia, riportata dal Corriere della Sera, è stata smentita dalla stessa azienda sul Times of Israel che ha più volte denunciato lo strapotere delle imprese israeliane di cybersecurity sotto controllo governativo. Continua a leggere Il Manifesto: Se cerchi la libertà la cyber-sorveglianza ti riguarda

Il Manifesto: Gli errori nel software ci rendono vulnerabili come rimediare?

Gli errori nel software ci rendono vulnerabili come rimediare?

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 29 Novembre 2018

Alcune settimane fa il raid di Anonplus sul sito della Siae ha fruttato agli attaccanti 4 gigabyte di dati personali dei creativi italiani; decine di incursioni di varie sigle della galassia Anonymous italiana hanno messo a nudo i database di ministeri, sindacati, università e militari in congedo; l’attacco alla Pec di Telecom Italia ha lasciato senza difese 500mila caselle di posta elettronica certificata obbligando lo stop di tutte le attività correlate al processo civile telematico, perfino la chiusura dei tribunali.

Quasi tutti gli attacchi sono stati possibili a causa di falle e vulnerabilità di software e sistemi in uso. Ma adesso che siamo tutti cittadini digitali non possiamo più accettare che le vulnerabilità di hardware e software mettano in pericolo la democrazia e l’economia.

Per capirci, una vulnerabilità è un difetto nella progettazione tecnica o nell’implementazione di prodotti e sistemi informatici che può essere utilizzata per sfruttare, penetrare o manipolare un prodotto o un sistema, sia esso hardware o software. I danni prodotti da sistemi vulnerabili li abbiamo conosciuti con gli attacchi Mirai e Wannacry: nel primo caso bloccando l’accesso per mezza giornata a Twitter, Netflix, New York Times, nel secondo bloccando il sistema sanitario inglese, navi cargo danesi e treni russi. Continua a leggere Il Manifesto: Gli errori nel software ci rendono vulnerabili come rimediare?

Formiche: Rousseau e hacker etici, perché è importante il dibattito tra Pd e M5S

È ora che cittadini, enti, istituzioni e organizzazioni e soprattutto la politica, capiscano l’importanza di una cultura della divulgazione delle vulnerabilità tecnologiche dei software e dei sistemi. A crederlo è il giornalista e saggista Arturo Di Corinto, che in una conversazione con Formiche.net spiega perché il botta e risposta tra Pd e Movimento 5 stelle sulla piattaforma Rousseau potrebbe rappresentare l’occasione buona per discutere seriamente di come l’hacking etico possa operare al servizio della sicurezza del Paese. Ecco perché
di Michele Pierri per Formiche del 26 novembre 2018

È ora che cittadini, enti, istituzioni e organizzazioni e sopratutto la politica, capiscano l’importanza di una cultura della divulgazione delle vulnerabilità tecnologiche dei software e dei sistemi. A crederlo è il giornalista e saggista Arturo Di Corinto, che in una conversazione con Formiche.net spiega perché il botta e risposta tra Pd e Movimento 5 Stelle riguardo la piattaforma Rousseau potrebbe rappresentare l’occasione buona per discutere seriamente di come l’hacking etico possa operare al servizio della sicurezza del Paese. Ecco perché.

Di Corinto, è in atto sul web un botta e risposta tra il deputato dem Francesco Boccia, candidato alle primarie del Pd e ideatore della manifestazione DigithOn, e il Movimento 5 Stelle, riguardo un possibile “hackeraggio etico” della piattaforma Rousseau. Che cosa ne pensa? Continua a leggere Formiche: Rousseau e hacker etici, perché è importante il dibattito tra Pd e M5S

Il Manifesto: Black Friday e Cyber Monday, cinque mosse per acquisti sicuri online

Black Friday e Cyber Monday, cinque mosse per acquisti sicuri online

Hacker’s Dictionary. Attenti ai siti clone, non aprite file sconosciuti, buttate le email con le offerte improbabili, staccatevi dal wi-fi gratuito e fate girare un buon antivirus

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 22 Novembre

Domani si festeggia anche in Italia il Black Friday. Nato negli Stati Uniti, dà inizio ormai in tutto il mondo alla stagione degli acquisti natalizi a prezzi di realizzo. Al Black Friday fa seguito il Cyber Monday del 26 novembre che è invece caratterizzato da grandi sconti sui gadget elettronici, soprattutto se acquistati su internet. Però i truffatori sono in agguato e bisogna fare attenzione a non farsi buggerare dagli sconti online. E bisogna ricordare che più cose elettroniche ci mettiamo in casa più diventiamo vulnerabili agli attacchi informatici che possono mettere a nudo le nostre vite, esporci a ricatti e prosciugarci il conto in banca. Continua a leggere Il Manifesto: Black Friday e Cyber Monday, cinque mosse per acquisti sicuri online

AGI: Cosa dobbiamo aspettarci ancora dal mese nero della cybersecurity

Cosa dobbiamo aspettarci ancora dal mese nero della cybersecurity

Pec attack, Anonplus e Anonymous, APT 28 e 29, cybercrimine organizzato: il cyberspace italiano è affollato di minacce. Vedremo se il governo le saprà contrastare. Preoccupazione per il Cyber Monday​

di ARTURO DI CORINTO per Agi del 21 Novembre 2018

È stato l’attacco informatico più grave di tutto il 2018. L’attacco, riuscito, al servizio di posta certificata di Telecom Italia, che ha messo a rischio 500 mila caselle Pec di account pubblici e privati, è stato uno smacco per la sicurezza del paese.

In quei 500 mila indirizzi un quinto degli account, esattamente 98.000, sono di funzionari e dirigenti ministeriali della Difesa, della Giustizia, dell’Interno e degli Esteri, anche dei due ministeri economici, Finanze e Sviluppo Economico. In mezzo ci sono finite le caselle Pec della stessa Presidenza del Consiglio. Tra quelli privati ci sarebbero anche quelli di Leonardo e altre imprese importanti.

Come hanno agito i servizi segreti

A confermare l’esito dell’attacco, inizialmente raccontato in un articolo seminascosto sul web pubblicato dal Corriere della Sera nelle pagine di Milano per spiegare il ‘tilt’ dei tribunali, ci ha pensato Roberto Baldoni, a capo della cybersecurity italiana da 7 mesi. Il numero due del Dis, Dipartimento Informazioni per la Sicurezza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha avuto la forza e il coraggio di metterci la faccia di dirlo davanti a una platea di giornalisti. Un fatto che, a parere di chi scrive, ci accosta alle pratiche dei Paesi più civili e dice che ai vertici della struttura che sovrintende i nostri servizi segreti c’è stato un vero cambiamento in questi anni. Probabilmente anche per merito del lavoro seminato dal prefetto Alessandro Pansa, il direttore capo del Dis.

L’attacco, notificato e contenuto già nelle prime ore successive alla sua scoperta il 12 novembre ha richiesto l’attivazione di un gabinetto di crisi istituzionale che ha partorito un’indagine che durerà a lungo, affidata dal Cnaipic della dottoressa Nunzia Ciardi. Continua a leggere AGI: Cosa dobbiamo aspettarci ancora dal mese nero della cybersecurity

La Repubblica: Lo Stato dopo l’attacco hacker ai tribunali: “Cambiate la password della vostra Pec”

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Lo Stato dopo l’attacco hacker ai tribunali: “Cambiate la password della vostra Pec”

Il numero 1 della sicurezza cibernetica italiano, Roberto Baldoni, invita tutti i possessori di un indirizzo di posta certificata a monitorare i propri account dopo l’attacco dei giorni scorsi. Nel quale sono state esposte 500mila caselle di posta elettrica, tra le quali 98mila mail e password della pubblica amministrazione

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 19 Novembre 2018

“CAMBIATE subito la password”. Roberto Baldoni, il responsabile della cybersicurezza italiana presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, è categorico. L’invito, rivolto a tutto il paese, è la conseguenza di un gravissimo attacco informatico che ha esposto 500.000 caselle di posta elettronica certificata causata dalla violazione dei server di un noto fornitore del servizio. Secondo le prime e parziali indagini adesso gli hacker hanno in mano gli identificativi Pec di 98.000 utenti tra magistrati, militari e funzionari del Cisr, il Comitato Interministeriale per la sicurezza della Repubblica che comprende appunto i ministeri della Giustizia, degli Interni, della Difesa, degli Esteri, dell’Economia e dello Sviluppo Economico, la stessa Presidenza del consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata. Continua a leggere La Repubblica: Lo Stato dopo l’attacco hacker ai tribunali: “Cambiate la password della vostra Pec”

Il Manifesto: Dove sono gli elenchi dei servizi digitali essenziali?

Dove sono gli elenchi dei servizi digitali essenziali?

Hacker’s Dictionary. La Nis, la Network and Information Security Directive, nelle intenzioni dei legislatori è un insieme di dispositivi normativi che dovrebbero assicurare la continuità operativa nella fornitura di servizi essenziali nel campo dell’energia, dei trasporti, in quello bancario e finanziario, ma anche nella fornitura e distribuzione di acqua potabile e delle infrastrutture digitali, dell’e-commerce, dei motori di ricerca e del cloud computing: cioè la continuità dei servizi necessari a un normale funzionamento delle società moderne

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 15 Novembre 2018

Il 9 novembre è passato ma l’elenco degli operatori dei servizi essenziali previsti dalla Nis, la Direttiva europea sulla sicurezza delle reti, non è ancora stato pubblicato. Eppure la loro individuazione è una disposizione obbligatoria di questa direttiva del 2016 recepita in Italia il 26 giugno 2018. A causa del ritardo nel recepimento all’epoca scrivemmo che «si erano dimenticati della Nis». Continua a leggere Il Manifesto: Dove sono gli elenchi dei servizi digitali essenziali?

Il Manifesto: Antisemitismo ed hate speech, un vizio «social»

Antisemitismo ed hate speech, un vizio «social»

Hacker’s Dictionary. Le piattaforme social non hanno ideologia se non quella del mercato. Non conta chi sei o come la pensi, contano i numeri che fai – like, fan, follower – insieme alla capacità di spesa nota dall’incrocio di fattori e informazioni anche esterne alla piattaforma. Per questo motivo le policies dei social mettono meno vincoli possibili al comportamento degli utenti, spesso sotto la bandiera di una presunta libertà d’espressione

di ARTURO DI CORINTO per Il manifesto del 8 Novembre 2018

“The Intercept”, il giornale online fondato da Glenn Greenwald, Laura Poitras e Jeremy Scahill, ha dimostrato che Facebook vendeva pubblicità razziste e antisemite ai suoi utenti. Proprio nei giorni del massacro alla sinagoga di Pittsburgh. L’autore dell’omicidio di 11 persone era convinto dell’esistenza di un complotto per decimare la «razza bianca», noto come «White genocide». Si tratta di una teoria complottista secondo la quale «i negri» cospirerebbero per cacciare i bianchi dalle loro terre. Continua a leggere Il Manifesto: Antisemitismo ed hate speech, un vizio «social»

La Repubblica: Nuovo attacco di Anonymous Italia: diffusi i dati di ministeri e polizia

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Nuovo attacco di Anonymous Italia: diffusi i dati di ministeri e polizia

A chiusura della “Settimana Nera”, con attacchi a siti e database online, molti dei quali di istituzioni dello Stato, gli Anonymous italiani diffondo migliaia di email e telefoni del Mise e del Cnr. Poi anche i tesserati della Lega Nord e di Fratelli d’Italia. E chiamano tutti a partecipare alla Million Mask March. Il garante per la Privacy, Soro: “La negligenza rispetto alla sicurezza informatica non è tollerabile”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 5 Novembre

LA FURIA iconoclasta degli Anonymous italiani non si arresta. Come annunciato, i tre gruppi che coordinano l’operazione “Settimana Nera” hanno diffuso anche oggi nuovi dati provenienti dalle loro incursioni in siti e database online. Nei materiali divulgati oggi ci sono nomi, cognomi, numeri di telefono email e password di impiegati e funzionari di diversi istituti del Cnr, i database di Equitalia e del Ministero dello Sviluppo Economico. Sono stati diffusi i dati, questi sì, sensibili, dei tesserati della Lega Nord del Trentino, di Fratelli d’Italia, del PD di Siena. E poi ci sono nomi e cognomi degli appartenenti ad Assopolizia da Roma a Belluno e quelli dell’Istituto Centrale per gli Archivi. Ironicamente si tratta dell’Istituto che ha il compito di elaborare standard e linee guida nazionali per la realizzazione di sistemi informativi archivistici e di banche dati digitali, evidentemente senza troppa attenzione alla sicurezza. Tra le informazioni trapelate anche i nomi degli utenti di un portale sul tema delle ferrovie e del modellismo, forse confuso con quello delle Ferrovie dello Stato. Continua a leggere La Repubblica: Nuovo attacco di Anonymous Italia: diffusi i dati di ministeri e polizia

Formiche: Obiettivi (e simboli) del cyber attacco hacktivista al governo. Parla Di Corinto

Le azioni di gruppi come Anonymous Italia e LulzSec – spiega a Formiche.net Arturo Di Corinto, giornalista esperto di nuove tecnologie – hanno creato un problema serio a molti cittadini colpiti, ovvero i soggetti più deboli, ma il vero obiettivo di queste offensive era danneggiare il governo. Ecco perché
di Rebecca Mieli

La cosiddetta “black week” – una settimana intensa di attacchi cyber organizzata per celebrare il rivoluzionario inglese Guy Fawkes, impiccato per tradimento dopo la fallita Congiura delle Polveri del 5 novembre 1605 e il cui volto è diventato il simbolo della “resistenza” online da parte di gruppi hacktivisti – ha creato “un problema serio a molti cittadini colpiti, ovvero i soggetti più deboli, ma il vero obiettivo di queste offensive era danneggiare il governo”. Continua a leggere Formiche: Obiettivi (e simboli) del cyber attacco hacktivista al governo. Parla Di Corinto

AGI: Nel nuovo comunicato Anonymous attacca la Lega

Nel nuovo comunicato Anonymous attacca la Lega

Il collettivo di hacker assume una connotazione più politica e annuncia per il 5 novembre “qualcosa che non dimenticherete”

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 03 novembre 2018,06:42

Con un cambio di programma inatteso gli hacker attivisti di Anonymous hanno deciso di non rilasciare nuovi dati oggi, ma di spiegare con esattezza i motivi delle loro azioni con un comunicato che interloquisce direttamente con gli articoli che Agi sta pubblicando.

Gli hacker, che nei giorni scorsi avevano divulgato una gran messe di dati personali – nome, cognome, email, password – di individui appartenenti a enti e organizzazioni del mondo dell’università, dell’industria, della sanità e del giornalismo, chiariscono nel comunicato che non sono né criminali né terroristi.

Ribadiscono che Anonymous Italia, LulzSecITA e AntiSecIT sono “solamente un gruppo di Umani che si è stancato di ascoltare sempre le stesse identiche frasi dalle persone che cercano di governare un Paese di inestimato valore, che non merita questa fine.” E che il loro interesse è di “ridare i diritti ad un Popolo privato della propria privacy da ormai molto tempo.” Continua a leggere AGI: Nel nuovo comunicato Anonymous attacca la Lega

La Repubblica: Nuovo attacco di Anonplus: bucato il sito della Siae e rubati 4 giga di dati

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Nuovo attacco di Anonplus: bucato il sito della Siae e rubati 4 giga di dati

A mezzanotte di venerdì la rivendicazione del gruppo di hacker attivisti noti per avere attaccato i siti del Pd, del Giornale e di Salvini. “Una protesta contro la società per la gestione delle opere dell’ingegno”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 03 Novembre 2018

Mentre alle 20 di venerdì sera Anonymous Italia diffondeva un nuovo comunicato per spiegare i motivi della divulgazione non autorizzata di nomi, email, password e cellulari di sindacalisti, giornalisti e universitari, un altro gruppo cambiava i connotati al sito della Siae, la Società italiana autori ed editori.

Il gruppo, noto come Anonplus, da non confondere con Anonymous Italia, poco prima della mezzanotte di venerdì ha bucato i server della Siae, cambiando pure i connotati del sito Siae.it, dove finora campeggia il loro logo. Sono gli stessi hacker e attivisti riuniti sotto la sigla Anonplus a darne notizia con un tweet in cui dichiarano di essere in possesso di una gran mole di documenti relativi alle attività della società. Continua a leggere La Repubblica: Nuovo attacco di Anonplus: bucato il sito della Siae e rubati 4 giga di dati

AGI: Anonymous ha spiegato perché ha deciso di colpire l’Italia partendo dalle Università

Anonymous ha spiegato perché ha deciso di colpire l’Italia partendo dalle Università

È il primo di una serie di azioni promesse dal gruppo italiano. In attesa di ciò che faranno entro il 5 novembre. Li abbiamo intervistati

di ARTURO DI CORINTO per AGI 01 novembre 2018,07:31

Annunciando l’operazione Black Week, “settimana nera”, Anonymous Italia ha dichiarato in un video su Youtube di volere festeggiare l’anniversario della Congiura delle Polveri di Guy Fawkes  che gli anglosassoni festeggiano il 5 novembre, divulgando una serie di informazioni sottratte a enti e istituzioni per denunciarne l’incapacità. Utilizzando quasi per intero un testo proveniente dalla fiction di V per Vendetta, graphic novel di Alan Moore resa celebre dall’omonimo film, hanno chiesto il coinvolgimento dei cittadini per la loro battaglia contro il potere.

Un obiettivo che nelle loro parole è direttamente politico visto che si dichiarano esplicitamente contro il governo in carica. Altre volte gli Anonymous avevano portato scompiglio e denunciato la parzialità dei media, l’avidità delle multinazionali, le leggi ingiuste, e si erano anche schierati col guru di Wikileaks, Julian Assange: mai avevano attaccato il governo italiano così frontalmente. Pochi mesi fa avevano messo nel mirino l’ex ministro Pd Valeria Fedeli, ma in genere i target erano genericamente simbolici, come la guerra, la corruzione e perfino l’Isis, contro il quale si erano rivelati centrali per la loro eliminazione dal cyberspace. Continua a leggere AGI: Anonymous ha spiegato perché ha deciso di colpire l’Italia partendo dalle Università

Il Manifesto: Gli europei hanno perso il controllo dei propri dati on line

Il Manifesto: Gli europei hanno perso il controllo dei propri dati on line

Hacker’s Dictionary. E intanto si moltiplicano le truffe via SMS e Anonymous attacca pure le Università. Ieri è stata la volta della Sapienza di Roma

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 1 Novembre 2018

Secondo una ricerca di Kaspersky Lab e Arlington Research condotta su 7.000 cittadini di sette nazioni europee tra cui l’Italia, abbiamo ormai perso il controllo dei nostri dati online: il 64% non conosce tutti i luoghi del web dove sono stati archiviati i propri dati personali e il 39% dei genitori intervistati non sa nemmeno quali dati vengono condivisi online dai propri figli. Il 57% si sente spaventato e stressato dalla possibilità che i propri dati finanziari vengano violati.

Solo il 36% crede che i dati siano effettivamente protetti sui social media e infine l’88%, si preoccupa del possibile uso illegale dei propri dati. Continua a leggere Il Manifesto: Gli europei hanno perso il controllo dei propri dati on line

AGI: L’ultimo colpo di Anonymous Italia ha un sapore nettamente politico

 

L’ultimo colpo di Anonymous Italia ha un sapore nettamente politico

Anonymous Italia, Lulz Security ITA e AntiSecurity ITA hanno deciso di diffondere per tutta la settimana nomi, email e password dei database hackerati. Si tratta di Università e centri di formazione. Il motivo? Denunciare il “governo della paura”. Attaccato anche il sito universitario del cyberczar Roberto Baldoni

di ARTURO DI CORINTO per AGI 30 ottobre 2018, 07:19

I siti della facoltà di Fisica e del dipartimento di Informatica a Roma, l’Istituto Agrario a Napoli, i Campus di Rieti e di Latina, la facoltà di Scienze Agrarie di Milano, il Centro Servizi d’Ateneo di Fisciano, l’Accademia di arte e cinema di Roma: tutti sono stati bucati da Anonymous Italia.

Con #OpBlackWeek, l’operazione Black Week, dalle 13 di oggi, Anonymous Italia, Lulz Security ITA e AntiSecurity ITA, hanno incominciato a diffondere nomi, email e password di amministratori e utenti di istituzioni formative e universitarie. È la prima volta che i tre gruppi coordinano una tale azione insieme.

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La Repubblica: Anonymous torna all’attacco contro lavoro e sindacati

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Anonymous torna all’attacco contro lavoro e sindacati

Nel secondo giorno di attacchi informatici divulgati dati e password di comuni, organizzazioni imprenditoriali, camere del lavoro e associazioni di insegnanti. Il collettivo aveva annunciato qualche giorno fa la “settimana nera”, fino al 5 novembre. “L’obiettivo è risvegliare le coscienze”

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 30 Ottobre 2018

PER il secondo giorno consecutivo Anonymous ha divulgato dati personali provenienti dalle loro incursioni in siti web poco aggiornati e peggio protetti. Ieri era solo un ”assaggio”: il collettivo di hacker aveva divulgato dati sensibili rubati al mondo universitario, mettendo in piazza pure le matricole studentesche. Oggi è la volta di quelli relativi al mondo del lavoro e del sindacato, compresi email e password di comuni, organizzazioni imprenditoriali, camere del lavoro e associazioni di insegnanti. Continua a leggere La Repubblica: Anonymous torna all’attacco contro lavoro e sindacati

La Repubblica: Anonymous Italia contro il governo: le università nel mirino degli hacker

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Anonymous Italia contro il governo: le università nel mirino degli hacker

Diffusi nomi, email e password di amministratori e utenti di diverse istituzioni universitarie. L’operazione annunciata con un video su YouTube

di ARTURO DI CORINTO per La Repubblica del 29 Ottobre 2018

ANONYMOUS, il noto collettivo di hacker ha diffuso oggi nomi, email e password di amministratori e utenti di diverse istituzioni universitarie, tra cui la facoltà di Fisica a Roma, dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, dell’Università di Catanzaro e molte altre. L’operazione, annunciata qualche giorno fa con gli hashtag #FifthOfNovember e #OpBlackWeeklanciata, vede per la prima volta tre gruppi (o crew) in azione: quelle di Anonymous Italia, Lulz Security ITA e AntiSecurity ITA.
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AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

I social media sono diventati strumenti, teatro e spazio di conflitto tra poteri che lottano per la nostra attenzione e manipolano le nostre percezioni. Un obiettivo politico che è ingegnerizzato nel funzionamento stesso degli strumenti digitali per trasformare consumatori ed elettori in polli da batteria

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 26 Ottobre 2018

Sono certo che tutti quelli che leggono quest’articolo hanno degli ottimi motivi per non farlo, ma io ho deciso da tempo di cancellare il mio account Facebook, congelare LinkedIn e Instagram, rimuovere WhatsApp e ridurre l’uso di Gmail.

Ognuna di queste mosse ha un significato specifico per me, ma nondimeno ci sono degli elementi comuni a ognuna di queste decisioni, la prima è impegnare meglio il mio tempo. Come? Leggendo articoli approfonditi, libri su argomenti scientifici, passeggiare e parlare con la gente al bar, in piazza, in libreria. L’ho fatto insomma per bilanciare meglio la mia vita analogica con quella digitale che, nella fusione delle due realtà nell’onlife, ha preso il sopravvento. Provo a spiegare perché. Continua a leggere AGI: Perché mi sono staccato dai social e ho buttato le app

Il Manifesto: Anche in Italia cresce la voglia di cybersecurity

Anche in Italia cresce la voglia di cybersecurity

Hacker’s dictionary. Università e poligoni virtuali, 5G e Cyber-dojo, le palestre virtuali dove giovani e meno giovani si allenano a praticare tecniche di difesa contro furti di dati

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 25 Ottobre 2018

Lo scenario italiano della cybersecurity comincia ad essere un po’ affollato. E per fortuna.

Alla fine del mese europeo della sicurezza informatica sono molti gli appuntamenti che si inseguono. Ieri il Forum Ict Security a Roma, oggi Ibm Think nella magnifica cornice dell’Acquarium all’Esquilino e molte altre iniziative tra cui, sabato, HackInBo a Bologna.

Piccole e medie imprese di cybersecurity cominciano a emergere: Cybaze, impegnata in una girandola di fusioni e acquisizioni e Omnitechit, anch’essa italianissima, che ha aperto uffici in mezza Europa. Continua a leggere Il Manifesto: Anche in Italia cresce la voglia di cybersecurity

Il Manifesto: Analfabeti e iperconnessi: la democrazia a rischio social

Analfabeti e iperconnessi: la democrazia a rischio social

Hacker’s dictionary. Le persone sono sempre meno capaci di distinguere le notizie vere da quelle false, si distraggono continuamente, tendono a rinchiudersi in una comfort zone dove sanno che le loro idee non saranno verificate

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 18 Ottobre 2018

Nel prossimo futuro forse guarderemo agli utenti dei social media come oggi guardiamo i fumatori, persone che sanno di fare qualcosa di sbagliato eppure continuano a farlo. A pensarci bene il momento potrebbe non essere troppo lontano.

È stato proprio il caso Cambridge Analytica ad aver scoperchiato il vaso di pandora della dipendenza da social: sappiamo che i dati conferiti vengono usati per creare una platea di potenziali acquirenti per gli investitori pubblicitari, renderci docili consumatori, conoscere i nostri gusti politici e orientarli a colpi di fake news, slogan e black advertising, ma continuiamo a regalargli preziose informazioni sotto forma di tag, like, link, foto, video e messaggi. In realtà siamo già alla fase due: i nostri dati vengono usati per allenare le intelligenze artificiali che tra poco prenderanno il nostro posto nei compiti intellettuali dopo aver già sostituito tornitori, magazzinieri e autisti. Continua a leggere Il Manifesto: Analfabeti e iperconnessi: la democrazia a rischio social

AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Criminali che rubano le credenziali di Facebook, Google che ci legge le email. Il parere del Garante italiano per la privacy, Antonello Soro

di ARTURO DI CORINTO per AGI del 13 Ottobre 2018

Prima il furto dei token di Facebook, poi il baco di Google plus e l’annuncio della sua chiusura, infine le denunce di Clusit sull’aumento del furto di credenziali usate per attacchi informatici. Non dovrebbe sorprendere che proprio ieri il Censis abbia certificato un calo di fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle piattaforme social, dei motori di ricerca e dei servizi online. In aggiunta qualche giorno fa la vicepresidente di Google Susan Molinari ha ammesso che Google consente ad aziende terze di leggere le nostre email. Che sta succedendo? Ne abbiamo parlato con il Garante della privacy, l’onorevole Antonello Soro.

“Come lo scandalo Cambridge Analytica, anche il caso degli accessi ai contenuti degli account Gmail concessi indiscriminatamente a terze parti dimostra ancora una volta la natura di business company dei colossi della rete. Nell’odierno capitalismo estrattivo i dati di milioni di utenti vengono sfruttati come una miniera da sviluppatori, società di ricerche, aziende di marketing, società di servizi di ogni genere.” Continua a leggere AGI: Aumentano attacchi informatici e furti di identità. Che sta succedendo?

Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua

Gmail, quando la tua posta non è tua

Hacker’s Dictionary. La rubrica settimanale a cura di Arturo Di Corinto

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 11 Ottobre 2018

Nella lettera al Congresso Usa Google ammette che aziende terze possono leggere i contenuti della posta elettronica dei suoi utenti.

La notizia della settimana dovrebbe essere la chiusura di Google+, e invece no. La notizia della settimana è che Google consente a centinaia di aziende di eseguire la scansione degli account Gmail di tutti noi, leggerci la posta e persino condividerne i dati con altre aziende, «fintanto che sono trasparenti con gli utenti su come stanno utilizzando i dati». A confessarlo è stata Susan Molinari, vicepresidente per le politiche pubbliche di Google, con una lettera di risposta ai senatori americani che l’hanno interpellata in proposito. Continua a leggere Il Manifesto: Gmail, quando la tua posta non è tua

AGI: Chi è l’hacker italiano che ha bucato la Nasa, la Rai e la Cgil

Chi è l’hacker italiano che ha bucato la Nasa, la Rai e la Cgil

Un 25enne di Salò ha confessato. Nunzia Ciardi, direttore della Polizia Postale: “Abbiamo seguito le briciole di Pollicino e poi siamo arrivati alle prove. Adesso il giovane rischia parecchio.”

di ARTURO DI CORINTO per Agenzia Giornalistica Italia del 08 Ottobre 2018

È un giovane 25enne di Salò il giovane hacker italiano che nel 2013 violò per ben otto volte il sito della Nasa, l’ente spaziale americano, uno dei meglio difesi al mondo. Riuscì perfino a cambiargli i connotati con un defacement, un defacciamento, la tecnica usata per dimostrare di avere preso possesso delle “chiavi” del sito stesso. A scoprirlo gli investigatori della Polizia Postale appartenenti al Cnaipic, diretti dalla dottoressa Nunzia Ciardi e coordinati dalla procura di Brescia.

Individuato l’autore degli attacchi, gli investigatori della Polizia hanno eseguito una perquisizione informatica in seguito alla quale il giovane ha confessato di essere responsabile di altre incursioni, circa una sessantina. Tra i siti violati dal giovane hacker quelli della Polizia Penitenziaria, di alcune scuole ed ex provincie toscane, della CGIL e della RAI-Radio Televisione italiana.

Dopo aver violato i sistemi di sicurezza dei domini collegati alla N.A.S.A. la crew aveva raggiunto una certa notorietà, anche internazionale, tanto da attrarre sui propri componenti l’attenzione degli uomini del CNAIPIC, organo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni. Continua a leggere AGI: Chi è l’hacker italiano che ha bucato la Nasa, la Rai e la Cgil